gentili dottori, dopo un periodo della mia vita buio a causa di una malattia, sempre a causa di un t
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gentili dottori, dopo un periodo della mia vita buio a causa di una malattia, sempre a causa di un trauma fisico, entro in contatto con una persona che mi tiene in cura per mesi. Tra noi si è creata subito una certa sintonia e feeling. Veniamo al dunque: io sposata, mi rendo conto di provare infatuazione per quest'altro uomo molto più giovane di me.
Inizia tra noi una storia prevalentemente fisica e mi rendo conto che siamo entrambi molto attratti, ma nel contempo razionalmente ci rendiamo conto che le cose sono complicate...finchè lui decide di cambiare città e di andar via..ci siamo incontrati per un weekend insieme....poi mesi di silenzio...a Natale ci siamo rivisti...ma ora è ripartito con la promessa che sarei andata a trovarlo.
I due mesi che non ci siamo visti/sentiti ho cercato di recuperare il rapporto con mio marito, in crisi da circa un anno...ancor prima che incontrassi l'altro. Mi sono resa conto che è irrecuperabile ma non riusciamo a lasciarci.
Ho avuto modo di elaborare anche l'altra situazione...mi sono resa conto che comunque la fase idilliaca in cui eravamo sempre insieme per le mie cure è cessata e fa parte di una fase oramai chiusa. Il problema è che avrei voluto frequentarlo al di fuori di quel contesto per più tempo, per capire se effettivamente provo o meno dei sentimenti. Lui non mi ha dato tempo perchè è andato via...e la distanza non aiuta! lui sta conoscendo altre donne, quindi deduco che a parte qualche uscita random con me, non è che abbia questa gran voglia di legarsi a me...o che sia innamorato.
Onestamente non riesco nemmeno a elaborare il rapporto con mio marito perchè nonostante viaggi su un binario parallelo comunque ora è condizionato da questa sbandata forte.
Sono sincera con me stessa: se l'altro non fosse andato via o mi avesse dato un chiaro segnale avrei già preso una decisione...ci avrei provato senza ombra di dubbio, ma così è complicato. Del resto lui è scaltro, mi ha velatamente fatto capire che il fattore matrimonio è determinante nel definire il nostro rapporto ....ma non si sbilancia mai più di tanto.
So che la scelta giusta per il mio benessere sarebbe quella di chiudere il mio matrimonio a prescindere... ma non trovo la forza. Dall'altro lato penso ancora....chissà se vale la pena "forzare" il rapporto con il nuovo, ma la distanza mi spaventa. Vorrei un parere, fermo restando che ho intenzione di iniziare un percorso che mi aiuti a elaborare il tutto.
Inizia tra noi una storia prevalentemente fisica e mi rendo conto che siamo entrambi molto attratti, ma nel contempo razionalmente ci rendiamo conto che le cose sono complicate...finchè lui decide di cambiare città e di andar via..ci siamo incontrati per un weekend insieme....poi mesi di silenzio...a Natale ci siamo rivisti...ma ora è ripartito con la promessa che sarei andata a trovarlo.
I due mesi che non ci siamo visti/sentiti ho cercato di recuperare il rapporto con mio marito, in crisi da circa un anno...ancor prima che incontrassi l'altro. Mi sono resa conto che è irrecuperabile ma non riusciamo a lasciarci.
Ho avuto modo di elaborare anche l'altra situazione...mi sono resa conto che comunque la fase idilliaca in cui eravamo sempre insieme per le mie cure è cessata e fa parte di una fase oramai chiusa. Il problema è che avrei voluto frequentarlo al di fuori di quel contesto per più tempo, per capire se effettivamente provo o meno dei sentimenti. Lui non mi ha dato tempo perchè è andato via...e la distanza non aiuta! lui sta conoscendo altre donne, quindi deduco che a parte qualche uscita random con me, non è che abbia questa gran voglia di legarsi a me...o che sia innamorato.
Onestamente non riesco nemmeno a elaborare il rapporto con mio marito perchè nonostante viaggi su un binario parallelo comunque ora è condizionato da questa sbandata forte.
Sono sincera con me stessa: se l'altro non fosse andato via o mi avesse dato un chiaro segnale avrei già preso una decisione...ci avrei provato senza ombra di dubbio, ma così è complicato. Del resto lui è scaltro, mi ha velatamente fatto capire che il fattore matrimonio è determinante nel definire il nostro rapporto ....ma non si sbilancia mai più di tanto.
So che la scelta giusta per il mio benessere sarebbe quella di chiudere il mio matrimonio a prescindere... ma non trovo la forza. Dall'altro lato penso ancora....chissà se vale la pena "forzare" il rapporto con il nuovo, ma la distanza mi spaventa. Vorrei un parere, fermo restando che ho intenzione di iniziare un percorso che mi aiuti a elaborare il tutto.
Gentile utente,
La situazione che descrive è complessa e carica di emozioni contrastanti, che sembrano aver messo a dura prova il suo equilibrio personale e relazionale. Mi permetta di offrirle una prospettiva per aiutarla a fare maggiore chiarezza su quanto sta vivendo.
Da ciò che scrive, appare evidente come la relazione extraconiugale sia stata, almeno inizialmente, un rifugio emotivo in un momento particolarmente difficile. Il rapporto con quest’uomo, legato anche al contesto delle sue cure, ha probabilmente rappresentato non solo una fonte di attrazione fisica, ma anche un’esperienza di vicinanza emotiva e di novità. Tuttavia, con il suo trasferimento e l'interruzione di questa "bolla", sono emersi aspetti che mettono in discussione la solidità del legame, come la distanza geografica e la sua apparente apertura a conoscere altre persone.
Nel frattempo, la crisi con suo marito persiste, e il confronto con la relazione extraconiugale sembra aver reso ancora più evidente la mancanza di una connessione soddisfacente all’interno del matrimonio.
Le sue riflessioni dimostrano grande consapevolezza: ha già individuato che la chiusura del suo matrimonio potrebbe essere una scelta necessaria per il suo benessere, indipendentemente dall’esito della relazione con quest’altro uomo. Tuttavia, ciò che appare più difficile è trovare la forza di affrontare questa transizione e gestire le emozioni legate all’incertezza.
Un punto importante su cui riflettere riguarda il significato profondo che attribuisce a queste due relazioni. Si chieda: Che cosa rappresenta per me il mio matrimonio oggi? E cosa rappresentava in passato? Cosa mi attrae di quest’altro uomo, e cosa cerco realmente in una relazione? Queste domande potrebbero aiutarla a distinguere ciò che sta cercando fuori da ciò che manca nel rapporto attuale.
Per quanto riguarda l’uomo più giovane, sembra che anche lui abbia percepito i limiti e le complessità della vostra situazione, legate soprattutto al fatto che lei è sposata. È importante considerare che, nonostante il desiderio di esplorare questo rapporto, il suo comportamento e la distanza potrebbero essere segnali di un coinvolgimento limitato da parte sua.
La strada verso una maggiore chiarezza potrebbe passare attraverso un percorso di supporto psicologico, che lei ha già indicato di voler intraprendere. Questo le consentirà di elaborare sia le difficoltà legate al suo matrimonio sia le emozioni suscitate dalla relazione extraconiugale. Un terapeuta potrebbe aiutarla a sviluppare gli strumenti necessari per prendere decisioni più consapevoli e in linea con il suo benessere personale.
Infine, si conceda il tempo di ascoltare sé stessa, senza forzare scelte immediate. Le transizioni emotive richiedono spazio per essere elaborate, e ogni decisione che prenderà sarà più solida se nasce da una maggiore comprensione di sé.
Rimango a disposizione, se desidera approfondire.
Un caro saluto.
La situazione che descrive è complessa e carica di emozioni contrastanti, che sembrano aver messo a dura prova il suo equilibrio personale e relazionale. Mi permetta di offrirle una prospettiva per aiutarla a fare maggiore chiarezza su quanto sta vivendo.
Da ciò che scrive, appare evidente come la relazione extraconiugale sia stata, almeno inizialmente, un rifugio emotivo in un momento particolarmente difficile. Il rapporto con quest’uomo, legato anche al contesto delle sue cure, ha probabilmente rappresentato non solo una fonte di attrazione fisica, ma anche un’esperienza di vicinanza emotiva e di novità. Tuttavia, con il suo trasferimento e l'interruzione di questa "bolla", sono emersi aspetti che mettono in discussione la solidità del legame, come la distanza geografica e la sua apparente apertura a conoscere altre persone.
Nel frattempo, la crisi con suo marito persiste, e il confronto con la relazione extraconiugale sembra aver reso ancora più evidente la mancanza di una connessione soddisfacente all’interno del matrimonio.
Le sue riflessioni dimostrano grande consapevolezza: ha già individuato che la chiusura del suo matrimonio potrebbe essere una scelta necessaria per il suo benessere, indipendentemente dall’esito della relazione con quest’altro uomo. Tuttavia, ciò che appare più difficile è trovare la forza di affrontare questa transizione e gestire le emozioni legate all’incertezza.
Un punto importante su cui riflettere riguarda il significato profondo che attribuisce a queste due relazioni. Si chieda: Che cosa rappresenta per me il mio matrimonio oggi? E cosa rappresentava in passato? Cosa mi attrae di quest’altro uomo, e cosa cerco realmente in una relazione? Queste domande potrebbero aiutarla a distinguere ciò che sta cercando fuori da ciò che manca nel rapporto attuale.
Per quanto riguarda l’uomo più giovane, sembra che anche lui abbia percepito i limiti e le complessità della vostra situazione, legate soprattutto al fatto che lei è sposata. È importante considerare che, nonostante il desiderio di esplorare questo rapporto, il suo comportamento e la distanza potrebbero essere segnali di un coinvolgimento limitato da parte sua.
La strada verso una maggiore chiarezza potrebbe passare attraverso un percorso di supporto psicologico, che lei ha già indicato di voler intraprendere. Questo le consentirà di elaborare sia le difficoltà legate al suo matrimonio sia le emozioni suscitate dalla relazione extraconiugale. Un terapeuta potrebbe aiutarla a sviluppare gli strumenti necessari per prendere decisioni più consapevoli e in linea con il suo benessere personale.
Infine, si conceda il tempo di ascoltare sé stessa, senza forzare scelte immediate. Le transizioni emotive richiedono spazio per essere elaborate, e ogni decisione che prenderà sarà più solida se nasce da una maggiore comprensione di sé.
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Buongiorno, la situazione non è semplicissima e capisco bene che emotivamente possa essere pesante. Concordo con lei che è fondamentale iniziare un percorso in modo da poter essere seguita in questa fase delicata.
dr Tealdi
dr Tealdi
Cara utente credo che siano molto gli aspetti da approfondire riguardo la sua storia. La invito a riflettere sulla possibilità di iniziare un percorso psicoterapico che la aiuti a comprendere meglio se stessa e come sta "funzionando" nelle relazioni di coppia:)
Resto a disposizione
Saluti,
Giuditta Di Meo
Resto a disposizione
Saluti,
Giuditta Di Meo
la storia che racconta è molto densa e complessa, sicuramente degna di attenzione e cura, e come ha già detto lei, lo spazio adatto per occuparsi con attenzione di come lei sta e di come vorrebbe stare nella sua vita è quello terapeutico. esprimere un parere sarebbe riduttivo e poco professionale, a le assicuro che ci sono tutte le condizioni per poter affrontare un lavoro terapeutico molto proficuo.
Cara Utente,
il vissuto che descrivi è complesso e denso di emozioni contrastanti, che evidenziano il bisogno di fare chiarezza sia sui tuoi sentimenti che sulle dinamiche relazionali che stai vivendo. Da un lato c'è un matrimonio in crisi che fatichi a chiudere, dall'altro una relazione extraconiugale che ti ha fatto sentire viva e desiderata, ma che sembra non offrire certezze per il futuro. È normale che ti sente bloccata, divisa tra desideri, responsabilità e paure.
Il primo passo potrebbe essere quello di soffermarti su di te, esplorando cosa desideri davvero per la tua vita al di là delle scelte altrui. Spesso, quando ci troviamo in situazioni così intricate, la confusione può derivare da una difficoltà nel definire le nostre priorità e nel capire ciò che ci rende davvero felici.
Ti incoraggiamento a considerare un percorso di supporto psicologico. Un professionista può aiutarti ad esplorare a fondo queste emozioni, a comprendere le dinamiche relazionali che stai vivendo ea costruire un cammino verso scelte più consapevoli e in linea con i tuoi bisogni.
Sarebbe utile e consigliato, dunque, approfondire questa situazione rivolgendosi a uno specialista.
DOTT.SSA SILVIA PARISI
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
il vissuto che descrivi è complesso e denso di emozioni contrastanti, che evidenziano il bisogno di fare chiarezza sia sui tuoi sentimenti che sulle dinamiche relazionali che stai vivendo. Da un lato c'è un matrimonio in crisi che fatichi a chiudere, dall'altro una relazione extraconiugale che ti ha fatto sentire viva e desiderata, ma che sembra non offrire certezze per il futuro. È normale che ti sente bloccata, divisa tra desideri, responsabilità e paure.
Il primo passo potrebbe essere quello di soffermarti su di te, esplorando cosa desideri davvero per la tua vita al di là delle scelte altrui. Spesso, quando ci troviamo in situazioni così intricate, la confusione può derivare da una difficoltà nel definire le nostre priorità e nel capire ciò che ci rende davvero felici.
Ti incoraggiamento a considerare un percorso di supporto psicologico. Un professionista può aiutarti ad esplorare a fondo queste emozioni, a comprendere le dinamiche relazionali che stai vivendo ea costruire un cammino verso scelte più consapevoli e in linea con i tuoi bisogni.
Sarebbe utile e consigliato, dunque, approfondire questa situazione rivolgendosi a uno specialista.
DOTT.SSA SILVIA PARISI
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Mia cara, non sempre le storie sentimentali che intraprendiamo sono "destinate" ad arrivare ad una definizione definitiva, tipo un matrimonio od una convivenza. Talora ci sono incontri che ci aprono gli occhi sui nostri disagi, le nostre amarezze e le nostre insoddisfazioni. Lei ora sa cosa NON TROVA nel suo matrimonio e COSA HA TROVATO in questa persona. Ragioni consapevolmente sulle possibiltà ed anche la voglia di ricostruire la relazione matrimoniale, anche magari in un percorso di coppia. E se si rendesse conto che sarebbe piu felice al di fuori del matrimonio, vi ponga fine. Per se stessa e il suo futuro, non per un giovanotto lontano il cui compito è stato solo quello, lo abbiam detto, di mostrarle un altra SE
Inbocca al lupo
Inbocca al lupo
Buongiorno, lo sapeva che la Psicologia ha molti debiti di riconoscenza con la Filosofia? E'infatti da quest'ultima che prenderò spunto per chiarire la sua situazione, il filosofo Arthur Schopenhauer definì l'esistenza come "soggiogata" ad una forza inarrestabile, la "Volontà di vivere", tale spinta è radicata in ognuno di noi ed è impossibile sfamarla completamente, se non per brevi e fugaci intervalli dell'esistenza. Nella sua disanima di un tale divoratore di anime non c'è spazio, quindi, per immaginare un'esistenza che si possa compiere pienamente, ed inevitabilmente è affacciata al rimpianto di non essere mai "sazi" verso le gioie ricevute. Gli unici "infermieri" che possono soccorrere le nostre languide aspettative sono l'Arte, lo Spiritualismo, e i rapporti di "affetto". Mica poco, aggiungo io. Tornando nelle mie personali aree di competenza, posso solo dare maggiore solidità a ciò che lei ha già suggerito per se stessa (che sia un divorzio, una nuova ripartenza condivisa con il suo attuale compagno, o una tiepida ma sorridente accettazione del patrimonio di sensazioni ricevute dalla sua passata avventura, che mi duole dirle sembra proprio ai titoli di coda) ma aggiungendo che è probabilmente di fronte ad una seppur faticosa ed in parte ignota ricostruzione del modo in cui guarda la realtà che, comunque, le si sta modificando attorno. Vengo subito in soccorso delle paure che le si stanno proiettando davanti, il percorso che potrebbe realizzarsi in questa ricostruzione è anche (e dovrebbe essere soprattutto) un'occasione straordinaria - sì, esattamente, "straordinaria" - per valorizzare ciò che ha vissuto e porlo al centro di una positiva ed incoraggiata immagine di se stessa. Non le indoro la pillola, tuttavia, e le dico che un tale percorso la metterà di fronte anche ai demoni della nostalgia e della mancanza, che accompagnano tutti coloro che hanno impugnato con coraggio ed audacia la sfida alla volontà di vivere. I termini su cui ingaggiare il rinnovamento, sono sconosciuti poiché lei non ha accennato, (giustificatamente) quali sono le sue risorse, e parlo di risorse emotive, affettive, energetiche fino a quelle materiali. Le risorse intellettive e cognitive già appaiono solide da come ha espresso e dipinto le proprie confessioni in questo portale, è un punto di partenza. Il mio incoraggiamento è legato a quanto ho visto ed accompagnato, nel mio percorso professionale, persone in situazioni anche molto più dolorose della sua esser riuscite ad individuare traiettorie che hanno prodotto risultati anche formidabili. Tutti/e loro hanno avuto una cosa in comune: accettare con un sorriso ironico che la vita è anche una coperta corta. Buona giornata, e un incoraggiamento a fare il suo percorso.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Grazie per aver condiviso la sua esperienza. Mi sembra che lei si trovi in un momento di grande conflitto emotivo, divisa tra il desiderio di approfondire la relazione con questa persona e la percezione che il suo matrimonio sia irrecuperabile. La distanza e l’incertezza del rapporto con lui complicano ulteriormente la situazione, mentre la paura di affrontare una separazione sembra bloccarla.
Quello che emerge è una profonda confusione legata a sentimenti contrastanti, ma il fatto che lei stia cercando un percorso di supporto è già un passo importante. Le consiglio di ascoltare senza giudizio le emozioni che prova e di riflettere su ciò che desidera realmente per il suo futuro.
Un percorso psicologico potrà aiutarla a esplorare questi sentimenti e a comprendere meglio ciò che realmente cerca, sia nel matrimonio che nella nuova relazione. Le auguro di trovare la serenità per fare chiarezza su ciò che è meglio per Lei.
Un saluto
dott. Giuseppe Saracino
Quello che emerge è una profonda confusione legata a sentimenti contrastanti, ma il fatto che lei stia cercando un percorso di supporto è già un passo importante. Le consiglio di ascoltare senza giudizio le emozioni che prova e di riflettere su ciò che desidera realmente per il suo futuro.
Un percorso psicologico potrà aiutarla a esplorare questi sentimenti e a comprendere meglio ciò che realmente cerca, sia nel matrimonio che nella nuova relazione. Le auguro di trovare la serenità per fare chiarezza su ciò che è meglio per Lei.
Un saluto
dott. Giuseppe Saracino
Buona sera cara utente, capisco perfettamente la complessità della situazione in cui si trova, sta attraversando un periodo di grande cambiamento e incertezza e le emozioni che sta provando sono intense e contrastanti. È chiaro che la relazione con suo marito è ormai giunta al capolinea. Tuttavia la distanza con la persona dell’altra relazione rende il futuro incerto. Le consiglio di iniziare un percorso terapeutico, un giusto sostegno psicologico potrà aiutarla a fare chiarezza su i suoi sentimenti e prendere decisioni consapevoli. Si conceda il tempo necessario per riflettere e per capire cosa volere veramente per la sua vita, e fare le scelte migliori per se stessa. Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento, Cordiali saluti, Dott.ssa Cristina Sinno.
Gentile utente,
le sue parole fanno capire che una parte di sé sa già come muoversi per intraprendere la scelta giusta per il suo benessere psicofisico e questo è prioritario su tutto.
Dall'altra parte emerge il desiderio di cercare di capire meglio che sentimenti prova nei confronti dell'altra persona che però è lontana e che le ha già comunicato che il fattore matrimonio è determinante nel definire il vostro rapporto.
Inoltre lei stessa ha scritto che la fase idilliaca si è conclusa e si sta domandando se vale la pena "forzare il rapporto con il nuovo".
Ci sono varie domande che si affacciano e sicuramente un percorso di terapia aiuterebbe, non solo a trovare maggior chiarezza in sé, ma anche fiducia, sicurezza e forza nell'affrontare scelte, prendere decisioni, piccole o grandi, a partire da quello che sente veramente.
Cari auguri
Sono a disposizione anche online.
dott.ssa Monia Battarra
le sue parole fanno capire che una parte di sé sa già come muoversi per intraprendere la scelta giusta per il suo benessere psicofisico e questo è prioritario su tutto.
Dall'altra parte emerge il desiderio di cercare di capire meglio che sentimenti prova nei confronti dell'altra persona che però è lontana e che le ha già comunicato che il fattore matrimonio è determinante nel definire il vostro rapporto.
Inoltre lei stessa ha scritto che la fase idilliaca si è conclusa e si sta domandando se vale la pena "forzare il rapporto con il nuovo".
Ci sono varie domande che si affacciano e sicuramente un percorso di terapia aiuterebbe, non solo a trovare maggior chiarezza in sé, ma anche fiducia, sicurezza e forza nell'affrontare scelte, prendere decisioni, piccole o grandi, a partire da quello che sente veramente.
Cari auguri
Sono a disposizione anche online.
dott.ssa Monia Battarra
Mi é capitato molte volte di incontrare persone che pensano di essersi innamorate di chi si é preso o si prende cura di noi o di chi ci é caro. Ginecologi, pediatri, oncologi... In certi casi si crea una sintonia intorno al comune obiettivo che può essere scambiata per interesse sentimentale ma non lo é. Starebbe al professionista vigilare su queste situazioni ma ricordiamo che anche i professionisti sono umani e ci possono cascare. É più probabile che questo avvenga quando il nostro rapporto stabile sta vacillando. Sono momenti di temporaneo sollievo dalla fatica di un rapporto che vacilla, non ci si rende conto che questo lo fa vacillare ancora di più. Posso sbagliarmi, ma da quello che lei dice il suo rapporto con suo marito é più robusto di quanto le sembra. Concentrerei l'attenzione su questo, per individuare cosa é venuto meno tra voi e ha generato la crisi presente. Volere é potere. Quasi sempre. Ho visto coppie riemergere da macerie che sembravano definitive e superare invece quello che era il rapporto prima della crisi. Buona fortuna!
Buongiorno, grazie per aver condiviso la tua storia con tanta onestà e trasparenza. È evidente quanto questa situazione ti stia facendo vivere un periodo di grande complessità emotiva e di riflessione profonda.
Da ciò che racconti, il rapporto con tuo marito sembra attraversare una crisi che si è protratta nel tempo. Questo potrebbe averti portata a cercare, consapevolmente o meno, un supporto emotivo e affettivo altrove, in un momento in cui probabilmente non ti sentivi compresa o sostenuta come avresti voluto all'interno del matrimonio. L'incontro con quest'altro uomo potrebbe quindi aver rappresentato una risposta a un tuo bisogno di attenzione, vicinanza e connessione, elementi che forse sentivi mancanti nel tuo matrimonio.
Nel rapporto con l’altro uomo emerge un’intensa connessione che ha portato emozioni forti, ma anche una certa idealizzazione, forse legata al contesto iniziale in cui vi siete incontrati. La distanza e il fatto che lui sembri poco incline a impegnarsi in una relazione più stabile ti hanno portata a riflettere su cosa provi davvero e se valga la pena investire ulteriormente in questa relazione. Può essere utile riflettere su ciò che ti ha colpita e attratta di lui e su cosa questa esperienza ti ha fatto scoprire riguardo ai tuoi bisogni e desideri. È naturale desiderare di approfondire la conoscenza per comprendere i tuoi sentimenti, ma è altrettanto importante ascoltare i segnali che ricevi dall’altra persona e valutare se ciò che offre corrisponde a ciò di cui hai bisogno.
Riguardo al tuo matrimonio, la consapevolezza che la relazione sia giunta a un punto di non ritorno merita di essere esplorata con delicatezza. È importante capire cosa ti trattiene dal chiudere questa relazione e se il tuo desiderio di farlo dipenda solo dalla presenza di quest’altro uomo o da una più ampia esigenza di cambiamento nella tua vita.
Il percorso terapeutico che hai intenzione di intraprendere potrà offrirti uno spazio sicuro per elaborare tutte queste emozioni, comprendere meglio te stessa e prendere decisioni che siano in linea con i tuoi bisogni autentici. Questo processo potrà aiutarti a sciogliere i nodi del passato, esplorare ciò che desideri davvero per il tuo futuro e affrontare eventuali paure legate ai cambiamenti.
Ti incoraggio a concederti il tempo necessario per riflettere e a non avere fretta nel prendere decisioni importanti. Ogni passo verso una maggiore consapevolezza ti permetterà di vivere questa fase con più serenità e di costruire una nuova stabilità nella tua vita.
Resto a disposizione per eventuali altre domande o riflessioni. Un caro saluto
Da ciò che racconti, il rapporto con tuo marito sembra attraversare una crisi che si è protratta nel tempo. Questo potrebbe averti portata a cercare, consapevolmente o meno, un supporto emotivo e affettivo altrove, in un momento in cui probabilmente non ti sentivi compresa o sostenuta come avresti voluto all'interno del matrimonio. L'incontro con quest'altro uomo potrebbe quindi aver rappresentato una risposta a un tuo bisogno di attenzione, vicinanza e connessione, elementi che forse sentivi mancanti nel tuo matrimonio.
Nel rapporto con l’altro uomo emerge un’intensa connessione che ha portato emozioni forti, ma anche una certa idealizzazione, forse legata al contesto iniziale in cui vi siete incontrati. La distanza e il fatto che lui sembri poco incline a impegnarsi in una relazione più stabile ti hanno portata a riflettere su cosa provi davvero e se valga la pena investire ulteriormente in questa relazione. Può essere utile riflettere su ciò che ti ha colpita e attratta di lui e su cosa questa esperienza ti ha fatto scoprire riguardo ai tuoi bisogni e desideri. È naturale desiderare di approfondire la conoscenza per comprendere i tuoi sentimenti, ma è altrettanto importante ascoltare i segnali che ricevi dall’altra persona e valutare se ciò che offre corrisponde a ciò di cui hai bisogno.
Riguardo al tuo matrimonio, la consapevolezza che la relazione sia giunta a un punto di non ritorno merita di essere esplorata con delicatezza. È importante capire cosa ti trattiene dal chiudere questa relazione e se il tuo desiderio di farlo dipenda solo dalla presenza di quest’altro uomo o da una più ampia esigenza di cambiamento nella tua vita.
Il percorso terapeutico che hai intenzione di intraprendere potrà offrirti uno spazio sicuro per elaborare tutte queste emozioni, comprendere meglio te stessa e prendere decisioni che siano in linea con i tuoi bisogni autentici. Questo processo potrà aiutarti a sciogliere i nodi del passato, esplorare ciò che desideri davvero per il tuo futuro e affrontare eventuali paure legate ai cambiamenti.
Ti incoraggio a concederti il tempo necessario per riflettere e a non avere fretta nel prendere decisioni importanti. Ogni passo verso una maggiore consapevolezza ti permetterà di vivere questa fase con più serenità e di costruire una nuova stabilità nella tua vita.
Resto a disposizione per eventuali altre domande o riflessioni. Un caro saluto
Gentile signora, è molto difficile capire e quindi aiutarla ad orientarsi al di fuori di un contesto terapeutico. Comprendere i vissuti e le situazioni all'interno dei quali si sono andati a sviluppare sentimenti e pensieri può essere un percorso non veloce ma che la porterà a conoscersi meglio, orientarsi nella vita e sentirsi consapevole e sicura delle sue scelte.
La saluto e le auguro di trovare una/un terapeuta con cui intraprendere questo percorso di risalita dal suo periodo buio.
La saluto e le auguro di trovare una/un terapeuta con cui intraprendere questo percorso di risalita dal suo periodo buio.
Salve, sono una psicologa psicoterapeuta ed ho letto la sua richiesta.
Purtroppo non mi è possibile darle un parere sulla base di queste sue informazioni, temo che sarebbe fuorviante rispetto al percorso interiore che lei ha bisogno di fare, per chiarire che cosa desidera per se stessa e per la sua vita affettiva.
Le auguro di fare chiarezza e di ritrovare serenità.
Dott.ssa Jessica Cartuccia
Purtroppo non mi è possibile darle un parere sulla base di queste sue informazioni, temo che sarebbe fuorviante rispetto al percorso interiore che lei ha bisogno di fare, per chiarire che cosa desidera per se stessa e per la sua vita affettiva.
Le auguro di fare chiarezza e di ritrovare serenità.
Dott.ssa Jessica Cartuccia
Buonasera, la sua situazione è complicata (per sua stessa ammissione) dal fatto che impossibile gestire due relazioni. Nessuno potrà mai dirle cosa è giusto e cosa è sbagliato ma sicuramente deve definire in primis la situazione con suo marito. Ed eventualmente attraversare il dolore della separazione ed imparare a stare da sola con se stessa. Mi riferisco al fatto di elaborare prima la perdita del suo matrimonio e poi eventualmente iniziare, se vi sono i necessari presupposti, una nuova relazione. Buona fortuna
Innanzitutto grazie per aver condiviso con autenticità il delicato momento che sta attraversando. È una fase di indubbia complessità emotiva, in cui si intrecciano sentimenti intensi e talvolta contraddittori, riflessioni razionali e difficoltà nel prendere decisioni definitive. Tuttavia, la sua consapevolezza rispetto alla crisi nel rapporto con suo marito e alle dinamiche di relazione con l'altra persona dimostra capacità di riflessione su di sé e sui vissuti che attualmente la abitano. Probabilmente la fatica che attraversa è anche quella di voler comprendere meglio cosa desidera davvero per sé stessa e come può affrontare le paure che possono bloccarla – come la paura della distanza, quella del cambiamento o quella di dover fare delle scelte. È naturale sentirsi smarriti quando ci si trova a fare i conti con legami complessi, sia quelli che si stanno chiudendo sia quelli che potrebbero non realizzarsi come si sperava. Il futuro ci riserva certamente delle incognite, ma può anche offrire delle opportunità. La sua intenzione di iniziare un percorso terapeutico è un passo estremamente importante. Attraverso il lavoro su di sé potrà esplorare in profondità i suoi bisogni più autentici, il significato delle relazioni che ha vissuto e i nodi emotivi che potrebbero influenzare le sue scelte. Un simile percorso potrà aiutarla a leggere in maniera differente la sua storia, a ritrovare chiarezza, a individuare nuove prospettive per generare possibilità di cambiamento. Un caro saluto, Matteo Totaro.
Buongiorno, la situazione da lei portata è molto articolata e complessa.
La scelta di intraprendere un percorso la trovo molto utile in un momento in cui sembra prevalere tanta confusione sia rispetto al suo matrimonio che alla nuova relazione.
Le crisi personali e/o di coppia, sebbene fonte di sofferenza, possono rappresentare l'occasione per capire il senso profondo di alcune nostre scelte, per conoscersi meglio e poter costruire il cambiamento di cui si ha bisogno.
Cordiali Saluti
La scelta di intraprendere un percorso la trovo molto utile in un momento in cui sembra prevalere tanta confusione sia rispetto al suo matrimonio che alla nuova relazione.
Le crisi personali e/o di coppia, sebbene fonte di sofferenza, possono rappresentare l'occasione per capire il senso profondo di alcune nostre scelte, per conoscersi meglio e poter costruire il cambiamento di cui si ha bisogno.
Cordiali Saluti
"Mi sono resa conto che è irrecuperabile, ma non riusciamo a lasciarci".Magari sarebbe da capire meglio su cosa si fonda quel"non riusciamo": è solo l'abitudine? o c'è qualcosa di più profondo? Questo, naturalmente, non si può fare per lettera:giustamente dici che hai intenzione di iniziare un percorso, appunto per "elaborare il tutto".D'altro canto, vedi gli aspetti problematici della relazione con l'altro uomo che hai incontrato. Sembra anche a me che la prima cosa sia risolvere davvero il rapporto con tuo marito.
Salve, ci vuole tempo e coraggio per poter fiorire. sarebbe molto utile iniziare un percorso di terapia così da guardare pian piano le varie questioni che hanno condotto la sua vita qui. saluti
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