Gentili dottori, sono una ragazzina di 13 anni ed è da settembre scorso che in classe e anche in cor

17 risposte
Gentili dottori, sono una ragazzina di 13 anni ed è da settembre scorso che in classe e anche in cortile capita che muova involontariamente la testa a scatti.
Solitamente inizia a salirmi l'ansia, sento del calore che invade il mio corpo, arrossisco e dopo involontariamente muovo la testa a scatti e io per mandare via questa cosa e soprattutto per non darla a vedere cerco di far finta di niente, ma non funziona e quindi finisce che mi irrigidisco tutta e la situazione peggiora.
Il punto è che non so come fare perché io ho parlato a mia mamma di questa cosa e mi ha detto che quando succede di stare tranquilla e pensare a cose positive, solo che quello che mi ha detto di fare funziona solo quando il livello di ansia è basso ma se è alto no.
In quei momenti mi verrebbe voglia solo di scappare ma non posso perché sono a scuola.
In mensa non ne parliamo, non succede tutte le volte ma capita che se sono stressata e allo stesso tempo in ansia mi tremi la forchetta, quindi smetto di mangiare, dopo un po riprovo se trema ancora allora decido che farò proprio a meno di mangiare se invece non trema di più mangio.
Insomma è una cosa davvero imbarazzante.
Io ho provato a riparlarne con mia mamma ma mi ha detto che sono io che mi sto creando problemi quando non ci sono, insomma non so che fare.
Spero che mi possiate rispondere, se non avete cose più importanti a cui pensare, grazie.
Buon pomeriggio
è presente uno sportello psicologico all'interno del tuo istituto? Potresti fare richiesta di un colloquio e parlarne con un professionista. In alternativa potresti informarti se esiste un consultorio adolescenti nella tua città.
Cerca, se non lo hai già fatto, di parlarne nuovamente ai tuoi genitori dicendo loro che vorresti un confronto con uno psicoterapeuta.

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Ciao, capisco che questa cosa possa spaventarti e che la risposta di tua madre non ti sia sembrata adeguata. Ti suggerisco di parlarne nuovamente con la tua famiglia e se è presente uno psicologo scolastico dove studi anche con lui. In alternativa puoi anche provare a parlarne con un insegnante.
Ciao, posso immaginare quanto possa essere faticoso trovarsi in questa situazione e non saper cosa fare. Pur sapendo che hai già provato diverse volte a condividere con la tua mamma quanto ti sta accadendo ti consiglio di riprovare ancora; è importante che la tua famiglia sia ben a conoscenza di quanto ti stia accadendo. Inoltre come hanno già detto alcuni colleghi potresti informarti per capire se è attivo un sportello psicologico nella tua scuola, la psicologa potrebbe aiutarti a fare chiarezza rispetto a questo disagio, accompagnarti nell'individuazione di strategie utili per te.
Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Ciao, mi permetto di darti del tu vista la tua giovane età, mi spiace molto per la situazione che descrivi poichè comprendo il disagio che puoi sperimentare e quanto sia impattante sulla tua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che tu possa spiegare ai genitori il disagio che questa situazione ti sta provocando facendoti aiutare da loro a contattare un professionista con cui tu possa anche semplicemente parlarne ed essere ascoltata.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Ciao. Il disagio che si accompagna a questi movimenti a scatto della testa merita un approfondimento. Mi rendo conto che tu abbia già provato a porre all'attenzione di tua madre, quantomeno, la tua preoccupazione nel vivere questo disagio. E insistere forse ti costa fatica, ma questa non è l'unica strada. Puoi provare ad aggirare l'ostacolo e parlarne con un adulto di cui ti fidi particolarmente: principalmente tuo padre, una zia, un'insegnante particolarmente sensibile che può parlarne con lo psicologo scolastico, un'amica di tua madre a cui sei legata. T'informo che per iniziare un percorso psicologico devi avere il consenso dei tuoi genitori. Complimenti per la chiarezza della tua esposizione. Buona fortuna. Dott. Espedito Longo
Buon pomeriggio, mi associo al parere degli altri miei colleghi.
Parlane con la tua famiglia, troverete insieme una soluzione affinchè tu possa essere più serena e affrontare al meglio le tue paure.
Saluti
Gli scatti improvvisi della testa possono essere manifestazioni dell ansia magari si tratta di ansia sociale sicuramente devi parlare con un professionista per comprendere da dove nasce quest ansia e poterla capire e risolverla ci vuole un sostegno chiedi ai tuoi genitori o se c è lo sportello psicologico a scuola vedrai che parlando con uno psicologo o psicoterapeuta troverai la strada giusta per stare meglio
Ti auguro il meglio e per qualsiasi suggerimento resto a disposizione
Ciao, intanto quello che hai raccontato è importante e quando si hanno alti livelli di ansia e preoccupazione, non ci sono altri aspetti di maggiore importanza.
Grazie per aver chiesto aiuto su questa piattaforma, qualora con i tuoi genitori riteneste importante avere uno spazio in cui parlarne con un professionista, sicuramente ci sono molti psicologi e psicoterapeuti disponibili. Qualora voleste, sono disponibile anche io.
Ma non ti far spaventare da chi presuppone significati alle tue ansie, non si può definire nulla da queste tue righe! E' importante che tu ti apri: prova ancora a parlare ai tuoi genitori, oppure chiedi a qualche altro parente o insegnante che possa ascoltarti e aiutarti nel parlare con i tuoi genitori. Cerca lo sportello psicologico nella tua scuola, oppure un consultorio psicologico nella tua città.
In queste righe dimostri tanta tenacia e tanta voglia di stare meglio, usale!

Dott.ssa Giulia Pastorino
Gentilissima ,
capisco che soprattutto alla tua età si faccia fatica a condividere esperienze e difficoltà con i genitori, ma è fondamentale comprendere (anche se difficile) che loro sono la tua forza e la tua risorsa, e possono aiutarti al meglio, in quanto proprio loro hanno a cuore il tuo benessere. Ti consiglio anche di parlare con uno psicologo scolastico se presente nel tuo plesso, perchè può sicuramente darti un punto di vista importante.
Buona giornata. Dott.ssa Pizzinato
Ciao,
immagino che non sia una sensazione piacevole nè facile da spiegare a chi non la vive in prima persona. La collaborazione della famiglia è abbastanza fondamentale, anche solo per il fatto che essendo tu minorenne ci sarebbe bisogno di un consenso da parte dei tuoi genitori. Tuttavia, il percorso sarebbe tuo, un personalissimo spazio dedicato solo a te, di ascolto e accoglienza. Immagino che condividere il dolore e il bisogno con la famiglia non sia sempre facile, ma penserei di fare un ultimo tentativo. All'interno delle scuole, anche scuole medie, sono spesso presenti degli sportelli psicologici a disposizione degli studenti utili, quantomeno, per iniziare ad inquadrare il bisogno e aiutare i ragazzi a parlarne meglio con i loro genitori.

Dott.ssa Erika Cazzini
Ciao, Mi dispiace per ciò che stai affrontando e comprendo quanto per te possa essere difficile. Spesso ci troviamo di fronte a delle difficoltà contingenti e non disponiamo di tutte le risorse necessarie per affrontarle e superarle. Ci sentiamo bloccati e questo, nella maggior parte dei casi, ci impedisce di svolgere una vita completa ed appagante.
Tutti riteniamo di conoscerci, di essere consapevoli delle nostre emozioni, pensieri e comportamenti, ma in realtà , non tutti gli aspetti del nostro carattere e della nostra personalità  sono per noi così chiari e consapevoli.
Un consulto psicologico potrebbe essere utile al fine di approfondire il vissuto,la situazione, l'origine e l’evoluzione, le risorse che è possibile attivare e le strade percorribili per alleviare il disagio, agevolando una conoscenza più profonda di noi stessi. Ciò consentirà il cambiamento di tutti quegli elementi, poco funzionali, che non ci permettono di stare bene amplificando i vissuti negativi e le nostre sofferenze.
Resto a disposizione anche online.
Saluti,
Dott.ssa Francesca Caterino
Buongiorno convivere con quest'ansia e non essere compresi dal proprio genitore immagino sia frustrante.
L’ansia inoltre, è spesso accompagnata da manifestazioni fisiche e fisiologiche come il tremore che hai descritto nella tua esperienza. Il tremore è un movimento involontario, oscillatorio e ritmico di una o più parti del corpo, causati dalla contrazione alternata di movimenti muscolari opposti.
La psicoterapia per i disturbi d’ansia è indubbiamente il trattamento principale e dal quale è difficile prescindere, mostrando tassi di efficacia elevatissima e si è affermata nella comunità scientifica come la strategia di prima scelta nella cura dell’ansia e dei suoi disturbi.
L’intervento richiede solitamente alcuni mesi, con sedute a cadenza settimanale. Qualora volessi affrontare questo disagio comunicandolo non solo ai tuoi genitori ma anche ad una figura familiare di riferimento resto a disposizione anche on-line. Cordialmente dott.ssa Bachiorri Sara
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Buongiorno cara ragazza, mi unisco ai/alle collegh* nell'empatizzare con te per la situazione e per la frustrazione nel non essere assecondata dalla tua famiglia. Come già suggerito, se mamma e papà continuano a sottovalutare la tua richiesta, prova a rivolgerti allo sportello psicologico per cui ci vuole comunque il consenso dei genitori, quindi se avessi difficoltà, prova a parlare con un* prof. di cui ti fidi. Un colloquio con un adulto potrebbe aiutare la comunicazione con la tua famiglia nel capire meglio cosa fare. Ti auguro il meglio, Dott.ssa Costantini M.
Ciao,

mi dispiace molto per quello che stai passando. Capisco che non sia facile affrontare questi sentimenti di ansia e di vergogna.

Il fatto che tu stia provando questi sintomi involontari può essere un segno di un disturbo di ansia o di un disturbo del movimento. È importante consultare un medico o uno psicologo per una diagnosi accurata.

Nel frattempo, ci sono alcune cose che puoi fare per affrontare l'ansia e la vergogna che stai provando:

Parla con qualcuno di cui ti fidi. Può essere un amico, un familiare, un insegnante, o un terapista. Parlare dei tuoi sentimenti può aiutarti a sentirti meno solo e incompreso.
Impara a riconoscere i fattori scatenanti della tua ansia. Una volta che sai quali sono i fattori scatenanti, puoi iniziare a sviluppare strategie per evitarli o affrontarli.
Pratica tecniche di rilassamento. Esercizi di respirazione profonda, meditazione o yoga possono aiutarti a gestire l'ansia.
Cerca un supporto professionale. Un terapista può aiutarti a sviluppare strategie per affrontare l'ansia e la vergogna che stai provando.
Ecco alcuni suggerimenti specifici che puoi provare:

Prima di andare a scuola, fai qualcosa che ti rilassi, come leggere, ascoltare musica o fare una passeggiata. Questo può aiutarti a ridurre l'ansia prima di arrivare a scuola.
Fai una pausa quando ti senti sopraffatta. Esci dalla classe o dalla mensa per qualche minuto e respira profondamente.
Se ti senti ansiosa, concentrati su qualcosa di positivo. Pensa a qualcosa che ti fa sorridere o che ti dà gioia.
Ricordi a te stessa che non sei sola. Ci sono molte persone che hanno sperimentato ansia e vergogna, e ci sono risorse disponibili per aiutarti a superare queste emozioni.
Ti auguro di trovare il sostegno e la comprensione di cui hai bisogno per superare questo momento difficile.
Buongiorno, vista la tua età è necessario, oltre che utile, che tu condivida la questione con la tua famiglia, spiegandogli il disagio che crea in te. Uno stato di ansia può generare dei tic (come muovere la testa a scatti): ciò che mi sento di consigliarti è di intraprendere un percorso con un collega. Prova a fare capire ai tuoi genitori che ne senti il bisogno, la loro autorizzazione è indispensabile.
Dott. Marco Cenci
Ciao, mi dispiace molto per ciocche stai provando in queste situazioni, non deve essere facile cercare di gestire tutto da sola, soprattutto quando il livello di ansia è molto forte. Sarebbe utile, come è stato già consigliato dai colleghi, chiedere aiuto allo psicologo di riferimento della scuola e parlare con la tua famiglia, cercando di spiegare quanto questa situazione ti metta a disagio e in difficoltà. Condividere le proprie difficoltà aiuta a condividere il peso che si porta da soli. Se ti senti, potresti provare a parlare con una tua compagna o un insegnante di cui ti fidi quando senti che l'ansia aumenta. Cordialmente, Dott.ssa Chiara Mantuano
Ciao, sono molto dispiaciuta del disagio che stai provando. Ti consiglio di condividere ulteriormente i tuoi vissuti con tua madre, in modo che possa indirizzarti al dialogo con uno psicologo che lavora con la tua fascia d'età. Un'altra soluzione potrebbe essere quella di rivolgerti allo sportello d'ascolto psicologico della tua scuola, qualora ve ne fosse uno. Iniziare un percorso con lui potrà aiutarti a gestire l'agitazione dell'ultimo periodo; se poi avrai bisogno di un percorso più lungo al di fuori della scuola sarà poi lui ad indicarti a chi rivolgerti sul territorio. Ricordati sempre che per iniziare un percorso psicologico (a scuola e non solo) è necessario il consenso dei tuoi genitori. Spero di esserti stata utile. Rimango a disposizione per qualunque chiarimento. Dott.ssa Veronica Savio

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