Buongiorno, sono una studentessa universitaria al 1 anno Fc di Medicina e Chirurgia. Ho sempre soff

19 risposte
Buongiorno,
sono una studentessa universitaria al 1 anno Fc di Medicina e Chirurgia. Ho sempre sofferto di ansia da prestazione, che in passato riuscivo a gestire. Da qualche anno quest'ansia è diventata invalidante al punto da bloccarmi in sede d'esame, innescando un circolo vizioso per cui ho iniziato ad affrontare anche lo studio con la costante paura di fallire, che mi ha portato a rimandare spesso studio ed esami. Ho iniziato a soffrire anche fisicamente questo senso di fallimento negli studi e due anni fa mi è stata diagnosticata una depressione endogena. Ho iniziato un percorso di terapia farmacologica che mi ha aiutata molto nei mesi successivi sia dal punto di vista dell'umore notevolmente migliorato sia dei risultati negli esami, ma poi sono seguiti periodi di ricaduta. Avevo iniziato a fare anche sedute di psicoterapia l'autunno scorso (ne ho fatte 5) ma non vedendo miglioramenti ho smesso, anche per una questione economica. In quest'ultimo periodo nonostante io continui a seguire la terapia farmacologica con costanza, ho di nuovo un periodo di malessere in cui i miei ritmi sonno-veglia sono alterati e i sintomi psicologici hanno ricadute anche sul mio fisico (nausea costante, dispepsia, cefalee ecc.). Non so come uscirne. Potreste darmi un consiglio? Vi ringrazio in anticipo.
Buongiorno. Quali sono i suoi sintomi psicologici? Sta soffrendo ancora d'ansia? Per poterla aiutare ho bisogno di avere più informazioni sulla sua situazione. Senza dubbio, con un percorso, anche breve, riuscirebbe ad eliminare l'ansia che la perseguita e a normalizzare i suoi ritmi di sonno-veglia. Se vuole può contattarmi. Rimango a disposizione

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Buon pomeriggio,
Mi dispiace tantissimo per la tua situazione e capisco benissimo di cosa parli.
Io approfondirei con qualche domanda ciò di cui parli e ti consiglio di cercare uno psicologo che possa sostenerti, probabilmente hai bisogno di sentirti e tornare in contatto con te stessa prendendoti cura anche della tua salute psicologica.
Resto a disposizione, mi contatti pure per qualsiasi dubbio.
Buonasera, per risolvere i suoi problemi credo sia indispensabile intraprendere un buon percorso psicoterapico .In poche sedute non si riesce ad estinguere un sintomo persistente È necessario un percorso psicoterapico continuativo con psicoterapeuta esperto .Un caro saluto dottssa Luciana Harari
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Tenga presente che la letteratura scientifica è concorde nel sostenere che la terapia migliore sia quella combinata ossia costituita da farmaco più intervento psicologico dunque ritengo utile che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico connesso alla genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
'cordialmente, dott FDL
Buonasera. Mi spiace per le difficoltà che sta vivendo. Ritengo sia fondamentale che possa valutare la possibilità di
intraprendere (o riprendere) un percorso di psicoterapia da affiancare alla terapia farmacologica, considerando che attraverso il farmaco può ottenere miglioramenti sul piano sintomatologico, mentre attraverso un percorso psicologico può promuovere il proprio cambiamento personale in senso positivo e costruttivo, mediante un lavoro che favorisca la consapevolezza di sé stessa e la valorizzazione delle proprie risorse personali, e che coinvolga tutti gli aspetti per lei significativi. Inoltre, nell'ottica di voler iniziare un percorso di psicoterapia è importante che consideri che l'efficacia dell'intervento non può essere valutata generalmente in base a miglioramenti a breve termine; un indicatore importante che predice il successo terapeutico, invece, può essere il senso di fiducia, di affidabilità e di sicurezza che instaurerà con il clinico, oltre che la professionalità, la competenza ecc. che quest'ultimo le comunicherà. In bocca al lupo e un saluto, Dott. Felice Schettini
Buonasera, la ringrazio innanzitutto per essersi affidata a miodottore e spero che riuscirà a ristabilirsi riuscendo così ad affrontare il suo piano di studi. Purtroppo mi mancano altre informazioni per poterle dare una mia ipotesi di intervento ma se vuole mi rendo disponibile per una consulenza anche in remoto, al fine di orientarla su come proseguire. L'aspetto! Saluti dott.ssa Maria Lombardo
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Buona sera,
comprendo la sua stanchezza e anche il suo “scoraggiamento” e mi dispiace ribadire che la farmaco terapia senza la collaborazione di una adeguata psicoterapia non ottiene i risultati ai quali lei ambisce. Cinque sedute sono molte poche per dare un senso a questo tipo di esperienza. Le auguro di intraprendere un percorso che le restituisca la serenità oltre che tenere a bada il sintomo.
Cordiali Saluti.
Salve sulla base delle sue indicazione sembra che gli aspetti psicologici meritino una maggiore attenzione. Pertanto, come lei avrà sicuramente già ipotizzato, è utile riprendere ad esplorare e analizzare questi temi. In conclusione può essere una buona possibilità per lei contattare uno psicoterapeuta per lavorare sui temi di natura emotiva e quindi psicologici. Inoltre, sulla base di quello che condivide si può ipotizzare che le tecniche utilizzate in settori come la psicologia del lavoro non sembrano essere incisive Un cordiale saluto
Buongiorno,

il suo malessere e i sintomi di cui parla sembrano mostrare gli effetti di una tipica sindrome ansiosa-depressiva. In questi casi il solo supporto farmacologico potrebbe non bastare. Dovrebbe affiancare a quest'ultimo un percorso di psicoterapia, al fine di poter meglio approfondire le funzioni relazionali del sintomo ed i meccanismi che sono alla base del mantenimento della sintomatologia stessa. Nel caso avesse bisogno di un consulto non esiti a contattarmi in privato.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, può offrire maggiori informazioni?

Saluti

MT
Buongiorno, da ciò che leggo mi arriva il suo malessere ma anche la voglia di cambiare e andare avanti nella sua carriera universitaria e nella sua vita in generale. Come hanno già giustamente detto i miei colleghi il supporto farmacologico può aiutare molto a gestire la sintomatologia, ma credo che sia importante affiancarci un percorso psicoterapeutico con il giusto specialista. Trovare un terapeuta adatto alla sua situazione e alla sua persona non è nient'affatto facile e la relazione terapeuta-paziente è essenziale per lavorare bene e ottenere risultati. Spero riesca a trovare una persona adatta e che riesca a raggiungere i suoi obiettivi professionali e personali. Saluti dott.ssa Federica Russo
Gentilissima, grazie per averci contattato. Le potrei consigliare di intraprendere un percorso di psicoterapia, purtroppo in cinque sedute non è possibile ottenere una completa remissione dei sintomi. I farmaci aiutano ma senza l'affiancamento di una psicoterapia non è possibile comprendere le origini del sintomo e poterci lavorare in modo da trovare uno stato di maggior benessere ed equilibrio. Resto a disposizione per un consulto, un caro saluto.
La soluzione più utile alla sua profonda sofferenza? Come ha sottolineato la maggior parte dei colleghi: integrazione tra farmacoterapia e psicoterapia, che non può essere efficace in sole cinque sedute: la soluzione magica è illusoria. Infine, la sua migliore medicina potrebbe essere quella di cominciare a pensare che LA PERFEZIONE NON E' DI QUESTO MONDO: siamo essere umani, fallibili per natura, nessuno escluso. Se non fallissimo, non apprenderemmo a correggerci e a raggiungere, step by step, i nostri obiettivi.
Buongiorno,
ci sarebbero molte domande che vorrei farle rispetto alla sua situazione... mi devo però limitare a dare una risposta a quanto da lei chiesto.
Il consiglio che posso darle è quello di riprendere un percorso psicologico da associare agli psicofarmaci che sta prendendo, in quanto questi ultimi da soli possono andare ad agire sulle manifestazioni sintomatologiche, ma non sulle cause che le producono. I sintomi sono come un linguaggio del corpo da decifrare e a volte da modificare... ma ciò richiede tempo, proprio perché non sta andando ad agire solo sui sintomi, ma sta cercando di comprenderne anche sulle cause.

Le auguro una buona giornata,
Gianpaolo Bocci
Salve, grazie per aver condiviso qua la sua storia. Comprendo la voglia di far in modo che la sua ansia e la fatica emotiva che sente, possano sparire velocemente, ma un percorso psicologico ha bisogno di tempo proprio perché ogni persona porta con sè vissuti ed emozioni profonde ed intense, che meritano la giusta attenzione e il giusto spazio. Le consiglio quindi di pensare di cominciare nuovamente ad andare intraprendere un percorso, affinché riesca, con il tempo, a comprendere la radice della sua sintomatologia.
Resto a sua disposizione per eventuali dubbi o chiarimenti.
Saluti,
dott.ssa Angela Peronace
Buongiorno e grazie per aver parlato con noi della sua situazione. Penso sia difficile poterle dare un consiglio pratico sul da farsi, se non quello di darsi del tempo perchè le cose possano migliorare. L'aiuto farmacologico si è dimostrato utile ed è stata senza dubbio una scelta saggia e coraggiosa, tuttavia a questo trattamento è bene affiancare un lavoro psicologico che permetta di andare nel profondo provando a dare un senso più completo ai nostri vissuti ed alle nostre sensazioni. Purtroppo in 5 sedute è difficile poter vedere i miglioramenti sperati. Ci vuole tempo, tempo per ascoltarsi e capirsi. Tempo per darsi uno spazio che possa essere solo suo. Quindi il mio consiglio è di riprendere la terapia e avere fiducia che facendo le cose con pazienza, i risultati arriveranno. Resto a sua disposizione. Cordialmente, dott. Andrea Brumana
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Buonasera, mi spiace per la situazione che sta vivendo da ormai così tanto tempo, concordo però con i colleghi quando le consigliano di associare la terapia farmacologica ad una buona psicoterapia. Non è semplice affidarsi a qualcuno, trovare il terapeuta giusto è un'alchimia di vari fattori, ma il solo fatto di aver già preso la decisione è una vittoria, non la metta da parte. Ci sono terapie che possono aiutarla nel breve tempo, come la psicoterapia sistemica, focalizzandosi sul sintomo e su comprendere come eliminarlo nel qui ed ora. Se poi sentisse la necessità di capire anche come mai il sintomo si è presentato è un lavoro da poter fare in un secondo tempo.
Mi rendo conto che la questione economica non sia marginale, ma le soluzioni si possono trovare.
A disposizione
dott.ssa Simona I. Silva
Buonasera, la scelta di affiancare il percorso di psicoterapia è corretto. Cinque sedute sono troppo poche per vedere dei risultati, sono sufficienti ad un inquadramento diagnostico generale. Le suggerisco di riprendere il percorso, con i soli farmaci non si riescono a risolvere le cause sottostanti.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve, mi dispiace per la situazione che sta affrontando. La cura farmacologica è senz'altro fondamentale, ma altrettanto lo è un percorso psicologico, che le permetterebbe di andare a fondo circa le motivazioni della sua ansia da prestazione. Cinque sedute purtroppo sono davvero poche per vedere dei cambiamenti, rischia anche così di rientrare nel circolo vizioso della ricerca del controllo, mentre perchè un percorso di questo tipo funzioni, deve accettare di farlo insieme al suo psicologo, accettando i tempi di cui lei stessa ha bisogno. Comprendo anche il peso del fattore economico. Potrebbe pensare di scegliere un pacchetto e poi valutare se vale la pena proseguire. Non si arrenda.
Cordialmente, Dott.ssa Anna Sofia Tuccillo
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