Ho sentito parlare bene di BIOFEEDBACK o NEUROFEEDBACK per aiutare le persone a non concentrarsi piu

15 risposte
Ho sentito parlare bene di BIOFEEDBACK o NEUROFEEDBACK per aiutare le persone a non concentrarsi piu' sulle loro Ossessioni nel mio caso episodi cronici di Acufene e Prostatite. Un valido aiuto da affiancare a farmaci per l'Ansia o a psicoterapia.
RIvolgendomi a Psicologi o Psichiatri del Forum funziona realmente e aiuta a direzionare la concentrazione sulla propria vita reale piuttosto che sui fastidi cronici?

Francesco
Salve Francesco, sicuramente qualcuno esperto in questo settore potrà darle tutte le delucidazione del caso.
Tenga presente comunque che in questi casi anche la psicoterapia cognitivo comportamentale è risultata scientificamente valida per la risoluzione di tali problematiche.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Gentile utente di mio dottore,

un esperto di questa problematica potrà darle maggiori info a riguardo, allo stesso tempo le dico che un percorso di psicoterapia potrebbe comunque esser di aiuto ad affrontare questo genere di situazioni.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buon giorno Francesco. Come hanno affermato i colleghi certamente ci saranno esperti in questo settore. In ogni caso le posso assicurare che un adeguato percorso di Psicoterapia individuale potrà certamente fornirle i risultati e obiettivi desiderati. Cordialmente Gian Piero dott Grandi
Buongiorno Francesco. Personalmente ho studiato il biofeedback più di trent'anni fa nell'aiutare a prevenire/curare le malattie cardiache. Il biofeedback è una tecnica che allena a portare attenzione al proprio stato ed a rilassarsi lì per lì. Lo stesso effetto, forse più rapido, lo si ottiene con il training autogeno. Ma come si facciamo a rilassarci se caminiamo nel buio in mezzo ad una foresta per di più sconosciuta? Il biofeedback o il training autogeno non possono servire a negare i problemi. L'ossessione che descrive parla di uno stato di continuo allarme per i suoi fastidi cronici. Il che mi sembra anche naturale. In tale caso vedrei appropriato abbinare un biofeedback o un training autogeno ad una lavoro di psicoterapia che l'aiuti ad affrontare i suoi disturbi partendo dal riconoscimento dei suoi bisogni. Resto a sua disposizione anche on line. Cordiali saluti. Carlo Bertorello.
Il Biofeedback aiuta a modulare la risposta emotiva mediante il riscontro immediato dei parametri fisiologici che registra la macchina. Può quindi essere utile ad addestrarsi nell'induzione di uno stato di rilassamento fisiologico. Questo non le toglie automaticamente i pensieri ossessivi causa di ansia, per cui le consiglierei di lavorarci in un altro modo. L'approccio più efficace riconosciuto in letteratura è la combinazione della psicoterapia e della terapia psicofarmacologica.
Caro utente, sicuramente un collega specializzato in biofeedbeck e neurofeedback saprà darle meglio un quadro complessivo della sua richiesta. Ciò che mi sento di dirle però e di valutare la possibilità di affiancare a questa tecnica terapica anche un percorso psicoterapico con lo stesso specialista o con un altro così da poterla aiutare ad affrontare anche i suoi stati interni, emozioni, pensieri, e comportamenti che l'accompagnano e l'hanno accompagnata nell'arco della sua vita.
Rimango a sua disposizione, cordialmente Dott.ssa Alessia D'angelo
Ci sono più terapie che aiutano in ciò che lei dice. Basta scegliere quella che dà più fiducia ed anche il terapeuta che la rassicura di più. A disposizione. Lina Isardi
Salve Francesco sicuramente lavorare con una psicoterapia che funziona dal basso, quindi dal corpo, è molto utile e funzionale perché permette di mettersi in contatto col corpo, con quello che vuole comunicare assieme alla comprensione delle sue emozioni e bisogni.
io lavoro in maniera integrata col corpo utilizzando la terapia bioenergetica
cordialmente Laghi S.
Gentile utente, sicuramente negli ultimi anni la ricerca in ambito neuropsicologico ha fatto passi da gigante nella cura dei disturbi psicosomatici e non solo, per cui entrambi BIOFEEDBACK e/o NEUROFEEDBACK possono essere utili, anche se per problematiche diverse. Il mio consiglio, però, è di affiancarli sempre ad una psicoterapia mediante la quale pervenire ai presupposti cognitivi ed emotivi che sono all’origine dei disturbi stessi.
Cordiali saluti Maria Nasti

Buonasera, può contattare uno specialista che la pratica in modo da valutare gli effetti sul suo caso specifico.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve Francesco, come già detto in precedenza da altri colleghi, sicuramente un esperto di questa problematica potrà darle maggiori informazioni a riguardo, ma ritengo che un percorso di psicoterapia potrà comunque essergli d' aiuto. Cordiali Saluti Dott. ssa Francesca Gruosso
Salve, contatti direttamente un professionista esperto che possa rispondere al suo quesito specifico. Tuttavia un percorso terapeutico affiancato da farmaci è la strada migliore da percorrere. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Gentile Utente,
come ha detto bene sono tecniche da affiancare a psicoterapia e terapia farmacologica. In tale direzione le tecniche utili sono molte, tra cui il training autogeno, la mindfulness, l'ipnosi.
Cordiali saluti, Dott.ssa Ramona Borla
Gentile Francesco, ritengo possa essere una buona strada per lei contattare direttamente esperti in questo campo, per fornirle tutte le informazioni di cui ha bisogno.
Tuttavia l'integrazione con un percorso di psicoterapia le sarà certamente di supporto.
Buona ricerca
Gentile utente, i farmaci sono sempre da affiancare ad una psicoterapia soprattutto quelli che lei cita come ossessioni e acufene non sono da sottovalutare.
Si affidi ad uno specialista per maggiori delucidazioni su come affrontare la situazione ne troverà sicuramente maggior giovamento.
A presto
Dott.ssa Veronica Guidi

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