Ciao sono un padre di 45 ho avuto una depressione dell'umore 8 anni a dietro sono anni che non prend
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Ciao sono un padre di 45 ho avuto una depressione dell'umore 8 anni a dietro sono anni che non prendo farmaci ma sono 7 giorni che ho la mente occupata da una canzone come se non riuscissi a spegnere il mio cervello dal pensare alla musica di questo motivo,e questo mi crea ansia e paura di impazzire, come se non riuscissi più a gestire il mio pensiero cosa dovrei fare. Ho bisogno di un terapeuta opp di un psichiatra. grazie
Buona sera, da quanto descrive non mi è chiaro se negli anni precedenti fosse supportato anche da una psicoterapia oltre alla terapia farmacologica. Potrebbe essere utile rivolgersi ad entrambi i specialisti, magari provi a richiedere un colloquio da uno psicoterapeuta, il quale sicuramente potrà consigliarle la via più efficace da intraprendere.
Cordiali saluti, dott.ssa Giulia Mattalia
Cordiali saluti, dott.ssa Giulia Mattalia
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Gentilissimo, potrebbe essere utile rivolgersi ad uno psicoterapeuta se l'ansia e la paura che riferisce di vivere da una settimana sono pervasive nelle aree della sua vita. Oltretutto sono condizioni che si autoalimentano nel momento in cui la spiegazione che lei si da è quella di non riuscire a gestire il proprio pensiero. Questo succede in altre situazione che, per quanto lei ha riferito, credo non riguardino il suo caso.
Buonasera. Le due opzioni non si escludono vicendevolmente. Molto generalmente, la prescrizione di farmaci si rende necessaria tutte le volte in cui i sintomi relativi a un disturbo sono così invalidanti da non consentire un accettabile livello di benessere; non è la qualità, ma la quantità. Pertanto anche una banale insonnia, se si protrae per qualche giorno, può giovarsi di un trattamento farmacologico. Il farmaco è sostanzialmente preferito e più indicato nelle urgenze, in acuzie. Una psicoterapia agisce invece a partire da presupposti qualitativi, che approfondiscono le questioni che stanno a monte, non a valle del disturbo. Sta a lei quindi operare la scelta in funzione della fiducia che ripone in un professionista, psicoterapeuta o psichiatra, che saprà sicuramente orientarla dopo uno o più incontri di valutazione; e in funzione del livello di sofferenza che lei sperimenta.
Un caro saluto,
dott.ssa Genitore
Un caro saluto,
dott.ssa Genitore
Buonasera, questa manifestazione della sua “mente” potrebbe essere solo un segnale di un malessere più generale che sta percependo. Bisognerebbe capire meglio il suo momento di vita: provi a consultare uno psicoterapeuta per essere sostenuto, attraverso la consultazione, nel capire la direzione da prendere e se sia necessario, eventualmente, anche un confronto con uno psichiatra. Le due figure non si escludono, ma spesso collaborano in un percorso di psicoterapia laddove il farmaco possa alleviare velocemente le tensioni che poi si potranno sciogliere attraverso un’esplorazione più profonda con lo psicoterapeuta. Un caro saluto Dott.ssa Elisa Galantini
Buongiorno. Probabilmente se è stato già seguito in passato potrebbe ritornare da chi ben conosce la sua storia. Immagino ci sia stato quanto meno un medico psichiatra 8 anni fa a darle una mano. Eventualmente se mai tentato, potrebbe comunque iniziare un percorso di rielaborazione su quanto sembrerebbe sopito, ma forse ancora attivo
Buonasera, non ci scrive perchè 8 anni fa lei prendeva dei psicofarmaci e per quale disturbo. Dovrebbe chiedersi, nel momento in cui ha percepito il suo disturbo ossessivo, che cosa gli stava succedendo nella sua vita; cioè quale avvenimento traumatizzante gli ha potuto creare un abbassamento del tono dell'umore con relativa ansia. Sicuramente dovrà consultare uno psicoterapeuta e contemporaneamente farsi anche aiutare da uno psichiatra in genere si collabora insieme. Cordiali saluti, dott. Eugenia Cardilli.
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Potrebbe far riferimento a chi l'ha già seguita in passato; se non ha uno specialista di fiducia potrebbe rivolgersi ad uno psicoterapeuta che, dopo una prima seduta di valutazione, potrebbe richiederle, se necessario, una visita da uno psichiatra (in genere psicoterapeuta e psichiatra collaborano); oppure potrebbe rivolgersi ad uno psichiatra che sia anche psicoterapeuta che potrebbe seguirla in un percorso di psicoterapia ed anche farmacologicamente, se necessario. Cordiali saluti.
Gentile signore, il consiglio è di rivolgersi in prima battuta a uno psicoterapeuta; il/la collega valuterà insieme a Lei la possibilità di affiancare alla terapia anche un supporto farmacologico, richiedendo la visita psichiatrica in seconda battuta. Il motivo del consiglio è che il solo supporto farmacologico non si rivela sufficiente all'eradicazione dei motivi della sofferenza, limitandosi al contenimento e alla gestione sintomatica. Questo può essere appropriato e sufficiente per un certo periodo, ma laddove la questione risulti cronica (come nel Suo caso) è evidente che una risoluzione efficace e radicale sarebbe auspicabile. La via migliore nel Suo caso specifico sarà verosimilmente la combinazione del fattore farmacologico e di quello psicoterapeutico. In bocca al lupo, DMP
Buongiorno. Consulti uno psicoterapeuta con il quale valuterà l'eventualità di una visita psichiatrica. Se facesse il contrario correrebbe il rischio di avviare una terapia farmacologica senza un lavoro di approfondimento del suo malassere, necessario a movimentare ciò che viene sotteso dal sintomo, che rappresenta sempre la punta di un iceberg, ovvero la manifestazione più evidente del funzionamento di un apparato psichico in difficoltà. Cordiali saluti, dott. Gualazzi.
Buongiorno, considerando che si sente cosi spaventato come lei riporta "mi crea ansia e paura di impazzire, come se non riuscissi più a gestire il mio pensiero" ed è un fenomeno recente e nuovo, le consiglierei di consultare, se ancora possibile, i professionisti che l'hanno già seguita in passato. Nel caso invece non avesse più riferimenti a cui rivolgersi, mi può contattare ed eventualmente le potrò consigliare qualche professionista della sua zona. Saluti. Dott. Donato Scorza
Gentile Utente,
La via migliore per recuperare serenità è quella di rivolgersi ad uno specialista, che l'abbia avuta in cura in passato oppure "nuovo", per affrontare sia il problema che racconta nelle caratteristiche principali, sia le estensioni che sta avendo in termini di rivalutazioni secondarie quali il temere di impazzire o perdere il controllo del proprio pensiero. In questo sito è presente un elenco specifico per area geografica nel quale potrà certamente trovare un riferimento utile ai suoi scopi. Un caro augurio di buona fortuna
La via migliore per recuperare serenità è quella di rivolgersi ad uno specialista, che l'abbia avuta in cura in passato oppure "nuovo", per affrontare sia il problema che racconta nelle caratteristiche principali, sia le estensioni che sta avendo in termini di rivalutazioni secondarie quali il temere di impazzire o perdere il controllo del proprio pensiero. In questo sito è presente un elenco specifico per area geografica nel quale potrà certamente trovare un riferimento utile ai suoi scopi. Un caro augurio di buona fortuna
Sarebbe opportuno che si rivolgesse allo psichiatra che le aveva prescritto i farmaci e contemporaneamente sarebbe necessario che iniziasse una psicoterapia che le sarà utile per poter andare fino in fondo e affrontare questo problema da tutti i punti di vista. Cordiali saluti
Buongiorno, da quanto scrive non mi è chiaro se anni fa abbia anche svolto un percorso psicoterapeutico o se abbia solo assunto dei farmaci. Mi aggiungo ai colleghi che le suggeriscono di ricontattare chi l'ha seguita in passato (uno psichiatra? il medico di base?) e di valutare con lui/lei l'opportunità di assumere nuovamente dei farmaci. Nel caso si fosse rivolto al medico di base, valuterete insieme la possibilità di rivolgersi a uno psichiatra. Allo stesso tempo, però, intraprendere contemporaneamente dei colloqui con uno psicoterapeuta potrebbe aiutarla a comprendere più profondamente il suo disagio e quindi ad affrontarlo in modo più sereno. L'ansia che prova in questo momento è comprensibile, ma è importante che lei tenga presente che già in passato lei ha avuto un momento difficile e lo ha affrontato. Quello che è importante è che si attivi anche ora e, con gli adeguati supporti professionali, potrà affrontare anche questo momento di difficoltà. Le faccio i miei migliori auguri per il percorso che comincerà. Cordiali saluti. Dottoressa Sara Zamperlin
Buonasera! Direi che sarebbe opportuna una nuova valutazione presso uno psichiatra e consigliabile eventualmente un parallelo percorso di psicoterapia. Il quadro complessivo della sua situazione sarà da valutare per stabilire il da farsi. In bocca al lupo
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera, I due percorsi non si escludono a vicenda. Le consiglierei di rivolgersi inizialmente ad uno psicoterapeuta con il quale valutare, successivamente, la possibilità di un supporto farmacologico. Cordiali saluti. Elisa Reali
Salve. La sua richiesta necessita di un maggiore approfondimento. Potrebbe iniziare a chiedere un colloquio con uno Psichiatra con competenze di Psicoterapia in grado di valutare l'opportunità una terapia sia psicologica che farmacologica.
Cordiali saluti Dottor Emanuele Grilli.
Cordiali saluti Dottor Emanuele Grilli.
Buongiorno,
le due opzioni da lei chieste non si escludono a vicenda e rispondere alla sua richiesta con così poche informazioni è difficile. Solitamente una visita psichiatrica, con la conseguente prescrizione di farmaci, può essere utile quando i sintomi relativi ad uno specifico disturbo sono così invalidanti da non consentire un livello di vita adeguato ed accettabile. Potrebbe rivolgersi inizialmente ad uno psichiatra e magari in parallelo iniziare anche un percorso di psicoterapia. Molti psichiatri per altro sono anche psicoterapeuti e maggiormente in grado di valutare quindi la possibilità di una terapia farmacologica, psicoterapeutica o perchè no, entrambe.
Un saluto
A.S.
le due opzioni da lei chieste non si escludono a vicenda e rispondere alla sua richiesta con così poche informazioni è difficile. Solitamente una visita psichiatrica, con la conseguente prescrizione di farmaci, può essere utile quando i sintomi relativi ad uno specifico disturbo sono così invalidanti da non consentire un livello di vita adeguato ed accettabile. Potrebbe rivolgersi inizialmente ad uno psichiatra e magari in parallelo iniziare anche un percorso di psicoterapia. Molti psichiatri per altro sono anche psicoterapeuti e maggiormente in grado di valutare quindi la possibilità di una terapia farmacologica, psicoterapeutica o perchè no, entrambe.
Un saluto
A.S.
Salve,
è utile che si rivolga ad uno psicoterapeuta, in modo da indagare cosa si cela dietro quest’ansia che la pervade in questi giorni.
Saluti.
è utile che si rivolga ad uno psicoterapeuta, in modo da indagare cosa si cela dietro quest’ansia che la pervade in questi giorni.
Saluti.
Da ciò che scrive non è detto che il problema di 8 anni fa possa essere correlato a ciò che la invalida in questo momento, bisognerebbe indagare meglio in seduta. Pertanto, con così poche informazioni, non le so dire se sarebbe il caso di ricorrere in prima battuta ad una cura farmacologica o se una psicoterapia calzata ad hoc sarebbe sufficiente per sbloccare il suo problema o, ancora, se sarebbe il caso di ricorrere ad entrambi gli aiuti specialistici.
Le posso segnalare però che questa classe di problema rientra tra i protocolli di trattamento sviluppati dal centro di Terapia Breve Strategica di Arezzo e che sono stati sperimentati e validati a livello internazionale come capaci di essere non solo trattabili ma anche risolvibili in tempi brevi.
Sarebbe utile indagare come funziona il suo disturbo e quali sono i fattori che lo alimentano per rompere la dinamica disfunzionale che le fa perdere il controllo della sua mente.
Mi contatti pure telefonicamente se desidera avere maggiori informazioni.
Le posso segnalare però che questa classe di problema rientra tra i protocolli di trattamento sviluppati dal centro di Terapia Breve Strategica di Arezzo e che sono stati sperimentati e validati a livello internazionale come capaci di essere non solo trattabili ma anche risolvibili in tempi brevi.
Sarebbe utile indagare come funziona il suo disturbo e quali sono i fattori che lo alimentano per rompere la dinamica disfunzionale che le fa perdere il controllo della sua mente.
Mi contatti pure telefonicamente se desidera avere maggiori informazioni.
Salve signora
comprendo la sua preoccupazione attuale rispetto al vissuto di cui ha sofferto.
Non mi è chiaro quanto e come ha compensato il quadro depressivo descritto ma penso che sia importante che contatti uno psicoterapeuta o uno psichiatra per approfondire la sua situazione e chiarire i passi da fare. Entrambi sono figure sanitarie specifiche per i sintomi riferiti quindi può contattare la persona di cui si fida o che l'ha seguita in passato e concordare il percorso terapeutico che meglio si adatti alla sua situazione.
Le auguro buona giornata!
comprendo la sua preoccupazione attuale rispetto al vissuto di cui ha sofferto.
Non mi è chiaro quanto e come ha compensato il quadro depressivo descritto ma penso che sia importante che contatti uno psicoterapeuta o uno psichiatra per approfondire la sua situazione e chiarire i passi da fare. Entrambi sono figure sanitarie specifiche per i sintomi riferiti quindi può contattare la persona di cui si fida o che l'ha seguita in passato e concordare il percorso terapeutico che meglio si adatti alla sua situazione.
Le auguro buona giornata!
Buongiorno, rifletta sulla possibilità di intraprendere una psicoterapia volta a rassicurarla e a contenere e elaborare gli stati ansiosi. Potrebbe aiutarla a fare chiarezza su quello che sente, sul periodo di depressione che ha vissuto, sulle emozioni legate al suo essere genitore, e in generale, al periodo che sta vivendo e alle ultime settimane. Per valutare l'aspetto farmacologico la figura indicata è lo psichiatra. Cordialmente, Dott.ssa Giancarli
Buongiorno, senza dubbio la situazione va valutata meglio. Cos’ha di particolare nella sua psiche questa canzone particolare? Perchè occupa continuamente il suo pensiero cosciente? In altre parole, da dove arriva questa canzone, quale valore ha per lei, di quali significati si fa portatrice? E infine che rapporto ha con il periodo della sua vita che sta vivendo in questo momento? Il mio consiglio è di rivolgersi ad uno psicoterapeuta e, nel caso, valutare l’eventualità di una visita psichiatrica. Un saluto
Le consiglio uno psicoterapeuta medico che oltre a fare psicoterapia le prescriva anche medicinali naturali. Io sono un medico specialista in psicologia clinica, psicoterapeuta, omeopata ed esperto in terapie naturali lavoro in questa maniera ottenendo degli ottimi risultati. Se vuole sono a sua disposizione (telefonicamente o tramite messaggi) per ulteriori informazioni. La informo, inoltre, che ho lo studio a Roma, ma sono anche disponibile per terapie on line. Buona giornata!
Buonasera,
Entrambe le opzioni sono valide (in caso si possono intraprendere contemporaneamente)
Saluti
Entrambe le opzioni sono valide (in caso si possono intraprendere contemporaneamente)
Saluti
Buongiorno,
Capisco quanto possa essere spaventosa e frustrante la sensazione che sta vivendo. Il fatto che una canzone continui a ripetersi nella sua mente può essere un fenomeno comune chiamato "earworm" o "melodia intrusiva". In genere, si tratta di un’esperienza temporanea e non preoccupante, ma quando dura per diversi giorni e comincia a causare ansia e paura, potrebbe essere un segnale che il suo livello di stress o tensione emotiva è aumentato.
Questa situazione può essere legata a un periodo di maggiore vulnerabilità psicologica, specie se in passato ha già vissuto episodi di depressione. È anche possibile che l'ansia che sta sperimentando amplifichi la sua preoccupazione, facendole temere di perdere il controllo sui suoi pensieri.
Riguardo a cosa fare, il primo passo utile potrebbe essere parlarne con un terapeuta. Un professionista potrebbe aiutarla a esplorare cosa c'è alla base di questo stato d’ansia e come gestirlo. Potrebbe non essere necessario un intervento farmacologico, ma se dovesse sentirsi particolarmente sopraffatto, consultare anche uno psichiatra potrebbe essere utile per valutare la situazione più a fondo.
Affrontare questi pensieri con l'aiuto di un esperto può darle un grande sollievo e aiutarla a recuperare la serenità nel gestire la sua mente e le sue emozioni. Il fatto che stia cercando aiuto è già un passo molto positivo.
Un cordiale saluto e un incoraggiamento per tutto!
Massimo Martucci, Psicologo a Milano, Psicoterapeuta, Ipnoterapeuta e Neurotrainer
Capisco quanto possa essere spaventosa e frustrante la sensazione che sta vivendo. Il fatto che una canzone continui a ripetersi nella sua mente può essere un fenomeno comune chiamato "earworm" o "melodia intrusiva". In genere, si tratta di un’esperienza temporanea e non preoccupante, ma quando dura per diversi giorni e comincia a causare ansia e paura, potrebbe essere un segnale che il suo livello di stress o tensione emotiva è aumentato.
Questa situazione può essere legata a un periodo di maggiore vulnerabilità psicologica, specie se in passato ha già vissuto episodi di depressione. È anche possibile che l'ansia che sta sperimentando amplifichi la sua preoccupazione, facendole temere di perdere il controllo sui suoi pensieri.
Riguardo a cosa fare, il primo passo utile potrebbe essere parlarne con un terapeuta. Un professionista potrebbe aiutarla a esplorare cosa c'è alla base di questo stato d’ansia e come gestirlo. Potrebbe non essere necessario un intervento farmacologico, ma se dovesse sentirsi particolarmente sopraffatto, consultare anche uno psichiatra potrebbe essere utile per valutare la situazione più a fondo.
Affrontare questi pensieri con l'aiuto di un esperto può darle un grande sollievo e aiutarla a recuperare la serenità nel gestire la sua mente e le sue emozioni. Il fatto che stia cercando aiuto è già un passo molto positivo.
Un cordiale saluto e un incoraggiamento per tutto!
Massimo Martucci, Psicologo a Milano, Psicoterapeuta, Ipnoterapeuta e Neurotrainer
Gentile utente,
mi trovo in accordo con gran parte delle considerazioni espresse dai colleghi, che denotano un approccio professionale e rispettoso nei confronti del tema da lei esposto.
Cordiali saluti
mi trovo in accordo con gran parte delle considerazioni espresse dai colleghi, che denotano un approccio professionale e rispettoso nei confronti del tema da lei esposto.
Cordiali saluti
Gentile utente,
capisco quanto possa essere angosciante sentire la mente intrappolata in un loop mentale, come quello che descrive con la canzone che le torna continuamente in testa. Questo fenomeno, noto come earworm o canzone ossessiva, è comune e nella maggior parte dei casi transitorio, ma se le sta causando ansia e timore di perdere il controllo sui suoi pensieri, è importante non sottovalutarne l’impatto sul suo benessere.
Il fatto che in passato abbia avuto una depressione dell’umore potrebbe rendere questo momento più difficile da gestire. L’ansia che prova è comprensibile, ma non significa che stia “impazzendo” o perdendo il controllo: il nostro cervello a volte può restare bloccato su stimoli ripetitivi, soprattutto in periodi di maggiore stress o vulnerabilità emotiva.
Le consiglio di rivolgersi a un professionista della salute mentale, come uno psicoterapeuta, per esplorare insieme le possibili cause di questa difficoltà e individuare strategie per affrontarla. Se il disagio dovesse persistere o intensificarsi, un psichiatra potrebbe essere utile per una valutazione più approfondita e per escludere eventuali componenti neurologiche o psichiatriche sottostanti.
Nel frattempo, può provare alcune strategie per ridurre il fastidio, come distrarsi con attività coinvolgenti, praticare esercizi di rilassamento o provare a sostituire la melodia insistente con un’altra canzone o suono.
Si prenda cura di sé e non esiti a chiedere aiuto.
Un caro saluto. Dott.ssa Ludovici S.
capisco quanto possa essere angosciante sentire la mente intrappolata in un loop mentale, come quello che descrive con la canzone che le torna continuamente in testa. Questo fenomeno, noto come earworm o canzone ossessiva, è comune e nella maggior parte dei casi transitorio, ma se le sta causando ansia e timore di perdere il controllo sui suoi pensieri, è importante non sottovalutarne l’impatto sul suo benessere.
Il fatto che in passato abbia avuto una depressione dell’umore potrebbe rendere questo momento più difficile da gestire. L’ansia che prova è comprensibile, ma non significa che stia “impazzendo” o perdendo il controllo: il nostro cervello a volte può restare bloccato su stimoli ripetitivi, soprattutto in periodi di maggiore stress o vulnerabilità emotiva.
Le consiglio di rivolgersi a un professionista della salute mentale, come uno psicoterapeuta, per esplorare insieme le possibili cause di questa difficoltà e individuare strategie per affrontarla. Se il disagio dovesse persistere o intensificarsi, un psichiatra potrebbe essere utile per una valutazione più approfondita e per escludere eventuali componenti neurologiche o psichiatriche sottostanti.
Nel frattempo, può provare alcune strategie per ridurre il fastidio, come distrarsi con attività coinvolgenti, praticare esercizi di rilassamento o provare a sostituire la melodia insistente con un’altra canzone o suono.
Si prenda cura di sé e non esiti a chiedere aiuto.
Un caro saluto. Dott.ssa Ludovici S.
Gentile,
capisco bene la sua preoccupazione: ritrovarsi con un pensiero o una musica che “si ripete” in modo insistente può generare molta ansia, soprattutto se si ha già vissuto un episodio depressivo in passato. Non significa che stia “impazzendo”, ma piuttosto che la sua mente, in un momento di particolare tensione o vulnerabilità, sta utilizzando questo meccanismo per scaricare l’ansia.
Questi fenomeni, che a volte si chiamano pensieri intrusivi o ruminazioni, sono più comuni di quanto si creda, ma vanno affrontati perché rischiano di alimentare un circolo vizioso: più lei cerca di scacciarli, più si rafforzano, aumentando paura e disagio.
In situazioni come la sua, un percorso psicoterapeutico può aiutarla molto a comprendere e gestire meglio questi meccanismi, riportando equilibrio tra pensieri ed emozioni. Vista la sua storia, sarebbe utile anche una valutazione psichiatrica, così da escludere che serva un supporto farmacologico temporaneo, ma non sempre è necessario: dipende dalla situazione clinica specifica.
Se lo desidera, possiamo fissare un primo colloquio online, che le permetterà di raccontare meglio quello che sta vivendo, valutare insieme come impostare un percorso terapeutico e darle strategie pratiche per ridurre da subito l’ansia legata a questi pensieri. Dott. Valerio Ancis
capisco bene la sua preoccupazione: ritrovarsi con un pensiero o una musica che “si ripete” in modo insistente può generare molta ansia, soprattutto se si ha già vissuto un episodio depressivo in passato. Non significa che stia “impazzendo”, ma piuttosto che la sua mente, in un momento di particolare tensione o vulnerabilità, sta utilizzando questo meccanismo per scaricare l’ansia.
Questi fenomeni, che a volte si chiamano pensieri intrusivi o ruminazioni, sono più comuni di quanto si creda, ma vanno affrontati perché rischiano di alimentare un circolo vizioso: più lei cerca di scacciarli, più si rafforzano, aumentando paura e disagio.
In situazioni come la sua, un percorso psicoterapeutico può aiutarla molto a comprendere e gestire meglio questi meccanismi, riportando equilibrio tra pensieri ed emozioni. Vista la sua storia, sarebbe utile anche una valutazione psichiatrica, così da escludere che serva un supporto farmacologico temporaneo, ma non sempre è necessario: dipende dalla situazione clinica specifica.
Se lo desidera, possiamo fissare un primo colloquio online, che le permetterà di raccontare meglio quello che sta vivendo, valutare insieme come impostare un percorso terapeutico e darle strategie pratiche per ridurre da subito l’ansia legata a questi pensieri. Dott. Valerio Ancis
Ciao,
Capisco quanto possa essere angosciante vivere con un pensiero che sembra non spegnersi mai. Quello che descrivi, il continuo pensare a una canzone che si ripete nella mente, può essere un'esperienza simile a un "loop mentale", che può accadere quando la mente non riesce a trovare una via di uscita. Questo tipo di pensiero ossessivo, che ti crea ansia e paura, non è raro e può essere legato a uno stato di stress o a una gestione difficile delle emozioni.
In questi casi, una psicoterapia psicodinamica potrebbe essere molto utile. Questo approccio ti aiuterebbe a esplorare non solo il fenomeno dei pensieri ossessivi, ma anche le cause più profonde che potrebbero spingerli a emergere, come emozioni non completamente espresse o conflitti interiori non risolti. La psicoterapia ti aiuterà a comprendere meglio le radici di questi pensieri e a trovare modalità più salutari per gestirli.
Un supporto psichiatrico, invece, potrebbe essere necessario se il sintomo diventa invalidante o se l'ansia e la paura che provi sono troppo difficili da gestire da solo. Un psichiatra potrebbe valutare se sia utile l'uso di farmaci, come ansiolitici o antidepressivi, per alleviare il carico emotivo che stai vivendo.
In ogni caso, non c'è una risposta univoca. Potresti iniziare con una psicoterapia per affrontare il problema in modo profondo e, se necessario, esplorare la possibilità di un supporto farmacologico per gestire meglio l'ansia.
Ti incoraggio a chiedere aiuto: affrontare questo tipo di difficoltà è già un passo molto importante. Un caro saluto.
Capisco quanto possa essere angosciante vivere con un pensiero che sembra non spegnersi mai. Quello che descrivi, il continuo pensare a una canzone che si ripete nella mente, può essere un'esperienza simile a un "loop mentale", che può accadere quando la mente non riesce a trovare una via di uscita. Questo tipo di pensiero ossessivo, che ti crea ansia e paura, non è raro e può essere legato a uno stato di stress o a una gestione difficile delle emozioni.
In questi casi, una psicoterapia psicodinamica potrebbe essere molto utile. Questo approccio ti aiuterebbe a esplorare non solo il fenomeno dei pensieri ossessivi, ma anche le cause più profonde che potrebbero spingerli a emergere, come emozioni non completamente espresse o conflitti interiori non risolti. La psicoterapia ti aiuterà a comprendere meglio le radici di questi pensieri e a trovare modalità più salutari per gestirli.
Un supporto psichiatrico, invece, potrebbe essere necessario se il sintomo diventa invalidante o se l'ansia e la paura che provi sono troppo difficili da gestire da solo. Un psichiatra potrebbe valutare se sia utile l'uso di farmaci, come ansiolitici o antidepressivi, per alleviare il carico emotivo che stai vivendo.
In ogni caso, non c'è una risposta univoca. Potresti iniziare con una psicoterapia per affrontare il problema in modo profondo e, se necessario, esplorare la possibilità di un supporto farmacologico per gestire meglio l'ansia.
Ti incoraggio a chiedere aiuto: affrontare questo tipo di difficoltà è già un passo molto importante. Un caro saluto.
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