Ciao mi chiamo Antonio ho 24 anni e ho svariati problemi. Sto notando che se una cosa non è trasgres
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Ciao mi chiamo Antonio ho 24 anni e ho svariati problemi. Sto notando che se una cosa non è trasgressiva o strana non mi piace più. Premetto che soffro di doc il male peggiore che esista ne ho avuti vari da quello aggressivo a quello auto aggressivo e ora omosessuale.
Questa cosa mi sta deteloriando dal momento che sono fidanzato da 10 mesi con una tipa. Una settimana la amo da morire e una settimana dico ma non l conosco nemmeno direte voi che cosa strana…lo so. Vi parlo di trasgressioni perché ormai è come se mi eccitasse venire umiliato tradito e essere messo sotto i piedi. Pensare che l’ultima volta che sono stato lasciato mi masturbai e non so perché ormai se una cosa mi fa venire l’ansia mi eccita e sta cosa non va per nient e bene per una vita fatta di benessere mentale. Che ne pensate?
Questa cosa mi sta deteloriando dal momento che sono fidanzato da 10 mesi con una tipa. Una settimana la amo da morire e una settimana dico ma non l conosco nemmeno direte voi che cosa strana…lo so. Vi parlo di trasgressioni perché ormai è come se mi eccitasse venire umiliato tradito e essere messo sotto i piedi. Pensare che l’ultima volta che sono stato lasciato mi masturbai e non so perché ormai se una cosa mi fa venire l’ansia mi eccita e sta cosa non va per nient e bene per una vita fatta di benessere mentale. Che ne pensate?
Ciao Antonio
credo che per capire meglio la tua situazione, per provare a capire quali aspetti si nascondono dietro il tuo malessere e per mettere ordine al caos che ora dici di sentire c'è bisogno di approfondire e analizzare diversi aspetti. Penso che un percorso psicoterapeutico possa aiutarti a fare chiarezza.
Per qualsiasi cosa io sono a disposizione
credo che per capire meglio la tua situazione, per provare a capire quali aspetti si nascondono dietro il tuo malessere e per mettere ordine al caos che ora dici di sentire c'è bisogno di approfondire e analizzare diversi aspetti. Penso che un percorso psicoterapeutico possa aiutarti a fare chiarezza.
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Caro Antonio,
grazie per aver condiviso una parte così intima e complessa della tua esperienza. Da quello che descrivi, sembra che stai affrontando una combinazione di problematiche che coinvolgono la tua sfera emotiva, relazionale e sessuale. È evidente che ci sia un intreccio tra i sintomi del Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC), che descrivi come particolarmente invasivo, e il tuo rapporto con il desiderio e la trasgressione, che sembra essere radicato in dinamiche che ti procurano disagio e confusione.
Il fatto che situazioni ansiogene o umilianti hanno iniziato ad attivare risposte di eccitazione può essere legato a schemi appresi oa meccanismi di difesa psicologica. Questo, però, rischia di condizionare negativamente il tuo benessere mentale e la qualità delle tue relazioni, come hai notato tu stesso.
Ciò che descrivi merita attenzione e approfondimento in un contesto sicuro e professionale. Il lavoro con uno specialista, come uno psicologo o psicoterapeuta, potrebbe aiutarti a comprendere meglio le dinamiche sottostanti a questi comportamenti e sentimenti, oltre a fornirti gli strumenti per affrontare e gestire questi vissuti in modo più funzionale e sereno.
Ti consiglio caldamente di rivolgerti a un professionista qualificato per iniziare un percorso di conoscenza e trasformazione di te stesso.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa, Psicoterapeuta, Sessuologa
grazie per aver condiviso una parte così intima e complessa della tua esperienza. Da quello che descrivi, sembra che stai affrontando una combinazione di problematiche che coinvolgono la tua sfera emotiva, relazionale e sessuale. È evidente che ci sia un intreccio tra i sintomi del Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC), che descrivi come particolarmente invasivo, e il tuo rapporto con il desiderio e la trasgressione, che sembra essere radicato in dinamiche che ti procurano disagio e confusione.
Il fatto che situazioni ansiogene o umilianti hanno iniziato ad attivare risposte di eccitazione può essere legato a schemi appresi oa meccanismi di difesa psicologica. Questo, però, rischia di condizionare negativamente il tuo benessere mentale e la qualità delle tue relazioni, come hai notato tu stesso.
Ciò che descrivi merita attenzione e approfondimento in un contesto sicuro e professionale. Il lavoro con uno specialista, come uno psicologo o psicoterapeuta, potrebbe aiutarti a comprendere meglio le dinamiche sottostanti a questi comportamenti e sentimenti, oltre a fornirti gli strumenti per affrontare e gestire questi vissuti in modo più funzionale e sereno.
Ti consiglio caldamente di rivolgerti a un professionista qualificato per iniziare un percorso di conoscenza e trasformazione di te stesso.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa, Psicoterapeuta, Sessuologa
Salve Antonio, il legame tra ansia ed eccitazione che hai descritto non è insolito. Questo non significa che ci sia qualcosa di "sbagliato" in lei, ma potrebbe essere utile esplorare questi temi con un professionista per capire da dove derivano e come influenzano la sua vita.
Gentile utente la ringrazio per aver condiviso con noi la sua difficoltà e i suoi dubbi sul suo orientamento sessuale. Credo debba rivolgersi ad un esperto e lavorare sulla sua sessualità e prendere consapevolezza di ciò che vuole essere e come vuole vivere nessuno meglio di lei lo sa. Un percorso di conoscenza personale e di consapevolezza di se può solo che esserle utile per acquisire un benessere mentale e la sua serenità e viversi la sua sessualità senza dubbi ne ansia. le auguro di trovare la persona giusta per lei e le faccio un grosso in bocca al lupo. Un caro saluto dott.ssa Valeria Sicari
Salve, credo che per lei sia funzionale intraprendere un percorso psicologico per lavorare sulle emozioni.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve Antonio, capisco quanto disagio possa crearle questa situazione. Da quanto ho letto mi sembra di capire che si creato uno stimolo condizionato per quanto riguarda la sessualità. In altre parole, la vicinanza temporale con cui si sono verificati i due eventi (ovvero, l’apprendere di essere stato lasciato – con conseguenti vissuti di ansia, umiliazione, ecc e il seguente atto masturbatorio come presumibile strategia consolatoria) ha fatto sì che nella sua mente si creasse un’associazione tra il provare ansia e il cercare di alleviarla tramite la masturbazione. Quindi quando si ripresentano situazioni di ansia/stress, in automatico avviene un’eccitazione, poiché è come se avesse imparato che tramite la sessualità poi ne deriva una riduzione dell’ansia. Pensi se quanto le ho detto le può risuonare e se così fosse provi a mettere in atto un comportamento alternativo, alla masturbazione, se è qualcosa che non le piace e vuole cambiare. Non vorrei aver semplificato troppo concetti che di fatto sono molto complessi, ho provato a darle più che altro uno spunto su cui riflettere, poi magari non è così. È qualcosa che andrebbe appurato in sede di colloquio.
La invito a rivolgersi a un professionista che possa aiutarla a far chiarezza dentro di lei e a gestire i pensieri intrusivi e il conseguente rimuginio. Se non trattato è possibile che nel tempo il contenuto delle ossessioni possa cambiare e perché no dirigersi anche sull’aspetto relazionale.
In bocca al lupo
La invito a rivolgersi a un professionista che possa aiutarla a far chiarezza dentro di lei e a gestire i pensieri intrusivi e il conseguente rimuginio. Se non trattato è possibile che nel tempo il contenuto delle ossessioni possa cambiare e perché no dirigersi anche sull’aspetto relazionale.
In bocca al lupo
Gentile utente di mio dottore, si prenda cura del suo malessere iniziando un percorso di psicoterapia. Le darebbe la possibilità di comprendere il significato nascosto dei suoi sintomi e la loro funzione relazionale. Resto disponibile, qualora volesse iniziare un lavoro terapeutico, ricevo anche on-line. Cordiali Saluti Dott. Diego Ferrara
Ciao Antonio,
le difficoltà che descrivi – il bisogno di trasgressione, l’ansia che si intreccia al piacere e i dubbi nella tua relazione – non sono "stranezze" che ti definiscono, ma aspetti complessi del tuo vissuto. È importante non guardare questi fenomeni solo attraverso etichette come il "DOC", che rischiano di semplificare troppo. Non sei i tuoi pensieri o le tue emozioni: sei una persona che cerca di dare senso a ciò che vive.
Il piacere legato a esperienze che ti mettono a disagio può sembrare contraddittorio, ma potrebbe essere un modo attraverso cui il tuo corpo e la tua mente cercano di elaborare ansie o conflitti interni. Non si tratta di giudicare, ma di capire: cosa rappresentano per te queste fantasie? In che modo sono connesse alla tua storia personale e alle tue relazioni?
Un percorso di psicoterapia interazionista potrebbe aiutarti a esplorare il significato di ciò che vivi, senza incasellarlo in categorie rigide, ma considerando il contesto relazionale e il modo in cui ti rapporti a te stesso e agli altri. La strada non è trovare ciò che “non va”, ma comprendere e accogliere chi sei davvero.
Un caro saluto,
Marco Di Campli, psicologo psicoterapeuta
le difficoltà che descrivi – il bisogno di trasgressione, l’ansia che si intreccia al piacere e i dubbi nella tua relazione – non sono "stranezze" che ti definiscono, ma aspetti complessi del tuo vissuto. È importante non guardare questi fenomeni solo attraverso etichette come il "DOC", che rischiano di semplificare troppo. Non sei i tuoi pensieri o le tue emozioni: sei una persona che cerca di dare senso a ciò che vive.
Il piacere legato a esperienze che ti mettono a disagio può sembrare contraddittorio, ma potrebbe essere un modo attraverso cui il tuo corpo e la tua mente cercano di elaborare ansie o conflitti interni. Non si tratta di giudicare, ma di capire: cosa rappresentano per te queste fantasie? In che modo sono connesse alla tua storia personale e alle tue relazioni?
Un percorso di psicoterapia interazionista potrebbe aiutarti a esplorare il significato di ciò che vivi, senza incasellarlo in categorie rigide, ma considerando il contesto relazionale e il modo in cui ti rapporti a te stesso e agli altri. La strada non è trovare ciò che “non va”, ma comprendere e accogliere chi sei davvero.
Un caro saluto,
Marco Di Campli, psicologo psicoterapeuta
ciao Antonio, mi sembra ci sia tanta confusione dentro di te e che il tuo malessere si protragga da tanto tempo. Mi domando se ne hai mai davvero parlato con qualcuno o avviato un percorso in cui riflettere su ciò che senti. Potrebbe essere di estrema importanza avviarne uno e avere uno spazio in cui sentirsi protetti e liberi di poter esprimere tutti gli aspetti si sè, comprese le trasgressioni che tanto di turbano. Non è facile convivere con pensieri perturbanti, ti invito ad avviare una psicoterapia per capirne meglio la natura e darti la possibilità di sentirti meno vincolato a questi pensieri
Ciao Antonio, prima di tutto voglio dirti che non sei solo in quello che stai vivendo, e riconoscere il problema è già un passo importante. Quello che descrivi sembra essere legato non solo ai tuoi pensieri ossessivi, ma anche a una sorta di conflitto tra le tue emozioni, la tua sessualità e le tue esperienze passate. La tua esperienza con il DOC (Disturbo Ossessivo Compulsivo) può certamente influenzare il modo in cui vedi e vivi le tue relazioni e la tua sessualità, generando confusione e distorsioni nei desideri e nelle sensazioni. Il fatto che tu viva un'alternanza di sentimenti nei confronti della tua fidanzata e che ti eccitino situazioni che ti causano ansia potrebbe essere sintomo di un bisogno di esplorare sensazioni forti per distrarti da emozioni più dolorose o per gestire lo stress che provi.
Capisco che possa sembrare strano e inquietante, ma è importante non giudicarti troppo severamente. Il DOC può spingere a pensieri e comportamenti che sembrano opposti alla nostra normale natura o ai nostri desideri. Detto questo, ti consiglio di non affrontare tutto questo da solo, soprattutto se ti senti che la situazione sta peggiorando. Parlare con uno specialista, come uno psicologo o uno psichiatra, può aiutarti a comprendere meglio la radice di questi comportamenti e a trovare un modo per affrontarli in maniera sana. Un percorso terapeutico mirato può aiutarti a capire le dinamiche del tuo comportamento, lavorare sulla gestione dell'ansia e dei desideri che ti causano disagio, e a costruire una relazione più equilibrata con te stesso e con gli altri.
Capisco che possa sembrare strano e inquietante, ma è importante non giudicarti troppo severamente. Il DOC può spingere a pensieri e comportamenti che sembrano opposti alla nostra normale natura o ai nostri desideri. Detto questo, ti consiglio di non affrontare tutto questo da solo, soprattutto se ti senti che la situazione sta peggiorando. Parlare con uno specialista, come uno psicologo o uno psichiatra, può aiutarti a comprendere meglio la radice di questi comportamenti e a trovare un modo per affrontarli in maniera sana. Un percorso terapeutico mirato può aiutarti a capire le dinamiche del tuo comportamento, lavorare sulla gestione dell'ansia e dei desideri che ti causano disagio, e a costruire una relazione più equilibrata con te stesso e con gli altri.
Buongiorno, capisco come tutto questo sia invalidante per lei. Le consiglio di iniziare un percorso di psicoterapia in quanto è estremamente importante fare un'anamnesi fatta per bene per capire nello specifico come tutto questo sia nato e come si mantenga in piedi per poi pensare all'intervento da fare per invertire il trand. Resto a disposizione, cordiali saluti
Salve, se desidera cambiare intraprenda un percorso psicoterapeutico. Il doc è un problema insidioso che a volte può risultare anche egosintonico. La mia paura è che lei si metta nei guai se non si fa aiutare e finisca per ricercare trasgressioni sempre maggiori che la porterebbero a condurre una vita pericolosa. Un saluto
Percepisco in lei un certo compiacimento per la sua condizione, come se la gratificasse mostrare la sua "collezione" di "problemi" invece che cercare di approfondirla. Lei oscilla da una parte all'altra senza chiedersi cosa le appartenga davvero. Presumo che rispondere alla domanda "Io chi sono?" sia per lei in qualche modo difficile. Di base credo che lei prenda tutto con leggerezza perché non sostiene la profondità. Per esempio: lei non è fidanzato da 10 mesi con una "tipa", lei è fidanzato con una ragazza, che ha una famiglia, un nome, una storia, un passato e un futuro, una personalità, un sogno ecc.
Buona sera Antonio, le avevo già risposto, aspetto che mi scriva. Un saluto
Gentilissimo Antonio, grazie per la condivisione. Capisco la situazione che descrive, e comprendo quanto può essere difficile per lei gestire questo aspetto del suo disturbo, soprattutto in quanto si tratta di una sfaccettatura di tipo relazionale. Credo che, per cercare di esplorare e comprendere al meglio questa ambivalenza che la attanaglia, sarebbe importante intraprendere un percorso di psicoterapia, in modo da avere uno spazio di ascolto protetto con l'aiuto di un professionista di fiducia.
Resto a disposizione!
AV
Resto a disposizione!
AV
Caro Antonio, grazie per aver condiviso un racconto della sua storia che richiederebbe comunque uno spazio in grado di accogliere con il giusto tempo e libero da pregiudizi la sua domanda di aiuto. La descrizione del tuo dolore potrebbe essere il riconoscimento di un desiderio di affrontare le emozioni che prova e migliorare la sua situazione. I pensieri compulsivi o gli impulsi che vive possono essere alleviati e supportati da un percorso che metterebbe in moto una nuova significazione: da quello che racconti sembra esserci un legame profondo tra le emozioni che vivi, l’ansia e le sensazioni di eccitazione.
La invito a un colloquio in modo da poter iniziare a fare chiarezza su questi meccanismi e ritrovare un equilibrio su misura per lei.
Un caro saluto
La invito a un colloquio in modo da poter iniziare a fare chiarezza su questi meccanismi e ritrovare un equilibrio su misura per lei.
Un caro saluto
Dalle sue parole sento un forte giudizio nei confronti della sua parte trasgressiva. Non sono i nostri comportamenti trasgressivi che ci fanno soffrire ma il nostro giudicarli sbagliati e tentare di sopprimerli. Noi esseri umani siamo contraddittori per natura, con luci ed ombre. Cercare la trasgressione è un processo normale nello sviluppo umano, trasgredire permette di costruirci dei confini e individuare noi stessi. Reputare sbagliata la nostra parte trasgressiva, cercando di sopprimerla, non fa altro che generare quei sintomi del DOC che lei ha descritto. Il benessere mentale si raggiunge esprimendosi come esseri umani ma naturalmente sotto la guida di un professionista che sappia indicarle la strada verso la piena realizzazione di se stesso senza rischiare di autodistruggersi.
Dott. Buffa
Dott. Buffa
Salve Antonio, difficile esprimere un'opinione su questo suo vissuto. Sembra di capire che tutto questo le procura disagio e rimuginino e mi pare comprensibile visto che si è creato un rapporto di correlazione diretta tra vissuti apparentemente contrastanti. Non so se ha fatto o sta facendo un percorso di terapia, in caso le consiglio di approfondire questi aspetti con un professionista. Non le scrivo questo per allarmarla, assolutamente, ma i significati di questi comportamenti sono estremamente soggettivi ed è quasi impossibile non cadere in argomentazioni banali se non si conosce la storia del soggetto. Mi dispiace di non poterle essere di ulteriore aiuto. Un saluto
Buonasera, i sintomi possono cambiare nel tempo e assumere forme diverse. È importante affrontare ciò che li genera, per cui le suggerisco di contattare uno psicoterapeuta per una valutazione.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno Antonio, il mio consiglio è quello di parlarne con il suo terapeuta, o intraprendere un percorso dove poter chiarire ciò che pensa e prova, in tutte quelle aree della sua vita che le sembrano piene di dubbi e le danno problemi. Buon proseguimento!
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