Ho 23 anni ed ho un’ansia perenne. Vorrei che andasse sempre tutto liscio, ma so bene che non è po

22 risposte
Ho 23 anni ed ho un’ansia perenne.
Vorrei che andasse sempre tutto liscio, ma so bene che non è possibile. Nonostante questo mi basta veramente pochissimo per farmi andare nel panico. Esempio: il mio ragazzo non risponde? Non riesco a mangiare finché non lo fa. Infatti ho lo stomaco perennemente chiuso e una sudorazione eccessiva, oltre a stare praticamente sempre male. Questa mia ansia vale soprattutto verso le persone intorno a me, non tanto per esami e cose simili.
Gentilissima, capisco il suo stato d'animo ed immagino che sia difficile da sopportare. Per comprendere meglio questo stato di ansia è importante esplorare i pensieri che la alimentano. Che cosa pensa che succederebbe se il suo ragazzo non le rispondesse? Ed anche se "non andasse tutto liscio"? Quale è il pensiero associato? Inoltre, da quanto soffre di questa intensa ansia? Vale per tutte le persone intorno a lei o esclusivamente per le persone con cui ha un legame affettivo? Soprattutto in questo momento di difficoltà collettiva, in cui può capitare di sentirsi più a contatto con le proprie emozioni ed i propri pensieri, le consiglio di rivolgersi ad un professionista che possa sostenerla e supportarla. Se lo desidera, può contattarmi rimango a disposizione.
Un caro saluto

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Buongiorno giovane donna, innanzitutto piacere di poter parlare con lei. Questa "ansia perenne" come lei la definisce, da quanto tempo si è presentata? E' un vissuto che lei ha da sempre, per quanto possa ricordare, oppure si tratta di un qualcosa di nuovo nella sua vita?
Lei definisce quella che è la sua reazione emotiva come stato di panico; in realtà quello che le accade è un iperattivazione del sistema nervoso simpatico, con iperattivazione neurovegetativa, comprendente sintomi che sono riferibili all'ansia, e che provocano appunto iperidrosi (sudorazione eccessiva), tachicardia, disturbi gastroenterici, nervosismo e preoccupazione, vertigini e a volte anche insonnia.
Quando questa iperattivazione raggiunge l'apice, la persona ha la sensazione di stare morendo, con fame d'aria importante ed è solo allora che si scatena il vero e proprio attacco di panico.
L'ansia è solitamente dovuta ad una minaccia che sia reale o presunta per la persona, e diventa gestibile nel momento in cui si prende atto di quelli che sono i propri pensieri e timori, andando a cercare di gestirli insieme alla propria risposta emotiva. Inoltre l'ansia può essere sia specifica (come sembrerebbe nel suo caso, dove è legata ad un aspetto particolare della sua vita - ovvero le relazioni importanti ) oppure generalizzata.
Nel caso di ansia generalizzata è più difficoltoso capire cosa stia accadendo, in quanto non vi è un evento specifico scatenante la risposta di allarme dell'organismo. Per questo tipo di disturbi sarebbe importante farsi aiutare e supportare da un professionista che per un breve periodo possa accompagnarla nel comprendere meglio quali siano le dinamiche che le scatenano questo stato, mettendo il focus sugli aspetti salienti che la mettono in crisi. Augurandole un buon proseguimento di giornata, resto a disposizione per qualunque altro tipo di domanda o chiarimento in merito al suo disagio, che percepisco essere invalidante e per lei fastidioso, data la delicatezza del tema che tocca le sue relazioni.
Qualora lo desiderasse sono presente anche io come professionista su questo portale, per cui se le farà piacere, potrà prenotare un primo colloquio con me , o con il collega con cui si sentirà maggiormente in sintonia. La cosa importante è che lei scelga secondo le sue sensazioni ed il suo istinto, affinché si crei una buona "alleanza terapeutica", che è imprescindibile per lavorare bene insieme ed aiutarla ad uscire in tempi brevi dal problema.
Un caro saluto e tanti auguri per tutto
Dr.ssa Sabrina Burgoni
Cara ragazza, ci racconta di un ansia intensa e che investe soprattutto l’area delle relazioni. Trovo da non sottovalutare il passaggio interno che l’ha portata a scriverci, perché significa che inizia a viverla come limitante, il primo vero passo per generare cambiamento. È importante, poi, comprendere cosa delle relazioni genera quest’ansia (ovvero ho ansia all’idea che...?) così calda, e su quali aspetti di sé e della sua storia fa presa; interrogativi che potrebbe approfondire con l’aiuto di uno psicoterapeuta eventualmente. Un caro augurio di buona fortuna
Buongiorno, lei descrive il bisogno di tenere sotto controllo le persone care per poter mantenere uno stato di tranquillità. Tale comportamento è riconducibile all'ansia da separazione, ovvero al timore di perdere gli affetti quando sono distanti da noi. In questo particolare periodo è naturale che questo tipo di problematica si intensifichi, in quanto la vita di tutti noi subisce una minaccia invisibile e incontrollabile, per evitare la quale, tra l'altro, ci è richiesto di rimanere isolati (e quindi di fare il contrario di ciò che lei normalmente fa per rassicurarsi). Le radici di questo genere di problemi vanno ricercate nella strutturazione della personalità dell'individuo, approfondendo in particolare la dimensione dell'attaccamento infantile, delle relazioni oggettuali ed eventuali situazioni traumatiche. L'ansia da separazione infatti rivela che la rappresentazione interna delle persone affettivamente significative è frammentata e ciò comporta la percezione di perdita ogniqualvolta c'è un allontanamento o l'impossibilità di ottenere un contatto con esse. Il consiglio è quello di approfittare di questo momento per esplorare i sintomi all'interno di un percorso psicoterapico, che può svolgere in modalità online, preferibile in questi particolari frangenti. "Affronti il suo drago" e trasformi questa emergenza in un'opportunità di crescita! Cordiali saluti, dott. Giorgio Gualazzi.
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E' chiaramente un problema di ansia che andrebbe affrontato con l'aiuto di un professionista e con tecniche che la vedrebbero attiva nel affrontare questo tipo di disturbo, che ha radici temperamentali e nello stile cognitivo con cui affronta il quotidiano. Individuare i pensieri disfunzionali che stanno alla radice di questo stile di pensiero consentirebbe di farle prendere coscienza e farle mutare questa visione della realtà che ostacola il suo benessere psicologico. Resto a disposizione, cordialmente. Dr.ssa Daniela Benvenuti
Buongiorno cara ragazza, descrive un'ansia intensa che riguarda soprattutto l’area delle relazioni, che la limita nella quotidianità È importante comprendere come quest'ansia si genera quest’ansia e soprattutto sviluppare strategie di pensiero più efficaci. A tal proposito le potrebbe essere utile l'uso della terapia Ipnotica. Per maggiori informazioni può provare a fare una prima consulenza on-line con professionisti che la praticano. Un caro e cordiale saluto Antonella. Antonella
Gentile utente, quello di cui parla sembra riferirsi ad un’ansia sollecitata dalla sua percezione che le figure per lei significative siano “presenti” o “assenti” non solo fisicamente ma anche con piccoli comportamenti, a volte anche atteggiamenti. È un tipo di ansia che può comprendere in psicoterapia, conoscendo cosa la stimola e cosa vive in questi momenti “ansiosi” così da poter riprendere a stare meglio. Un caro saluto
Buongiorno,
l'ansia è una compagna subdola che si alimenta da sola e fa vivere male chi ci convive. Per riuscire a prendere il controllo sull'ansia e le sue manifestazioni le suggerirei un percorso di introspezione che può aiutarla a inquadrare l'origine e il nucleo di questa ansia, di questa paura che possa succedere qualcosa alle persone a lei care, e così riavere il controllo delle sue emozioni e pensieri.
Cordialmente, dott.ssa Cristina Polizzi
Gentile amica,
da quel poco che ci racconta la sua situazione deve essere davvero difficile. Mi spiace, ed è la sofferenza che chi ha un disturbo d'ansia difficilmente riesce a comunicare.
Tuttavia questo genere di disagio non è una condanna senza appello: una psicoterapia, eventualmente ad indirizzo cognitivo-comportamentale, potrebbe alleviare in breve tempo i suoi sintomi e permetterle di vivere finalmente una vita più piena e soddisfacente.

Con i migliori auguri!
Gentilissima utente! E' già un passo avanti riconoscere lo stato emotivo e identificare le possibili situazioni in cui si verifica. Però ciò non è sufficiente per prevenirle o contenerli. Dovrebbe al più presto contattare uno psicoterapeuta e indagare le origini del suo malessere. Posticipare nel tempo in genere non aiuta a migliorare la sintomatologia. Vedrà che un percorso potrà giovarle nel quotidiano e nel suo futuro.
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno. Forse sarebbe utile affrontare un percorso di Psicoterapia per comprendere quale parte della sua persona la rende esposta. Probabilmente troverà la chiave per interpretare e gestire questi vissuti che rimandano ad una sensazione di perdita
BUongiorno, ha ricevuto già delle utili indicazioni per la sua richiesta. Il suo stato di "pre-occupazione" per le persone che ama è una condizione molto frequente in determinate situazioni relazionali. Concordo pienamente con la necessità di intraprendere un percorso terapeutico che l'aiuterà a sciogliere questi nodi che le impediscono di far scorrere "tutto liscio"... un caro saluto,
Dott.ssa Genitore
Buongiorno, comprendo il suo disagio e la invito a riflettere sul come mai il suo sistema di allerta è sempre attivo. Il sintomo di ansia ci dice che c'è la percezione di un pericolo, quale pericolo corre se l' altro non risponde? Da come descrive i suoi sintomi di ansia sono autolimitanti rispetto alla possibilità di vivere le sue relazioni sentendosi sicura, io la invito a rivolgersi ad uno psicoterapeuta per comprendere la sua ansia e da dove viene, quali esperienze hanno contribuito a innescare delle sensazioni di ansia ( e forse paura che la porta a fermarsi se non ha notizie) quando l'altro non risponde. Cordiali saluti dottoressa Adriana Casile
Buongiorno,
questa problematica è utile risolverla con la psicoterapia cognitivo-comportamentale.
Si sentirà meglio ed imparerà a gestire l'ansia, oggi e per il futuro.
dott Tealdi
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Buonasera, da quanto tempo soffre di questa ansia? É legata ai soli rapporti affettivi? Quale é stato il suo pensiero quando il suo ragazzo non l’ha chiamata? E l’emozione che ne è conseguita? Sembrerebbe paura, tanto che si blocca e non mangia. Credo che sarebbe utile un lavoro psicoterapico, per comprendere il nesso causale tra pensiero, emozione e comportamento e la sua origine. Un saluto Dr.ssa Annalisa Spampani
I precedenti colleghi hanno dato utili indicazioni.
Personalmente le consiglio di rivolgersi a uno specialista in EMDR, è un metodo molto efficace nella risoluzione di problemi d'ansia eccessiva.
Gentile utente. Capisco che sta affrontando un momento difficile e in alcuni momenti la sua ansia è meno controllabile e le genera preoccupazioni a livello relazionale e certi comportamenti per affrontarla. Bisogna capire che tipo di pensiero esiste dietro quest'ansia e perché si esprime di più in questo momento. Visto il momento difficile e urgente in cui ci troviamo tutti ne nostro paese le consiglio un terapeuta. Tantissimi fanno le sedute online usando le piattaforme a portata di tutti. Cordialmente.
Dott. Emiliano Tavanxhiu
Cara, l'ansia non è una nemica, è una alleata se sai ascoltarla. Diventa un problema invece se vuoi combatterla. Prendila come un'emozione spia, ti sta segnalando che c'è qualcosa che non va, un'emozione di cui devi occuparti. Potrebbe essere la paura? Che rapporto hai con la paura? Sei mai stata rassicurata quando eri piccola? Cosa temi che succeda se il tuo ragazzo non risponde? Quando hai iniziato a vivere le cose così? C'è stato qualche evento scatenante nella tua vita? Ti suggerisco di fare un lavoro su di te per prendere consapevolezza e rafforzare le tue risorse interne, di cui forse non sei abbastanza cosciente. E soprattutto, grande aiuto per quando senti particolare ansia, è respirare. Respira lentamente e profondamente cercando di far arrivare l'aria alla pancia e a gonfiarla come un palloncino, poi tieni l'aria dentro qualche secondo e poi espira lentamente fino a sgonfiare tutta la pancia e stai qualche secondo con la pancia vuota senza aria. E ricomincia. Fallo qualche minuto, se sei sdraiata meglio perché potrebbe girarti leggermente la testa, ma è normale. In bocca al lupo!
Resto a disposizione se hai bisogno, per ora via skype
Silvia Polizzi Andreeff

Buongiorno. Dai pochissimi dati che fornisce appare come le Alterità per Lei significative siano fonti tramite cui sentir-si e co-percepirsi: laddove si allontanino (realmente o in senso figurato, ad esempio con una latenza di risposta al messaggio) comportano insicurezza, ansia, paura, impossibilità di muoversi nel mondo (non mangia!). Questa modalità di essere è comune e non necessariamente problematica, ma lo diventa quando impedisce di "stare in piedi" per conto proprio: non è utile nè sano che Lei debba necessariamente vivere in uno stato di ansia perenne laddove le fonti attorno a Lei non siano in grado di garantire un costante stato di bassa o nulla tensione. Ha riconosciuto correttamente il problema e il campo professionale cui rivolgersi: faccia il passo in più, contatti un terapeuta e riprenda in mano la Sua vita. Se lo merita! In bocca al lupo. DMP
Salve, vorrei chiederle come affronta in generale l’incertezza.
Comunque, le consiglio di contattare uno psicologo per capire l’origine della sua ansia, vedrà che le cose miglioreranno.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve,
l'ansia ha sempre una storia da raccontare. Non esiti a richiedere una consulenza psicologica.
Un saluto,
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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