Mi sento in trappola. Salve ho 20 anni e attualmente sto fronteggiando la mia prima sessione di esa

22 risposte
Mi sento in trappola.
Salve ho 20 anni e attualmente sto fronteggiando la mia prima sessione di esami all'università. Purtroppo non la sto vivendo bene in quanto mi rendo conto di sentirmi in un loop di esami. Non ne ho ancora dato nessuno ma sono davvero terrorizzata al solo pensiero e questo mi induce ad evitare i libri a prescindere, ho avuto lo stesso problema alla maturità e per una settimana non dormivo e mi sembrava di non vivere affatto. Forse per questo penso di essere intrappola: come se dovessi ripetere questo dramma ogni volta. Comunque ogni sera rispondo emotivamente con un lungo pianto e qualche volta autolesionismo, per mettere a tacere il malessere interiore e a volte, me ne vergogno, mi viene da pensare che forse il modo ideale per fuggire sarebbe morire.
Insomma guardo le altre persone e penso 'vorrei stare tranquilla come loro'. Ho scritto di getto questo dopo un altro pianto perchè so che non sto fronteggiando la situazione in maniera adeguata e gradirei qualche consiglio, grazie.
Aggiungo che ho fatto un anno di psicoterapia e assumevo psicofarmaci (antidepressivi e ansiolitici), però ho dovuto interrompere il percorso
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso. Comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa problematica. Ritengo che sia fondamentale intraprendere un percorso psicologico al fine di indagare le cause, origini ed i fattori di mantenimento dei sintomi onde evitare che la situazione possa irrigidirsi. Sarebbe opportuno, infine, trovare delle strategie utili per fronteggiare tale situazione senza dover ricorrere agli atti autolesionisti.
Cordialmente, Dott FDL

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Ciao mi rendo conto che talvolta nella vita si devono affrontare molte prove nuove, come gli esami universitari, verso le quali non ci sentiamo adeguatamente preparati. La prima volta è sempre qualcosa di difficile perchè non ne conosciamo gli esiti o perchè costruiamo delle fantasie che tendono ad ingigantirsi (vedi terrori e paure), poi perchè abbiamo a che fare con persone (professori, esaminatori) che immaginiamo incapaci di capirci e ascoltarci o severi e poco inclini a mettersi nei nostri panni. Devo dire che invece possiamo incontrare anche nelle aule universitarie persone che talvolta possono empaticamente mettersi al nostro posto, visto che anche loro hanno vissuto esperienze analoghe. Direi che pensare di morire come fuga contro il dolore psichico non è un'alternativa, nella vita talvolta occorre sopportare il dolore dell'incertezza per rafforzare la nostra struttura psichica. Se, come dici, hai fatto un anno di psicoterapia, credo che tu sia in grado di capire quanto sia utile parlare con qualcuno per sdrammatizzare la situazione. Probabilmente non è necessario ricominciare una psicoterapia ma forse una consulenza psicologica di tre, quattro colloqui ti potrebbe aiutare per mettere a fuoco alcune cose che stai vivendo internamente e esternamente nel rapporto con gli altri.
Buonasera, di che cosa si impaurisce quando pensa agli esami? E quale dramma dovrebbe ripetere ogni volta? Da che cosa sente di voler sfuggire? La invito a contattare nuovamente uno psicologo affinché sia preso in carico il suo malessere.
Salve, come mai ha dovuto interrompere la psicoterapia? Per il Covid?
Buona serata.
Dott. Fiori
Salve.
Se ogni sera risponde emotivamente con un pianto, qualche volta autolesionismo, e si sente in trappola, sarebbe importante chiarire quale è la trappola che la imprigiona. Si sente interprete della sua vita o sta cercando di non deludere le persone che ama cercando di fare ciò che gli farebbe piacere? Sarebbe opportuno riprendere il percorso psicoterapeutico per chiarire cosa la fa sentire in trappola e la fa rispondere emotivamente con un pianto o autolesionismo. Prima che la situazione diventi una trappola sempre più stretta.
Sono disponibile per approfondimenti, anche on line.
Distinti saluti
Gentile Signora il disagio che esprime nella sua nota sicuramente merita una maggiore attenzione e sicuramente può essere una buona possibilità quella di chiedere un consulto con uno psicoterapeuta. Ovviamente solo lei può stabilire se richiedere o meno un incontro con un professionista che possa aiutarla a valutare la sua situazione e le possa fornire delle indicazioni sulle eventuali o possibili attività. In sostanza solo lei è in grado di scegliere se rimanere in questa condizione o riflettere sulle alternative che possano aiutarla a modificare gli attuali equilibri. Un cordiale saluto
Buongiorno cara, si capisce dalle sue parole che l'affrontare un esame è per lei qualcosa di difficile e che le provoca sofferenza. MI chiedo qual è l'aspetto che la spaventa nell'affrontare gli esami e se questo vissuto sia legato soltanto all'ambito scolastico oppure si ripeta anche in altri contesti.
Non so quale sia il motivo per il quale ha dovuto interrompere il suo precedente percorso psicologico, ma ritengo sarebbe importante che lei potesse riprenderlo o cominciarne uno nuovo, che la aiuti a trovare le risorse per affrontare le sue difficoltà. Un caro saluto, dott.ssa Marinella Balocco
Cara utente, posso immaginare quanto per te possa essere difficile affrontare questo momento. Il tuo dolore lo stai esprimendo in vari modi e scrivi di non fronteggiare la situazione in maniera adeguata. Ti invito a riflettere sulla tua esperienza passata, la maturità: come l’hai affrontata? Quali sono stati gli elementi che ti hanno aiutato a superarla? Hai pensato a come potresti organizzare il tuo studio? Un percorso psicologico potrebbe essere utile per aiutarti ad affrontare questo preciso momento e questa specifica difficoltà in modo più sereno. Un caro saluto Dott.ssa Mariagrazia De Lisio
Ogni trappola ha un meccanismo che ne permette l'apertura. Questo tuo messaggio , seppur in un momento drammatico come quello che descrivi, è un piccolo ma importante passo verso quel meccanismo. Il prossimo può essere cercare e contattare qualcuno che ti aiuti a capirne il funzionamento. Hai potuto avere molte mani tese nelle risposte ricevute. Scegline una e afferrala.
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Buonasera, leggo che ha già intrapreso una psicoterapia. Sarebbe utile sapere come mai ha dovuto interromperla. La psicoterapia può essere certamente un canale importante per affrontare questa sensazione di loop e le difficoltà che sente. Cordialmente, Dott.ssa Giancarli
Buonasera, sarebbe utile avere altre notizie su di lei per poterle dare una risposta adeguata
Cmq non ci scrive xche tutta quest'ansia ed insicurezza, nello studio e ora per recarsi a fare un esame, forse non si ritiene all'altezza,
principalmente insicura. Come è stata la sua infanzia sarebbe importante saperlo, inoltre il suo farsi del male mi sembra importante che lei approfondisca, tramite una terapia psicologica, questi comportamenti autolesionistici, forse non è stato un bene aver interrotto la terapia e non ci spiega il xché. La saluto.cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Cara utente, deve essere veramente estenuante convivere con questa paura e non sapere cosa fare. Come mai ha sospeso la terapia? Quando andava avevate affrontato questo problema?
È normale che la paura porti all’evitamento del problema. Provi a chiedersi qual è la paura più grande quando pensa di dover affrontare un esame. La cosa peggiore che potrebbe succedere. Queste domande magari potrebbero aiutarla a comprende il significato che attribuisce ai vari esami.
La prima sessione di esami non è mai facile. Negli anni di superiori è riuscita a sviluppare un buon metodo di studio? Magari potrebbe aiutarla porsi dei primi piccoli obiettivi ma raggiungibili (per fare un esempio, un esame per sessione anziché tre). Piccoli obiettivi ma che sia in grado di raggiungere in questo momento. Per poi, successivamente, provare ad alzare il tiro. A volte può capitare di porci degli obiettivi che difficilmente sono raggiungibili (ad esempio un alto numero di esami da ssa è in una sola sessione) e questo potrebbe recare ansia e frustrazione.
Questi sono solo piccoli spunti, tuttavia penso che visti gli atti lesionistici e i pensieri anticonservativi sarebbe necessario che lei trovasse un modo per ritornare in psicoterapia.

Resto a disposizione. Dott.ssa Francesca Tardio
Carissima, capisco la sua sofferenza e le difficoltà che incontra. In base ai sintomi che descrive, le consiglio però caldamente di rivolgersi ad uno psicologo/psicoterapeuta che la aiuti ad affrontare le situazioni per lei difficili e a trovare una soluzione più funzionale al suo malessere. Rimango a disposizione e le faccio tanti in bocca al lupo.
Gentile utente, non sappiamo molto di lei se non il fatto che ha una forte istanza di critica nei confronti di se stessa da non lasciare spazio ad una parte di se’ più morbida, accogliente e saggia che sappia ascoltarla ed accettarla così com’è’.
E’ importante che lei possa riprendere un percorso di psicoterapia insieme a pratiche di mindfulness e/o un percorso di compassionate mind.
Un cordiale saluto
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Buongiorno, capisco le paure che rasentano una situazione emotiva ritenuta così rischiosa per la propria identitàcL esame universitario corrisponde ad una angosciante prova sul giudizio che può essere espresso su di te.Quesa forte ansia da prestazione sottende ovviamente una profonda insicurezza che non è stata ancora superata.Fortunatamente si può migliorare e curare carenza di autostima ,ma è indubbiamente necessario un altro percorso psicoterapico valido ! Coraggio e un forte augurio
Gentile Utente,

l'ansia degli esami è una situazione comune per ogni studente, ma quello che ci descrive è ben di più: sembra quasi che ogni cosa nella sua vita dipenda dal risultato del prossimo esame, quasi fosse una questione di vita o di morte, verso cui - per di più- sembra sentirsi impreparata. Rimettere in prospettiva una prova vissuta con questa enfasi è un lavoro fondamentale, che sarebbe meglio fare con un terapeuta. Inoltre il suo accenno all'autolesionismo è alquanto preoccupante.
Per ora, e per quanto può, provi a pensare che i risultati degli esami, e gli esami stessi, non sonno prove di inappellabili del nostro valore, e che un risultato negativo non è la catastrofe che spesso abbiamo immaginato.
Ma è davvero necessario andare un po' più a fondo in questo malessere. Riprenda la sua terapia, e abbia fiducia: da questo loop di ansia devastante e disperazione si può uscire.

con i migliori auguri
dr. Ventura
Buongiorno quando ci si sente in trappola spesso è perché ci si sente impotenti di poter fare qualcosa per cambiare la situazione. Ognuno di noi sviluppa dei modi per difendersi da un pericolo, sembra che lei abbia imparato a piangere e a fare autolesionismo ( anche questo è un modo per proteggersi, avrà una sua funzione e si sarà creato per una ragione ben precisa ma che serve alla sua sopravvivenza). Se ha imparato a fare così un tempo le è stato utile ma nel tempo presente sembra non funzionino più . Sarebbe utile per lei capire da dove arriva il senso di impotenza e queste modalità di difesa che la mantengono in trappola. Provi ad iniziare di nuovo una psicoterapia, capirsi è il primo passo per poter cambiare le cose. Cordiali saluti dottoressa Adriana Casile
Buongiorno,
mi dispiace molto per questa situazione di ansia e stress che prova.
E' molto comune e frequente, soprattutto all'inizio dell'università e alla fine del liceo e tantissimi ragazzi e ragazze ne soffrono.
Da molti anni lavoro proprio in questo ambito, da un punto sia didattico sia psicologico, affiancando gli studenti universitari negli esami, per sostenerli e cercare di contenere insieme l'ansia e le preoccupazioni per la preparazione e per le sessioni di esami.
Credo che la soluzione ottimale sia quella di iniziare un percorso psicologico per comprendere meglio queste ansie e poterci lavorare alla ricerca di una maggiore serenità; e allo stesso tempo essere sostenuta anche da un punto di vista didattico, per poter affrontare lo studio e gli esami con maggiore sicurezza.
Negli anni ho notato che questa sembra essere, soprattutto per i ragazzi all'inizio dell'università, una buona soluzione.
Se vuole, sono disponibile per entrambi i ruoli.
Le auguro una buona giornata,
un caro saluto.
Dott.ssa Alice Carbone
Gentile utente di mio dottore,

deve esser complesso per lei gestire lo stato di malessere che la accompagna in questo momento della sua vita. Sarebbe opportuno riprendesse percorso psicoterapico precedentemente iniziato, al fine di poter star meglio e acquisire maggiorni strumenti con cui gestire l' ansia da prestazione pre-esame.
Non demorda, verdà che con il tempo riuscira a fronteggiare meglio le sessioni d'esami e gli eventi importanti della sua vita.

Un caro saluto
Dott. Diego Ferrara
Gentile utente, il suo autolesionismo e i suoi pensieri denotano un malessere che merita di essere ascoltato. Non so quali siano state le cause della sua interruzione di terapia ma questa "ansia da prestazione" potrebbe nascondere disagi di altra natura e che le sottraggono energie vitali da mettere in campo per realizzare i suoi progetti di vita. Non è detto che le persone che lei ritiene serene lo siano davvero e fino in fondo. Non si può mai conoscere il mondo interiore di un'altra persona.
Il mio consiglio è di riprendere la psicoterapia il prima possibile.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno. Cosa la spaventa esattamente degli esami? Partirei da qui.

Cordialità

MT

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