Ciao, sono una ragazza di 30 anni.. Sono fidanzata da quasi un anno, ma da un po’ inizio ad avere d

24 risposte
Ciao, sono una ragazza di 30 anni..
Sono fidanzata da quasi un anno, ma da un po’ inizio ad avere dei dubbi.
Il mio ragazzo, è una persona molto presente ma anche assente.
Diciamo che forse lui ha una vita piena di impegni, lavoro e passioni mentre io sono molto chiusa. 
Ho un lavoro che non mi piace, amici con cui ho sempre più allentato i rapporti e zero passioni. Quindi sono solita stare molto tempo da sola a pensare e anche a soffrire vedendo il vuoto che c’è nella mia vita.
Detto questo, da quando la mia psicologa in uno dei miei episodi di paura di essere abbandonati, in cui avevo il terrore che per qualche motivo assurdo potesse lasciarmi. mi ha detto “non è che proietti ciò che pensi tu su di lui?”
Per me è una persona fantastica, intelligente, simpatico mi fa molto ridere e si prende cura di me, è molto attento e sensibile. Adoro i suoi piccoli gesti.
Non ho mai provato sensazioni simili prima di lui.
Fatto sta che la psicologa con quella frase mi ha spiegato che non stava mettendo in discussione il mio affetto nei suoi confronti, ma stava cercando di farmi capire che anche io nella relazione ho un peso, e che non dipende tutto da lui. E quindi cercare di tranquillizzarmi e ribilanciare la relazione.
Fatto sta, che io riflettendo su questo ho iniziato a pensare a come mi vivo questa relazione.. e alle volte in cui soffro, perchè magari non lo sento e di conseguenza inizio a pensare a cose negative, piu non lo penso piu penso che lui se ne vuole andare e che non mi vuole e sta cercando solo il modo per dirmelo. 
Poi lui puntualmente quando mi scrive io torno tranquilla.
Però mi chiedo, se devo stare cosi perche comunque lui non è un tipo che ti scrive, che ti sente tutti i giorni. A volte passano 1/2 giorni senza che ci sentiamo… mi chiedo se sia giusto per me stare così
Mi chiedo se debba fare qualcosa o meno. Perchè non ho la minima voglia di chiedere nulla, perchè poi anche se accettasse…sarebbe quasi un obbligo e non sarebbe sincero. E non voglio cose finte.
Al tempo stesso, una mia amica mi riempie la testa del suo nuovo ragazzo, del suo scriverle subito dopo essersi visti perchè magari accadono cose che lo fanno pensare a lei.
E io lo confronto con lui e inizio a pensare se il mio ragazzo ci tenga realmente a me. (Anche se io dentro di me lo so, e me lo ha dimostrato in tanti modi)
E parto con una serie di loop di pensieri distruttivi, in cui inizio a pensare che non siamo cosi complici, che la relazione va male, che a volte magari mi annoia e a volte pensieri stupidissimi come l’ultimo “eh ma lui ha gusti completamente diversi dai miei, se mai andremo a vivere insieme come li scegliamo i mobili? Impossiile..”

Iil fatto è che sento come di starmi sabotando da sola.
E soprattutto non so come comportarmi, non so cosa sia giusto o meno.
Su internet ho trovato “disturbo compulsivo da relazione” e mi ci rivedo particolarmente…
Vorrei solo essere piu serena..

Ps. Non so se dalla descrizione risulti un po’ str..., ma assicuro che non lo è.. allo stesso tempo è anche molto presente e quando ne ho bisogno c’è sempre, è empatico , sensibile, dolce.. ci sono tante altre cose che qui non vengono fuori

grazie a chi leggerà…
Dott.ssa Eleonora Errante
Psicoterapeuta, Psicologo, Terapeuta
San matteo della Decima
Ciao!
Grazie per la tua condivisione innanzitutto, per la precisione e per il coraggio della messa in discussione.
Nella lettura mi sono soffermata sulla frase "IL FATTO E' CHE SENTO COME DI STARMI SABOTANDO DA SOLA".
Se sei ancora in percorso con una psicologa ti consiglio di parlarne con lei e di approfondire come hai già fatto tutte le tue perplessità rispetto a questa relazione e alle tue paure.
Sicuramente la prima cosa che mi verrebbe da dirti è di PRENDERTI CURA DI TE prima di tutto, solo così potrai stare bene in relazione con gli altri.
Io uso strumenti quali il GENOGRAMMA e il CICLO DI VITA che permettono al paziente di acquisire una maggiore consapevolezza rispetto al trigenerazionale della sua storia familiare e quindi una maggiore presa di conoscenza interiore.
A disposizione
Un caro saluto

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Dott. Sergio Borrelli
Psicologo, Psicologo clinico
Tradate
Buongiorno.
Lei ha un percorso psicologico aperto che è una bella risorsa. La riflessione che le ha proposto la sua psicologa è importante, perché le chiede di investire su di sé, sull'ascolto di sé, piuttosto che sul tentativo di sabotarsi da sola, come lei scrive.
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Chiara Cerqua
Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buonasera,grazie per la condivisione. Mi dispiace per la tua sofferenza e il tuo senso di solitudine, per una tua serenità sarebbe auspicabile raggiungere maggiori consapevolezze e comprensione del tuo stile relazionale, così da fare chiarezza e stare meglio con te stessa e con gli altri. Il nostro modo di relazionarci, ovvero come vediamo noi stessi nella relazione, l'altro e come pensiamo che l'altro ci veda vanno oltre il qui ed ora,per cui potrebbero esserci dei tuoi comportamenti, pensieri ed emozioni funzionali a mantenere un' idea di te coerente con la tua storia relazionale passata che non si sintonizzano con la tua esperienza soggettiva di oggi. Ti suggerisco di parlare apertamente delle perplessità che hai con la tua psicologa,per capire insieme che direzione prendere. Un saluto e un augurio per la tua serenità
Dott.ssa Silvia Giolitto
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Ciao, benvenuta,
mi ha colpito innanzitutto il punto in cui scrivi : " ho un lavoro che non mi piace, amici con cui ho allentato i rapporti...zero passioni.. sento il vuoto" ; ecco io partirei da qui!
Prima di tutto lavorerei sull' acquisizione di una maggiore consapevolezza rispetto a te stessa, e su cosa ti piacerebbe veramente fare, quali obiettivi...
Inoltre, come ha sottolineato la tua psicologa, dato che riconosci che il tuo ragazzo tiene molto a te, probabilmente la tua paura dell'abbandono deriva dal tuo vissuto, non dalla qualità della vostra relazione. Credo che possano esserci esperienze traumatiche non ancora rielaborate nella tua storia di vita, la Terapia EMDR potrebbe risultare molto utile in questo lavoro.
Resto a disposizione, un caro saluto.
Dott.ssa Silvia Giolitto
Dott. Luca Rochdi
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, mi dispiace tanto per queste dinamiche che ha raccontato, date le molte informazioni, le consiglio un consulto psicologico in modo da mettere in ordine i pezzi ed eventualmente intraprendere un percorso di supporto psicologico.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
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Dott. Diego Emmanuel Cordoba
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Genialissima utente, potrebbe essere utile considerare alcuni elementi per affrontare i dubbi e le insicurezze che provi nella tua relazione.
• Innanzitutto, è importante riconoscere e accettare le tue emozioni e riflettere su di esse in modo onesto. Le preoccupazioni e i pensieri negativi che provi possono essere legati a esperienze passate, paure interiori o sensazioni di vuoto e insoddisfazione nella tua vita personale.
• È positivo che tu abbia una psicologa che ti supporta e ti aiuta a prendere consapevolezza dei tuoi pensieri e delle tue emozioni. L'idea di considerare il peso che tu stessa hai nella relazione è importante, poiché entrambi i partner contribuiscono alla dinamica relazionale.
• È normale che tu desideri serenità e tranquillità nella tua relazione. È importante comunicare apertamente con il tuo partner su come ti senti e confrontare le tue aspettative con le sue. La comunicazione aperta e onesta può aiutare a dissipare i dubbi e a trovare un punto di equilibrio nella relazione.
• È anche importante lavorare su te stessa e sul tuo benessere emotivo. Potresti esplorare le tue passioni e interessi, cercare nuove attività che ti appassionano e rafforzare i legami con gli amici o con la famiglia. Concentrarti sul tuo benessere personale può contribuire a una maggiore fiducia in te stessa e nelle tue relazioni.
• Infine, potrebbe essere utile riflettere su cosa significa per te una relazione sana e soddisfacente. Cosa ti aspetti da una relazione e come vorresti essere trattata? A volte, fare chiarezza su queste domande può aiutarti a capire meglio le tue esigenze e a fare scelte consapevoli per il tuo benessere emotivo.
In conclusione, è importante che tu prenda cura di te stessa e delle tue emozioni, e che tu rifletta su cosa è meglio per te nella tua relazione. La consapevolezza di te stessa e delle tue esigenze può aiutarti a raggiungere la serenità e la felicità in ambito relazionale. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di consultazione.
Dott. Cordoba.
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Dott. Giuseppe Berenati
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Milano
buongiorno,
sono tutte paure razionali che passano per il pensato. provi a soffermarsi nel sentire, capire se la relazione la riempie o la svuota ed eventualmente parlarne con lui, con la psicologa rispetto quello che sente.
lei ha una grande rete di supporto. mi chiedo se questa possa essere una difesa rispetto a un'ipotetica continuità relazionale e in che modo questo auto sabotaggio incide anche in questo e con la sua vita in generale rispetto al passato.
tutti dubbi che e ipotesi che possono trovare terreno fertile solo in terapia.
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Sembra che tu stia vivendo una serie di dubbi e pensieri negativi riguardo alla tua relazione. È importante ricordare che ogni relazione è unica e ognuno ha il proprio modo di esprimere l'affetto e l'impegno. Tuttavia, è fondamentale che tu si abbia una comunicazione aperta con il tuo partner riguardo alle tue esigenze emotive e alle tue preoccupazioni. Esplora i tuoi sentimenti e parlane con lui in modo sincero. Cerca di concentrarti sulle cose positive nella tua relazione e lavora sulla tua autostima e sul tuo benessere personale. Se i dubbi e le preoccupazioni persistono, potrebbe essere utile considerare una consulenza di coppia o individuale per esplorare ulteriormente questi pensieri e trovare un equilibrio. Rimango a disposizione. Dott.ssa Francesca Gottofredi.
Dott. Matteo Mossini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Parma
Buongiorno, credo che debba approfondire il lavoro su di sè. In qualche modo il suo ragazzo diventa responsabile di quei momenti in cui sperimenta il vuoto dovuto alle sue scelte (o paure) di impegnarsi in attività gratificanti e di allargare il suo bacino di conoscenze. Di fatto lei non sta investendo su se stessa e svaluta la relazione che non può riempirle tutti gli spazi. Questo a prescindere da analisi sulla relazione che è normale fare.
Dott.ssa Cristina Sinno
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Buongiorno, la ringrazio della condivisione. Mi rendo conto che ciascuno di noi ha una storia di vita difficilmente descrivibile in poche righe, e poiché ci sono elementi mancanti, non so se una risposta approssimativa Le possa essere utile in questo momento. Comunque Le consiglierei di darsi la possibilità di iniziare, eventualmente, un percorso di psicoterapia che possa aiutarLa a comprendere le radici di questi suoi disagi e alimentare questa relazione. Resto a disposizione per qualsiasi informazione, sono disponibile anche per terapie online. Un caro saluto, D.ssa Cristina Sinno
Dott.ssa Rossella Chiusolo
Psicologo, Psicoterapeuta
Aprilia
Buongiorno deve imparare a vivere nel qui ed ora,a volte si perde in pensieri che la portano a perdere se stessa e ciò che sta costruendo. Se ha bisogno di sentire di più il suo ragazzo perché non prova semplicemente a esporre questo a lui? Altrimenti non vive la relazione ed entra in dinamiche autosistruttive. Si chieda anche a cosa le servono questi pensieri che lei stessa definisce ossessive? A riempire forse momenti di noia o di vuoto? Un caro saluto Rossella Chiusolo
Dott.ssa Eleonora Bergami
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Bologna
Gentile Utente, dal suo racconto sembrerebbe attraversare un momento di grande messa in discussione non solo relazionale ma anche personale. Deve essere molto faticoso convivere con i dubbi e le preoccupazioni di cui ci ha detto. La sua psicologa ha ragione, spesso nelle relazioni intime vengono proiettati vissuti più profondi che riguardano il singolo più che la coppia in sé. Per questo motivo sarà prezioso poter continuare a condividere ed esplorare con lei le sue considerazioni legate non solo al peso che sente di avere nella relazione, ma anche a ciò che desidera da questa, quali aspetti la soddisfano, quali no e perché. Potrebbe essere altrettanto importante approfondire il significato che attribuisce ad espressioni quali "presente ma anche assente”, “sensazione di autosabotarsi”, ma soprattutto esplorare il senso di vuoto che sembra caratterizzare la sua esperienza di vita attuale e il timore di essere lasciata. Resto a sua disposizione nel caso volesse approfondire l’argomento. Saluti. Dott.ssa E.B.
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Buongiorno,
lei è portatrice di una istanza di coppia ed è in una psicoterapia di coppia che andrebbero affrontate le problematiche qui riportate. Parli anche al suo ragazzo delle sue sofferenze e di questi suoi dubbi, nel caso un percorso insieme sarebbe un'occasione di crescita per entrambi.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Buongiorno, capisco che Lei stia attraversando un momento difficile nella sua relazione. Le chiedo: ha parlato apertamente con il suo ragazzo dei suoi sentimenti e delle sue preoccupazioni? E ha considerato di discutere con lui su come potreste lavorare insieme per rendere la vostra relazione più soddisfacente per entrambi?
Le consiglio un percorso di terapia breve strategica, che prevede:
Esplorare i suoi pensieri e sentimenti per comprendere meglio le dinamiche della sua relazione e individuare eventuali schemi negativi o pensieri distorti che contribuiscono alla sua ansia e insicurezza.
Sviluppare strategie pratiche per gestire i suoi pensieri ossessivi e promuovere un dialogo aperto e onesto con il suo ragazzo per affrontare le sue preoccupazioni e lavorare insieme per rafforzare la vostra relazione. Resto a disposizione. Dott. Scala Michele
Dott.ssa Elisa Guareschi
Psicologo
Fidenza
Buongiorno, grazie per aver condiviso la tua narrazione. Credo che nel tuo racconto emergano degli aspetti di consapevolezza che possono costituire un punto dal quale partire; un percorso di supporto psicologico credo potrebbe essere importante in questo contesto. Mi permetto solo di portare una riflessione, paragonare le storie di altri alle nostre non è funzionale, prova a metterti in ascolto, l'aiuto di uno psicologo credo potrà aiutarti a vedere le cose con lenti diverse. Se lo desideri, puoi scrivermi un messaggio andando sul mio profilo. Un saluto!
Dr. Marco Cenci
Psicologo, Psicologo clinico
Brescia
Buongiorno,
Sicuramente il percorso che sta facendo con la collega le permetterà di comprendere le ragioni profonde dei suoi pensieri e anche ciò che lei proietta sulla relazione. Detto questo ognuno vive le relazioni a suo modo: si conceda il tempo di scoprire il suo senza fare paragoni che, in questi casi, possono essere fuorvianti.
Dott. Marco Cenci
Dott.ssa Anna Bruscino
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Salve, il problema si presenta ià nelle ptime righe...lavoro, amici, vita.
lavorerei su se stessa per comprendere cosa è giusto fare, pensare, volere....in bocca al lupo.
Dott.ssa Camilla Persico
Psicologo, Sessuologo, Neuropsicologo
Carrara
Buongiorno, capisco quanto sia complesso e frustrante trovarsi in una situazione in cui si sperimentano dubbi e ansie all'interno di una relazione, soprattutto quando si cerca di capire il proprio ruolo e il proprio equilibrio all'interno di essa.

È positivo che lei stia riflettendo su queste dinamiche e che stia cercando di comprendere meglio i suoi pensieri e le sue emozioni. La frase della sua psicologa, che le ha fatto riflettere sul modo in cui proietta le sue paure e le sue insicurezze sulla relazione, è un punto di partenza importante per esplorare queste dinamiche in modo più approfondito.

È comprensibile che le differenze di comunicazione e di espressione affettiva possano creare dei dubbi e delle incertezze. Ognuno ha il proprio modo di manifestare affetto e coinvolgimento, e può essere utile cercare di comprendere il linguaggio affettivo del proprio partner e comunicare apertamente riguardo alle proprie esigenze e aspettative.

Lei ha menzionato di sentirsi in un loop di pensieri distruttivi e di percepire come se si stesse sabotando da sola. Questo tipo di pensieri può essere alimentato dall'ansia e dalla paura di essere abbandonata, e può portare a una percezione distorta della realtà e della relazione stessa.

Esplorare queste dinamiche con il supporto di uno psicologo può essere utile per comprendere meglio le sue paure e le sue insicurezze e imparare strategie per gestirle in modo più efficace.

Inoltre, potrebbe essere utile riflettere su cosa significa per lei essere serena all'interno della relazione e quali sono le sue aspettative realistiche. Cercare di concentrarsi sul momento presente e sulle esperienze positive all'interno della relazione, anziché farsi trascinare dai pensieri negativi, può aiutare a ridurre l'ansia e a migliorare il benessere emotivo complessivo.

Infine, è importante ricordare che ogni relazione ha alti e bassi e che è normale attraversare periodi di incertezza e confusione. Dare il tempo necessario alla relazione per evolversi e crescere può essere una parte importante del percorso verso la serenità e la felicità.

Spero che queste riflessioni possano esserle utili nel navigare attraverso le sue preoccupazioni e trovare delle strategie per affrontarle in modo costruttivo. Se lo desidera, sono qui per continuare questa conversazione e supportarla ulteriormente nel suo percorso di crescita personale e relazionale, anche online. Un caro saluto, dott.ssa Camilla Persico
Dott. Daniele D'Amico
Psicologo, Psicologo clinico
Torre del Greco
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità. Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza. Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi. Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, grazie per aver condiviso in modo così aperto ciò che sta vivendo. Mi sembra evidente che la relazione con il suo compagno sia per lei molto importante e che stia facendo uno sforzo sincero per comprendere e gestire i suoi sentimenti, cercando di essere giusta sia con lui sia con se stessa. Questo è un segno di grande maturità e sensibilità. Da ciò che descrive, emerge come il suo disagio non sia legato solo alla relazione in sé, ma anche al rapporto che ha con se stessa e con la sua vita personale. Quando parla del lavoro che non le piace, degli amici con cui i contatti si sono affievoliti e della mancanza di passioni, è come se stesse descrivendo un senso di vuoto che potrebbe amplificare il peso che attribuisce alla relazione e alle sue dinamiche. Questa situazione può far sì che i normali momenti di distanza o di silenzio da parte del suo compagno vengano vissuti con ansia e preoccupazione. È importante soffermarsi su un punto che mi sembra centrale: ciò che le ha detto la sua psicologa. Quando le ha chiesto se proietta i suoi pensieri o le sue paure su di lui, non stava mettendo in discussione l’affetto che lei prova, ma cercava probabilmente di invitarla a riflettere su come le sue insicurezze personali possano influenzare la percezione della relazione. Questo non significa che i suoi sentimenti siano meno validi, ma che talvolta tendiamo a interpretare le situazioni attraverso il filtro delle nostre paure, rischiando di leggere comportamenti altrui in modo distorto. Ad esempio, il fatto che il suo compagno non le scriva per uno o due giorni potrebbe attivare in lei pensieri come “non mi vuole più” o “sta cercando un modo per lasciarmi”, anche se, come ha detto lei stessa, lui le ha dimostrato in tanti modi il suo affetto e la sua presenza. Questi pensieri, se non vengono gestiti, possono innescare quel “loop distruttivo” di cui parla, facendola sentire sempre più insicura. Un approccio utile, in una prospettiva cognitivo-comportamentale, potrebbe essere quello di imparare a mettere in discussione questi pensieri. Si potrebbe chiedere, ad esempio: “Quali prove ho che questo pensiero sia vero? E quali prove ho che non lo sia? Ci sono altre spiegazioni possibili?”. Questo tipo di riflessione può aiutarla a ridurre l’impatto emotivo dei pensieri negativi e a vedere le cose in modo più bilanciato. Un altro aspetto importante riguarda la sua vita personale. Quando descrive il lavoro, i rapporti sociali e l’assenza di passioni, sembra emergere il bisogno di ritrovare un senso di pienezza che parta da lei stessa, indipendentemente dalla relazione. Investire su di sé, anche attraverso piccoli passi, può aiutarla a costruire un maggiore equilibrio emotivo e a vivere la relazione con maggiore serenità. Riprendere contatti con amici, dedicarsi a qualcosa che le piace o esplorare nuovi interessi potrebbe essere un buon punto di partenza. Infine, vorrei rassicurarla sul fatto che il solo porsi queste domande non significa che la relazione non abbia valore o che ci sia qualcosa di sbagliato. Al contrario, dimostra quanto tenga al suo compagno e quanto desideri costruire qualcosa di autentico e appagante. È normale avere dubbi e momenti di incertezza, soprattutto se si tende a riflettere molto e se ci sono paure che, magari, affondano le radici in esperienze passate. Le consiglio di continuare a lavorare su questi aspetti con la sua psicologa, che già sembra averla guidata verso riflessioni utili. Con il tempo e con un impegno costante, potrà imparare a gestire meglio i pensieri e le emozioni che la stanno turbando, ritrovando una maggiore serenità sia dentro di sé sia nella relazione. Se desidera approfondire o ha altre domande, sono qui per ascoltarla. Le auguro il meglio per questo percorso. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Giovanna Lastella
Psicologo, Psicologo clinico
Busto Arsizio
Buon pomeriggio e grazie per la sua condivisione! Penso sia normale sentirsi confusi e ansiosi in una relazione quando ci si sente vulnerabili o si ha una bassa autostima. Lei sta vivendo una serie di conflitti interni dove ,da un lato riconosce le qualità del suo ragazzo e il vostro legame, dall'altro ha tante paure ed è per questo che sta iniziando a fare confronti tra la tua relazione e quella di altri e questo però scaturisce solo pensieri che possono creare ansia e insoddisfazione. Deve puntare sulla comunicazione e anche se con qualche comprensibile difficoltà, deve parlare con il tuo ragazzo su come si sente ed esprimere le sue paure senza accusarlo, semplicemente condividendo le tue emozioni…un dialogo aperto può rafforzare la vostra connessione e aiutarvi a trovare un equilibrio! È importante lavorare su se stessa e sui suoi interessi e trovare attività che le piacciono o coltivare nuovi interessi per sentirsi più soddisfatta e meno dipendente Eviti i confronti con le esperienze degli altri come con la sua amica perché può portare solo a tanta insoddisfazione perché ogni relazione è unica e ciò che funziona per qualcun altro potrebbe non essere adatto a lei: si concentri su ciò che funziona nella sua di relazione e su ciò che la rende felice! Se si sente sopraffatta dai pensieri negativi, potrebbe essere utile pensare a tecniche di gestione dello stress, come la meditazione, la mindfulness o altre pratiche che la aiutano a rimanere nel qui ed ora. Cambiare gli schemi di pensiero richiede tempo e quindi sii gentile con se stessa e troverà un maggiore equilibrio e serenità nella sua vita e nella sua relazione.
Cordialmente
Dott.ssa Lastella
Dott. Francesco Giampaolo
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Ti voglio prima di tutto rassicurare: non c’è nulla di “sbagliato” nel fatto che tu senta dubbi e insicurezze rispetto alla relazione, e anzi il modo in cui ti poni domande così attente e ti racconti, mostra quanta voglia hai di capirti e migliorare – te stessa e anche il legame con una persona che apprezzi davvero.

Quella della psicologa ("non è che proietti ciò che pensi tu su di lui?") è una riflessione davvero importante, perché spesso le nostre paure e il senso di vuoto parla di ciò che c’è (o è mancato) dentro di noi, un po' prima che nelle dinamiche della coppia. Ed è chiarissimo, da quello che dici, che convivere con esigenze molto diverse (tu desideri più vicinanza quotidiana, lui se la concede solo a suo modo e coi suoi tempi) sta diventando per te faticoso: oscilli tra il preoccuparti, scaricare interpretazioni negative sulle sue assenze, tranquillizzarti solo quando torna, e ricominciare da capo in un ciclo che mette sempre te “in difetto”. E il confronto con le storie perfette della tua amica butta olio sul fuoco dei dubbi: vedi le attenzioni che riceve lei e ti fai mille domande su cosa “dovrebbe” esserci per star bene e sentirsi desiderata.

Vorresti che lui si facesse più vivo, e al tempo stesso non vuoi imporre o chiedere cambiamenti – perché forse temi che acconsentirebbe solo per dovere, e non per piacere. Vorresti sentirti più al centro, meno invisibile nei suoi “vuoti di presenza o messaggi”, e allo stesso tempo non vuoi dover passare il tuo tempo ad angosciarti. E al fondo senti quasi di sabotarti e di non sapere mai qual è davvero la scelta “giusta”.

Quello che descrivi sembra rispecchiare molti aspetti legati a “dubbi relazionali” . In pratica, nei rapporti sentimentali le certezze non esistono e più si cerca sicurezza assoluta più sale l’ansia, la mente si infila nei confronti sbagliati (‘faccio male a restare con lui?’, ‘è troppo diverso? Come vivremmo insieme?’), ogni ‘pretesto’ sembra la prova di qualcosa di grave e quindi ogni insicurezza diventa troppo grande. Nel frattempo si perde il piacere dell’autenticità, della presenza reale di chi ti vuole bene e che, come vedi e racconti, c’è quando conta davvero.

Cosa puoi fare?

Riconosci i pensieri compulsivi ma non identificarli sempre come “verità”: sii più curiosa sul “perché mi viene questo dubbio?”, non tanto sul “che cosa significa”. Le emozioni, soprattutto l’ansia, chiedono ascolto, non spiegazioni perfette.
Prova a spezzare il ciclo del confronto con le altre relazioni dei tuoi amici: ogni storia segue tempi e bisogni propri. Non esistono amori giusti o sbagliati – non si misura la felicità sulle quantità di messaggi, ma sulla qualità della serenità che provi quando siete insieme (anche semplicemente sapendo, in certe giornate silenziose, che eventualmente c’è!).
Concediti di sentire qualche fragilità in più, domandati davvero come potresti riempire la tua di vita, fuori dalla coppia (amicizie, passioni, autonomie magari nuove? Piccoli interessi?).

Se senti che questa insicurezza incontra veramente dei limiti e ti sfiora un disagio troppo potente, puoi (anzi, sarebbe prezioso!) parlarne sia con la psicologa sia con persone vicine che ti danno ascolto senza alimentare illusioni ma supportano la tua autenticità.

Cerchi sicurezza nell’amore degli altri, ma sono i primi semi di sicurezza dentro te stessa che aiutano a reggere meglio anche la naturale altalena di qualsiasi relazione. Non sei sola in questo percorso: prendersi con sé e accettare che anche il dubbio è compagno di viaggio fa parte della strada verso una serenità più vera.

Un abbraccio virtuale e un augurio di libertà da quei pensieri che non ti fanno godere il buono che già c'è.
Grazie per aver condiviso così apertamente il tuo vissuto.
Dai tuoi racconti emerge molta confusione tra ciò che provi tu e ciò che interpreti in comportamenti del tuo compagno.
E' comprensibile che, quando si attivano paure e insicurezze, i pensieri inizino a diventare più pesanti e a creare dubbi anche dove non ci sono segnali reali.
Il punto non è "chi ha ragione", ma capire cosa succede dento di te quando senti distanza, silenzi o incertezza.
Perché quelle sensazioni parlano dei tuoi bisogni e meritano ascolto.
Il percorso psicologico ti aiuterà a distinguere meglio ciò che è tuo da ciò che appartiene davvero alla relazione, così da trovare equilibrio e serenità

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