Donna 54 anni in depressione e poi ansia da un anno e mezzo in cura con antidepressivi e ansiolitici

31 risposte
Donna 54 anni in depressione e poi ansia da un anno e mezzo in cura con antidepressivi e ansiolitici. Seguita anche da psicoterapeuta. Ero sotto stress x lavoro per lutti e malattie io la forte di tutto e tutto sono crollata. Ora voglio capire xché mi sento a disagio stare in casa. Ho paura che se non esco non riesco più ad uscire come facevo i primi tempi della depressione. Così ad un certo punto devo prendere ed uscire. Con ansia ma uscire. Ho letto tanto sull'ansia e tutti dite di ascoltarsi. Fermarsi e ascoltare cosa ci dice l'ansia. Io non riesco perché vado in panico. Cosa devo fare? Grazie
Gentile signora, stare in casa probabilmente la mette di fronte a se stessa, ed in un momento della sua vita cosi delicato questo le crea ansia e panico. Sta facendo un percorso con un terapeuta, questo è molto importante perché le da la spinta per uscire da questo brutto periodo. Probabilmente il nocciolo è priorio quello che ha descritto: i lutti, le malattie, se non elaborati a dovere, portano a tutti i sintomi di cui ha parlato.

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Buongiorno Signora, se sta seguendo anche un percorso psicoterapeutico è importante che condivida con il suo terapeuta questo disagio ovvero da quanto tempo è emerso, se ci sono stati degli eventi anche attuali che l'hanno attivato ovvero degli eventi che hanno coinvolto il suo ambiente, la sua casa. Queste sono delle ipotesi ma nel corso della seduta potrà esplorarle. Cordialmente dr.ssa M. Gori
Buonasera sig.ra,
se la sintomatologia ansiosa e depressiva persiste o si è modificata probabilmente deve essere rivista e meglio personalizzata la terapia farmacologica.
Probabilmente ora ha maggiore difficoltà a stare in casa perchè anche l'ambiente domestico potrebbe essere una fonte di stress o di ricordi dolorosi; quando esce si sente meglio?
Cordiali saluti
Salve, da quello che esprime mi sembra di comprendere che lei ci stia chiedendo come mai ha difficoltà a stare in casa.
Provi a porsela questa domanda e ne parli alla prossima seduta con il suo terapeuta, sono sicura che piano piano con il suo aiuto riceverà risposta a tutte queste domande.
Cordiali Saluti dott.ssa Rosalba Cardillo
Continui il suo percorso, faticoso, ma costruttivo. Sicuramente possono esserci resistenze al cambiamento, paura di non essere sufficientemente forti, ma non abbandoni la possibilità di stare meglio. L'ansia a volte può tornare, ma ci si può rialzare e imparare a gestirla
Salve, effettivamente leggendo la sua domanda pensavo se lei ha avuto un trauma nella sua casa o le è successo qualcosa che non ricorda ma che percepisce come pericoloso, come l'inizio della sua depressione. Cmq se lei prova piacere e si sente rilassata fuori dalla sua abitazione fa bene ad assecondarsi. Inoltre come scrivono le mie precedenti colleghe ciò che lei sta provando è molto importante parlarne con la sua psicoterapeuta, elaborare la sua ansia associata al suo disturbo le farà percepire come superare il suo stato fobico, la saluto cordialmente, dott.dott. Eugenia Cardilli.
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Innanzitutto mia cara signora deve pensare l'ansia meccanismo naturalissimo che per fortuna ci Attiva di fronte a mille situazioni di pericolo. Nel suo caso Purtroppo questa ansia diventa esagerata e si manifesta e 1000 altri motivi . E' chiaro che deve imparare a leggere il proprio corpo e la propria mente ma se si sente agitata e nervosa di fronte a certe situazioni cerchi di capire cos'è che la spinge a sentirsi così. Quello che non deve fare e lasciarsi bloccare dall'ansia perché in ogni caso questa emozione continua ad essere presenti Dunque perché farsi che ci impedisca di agire in un modo o nell'altro? Traccia dei tentativi anche con l'ansia sulle spalle e veda cosa ne esce fuori
Salve, credo che, seguendo un percorso come quello che segue lei, possano presentarsi dei momenti di particolare difficoltà. Quel che conviene fare in questi casi è perseverare, solo così troverà le risposte che cerca. In bocca al lupo
Salve, mi sembra di capire che la sua difficoltà sia proprio l'ascoltare se stessa, infatti se ci prova va in panico. La paura la blocca. Consideri anche che a 54 anni sta attraversando una fase naturale, ma delicata di cambiamento, la menopausa.
Continui il suo percorso psicoterapeutico e si dia tempo.

Un saluto
Buongiorno signora, la paura di "stare in casa" è proprio una metafora calzante della difficoltà a guardare dentro di sé, la propria mente e le proprie emozioni. Può essere che negli anni si sia cimentata poco in questi campi. Ma forse questa è la sua occasione di superare tutto, piano piano conoscersi meglio e sviluppare un sistema di sicurezza molto più solido. Al momento potrebbe affidarsi a qualcuno che la guidi in questo delicato percorso, al fine di avere inizialmente un sostegno, per poi in futuro procedere da sola.
Buongiorno, guardarsi dentro da sola credo accresca la sua ansia e il suo panico. La psicoterapia dovrebbe costituire per Lei un viaggio in due, una possibile condivisione di un peso che da sola non ce la fa a reggere e che qualcun'altro regge un po' insieme a Lei.
Rosanna De Pace
Buongiorno, intravvedo la paura di non riuscire ad uscire da sola a causa di uno stato ansioso depressivo a rischio peggioramento, che la fa andare in panico al pensiero di fermarsi a pensare a quanto di doloroso le è accaduto. Per cui si sforza di uscire sia per "non pensare" sia perché l'ansia non la blocchi in casa in futuro (pensiero inaccettabile). Dice che oltre alla terapia farmacologica si sta facendo seguire da uno psicoterapeuta, mi sembra la strada ottimale sempreché condotta con efficacia e vera alleanza terapeutica tra paziente e specialisti. Un caro saluto. Dr.ssa Benvenuti
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Gentile signora,
stare in casa da sola probabilmente le fa risuonare pensieri e ricordi negativi. Fa bene a volersi ascoltare, ma dato il momento delicato che sta vivendo le consiglio di uscire di casa, varcare la soglia dello studio della sua terapeuta e fermarsi a parlare di ciò che la fa soffrire assieme a lei. Non si abbatta, col tempo ed un buon lavoro di psicoterapia andrà meglio. Un caro saluto, dottoressa Margherita Maggioni.
Buonasera, mi sembra che abbia in parte già individuato le cause che hanno portato i sintomi che riferisce. Certamente sapere che restare in casa la pone di fronte a pensieri e ricordi dolorosi può essere un punto di partenza per affrontarli con l'aiuto del suo terapeuta. I lutti e le malattie di cui parla se non risolti possono condurre ad attacchi di panico e/o disturbi dell'umore come le depressioni maggiori. Perciò è importante che parli di tutto ciò il professionista che la segue, così da poter pensare insieme a un percorso su misura per lei.
Le faccio i migliori auguri
Buongiorno Signora, lei sta facendo un percorso di psicoterapia, ne parli con il suo teraputa del suo disagio di restare in casa cosi da comprendere ed elaborare le proprie emoioni, sensazioni, vissuti nel corso delle sedute. Un saluto dott.ssa Troisi
Mi sembra di sentire tanta fatica nelle sue parole ma anche un'ansia impaziente di venire a capo delle sue difficoltà.
Questo è comprensibile ma credo che una sofferenza di vita come quelle numerose che lei descrive devono essere rielaborate con il suo terapeuta.
Si affidi con fiducia e pazienza provando a esternare tutte le sue paure ed emozioni.
Cordiali saluti
Iulia Murrocu
Gentile utente, la paura di potersi bloccare di nuovo è comprensibile e naturale in queste situazioni. Il motivo per cui ciò accade è da intendersi alla luce di una serie di informazioni che mancano. La paura di peggiorare - e/o di tornare a un malessere precedente - in particolare si potrà inquadrare correttamente solo comprendendo quali sono i Suoi attuali orizzonti di attesa (ovvero, i Suoi progetti per il futuro) e quali erano quando è insorta la depressione la prima volta. La collega che La segue ha queste informazioni, quindi dovrebbe essere in grado di risolvere il Suo dubbio. Rispetto all'ansia, "ascoltarsi" di per sè non risolverà il problema se non è in grado di riconfigurare le esperienze in modo identitario, in una trama narrativa coerente. La psicoterapia serve a questo. Continui il percorso con fiducia ed esterni alla collega tutte queste domande. E' importante che le condivida. In bocca al lupo, cordialità. DMP
Gentilissima,
non è semplice ascoltare le nostre emozioni, tra cui rientra anche l'ansia. Le emozioni veicolano un messaggio, ci dicono qualcosa sul nostro stato attuale, su cosa è conveniente o meno e ci informano su quanto siamo lontani o vicini dal soddisfacimento di un bisogno e dal raggiungimento di uno scopo per noi importante. Se siamo cresciuti senza ascoltare le nostre emozioni, diventarne capaci può richiedere tempo e un supporto da parte di un professionista. Se sta già seguendo un percorso, come scrive, comunichi al suo terapeuta queste sensazioni, ne parli con lui/lei e insieme potrete trovare la strada per lei più giusta per ascoltarsi e comprendersi.
Un caro saluto
Dott.ssa Andrea Carta
Buongiorno,
dice di essere in psicoterapia. Ha cercato di indagare da dove nasce questa ansia e depressione? La terapia dovrebbe lavorare anche su questo, non solo sull'affrontare nel momento il sintomo ... é importante capire cosa ci sta dietro, e se da sola non ci riesce, è il terapeuta a guidarla! é il nostro lavoro! In bocca al lupo!!!
Buongiorno. Confermo che il percorso di cura da lei intrapreso, che comprende un intervento integrato da farmacoterapia e psicoterapia, sia una scelta adeguata rispetto al malessere che lei porta. Comprendo l'ansia e la preoccupazione che lei riporta rispetto alla sua capacità di riprendere una quotidianità serena e soddisfacente. Si tratta di obiettivi e speranze assolutamente adeguati, per quanto possano richiedere tempo per essere realizzati pienamente. Per quanto possa apparire paradossale, inoltre, l'ansia ha un significato e un senso all'interno del nostro mondo psichico ed è fondamentale poterla ascoltare. Mi sento di rassicurarla sul fatto che la scelta di prendersi cura di sè con l'aiuto di professionisti della salute mentale sia la strada corretta in questa direzione. Cordialmente, Dott.ssa Salustri
Gentile Signora, eh sì, a volte ascoltare cosa “dice” la propria ansia può essere molto difficile e portare al panico. Visto che segue già un percorso psicoterapeutico, sarebbe molto importante poter condividere con il suo terapeuta questa difficoltà che prova nel momento in cui si pone in ascolto di sé e della sua ansia. Questo aprirebbe sicuramente le porte ad un approfondimento e a nuovi aspetti dell’importante lavoro che sta già facendo su di sé.
Deve fare una ottima Psicoterapia coadiuvata dalla Floriterapia di Bach e dalla Nutraceutica. Prima inizia e meglio è. La saluto cordialmente!
Gentile signora, è difficile riuscire ad ascoltarsi quando si è soli con le proprie paure ed angosce. Una psicoterapia le può essere d’aiuto per essere accompagnata in un percorso che da quel dice già sembra voler fare. Nel suo caso le potrebbe essere d’aiuto trovare nella psicoterapia un luogo di accoglienza, ascolto non giudicante ma paziente e comprensivo che la sostenga ad affrontare questioni penose che la assalgono. Contatti uno psicologo vicino a lei, un augurio
Buongiorno.
Pur non avendo i dettagli della sua storia, la sua difficoltà a stare in casa potrebbe anche essere letta come la sua parte più combattiva che la spinge a non lasciarsi andare, a non chiudersi in casa. Lei dice "come facevo i primi tempi della depressione". Se così fosse, mi sembrerebbe una spinta positiva la sua fatica a stare in casa, una spinta che vuole contrastare quella parte di lei che forse vorrebbe lasciarsi andare e chiudersi, con il rischio di non sapere più come uscire. Sarebbe in grado di uscire comunque, su questo non ho dubbi, ma quando si è nel mezzo di uno stato depressivo sembra che lo si debba essere per sempre ed irrimediabilmente.
E' vero che l'ansia va ascoltata, ma forse qui va ascoltata in quanto parte alleata e vitale che la sta spingendo a vivere, per quanto faccia paura anche quello.
Prosegua il suo percorso, si prenda per mano e si dia tempo.
Gentile utente, è molto probabile che seguendo un percorso come quello che segue lei, possano presentarsi dei momenti di particolare difficoltà. Quel che conviene fare in questi casi è perseverare, solo così troverà le risposte che cerca.
cordiali saluti
AV
Buonasera, grazie per la sua condivisione. Continui a curarsi cosi come sta facendo e con pazienza vedrà che starà meglio e tornerà ad avere in mano la usa vita. un caro saluto.
Buongiorno, l’ansia è una condizione emotiva molto diffusa, a volte può essere dolorosa e provocare profonda incertezza. Iniziare a comprendere che la paura dell’ansia può bloccarci ed impedirci di affrontare le difficoltà è un primo importante passo. La fuga dall’emozione è alla base di tante problematiche.
E’ essenziale sia l’azione che il pensiero per superare un’ansia esagerata. Una riconfigurazione delle sue esperienze di vita in modo identitario, con coerenza e condivisione le permetterà di progettarsi verso diversi orizzonti, in accordo con la "sua" storia. Cordialmente, un caro saluto.
si, ascoltarsi vabene, ma le sconsiglio di farlo da sola. infatti in molti casi i sintomi di ansia e attacchi di panico sono una difesa da angosce presunte maggiori, disfunzionale, sgradita, ma pur sempre una difesa che ha il suo motivo di essere. Quindi vanno piano piano affrontate le cause che hanno portato a erigere questa dfifesa inconscia, automatica, fino a renderla superflua. Cordialità.
Buongiorno, forse varrebbe la pena condividere i propri stati d’animo all’interno di un percorso per poter dare altri significati alla sua ansia e comprendere le cause profonde della sua sintomatologia.
Cordiali Saluti
Buonasera, se sta intraprendendo ancora un percorso psicologico le consiglio di condividere con lui/lei queste sue preoccupazioni. Se ha necessità di comprendere più a fondo il suo problema può contattarmi e sarò disponibile ad aiutarla.
Dott.ssa Sara Passavanti
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Cosa sente di poter fare di diverso lei? Quali sono le possibili azioni che potrebbe mettere in campo? Quanto tempo riesce a dedicare a questo problema e quanto si sta consentendo di provare nuove soluzioni? Se sente che è l'ansia a gestire lei e non il contrario, può chiedere aiuto e investire il suo tempo in un percorso. Rimango a sua disposizione,
Dott.ssa Sara Corona

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