Dr.
Franco Bruschi
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Gianluca Palmieri
Ottima competenza ed elevata carica umana. Il dott. Bruschi ha avuto la capacità di affrontare tematiche molto complesse con estrema trasparenza e coraggio. Il campo di lavoro ha riguardato la supervisione di gruppi di lavoro.
Dr. Franco Bruschi
Grazie GIanluca per il riconoscimento, devo dire che anche il mio rapporto con te è stato arricchente per la tua capacità di mediazione e per la tua competenza nell'ambito lavorativo. Inoltre l'elemento empatico emerso nel nostro lavoro si è trasformato man mano in una preziosa amicizia.
L.A.A
E' un lavoro che mi sta richiedendo del tempo, pero il Dott. Franco Bruschi ogni qualvolta ci incontriamo: mi spiega, mi aiuta a capire di modo che un giorno possa farlo da solo.
Dr. Franco Bruschi
Grazie per questa conferma che è un prerequisito essenziale del lavoro psicoterapeutico.
L.V.
Il Dr.Bruschi è una persona molto competente. Ho avuto modo di apprezzare la sua professionalità e la competenza nel corso degli anni.Sempre disponibile, è un punto di riferimento da tanto tempo per la mia famiglia e per mio figlio in spécial modo.
Dr. Franco Bruschi
Grazie per il riconoscimento della mia professionalità e di considerarmi un vs punto di riferimento.
G.V.
Sono stata ricevuta in un ambiente confortevole e con personale cortese.
Ho potuto esporre tranquillamente i miei problemi al dottore, grazie alla sua empatia e cordialità.
Essendo una persona non più giovanissima, mi ha dato fiducia anche proprio per la sua esperienza. A fine seduta mi ha dato preziosi consigli.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 3 domande da parte di pazienti di MioDottore
Dottore anche io purtroppo prendo lo Xanax. Non in dosi massicce, ovvio , mi rendo conto che portano assuefazione. Non ho ancora trovato però una degna sostituzione. Le gocce mi fanno bene, un po' per volta .la sera un tantino di più mi aiutano a dormire. Mi chiamo rosalbae.vivo a Roma
Vorrei tanto non avere i problemi che ho ma se voglio vivere non ho altra soluzione che questa.i può consigliare?. Grazie
Cara Rosalba non è un reato prendere dei farmaci se questi aiutano a vivere e soprattutto l'aiutano a dormire, il riposo è importante e necessario. L'unica cosa che vorrei dirle è che i farmaci non risolvono i problemi profondi che sono, immagino, la causa dei suoi problemi di natura interna ma forse anche quelli relazionali. Il mio consiglio è continuare a prendere i farmaci finchè sara necessario prescritti da suol medico o psichiatra ma intraprendere nel contempo un percorso psicoterapeutico almeno di una volta la settimana per parlare con qualcuno professionalmente competente (psicologo, psicoterapeuta). Tutto ciò può servirle ad aprirsi e comunicare i suoi disagi in modo da potere elaborare col professionista le problematiche psicologiche che sono alla base spesso dei nostri problemi. Le dò la mia disponibilità molto volentieri. Saluti.
Mi sento in trappola.
Salve ho 20 anni e attualmente sto fronteggiando la mia prima sessione di esami all'università. Purtroppo non la sto vivendo bene in quanto mi rendo conto di sentirmi in un loop di esami. Non ne ho ancora dato nessuno ma sono davvero terrorizzata al solo pensiero e questo mi induce ad evitare i libri a prescindere, ho avuto lo stesso problema alla maturità e per una settimana non dormivo e mi sembrava di non vivere affatto. Forse per questo penso di essere intrappola: come se dovessi ripetere questo dramma ogni volta. Comunque ogni sera rispondo emotivamente con un lungo pianto e qualche volta autolesionismo, per mettere a tacere il malessere interiore e a volte, me ne vergogno, mi viene da pensare che forse il modo ideale per fuggire sarebbe morire.
Insomma guardo le altre persone e penso 'vorrei stare tranquilla come loro'. Ho scritto di getto questo dopo un altro pianto perchè so che non sto fronteggiando la situazione in maniera adeguata e gradirei qualche consiglio, grazie.
Aggiungo che ho fatto un anno di psicoterapia e assumevo psicofarmaci (antidepressivi e ansiolitici), però ho dovuto interrompere il percorso
Ciao mi rendo conto che talvolta nella vita si devono affrontare molte prove nuove, come gli esami universitari, verso le quali non ci sentiamo adeguatamente preparati. La prima volta è sempre qualcosa di difficile perchè non ne conosciamo gli esiti o perchè costruiamo delle fantasie che tendono ad ingigantirsi (vedi terrori e paure), poi perchè abbiamo a che fare con persone (professori, esaminatori) che immaginiamo incapaci di capirci e ascoltarci o severi e poco inclini a mettersi nei nostri panni. Devo dire che invece possiamo incontrare anche nelle aule universitarie persone che talvolta possono empaticamente mettersi al nostro posto, visto che anche loro hanno vissuto esperienze analoghe. Direi che pensare di morire come fuga contro il dolore psichico non è un'alternativa, nella vita talvolta occorre sopportare il dolore dell'incertezza per rafforzare la nostra struttura psichica. Se, come dici, hai fatto un anno di psicoterapia, credo che tu sia in grado di capire quanto sia utile parlare con qualcuno per sdrammatizzare la situazione. Probabilmente non è necessario ricominciare una psicoterapia ma forse una consulenza psicologica di tre, quattro colloqui ti potrebbe aiutare per mettere a fuoco alcune cose che stai vivendo internamente e esternamente nel rapporto con gli altri.
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