Mi chiamo Chiara, ho 28 anni e da circa un mese il mio fidanzato mi ha lasciata e non mi risponde pi

24 risposte
Mi chiamo Chiara, ho 28 anni e da circa un mese il mio fidanzato mi ha lasciata e non mi risponde più. Sto troppo male perché non ho fatto niente e sono innamorata di lui, ci frequentiamo da quando ne avevo 20. Sento bisogno di aiuto perché non voglio perderlo, è convinto che un ragazzo molto più piccolo di noi mi ha messo gli occhi addosso e che io non gli ho chiuso da subito le porte con fermezza, anzi sostiene che mi ha vista sorridere diverse volte in sua presenza. Abbiamo avuto un duro scontro qualche mese fa e da lì gli ho voluto dimostrare che io tengo solo a lui, mi ha raccontato che anche lui c'ha parlato di lasciarmi in pace e quando un giorno quel ragazzo ha provato ad avvicinarsi per accarezzarmi il braccio l'ho pure ritratto per fargli capire che mi dava fastidio. Ma lui continua, adesso il mio fidanzato mi ha lasciata perché sostiene che devo essere più decisa e acida nei suoi confronti, che non capisco che il suo atteggiamento adesso è cambiato, adesso anzichè provare a parlarmi mi punzecchia spesso per stimolare una reazione in me e che io ci casco perché rispondo alle sue provocazioni e che quindi secondo lui non mi è indifferente perché altrimenti dovrei proprio evitare di cascare nella sua trappola con indifferenza. Ma io sono solo me stessa, non le vedo come trappole, cosa posso fare per farlo smettere definitivamente e poter recuperare il rapporto col mio moroso?Vi prego aiutatemi
Gentile Chiara,
la ringrazio per aver condiviso una parte così personale e dolorosa della sua storia. È comprensibile che, dopo tanti anni di relazione, una rottura improvvisa e il silenzio da parte del suo fidanzato generino sofferenza e confusione, soprattutto se sente di non aver fatto nulla per meritarselo.

Dal suo racconto emerge quanto abbia cercato di rassicurarlo e di mostrare il suo affetto, ma anche quanto la situazione sia diventata complessa e faticosa. Quando una relazione si concentra molto sul bisogno di dimostrare costantemente qualcosa all’altro, come la propria fedeltà o le proprie intenzioni, può diventare difficile sentirsi liberi di essere semplicemente sé stessi.

La sensazione di dover sempre "fare di più" per essere compresi o riavvicinarsi a chi si ama può lasciare un senso di smarrimento. In questi casi può essere utile fermarsi un momento e chiedersi non solo come recuperare il rapporto, ma anche come stare bene, indipendentemente dalle risposte dell’altro.

Forse, prima ancora di provare a far cambiare idea al suo fidanzato, potrebbe essere importante prendersi cura di sé, elaborare ciò che sta accadendo e capire che tipo di relazione desidera davvero. Intraprendere un percorso di sostegno psicologico potrebbe aiutarla a fare chiarezza, ritrovare un equilibrio e comprendere meglio i propri bisogni in questo momento.

Le auguro con sincerità di ritrovare serenità, qualsiasi direzione deciderà di prendere.
Cordiali Saluti

Dott.ssa Beatrice Moro
Psicologa e Sessuologa Clinica

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Dott.ssa Barbara Gizzi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Capisco il tuo dolore ma ti consiglio vivamente di cercare un supporto psicologico individuale. Un professionista potrà aiutarti a:
-Elaborare il dolore e la rabbia per la fine (o sospensione) del rapporto e per il modo in cui è avvenuta.
- Comprendere meglio le dinamiche che hanno portato a questa situazione, inclusa la gelosia del tuo fidanzato e il suo desiderio di controllo.
- Rafforzare la tua autostima e la tua capacità di riconoscere i tuoi bisogni e i tuoi confini.
- Valutare se questa relazione sia realmente sana per te.
Solo dopo aver lavorato su te stessa potrai valutare, con maggiore lucidità e forza, se e come affrontare un eventuale dialogo con il tuo fidanzato, ma la priorità ora è il tuo benessere psicologico. Resto a tua disposizione. Cordiali saluti Dott.ssa Barbara Gizzi
Dott.ssa Filippina Romano
Psicologo, Psicologo clinico
San Casciano in Val di Pesa
Gentilissima Chiara, probabilmente dovrebbe spostare il centro della focalizzazione verso il Suo ragazzo, non ponendosi nella posizione di dover "cambiare" Lei, ma chiedersi se forse non sia il Suo partner a dover affrontare le sue fragilità e insicurezze.
Resto a Sua disposizione per un confronto.
Cordilamente
Dott.ssa Romano
Dott. Simone Festa
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Napoli
Buongiorno, la invito ad adottare per prima la reazione che vorrebbe vedere nell'altro. Nel momento in cui lei cercherà di accontentare le richieste del suo ragazzo o di non scontentare le richieste dell'altro avrà reso entrambi dipendenti da lei. Veda il gesto di lui di lasciarla come un richiamo estremo di vicinanza da parte sua. Lei potrebbe quindi adoperarsi per riconquistarlo, ma ciò non servirà ad interrompere la dipendenza. Punti a capire cosa davvero può fare o può dare lei all'altro. Nel fare questo entra in contatto con sé stessa e con il suo reale valore. Resto a disposizione per le sue necessità.

Dott. Simone Festa
Dott.ssa Lucrezia Giuliani
Sessuologo, Psicologo clinico, Psicologo
Grosseto
Gentile Chiara, grazie per la sua condivisione. Sento tanta fatica nelle sue parole a causa della situazione che sta vivendo. Non penso si possano dare soluzioni in poche righe di risposta, tuttavia la invito a prendersi cura di questa fatica in uno spazio neutro e senza giudizio. In questi momenti di tumulto riuscire a mettere in ordine i pensieri è fondamentale, così come lo è capire quali siano i propri desideri e comprendere come riuscire ad avvicinarvisi. La inviterei a prendere in considerazione di intraprendere un percorso di supporto psicologico, così da potersi prendere cura di sè. Resto a disposizione, cordialmente, Dott.ssa Lucrezia Giuliani
Dott.ssa Paola Schizzarotto
Psicologo, Psicologo clinico
Limena
Gentile Chiara
mi piacerebbe che Lei portasse l'attenzione su una frase che ha scritto in questa richiesta, ovvero "Ma io sono solo me stessa". Provi ora che ha portato l'attenzione su questa sensazione a guardare con un occhio diverso alla sua relazione, che dura da ben 8 anni e provi a chiedersi se da una relazione come questa, in qualche modo sia giusto non sentirsi se stessi. Io credo che Lei non debba dimostrare ad ogni costo, magari anche forzatamente, la sua avversione o il suo rifiuto per qualcuno, poichè la fiducia (concetto molto importante in un rapporto, seppure molto delicato) dopo 8 anni dovrebbe essere in qualche modo già consolidata. La fiducia dipende da ciò che noi proviamo rispetto al/alla nostro/a partner ed è una questione totalmente personale che ha a che fare con noi stessi e la nostra autostima. E autostima significa anche comportarci come siamo realmente, senza timori di giudizio, soprattutto quando siamo certi della nostra lealtà. Il rischio che corre, assecondando certe richieste, è quello di vivere in un modo che non è il suo, senza ottenere risultato alcuno
Dott. Luca Vocino
Psicologo clinico, Psicologo
Trezzano Rosa
Buongiorno gentile Utente, la sua richiesta porta con sé una grande intensità emotiva e un forte desiderio di chiarimento e riconnessione. È comprensibile che, dopo otto anni di relazione, la rottura, specialmente avvenuta in modo così brusco e carico di incomprensioni, lasci uno strascico doloroso e destabilizzante. Il suo bisogno di aiuto nasce da un amore che percepisce ancora molto vivo e da una profonda sensazione di ingiustizia, legata al fatto che non si sente colpevole di un tradimento o di una mancanza reale.

Da ciò che racconta, emerge una dinamica relazionale in cui il suo ex compagno sembra richiedere da lei atteggiamenti e reazioni che vanno oltre la spontaneità e che, in qualche modo, rischiano di metterla in una posizione di continua prova. Le viene chiesto di essere “più acida” o di reagire con indifferenza a provocazioni, come se l’amore e la sicurezza della relazione dovessero dipendere dalla sua capacità di controllare ogni dettaglio del suo comportamento anche in presenza di terze persone. Questo può generare in lei un profondo senso di inadeguatezza, come se non bastasse mai ciò che è, ciò che sente, o ciò che fa.

Il fatto che lei si descriva come “semplicemente se stessa” è un punto fondamentale e va salvaguardato. Una relazione sana si fonda proprio sulla possibilità di poter essere autentici, senza dover costantemente dimostrare qualcosa per rassicurare l’altro. Quando l’amore si trasforma in una continua verifica, o quando l’altro chiede che si reciti un ruolo per placare le sue insicurezze, si rischia di perdere proprio quel nucleo di libertà, rispetto e fiducia che tiene insieme una coppia in modo solido.

Capisco bene il suo desiderio di “riaverlo”, ma è importante chiedersi anche a quale tipo di relazione desidera tornare. Il suo ex compagno sembra attraversare un momento in cui le sue insicurezze prendono il sopravvento, al punto da chiudere ogni possibilità di confronto e dialogo. Le ha chiesto reazioni forti e difensive non per tutelare il vostro rapporto, ma per confermare un’idea che si è fatto nella sua mente, anche a discapito della realtà che lei cerca di offrirgli.

In un momento così delicato, potrebbe esserle utile non tanto convincere lui a tornare, quanto iniziare a prendersi cura di sé, comprendendo fino a che punto questa relazione, oggi, rispecchia i suoi bisogni, i suoi valori e la sua serenità emotiva. Questo non esclude la possibilità di un chiarimento futuro, ma solo se basato su un incontro vero, non su prove continue o su dinamiche accusatorie.

Le consiglio caldamente di cercare uno spazio terapeutico, anche solo temporaneo, in cui possa elaborare con più calma questo vissuto, ritrovare il suo centro e prendere decisioni con maggiore lucidità. La fine o la crisi di una relazione importante, specialmente se vissuta in giovane età e per un lungo periodo, può essere un passaggio difficile ma anche un’occasione di profonda crescita personale.

Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Dott.ssa Veronica Savio
Psicologo, Psicologo clinico
Medolla
Gentile Chiara,
quello che sta vivendo è un momento doloroso e confuso, e il suo bisogno di chiarezza e aiuto è del tutto comprensibile. La fine di una relazione importante, soprattutto se inattesa e ancora piena di sentimenti, può causare una forte sofferenza emotiva.
Da ciò che racconta, sembra che il suo ex fidanzato abbia sviluppato una forte gelosia, al punto da leggere in maniera distorta anche gesti innocui come un sorriso o una risposta a una provocazione. Le sue richieste di “essere più acida” o “indifferente” suonano come una forma di controllo sul suo comportamento, che rischia di farle mettere in discussione la sua spontaneità e la sua personalità.
È importante ricordare che in una relazione sana non ci si deve difendere continuamente né dimostrare il proprio valore per essere accettati. L’amore si costruisce sulla fiducia reciproca, sulla comunicazione e sul rispetto, non sulla continua “prova” di fedeltà o su dinamiche di potere.
Capisco il desiderio di recuperare il rapporto, ma le suggerisco anche di chiedersi:
Sta cercando di essere amata per quella che è o sta cercando di diventare qualcun’altra per farsi amare?
Cosa le sta insegnando questo momento su di sé, sui suoi bisogni e sul tipo di relazione che desidera davvero?
Poter parlare di tutto questo con uno psicologo potrebbe esserle di grande aiuto per rielaborare il dolore della separazione, rafforzare la sua autostima e capire se vale la pena lottare per questa relazione o se, al contrario, merita un legame in cui possa sentirsi vista, accolta e libera di essere se stessa.
Rimango a disposizione per qualunque chiarimento.
Dott.ssa Veronica Savio
Dott.ssa Serena Vitale
Psicologo, Psicologo clinico, Sessuologo
Pescara
Buongiorno Chiara,
ti dico senza giri di parole che nessuna relazione sana può sostenersi se si basa solo sui tuoi sforzi e sul tuo rispettare ogni desiderio dell'altro: un vero amore ha bisogno di fiducia, non di prove. So benissimo che adesso ti sembra che l’unico sollievo possibile sia riaverlo con te, ma forse potresti anche iniziare a chiederti se questa relazione, così com’è diventata, ti faccia sentire vista, ascoltata, rispettata, e che invece non stia assumendo dei tratti tossici.
Se lui non fa altro che giudicare, imporre, pretendere, e non ti accetta per come sei, non sei tu a dover cambiare. Più probabilmente è lui che dovrebbe imparare a gestire le sue insicurezze senza farle ricadere su di te.
In queste situazioni puoi trovare grandissimo sollievo nel parlarne con una figura esterna, che possa aiutarti a fare chiarezza.
Ti mando un abbraccio forte.
Dottoressa Serena Vitale
Ciao Chiara, mi dispiace che stai vivendo questo periodi di difficoltà con il tuo ragazzo. Provi a condividere con questo ragazzo più giovane quello che sta provando e la sua intenzione di non intraprendere un rapporto intimo. Al tempo stesso dovrebbe cercare di fare capire al suo ragazzo che lei è se stessa e non sta facendo nulla di grave da compromettere il vostro rapporto, che da quanto ho capito dura da un po' di anni. Le crisi possono essere evolutive, l'importante è che ci sia sempre comunicazione tra le due parti affrontando i rispettivi bisogni, paure e desideri.
Spero di esserti stata d'aiuto.
Un caro saluto.
Dott.ssa Giorgia Rizzo
Salve Chiara, ho letto attentamente il suo racconto e capisco il suo dolore ed il suo disagio.
Le consiglio innanzitutto di dire chiaramente ed in modo duro al suo corteggiatore indesiderato di lasciarla stare e che non ci sono e non ci saranno possibilità con lei...
Per quanto riguarda recuperare il rapporto con il suo ex faccia sentire la sua presenza senza insistere o essere invadente. Gli faccia capire in maniera dolce e tranquilla che ama solo lui ma che non vuole assillarlo. Il tempo ci dirà se il suo ex è ancora innamorato e tornerà da lei. Le auguro il meglio, per qualsiasi cosa mi può contattare privatamente, buona giornata,
Manuela Cecchetti
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Cara Chiara,
grazie per aver condiviso una parte così delicata della tua vita. Il dolore che stai vivendo è comprensibile: una rottura, soprattutto dopo una relazione lunga e significativa, può lasciare un senso profondo di smarrimento, confusione e ingiustizia.

Da ciò che racconti, sembra che il tuo ex fidanzato stia proiettando su di te una forte insicurezza e forse una gelosia non del tutto sana, che ha finito per minare il vostro rapporto. Il fatto che tu venga giudicata per sorrisi o semplici reazioni spontanee, e che ti si chieda di “essere acida” per dimostrare distacco, fa pensare a una dinamica relazionale complessa e potenzialmente squilibrata, in cui viene richiesto un certo tipo di comportamento come prova d’amore o di lealtà.

È importante riconoscere che una relazione sana si basa sulla fiducia reciproca, sulla comunicazione aperta e sulla libertà di essere se stessi, senza il timore costante di venire fraintesi o accusati. Se hai cercato in tutti i modi di rassicurarlo e di mettere dei confini chiari con l’altro ragazzo, e se questo non è bastato, probabilmente il problema non riguarda più le tue azioni, ma il modo in cui lui le interpreta.

Chiederti cosa puoi fare per “farlo smettere” o “recuperare il rapporto” è umano, ma rischia di farti concentrare solo su ciò che puoi fare tu, quando invece bisognerebbe chiedersi anche: lui è disposto a lavorare sul rapporto? È in grado di riconoscere le sue responsabilità?

Questi sono interrogativi profondi, che toccano la tua autostima e il tuo benessere emotivo. In momenti come questo, sarebbe davvero utile e consigliato approfondire la situazione rivolgendosi a uno specialista, che possa aiutarti a capire meglio cosa stai vivendo, cosa desideri davvero e come prenderti cura di te in questa fase di dolore e trasformazione.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Cara Chiara,
mi dispiace molto per la sofferenza che stai attraversando, e ti ringrazio per averla condivisa.
Quando viviamo la fine di una relazione, soprattutto se lunga e importante come la tua, è naturale sentire il bisogno di capire, di sistemare, di “fare qualcosa” per riconquistare l’altro. Tuttavia, dalle parole che scrivi emerge anche un altro nodo, altrettanto importante: in questa storia, sembra che siano spesso gli altri a dettare le regole, a decidere come tu dovresti comportarti, a definire il senso delle tue azioni… senza chiederti davvero chi sei tu e cosa desideri.
È come se ti trovassi tra due fuochi: da una parte una persona più giovane che non rispetta i tuoi confini, dall’altra il tuo ex compagno che ti chiede di essere diversa da come sei per meritare di restargli accanto.
In questa dinamica rischi di perdere proprio il centro più importante: te stessa.
Riconquistare una persona è possibile, certo, ma la domanda che può aiutarti davvero adesso è: sto cercando di riconquistare qualcuno o sto cercando di ritrovare me stessa dopo un lungo rapporto in cui forse non mi sono sentita del tutto vista e accolta?
Ti invito a valutare la possibilità di parlare con uno psicologo o psicoterapeuta della tua zona: uno spazio sicuro può aiutarti a ritrovare il tuo valore, i tuoi bisogni, e a rimettere al centro il tuo benessere.
Perché l’amore – per essere sano – deve lasciare spazio, non imporre modelli o richieste che soffocano chi sei.
Un grande in bocca al lupo,
Dott.ssa Elena Frosini.
Dott.ssa Angela Ritella
Psicologo, Psicologo clinico
Turi
Dal modo in cui racconta la vicenda emerge chiaramente il malessere che quanto accaduto suscita in lei e la voglia, il bisogno di trovare una soluzione.
Data la delicatezza della situazione e ritenendo doveroso dedicarvi, da parte mia, la giusta attenzione, sarebbe riduttivo darLe una risposta qui. Sono, pertanto, a Sua disposizione per approfondire e aiutarLa ad affrontare emotivamente questo momento, individuando insieme a Lei il modo di agire nel rispetto di tutte le persone coinvolte.
Dott.ssa Stefania Conti
Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Cara Chiara, le sue parole raccontano un dolore profondo e un amore che ha attraversato anni importanti della sua vita. È naturale, in situazioni come questa, sentirsi confusa, ferita, impotente. Il bisogno che esprime – quello di essere capita, di trovare chiarezza, e forse anche di ritrovare sé stessa oltre il dolore – è legittimo e merita uno spazio di ascolto autentico e rispettoso.

Quando una relazione significativa si incrina, soprattutto in modo così improvviso e complesso, è importante prendersi un momento per fermarsi, respirare, e iniziare a comprendere cosa accade dentro di sé, al di là di ciò che accade fuori. Non sempre abbiamo da subito tutte le risposte, ma il semplice atto di cercarle con consapevolezza può trasformarsi in un cammino di cura e trasformazione.

Se sente il bisogno di parlarne in un luogo sicuro e accogliente, sarò lieta di offrirLe uno spazio di ascolto dedicato, dove poter esplorare con calma ciò che sta vivendo e trovare insieme le risorse interiori per affrontarlo.
Può scrivermi quando si sente pronta per un colloquio.
Dott.ssa Stefania Conti, Psicologa
Dott.ssa Angelica Guido
Psicologo, Psicologo clinico
Perugia
Cara Chiara, grazie per aver condiviso la tua esperienza con tanta sincerità e dolore. Si percepisce chiaramente quanto tu sia coinvolta affettivamente e quanta energia tu stia mettendo nel cercare di capire, aggiustare, recuperare. È una sofferenza profonda quando la relazione in cui abbiamo creduto – e costruito negli anni – si spezza per qualcosa che sentiamo di non aver voluto, né cercato.
Ciò che stai vivendo non è solo una crisi relazionale, ma un momento in cui il tuo senso di identità affettiva si trova messo in discussione. Il dolore, la confusione e il senso di ingiustizia che provi sono segnali di quanto tu stia cercando di proteggere un legame che ha avuto un valore importante nella tua storia di crescita personale.
Tuttavia, in ciò che racconti emerge anche un punto delicato: il tuo ex fidanzato sembra attribuire a te la responsabilità di ciò che è accaduto, senza realmente ascoltare come ti sei sentita, senza riconoscere il tuo sforzo sincero di chiarire e prendere le distanze da chi ha generato malintesi. Se per lui l’amore passa dal “testare” la tua reazione, nel provocarti o nel richiederti “più durezza”, non sta costruendo un rapporto basato sulla fiducia, ma su un bisogno di controllo e conferma.
Il tuo valore non dovrebbe dipendere dal quanto sei “acida” o “indifferente” con qualcuno. Essere te stessa, come scrivi, dovrebbe bastare in un legame sano.
Forse ora il dolore ti spinge a cercare risposte in lui. Ma la domanda potrebbe essere anche questa:
Che cosa ti sta insegnando questo dolore su te stessa? Su come vuoi essere amata? Su ciò che sei disposta a sostenere – e ciò che no – in una relazione?
Recuperare il rapporto non significa tornare indietro, ma chiedersi se c’è spazio reale per un legame reciproco, non condizionato dalla paura o dalla colpa.
E se lui non è pronto a fare lo stesso passo di chiarezza, forse il primo vero gesto d’amore è verso di te: proteggerti da ciò che ti destabilizza, e dare voce alla donna che sei diventata in questi otto anni.
Ti sei già affidata chiedendo aiuto. Questo è un segno di forza, non di debolezza.
Meriti un amore che ti faccia sentire accolta, non esaminata.
Un abbraccio sincero.
Resto qui, se vuoi continuare a parlarne.
Cara Chiara,
dalle sue parole si sente quanto questa storia sia stata importante per lei. Essere lasciata senza possibilità di chiarire, dopo tanti anni, e per qualcosa che sente di non aver fatto, lascia un senso di ingiustizia difficile da sopportare.
Ciò che racconta mostra anche quanto si sia impegnata per far capire al suo fidanzato che non aveva interesse per l’altro ragazzo e quanto abbia cercato di adeguarsi a ciò che lui si aspettava da lei. Ed è proprio questo aspetto che merita attenzione: quando ci si trova a cambiare il proprio modo di essere per rassicurare l’altro si rischia, spesso senza rendersene conto, di mettere da parte sé stessi.
Se la domanda diventa “Cosa devo fare per non perderlo?”, forse è utile domandarsi anche: "Ed io, in tutto questo, dove sono?".
Può essere un passaggio doloroso, ma anche l’occasione per rimettere a fuoco che posto ha lei dentro la relazione e cosa può voler dire proteggersi, anche quando si è innamorati.
Se sente che parlarne potrebbe esserle d’aiuto, sono a disposizione.
Un caro saluto

Dott.ssa Maria Francesca Copani
Dott.ssa Valeria Riggi
Psicologo, Psicologo clinico
Parma
Buon pomeriggio Chiara e grazie per la condivisione, spero possa la mia risposta donarti un pò di sollievo.
Comprendo la tua sofferenza: quando una relazione importante finisce, soprattutto dopo tanti anni, è normale provare dei sentimenti negativi.
Questo momento però, anche se è difficile vederlo così, è molto prezioso, perchè se affrontato nel modo giusto, ti porterà a sbocciare :)
Infatti, più che cercare di riconquistare qualcuno che ti sta chiedendo di essere diversa, ti invoglierei, se possibile, a porti delle domande:
Chi sei tu?
Come vorresti che fosse una relazione?
Ti stai ascoltando? Ti stai scegliendo? Ti stai rispettando?
Potrebbe essere utile intraprendere un percorso psicologico proprio per aiutarti a fare chiarezza su quello che desideri davvero e per lavorare sul tuo valore personale, che non dovrebbe mai dipendere dal comportamento di chi ci sta accanto.
Cordialmente
Dott.ssa Riggi
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buonasera Chiara, la ringrazio per aver condiviso con tanta sincerità e dolore una situazione che la sta evidentemente facendo soffrire molto. È comprensibile il suo stato d’animo: dopo tanti anni di relazione, vedere il proprio legame andare in crisi e sentirsi impotenti davanti alla distanza dell’altro è qualcosa che può far sentire smarriti, delusi, pieni di dubbi e con un forte senso di ingiustizia, come lei stessa descrive. Si percepisce dalle sue parole quanto sia innamorata e quanto stia cercando, con tutte le sue forze, di trovare una strada per sistemare le cose. Vorrei innanzitutto dirle che quello che sta vivendo è, purtroppo, un copione abbastanza comune nelle dinamiche di coppia quando subentrano insicurezze, gelosie e interpretazioni che alimentano la sfiducia. Il suo ex fidanzato sembra intrappolato in un’idea rigida e forse distorta della situazione, focalizzandosi su piccoli gesti che interpreta come segni di interesse da parte sua verso un’altra persona. Questo tipo di lettura degli eventi può generare e alimentare un circolo vizioso: più lei cerca di rassicurarlo e mostrargli che tiene solo a lui, più lui sembra pretendere da lei comportamenti che non le appartengono o che non sente naturali, come essere acida o indifferente. Si tratta di aspettative che, come lei stessa avverte, la mettono in difficoltà perché non corrispondono al suo modo autentico di essere e di relazionarsi. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, è importante partire da un aspetto fondamentale: lei non ha responsabilità per i pensieri e le convinzioni che l’altro ha deciso di costruire su questa vicenda. Ha già messo in atto comportamenti chiari per tutelare il rapporto, come allontanarsi fisicamente e verbalmente dalle situazioni ambigue. Ha mostrato coerenza e buona volontà. Purtroppo però, quando una persona è intrappolata in uno schema di sospetto o gelosia, ciò che più la aiuta non è sempre l’ulteriore rassicurazione da parte del partner, ma un lavoro su di sé per imparare a distinguere i pensieri realistici da quelli influenzati da emozioni intense come la paura o l’insicurezza. Capisco il suo desiderio di recuperare il rapporto e le emozioni che la spingono a cercare una soluzione. Tuttavia, per poter davvero fare qualcosa di costruttivo, potrebbe essere utile ora concentrarsi su di sé e sulle sue risorse. Le consiglio di riflettere su come può preservare la propria dignità e il proprio benessere, piuttosto che cercare a tutti i costi di convincere l’altro. A volte l’amore vero implica anche la capacità di fermarsi e chiedersi se il rapporto che si sta cercando di salvare sta rispettando chi siamo e i nostri valori più profondi. Potrebbe valutare un percorso di supporto psicologico per affrontare questo dolore, rafforzare la sua autostima e imparare strategie per gestire meglio l’ansia e la sofferenza che in questo momento la stanno travolgendo. Le assicuro che non è sola, e che da questo momento difficile possono nascere nuove consapevolezze e una maggiore forza interiore. Ci vuole tempo e pazienza, ma ogni passo che farà verso il rispetto di sé sarà un passo nella direzione giusta, qualsiasi evoluzione avrà il rapporto con il suo ex. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott. Luca Rochdi
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente le consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico per vedere meglio ciò che ha descritto.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Ambra Bottari
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Ciao Chiara, grazie per aver condiviso la tua situazione, che è molto complessa e dolorosa.

Dal tuo racconto emerge una dinamica di incomunicazione e fraintendimenti che sta mettendo a dura prova il vostro rapporto. È importante che entrambi possiate sentirvi ascoltati e rispettati nei vostri sentimenti, senza dover “giocare” con provocazioni o testare l’altro.

Ti consiglio di prenderti del tempo per riflettere su cosa vuoi davvero e come vuoi essere trattata in una relazione sana. Se senti che c’è ancora spazio per un dialogo aperto e sereno, potresti provare a proporre un confronto senza accuse, magari con l’aiuto di un mediatore o un terapeuta di coppia.

Se invece la situazione resta conflittuale e ti fa stare male, è fondamentale mettere al primo posto il tuo benessere emotivo, anche se questo significa accettare che a volte il distacco può essere necessario per entrambi.

Ricorda che il cambiamento e la fiducia si costruiscono con rispetto e chiarezza, non con forzature o giochi emotivi.

Se vuoi, posso aiutarti a pensare a modi per comunicare meglio con lui o a come prenderti cura di te in questo momento difficile.
Dott.ssa Chiara Visalli
Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Buongiorno Chiara, leggendo quello che racconta mi sembra che il ragazzo con cui stava mostrava una gelosia eccessiva... L'altro ragazzo, più piccolo, può parlarle e scherzare con lei quanto vuole, ma se Lei prova dei sentimenti solo per il suo ragazzo, e glielo dice, la Sua parola dovrebbe essere sufficiente e meritevole di fiducia. Non essere "decisa e acida" è anche una forma di rispetto e gentilezza, che non significa in alcun modo interesse: come Lei stessa dice, Lei è semplicemente sè stessa ed evidentemente è una persona gentile - che non tratta "male" l'altro per allontanarlo.
Un fidanzato che è stato con Lei da così tanti anni dovrebbe saperlo, e dovrebbe fidarsi di Lei... Mi chiedo se in passato erano già accadute vicende simili, di gelosia da parte del suo ragazzo... Se sì, allora forse c'è un campanello di allarme che suona rispetto a delle insicurezze che il suo ragazzo riversa su di lei (e non va bene).
Se no, mi chiedo cosa sia cambiato questa volta... e mi fa interrogare sui veri intenti e volontà del suo (ex) ragazzo stesso.
Metterei un attimo in discussione anche l'idea che ci sia qualcosa da recuperare: Lei si merita un ragazzo che le creda, che la valorizzi, che le dia fiducia, che non si faccia intimidire dal primo che passa... che la scelga, e non che la lasci per qualcosa che esiste solo nella sua testa.
Comprendo però che questi siano cambiamenti di prospettiva difficili e che possano fare male... Probabilmente a Lei farebbe bene un supporto psicologico, per approfondire meglio la questione e mettersi al primo posto, riconoscendo il Suo valore.
Lei si è fidanzata da giovanissima, poco dopo l'adolescenza, e adesso è una giovane adulta: forse deve potersi scoprire e guardare con altri occhi, concedendosi una relazione, ed un amore, che la veda e metta davvero al centro i suoi bisogno ed il suo autentico modo di essere.
Naturalmente, non conosco le dinamiche della sua relazione con questo ex ragazzo, ma mi chiedo se con il passare del tempo non sia normale crescere e, forse, pensare di potersi meritare di più.

Spero di averle dato dei punti di riflessione utili, e la ringrazio per la Sua condivisione.
Resto a disposizione per eventuali altre domande o confronti, ma anche per affrontare insieme, con alcuni eventuali incontri di sostegno psicologico, questa situazione.

A presto,
dott.ssa Chiara Visalli
Dott.ssa Tania Zedda
Psicologo, Psicologo clinico
Quartu Sant'Elena
Chiara, si percepisce tutto il dolore che stai provando. Stai cercando di capire cosa sia successo e, allo stesso tempo, desideri ricostruire un legame che per te ha ancora un grande valore.
Da ciò che racconti, però, emerge una dinamica in cui il tuo ex compagno tende a giudicare il tuo comportamento invece di ascoltare ciò che provi. Quando qualcuno pretende che tu reagisca “nel modo giusto”, secondo le sue regole, non si tratta di amore, ma di controllo.
Hai già dimostrato in più occasioni il tuo affetto e la tua lealtà. Ora è importante che tu possa concentrarti su di te, sulla tua autostima e sul diritto di vivere una relazione basata sulla fiducia, non sulla paura di non essere abbastanza.
A volte la fine di un rapporto non significa davvero “perdere” qualcuno, ma ritrovare la possibilità di stare bene con se stessi, liberi da un peso che ci toglie serenità.

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