Io non so più cosa fare e con chi parlarne. Vorrei avere tanto un aiuto da parte della mia famiglia

19 risposte
Io non so più cosa fare e con chi parlarne.
Vorrei avere tanto un aiuto da parte della mia famiglia ma loro non mi capiscono e anzi pensano che andare in terapia sia solo uno spreco di soldi e tempo.
La mia è un'ansia sociale somatizzata, credo di soffrirne da sempre. Nel 2015 è iniziata la mia ricerca di uno psicologo e dopo vari consulti nel 2016 ne inizio una seria durata 4 anni e conclusa lo scorso Settembre.
Come ho vissuto l'esperienza della psicoterapia? Male, davvero molto male, sofferta è il termine più azzeccato.
Ad oggi infatti io non ho risolto il mio problema, le mie paure e la mia mancata voglia di vivere, anzi, con tanta tristezza nel cuore, mi dispiace dirlo ma mi sento peggio di come stavo prima.....
Io non riesco ad essere costante in un percorso psicoterapico perchè poi sto troppo male, ma questo a quanto pare non importa a nessuno...
In questi 4 anni, questa psicoterapia è stata conclusa e ripresa tante volte, perchè io, ripeto, non riesco ad essere costante e a sopportare tutto questo dolore, non ce la faccio...
La frase che mi ha detto la psicoterapeuta la tengo ancora scritta e me la rileggo spesso anche se mi fa molto male, ve la incollo:
*il mio nome*, nella vita le cose vanno anche accettate così come sono perché talvolta le cose non si possono cambiare o non possiamo farle andare come vogliamo. Hai preso una decisione di cui devi assumerti responsabilità e conseguenze. Io ho preso una mia decisione sulla base di una profonda riflessione e so che non posso aiutarti più di così. Inoltre non ti posso permettere di prendere e lasciare la terapia a tuo piacimento, andando e tornando. Questo è l'ultimo messaggio che ti scrivo. Dopo di che chiudo ogni canale con te.".

Mi sento in colpa, ma io ho davvero paura di cambiare, di stare peggio di come sto adesso, perchè non importa a nessuno?
Non è una paura irrazionale perchè io ci ho provato a mettermi in gioco e ho affrontato anche molte situazioni che mi mettevano paura (diploma, patente, altre situazioni sociali ecc.), ma ho vissuto male tutto questo, cioè stavo male fisicamente e psicologicamente mentre ero faccia a faccia con la mia paura, e di questa cosa a quanto pare alla mia terapeuta non fregava un bel niente....è questa la cosa che mi fa stare malissimo...
Paradossalmente la psicoterapia stessa è diventata un nuovo problema per me.

Non so più cosa pensare....
Salve. Parla di malessere insopportabile. É riuscita a chiarire da cosa è causato? Come lei dice, ha affrontato anche tante situazioni che le mettevano paura: diploma, patente ecc. Si tratta di fare chiarezza su cosa le provoca malessere. Io percepisco una forte insoddisfazione. Si chieda se gli obiettivi raggiunti sono stati in sintonia con sé o con le aspettative degli altri. Un percorso psicoterapeutico di tipo bioenergetico che lavora sull'integrazione mente corpo può essere utile nel suo caso perché attraverso le sensazioni, emozioni e percezioni corporee si attiva un processo di chiarezza e di fiducia in se stessa, visto che parla di ansia somatizzata. Sono disponibile per approfondimenti, anche on line. Distinti saluti

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Salve, mi dispiace sentire tanta sofferenza. Concordo sul fatto di accettare le cose, ma credo che il processo che porta alla vera accettazione di ciò che ci accade sia molto lungo, direi che dura un'intera vita..
Abbiamo solo il potere di fare qualcosa su di noi e per noi stessi, e questo è già un bel vantaggio, direi. Mi sembra che la tua terapeuta sia stata onesta con te, dichiarandoti ciò che poteva e non poteva più fare. Capisco la tua paura di cambiare: i cambiamenti fanno paura spesso, ma è più pauroso, credimi, rimanere fermi e non fare nulla per provare ad avere una vita soddisfacente e piena, Io non credo che alla tua terapeuta tutto questo non sia importato, in fondo ti ha accompagnata per 4 anni della tua vita. Mi domando quando dici che a nessuno importa di te, "Tu ti consideri nessuno? A te stessa importa di te? Quanto vale il tuo interesse per te? Quanto è importante che tale interesse provenga dall'altro? E cosa deve fare l'altro per dimostrarlo? Cosa significa non sopportare il dolore? Non farcela? Chiediti che cosa non riesci a fare. Mi sembra che tante cose tu le abbia fatte nonostante la paura: un percorso terapeutico di 4 anni (cosa non da tutti), il diploma, la patente, ecc. Quando la tua terapeuta ti ha detto di accettare le cose, vale anche per i tuoi sentimenti e le tue emozioni. Un conto è fare le cose con paura e vedere che siamo riusciti, nonostante tale emozione, a farle e quindi ci congratuliamo con noi stessi. Un conto è fare le cose con paura e giudicarci per quello che proviamo senza guardare ciò che siamo stai in grado di fare nonostante la difficoltà. Non senti che ha un sapore diverso? Prova ad accogliere e ad accettare le tue emozioni, anche le più spiacevoli e forse in una maggiore accettazione di te potrai meglio accogliere le decisioni degli altri, come quella della tua terapeuta, che immagino sia stata dolorosa.
Buona fortuna.
Rosella Pettinari
Salve se la sua situazione non è cambiata le strade sono sempre e solo due una connessa ad un consulto con un medico ed una con un nuovo psicoterapeuta. Il processo psicoterapeutico varia anche in relazione alle caratteristiche sia del cosiddetto paziente che del cosiddetto terapeuta ed a volte non si riesce ad andare oltre un certo punto o livello. Ora la scelta è nuovamente sua ovvero rimanere in questa condizione o cercare di modificarla contattando un nuovo psicoterapeuta. Un percorso di cambiamento non ha una strada uguale per tutti ognuno sceglie i tempi e i modi che gli sono propri per conoscere i propri aspetti ed elaborarli in un nuovo sistema con dei nuovi equilibri. Un cordiale saluto
Salve, emerge molto il suo disagio, posso solo immaginare come deve essere viverlo.. Non ho comunque abbastanza elementi per poter commentare, mi sento di rinforzare il consiglio della collega che suggerisce un approccio bioenergetico.
Coraggio
Massimiliano
ALCUNE CONSIDERAZIONI
1) Interrompere con una certa continuità la psicoterapia è come alzarsi più volte dalla poltrona del dentista, mentre sta operando, e tornare dopo
qualche e/o dopo giorni; non si può pretendere che il dentista la curi bene.

2) Effettivamente potrebbe anche essere successo che tra lei e la psicoterapeuta non si sia creata quella giusta "alchimia" relazionale che permette di far si che la cura abbia effetti positivi.

3) Probabilmente lei è talmente stressata che una psicoterapia, paradossalmente, può diventare essa stessa un fattore che genera un ulteriore logorio.

Per questi e per altri motivi sono del parere che ci sia bisogno, per ottenere risultati soddisfacenti, di un rapporto psicoterapeutico in cui ci sia molta accoglienza, in cui si lavori seriamente sugli aspetti inconsci che generano malessere. E' opportuno, inoltre, che la psicoterapia sia promossa e supportata da medicinali innocui e naturali: la Floriterapia di Bach, l’Omeopatia Omotossicologica, la Nutraceutica, la Fitoterapia e la Psicoprobiotica che permettono di offrire al paziente i seguenti reali valori aggiunti: il lenimento sintomatico, la rivitalizzazione metabolica, il recupero delle forze e del buon umore e una benefica disintossicazione. Io - medico specialista in psicologia clinica, psicoterapeuta omeopata ed esperto in terapie naturali- lavoro in questa maniera confortato dagli ottimi risultati raggiunti. Se vuole sono a sua disposizione (telefonicamente o tramite messaggio) per ulteriori informazioni. Sono anche disponibile per una terapia on line. Cordiali saluti!
Buongiorno Gentile Utente,
il suo malessere trapela dalle sue parole, scrivere in un portale dove comunque a rispondere sono degli psicoterapeuti mi fa immaginare che non esclude questa via per poter trovare sostegno.
Probabilmente le sarebbe utile iniziare un nuovo percorso facendosi forte dei vissuti della sua prima esperienza di psicoterapia.
A disposizione se ritiene,
un saluto
Federica Meloni
Salve, sono d'accordo con il Dott. Iannelli, la costanza gioca un ruolo chiave durante il trattamento (l'esempio del dentista è calzante).
Comunque, credo che per lei sia opportuno intraprendere un nuovo percorso terapeutico per elaborare i suoi vissuti.
Buona serata.
Dott. Fiori
Cara utente, nella situazione in cui è in questo momento, probabilmente la cosa migliore sarebbe provare un approccio psicoterapeutico diverso rispetto a quello che ha già sperimentato.
Forse dovrebbe partire dal tema della COSTANZA e capire quali sono i dolori che non riesce ad affrontare.
Come terapeuti ci è stato insegnato che bisogna PERTURBARE e PROTEGGERE. Quindi quando arriva al dolore che ha difficoltà ad affrontare, deve anche sentirsi protetto dal suo terpeuta. Affidarsi e camminare insieme per affrontare quel dolore.
Spero che il suo secondo tentativo sia più efficace.
Un caro saluto.
Gentile Utente, il malessere di cui parla è sicuramente intenso e profondo, ha provato ad affrontarlo in un primo percorso di psicoterapia andando incontro a molte difficoltà che non hanno permesso di arrivare ad una giusta conclusione ed ad una possibile accettazione della sua condizione che potrebbe portarle un po di benessere. Nonostante questo penso che il primo percorso abbia messo delle basi che potrebbero rendere affrontabile con maggior costanza un nuovo percorso che le consiglio, per raggiungere un nuovo e adesso insperato equilibrio.
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Capisco che il suo dolore è importante, in certi momenti proprio perchè il sintomo è così forte bisogna supportare la psicoterapia con la terapia farmacologica, ma poi bisogna con la psicoterapia andare alla radice del problema. Non credo che il percorso che ha fatto finora sia stato inutile, è stato parziale ma non inutile. La psicoterapia non risolve tutto, però può esserle ancora molto utile, naturalmente sta anche a lei usare la sua intuizione per scegliere la/il psicoterapeuta giusta.
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online

L'incontro in psicoterapia io lo definisco "un'incontro magico" , affinchè la psicoterapia funzioni , mi passi il termine , è necessaria una buona alleanza terapeutica , che da quello che racconta forse non si è riuscita a creare in questa suo percorso , la invito a non demordere e a cercare un/ una psicoterapeuta più adatto/a alle sue necessità e alla sua sensibilità
Sono a sua disposizione se ne ha bisogno anche on line cordiali saluti
dott.ssa Marina Pisetzky
Buongiorno,la sua sofferenza richiede ancora comprensione e aiuto ,ora sente un senso di fallimento ed è sfiduciato Il suo malessere richiede un tempo che non è stato ancora raggiunto.. e le sue relazioni personali ne risentono fortemente.Non perda la fiducia nella sua possibilità di proseguire un percorso psicologico con un altro terapeuta.Quella intrapresa ha avuto un significato importante ,ma le sue difficoltà relazionali le hanno impedito una continuità ed una fiducia nella terapeuta.Le consiglio di intraprendere un secondo percorso terapeutico,e di non rinunciare a prendersi cura di sé Un caro augurio Dottssa Luciana Harari

Gentile utente di mio dottore,
la psicoterapia in certi momenti del percorso può rivelarsi molto faticosa e dolorosa soprattutto quando si parla di determinati argomenti o se sta innescando dei cambiamenti che risulterebbero difficili per il paziente. Questo fa parte dell' evoluzione naturale delle psicoterapie ma nn deve spaventarla al punto di bloccarla, il rischio sarebbe quello di stare sempre male senza risolvere nulla e allora il dolore del momento si trasformerebbe in malessere. La invito per il suo bene a fare uno sforzo maggiore...vedrà che con il tempo troverà la strada che cerca.

Un caro saluto
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, se la condizione di sofferenza è così forte per lei e non riesce ad uscirne da solo le consiglierei di non demordere. Potrebbe provare a riformulare meglio la sua richiesta di aiuto e rivolgersi ad un altro terapeuta, casomai con un approccio differente. Per fortuna al giorno d'oggi grazie ad internet è possibile informarsi per fare una scelta consapevole, basta verificare quali siano le fonti più affidabili. In un nuovo percorso potrebbe anche parlare di ciò che è accaduto nella psicoterapia precedente, probabile che sia un'esperienza significativa per lei e che richiami qualcosa del suo funzionamento e del suo modo di essere. Per eventuali informazioni sono a disposizione. Un saluto, Marina Montuori
Salve,
che dolore non sentirsi mai compresi e supportati da nessuno...
Bisogna senza meno impegnarsi tanto per cercare un modo per farsi comprendere meglio: iniziando a comprendere se stessi.
Un passo alla volta, con pazienza. E con continuità.
Buon lavoro.
Gentile paziente,
la psicoterapia ha delle regole da seguire e da rispettare che sono molto importanti, tra cui la costanza.. ci si siede insieme anche quando si sta molto male e si parla insieme di quello che si riesce e ci si sente, a volte si condivide in silenzio un dolore.. assumere la fiducia di poterlo fare insieme in un luogo sicuro e mettersi in prospettiva che si vada col tempo migliorando è molto importante. Se non si riesce solo con la parola o il metodo non è quello adatto a lei oppure è necessario affiancare una cura farmacologica, a volte solo temporanea, che aiuti ad attutire la sintomatologia e liberi il campo al lavoro terapeutico. A volte il groviglio emotivo è tale da dover fare una parte in una struttura protettiva, dove al bisogno si è seguiti 24 ore su 24. Non demorda e cerchi di arricchire e rinforzare il suo equilibrio con un percorso, quello adatto a lei. Il mio consiglio è quello di partire da un'adeguata valutazione della sua problematica, stabilendo il metodo di cura per lei più indicato in base alle linee guida scientifiche. I miei auguri per un cammino verso una maggiore serenità
Salve, dalle sue parole emerge il suo comprensibile malessere. Il percorso psicoterapeutico non è una strada semplice e lineare, poiché va a scavare nel profondo e arriva alle radici del problema. Per questo motivo può essere doloroso. È, inoltre, un percorso che richiede del tempo, è importante dunque aspettare quel tempo senza impazienza e con continuità. Iniziare un nuovo percorso le permetterebbe di recuperare ciò che ha costruito durante quello precedente e continuare a lavorare su di se e stare meglio.
Per qualunque informazione o approfondimento sono a disposizione.
Buona giornata, Dott.ssa Federica Turrà
Buongiorno ,forse lei dovrebbe iniziare a lavorare proprio sulla costanza e sulla perseveranza ,che sono cugine della responsabilità.Assumersi la responsabilità del proprio dolore ,del proprio disagio ,vuol dire ,poi, riuscire ad assumersi la responsabilità dei sacrifici che impone un percorso di terapia e di cambiamento.Deve porsi con più fiducia in se stessa,nel percorso ,nel terapeuta . Deve crederci di più ,così da avere la carica per proseguire e non arrendersi .Saluti .Drssa Maria Salomone

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