Da 4 mesi ho iniziato una relazione con un uomo con cui c'è una grande differenza d'età (io 38, lui

24 risposte
Da 4 mesi ho iniziato una relazione con un uomo con cui c'è una grande differenza d'età (io 38, lui 64). Superato positivamente questo primo scoglio iniziale un po' problematico da parte mia soprattutto (giudizio sociale/familiarr, aspettative) c'erano tutti i presupposti perchè il rapporto proseguisse serenanente, ma così non è, perchè il mio compagno, prima una volta a settimana, ora sempre più spesso trova motivi futili (il messaggio di un'amica che squilla la sera tardi, una sera che non lo bacio, un silenzio al telefono di 3h, il mio pensare di partecipare a un'attività sportiva di squadra in cui è presente una persona che ha una simpatia per me, il fatto che io abbia avuto in passato più di 2-3 relazioni) per litigare e portare le liti ad estremi di insulti e minacce di rottura/blocco comunicazioni per giorni. Fulcro dei motivi futili la gelosia, presente e retroattiva, a fronte di un'ammissione consapevole da parte sua che io non faccia nulla di male. Parlandone con una psicologa con cui ogni tanto ho il piacere di avere qualche incontro all'anno secondo lei tutto potrebbe essere facilmente riconducibile a un pesante trauma infantile da lui non elaborato e che lo porta a vivere le relazioni con paura di abbandono e rifiuto (genitori entrambi morti, mamma di malattia e papà suicida quando lui aveva 10 e 14 anni). Vorrei chiedere gentilmente il vostro parere se, a parte tentare (per ora inutilmente) di spingerlo ad andare in terapia io possa fare qualcosa all'interno della relazione, tenendo conto che quando esplode diventa totalmente irragionevole, mentre quando si calma sembra in parte rendersi conto dei suoi comportamenti. Grazie
Dott. Matteo Mossini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Parma
Buongiorno, può essere molto difficile spingerlo ad andare in terapia e praticamente impossibile chiedergli di cambiare. Quello che può fare lei è smettere di accettare questi comportamenti. Mi spiego meglio. Lui deve essere abituato che tendenzialmente dopo che ha questi sbalzi tutto si calma e torna come prima. Dovrebbe cercare di fargli perdere questa "tranquillità" nella speranza che vedendo che le cose non le decide solo lui possa concepire l'idea di aprirsi al cambiamento. Va detto che il risultato non è garantito e lei, per fare le mosse giuste, dovrebbe essere disposta a perdere la relazione.

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Dott.ssa Valeria Sicari
Psicologo, Psicoterapeuta
Vicenza
Gentile utente la ringrazio per aver condiviso con noi la sua esperienza e le sue difficoltà ad approcciarsi e questa nuova relazione e con la persona in particolar modo. Mi sento di dire che poco possiamo dire sul suo compagno possiamo aiutarla a gestire lei questa relazione e i momenti di difficoltà che lei ha. Concordo con la collega e sicuramente ha una storia di grande sofferenza e un percorso personale a lui farebbe solo che bene ma se non riconosce le sue difficoltà e traumi della sua vita passato poco lei stessa può fare . Può soltanto supportarlo nel percorso di presa di coscienza e approfittare dei momenti in cui lui si rende in parte conto e cercare di fare breccia in questo piccolo spazio. La motivazione e la presa di coscienza sono necessari per iniziare una psicoterapia. Mi sento di consigliarle invece a lei se non sia il caso di discutere con la collega se effettivamente questa è la persona giusta per lei e se è veramente la relazione che lei desidera.
le auguro di trovare la serenità che si merita un caro saluto dott.ssa Valeria Sicari
Dott.ssa Federica Guglielmotti
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buonasera comprendo il suo stato d'animo. Essendosi rivolta ad una psicologa credo che sia importante che affronti il discorso con lei più approfonditamente. Questo confronto la potrebbe aiutare a trovare, eventualmente, una modalità per superare le difficoltà con il suo compagno o a mettere un punto se non doveste intravedere una via di uscita.
Esprimere un mio parere, come lei chiede, mi risulta molto difficile in quanto dovrei avere più informazioni ed inoltre rischierei di essere poco precisa e rispettosa nei confronti di una situazione che merita certamente una'analisi più profonda.
Buona fortuna
Dott.ssa Marianna Mansueto
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Gentile utente,

la sua psicologa potrebbe avere ragione nel ricondurre i comportamenti del suo compagno a traumi infantili non elaborati, ma è importante sottolineare che questo non giustifica in alcun modo un comportamento aggressivo, né insulti o minacce nei suoi confronti. La cosa più importante in questa situazione è che lei si tuteli e protegga, nonostante l’amore che può provare per lui.

Purtroppo, contrariamente a quanto spesso ci viene raccontato, l’amore non ha il potere di cambiare le persone. È invece fondamentale chiedersi se questa relazione la sta davvero nutrendo e arricchendo, oppure se la sta svuotando e mettendo a dura prova il suo benessere emotivo e personale.

Se le esplosioni di gelosia e i comportamenti irragionevoli sono diventati ricorrenti e compromettono la sua serenità, la priorità deve essere il suo equilibrio emotivo. Spingerlo verso un percorso terapeutico potrebbe essere utile, ma il cambiamento deve partire da una sua scelta consapevole. Nel frattempo, le consiglierei di riflettere su ciò di cui lei ha bisogno e su ciò che merita in una relazione.

Un caro saluto.
Prof.ssa Laura Volpini
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
In genere è molto difficile persuadere qualcuno a "curarsi" se non sente di avere un problema. Com'è difficile che le persone cambino se non si mettono in discussione. D'altra parte lei ha descritto una situazione piuttosto critica per quanto riguarda il comportamento del suo compagno nei suoi riguardi, per il quale sarebbe utile per lei avere uno spazio di riflessione con un professionista più continuativo, per valutare la situazione in atto e assumere le scelte migliori per il suo benessere e per la sua serenità.
Dott.ssa Loredana Rovito
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Comprendo le difficoltà che sta vivendo!
La differenza d’età può essere superata con la comprensione reciproca, ma le problematiche che descrive, come la gelosia e i conflitti, sembrano legate a insicurezze più profonde. I traumi infantili possono influenzare il modo in cui una persona vive le relazioni adulte, specialmente quando si tratta di temi come l’abbandono e la gelosia.
Nel suo caso, è fondamentale proteggere il suo benessere emotivo e mantenere dei confini sani. Lei sta mostrando molta comprensione, ma è altrettanto importante che questo non avvenga a scapito della sua serenità. In una relazione, entrambi i partner devono sentirsi rispettati, accolti e liberi di esprimersi.
In una fase più tranquilla, provi a esprimere con calma come si sente durante i momenti di conflitto, sottolineando il suo desiderio di aiutarlo e il bisogno di costruire un rapporto più sereno e rispettoso. Se durante le esplosioni di gelosia emergono insulti o comportamenti lesivi, è fondamentale comunicare che questi atteggiamenti non sono accettabili, pur comprendendo la sua sofferenza. Se lui non è disposto a intraprendere un percorso individuale, proporre una terapia di coppia potrebbe essere un'opportunità per affrontare insieme le difficoltà. Inoltre, non rinunci alle attività che le fanno bene per evitare conflitti, perché questo potrebbe minare ulteriormente il suo equilibrio personale.
Infine, tenga sempre a mente che la responsabilità del cambiamento appartiene a lui. Lei può essere di supporto, ma non può guarire al posto suo.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti, un caro saluto.
Dott.ssa Raffaella Tardi
Psicologo, Psicologo clinico
Acerra
Buongiorno cara e grazie per aver condiviso la tua esperienza, capisco quanto possa essere complesso vivere una relazione in cui emergono dinamiche così delicate. Spesso, nelle relazioni, cerchiamo una spiegazione nel comportamento dell'altro, e può sembrare rassicurante attribuire tutto a insicurezze, traumi o differenze culturali. Tuttavia, questo tipo di riflessione, per quanto interessante, non è sempre utile per affrontare e superare le difficoltà.
L’uomo che descrivi sembra vivere forti insicurezze: potrebbe essere legato alla differenza d’età? Alla sua storia personale? Ad altri fattori? Forse sì. Ma la domanda cruciale non riguarda lui, bensì te.
Tu cosa vuoi?
Come ti senti quando accadono questi episodi?
Ti senti rispettata, ascoltata, accolta per ciò che sei?
Questa è la relazione che desideri davvero, una relazione in cui non riesci a vivere una quotidianità serena?

Partire da queste riflessioni su di te è fondamentale per costruire una relazione sana. Solo dopo potrai rivolgerti all'altro, mettendo in chiaro le tue necessità e trovando insieme un modo per instaurare maggiore fiducia, sincerità e serenità.

Le relazioni autentiche si fondano su un equilibrio tra dare e ricevere, ma anche su una profonda consapevolezza di ciò che si è disposti a tollerare e accettare per stare bene con sé stessi e con l’altro. Parti da te, da come ti senti e da cosa desideri. Da lì potrai capire come muoverti nella relazione e se c’è davvero la base per costruire qualcosa insieme.

Ricorda che non possiamo cambiare l’altro, possiamo solo scegliere come rispondere a ciò che accade e come prenderci cura di noi stessi. È importante valutare se questa relazione ti permette di vivere con pienezza e autenticità o se, al contrario, ti trattiene in un terreno di insicurezza e sofferenza.

Come scriveva Fritz Perls: “Io sono io, tu sei tu. Io non sono al mondo per soddisfare le tue aspettative, e tu non sei al mondo per soddisfare le mie. Se ci incontriamo, sarà bellissimo. Se no, non ci sarà nulla da fare.”

Un abbraccio
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile utente, sicuramente la dinamica è delicata. Credo che lei possa sicuramente continuare a prendersi cura di sè e dei suoi vissuti. Credo che la cosa migliore che possa fare è proseguire con una comunicazione aperta, onesta e sincera, dove lei non continui a limitarsi e faccia ciò che ritiene giusto per lei, mostrando al sui partner che non c'è nulla da temere. Potrebbe però suggerire al suo compagno la possibilità di occuparsi di sè e della sua fatica. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Dott.ssa Marina Corazzi
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Roma
Buongiorno, da quanto ha scritto, per il suo compagno potrebbe avere importanza un percorso nel quale trattare del suo passato per riuscire a vivere bene il presente e il futuro.
Allo stesso tempo anche lei potrbbe incontrare uno psicologo per dare un nome a quello che sente, essere consapevole di come e dove si trova in questa situazione difficile da gestire.
La saluto, ma resto a disposizione

Dott.ssa Marina Corazzi

Dott. Giuseppe Zucaro
Psicologo, Psicologo clinico
Corato
Capisco quanto tu stia vivendo un momento difficile e doloroso. La gelosia e i conflitti che stai affrontando sembrano essere strettamente legati a ferite emotive profonde del tuo compagno, che probabilmente non ha ancora avuto la possibilità di elaborare appieno. È davvero importante che tu riconosca quanto il suo comportamento stia influenzando te e la relazione, e che tu possa dare valore anche ai tuoi sentimenti e bisogni.
Se ti va, sarebbe utile parlarne insieme in un incontro, dove possiamo esplorare meglio queste dinamiche e capire come affrontarle in modo che tu possa sentirti più serena e protetta, senza rinunciare al sostegno che vuoi dare al tuo compagno. Se ti sembra utile, possiamo cercare insieme delle strategie per gestire questa situazione nel miglior modo possibile, mantenendo il rispetto per entrambi.
Sono qui per aiutarti, se vuoi fissare un appuntamento per approfondire questo aspetto insieme.
Dott. Claudio De Feo
Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Buongiorno, premetto di non conoscere a fondo le vostre dinamiche di coppia, posso dirle però che di norma è pressoché impossibile alterare la posizione del proprio partner in tali dinamiche. è tuttavia possibile comprendere la propria posizione all'interno di esse e partire da lì, spostare sé stessi all'interno del sistema fa sì che l'intero sistema cambi. Cominci a chiedersi cosa potrebbe cambiare a livello di comportamenti o come affrontare queste problematiche da un'altra prospettiva. Spero di esserle stato d'aiuto e buona giornata.
Dott.ssa Beatrice Canino
Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Buongiorno, mi rendo conto che la differenza di età può creare delle problematiche all'interno della coppia, perché la persona più grande può sentirsi minacciata e lei insicura per le critiche degli altri. In realtà penso che il problema che state insieme da soli 4 mesi, non vi conoscete ancora profondamente, siete ancora alla scoperta di voi, del vostro rapporto. Ed allora ci si focalizza sui piccoli particolari, si sta attenti alle piccole variazioni comportamentali ed emotive. Il vostro rapporto deve crescere è ancora agli esordi, con il tempo ognuno acquisirà delle sicurezze e certi dubbi svaniranno. Le perdite premature del suo uomo naturalmente accentuano il suo essere emotivamente coinvolto in ogni cambiamento comportamentale per paura che nella sua vita si ripresenti un abbandono improvviso ed immotivato come quello vissuto nell'infanzia/adolescenza. Quindi per una sua insicurezza cerca conferma in ogni azione e variazioni comportamentali.
Dott.ssa Laura Messina
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
La sua situazione riflette una dinamica relazionale complessa, in cui il passato del suo compagno potrebbe avere un forte impatto sul presente. Le difficoltà che descrive sembrano effettivamente collegate a un vissuto di paura dell’abbandono e a meccanismi di difesa che lui attiva per proteggersi, sebbene in modo disfunzionale.
Il suo tentativo di incoraggiarlo ad andare in terapia è sicuramente valido, ma è importante ricordare che il cambiamento, soprattutto in relazione a traumi profondi, può avvenire solo se la persona stessa decide di intraprendere questo percorso. Nel frattempo, ciò che può fare è stabilire confini chiari e protettivi per il suo benessere emotivo. Non accettare insulti o minacce come parte della discussione: quando si verificano, può essere utile interrompere il dialogo e riprenderlo solo quando entrambi siete calmi. Questo non è solo un modo per proteggere sé stessa, ma anche per dare un segnale che certi comportamenti non sono accettabili.
Nei momenti di calma, rafforzare la comunicazione potrebbe aiutarlo a esplorare insieme modi per affrontare le sue paure, come trovare strategie per distinguere i suoi timori dalle sue reazioni. Per quanto riguarda la gelosia, può essere utile gestirla con fermezza ma empatia, riconoscendo il suo vissuto di insicurezza senza però assecondare comportamenti controllanti. Ad esempio, può rassicurarlo sul presente, ma evitando di giustificarsi o "difendersi" rispetto al passato, che non dovrebbe essere messo in discussione.
È altrettanto importante riflettere su quanto questa dinamica stia incidendo sul suo equilibrio emotivo e sulla qualità della relazione. Non c’è nulla di egoistico nel dare priorità al proprio benessere. Se queste esplosioni di gelosia e tensione dovessero persistere o peggiorare, potrebbe essere utile considerare anche per sé un supporto regolare da parte di uno psicologo. Un professionista potrebbe aiutarla non solo a comprendere meglio come gestire questa relazione, ma anche a valutare se i suoi bisogni e la sua serenità vengono rispettati.
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente,
la ringrazio per questa sua condivisione. Cercando di rispondere alla sua domanda rispetto a cosa può fare all'interno di una relazione credo che la prima cosa importante da ricordare è che non si può "spingere" una persona a fare qualcosa o in generale intervenire sull'altro, ma piuttosto quello che si può chiedere è cosa può fare per sè. Qualora sentisse il bisogno di approfondire questa questione resto a sua disposizione. Cordialmente
Dott.ssa Anna Guerrini Usubini
Dott.ssa Cristina Lo Bue
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Palermo
Buongiorno, forse prima di chiedersi che cosa potrebbe fare il suo compagno, che probabilmente è indubbio che necessiti di una psicoterapia per comprendere questa estrema insicurezza e gelosia, dovrebbe chiedersi se a lei sta bene questa relazione, se queste "limitazioni" sono utili o sopportabili. Non credo possa esserci qualcosa che lei possa fare, perchè pur essendo completamente trasparente e sincera, se c'è un problema di fondo nel suo compagno, nulla potrà rassicurarlo. Sarebbe importante anche per lei un percorso per comprendere le motivazioni alla base di questa relazione e cosa la porta ad vivere una relazione (simil) dipendente.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Salve, grazie per aver condiviso una situazione così delicata e complessa. Posso sentire quanto lei tenga a questa relazione e quanto stia facendo del suo meglio per comprenderla e mantenerla, nonostante le difficoltà. Il suo desiderio di trovare delle soluzioni dimostra una grande sensibilità e dedizione, qualità preziose in una relazione, specialmente quando ci sono sfide di questo tipo. La situazione che descrive sembra davvero impegnativa, perché coinvolge dinamiche emotive profonde, legate non solo alla relazione attuale, ma anche al passato del suo compagno. La spiegazione che le ha dato la sua psicologa ha molto senso: esperienze traumatiche, soprattutto nell'infanzia, possono lasciare ferite profonde, che a volte si manifestano nelle relazioni adulte attraverso comportamenti come la gelosia, la paura dell'abbandono e le reazioni eccessive. Tuttavia, è importante riconoscere che, anche se possiamo comprendere queste reazioni alla luce della storia personale del suo compagno, non significa che sia facile affrontarle, né tantomeno che lei debba sopportare comportamenti che la fanno soffrire. Quando una persona si trova in una relazione con qualcuno che ha difficoltà a regolare le proprie emozioni, come nel caso delle esplosioni di gelosia e delle minacce che lei descrive, può essere molto utile adottare alcune strategie per gestire queste situazioni, ma è importante anche prendersi cura del proprio benessere e stabilire dei confini chiari. Quando il suo compagno "esplode" e diventa irragionevole, come ha detto, può essere utile evitare di cercare di razionalizzare con lui in quel momento. Quando una persona è sopraffatta dalle emozioni, non è in grado di ascoltare né di riflettere. In quei momenti, il focus potrebbe essere sul mantenere la calma, cercando di non alimentare ulteriormente il conflitto. Una volta che si è calmato, potrebbe esserci lo spazio per affrontare l'accaduto in modo più sereno e costruttivo, cercando di aiutarlo a riconoscere non solo il comportamento problematico, ma anche l'impatto che ha su di lei. Un approccio utile potrebbe essere quello di condividere i suoi sentimenti in modo non accusatorio, utilizzando frasi che iniziano con "io" anziché "tu". Ad esempio, invece di dire "Tu sei troppo geloso", potrebbe provare con "Quando succedono queste discussioni, mi sento molto triste e confusa, perché mi sembra di non riuscire a farti sentire al sicuro". Questo tipo di comunicazione può ridurre la possibilità che lui si senta attaccato e aumentare la probabilità che ascolti. Allo stesso tempo, è importante che lei stabilisca dei limiti chiari su ciò che è accettabile e ciò che non lo è. Per esempio, potrebbe fargli sapere che, anche se è comprensibile avere momenti di insicurezza o disagio, gli insulti e le minacce non sono qualcosa che può accettare, perché danneggiano il rispetto reciproco e la fiducia nella relazione. Stabilire confini non significa essere duri o respingenti, ma piuttosto proteggere la relazione da comportamenti che possono logorarla. Rispetto alla possibilità di aiutarlo a considerare un percorso terapeutico, capisco che possa essere frustrante cercare di spingerlo in questa direzione senza successo. Le persone spesso hanno bisogno di arrivare autonomamente alla decisione di chiedere aiuto, ma può essere utile continuare a sottolineare, in modo delicato, come una terapia potrebbe aiutarlo a sentirsi meglio con se stesso e con la relazione. Potrebbe, ad esempio, fargli notare che lavorare su questi aspetti potrebbe permettergli di vivere la relazione con maggiore serenità, senza il peso di queste paure che ora sembrano prendere il sopravvento. Infine, vorrei invitarla a riflettere anche su come questa situazione sta influendo su di lei e sul suo benessere emotivo. Essere in una relazione con qualcuno che ha difficoltà a regolare le proprie emozioni può essere molto faticoso, soprattutto se si sente spesso in balia delle sue reazioni. È importante che lei si prenda cura di sé, magari parlando con la sua psicologa di ciò che questa relazione le sta chiedendo e di come mantenere un equilibrio tra il suo desiderio di aiutare il suo compagno e la necessità di proteggere il suo benessere. È evidente che lei prova un grande affetto per quest'uomo, e questo è un punto di forza. Tuttavia, per poter costruire una relazione sana e soddisfacente, è fondamentale che ci sia spazio per entrambi, non solo per le difficoltà di lui, ma anche per i suoi bisogni e desideri. Se vuole, possiamo approfondire insieme alcune delle strategie o esplorare altri aspetti della situazione. Dott. Andrea Boggero
Dott. Vincenzo Capretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
La relazione descritta mostra dinamiche complesse legate all’insicurezza profonda del tuo compagno, forse legata a traumi infantili. I comportamenti di gelosia e conflitto compromettono la serenità e non giustificano insulti o minacce. È importante stabilire limiti chiari, comunicare con calma come i suoi atteggiamenti influenzano la relazione e sottolineare che il cambiamento deve partire da lui. Spingerlo verso la terapia potrebbe essere percepito come una pressione; invece, puoi incoraggiare il dialogo o proporre un percorso di coppia. Riflettere sul tuo benessere emotivo è essenziale: chiediti se la relazione ti arricchisce o ti svuota, proteggendo i tuoi spazi personali e il tuo equilibrio. Un caro saluto. Dr. Vincenzo Capretto.
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
La situazione che descrivi è complessa e richiede una grande capacità di gestione emotiva e relazionale da parte tua. La gelosia retroattiva, unita a comportamenti impulsivi e difficoltà a tollerare situazioni che percepisce come minacciose, potrebbe effettivamente essere collegata a esperienze traumatiche della sua infanzia, come suggerito dalla psicologa che hai consultato. I traumi non elaborati possono influenzare profondamente sulle modalità con cui una persona vive le relazioni affettive, specialmente in termini di fiducia e paura di abbandono.

Per quanto riguarda ciò che puoi fare all'interno della relazione, ecco alcuni spunti utili:

Stabilisci confini chiari e rispettosi : È importante definire ciò che sei disposta ad accettare o meno nei suoi comportamenti. Ad esempio, gli insulti e le minacce non sono mai giustificabili e andrebbero affrontati con fermezza, sottolineando il tuo bisogno di rispetto reciproco.

Resta calma e coerente : Quando "esplode", può essere utile evitare di alimentare il conflitto. Attendi che si calmi per affrontare l'argomento in un momento più tranquillo, quando è maggiormente in grado di riflettere.

Comunica in modo assertivo : Esprimi i tuoi sentimenti e bisogni con frasi in prima persona, come: "Quando reagisci con rabbia o insulti, mi sento ferita e fatico a sentirci come una squadra. Per me è importante lavorare insieme per superare queste difficoltà."

Incoraggia il cambiamento senza pressione : È fondamentale che lui prenda consapevolezza della necessità di lavorare su se stesso. Puoi spiegargli, senza criticarlo, che il suo benessere emotivo non è importante solo per lui, ma anche per la qualità della tua relazione.

Considera il tuo benessere : Non trascurare i tuoi bisogni emotivi e psicologici. Essere il sostegno principale di una persona con difficoltà irrisolte può essere molto impegnativo e, a lungo andare, logorante.

Tuttavia, è essenziale ricordare che alcune problematiche richiedono un supporto professionale per essere affrontate in modo efficace. Non puoi né sostituirti al percorso di elaborazione che lui deve compiere, né risolvere da sola difficoltà così profonde. Ti incoraggiamento quindi a riflettere sul valore di un intervento specialistico per entrambi, individuale e/o di coppia. Sarebbe utile e consigliato approfondire questa situazione rivolgendosi ad uno specialista.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott.ssa Laura Iavarone
Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buongiorno, sicuramente potrebbe essere utile un percorso terapeutico di coppia. Entrambi potreste anche fare un percorso individuale. In bocca al lupo
Dott.ssa Francesca Romana Casinghini
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buonasera, io mi soffermerei di piu su se stessa e pormi delle domande sul perchè stia in un rapporto sofferente e che la tiene sempre in tensione non vivendo appieno la sua libertà
Dott. Luca Vocino
Psicologo clinico, Psicologo
Trezzano Rosa
Buongiorno gentile Utente, capisco quanto questa situazione possa essere emotivamente difficile e frustrante per lei. Da quello che descrive, sembra che il suo compagno viva la relazione con una forte insicurezza, espressa attraverso episodi di gelosia e reazioni estreme. Il fatto che lui stesso ammetta che lei non abbia fatto nulla di male suggerisce che il problema non risieda nei suoi comportamenti, ma in qualcosa di più profondo che riguarda lui e il suo vissuto interiore.

La spiegazione che la sua psicologa le ha dato è assolutamente plausibile. Le esperienze traumatiche vissute durante l'infanzia, soprattutto la perdita precoce dei genitori, possono lasciare ferite profonde che influenzano il modo in cui una persona vive le relazioni affettive da adulta. La paura dell'abbandono, il bisogno di controllo e la gelosia eccessiva spesso derivano proprio da un senso di insicurezza radicato, che porta a vedere segnali di pericolo anche dove non ci sono.

Lei, in questa relazione, sembra trovarsi in una posizione complessa, perché da un lato riconosce la sofferenza che sta alla base di questi comportamenti, dall’altro subisce il peso delle sue esplosioni emotive, che arrivano fino agli insulti e alle minacce di rottura. Il fatto che lui, a mente fredda, sembri rendersi conto di quanto accade è un aspetto positivo, perché significa che esiste una parte di lui che riconosce il problema. Tuttavia, se non è disposto a lavorarci in modo concreto – ad esempio attraverso un percorso terapeutico – il rischio è che questi schemi si ripetano continuamente, logorando il vostro rapporto e il suo benessere personale.

Lei mi chiede se possa fare qualcosa all’interno della relazione. Sicuramente può provare a stabilire dei confini chiari, facendo capire che certi atteggiamenti non sono accettabili e che non intende subire dinamiche di controllo o esplosioni di rabbia ingiustificate. Può cercare di mantenere un dialogo aperto nei momenti di calma, aiutandolo a riconoscere come le sue reazioni siano sproporzionate rispetto ai fatti reali, e ribadire che la sua presenza nella relazione è una scelta, non qualcosa che deve essere costantemente messa alla prova con scenate di gelosia.

Tuttavia, è importante chiedersi fino a che punto questa situazione sia sostenibile per lei. Essere la persona che cerca sempre di rassicurare, contenere e “gestire” le emozioni dell’altro può diventare estremamente faticoso e farle perdere di vista i suoi bisogni. Il fatto che lui non sia disposto a cercare aiuto è un elemento critico, perché significa che la responsabilità del cambiamento ricade quasi interamente su di lei.

Se davvero tiene a lui e vuole dargli un’ulteriore possibilità, può provare a fargli capire che la terapia non è una “sconfitta” o una colpa, ma un’opportunità per stare meglio, non solo nella relazione, ma anche con se stesso. Ma se lui continua a rifiutare ogni forma di aiuto e il rapporto resta intrappolato in una dinamica tossica, potrebbe essere importante per lei chiedersi se rimanere sia davvero la scelta migliore per il suo equilibrio emotivo. In ogni caso, il suo benessere non deve mai passare in secondo piano.

Dott. Luca Vocino
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Stai vivendo una relazione complessa, segnata da una profonda ferita emotiva nel tuo compagno, che influisce sul modo in cui si rapporta a te. Il tuo desiderio di sostenerlo è prezioso, ma è importante ricordare che il cambiamento profondo richiede il suo impegno personale. Continuare a stabilire confini chiari e a prenderti cura del tuo benessere emotivo può aiutarti a mantenere equilibrio. Hai pensato a quali risorse o strategie potrebbero aiutarti a proteggerti mentre lo sostieni? Dott.ssa Francesca Gottofredi
Dott.ssa Sara Petroni
Psicologo clinico, Psicologo
Tarquinia
Gentile utente,
la situazione che descrive è emotivamente molto faticosa. Da una parte c’è l’inizio di una relazione che sente significativa, dall’altra una dinamica che sta diventando sempre più difficile da sostenere. Le sue parole mostrano quanto Lei abbia investito nel rapporto e quanto stia cercando di comprenderne il funzionamento, nonostante episodi che la feriscono profondamente.

Le reazioni del suo compagno — l’esplosione improvvisa, la gelosia immotivata, la lettura distorta di situazioni neutre, le minacce di chiusura, gli insulti, il silenzio punitivo — non parlano di ciò che Lei fa, ma di ciò che lui vive internamente. Il suo passato familiare, così doloroso e irrisolto, può avere un peso enorme nel modo in cui interpreta i legami affettivi. Quando una persona cresce con esperienze precoci di perdita e rifiuto, è possibile che sviluppi una sensibilità estrema verso tutto ciò che percepisce come distanza, anche minima, e che reagisca con modalità impulsive e sproporzionate.

Il problema, però, è che queste reazioni ricadono su di Lei, che si trova costretta a gestire un carico emotivo che non Le appartiene. È comprensibile che, quando si calma, lui riconosca almeno in parte di aver esagerato, ma questo non cancella il ciclo che si ripete e che rischia di logorarLa.

Lei non può farsi carico di “riparare” ciò che nasce da ferite così profonde. Può essere presente, può comunicare in modo chiaro e rispettoso, può esprimere i suoi confini — ma non può sostituirsi al percorso che lui dovrebbe intraprendere per comprendere le proprie reazioni e trasformarle. Senza un lavoro personale, il rischio è che la qualità della relazione dipenda sempre dallo stato emotivo del momento, lasciando Lei in una posizione instabile.

Quello che può fare, dentro la relazione, è proteggere sé stessa: riconoscere quando una discussione sta degenerando, evitare di rispondere a caldo quando lui è irragionevole, e rimandare il confronto solo quando entrambi siete in uno stato emotivo più lucido. Non è un modo per giustificare i suoi comportamenti, ma per evitare di alimentare una spirale da cui esce sempre ferita.

Il punto più importante è che Lei merita un rapporto in cui ci sia spazio per la serenità, la reciprocità e il rispetto. Se lui in futuro deciderà di affrontare le sue ferite, potrà costruire relazioni più stabili. Se invece continuerà a rifiutare l’aiuto, la responsabilità di scegliere che cosa fa bene alla sua vita sarà inevitabilmente nelle sue mani.

Dott.ssa Sara Petroni

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