Buongiorno! Sono una ragazza in terapia da quasi 1 anno. Volevo chiedere un'opinione riguardo una

23 risposte
Buongiorno!
Sono una ragazza in terapia da quasi 1 anno. Volevo chiedere un'opinione riguardo una cosa che vorrei dire al mio terapeuta..
Durante questo anno di terapia sento di essere diventata molto più consapevole.
Il percorso non si è ancora concluso, ora stiamo lavorando per poter cambiare le cose. Abbiamo anche affrontato il tema del transfert.
Io volevo ringraziare il mio terapeuta in modo scritto. Però ho paura di farlo. Non l'ho mai ringraziato in modo sincero, ho sempre e solo detto un semplice "grazie" a fine seduta. Ma non rappresenta per nulla la gratitudine che sento per tutto ciò che sta facendo per me. Sento che è presto per i ringraziamenti finali perchè appunto il percorso non è ancora finito. Ho paura che mi possa allontanare o mandarmi da altri colleghi. Perciò non so se scrivere questi ringraziamenti o tenermeli per la fine del percorso. Fatto sta che ogni volta che esco dal suo studio vorrei dire molto più di un semplice "grazie", ma non ci riesco e ci penso ormai da un po' di tempo.
Dott. Alessio Vellucci
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Cara Ragazza,
È bello che la terapia le stia dando tanto benessere, e trovo naturale voglia far arrivare la sua gratitudine al terapeuta oltre il semplice “grazie” di ogni fine seduta. Qualunque sia la forma che vorrà dare a questa gratitudine, scritta o meno, sarà una grande occasione condividerla all’interno della relazione, magari anche per scongiurare i fantasmi di abbandono che imprigionano la spontaneità di questo gesto. Le preoccupazioni che ha sono probabilmente figlie della sua storia, e portarle alla luce nel rapporto col terapeuta potrà consentire ad entrambi di farne oggetto di riflessione e, chissà, di lavoro. Siate fieri entrambi di un percorso che vi sta vedendo attori principali allo stesso identico modo. Un caro saluto

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Dott.ssa Sonia Cannavò
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Torino
Gentilissima, potrebbe parlarne direttamente al suo terapeuta della sua intenzione di scrivergli una lettera e vedere cosa gli risponde, in base anche al tipo di relazione che avete instaurato nel corso del tempo. Quello che mi incuriosisce è il fatto che lei tema che questo suo gesto di gratitudine possa in qualche modo far sì che il suo terapeuta la invii ad altri colleghi o che la allontani, come mai pensa questo? Resto a disposizione, Cordiali Saluti
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, fa piacere soprattutto sentire che abbia avuto dei riscontri positivi della terapia effettuata. Scelga liberamente lei la modalità migliore per esprimere la propria gratitudine senza pensare alle possibili conseguenze: spesso l'imbarazzo E l'ansia ci mettono di fronte le idee e ipotesi più catastrofiche dirottando ci dà ciò che sono i nostri bisogni più intensi.
Cordialmente, dott FDL
Dr. Ugo Ungaro
Psicologo, Psicoterapeuta
L'Aquila
Salve il tema che tratta nella sua nota è sicuramente molto utile per il lavoro che sta facendo ed utile parlarne con il suo terapeuta. Gli racconti quanto ha condiviso con la sua nota poiché porterà un vantaggio al vostro lavoro. Un cordiale saluto
Dott.ssa Adriana Casile
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buonasera, un grazie in qualunque forma venga detto ha un effetto di benessere sua su chi lo fa sua per chi lo riceve. Credo possa essere interessante per lei capire da dove viene questo timore di dire grazie a qualcuno. La invito a condividere la sua gratitudine con il suo terapeuta e anche i suoi timori. Cordiali saluti dottoressa Adriana Casile
Dott.ssa Luciana Harari
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buonasera, ha fatto bene ad esprimere su questo portale il suo timore di ringraziare e.Ma sarà utilissimo e terapeutico riuscire ad esprimere nella modalità più semplice per lei la sua riconoscenza ! Un caro augurio dottoressa Luciana Harari
Dott. Christian Padoan
Psicologo clinico, Psicologo
Trieste
Buongiorno,
mi sento di dirle che visti i benefici effetti del suo percorso ed il buon rapporto che ha instaurato con il suo terapeuta può assolutamente sentirsi libera di ringraziarlo nel modo che sente più utile. Sarà sicuramente poi argomento di discussione nel corso della terapia, quindi proceda come sente.
Buona prosecuzione di terapia,
cordialmente
dott. Christian Padoan
Dr. Michele Arnaboldi
Psicologo, Psicologo clinico
Bovisio Masciago
La cosa più importante e che uscirà da questo percorso più forte e riuscirà a gestire la situazione che le ha causato difficoltà e sofferenza.
Per quanto riguarda il ringraziare suo terapeuta le consiglio di farlo nella modalità che fa sentire maggiormente a suo agio quindi in forma scritta o di persona.
Dott. Michele Arnaboldi. Può esserci anche un po’ di tristezza legata la chiusura della reazione aiuto ma questo è assolutamente normale siamo esseri umaniQuesto sicuramente deve essere motivo di orgoglio per entrambe le parti.
Può esserci anche un po’ di tristezza legata alla chiusura della relazione di aiuto ma questo è assolutamente normale siamo esseri
La cosa più importante cominciare questo percorso più forte e riuscire a gestire solo la situazione che l’hanno causato difficoltà e sofferenza. umani
Buon pomeriggio,
La conclusione del rapporto terapeutico è sempre un momento molto carico a livello emotivo sia per il terapeuta che per il paziente.
C’è la consapevolezza della strada che si è percorsa insieme del lavoro che si è fatto dei risultati che si sono raggiunti, Questo sicuramente deve essere motivo di orgoglio per entrambe le parti.
Dott.ssa Rosalia Bellavia
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
San Benedetto del Tronto
Salve, La ringrazio per aver condiviso questo contenuto così positivo; è proprio bello quello che lei ha scritto e mi chiedo come mai possa pensare che il terapeuta la possa inviare ad un collega se esprimesse tutta la sua gratitudine che sente aver maturato in questo anno di terapia.
Lo può fare come vuole tramite una lettera, un disegno o un racconto; è ciò che lei sente e sarebbe proprio bello che lei lo potesse condividere.
Una seconda possibilità potrebbe essere quella di poter lavorare direttamente con il suo terapeuta su questo timore che sente; lei è in un ambiente protetto e sono sicura che può permettersi di verbalizzare qualsiasi suo vissuto di cui sia consapevole.
Cordiali saluti
dr.ssa Rosalia Bellavia
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,

parli con il suo psicoterapeuta della sua difficoltà ad esprimere gratitudine. Potrebbe esser materiale utile anche per lui, da cui prender spunto e su cui poter lavorare. Molto probabile che questa sua difficoltà abbia a che fare in qualche modo con le stesse difficoltà relazionali per le quali ha intrapreso questo percorso di psicoterapia dal quale ne sta traendo profondi benefici. La rimando al collega, affinché possa vedere questa difficoltà come elemento su cui poter lavorare e migliorarsi ulteriormente.
In bocca al lupo per il proseguo della terapia.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott. Matteo Mossini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Parma
Diciamo che tutti i dubbi che ha espresso, sono legittimi ma oggetto di discorso. Strano che colleghi una reazione espulsiva ad un gesto di ringraziamento, a meno che non tema che il suo gesto possa essere frainteso, e se teme questo potrebbe esserci qualche nodo sottostante da sciogliere. è bene anche ricordare che il suo terapeuta non l'aiuta a scopo umanitario, oltre ad essere una passione (difficile farlo senza) è anche un lavoro per il quale si riceve un compenso, quindi alcuni "fatti" dimostrano già la sua gratitudine.
Dott.ssa Viola Vigani
Psicologo, Psicologo clinico
Credaro
Buongiorno, parlare con il suo terapeuta di questo e del suo timore ad esprimerlo non può che essere un'occasione per poter lavorare su questo aspetto. Dott.ssa Vigani Viola
Dott.ssa Erika Battaglia
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Desio
Buongiorno,
la terapia è un percorso di condivisione e non è insolito che sia i clienti che il terapeuta sentano la necessità di ringraziarsi. La gratitudine è un tema caro che va trattato con tenerezza, quale occasione migliore che non parlarne con il suo terapeuta e capire che significato ha per lei e per il vostro percorso?
Dott.ssa Erika Battaglia
Dott.ssa Claudia Camplone
Psicologo, Psicoterapeuta
Pescara
Caro utente, se si sente di ringraziare il suo terapeuta lo faccia nel modo che preferisce, il fatto che non abbia ancora terminato la terapia non significa nulla. In psicoterapia la sincerità è sempre al primo posto e per quanto riguarda il suo timore che possa essere inviata da un collega lo esprima tranquillamente così da parlarne in terapia
Saluti
Dott. Gianpaolo Bocci
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Latina
Buongiorno,
quello che lei scrive descrive perfettamente il suo transfert attuale. Il luogo migliore in cui portarlo è proprio nella seduta con il suo terapeuta e sarà molto prezioso nella prosecuzione della terapia.

Le auguro una buona giornata,
Gianpaolo Bocci
Dott. Felice Schettini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno. Il mio suggerimento è di esprimere in modo sincero ed aperto, nella modalità che più ritiene opportuna, sia i sentimenti di gratitudine che sente per il suo terapeuta, sia i sentimenti di paura che prova rispetto all'idea di volerlo ringraziare prima della fine del percorso terapeutico; entrambi sono aspetti importanti della terapia e del proprio percorso di crescita personale. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Dott.ssa Samuela Turati
Psicologo, Psicoterapeuta
Cantù
Buongiorno, io penso che possa essere per lei utile assecondare a questo suo bisogno. Una forma di ringraziamento, qualunque essa sia, non pone certo dei limiti sulla possibilità di prosecuzione del rapporto terapeutico già in atto, anzi potrebbe apportare degli elementi relazionali e terapeutici aggiuntivi al lavoro che state già facendo. E comunque si tratta di un suo bisogno, non meno importante di tutti gli altri che fino ad ora avrà portato all'interno della sua terapia...
Buona continuazione
Dott. Luca Pezzano
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Rosignano Marittimo
Parli con lui… Le dica qualcosa del genere: NEGLI ULTIMI TEMPI MI SENTO SEMPRE PIÙ GRATA NEI CONFRONTI DEL SUO LAVORO, SONO UN PO IN IMBARAZZO PERÒ A MOSTRARE QUESTA SENSAZIONE… La gratitudine è uno dei sentimenti che si prova alla fine di un percorso, che lei sia combattuta ad esprimerla (forse) e anche questa una reazione di transfert?! A me piacerebbe sentirmelo dire!
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Gentile utente, è sempre bello leggere di traguardi terapeutici raggiunti, anche se ancora il percorso non è concluso. Non pensa che questo timore di essere allontanata dopo aver manifestato gratitudine post il lavoro svolto, possa celare elementi importanti per il suo percorso?
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Raffaella Tardi
Psicologo, Psicologo clinico
Acerra
È bellissimo che tu senta gratitudine per il tuo terapeuta e per il percorso che state facendo insieme. Questa consapevolezza è una parte importante del lavoro terapeutico e dimostra quanto tu stia crescendo.

Posso rassicurarti su una cosa: esprimere gratitudine non interromperà o comprometterà il percorso, né spingerà il tuo terapeuta ad allontanarti. Al contrario, potrebbe rafforzare il legame terapeutico, dando maggiore profondità e autenticità al vostro lavoro insieme.

Non c’è un momento “giusto” o “sbagliato” per dire grazie. Se senti il desiderio di esprimerti ora, potresti farlo con naturalezza, senza dover attendere la fine del percorso. Un gesto come questo non deve essere definitivo o formale, ma può semplicemente rappresentare ciò che senti in questo momento.
Se una lettera ti fa sentire esposta, porta in terapia la necessità di esprimerti con lui.
Questo potrebbe aprire uno spazio per condividere quello che provi.
Ricorda che il tuo terapeuta è lì per accogliere e comprendere i tuoi pensieri ed emozioni, anche quelli legati alla vostra relazione terapeutica. Esprimere ciò che provi è parte del processo e può essere un'opportunità per esplorare insieme le tue paure, come quella di essere “allontanata”.

Prenditi il tuo tempo, segui i tuoi ritmi e, quando ti sentirai pronta, lascia che questa gratitudine emerga nel modo che ti è più congeniale. È un dono prezioso, per te e per lui.
Dott. Umberto Savinelli
Psicologo, Psicologo clinico
Trento
Mi sembra un pensiero molto positivo, la percezione di gratitudine nei confronti di una persona che riteniamo ci stia aiutando, penso possa solo essere un elemento di alleanza all'interno della stanza.
Sentiti libera di esprimere la tua gratitudine chiarendo i motivi di quest'ultima.
Dott.ssa Fausta Florio
Psicologo, Psicologo clinico
Palma Campania
Gentile utente,
desidero ringraziarla di cuore per aver condiviso con noi un pensiero così autentico e profondo legato alla sua esperienza. Le sue parole sono toccanti e restituiscono tutto il valore del percorso che sta facendo. Sono felice di sapere che la terapia la stia aiutando, e la gratitudine che sente nei confronti del suo terapeuta, così come del lavoro che state facendo insieme, ne è una conferma preziosa.
È assolutamente naturale desiderare di esprimere gratitudine, soprattutto quando ci troviamo in una relazione per noi significativa. Questo desiderio è spesso il segno che siamo pronti ad accogliere la presenza dell’altro e ad apprezzare la qualità del legame che si è creato. In ambito terapeutico, tutto ciò assume un significato ancora più profondo: ci parla anche del fatto che lei sta riscoprendo e coltivando quelle parti di sé che, probabilmente, l’hanno condotta a intraprendere questo percorso.

Mi piacerebbe condividere con lei un frammento della mia esperienza, nella speranza che possa rassicurarla: anch’io, prima di essere una professionista, sono una paziente. E come lei, mi è capitato più volte di sentire il desiderio profondo di esprimere gratitudine verso il mio terapeuta. Posso comprendere bene, quindi, quanto insieme a questo desiderio, possano emergere anche la paura di essere fraintesi, il timore di esporsi troppo, di invadere o, in alcuni casi di essere respinta o allontanata.
Vorrei rassicurarla: nessun ringraziamento autentico è mai fuori luogo. Mostrare gratitudine non allontana, non interrompe, non invade. Al contrario, può aprire uno spazio ancora più autentico, nutrire la relazione terapeutica e segnare un passaggio significativo nel processo di crescita che sta affrontando.

La invito quindi ad ascoltarsi con delicatezza, senza imporsi fretta nel decidere come dare voce a questa gratitudine. Potrebbe farlo per iscritto, se le è più naturale, oppure semplicemente accennarlo a voce. In qualunque forma lei scelga, sarà comunque un momento prezioso — per sé stessa, per il suo terapeuta e per il cammino che state compiendo insieme. Si dia anche il permesso di accogliere e portare in terapia non solo la gratitudine, ma anche le paure e le difficoltà legate all’esprimerla. Anche questi vissuti meritano spazio, ed è nel condividerli che possono diventare parte integrante e trasformativa del percorso stesso.

Le auguro sinceramente il meglio per il suo percorso
Un caro saluto,
Dott.ssa Fausta Florio
Dott.ssa Chiara Avelli
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, quello che racconta è una cosa davvero molto bella. Il desiderio di ringraziare il suo terapeuta mostra la profondità del legame che si è costruito e la consapevolezza che ha maturato nel corso del percorso. Significa che il lavoro che state facendo insieme sta portando a una crescita importante. Lei scrive che avete affrontato il tema del transfert: cosa avete detto a riguardo? È un aspetto molto significativo della terapia, che riguarda proprio il rapporto che si crea tra paziente e terapeuta. Forse ciò che prova ora, questa difficoltà a esprimere la gratitudine o la paura di come potrebbe reagire, si collega proprio a quel tema. Mi colpisce che lei dica di avere paura di ringraziarlo. Cosa la spaventa esattamente? Forse il fatto di associare i ringraziamenti alla fine della terapia? In realtà, non è necessario che un ringraziamento arrivi solo “a percorso concluso”: si può ringraziare anche durante il cammino, quando si sente che qualcosa sta cambiando o che il terapeuta è stato particolarmente importante in un momento difficile. Mi chiedo anche perché tema che il terapeuta possa allontanarla o mandarla da altri colleghi dopo un suo ringraziamento. Cosa rappresenterebbe per lei questo allontanamento? Forse è la paura della fine del trattamento, o il timore di perdere quel legame che oggi sente così significativo? Può essere utile esplorare proprio questi pensieri e sentimenti con il suo terapeuta: la paura che la terapia finisca, il timore dell’allontanamento, il bisogno di riconoscenza che non riesce ancora a esprimere. Parlarne apertamente può diventare un momento prezioso per comprendere meglio se stessa e per rafforzare ulteriormente la relazione terapeutica. Dott.ssa Chiara Avelli

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