La mia psicoterapeuta mi ha detto che non devo reprimere le mie emozioni, le mie ansie, le mie somat

16 risposte
La mia psicoterapeuta mi ha detto che non devo reprimere le mie emozioni, le mie ansie, le mie somatizzazioni, ma io non riesco ad accettarle, a farmele scivolare di dosso, non ci riesco, odio la mia ansia e ogni volta che la sperimento provo rabbia e tristezza (questa cosa negli anni mi ha portata alla depressione).
Io vorrei stare bene, vivere senza avere più l'ansia.
Mi sa che chiederò aiuto allo psichiatra, sono stanca di vivere male. Cosa suggerite?
Gentile utente, grazie per aver qui condiviso...
Le suggerirei un tipo di lavoro pur sempre psicoterapeutico, laddove l'obiettivo non è quello di "eliminare l'ansia", ma quello di non opporre resistenza alla stessa (come primo step); da lì, si potrà lavorare sull'immaginario ed aprirsi ad esso
PS: i farmaci possono aiutare, purché la farmacoterapia sia supportata anche da una buona psicoterapia
Resto a disposizione, anche online
Cordialmente,
Dr Eliana Nola

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Buongiorno un consulto con lo psichiatra può essere un passo da prendere in considerazione, sarebbe consigliabile che lei potesse continuare anche la psicoterapia. Per l'ansia sono due strade valide e a volte è bene percorrerle assieme. Ne parli anche alla sua terapeuta di un eventuale supporto psichiatrico.
Cordiali saluti. Resto a disposizione anche online.
Dott.ssa Verena Elisa Gomiero
Salve, l'ansia va gestita più che eliminata. Se la componente ansiosa sperimentata è opprimente, si può pensare adun aiuto farmacologico, da affiancare alla psicoterapia. Condivida i suoi pensieri e le sue perplessità con la psicoterapeuta che la segue, questa condivisione è essenziale in un corretto rapporto terapeutico. Buona serata, dr.ssa Daniela Benvenuti
Buonasera, le suggerisco di confrontarsi con il suo terapeuta in merito al suo dubbio. Un caro saluto
Buonasera , mi dispiace per il suo malessere . Un percorso di psicoterapia la potrà aiutare a tirare fuori le sue emozioni , dietro l’ansia ci sono le emozioni , i suoi significati , i suoi pensieri e vissuti . Questo le permetterà di comprendere cosa prova , di avere informazioni su di lei e gestire meglio le emozioni negative . Nel caso di un problema di ansia , questa andrebbe esplorata meglio , capire quali sono le situazioni che vive con ansia e bisogna capire che emozioni ci sono dietro l’ansia . Inoltre l’obiettivo di una psicoterapia non è togliere l’ansia , poiché è normale averla , ma imparare a gestirla o diminuire i momenti in cui la prova , in modo tale da poter vivere in modo più sereno. Buona serata . Dott.ssa Alessia Greco
Salve, capisco il suo malessere ma questo non è un obiettivo realizzabile in terapia. L’ansia non può essere eliminata, lei proverà sempre ansia quello che imparerà in terapia è gestire la sintomatologia ansiosa, tollerarla ed accettarla.
Ne parli con la sua terapeuta.
Cordiali saluti
Dott.ssa Daniela Chieppa
Gentile utente di mio dottore,

avendo iniziato un percorso di psicoterapia, la invito ad avere un confronto schietto su questi aspetti con il/la suo/a terapeuta. Potrebbe essere materiale interessante su cui lavorare e da cui ripartire.
In bocca al lupo per il prosieguo del percorso.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, ritengo che quanto comunicato dalla sua terapeuta sia parte di un discorso un pò più ampio legato all'accettare le emozioni anzichè reprimerle. Questo poi permette di agire indirettamente sulle loro cause per attenuarle. Non è possibile azzerare le emozioni, se non con farmaci, che però impediranno la modifica dei fattori scatenanti e indurranno una dipendenza da essi nonchè ipersensibilità ed intolleranza verso l'emozione bersaglio, in questo caso l'ansia. Tuttavia, qualora l'ansia risultasse invalidante non è controindicata l'assunzione di una terapia farmacologica volta a ridurre il sintomo mentre si procede con la psicoterapia.
Gentile utente,
grazie per la sua condivisione, vivere in un continuo stato d'ansia non è affatto piacevole. L'ansia è un campanello d'allarme che ci avvisa quando qualcosa non va e ci invita, a modo suo, a darle ascolto. L'atteggiamento migliore tuttavia non è odiarla, ignorarla o combatterla, ma accoglierla dentro di sè come un'alleata. L'ansia ci vuole porre all'attenzione una parte importante di noi stessi che evidentemente stiamo trascurando da molto tempo. Il mio invito è quello di continuare il percorso psicoterapeutico unitamente ad un supporto di tipo farmacologico.
Buona fortuna. Dr.ssa Giulia Pacifico
Buonasera, si apri con la sua terapeuta. Forza le sarà di sostegno. Saluti dott.ssa Maria Lombardo
Gentile utente, l'ansia è una compagna di vita molto fastidiosa ma purtroppo, come le avrà sicuramente già detto la sua terapeuta, non si può "eliminare". Stando a quanto leggo dalle sue parole però, a farla soffrire non è solo l'ansia ma anche il giudizio che lei dà a se stessa per averla provata: la rabbia e la tristezza sono passaggi secondari, ovvero qualcosa che avviene in un secondo momento rispetto all'ansia di per sé. Questo accade perché probabilmente c'è qualche parte di lei che lei stessa non accetta, è questa parte "sbagliata" a concretizzarsi nell'ansia. Sono sicuro che la aiuterebbe andare ad indagare quali siano questi aspetti emotivi del sé che lei non riesce ad accettare. Solo una volta fatto questo passaggio potrà accettare l'ansia e viverla per quello che è: un'emozione.
gentile utente, capisco la sua difficoltà e sensazione di non riuscire a stare meglio. Credo che per quanto riguardi il consulto psichiatrico, potrebbe essere una buona idea, ne parli comunque con il suo terapeuta in modo da valutare insieme questa ipotesi!
saluti
Buonasera, comprendo il disagio ma concordo sul fatto che respingere certe parti di sé non aiuti. Ascoltarle ed "entrarci dentro"invece dà la possibilità di comprenderle e di integrarle. Può sicuramente affiancare una terapia farmacologica che la aiuti ma senza lasciare la psicoterapia. È necessario decifrare i segnali che l'ansia e il suo corpo le lanciano.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno, i suoi dubbi sono legittimi. Una psicoterapia è consigliata perché, se da una parte "guarisce" gli stati d'animo che non la fanno stare bene, dall'altro "educa" alla consapevolezza e alla conoscenza di sé. La conseguenza di questa "educazione" è che poi lei è in grado di fronteggiare tutto ciò che la vita ci riserva quotidianamente, in modo adeguato.
Se non trova riscontro con lo psicoterapeuta che sta frequentando o dovesse frequentare, conviene cambiare. Ognuno ha un suo metodo di lavoro e non è detto che quel metodo vada bene per lei. A disposizione per qualsiasi chiarimento, la saluto cordialmente.
dr.ssa Elena Santomartino, psicologa psicoterapeuta
Car* utente, vivere l'ansia è una situazione sempre difficile, quando poi la difficoltà si trascina per lungo tempo la frustrazione che viviamo è sempre altissima. Capisco che la sua terapeuta le parli dell'esigenza, di accettare le emozioni anzichè reprimerle (gestirle, invece di cancellarle), ma è importante soprattutto che lei possa condividere con la collega la difficoltà e gli altri vissuti che le provoca questa proposta, dato che a farla soffrire non sembra solo l'ansia ma anche il giudizio su di sè, che le provoca rabbia e tristezza.
Detto questo, quando l'ansia diviene invalidante, l'assunzione di una terapia farmacologica può essere di aiuto, ma solo per ridurre il sintomo, mentre per lavorare sulle cause dell'ansia è necessario portare avanti la psicoterapia.
Le faccio i miei auguri, Dott.ssa Eleonora Donatelli
Gent. Utente, immagino quanto possa essere sgradevole sentire queste emozioni, ma non possiamo eliminarle, solo imparare a gestirle. Un aiuto farmacologico, unitamente ad un percorso psicoterapeutico può essere utile. Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono la sofferenza in atto e possa aiutarla a dialogare con se stessa in modo razionale e gentile. Resto a disposizione, Cordialmente, Dott.ssa Arianna Moroni, Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale

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