Dott.ssa
Erika Cazzini
Psicologo,
Psicologo clinico,
Psicoterapeuta
Altro
Rozzano 1 indirizzo
10 recensioniNon trascurare la tua salute
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Pazienti senza assicurazione sanitaria
Colloquio psicologico (descrizione) • 70 €
Psicoterapia (descrizione) • 70 €
Psicoterapia individuale (descrizione) • 70 € +9 Altro
Colloquio psicologico di coppia (descrizione) • 80 €
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Sostegno alla genitorialità
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Esperienze
Su di me
Sono la Dott.ssa Erika Cazzini, psicologa clinica, consulente sessuale e psicoterapeuta psicoanalitica in formazione.
Accolgo le richieste di ...
Specializzazioni
- Psicologia dell'età evolutiva
- Psicologia Clinica
10 recensioni
Punteggio generale
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D.
Ottima prima impressione, la dottoressa è stata cortese e disponibile. Esaustiva anche nelle spiegazioni circa il trattamento, la fatturazione è la privacy.
Giulia
Nel suo studio ci si sente al sicuro e liberi di poter parlare senza sentirsi giudicati o esposti a diagnosi giudicanti, la dottoressa Cazzini ha accolto me e mio figlio con serenità e preparazione.
C
La Dr.ssa mi ha accolto nel suo studio in modo cordiale e caloroso facendomi sentire fin da subito a mio agio e con un confronto molto produttivo mi ha accompagnato verso una nuova consapevolezza, con le sue indicazioni ho raggiunto obiettivi che prima pensavo irraggiungibili.
PM
Puntuale ed efficace. La dottoressa Cazzini si è dimostrata subito gentile e molto professionale ad accogliermi nel suo studio. Percorso che intendo continuare con lei proprio per le sue competenze e la sua serenità nel trattarle. Consigliata.
M.E.
La Dott.ssa Cazzini si è rivelata fin da subito disponibile, cortese ed empatica, mi sono sempre sentita accolta, fin dalla mia richiesta di aiuto in un momento di difficoltà dovuto a forte ansia, di cui mi ha aiutata a comprendere l'origine
A.D
La dottoressa sin da subito si è dimostrata competente, attenta e professionale. Sono stata in terapia da lei poichè stavo affrontando delle grosse difficoltà nella gestione del mio bambino. Grazie all'aiuto della dottoressa sono riuscita a mettere a fuoco le mie difficoltà personali, ho imparato a comprendere meglio il mio bambino e a riflettere in modo critico su ciò che accade.
Elemento fondamentale è stato non essermi mia sentita giudicata, anzi la dottoressa è riuscita anche nei momenti più complessi a farmi sentire a mio agio, accolta, capita e supportata in ogni passo del percorso.
Assolutamente consigliata.
N
Ho iniziato questo percorso diversi mesi fa su consiglio di un medico. Inizialmente ero un po' titubante non avendo mai fatto un percorso simile, ma la dottoressa mi ha messa subito a mio agio, comprendendo i dubbi e poco a poco mi sono fidata. Mi ha sempre dato spiegazioni puntuali sulla costruzione di questo percorso e anche i timori iniziali sono passati poco a poco. La dottoressa è estremamente empatica e ha saputo riconoscere e rispettare i miei tempi. Il rapporto con mio figlio è migliorato e la mia comprensione altrettanto.
Lo studio è accogliente e sempre pulito.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 15 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buongiorno, mi chiamo Simonetta ed ho 55 anni. Sono sposata ed ho 2 figli di 19 e quasi 15 anni. Da qualche tempo mi trovo in un turbinio emotivo, dal quale lentamente sto uscendo. Ciò perché gli equilibri familiari si sono scardinati, e come tutti ho dovuto abituarmi a parlare e non con l’adolescenza, confrontarmi ma poi o litigare o chiudermi in me stessa con il marito. Ora, la figlia maggiore studia in altra città e quindi io ci sono sempre, ma in modalità non difensiva, e spartitrice di rassicurazioni e stimoli per lo studio e qualche raccomandazione … mentre il ragazzo sta avendo i segnali di voler essere autonomo e indipendente. Sono sempre guardinga, e controllore cercando un margine di empatia. E mi capita di ritornare in quel tunnel, anche se ho fatto esperienza! Cerco di allontanarmi dalle provocazioni del figlio che talvolta emette, e dall’altra discuto con il marito in modo più riflessivo.
Tuttavia, non mi sento in armonia.
Come si fa a farsi piacere un nuovo equilibrio fatto di riscontri, o sensazioni o discussioni che non piacciono? O che non sono nelle mie corde?
Premesso che la crisi adolescenziale ha risollevato dal mio passato cose poco gradite (figura materna non empatia, che ora in età avanzata è egoismo…con tutte le sue sfumature subdole e non) modificando il quadro della famiglia di origine, e il risultato relazionale attuale lo percepisco poco in sintonia con il mio carattere di partenza.
Tutti noi cambiamo ed evolviamo, ma lo spirito di libertà, l’ottimismo, l’allegria e l‘indipendenza sono aspetti che mi riconosco e che ora vedo si sono adattati ad un contesto in evoluzione si, ma che difficilmente può rientrare all’origine.
Quindi come faccio a farmi piacere ciò che la mia natura mi direbbe non essere?
L’adolescenza mi ha prodotto impotenza, la crisi emotiva personale nella famiglia di origine mi ha portato al distacco parziale emotivo, la disabilità peggiorata nel tempo di mio marito, mi sta mettendo in crisi perchè non accompagnata alla sintonia mentale, di sensazioni, di espressione delle emozioni… ed ogni tentativo viene malinteso o deriso….
Questo interrogativo mi sorge dopo una serie di riflessioni che ho fatto con me stessa, dopo alcuni piccoli percorsi di crescita personale e approfondimenti. Peró questo è ciò che provo spesso.
Vedendo una ragazza che manifesta libertà e voglia si di realizzarsi, ma con le modalità di un bradipo, che il marito in conseguenza alla malattia non riesce a smontare, mentre io ho passato anni a incitare fatica, pro attività, concessione a goccia di soldi/uscite …non mi fa ben.
Poi il mio corpo è in trasformazione, con una volontà che vacilla sempre di più, per volermi bene e curarmi meglio come dovrei… insomma raccolgo risultati che non mi piacciono e non mi mettono a mio agio.
Che si può fare?
Attendo e ringrazio a chi mi darà suggerimenti.
Gentile Simonetta, la ringrazio innanzitutto per questa condivisione. L'adolescenza dei figli comporta, come lei ha ben evidenziato, un'inevitabile riorganizzazione degli equilibri interni di una famiglia ma anche del benessere emotivo e psicologico dei singoli membri. Quello che mi pare di capire è che molti dei suoi vissuti attuali stiano facendo riemergere esperienze conflittuali e faticose della sua personalissima crescita (come adolescente prima e come donna adulta poi). Avere uno spazio personale per poter pensare queste reazioni, codificare e comprendere le emozioni, se volesse, potrebbe davvero essere utile a ridirezionare il focus, dando alla mente e al corpo una nuova forma e una nuova stabilità. Cordialmente, dott.ssa Erika Cazzini
Buongiorno
Ho bisogno di un confronto, ho riscontrato dei comportamenti nelle abitudini alimentari dei miei figli che mi preoccupano un po’. Hanno intrapreso uno sport di arti marziali, e questo non sarebbe un problema, ma da quando lo praticano le abitudini alimentari sono cambiate, non tanto riguardo ai cibo ma al modo di dome vengono consumati, ovvero mangiano con tempi biblici, la pasta viene mangiata fusilli per fusilli e masticata per un numero infinito di volte, un pasto che normalmente era di 15/20 minuti ora viene consumato in 50 minuti o più, ho provato a parlarne con gli allenatori, la risposta è stata che visto lo sport praticato che fa vivere ogni attimo con calma e concentrazione, probabilmente si godono l’attimo del pasto. Spero di sbagliarmi ma mi sembra eccessivo, questo era influenzando anche tutti gli altri ritmi di routine giornaliera.
Mi servirebbe un confronto
grazie
Gentile utente, comprendo perfettamente che un cambiamento repentino relativo alle abitudini alimentari, soprattutto in adolescenza, possa essere fonte di pensieri e preoccupazioni per un genitore. Comprendo anche che, il momento del pasto, possa rappresentare per una famiglia un piacevole momento di condivisione che, tuttavia, dovrebbe avere un inizio e una fine che ben si inseriscono all'interno della routine e dei ritmi di tutti. Le suggerirei di rimanere in osservazione per quanto riguarda l'atteggiamento dei suoi figli rispetto al cibo, aspettare e cercare di comprendere. Qualora la sua preoccupazione dovesse aumentare, pensare ad un confronto con uno specialista per comprendere le sue paure e i suoi pensieri a riguardo, potrebbe rappresentare una buona occasione. Cordialmente, Dott.ssa Erika Cazzini
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