Buongiorno, sono una ragazza di 35 anni sensibile, educata, carina e divertente. Ho conosciuto un uo

21 risposte
Buongiorno, sono una ragazza di 35 anni sensibile, educata, carina e divertente. Ho conosciuto un uomo di qualche anno più grande un anno fa. Ci siamo sempre sentiti bene in ogni campo avendo anche in comune l’aspetto lavorativo, È sempre stato un solitario e io per una vecchia relazione finita sono 4 anni che non ho amici ma riempio il mio vuoto con la famiglia, la palestra e il lavoro. Il rapporto con lui iniziale era di qualche uscita e il mandarmi reals di Instagram divertenti. Fino a dicembre che è sparito, ho chiesto spiegazioni ed era molto preso. A capodanno mi manda un mes “magari le nostre strade si rincontreranno” e io ero disponibile..a gennaio 2025
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buongiorno,
grazie per aver condiviso la sua storia con tanta sincerità.

Da quanto racconta, emerge chiaramente che lei è una persona sensibile e capace di entrare in relazione in modo profondo e autentico. L’incontro con quest’uomo sembra averle portato momenti piacevoli, un’intesa speciale e forse anche la speranza di costruire qualcosa di più stabile. Tuttavia, la sua improvvisa scomparsa e la comunicazione vaga ricevuta successivamente ("magari le nostre strade si rincontreranno") possono aver generato confusione, frustrazione e un senso di insicurezza.

È importante riconoscere che ognuno di noi ha una propria storia affettiva che ci influenza nel modo in cui ci relazioniamo con gli altri. Lei accenna a una vecchia relazione finita e a un conseguente ritiro sociale, riempiendo il vuoto con la famiglia, la palestra e il lavoro. Tutto questo può avere un impatto anche su come si vive l'attesa, il legame e il distacco da una persona nuova.

L’ambiguità nei comportamenti dell’altro – alternanza tra presenza e assenza – può far sorgere domande sul proprio valore o sulla possibilità di "aver fatto qualcosa di sbagliato". Tuttavia, spesso questi comportamenti parlano più delle difficoltà emotive dell’altro che non di mancanze proprie. In casi come questi, è fondamentale riconoscere i propri bisogni affettivi e capire se e quanto una relazione risponde davvero a quei bisogni, piuttosto che accontentarsi di briciole di contatto.

Inoltre, riflettere su come ci si posiziona nei legami (ad esempio: si tende ad attendere? A giustificare? A investire anche in assenza di segnali chiari?) può essere un passaggio importante per comprendere meglio sé stessi e orientarsi verso relazioni più sane ed equilibrate.

Per approfondire questi aspetti interiori e relazionali, sarebbe utile e consigliato rivolgersi a uno specialista che possa accompagnarla in un percorso di maggiore consapevolezza e benessere emotivo.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa

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Dott. Febbraro Jacopo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Parma
Ciao, anzitutto quel che arriva da quanto scrivi è che tu possa sentirti svuotata da questa assenza, così come per quella vecchia relazione, citandoti, hai dovuto 'riempire il vuoto'. Credo però che sia da valorizzare questa tua condivisione che hai voluto portare qui, per prenderti cura di te e in generale per il tuo benessere. Hai un tuo spazio personale psicologico?
Dott. Francesco Paolo Coppola
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Napoli
Dott. Francesco Paolo Coppola, (Napoli on line o in presenza), 21 giugno 2025
Cara lettrice,
quello che descrivi non è solo il dolore di una relazione sbilanciata, ma la ripetizione di un copione profondo: quando lui si allontana, tu ti senti in colpa, sbagliata, poco seria. Quando lui tace o sparisce, tu aumenti la presenza, fino a rinunciare a te stessa per essere riconosciuta. Ma così, più ti avvicini, più lui si ritrae. È un ciclo.
Nel linguaggio dell’Enneagramma, potremmo dire che tu vivi la relazione con l’intensità del Tipo 4 (che ha bisogno di essere riconosciuto per sentirsi esistente), mentre lui potrebbe rispondere come un Tipo 5 (che teme l’invasione e si difende col distacco). Ma non è questione di etichette: è una dinamica di dolore.
Il punto centrale è questo: se costruisco la mia identità sull’essere desiderata da un altro, prima o poi mi svuoto. La verità è che non siamo sbagliati: siamo solo impigliati in una narrazione antica, quella che ci ha insegnato a mendicare amore quando avremmo dovuto riceverlo naturalmente. Ti propongo questo passaggio terapeutico: “Comincia a chiederti: cosa cerco in lui che non mi permetto di darmi da sola? Perché mi punisco così tanto per aver cercato un briciolo di calore altrove?”
Suggerimento clinico
Nel lavoro psicologico, possiamo:

Riconoscere il copione emotivo che si ripete (desiderio → assenza → colpa);

Restituirti la dignità delle tue scelte e la verità del tuo dolore;

Rafforzare la tua identità senza che debba dipendere da qualcuno;

Trasformare questa caduta in un primo passo verso te stessa.

Non sei sbagliata. Sei stata solo educata a pensare che l’amore vada guadagnato.

Se vuoi, ci sono.
Possiamo iniziare da qui.

Dott.ssa Emanuela Solli
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
Frosinone
Il rapporto che hai descritto sembra essere nato con una buona sintonia: vi sentivate bene insieme, avevate interessi comuni e sembrava esserci leggerezza ma anche una connessione. Poi qualcosa è cambiato. Lui è sparito senza spiegazioni chiare, e quando gli hai chiesto cosa stesse succedendo, si è giustificato con un generico “era molto preso”. Il messaggio di Capodanno – “magari le nostre strade si rincontreranno” – ha aggiunto ambiguità invece di chiarezza. Non è un vero saluto e nemmeno un’apertura concreta. È una frase che suona romantica ma che, in fondo, lascia tutto sulle tue spalle. Come se ti dicesse: “non posso esserci, ma non voglio chiudere del tutto”.
La tua disponibilità a riprendere i contatti non ha nulla di sbagliato. È stata sincera. Il problema non è offrire presenza, ma rischiare di restare bloccata in una forma di attesa in cui tutto dipende da lui. Questo è quello che può logorarti nel tempo.
La verità è che quando una persona ci piace davvero, tendiamo a giustificare i suoi silenzi, a cercare significati nascosti nei messaggi vaghi, a pensare che forse è solo un momento, che magari tornerà. Ma chi sparisce senza un confronto serio e poi riappare con frasi sospese sta comunicando qualcosa di molto chiaro, anche se non lo dice apertamente: non è pronto o non è disposto a esserci davvero.
Tu meriti qualcuno che non solo apprezzi la tua presenza, ma che abbia anche il coraggio di esserci con continuità, di scegliere, di parlare chiaro. Non qualcuno che lascia aperte finestre senza mai decidere se entrare o uscire.
Dott. Federico Rossi
Psicologo, Psicoterapeuta
Milano
La ringrazio per aver condiviso la sua storia con tanta sincerità. Capisco quanto possa essere doloroso vivere una situazione di allontanamento, specialmente per chi si riconosce come una persona sensibile. Se questa frequentazione non ha avuto seguito, forse oggi sta facendo spazio – anche se dolorosamente – a qualcosa di più adatto e giusto per la sua realtà e i suoi desideri profondi.

Il fatto che Lei riempia il vuoto con la famiglia, il lavoro e la palestra, mi sembra un segno di grande forza e adattamento. Allo stesso tempo, può essere prezioso chiedersi che cos’è, davvero, questo vuoto per Lei: riesce a stare con questa sensazione, o è qualcosa da cui scappare?
È interessante anche domandarsi come mai, nonostante la sua simpatia e sensibilità, oggi sia difficile costruire nuove amicizie. Talvolta queste difficoltà possono avere radici in esperienze passate, relazioni finite o piccole ferite che continuano a farsi sentire.

Credo che la sua voglia di capirsi meglio sia già un grande passo avanti. Un percorso psicologico, in questi casi, può essere di grande aiuto: non solo per esplorare le cause di queste difficoltà relazionali, ma anche per riscoprire nuove possibilità di benessere, consapevolezza e apertura verso l’altro.
Dott.ssa Elena Gianotti
Psicologo, Psicoterapeuta
Milano
Buongiorno, grazie per la sua condivisione. Qual è il suo obiettivo? Vorrebbe capire come mai è sparito? Oppure vorrebbe trovare il modo di riagganciare la relazione con lui? Qual è il suo desiderio? Mi incuriosisce molto il fatto che per via della relazione terminata lei non abbia più potuto coltivare l'aspetto degli amici, mi fa interrogare sul perchè, se le amicizie erano legate tutte al suo ex partner oppure se c'è qualche ragione che le ha impedito di coltivare una cerchia propria, credo che anche questo sarebbe un aspetto interessante da approfondire. Se volesse entrare nel merito delle questioni insieme mi trova a disposizione, anche online. Un caro saluto, dott.ssa Elena Gianotti
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dr. Paolo Quaranta
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno,
ci sono persone che si avvicinano, altre che se ne vanno. Noi non possiamo in alcun modo prevedere cosa facciano gli altri. Ma solo lavorare su noi stessi per imparare a porre limiti e confini ben delineati e stabili.
Non si tratta di isolarsi dal resto del mondo, ma di tutelarsi e rispettarsi, imparando a volersi bene.
La mente si attacca alle esperienze piacevoli e vorrebbe poterle riprodurre a suo piacimento.
Distaccarsi da tutto questo è presenza mentale, consapevolezza e quindi l'unico modo di vivere nel momento presente, lasciando andare i pensieri negativi che tendono pirtroppo ad intaccare il proprio valore come persone.
E questo rompere le catene è libertà.
Dott.ssa Alessia Supino
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Formia
Buonasera gentile utente,
Il suo messaggio si è interrotto e non ho capito bene la sua richiesta.
Resto in attesa di altre indicazioni .
Saluti
Dott.ssa Rossella Lupo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Gambettola
Buongiorno cara utente, leggo nelle tue parole tanta tristezza e sconforto, ma anche l'intenzione a voler comprendere ed evolver da questa situazione, si rivolga ad un terapeuta che possa accompagnarla nel riscoprire la stima di sé, indipendentemente da chi si ha accanto. Le auguro di stare bene
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve,quel “magari” risulta emblematico, non è arrivato forse il momento di andare oltre ed imparare a vivere la sua vita in modo sostanzioso e sostanziale?
Mi sento di suggerirle un percorso di psicoterapia che le possa permettere di scavare dentro di sé e quindi consentirle di iniziare a vivere pienamente la sua vita.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Dott.ssa Violeta Raileanu
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Torino
Buongiorno, dalle sue parole emerge un forte desiderio di connessione e reciprocità, che però sembra scontrarsi con l’atteggiamento ambiguo di quest’uomo. Il suo messaggio di Capodanno lascia tutto sospeso, senza un reale impegno. È comprensibile che lei si senta confusa, soprattutto dopo aver investito emotivamente. Forse ora potrebbe essere utile chiedersi non tanto se lui tornerà, ma cosa desidera davvero lei in una relazione, e se questa persona è in grado di offrirlo. Un caro saluto, dott.ssa Raileanu
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Buongiorno,

la fine di una conoscenza o di una relazione può rappresentare sempre qualcosa di doloroso, soprattutto se non elaborata per la mancata possibilità di attribuirne un significato. Qualora non riuscisse a darsi pace, non trovando una spiegazione per quanto successo, non esiti pure a contattarmi. Un lavoro psicologico la aiuterebbe a trovare le risposte che cerca.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Valentina Penati
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Gentilissima, grazie per il suo messaggio, tuttavia non è chiaro il quesito che pone. Se ha voglia di provare a indicarmi in modo più esplicito la sua richiesta, volentieri mi trova disponibile. Valentina Penati
Dott.ssa Antea Viganò
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pessano con Bornago
Gentilissima, grazie per la condivisione innanzitutto. Capisco la situazione che descrive, e comprendo soprattutto la fatica e la frustrazione che deriva da questo rapporto così complesso. Credo che intraprendere dei colloqui di terapia possa aiutarla ad esplorare e provare a comprendere le motivazioni sottostanti le sue fatiche, nonché individuare insieme allo specialista delle strategie funzionali per affrontarle. Resto a disposizione! Cordiali saluti
AV
Dott.ssa Valentina De Chiara
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Brescia
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso un vissuto così personale e delicato. Comprendo quanto possa essere doloroso trovarsi in una situazione come quella che descrive, dove la connessione con una persona sembra reale e significativa, ma si interrompe improvvisamente lasciando spazio a incertezza, ambiguità e un senso di vuoto difficile da colmare. In questi momenti, è naturale sentire smarrimento, ma anche desiderio di comprensione e di stabilità emotiva.
Le suggerisco di intraprendere un percorso psicologico, così da esplorare più a fondo la situazione e affrontare i pensieri e le emozioni legati ad essa, con l’obiettivo di trovare maggiore serenità.
Resto a disposizione per consulenze online.
Un caro saluto,
Dott.ssa Valentina De Chiara
Dott. Marco De Fonte
Psicologo, Psicoterapeuta
Bari
Quello che racconta è il tipo di legame che lascia il segno proprio perché sembra promettere molto, ma poi si interrompe senza un vero perché. Quando accade, ci si ritrova sospesi: da un lato la voglia di crederci ancora, dall’altro la fatica di reggere l’assenza.

Lei mi sembra una persona profonda e affettiva, che non ha paura di investire. A volte, però, incontriamo persone che non riescono a tenere il passo, non per cattiveria, ma per limiti emotivi, solitudini radicate, paure non affrontate.

Quando qualcuno sparisce e poi riappare con frasi ambigue (“magari le nostre strade si rincontreranno”), spesso ci lascia in un limbo. È importante capire che una relazione vera si costruisce sulla continuità, non sull’alternanza tra presenza e scomparsa.

Se sente che questa storia la sta trattenendo, le consiglio di ascoltarsi con sincerità: cosa desidera davvero? Cosa merita oggi?

Un percorso psicologico può aiutarla a riconnettersi con la parte di sé che sa distinguere l’attesa affettiva dal bisogno d’amore, e a trasformare anche questa esperienza in qualcosa di buono per sé.
Dr. Stefano Golasmici
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Milano
Gent.ma, se desidera capire meglio sé stessa e il modo con cui vive i suoi rapporti sentimentali, può chiedere una consultazione: non è escluso che un lavoro psicoterapeutico possa gradualmente accompagnarla a vivere in modo più soddisfacente i legami sentimentali, lasciandosi alle spalle le delusioni. SG
Dott.ssa Chiara Paola Barbasio
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno, purtroppo lei è incorsa in quella che - immagino lo sappia meglio di me - si chiama gosthing. Verosimilmente la combinazione tra il fatto che lei si era rinchiusa in se stessa e le attenzioni di lui (per quanto mi sembrino piuttosto poco sostanziali affettivamente) l'ha fatta stare vicino a lui. Quando verosimilmente il signore non ha più trovato appagamento in questo o ha trovato un'altra compagna a lui più prossimo (può essere per qualsiasi ragione), l'ha lasciata.
Credo sarebbe opportuno un progetto di sostegno psicologico attraverso cui affrontare un distacco doloroso e molto poco comprensibile (che spesso è la cosa che fa più male).
Un caro saluto,
Chiara Barbasio
Dott.ssa Arianna Amatruda
Psicologo, Psicologo clinico
Nocera Inferiore
Domandati: mi sento rispettata e valorizzata da questa persona? Meriti un legame stabile, che non sia fatto solo di momenti a singhiozzo.
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buongiorno, non è chiara la domanda che pone. Può formularla? Se chiede spiegazioni in merito alla causa che ha determinato la scomparsa di quest'uomo, comprendo che sia destabilizzante ma non si può sapere cosa è successo nella mente di lui. L'unico suggerimento che mi sento di darle, se questo fosse il quesito, è di evitare di sentirsi responsabile. Se ne va chi se ne vuole andare, a prescindere dal comportamento che lei ha avuto. Si può sempre scegliere di parlarne e lui ha evitato il confronto.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi

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