Buongiorno. Volevo sapere se oltre alla psicoterapia (e quale potrebbe essere il miglior approccio),

18 risposte
Buongiorno. Volevo sapere se oltre alla psicoterapia (e quale potrebbe essere il miglior approccio), ci fosse qualche farmaco anche blando da consigliare per superare la fase acuta di una depressione reattiva, causata da un una separazione particolarmente dolorosa.
Grazie
Salve, La depressione reattiva può essere una condizione molto difficile da gestire, soprattutto dopo un evento traumatico come una separazione dolorosa. È importante sottolineare che l'utilizzo di farmaci dovrebbe essere prescritto e supervisionato da un medico o uno psichiatra, quindi le consiglio di consultare un professionista per ricevere una diagnosi accurata e un piano di trattamento personalizzato.
Detto ciò, ci sono alcuni farmaci che possono essere utilizzati in combinazione con la psicoterapia per trattare la depressione reattiva. Gli antidepressivi sono uno dei farmaci più comuni prescritti per il trattamento della depressione. Esistono diverse classi di antidepressivi, ma gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) sono spesso i più prescritti. Questi farmaci aumentano la disponibilità di serotonina nel cervello, un neurotrasmettitore importante per il controllo dell'umore e dei pensieri. Tuttavia, è importante notare che gli antidepressivi possono richiedere diverse settimane per iniziare a funzionare e possono avere effetti collaterali indesiderati, quindi è importante essere pazienti e monitorare attentamente la loro risposta.
Inoltre, ci sono alcuni ansiolitici, come il lorazepam o il diazepam, che possono essere utilizzati temporaneamente per alleviare i sintomi ansiosi o agitati associati alla depressione reattiva.
Infine, ti consiglio di considerare la psicoterapia come il trattamento principale per la depressione reattiva. La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è un approccio comune e molto efficace per il trattamento della depressione. La CBT si concentra sui pensieri e sui comportamenti che possono contribuire alla depressione e aiuta a sviluppare nuovi modelli di pensiero e comportamento più sani.
In sintesi, se stai lottando con la depressione reattiva, le consiglio di consultare un professionista per ricevere una diagnosi accurata e un piano di trattamento personalizzato. La combinazione di farmaci e psicoterapia può essere molto efficace per trattare la depressione reattiva, ma è importante essere pazienti e monitorare attentamente la risposta al trattamento.
Resto a sua disposizione se volesse approfondire.
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Buonasera, grazie per averci scritto. Per quanto concerne i farmaci deve rivolgersi ad uno psichiatra, eventualmente ne parli anche con il suo medico di base. Come approccio non c'è uno migliore dell'altro, io le posso consigliare quello che conosco meglio e che utilizzo io nel mio lavoro, l'approccio costruttivista.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Verena Elisa Gomiero
Salve, le suggerisco di riferirsi ad uno psichiatra per il supporto farmacologico è un percorso psicoterapeutico ad orientamento cognitivo comportamentale per gestire i suoi stati emotivi.
Resto a disposizione per eventuali dubbi
Cordiali saluti
Dott.ssa Daniela Chieppa
Buongiorno,
per quello che concerne il trattamento farmacologico è sempre meglio fare riferimento a uno psichiatra che dopo un'accurata visita saprà prescriverle il farmaco o trattamento farmacologico utile. Parallelamente, se ha già iniziato, continui a farsi seguire da uno/a psicoterapeuta o scelga un/a terapeuta con cui si sente a suo agio, gli approcci sono diversi e tutti validi.
Rimango a disposizione anche online.
Dott.ssa Loredana Beligni
Caro utente, qualsiasi approccio può essere utile, importante e funzionale, la differenza la fa la relazione terapeuta- paziente . Per i farmaci, solo il medico può consigliarli e di conseguenza prescriverli.
Le consiglio di intraprendere un percorso psicoterapeutico e valutare poi se iniziare anche ad assumere un antidepressivo.
Saluti
Salve, sicuramente una buona psicoterapia è la miglior farmaco in questi casi, cordiali saluti
Buonasera Gentile Utente, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Come già detto dai colleghi, per quanto riguarda i farmaci deve rivolgersi necessariamente ad uno psichiatra o, in alternativa, al medico di base. Per quanto riguarda invece l'approccio, non ne esiste uno migliore di un altro: dipende da ciò che cerca lei. Tutti gli approcci sono validi e molto fa anche il modo personale del terapeuta di lavorare. Ogni psicoterapia è diversa, proprio perché ogni paziente e ogni terapeuta sono diversi. Se proprio vuole informarsi sulla cornice teorica di riferimento, posso dirle che il mio approccio è cognitivo costruttivista e si profila come un approccio integrato tra diversi orientamenti. Nel caso, rimango a disposizione. Cordialmente, dott. Simeoni
Buonasera, in questi casi consiglio sempre il parere di un medico psichiatra che possa prescriverle il farmaco più adatto. Un approccio intergrato di farmaci e psicoterapia in certe situazioni è utile per poter lavorare nel percorso di psicoterapia ed ottenere risultati stabili nel tempo.
Resto a disposizione in studio e online.
Saluti
Dott.ssa Pergoli Campanelli Martina
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Salve, ritengo utile esporre la questione al medico che ha prescritto i farmaci, figura professionale più competente in materia.
Tenga presente che la letteratura scientifica è concorde nel sostenere l'efficacia dell'intervento combinato ossia costituito da farmaco più psicoterapia dunque la invito, qualora non lo avesse fatto, a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Un approccio integrato di farmaci più psicoterapia è spesso ritenuto efficace dalla letteratura. Per i farmaci deve rivolgersi a uno psichiatra. Per quanto concerne l'indirizzo il modello congitivo comportamentale ha mostrato scientificamente di avere una buona efficacia.

Cordiali saluti
Gentile utente di mio dottore,

una depressione reattiva può certamente esser trattata con l'ausilio sia della psicoterapia che della farmacoterapia. Per quanto concerne il trattamento farmacologico, andrebbe individuato uno psichiatra al fine di poter ricevere adeguata somministrazione farmacologica. Per quanto riguarda la psicoterapia, non esistono modelli teorici migliori di altri, è molto importante che il paziente si affidi ad uno specialista; l'aspetto più importante della cura è rappresentato dalla alleanza terapeutica.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve,
quando accadono eventi spiacevoli, come quello che riporta, il turbamento e la sofferenza che ne derivano sono più che comprensibili.
Spesso un evento stressante o comunque spiacevole può essere interpretato come insuperabile o irrisolvibile. Ciò compromette la nostra quotidianità, inducendoci a rinunciare a cose prima piacevoli, rendendoci meno produttivi sul lavoro o isolandoci dalle persone a noi care.
La depressione reattiva è un tipo di depressione che solitamente risponde bene alla psicoterapia, anche meglio che alla cura farmacologica. Nello specifico, un percorso di tipo Cognitivo-Comportamentale può aiutare a migliorare e nella maggior parte dei casi guarire, lavorando nella maniera più congeniale alla sua situazione specifica, dopo un'accurata valutazione psicologica.
Per quanto riguarda la parte farmacologica dovrebbe rivolgersi al suo medico di base o ad uno psichiatra.
Augurandole una buona giornata resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali Saluti
Buongiorno, i farmaci disponibili sono tanti ma vanno scelti come un vestito su misura. Deve contattare uno psichiatra che valuterà la sua situazione personale e le indicherà le opzioni migliori per lei.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve, le consiglio di focalizzarsi sulla relazione terapeutica, piuttosto che sull'approccio migliore. Si fidi poi del professionista al quale si rivolge per chiedere informazioni circa un eventuale consulto psichiatrico e terapia farmacologica. È importante essere seguiti in entrambi i percorsi, psicologico e farmacologico
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Buonasera, mi dispiace molto per la sua situazione; la depressione reattiva può essere una condizione difficile da gestire, specie se a seguito di una dolorosa separazione. Rispondo subito alla sua prima domanda dicendole che non esiste un approccio psicoterapico oggettivamente migliore di un altro, in quanto tutti gli approcci sono validi; l'aspetto centrale della cura riguarda soprattutto la relazione e l'alleanza con il suo terapeuta. Riguardo ai farmaci invece, come già detto da alcuni colleghi, mi sento di sottolineare che la prescrizione di questi dovrebbe sempre avvenire sotto la supervisione di uno psichiatra. Per tali ragioni, nel caso in cui non l'avesse già fatto, le consiglio di intraprendere un percorso in cui lei possa essere seguita psicologicamente, ma anche farmacologicamente nel caso in cui dovesse essercene necessità. Resto a disposizione per ogni eventuale chiarimento. Buona fortuna!
Un caro saluto,
Dott.ssa Lidia Milazzo
Gentile utente, mi spiace molto per la situazione che descrive e posso immaginare il disagio connesso.
Per affrontare le emozioni dolorose e il vissuto depressivo che descrive una presa in carico psicologica/psicoterapica è una scelta molto adeguata, poiché può consentire di rielaborare il vissuto e le emozioni connesse, sviluppando insieme al professionista strategie utili per far fronte a situazioni di difficoltà e sentirsi più efficace nel quotidiano.
Ad oggi non esiste un approccio migliore di un altro, dipende in realtà dalle caratteristiche della persona e da cosa cerca: suggerisco di informarsi partendo dalla triade (approccio cognitivo, sistemico e psicodinamico/psicanalitico) e approfondire eventualmente aspetti che risultano interessanti per scegliere la metodica potenzialmente più affine. Ricordi infine che una buona parte del lavoro è mediata dall'alleanza terapeutica, quindi dal rapporto che si crea col professionista.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero
Immagino il suo vissuto doloroso per la perdita vissuta e come già i colleghi hanno consigliato le consiglio di rivolgersi ad uno psichiatra per la terapia farmacologica, il medico che può valutare la sua situazione e rispondere con una prescrizione adatta alla sua situazione. La psicoterapia le permette di affrontare il tema del distacco, elaborandolo all'interno della sua storia per dare un senso quanto lei sta vivendo anche in termini di malessere. Inoltre potrà contare su un riferimento professionale che nel tempo le può dare l'appoggio utile per superare questo momento.
Salve, i farmaci non vengono dati tramite "consiglio" , ma sulla base di una visita specialistica fatta in questo caso da uno psichiatra. Fondamentale seguire ciò che le verrà detto su dose e somministrazione. A questo si accompagnerà un percorso di psicoterapia poiché il farmaco agisce sul sintomo e non sul problema sottostante (lavoro che si fa, per l'appunto, in psicoterapia).

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