Ho scritto pochi giorni fa, sono 30 mesi percio 2 anni e mezzo che ho perso mamma, e non credo di av

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Ho scritto pochi giorni fa, sono 30 mesi percio 2 anni e mezzo che ho perso mamma, e non credo di aver elaborato e bene e soprattutto che vuol dire elaborare? Ancora non l ho capito.
Io so solo che dopo altri incubi sui miei , che significano non lo capisco, perche in 3 gg di seguito, io me li senta dentro tutto il giorno. Procurandomi angoscia depressione e consapevolezza.

Credo di aver capito ieri mattina che è sceso pure l ultimo velo. I miei non ci sono più , papà è anziano ed in ordine se fosse naturale, può andar via ed io resto da sola. Oltretutto senza lavoro certezze ecc. È come se fino a ieri, una parte del mio cervello si difendesse, si proteggesse dal fatto che a quasi 50 anni sono una donna adulta davvero che vuole e deve vivere la sua vita. Solo che sono cose così forti, che emotivamente non riesco ad accettarle. Ma è la verità. Mi sono presa cura di tutti, e in parte pure se non ero felice e sono il risultato degli errori genitoriali, avevo uno scopo. Dopo mamma infatti sono entrata in crisi ma con il margine di protezione, il velo. Ieri o dal processo di cambiamento pre e post lockdown, la menopausa, ripeto il velo è caduto.

E da ieri piango il dolore, la tristezza, che mai forse ho pianto in 30 mesi sptto di mamma. È lei la chiave di volta. Persi mio fratello e fu terribile ma avevo ancora mamma, persa lei, non sapevo più cosa fossi, ma avevo papà coi suoi agganci. Fino a pochi giorni fa, avevo rabbia per il fatto che non c'è stato quando doveva. Che ho cercato negli uomini ciò che lui non mi ha dato. Poi arrivano 2 incubi del cavolo, varie vicende e ieri nonostante lui sia vivo, lo sento distaccato cioè io mi ci sento distaccata. Vabbe ha errato? Ok pazienza, ormai è passato. Non ci sono i miei, è assodato. Basta pensare al passato, ai momenti brutti. Voglio ricordare i belli. Una dovrebbe esultare gioia e sentirsi libera di vivere la sua vita. Invece io no

Questa mi pare una consapevolezza tremenda. Mi piglia il soffocone, la paura della paura, non mi so vedere sola del tutto a vivere una vita mia. Forse se avessi un lavoro, si abbasserebbe la paura?

Insomma cosa mi angoscia, la consapevolezza che il passato è passato, che io sono adulta o il presente che non ha un senso al momento. Ci sta chi perde un genitore o due ma ha fratelli sorelle, figli, partners. Chi non ha nulla o quasi nulla? Ecco il mio panico angosciante depressivo ruota su ciò da ieri. Prendo l ansiolitico, ho contattato il medico neuropsichiatra, se mi serve un antidepressivo mai preso perche volevo farcela da sola. Mi sento diversa ma non so in che modo e ne ho terrore.

Grazie a tutti intanto.
ciò che lui non mi ha dato. Poi arrivano 2 incubi del cavolo, varie vicende e ieri nonostante lui sia vivo, lo sento distaccato cioè io mi ci sento distaccata. Vabbe ha errato? Ok pazienza, ormai è passato. Non ci sono i miei, è assodato. Basta pensare al passato, ai momenti brutti. Voglio ricordare i belli

Questa mi pare una consapevolezza tremenda. Ma mi piglia il soffocone, la paura della paura, non mi so vedere sola del tutto a vivere una vita mia. Forse se avessi un lavoro, si abbasserebbe la paura?

Insomma cosa mi angoscia, la consapevolezza che il passato è passato, che io sono adulta o il presente che non ha un senso al momento. Ci sta chi perde un genitore o due ma ha fratelli sorelle, figli, partners. Chi non ha nulla o quasi nulla? Ecco il mio panico angosciante depressivo ruota su ciò da ieri. Mi sento battere dentro, tanto da scoppiare. Mi sento diversa ma non so in che modo e ne ho terrore. O mi sono bevuta il cervello o credo di aver fatto cadere pure l ultimo velo. Ma una psiche e un corpo possono reggere tanta angoscia? Io mi voglio sentire una quasi 50 enne libera e dovrebbe essre rinascita. A me pare una morte, un lutto tremendo. Persino il concetto di menopausa ieri ho cambiato. Ho detto la mia menopausa, cioè nulla ho avuto di mio. Tutto influenzato da mamma, i miei. Ora è il mio momento e mi sento così male? Così una diventa matta.
Oltre a suggerire un terapeuta che sto valutando, vorrei capire se la consapevolezza di cui sopra è follia o perché mi procura così tanto uno shock ansioso depressivo.
Gentile utente, lei ha ragione. La sua è paura della paura. Lei ha preso coscienza della sua situazione in tutta la sua complessità. Ora, però, non ha scelta: deve andare avanti! Camminando troverà una strada, con il giusto sostegno, troverà il suo modo di stare al mondo, nonostante il dolore. Il suo futuro è tutto da scrivere.
I miei auguri
MG

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Gentile utente penso che la paura che sente è la paura della vita che sembra adesso riposta nelle sue mani. Ha ragione la vita è sua ed è il momento di viverla. Probabilmente sente il passato come un ostacolo o in qualche modo è grazie a questo che inconsapevolmente frena il suo cammino, come fosse un alibi per non ripartire. Mi sembra spaventata e non "folle" ecco perché penso che con il sostegno di un professionista potrà ricominciare a camminare. Le auguro ogni bene. Dott.ssa Sara Lolli
Gentile utente, il dolore che è emerso e che lei ha collegato alla morte di sua mamma ma anche alla presenza di tante problematiche è corretto. E' vero certi dolori che si sommano sono difficili da superare e da sola lo è ancora di più. Non è corretto parlare di follia ma di sofferenze che solo condividendo può superare. In bocca al lupo e cerchi un aiuto al più presto. Vedrà che tutto sarà più facile e sicuramente più roseo.
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera. Riconosco una notevole precisione alla sua metafora della caduta del velo, è molto efficace. La questione ora è comprendere che cosa ci fosse al di là del velo. Quali pensieri e quali emozioni fossero così addomesticati. Promettente è però il suo timore relativo al sentirsi diversa: con l'aiuto di una psicoterapia questa paura può essere messa al lavoro e al servizio dell'anelata rinascita. SM
Salve diciamo che è arrivato il momento di vivere la sua vita, fino ad oggi l'ha occupata pensando agli altri, ora deve pensare a lei....Va bene che ha 50 anni ma la vita non finisce qui. Può pensare ad un supporto psicoterapeutico per aiutarla anche a liberarsi dai pesi passati che ancora la bloccano.
Dott.ssa Milvia VERGINELLI
Gentile utente, è completamente comprensibile tutto il suo dolore e la sua angoscia. A seguito dei lutti familiari ha visto se stessa realmente ed ha avuto tanta paura. Dovrà gradualmente superare le ansie più limitanti, per entrare in una rinascita, una nuova vita, consapevole e matura, con un nuovo significato e orientamento . Non si scoraggi, non demorda. Continui il suo percorso psicologico finché ne trova un senso ed un supporto. Tanti auguri per il suo futuro.
Dr Cameriero Vittorio
Gentile Signora la sua esigenza di capire e di riprendere contatto con una parte dei suoi pensieri e delle sue emozioni che per molto tempo ha lasciato da una parte le è molto chiara. Ora vista la situazione perché non continuare attraverso un percorso legato a quello che chiamiamo psicoterapia ma che in realtà è un tornare a guardare dei suoi aspetti che per qualche ragione ha lasciato da una parte coprendoli con dei comportamenti che sicuramente le sono stati utili in passato ma che ora lo sono meno. E' difficile trovare da soli i significati che sono stati messi da parte per tanto tempo diversamente lavorare con un'altra persona rende questo compito, a volte, più agevole. Non è semplice vedere, capire e sentire che certi meccanismi che ci consentono di convivere con i nostri desideri non sono sempre vincenti, specie quando li usiamo da tutta una vita. Nel rispetto delle sue decisioni valuti la possibilità di analizzare tutto questo insieme ad un'altra persone che offra le dovute garanzie di serietà professionali. Un cordiale saluto
Buongiorno. Sono d'accordo totalmente con i colleghi nel ritenere di fondamentale importanza essere ora pienamente concentrati su di sé. È giunto il momento di investire energie sul proprio percorso personale.

In bocca al lupo

MT
Salve, concordo con i miei colleghi, è l'ora che pensi maggiormente a se stessa. Inizi da ora, non aspetti.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve,
nelle sue parole si evince il carico di responsabilità e di devozione familiare che per tutta la sua vita l'ha accompagnata. Molto spesso ci blocchiamo nelle scelte perché erroneamente pensiamo che la nostra felicità o il nostro scopo di vita sia strettamente collegato al benessere della nostra famiglia di origine; questa convinzione o credenza si forma nei primi anni di vita quando da bambini i nostri genitori rappresentano la nostra sopravvivenza emotiva e materiale. Crescendo questa fase dovrebbe essere superata e da adulti cercare ,come sosteneva Jung ,di individualizzarci, cioè imparare a prenderci cura di noi e a sentirci completi. Se questo processo si blocca la poca fiducia in se stessi , fa si che si crei una zona confort, dolorosa ma conosciuta, che non ci permette di crescere e sperimentare l'ignoto e ci fa rimanere sospesi in una vita che non viviamo. Non è mai tardi per riprendere in mano la sua vita e un percorso psicoterapeutico la potrà aiutare a ricomporre tutti i pezzi e dare un senso alla sua storia .Si dia il permesso di esistere ed esprimere ciò che ha dentro. Un seme di un fiore in se contiene già le qualità di quello che diventerà , si prenda cura di ciò che caratterizza la sua unicità, faccia il primo passo verso se stessa si prenda questo impegno ora, non domani o dopo domani lei è importante adesso. Spero di esserle stata di aiuto e le auguro un buon cammino.
Dott.ssa Gelsomina Labellarte
Salve signora, la consapevolezza di questo suo stato è già un segno che dentro di sé ha le energie per trasformare quello che ora è disfunzionale in qualcosa di funzionale.
Buongiorno. Dal suo racconto affiorano tanti aspetti della sua vita che meriterebbero di essere affrontati in uno spazio "individuale" con un professionista. Ho messo la parola individuale tra virgolette perché, da quello che ci racconta, sembra che nella sua vita siano sempre esistiti gli altri e le loro esigenze, ma poche volte Lei e ciò che voleva. Forse l'assenza dell'altro la mette difronte a questa verità e all'incertezza di quello che vuole veramente. Quello che le consiglio, per riprendere in mano la sua vita, è contattare quanto prima un professionista che possa accompagnarla in questo viaggio. Come diceva Jung: "si supera solo ciò che si attraversa" e credo che il suo sfogo sia il segnale della necessità di iniziare questo percorso il prima possibile. Cordialmente, dott. RC
Salve,
notoriamente l'ansia è definibile come la paura della paura.
Per uscrine deve concentrarsi su di sè.
Le consiglio di contattare un professionista per esprimere tutto questo vissuto.
Un saluto,
MMM
E' arrivata a sentire la mancanza ad essere. Dove sono i suoi desideri e bisogni oltre le domande ed il volere dell'Altro ( madre, padre) alla quale sino ad ora ha risposto? Risponda adesso a se stessa, alle sue domande. Ha detto che degli incubi le hanno procurato angoscia depressione e consapevolezza. Questo è il percorso che sta facendo si lasci aiutare da uno psicoterapeuta nell'attraversare questo spazio interiore, l'ansia, l 'angoscia e la depressione potranno lasciare spazio ad una reale consapevolezza di sè ed attivare un processo di rinascita.
Dott.ssa Monica D'Ettorre
Gentile, il suo scritto trasmette in modo molto intenso il senso opprimente di angoscia che sembra soggiogarla. Tanti gli elementi che mi hanno colpito: il lutto complicato legato alla perdita di figure significative, la rabbia per ciò che non hanno saputo dare, il legame talvolta troppo stretto e soffocante che i rapporti familiari talvolta comportano, la paura di restare sola, il bisogno di dare un senso alla propria vita ed alla propria presenza nel mondo prescindendo da tutti, la difficoltà di vedersi "senza" e quindi sola, forse un senso di incertezza riguardo alla sua stessa identità.
Chi sono senza gli altri?
Quando perdiamo qualcuno che amiamo dobbiamo rinunciare non solo alla sua presenza, ma anche a quella parte di noi che solo quella persona conosceva, a come eravamo in relazione con quella persona.
Io credo che un percorso psicologico le sarebbe di grande aiuto per mettere ordine e per trovare quei significati che sente di avere smarrito. Un caro saluto
Cara, la perdita di una persona cara non è mai un evento facile da affrontare. Il senso di perdita e la percezione di solitudine possono essere così intensi da darci l’impressione di stare impazzendo. Ma non si tratta di follia, non si muore di un’emozione, si è morti quando si è privi di emozioni. Il suo potrebbe piuttosto essere un problema nella regolazione di un’emozione molto forte dovuta alla perdita di un legame che per lei era importante. E per questo può sicuramente affidarsi ad un buon terapeuta che possa aiutarla a gestire i momenti di crisi.
Un caro saluto.
Dott.ssa Chiara Ripa
Salve, mi dispiace per l'evento luttuoso. Ritengo che necessiti di uno spazio in cui attribuire e ridimensionare la perdita che ha avuto, prendendosi uno spazio per sè.
Cordialmente, dott. FDL
Gentile utente,
Parto dalla sua domanda: cosa vuol dire elaborare? Vuol dire vivere un lutto di una persona cara superando angoscia e depressione. Solo così potrà pensare a se stessa e al suo futuro con più serenità. Tutto questo può farlo con l'aiuto di uno psicologo. Un cordiale saluto
Cara, è così doloroso lasciar andare le persone a noi care tanto che cerchiamo disperatamente un modo per sentirle sempre vicine tornandoci in mente costantemente.
Buongiorno, elaborare è quello che lei sta cercando di fare, come meglio può. Trovare un senso alla sua perdita, piangere tutto il dolore e proseguire per la sua strada. Comprensibile che sia spaventata, quella che le si presenta è quasi una nuova nascita e nascere a nuova vita, per quanto bello sia, fa molta paura! Direi che ripartire da 50 anni è un bel programma, si può fare. Suggerirei di farsi aiutare, per non sentirsi troppo sola, per avere qualche strumento che le faciliti il compito. In bocca al lupo! Dott.ssa Franca Vocaturi
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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