Il mio problema è legato a attacchi di panico per paura delle vertigini per cui prendo da quando ave

16 risposte
Il mio problema è legato a attacchi di panico per paura delle vertigini per cui prendo da quando avevo 22 anni Xanax o.50 2 al di e una di fluoxetina.soffro di pressione alta e sindromedi menier..ho 61 anni e lavoro come impiegata. Grazie mille a tutti.
Salve, nella sua domanda ci comunica che il suo problema è legato agli attacchi di panico che sono comparsi tanti anni fa, infatti lei ci scrive che sono passati 40 anni da quando prende i psicofarmaci, che sono sempre gli stessi. Sicuramente i farmaci le saranno stati prescritti da uno psichiatra o dal suo medico curante, ma lei in tutti questi anni non ha fatte delle visite di controllo? Come mai il suo medico non le ha modificato la cura, non credo che i farmaci da lei scritti nella domanda possono essere presi per 40 anni, senza mai essere cambiati, xchè a lungo andare perdono il loro scopo curativo. Quindi il farmaco andava cambiato ed insieme andava eseguita una terapia psicologica. Se non si percepisce cosa c'è dietro al sintono, cioè la ragione perchè si presenta, lei il farmaco lo dovrà prenderlo per tutta la vita, dovrà prendere coscienza e capire cosa c'è dietro all'attacco di panico, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Buongiorno. Il disturbo da attacchi di panico richiederebbe una presa in carico complessiva, non solo farmacologica ma serve un percorso di psicoterapia. I farmaci, prescritti dallo psichiatra, dovrebbe essere calibrati e ridotti via via che procede il percorso di psicoterapia. Consiglierei sicuramente una nuova visita dallo psichiatra e soprattutto un percorso di psicoterapia. Non è mai troppo tardi per intraprendere un percorso di psicoterapia e andare a lavorare sulle cause che originano i suoi attacchi di panico.
Buongiorno signora,
Le consiglio di provare a contattare uno psicoterapeuta che l'aiuti a capire l'origine della sua sintomatologia che, descrive, essere presente da tantissimo tempo. Gli attacchi di panico si risolvono con ottimi risultati attraverso un percorso psicoterapeutico; non si aggrappi solo al farmaco (sicuramente necessario ). Cordiali saluti
gentile, anche io come le mie colleghe penso che forse la sua sofferenza meriti di essere presa in carico e ascoltata, cosi' come molti anni fa è stata presa in carico la sintomatologia della meniere. l'ansia che si è legata al sintomo spiacevole che l'accompagna da molti anni, va ascoltata e capita...con coraggio e pazienza. le auguro ogni bene, simona loffredo
Non si può rispondere perché la cliente, nel suo scritto, non pone alcuna domanda.
Buonasera,
40 anni di farmaci senza aver ottenuto un miglioramento o perlomeno una diminuzione per i suoi attacchi di panico non è di sicuro un buon risultato.
Pertanto le consiglio, come hanno già detto i miei colleghi, di prendere in considerazione di contattare un altro psicoterapeuta visto che con questo dopo 40 anni, non ha ancora raggiunto l'obiettivo di stare meglio .
Per risolvere qualsiasi tipo di problema, bisogna sempre andare all'origine e prendere consapevolezza delle cause che lo hanno creato.
Cordiali saluti
Buonasera, mi chiedevo se il suo problema, così come lo ha descritto, fossero gli attacchi di panico (che mi sembra di capire al dunque perdurino) o il prendere lo xanax da tutti questi anni?!
Decisamente con un esperto potrebbe rivedere tale prescrizione e assolutamente affiancare un percorso terapeutico che l'aiuti a comprendere quali dinamiche vi si nascondono e come poterli gestire al meglio, evitando le situazioni che possono innescare più facilmente tali attacchi.
Le persone con disturbo di panico soffrono di episodi di intenso terrore in cui si sentono travolti dall'ansia e hanno un forte impulso a fuggire o a chiedere aiuto. Oltre alla terapia farmacologica sarebbe necessaria una terapia psicologica. Cosa significa questo sintomo ? Un approccio psicodinamico sarebbe ideale!!
Dott. Omar Vitali
Gent. ma signora, sicuramente ha tante cose di sé da esplorare e risorse che non ha potuto utilizzare.. è un peccato restino chiuse dentro di sé! Lei forse teme di sentirsi vulnerabile, ma la sua paura, se espressa, parlata e capita all'interno di un buon percorso psicoterapeutico, può farla diventare più consapevole di sé e più forte.
Buongiorno. La problematica che descrive può essere vagliata e curata attraverso un percorso terapeutico, il quale dopo un attenta analisi, può lavorare sul sintomo (attacco di panico) e sull'origine. Le consiglio di indirizzarsi verso un approccio cognitivo comportamentale o una tecnica mirata come l'ipnosi.

Cordialità

Massimiliano Trossello
Buongiorno, mi aggiungo agli esperti sopra semplicemente dicendo che il DAP è inquadrabile dal punto di vista bioenergetico come un problema di repressione emozionale e respiratorio (respiro e emozioni vanno di pari passo). Poi naturalmente va visto il quadro generale ma le consiglierei di seguire quelle tracce con tenacia oltre a quelle farmacologiche. Cordiali saluti.
Gentile Signora,

gli attacchi di panico, dal punto di vista psicodinamico, non sono una sindrome, ma il sintomo (più eclatante e limitante) di una psicopatologia in corso da tempo.

Deve iniziare quanto prima una psicoterapia, durante la quale dovrà progressivamente ridurre l'uso degli psicofarmaci, che alleviano solo il sintomo, ma peggiorano lo stato generale della Sua psicopatologia, che ha ragioni antiche e profonde, che possono essere risolte solo sul piano clinico e non su quello farmacologico.

Cordiali saluti.


prof. Roberto Pasanisi
salve, sarebbe opportuno contattare in primis lo psichiatra che le ha assegnato la terapia ed aggiungere un percorso di cura psicologica. Cordialmente, Dr. Francesco della Gatta
Salve,
Da quanto tempo soffre della sindrome di Meniere? Sembra che gli attacchi di panico siano una conseguenza della paura delle vertigini che la sindrome può causare.
La sua domanda manca di una richiesta esplicita, ma immagino volesse avere delle indicazioni per risolvere il suo problema.
Le posso offrire la mia disponibilità a valutare meglio la sua situazione ed, eventualmente, ad affiancare un supporto psicologico alla terapia farmacologica.
Cordialità,
d.ssa Elisabetta Fazzari
Buonasera signora, tra le righe che ci scrive colgo che l'elemento attivante delle sintomatologie poi espresse di conseguenza (attacchi di panico e ansia) siano derivanti per un tentativo di 'gestire' la paura. Questa emozione, come la neuroscienza illustra, spesso è la base scatenante di molte sintomatologie, e di conseguenza mi verrebbe da risponderle, dati i numerosi anni che sta perseguendo la cura farmacologica senza esiti risolutivi, l'ottica di poter esplorare tale emozione, il vissuto che vive piuttosto che il sintomo in sè.
Per qualsiasi cosa, come i colleghi, sono a disposizione.
Cordiali saluti, Dr. Paolo Tirinnanzi
Salve, cosa sta chiedendo in questo spazio?
Ha rivisto la cura farmacologica con lo psichiatra? Magari può essere aiutata nella gestione della sintomatologia che presenta.
Se se la sente, le consiglio di andare anche a fondo relativamente agli attacchi di panico con l'aiuto di uno psicologo
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