Esperienze
Specializzata in psicoterapia familiare e di comunità, utilizzo un approccio empatico e professionale per aiutare i pazienti a superare difficoltà relazionali, conflitti e stress emotivo. I servizi includono terapia individuale, di coppia e familiare, personalizzati in base alle specifiche esigenze di ogni paziente.
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12 recensioni
Punteggio generale
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Valentina
Sono tornata da lei dopo un anno e devo dire che con il suo metodo riesco a parlare anche di cose difficili per me da esprimere ! Mi sento sollevata !
P.I.
La dottoressa Di Meo mi segue ormai da anni e grazie a lei ho migliorato tante cose di me. Ancora oggi ci vado e mi sento assolutamente soddisfatto.
Carmela
Ottima professionalità, dott.ssa sempre attenta ai dettagli. Molto gentile e dolce nei modi, riesce sempre a toccare le giuste note.
Esposito C
Molto professionale e attenta ad ogni singolo paziente la consiglio vivamente.
R. P. Studio della Do.ssa di psicoterapia
Competente. Bravissima, Dolcissima una Dott.ssa in gamba gentile. Niente da dire.complimenti solo.
F.C.
Percorso soddisfacente, consiglio vivamente questo professionista.
Marilù
L'incontro con la dottoressa è stato illuminante. La terapia non è mai un percorso facile ma con Lei ho trovato accoglienza e professionalità. Camminare insieme a lei mi conferisce fiducia e positività. Consigliatissima!
Franco
Professionista molto competente e disponibile. Mi ha aiutato a capire meglio alcune difficoltà personali e a gestirle in modo più sereno. Ho trovato le sedute utili e ben strutturate. La consiglio a chiunque cerchi un supporto serio e professionale.
Simba
Dottoressa eccellente, tutto perfetto consiglio assolutamente. Puntuale, preparata, mette il paziente a proprio agio. Molto attenta a percepire il problema e a capire come parlare con il paziente ,molto professionale e seria. studio molto accogliente
L.L.
In un momento di instabilità personale, l'incontro con la Dott.ssa Di Meo, è stato fondamentale per ritrovare il mio equilibrio e superare "mostri" che mi hanno tormentato.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 26 domande da parte di pazienti di MioDottore
Ciao a tutti, sono un ragazzo abbastanza giovane e sto attraversando un periodo davvero difficile nella mia relazione e sento di non riuscire più a gestire il peso delle bugie, riguardanti le esperienze sessuali con le mie ex, che ho detto. La mia paura è che queste bugie, se venissero alla luce, possano distruggere tutto ciò che ho costruito con la mia ragazza, S.
S. e io stiamo insieme da sei mesi e, per quanto il nostro rapporto sia forte e pieno di affetto, c'è un peso che non riesco a togliermi di dosso. In passato, ho mentito a S. su alcune cose riguardanti il mio passato, cercando di proteggerla da dettagli che pensavo non fossero necessari. Ogni volta che le ho mentito, l'ho fatto per paura che la verità potesse ferirla. Quando mi sono reso conto di quanto fosse sbagliato, ho cercato di dirle la verità, anche se questo mi faceva sentire in colpa.
Purtroppo, la prima volta non raccontai tutto. La seconda aggiunsi qualche dettaglio in più, e lei ci rimase molto male. La terza volta avevo l’intenzione di dirle ogni singola cosa, ma purtroppo tre particolari, che avevo completamente rimosso, sono riemersi nella mia mente. L’ultima volta mi disse: “Guarda, che sia l’ultima volta, sennò…” senza completare la frase.
Penso che queste altre cose, anche se secondo me non hanno alcuna rilevanza e non c'entrano nulla con la nostra relazione, possano sembrare molto gravi per lei. A questo punto sono totalmente consumato dal senso di colpa. So che fanno parte di un lontano passato, ma allo stesso tempo il “non averglielo detto” è recente.
S. ha già sofferto per le mie bugie in passato e l'ha presa molto male. Lei crede fermamente che, anche se non è una persona che giudica, le bugie, anche quelle dette per "proteggere", non siano mai giuste. Questo, per lei, ha minato la fiducia nel nostro rapporto. Io la capisco, ma mi sento allo stesso tempo schiacciato da questo peso. Non voglio perderla e ogni volta che le ho raccontato la verità, ho sentito di aver rimediato, almeno in parte.
Questa volta, però, mi sento davvero distrutto, perché non so come affrontare la situazione. Ogni volta che penso alla possibilità che S. scopra la verità da qualcun altro, o che arrivi a intuire da sola, ho il terrore che tutto finisca. Non voglio più mentirle, ma questa volta il senso di colpa è davvero insostenibile.
S. vede il passato in modo diverso da me. Per lei, ciò che è successo, anche se non è necessario rivelare ogni dettaglio, dev'essere affrontato con sincerità e trasparenza. Ritiene che il passato, se non risolto, possa influenzare gravemente il presente e il futuro. Io, invece, ho sempre cercato di nascondere certi aspetti del mio passato, pensando che, se non influissero direttamente sulla nostra relazione, non fosse necessario parlarne. Ora mi rendo conto che questa visione è stata sbagliata e che ogni ombra di verità non detta potrebbe costare caro.
Non so come posso rimediare. Sento che le cose che ho nascosto potrebbero essere la causa della fine della mia relazione con lei, e questo pensiero mi fa sentire impotente e pieno di rimorsi.
Cerco davvero un consiglio da chi ha vissuto situazioni simili o da chi ha affrontato il peso delle bugie in una relazione. Come posso gestire questa colpa senza distruggere tutto? Come posso ricostruire la fiducia in me stesso e nel nostro rapporto?
La amo tanto, e farla soffrire è devastante per me. Va bene raccontare la maggior parte delle cose senza entrare in dettagli inutili, che per me non significano niente e non mi rispecchiano, ma che rischierebbero di rovinare la nostra bellissima e perfetta relazione?
grazie in anticipo.
Gentile utente la sua domanda è molto "carica" del peso che sente rispetto a questo passato, che resta un'ombra minacciosa sul suo presente. Bisognerebbe capire meglio come si è costruita la sua idea che fosse meglio mentire prima, omettere poi. I contenuti che lei ha provato a tenere fuori dal suo rapporto vanno esplorati in merito al significato che lei attribuisce loro. Le suggerisco di approfondire in percorso psicologico che le sarà di aiuto nel conoscersi meglio ed entrare più consapevolmente nelle sue "verità".
Resto disponibile, anche per un consulto online.
Saluti, Giuditta Di Meo
Buongiorno a tutti,
sono una donna di 35 anni alle prese con l'eterno dilemma diventare o non diventare madre.
La mia vita lavorativa mi piace molto e ho paura (ma non troppa in realtà) che un figlio possa cambiare tutte le carte in tavola. E lo farebbe - oh se lo farebbe!
Tuttavia il mio cruccio più grande non riguarda tanto l'aspetto lavorativo, quanto piuttosto che genere di madre sarei. Purtroppo ho avuto dei genitori assenti (una mamma psichiatrica e un padre scappato in Messico, letteralmente) e sono cresciuta con i miei nonni, persone meravigliose senza le quali avrei sicuramente preso una bruttissima strada.
Ho avuto modo di assaggiare un po' di psicologia per comprendere che il mio modello operativo interno, purtroppo , è un macello, e non ho la minima intenzione di riproporre a un altro essere umano quell'amalgama di assenza, solitudine e indifferenza che ho vissuto io.
Da giovane ho fatto psicoterapia per qualche tempo, la cosa migliore che abbia fatto in vita. Sono rimasta in contatto con la mia psicoterapeuta ed è capitato nel corso degli anni di farci ancora qualche chiacchierata. Vorrei parlarci ancora un po' perché in questi momenti così delicati sarebbe la cosa più giusta da fare.
Purtroppo però ho avuto una piccola delusione anche da parte sua...un giorno, ormai più di un annetto fa, durante una seduta che avevo prenotato per parlare di episodio che mi aveva turbato, lei più di una volta, mentre parlavo, rispondeva a dei messaggi sul telefono.
L'ho trovato di pessimo gusto, e nonostante mi ripeta che anche lei è un essere umano e può sbagliare, sto facendo una fatica atroce a prendere il telefono e mandarle un messaggio per prenotare una seduta e affrontare con lei un argomento così delicato come la maternità.
Come se mi fosse mancata la fiducia.
Che consiglio mi dareste per affrontare meglio questo periodo così delicato?
Gentile utente il tema da lei proposto è molto delicato. Chiede un consiglio, quello che sento di darle è riprendere il percorso di conoscenza di sé, lo spazio psicoterapico le offrirà gli strumenti per comprendersi meglio. Rispetto alla collega comprendo la difficoltà. È vero, anche il terapeuta è fallace e sbaglia. Rispetto a questa evidenza deve ascoltare il suo sentire ed agire rispettandolo. C'è spazio per tollerare, accettare l'errore?
Se è qualcosa che minaccia la relazione profondamente può decidere,consapevolmente, di rivolgersi altrove per trovare lo spazio di cui ha bisogno.
Resto disponibile, anche per un videoconsulto.
Saluti, Giuditta Di Meo.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.
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