Buongiorno, Storia d'amore: io 31 anni, lei 42 separata con un figlio di quasi 14 anni. Anno 2

18 risposte
Buongiorno,

Storia d'amore: io 31 anni, lei 42 separata con un figlio di quasi 14 anni.

Anno 2019. Il tutto è nato da un "amicizia" con il figlio in quanto in periodo di lockdown ed abitando nello stesso condominio, ci trovavamo giu in box ad allenarci durante il pomeriggio. Tramite questo rapporto ho iniziato poi a parlare più spesso con la madre (che già conoscevo dal 2008 quando si sono trasferiti e c'era ancora il marito) ed abbiamo iniziato a vederci di nascosto dal figlio fino a diventare una storia a tutti gli effetti.
Il figlio mi invitava per stare con loro (lei nel tempo si era separata ma io non ero presente in quel periodo) e passavamo molto tempo insieme, anche weekend interi. Davanti al figlio però non abbiamo mai detto nulla in merito alla nostra relazione; per lui ero sempre l'amico della mamma.
8 mesi fa circa abbiamo deciso di dirlo al figlio.
Non abbiamo notato nessuna reazione negativa nei suoi confronti e la relazione è andata avanti bene..io andavo spesso da loro (non mi sono mai trasferito li in quanto in fase di separazione questo non è possibile) e tutti stavamo bene insieme. Fino a che...poco dopo l'estate il figlio è cresciuto e cambiato in modo radicale, come tutti gli adolescenti. Ha iniziato a farsi i fatti suoi stando sempre al PC, uscendo con i suoi amici e parlando poco, quasi nulla.
Ora nella relazione faccio davvero fatica. Lei la amo tanto ma dall'altra parte pretende che dia a suo figlio le stesse attenzioni di prima, che quando passo alla sera per cenare insieme apra la porta della sua camera per salutarlo quando io non me la sento in quanto mi sembra di invadere i suoi spazi. Fondamentalmente suo figlio non mi da più nulla ed io di conseguenza non riesco a dargli qualcosa. Se prima durante i weekend andavamo tutti e 3 a camminare in montagna, ora questo non è più possibile in quanto lui vuole uscire con i suoi amici e ci tocca rimanere nei pressi della città senza poter fare altro. A volte capita persino che lei decida di lasciare la casa al figlio per la sera affinchè possa stare con i suoi amici e ci tocca stare fuori casa o da me (abito ancora con mio papà e mio fratello).

Temo che la soluzione sia purtroppo quella che penso..ovvero che se decido di vivere con lei devo mettere in considerazione anche il cambiamento del figlio..che se vogliamo andare in montagna a camminare o a farci una gita questo sarà possibile solo quando il figlio non sarà con lei..
Ho paura di non poter sopportare questo peso, mi soffoca.

Il mio desiderio grande è sempre stato avere una famiglia..ad inizio relazione lei mi aveva detto che non voleva altri figli e che gli avrebbe fatto piacere se mi fossi presa cura di lui ed io ho accettato. Ora le cose sono cambiate, vedo un rapporto di coppia in cui c'è un intruso, un ostacolo che non mi permette di fare più quello che facevo prima. Come gestire la situazione? Potreste darmi un vostro parere?
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo importante che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un colloquio con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Salve, mi dispiace per il periodo particolare che sta vivendo. Alcuni cambiamenti sono naturali, a volte le nostre sofferenze si attivano proprio quando resistiamo a tutto ciò. Se nota che il sintomo persiste, le consiglio di intraprendere un percorso psicologico.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve, il cambiamento del ragazzo è certamente dovuto ad un cambio che avviane in adolescenza. Nuove esigenze si fanno avanti, come la necessità di stare più con gli amici, quella di difendere i propri spazi e allo stesso tempo l'impegno del genitore che deve comunque sorvegliare queste nuove libertà richieste.
E' chiaro che questo genera nuove dinamiche familiari. Ma non durerà per sempre.
Le suggerisco sia di parlarne con la sua compagna sia di trovarsi uno spazio per riflettere insieme ad uno specialista su quello che prova cosi da riuscire a ritrovare un nuovo equilibrio nella coppia e nel rapporto con il ragazzo.
Rimango a disposizione, anche online.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Gli aspetti di criticità relativi al suo rapporto, maturati come conseguenza, secondo quanto da lei decritto, del processo di crescita del figlio della sua partner, richiedono, possibilmente, la necessità di una ridefinizione della relazione, in termini di aspettative ed obiettivi, sia attraverso un confronto diretto, sia, eventualmente, con l'aiuto di un terapeuta familiare. Le suggerirei peraltro, preventivamente, un confronto psicologico individuale al fine di definire quale fase della sua realtà personale lei stia attraversando, anche rispetto al proprio contesto di origine, e quale desiderio di famiglia stia cercando di realizzare. cordialmente A. Medas
Buongiorno. Sicuramente l'entrata in adolescenza modifica profondamente i comportamenti dei ragazzi che possono mostrare atteggiamenti ostili ed onnipotenti. La sua relazione sta crescendo e le dinamiche relazionali con la signora e con il ragazzo stanno cambiando. Ciò prevede, inevitabilmente, la rottura di un precedente equilibrio, ma ciò non vuol dire 'crisi, bensì evoluzione delle relazioni. Se fate fatica a trovare una modalità comunicativa costruttiva, rivolgetevi ad un professionista che vi aiuterà a far luce sulle vostre difficoltà e sofferenze.
Cordiali saluti
Chiara Gechelin
Buonasera, la situazione che sta vivendo è sicuramente complessa e faticosa. Il ragazzo sta attraversando una fase naturale della crescita dove la sfera amicale e sociale è più importante di quella familiare. Tutti i ruoli e gli equilibri precedenti si sono modificati e bisogna trovare un nuovo equilibrio. Chi vorrebbe essere lei per questo ragazzo? A quali compromessi lei e disposto a scendere?
La prima cosa che mi sento di consigliare e di avere una confronto onesto e sincero con la sua compagna, rispetto a cosa sente e prova. La comunicazione è sempre una grande risorsa.
Inoltre potrebbe esplorare ed approfondire meglio i suoi stati d'animo, pensieri e vissuti su questa situazione insieme all'aiuto di uno psicologo/psicoterapeuta.
Rimango a sua disposizione
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Salve. Stando su un piano di realtà, quando i figli crescono, questi sono gli scenari. Non sono più i figli che seguono i genitori ma saranno i genitori che daranno spazio ai figli, finché non diventano autonomi. Anche se si trattasse di suo figlio. Ha ragione a non voler essere invadente e a voler rispettare il bisogno di autonomia del figlio della sua compagna e sarebbe stato giusto farlo anche se si fosse trattato di suo figlio. Molte coppie vanno in crisi a causa dei figli, anche se sono di entrambi. A maggior ragione nel suo caso, lei non è il padre. Che dirle? Solo lei può decidere del suo futuro, tenendo presente che i figli arricchiscono tanto su tutti i piani ma tolgono anche tanto, prima di tutto, la libertà. Eventualmente si conceda la possibilità di chiedere una consulenza psicoterapeutica per chiarire cosa vuole dalla vita. Distinti saluti
Buonasera, comprendo il suo stato d animo però la invito a prendere in considerazione e a riflettere su alcuni aspetti. Come fatto presente da lei, questo ragazzo è nel pieno dell adolescenza per cui, molto probabilmente questo cambiamento di atteggiamento ...credo sia da rintracciare più nella fase evolutiva che sta attraversando per cui,è importante che lei come adulto
prima ancora di essere il compagno della madre, continui a piccoli passi a mantenere quel minimo di comunicazione e relazione che aveva instaurato con lui, accettandolo e accogliendolo ... senza avere aspettative a riguardo, in fondo stiamo parlando di un adolescente e l educazione e la cordialità non sono mai segno di invadenza a mio avviso.Semplicemente è cambiato il vostro rapporto per un naturale processo di crescita! Certo è che il fatto che lei lo percepisca e viva come un intruso rispetto alla coppia vuol dire che questa situazione ha emotivamente solleticato qualcosa dentro di lei che va affrontato ed elaborato. Saluti. Dott Ssa Antonia Lagana'
Buonasera, mi sembra che abbia già da solo individuato la questione. Siete una coppia nella quale l'adolescenza di un figlio introduce una crisi e obbliga a dei cambiamenti, che comunque non saranno statici, l'adolescente crescerà... Quello che prima era un ragazzino tanto simpatico ora è un adolescente che vuole fare di testa di sua e stare con i suoi amici. Lei parla del desiderio di una famiglia, questa ora non è la sua famiglia? Il fatto che quello non sia suo figlio le fa pensare che potrebbe mettere fine al rapporto? O forse il fatto che siete una coppia giovane non vi fa sentire saldi tanto da affrontare insieme la situazione?
Resto a diposizione, anche online
Dott.ssa Franca Vocaturi
Salve,
Per quanto la situazione che sta vivendo sia complessa, è una fase naturale quando i figli arrivano all’adolescenza. A quel punto si può rimanere fermi e farsi travolgere oppure andare nel flusso del nuovo equilibrio. Certamente non è una cosa facile. Per questo potrebbe essere utile una consulenza psicologica che possa orientarla verso il suo vissuto interiore di questa nuova situazione è che possa accompagnarla in questi nuovi equilibri familiari.
Resto a disposizione,
Saluti
Dott.ssa Laura Perdisci
Salve, difficile risponderle qui ma ci provo. Innanzitutto non mi è chiaro se lei è intimorito e indeciso se andare a vivere o meno con lei oppure questo l’ha già scelto e si sta chiedendo come posso costruire un rapporto col ragazzo affinché si mantenga quello di coppia?Se il suo obiettivo è quest’ultimo, credo lei debba trovare nuovi approcci con il ragazzo, adattandoli alla sua età e, soprattutto, condividerli con la mamma. Non è detto che il ragazzo apprezzi di essere disturbato ma probabilmente sarebbe disposto ad accettare e apprezzare altro.
Buonasera, comprendo le sue difficoltà, è una relazione importante che ha tuttavia alcuni ostacoli da affrontare.Le consiglio di chiedere una consulenza psicologica per dirimere i suoi dubbi e chiarire la sua posizione interiore Un caro augurio Dottssa Luciana Harari
Buonasera,come lei ha già intuito, il figlio della sua compagna è e sarà sempre una priorità per lei, questo non significa però che non può dedicarsi alla vostra relazione. Si confronti con lei, le confidi le sue paure e le sue esigenze, prima però dovrebbe chiarire con se stesso se è disposto ad avere una relazione con una donna che è anche madre.
Buon giorno,

lei è portatore di una istanza di coppia, per tanto è in un setting terapeutico di coppia che potreste affrontare le problematiche qui esposte. In questi casi lo specialista per eccellenza è uno psicoterapeuta sistemico relazionale, vi potrebbe aiutare nel trovare un nuovo equilibrio e una nuova formula per poter stare insieme in totale serenità. Aggiungo inoltre che la psicoterapia di coppia è un luogo protetto nel quale potreste trovare la possibilità di poter esprimere i bisogni reciproci e di attribuire un significato per quanto accaduto, elaborando il tutto e guardando avanti. Potrebbe aiutare entrambe a star meglio insieme!!
Ne parli con la sua compagna, si dia la possibilità di intraprendere la strada indicata al fine di poter meglio vivere la relazione di coppia.

Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara
Gentile Amico,

nel suo racconto, molto chiaro ed essenziale, mi sembra si possano cogliere diversi piani: i suoi progetti per la sua relazione - ossia di formare una famiglia "sua", le aspettative della sua compagna, che sembra aver bisogno di un padre per il figlio, le esigenze di crescita del ragazzo, che si affaccia alla complessità del mondo adulto con i modi ancora poco maturi dell'infanzia.
Per mettere insieme questi obiettivi, è necessaria una negoziazione tra lei e la sua compagna, per creare una "nuova" famiglia, sicuramente diversa da quello che ciascuno immagina, ma comunque abbastanza buona per tutti e tre. Si tratta di costruire un posto "sicuro" dove sentirsi a casa. Le consiglio innanzitutto di dialogare apertamente con la sua compagna, eventualmente riservandovi uno spazio per una consulenza di coppia. Prima di coinvolgere il figlio 15enne, ritengo sarebbe opportuno che voi focalizziate i vostri progetti come coppia.

con i migliori auguri,
dr. Ventura
Buongiorno, comprendo la sua complessa situazione, entrare in una nuova famiglia è sicuramente delicato e complicato, gli equilibri sono instabili, almeno all'inizio, quindi potrebbe esserle utile parlarne con un/una professionista che la aiuti a comprendere meglio ciò che sta vivendo e il turbine di emozioni che questo comporta. Cordialmente Dr.ssa Michela Campioli
Gentile utente, sicuramente i cambiamenti legati all'età adolescenziale implicano dei cambiamenti anche nelle dinamiche relazionali nella vostra famiglia. Può essere difficile riuscire ad elaborare questi cambiamenti, considerando anche il fatto che la vostra famiglia è ricomposta. Ha dubbi e timori leciti rispetto a ciò, per lei sarebbe possibile esporli alla sua compagna? Rimango a disposizione e le mando un caro saluto
Buongiorno, sicuramente dovrebbe parlarne a cuore aperto con la sua compagna. Non facendo riferimento al figlio e al rapporto che sente di avere con lui ma ricordandole che siete una coppia. Forse si dà troppa priorità alle esigenze del figlio come se fosse ora piccolo, ora troppo adulto da estromettere da casa gli adulti. Magari bilanciando questi aspetti, che oltretutto ritengo nocivi per un adolescente, voi possiate acquisire lo spazio necessario a far crescere la vostra relazione.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi

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