Gentili Dottori, sono un adulto di 49 anni. Nello scorso autunno sono stato ricoverato per due setti

20 risposte
Gentili Dottori, sono un adulto di 49 anni. Nello scorso autunno sono stato ricoverato per due settimane per un'infezione intestinale (Clostridium Diff.) causatami da un antibiotico. Sono stato sottoposto a trapianto del microbiota intestinale. Sono passati ormai cinque mesi dal giorno delle dimissioni, ma continuo a vivere col terrore di sentirmi nuovamente male. Ho paura che ciò possa accadere, come allora, da un momento all'altro. E ho paura di dover rivivere quei giorni: le ore infinite al pronto soccorso, la barella tra altre persone sofferenti, un'altra colonscopia, un nuovo trapianto etc. Insomma, passo quasi tutto il giorno a casa, esco solo per fare la spesa o commissioni urgenti. Ogni tanto mi concedo un giro in auto, rimanendo sempre nei dintorni di casa. Ho finora declinato ogni invito a uscire, la paura sta prevalendo sulla voglia di vivere. Potrebbe essere utile un supporto psicologico? Vi ringrazio per il tempo che vorrete dedicarmi.
Dr. Adriano Trono
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Taranto
Buonasera, mi dispiace molto per la sua situazione. Capisco benissimo di cosa lei stia parlando in quanto non è l'unica persona ad aver sviluppato un timore di questo tipo dopo eventi simili. Le dico in tutta tranquillità che un supporto psicologico in primis e un percorso di psicoterapia subito dopo sono la strada più giusta per poter risolvere il problema. Spero di esserle stato d'aiuto. Buona giornata

Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online

Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.

Mostra risultati Come funziona?
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile utente, credo che l'esperienza che lei ha vissuto possa esse stata molto dolorosa per lei, il dolore fisico ed emotivo è comprensibile. L'evitamento che le sta mettendo in atto credo sia comprensibile data la sua preoccupazione intensa. Tuttavia credo che lei oggi inizia a percepire i costi di tutto questo ritiro ansioso. Un percorso psicologico potrebbe essere importante per lei. Uno spazio che la possa aiutare a elaborare l'esperienza passata e vivere al meglio il presente. Rimango a sua disposizione Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Dott.ssa Loredana Rovito
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
E' comprensibile quanto l’esperienza vissuta abbia lasciato un segno profondo, e il timore di una ricaduta sia un pensiero costante che limita la sua quotidianità. È naturale che, dopo un evento così traumatico, l’ansia possa prendere il sopravvento e la mente cerchi di proteggersi mantenendo alta l’attenzione verso possibili pericoli. Questa ipervigilanza però può trasformarsi in una trappola impedendole di vivere serenamente.
Un percorso di supporto psicologico potrebbe aiutarla a elaborare l’ansia legata all’evento, a ridurre la paura anticipatoria e a recuperare progressivamente il controllo sulla sua vita. Tecniche specifiche, potrebbero essere strumenti preziosi per affrontare queste emozioni.
Un percorso verso una vita più serena è possibile, e lei ha già fatto il primo passo riconoscendo il problema, con il giusto supporto può ritrovare il piacere di vivere senza il peso costante della paura.
Se ha bisogno di approfondire può prenotare un incontro per analizzare insieme la situazione e individuare le strategie più adatte al suo benessere personale. Un caro saluto!
Dr. Gianmarco Capasso
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Bologna
Gentile utente,

prima di tutto, desidero riconoscere la difficoltà di ciò che sta vivendo. L’esperienza che ha attraversato – il ricovero, le procedure mediche invasive, l’incertezza legata alla propria salute – è stata senza dubbio intensa e potenzialmente traumatica. È assolutamente comprensibile e comune sviluppare ansia dopo un evento del genere. Quando il corpo affronta un’esperienza medica critica, la mente può reagire cercando di proteggerla, anche attraverso un’iper-vigilanza verso segnali di malessere e una forte paura che la situazione possa ripresentarsi.

Ciò che descrive – il timore persistente, l’evitamento di situazioni che potrebbero esporla a nuovi rischi (o che semplicemente le ricordano l’accaduto), la sensazione che la paura stia prendendo il sopravvento sulla vita quotidiana – sono segnali che suggeriscono la possibilità di un disturbo d’ansia post-traumatico o di un’ansia da malattia, entrambi fenomeni noti in seguito a esperienze mediche difficili.

Un supporto psicologico potrebbe esserle di grande aiuto: lavorare con un professionista le permetterebbe di comprendere meglio le sue emozioni, rielaborare il trauma vissuto e sviluppare strategie per gestire l’ansia, riducendone l’impatto sulla qualità della sua vita. Esistono approcci terapeutici efficaci, come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), che aiutano a ridurre il circolo vizioso della paura e dell’evitamento.

Il fatto che lei si stia ponendo questa domanda dimostra già una volontà di cambiamento e di recupero del benessere. Consideri quindi di rivolgersi a un professionista: non deve affrontare tutto questo da solo, e un percorso di supporto potrebbe aiutarla a ritrovare sicurezza e serenità nel tempo.
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Gentile Utente,

quello che descrive è un vissuto molto intenso e comprensibile dopo un'esperienza medica così significativa. Il timore di una ricaduta e la paura di rivivere il trauma ospedaliero sembrano aver influenzato profondamente la sua quotidianità, limitando la sua libertà e il piacere di vivere le sue giornate con serenità.

L'ansia legata alla salute e la tendenza ad evitare situazioni che potrebbero riattivare il ricordo dell'evento possono essere segnali di un disagio psicologico che merita attenzione. Quando la paura diventa pervasiva al punto da condizionare in modo significativo la vita di tutti i giorni, un supporto psicologico può essere molto utile per comprendere meglio le proprie emozioni, rielaborare l'esperienza vissuta e trovare strategie efficaci per recuperare il benessere e la fiducia nel futuro.

Sarebbe utile e consigliato rivolgersi a uno specialista per approfondire e affrontare al meglio questa situazione.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott.ssa Carolina Giangrandi
Psicologo, Psicoterapeuta
Ladispoli
Buongiorno,
Quello che sta vivendo è più comune di quanto possa pensare. Dopo un’esperienza di malattia intensa e destabilizzante, come quella che ha affrontato, è normale che rimanga la paura che tutto possa ripetersi. Il corpo si riprende, ma l’impatto emotivo di ciò che ha vissuto può lasciare segni profondi, alimentando ansie e timori costanti. Il fatto che questa paura la stia portando a limitare sempre di più la sua vita quotidiana, evitando uscite e occasioni di socialità, è un segnale comunque importante. In questi casi, chiedere un supporto psicologico può fare davvero la differenza. Uno specialista potrà aiutarla a esplorare queste emozioni, a comprendere se ci troviamo di fronte a una reazione post-traumatica o ad altri tipi di disagio, e soprattutto a ritrovare la motivazione necessaria per riprendere in mano la sua vita, dopo lo spavento.
Cordiali Saluti,
Dott.ssa Carolina Giangrandi
Dr. Maria Tiziana Maricchiolo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
San Giovanni la Punta
Buongiorno, potrebbe essere utile un lavoro psico-corporeo ed un approccio psicoterapeutico di tipo bioenergetico che la aiuti a rilasciare le memorie corporee collegate all'evento traumatico rappresentato dal ricovero. Resto a disposizione per eventuali altre specifiche. Dr. Maria Tiziana Maricchiolo
Dott.ssa Claudia Baglioni
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Montevarchi
Buongiorno,
dal suo racconto emerge chiaramente un quadro d’ansia legato all’esperienza clinica che ha vissuto, un evento che ha avuto un forte impatto sulla sua vita, cambiandone significativamente la percezione e il modo di affrontare la quotidianità. È comprensibile che un episodio così intenso possa lasciare cicatrici emotive, soprattutto se vissuto con grande sofferenza e senso di impotenza.
Questa paura persistente, che la porta a limitare le sue attività e a evitare situazioni potenzialmente ansiogene, potrebbe essere affrontata con un supporto psicoterapeutico mirato. In particolare, la psicoterapia breve strategica si è dimostrata efficace in casi come il suo, proponendo un protocollo di intervento basato su esercizi specifici per interrompere i comportamenti di evitamento e paura. Un percorso di questo tipo potrebbe aiutarla a ritrovare sicurezza e libertà nelle sue scelte quotidiane, permettendole di riprendere gradualmente il controllo della sua vita senza il costante timore di una ricaduta.
Considerare un aiuto psicologico non significa che la sua paura non sia giustificata, ma che può essere affrontata in modo costruttivo per permetterle di vivere con maggiore serenità. Valutare un colloquio con uno specialista potrebbe essere il primo passo verso questo cambiamento.
Sappia che non è solo in questo percorso. Ci sono professionisti pronti ad aiutarla e strumenti efficaci per accompagnarla verso una ripresa serena. Se lo desidera, sono disponibile ad aiutarla e a fornirle il supporto necessario per affrontare questa situazione. Con il giusto sostegno, potrà riconquistare la fiducia nelle sue capacità e tornare a vivere con maggiore libertà e leggerezza.
Un caro saluto e un sincero incoraggiamento.
Dott.ssa Désirée Renault
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buongiorno, sicuramente un supporto psicologico è estremamente indicato per comprendere le cause più profonde del suo disagio e superare la situazione che sta vivendo. Un caro saluto
Dott.ssa Nunzia D'Anna
Psicologo, Psicoterapeuta
Milano
Assolutamente sì. Quello che lei descrive mi sembra a tutti gli effetti un Disturbo Post Traumatico da Stress. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta specializzato in EMDR, perché vista la specificità della sua esperienza, potrebbe risolvere anche in poche sedute se è fortunato.
Dott.ssa Nicoletta Carta
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Senago
Gentile utente,
grazie per aver condiviso la sua esperienza. È comprensibile che, dopo un evento così difficile, possano emergere paure e preoccupazioni legate alla possibilità di rivivere quella situazione. L’ansia che sta sperimentando, unita alla tendenza a evitare situazioni che potrebbero riattivare quel timore, può influenzare significativamente la qualità della vita.
Un supporto psicologico potrebbe aiutarla a comprendere meglio queste emozioni e a sviluppare strategie per gestire la paura, evitando che questa limiti le sue attività quotidiane. Lavorare su questi aspetti con un professionista potrebbe permetterle di ritrovare maggiore serenità e sicurezza nel riprendere gradualmente le sue abitudini.
Se lo desidera, può prenotare un colloquio per approfondire insieme la situazione e valutare il percorso più adatto alle sue esigenze. Resto a disposizione.

Un caro saluto,
Dott.ssa Carta
Dott.ssa Elisa Cavallini
Psicologo, Psicoterapeuta
Finale Ligure
Buongiorno. Mi spiace molto per la sofferenza, fisica ed emotiva, che ha attraversato. Sembra che ci sia una difficoltà ad elaborare ciò che è successo e a lasciarlo nel passato. Ciò che lei descrive rientra sotto la categoria di sintomi ansiosi. Non è anomalo che dopo eventi di vita molto stressanti ci sia una difficoltà di adattamento. Sicuramente un percorso di psicoterapia potrebbe sostenerla e riabilitarla.
Un caro saluto, dott.ssa Elisa Cavallini
Dott.ssa Maria Rosaria Ranito
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Bari
Caro signore, la ringrazio per aver condiviso con coraggio quello che sta attraversando, di sicuro si sente impotente e in pericolo costantemente sia perchè teme che possa succedere nuovamente ma anche perchè si sente trasformato nella sua quotidianeità, sentendosi apatico, isolandosi. Durante il postoperatorio il paziente può manifestare reazioni ansiose o depressive che, se non affrontate, possono rappresentare fonte di disagio per se stesso. I cosiddetti momenti di “calo psicologico” si manifestano attraverso diversi segni: innanzitutto con la discontinuità del tono dell’umore, soprattutto nel primo periodo successivo all’intervento chirurgico, seguito poi da momenti di ansia o di depressione, di eccessivo stress emotivo, di difficoltà di adattamento alle nuove situazioni. Altre manifestazioni riguardano l’insorgere di dubbi e timori nei confronti del futuro. E' necessario elaborare l’esperienza vissuta, per prendere coscienza di quello ha vissuto e imparare ad accettarla. Solo così egli acquisirà fiducia e sarà motivato a prendersi cura del proprio corpo nella sua globalità, riducendo i comportamenti a rischio per la salute, e riuscirà a ricostruire un equilibrio psicofisico.
Se necessita può contattarmi o affidarsi a qualcuno che desidera per affrontare insieme le sue difficoltà e preoccupazioni.
Dr.ssa Maria Rosaria Ranito
Dott. Italino Branca
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Catania
Lavorare su di sé e per sé Le permetterebbe di esplorare ed attraversare questa vulnerabilità, questa fragilità a partire dal fondare nuovi punti di vista da cui guardare e trovare nuovi significati utili ad integrare e saturare questa frattura.
La tecnica giapponese del kintsugi restaura oggetti di ceramica con l'oro così da impreziosire l'oggetto riparato.
Si, un supporto psicologico può esserle di aiuto.
Dott.ssa Elisabetta Cristofaro
Psicoterapeuta, Psicologo
Orta di Atella
Salve, credo che la sua esperienza clinica stia prendendo molto, forse troppo, spazio nella sua vita e credo che sia molto utile contattare uno specialista così da fornirle il supporto necessario. saluti
Dott.ssa Chiara Scutellà
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Cesena
Gentile utente,
ho letto con attenzione quanto da Lei riportato. Ha vissuto un'esperienza particolarmente intensa che sembra aver avuto un impatto significativo sulla sua quotidianità e sul suo benessere psicoemotivo. Ognuno di noi ha le proprie modalità per fronteggiare le sfide che la vita ci pone davanti, ma quando esse sembrano non esserci più di aiuto ma, al contrario, iniziano a limitarci, allora potrebbe essere utile intraprendere un percorso di psicoterapia. Per meglio elaborare quanto accaduto, per poter affrontare le paure conseguenti all'esperienza vissuta, poterne capire il senso e provare a sperimentare nuove strategie, maggiormente funzionali a Lei.

Un carissimo saluto
Dott.ssa Roberta Russo
Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Le sofferenze passate, gli interventi e le paure sono più che comprensibili. Penso abbia avuto una buona intuizione nel pensare di dedicarsi uno spazio per pensare su di sè.
Dott.ssa Giulia Sardo
Psicoterapeuta, Psicologo
Cagliari
Salve, mi dispiace per il periodo che ha vissuto e che ad oggi la sta influenzando nella sua quotidianità, limitandola nella possibilità di uscire e di interazione con le altre persone.
Penso possa essere molto importante per lei intraprendere un percorso di psicoterapia al fine di essere più consapevole del suo stato emotivo attuale e approfondire in che modo effettivamente la sua "paura" la sta limitando rispetto alla "voglia di vivere" e perché.
Le auguro che questo percorso possa essere per lei costruttivo e che possa tornare a vivere al più presto con positività e leggerezza.
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve, quello che sta vivendo è un vissuto post-traumatico molto comune dopo esperienze mediche acute e invasive. La paura che descrive, il bisogno di controllo, il ritiro sociale e l’iper-vigilanza sono segnali di un possibile disturbo post traumatico da stress (PTSD) di natura medica, che può emergere anche a distanza di mesi da un evento critico.
Le consiglio vivamente di valutare un percorso di psicoterapia con un professionista specializzato in EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing). Questo approccio è particolarmente efficace per il trattamento di traumi psicologici e aiuta il cervello a rielaborare ricordi disturbanti, riducendo la carica emotiva che ancora oggi la tiene bloccato nella paura.

Uno psicoterapeuta formato in psicoterapia umanistica integrata con EMDR potrà offrirle un ambiente sicuro e accogliente in cui esplorare questi vissuti, ricostruendo gradualmente la fiducia nel proprio corpo e nella vita quotidiana. Chiedere aiuto in questi casi non è un segno di debolezza, ma un passo coraggioso verso la riconquista della sua autonomia e serenità.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli

Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda

  • La tua domanda sarà pubblicata in modo anonimo.
  • Poni una domanda chiara, di argomento sanitario e sii conciso/a.
  • La domanda sarà rivolta a tutti gli specialisti presenti su questo sito, non a un dottore in particolare.
  • Questo servizio non sostituisce le cure mediche professionali fornite durante una visita specialistica. Se hai un problema o un'urgenza, recati dal tuo medico curante o in un Pronto Soccorso.
  • Non sono ammesse domande relative a casi dettagliati, richieste di una seconda opinione o suggerimenti in merito all'assunzione di farmaci e al loro dosaggio
  • Per ragioni mediche, non verranno pubblicate informazioni su quantità o dosi consigliate di medicinali.

Il testo è troppo corto. Deve contenere almeno __LIMIT__ caratteri.


Scegli il tipo di specialista a cui rivolgerti
Lo utilizzeremo per avvertirti della risposta. Non sarà pubblicato online.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.