Gentilissimi, è una fase della vita in cui mi accorgo sempre più spesso di provare fastidio interior

18 risposte
Gentilissimi, è una fase della vita in cui mi accorgo sempre più spesso di provare fastidio interiore per quei rapporti di "amicizia" che dopo un po' diventano unicamente "epistolari" (whatsapp e simili) sebbene ci sia piacere reciproco a stare assieme.

Accade che mi annoio tremendamente e tendo a "cestinare" anche quei rapporti con persone con cui c'era una reciproca piacevole amicizia.
Semplicemente non li/le cerco più se vedo che sono sempre io a chiedere di vederci, perché dentro di me sento il bisogno di viverli i rapporti, sento il bisogno di sentire almeno la voce con una telefonata ogni tanto.

Se si fanno sentire loro, rispondo.. poi se da parte loro si reinnesca il desiderio di vedersi o sentirsi e non parte ogni volta sempre da me, mi riattivo anche io nel ricercarli, altrimenti amen anche perché i rapporti per me si fanno sempre in due, con piacere e senza nessuno che rincorra nessuno.

L'amicizia non è scriversi in eterno chiedendosi come stai, ma anche viversi.

Ho qualche problema o secondo voi faccio bene a far "pulizia", ripeto anche di persone che so che mi vogliono bene ma che non fanno nulla per vivermi?

Ultimamente ad esempio ho avuto un problema coniugale per fortuna rientrato, ero distrutto e sono stato male.. bene, di tutti quegli amici / conoscenti con cui mi frequentavo anche di persona, uno solo e dico uno solo si è preso la briga di chiamarmi per farmi uscire e farmi distrarre facendosi pure qualche km per venirmi in contro. Tutti gli altri ti chiamavano, ti scrivevano per sapere come stessi ma nessuno che ti dicesse vediamoci, seppur consapevoli che vivendo lontano dalla mia famiglia non ho tanti punti di appoggio dove sono attualmente. E ho mollato tutti, si fanno sentire, bene. Non si fanno sentire, adios. Che amicizia è questa? Quella ai tempi del virtuale? Non la accetto. Ho qualche problema io? Posso correggerlo?
Gentilissimo, sento di dirti che il problema non è da ricercare nè in loro nè in te. Quello che mi viene in mente è di spostare il focus attentivo e quindi la narrazione della voce interiore su come si può fare per creare delle relazione vere e reali con le persone con cui vuoi davvero un legame. Gestire le emozioni è uno dei compiti più ardui, e molte reazioni legate alle nostre emozioni ci condizionano. Non è una colpa, ma una delle tante modalità del corpo umano. Immagina di guidare una macchina e non cambiare mai la marcia, ma di continuare ad accelerare con la prima inserita. Siamo in grado di creare dei veri legami, che siano veri, concreti di vita quotidiana, sia anche virtualmente, l’importante è stare bene. Grazie, Benjamin Collins

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Gentile utente, dal racconto che propone sembra emergere un sentimento di solitudine relativo apparentemente alla comunicazione virtuale, che sì, soccorre per mantenere un legame in caso di distanza o difficoltà varie ed eventuali ad organizzare un incontro in presenza, ma al contempo non garantisce la certezza che l'altro ci sia davvero, in quanto presente nell'assenza. Forse la domanda che potrebbe porsi non riguarda tanto una eventuale correzione o cestinazione di taluni rapporti così come whatsapp permette cancellando le conversazioni o cambiando i contenuti del testo prima dell'invio del messaggio, bensì di indagare introspettivamente sulla fantasia che la conduce al pensiero, più o meno fedele alla realtà, che l'altro non sia effettivamente interessato al suo stato d'animo e al desiderio genuino di incontrarla. Un saluto, dott. Alessandro Cazzato
Gentilissima,
probabilmente il problema coniugale è stato determinate nel farLe percepire il tema della solitudine. Quando vivi un momento di criticità tendenzialmente ti distanzi dagli altri ma nello stesso tempo vorresti essere cercata/o. L'insofferenza alla modalità relazionale di amicizia che si esprime attraverso i mezzi tecnologici è comprensibile quando siamo in crisi perchè manca il contatto fisico che è un' importante espressione di amore. Non dobbiamo poi trascurare le nostre caratteristiche di personalità che possono influenzare i nostri atteggiamenti di chiusura. Un percorso di psicoterapia può aiutare ad acquisire maggiore consapevolezza dei nostri comportamenti disfunzionali al fine di promuovere nuove possibilità di affrontare la vita.
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo importante che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli ed elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione da lei riportata e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Resto a disposizione, anche online
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno,
dal mio punto di vista non c’è assolutamente niente di anormale in quello che scrive purtroppo è semplicemente la conseguenza del fatto che i social sono diventati dominanti nella nostra vita e quindi ormai appunto i rapporti sono nella maggior parte dei casi più virtuali che vissuti personalmente.
Se si fa un pò di scrematura non si fa niente di sbagliato.
Resto a disposizione per un ulteriore confronto su questo tema se vuole.
Cordialmente
Dott. Michele Arnaboldi.
Gentile utente, comprendo la situazione che descrive e mi dispiace. Credo sia importante in questo caso il tema della solitudine e del bisogno di contatto, che, in realtà, ricercare vicinanza nel momento in cui siamo tristi o abbiamo una difficoltà è assolutamente naturale. Come mai chiede se si sta sbagliando? Se la scelta di scremare le sue amicizie è convinta e deriva dalle motivazioni che ha esposto, significa che per lei va bene così. C'è invece qualcosa che la preoccupa? Rimango a disposizione e le mando un caro saluto
Salve,
dalle poche righe che ha scritto si comprende a pieno il disagio che sperimenta in questa situazione. Purtroppo, il progresso tecnologico ha influenzato molto le relazioni interpersonali e ci troviamo spesso in dubbio su cosa voglia dire realmente viversi una relazione, sentimentale o amicale che sia.
Ad ogni modo, noto una tendenza ad un pensiero dicotomico (tutto o nulla) nel suo racconto. "Si fanno sentire, bene. Non si fanno sentire, Adios". Così facendo, si sta un pò perdendo tutte quelle sfumature di grigio che esistono nel mezzo. Inoltre, Il fatto che lei non accetti che possano esistere delle variazioni (giuste o sbagliate che siano) potrebbe giocare un ruolo importante nel suo disagio emotivo.
Cordialmente S.J.C
Buongiorno, grazie per la condivisione! Posso immaginare la sofferenza legato alle amicizie diventate telematiche e distanti.
Purtroppo, la tecnologia ha influenzato le relazioni e questo è inevitabile. Sta a ciascuno di noi trarne l'aspetto positivo e costruttivo, sfruttando la risorsa tecnologica come un qualcosa di utile e non come un ostacolo. La tecnologia in se non è negativa nelle relazioni, dipende dall'uso che se ne fa. Ognuno conosce se stesso e il proprio modo di gestirsi. Si è mai confrontato coi suoi amici riguardo a queste tematiche? La comunicazione è fondamentale, potrebbe essere utile provare a confrontarsi sull'evoluzione dell'amicizia e trovare un compromesso su come gestirla nel migliore dei modi, così da bilanciare la componente digitale e quella "tangibile".
Potrebbe investire le sue energie nel ricontrattare le amicizie già esistenti e renderle più bilanciate oppure anche nel creare nuovi legami.
Resto a disposizione, Dott.ssa Ilaria Truzzi
Gentile utente, questa questione è di vivissimo interesse per molti data l'epoca nella quale viviamo. Cosa è amicizia e cosa non lo è? chi è amico e chi no? basta qualche messaggio su WA per potersi ritenere amici? la verità è che ognuno ha la sua personale risposta. Si potrebbe dire che lei si sta interrogando su quella che LEI vuole dare, su che "linea guida" vuole mantenere lei. Sicuramente traspare l'importanza che lei da al concetto di amicizia. Mi permetto di suggerire questo spunto riflessivo: non è detto che ciò che per noi è o non è amicizia, sia allo stesso modo anche per gli altri. Mi spiego: magari per lei non è sufficiente messaggiare ogni tanto per potersi definire amici, se poi non si esce e non si fanno altre attività, magari per un'altra persona i messaggi sono più che sufficienti. Allora il tema potrebbe essere andare alla ricerca di persone che abbiano una visione dell'amicizia più simile alla sua. Cosa ne pensa? mi rendo disponibile per parlarne.
Un saluto
AG
Gentile utente da quello che scrive avverto un sentimento di solitudine, causato, probabilmente, e non solo dal carattere virtuale di alcuni contatti, dal fatto che probabilmente la sua famiglia vivendo lontano non possa essere d'appoggio concreto e dal problema coniugale che dice poi rientrato (mi chiedo se anche in coppia abbia percezione di uno scarso dialogo e supporto).
Mi sembra che di fronte alla sua richiesta di legittimità rispetto al mantenere o no queste relazioni ci sia oltre che il desiderio di "viverle" anche la delusione per il fatto che non siano state di supporto al momento opportuno e sotto sotto forse c'è anche un pò di rabbia... chissà....
Provi a pensare cosa succederebbe se eliminasse questi rapporti, questo è uno dei modi per capire quale vantaggio mantengono e hanno consentito in passato.
Detto questo credo però che la situazione possa avere delle implicazioni emotive piu' profonde e forse connesse alla sua storia personale. Rimango a disposizione per ogni eventuale domanda.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Chiara Bevilacqua
Gentile utente di Mio dottore, sembra che stia sperimentando una fase della vita in cui sente il bisogno di distinguere la qualità degli atteggiamenti e dei vissuti, che in linea più generale, è quello che distingue un atteggiamento adulto da uno adolescenziale. L’esperienza clinica mi suggerisce che la sua delusione rispetto a certi rapporti di amicizia, pressochè virtuali, non rispecchiano più una risposta matura che lei richiede da se stesso e dagli altri in questa tappa di vita che sta esperendo.
Potrebbe anche corrispondere a un vero "rito di passaggio" che la società "liquida" in cui viviamo non contempla più: l'assunzione di una nuova consapevolezza, delle conseguenze delle proprie azioni e il senso della responsabilità che ogni decisione comporta.
Sono dubbi e domande che possono trovare risposta in un percorso psicologico o di psicoterapia. Rimango a disposizione, anche su una piattaforma online. Cordialmente, D.ssa Violeta Raileanu
Buongiorno, mi chiedevo se per lei questo è un problema e in quale modo. Se per lei non è un problema come mai se lo sta domandando?. Magari, è vado per supposizione, vorrebbe delle amicizie che si basano su altro: vedersi, confrontarsi ecc. Se vuole costruire amicizie così, come può farlo? Cosa può fare di diverso?
Cosa può fare per costruire rapporti dove sente che c'è un interesse reciproco?
Grazie per la sua condivisione
Saluti
Elisabetta
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Buonasera e piacere. Le domande che oggi ti poni sono molto valide. Poter realmente circondarsi di rapporti da vivere e non con cui scambiare solo dei messaggi è sicuramente importante per poter sentire che possiamo stare bene, vederci, interessarci, partecipare della vita degli altri e permettere altrettanto agli altri. Credo che però ogni situazione sia diversa da un'altra e forse anche in quei rapporti epistolari di cui parli hai scambiato altrettanto sensazioni belle ed importanti. Ricordarti questo sarà importante per scegliere quali sono davvero i rapporti che vuoi mantenere nella tua vita e quali ad oggi senti che non ti corrispondono più.
Spero di esserti stata d'aiuto.
Buonasera, ti ho compreso completamente e confermo che una relazione per essere nutrita deve essere fatta anche e soprattutto di presenza ed esperienze.
Qui secondo me, il passaggio fondamentale è uno: la comunicazione. Se la modalità epistolare non ti piace, comunicalo...e vedi cosa succede. Puoi anche esplicitare che per te è un bisogno quello di trovarsi di persona, almeno ogni tanto. Già qui vedi come ti rispondono e già questa può essere una prima scrematura. Va bene che tu voglia chiudere una relazione, SCEGLIERE le relazioni che si vogliono all'interno della propria vita è molto molto importante. Ma prima è bene COMUNICARE e COMPRENDERSI. Allora, nel caso in cui davvero dovesse finire, sarebbe una reale chiusura e non un taglio che ti lascierebbe dei sospesi.
Resto a disposizione anche online.
Dott.ssa Irene Buzzoni
Buonasera, ha mai provato a parlare con questi suoi amici, alcuni dei quali scrive essere anche importanti e che sa che le vogliono bene, di questi suoi pensieri? Di questa sua necessità? Di questa sua voglia di viverli di più concretamente?
È giusto riflettere sui nostri bisogni, su come vogliamo vivere le nostre relazioni; nello stesso tempo, però, potremmo chiederci se sia tutto solo bianco o nero. Ha avuto delle delusioni per alcune di queste sue amicizie: sarebbe importante confrontarsi su ciò che ha provato e sta provando, e che la porta a prendere queste decisioni.
Potrebbe, se volesse, ritagliarsi un suo spazio personale nel quale riportare i suoi vissuti, le sue emozioni e le sue riflessioni in merito alle decisioni che sta prendendo. Potrebbe aiutarla a fare chiarezza sulle domande che si pone anche su se stesso.
Resto a disposizione per qualunque chiarimento un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Grazie per aver condiviso con noi la sua esperienza.
Purtroppo l'avvento dei social e l'evoluzione del mondo digitale ha cambiato anche la percezione di amicizia e di relazioni che molti hanno.
Probabilmente anche la crisi coniugale le ha fatto emergere ancora di più questo senso di solitudine e superficialità da parte dei suoi amici e conoscenti.
Lei è stato spinto da delle ragioni e motivazioni per lei valide nel fare la scrematura di queste amicizie, tuttavia che consiglio di richiedere una consulenza psicologica e intraprendere un percorso di sostegno psicologico così da poter esaminare ed esplorare i suoi vissuti interni, le sue emozioni e i suoi pensieri. In questo modo, potrà riuscire a vivere più sereno ed accettare gli altri e le sue decisioni.
Rimango in attesa per eventuali chiarimenti,
Dott.ssa Linda Trogi
Non sembri avere un problema, ma sembra che tu stia facendo una scelta consapevole rispetto alle tue amicizie e alle tue relazioni. È importante riconoscere i tuoi bisogni e i tuoi desideri in un'amicizia e fare scelte che ti rendano più felice e soddisfatto.

È vero che un'amicizia dovrebbe essere bilanciata e basata sulla reciprocità, con entrambe le parti che si impegnano nell'instaurare e mantenere il rapporto. Se senti che alcune persone non si stanno impegnando a sufficienza o che il rapporto sta diventando unicamente virtuale e poco significativo per te, è del tutto legittimo prendere la decisione di allontanarti o di ridurre il contatto con queste persone.

Non c'è nulla di sbagliato nel voler relazioni più profonde e significative con le persone e nel cercare rapporti che soddisfino i tuoi bisogni emotivi. Inoltre, è positivo che tu sappia cosa vuoi da un'amicizia e che cerchi di mantenerla autentica e significativa per te.

Tuttavia, è importante ricordare che le persone hanno ritmi e modi diversi di gestire le relazioni, e talvolta potrebbero non essere consapevoli del fatto che il tuo bisogno di contatto sia così forte. Prima di chiudere completamente la porta su un'amicizia, potresti considerare di comunicare chiaramente con le persone coinvolte, esprimendo i tuoi sentimenti e le tue aspettative. A volte, una semplice conversazione può portare a una maggiore comprensione e alla possibilità di riavvicinarsi.

In sintesi, stai seguendo il tuo istinto e le tue esigenze, il che è una scelta valida. Tuttavia, valuta anche la possibilità di comunicare con le persone coinvolte prima di prendere decisioni definitive, se lo desideri.
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico
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