Buongiorno, sono una ragazza di 24 anni e da due anni ,post pandemia, ho iniziato ad avere problemi
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Buongiorno, sono una ragazza di 24 anni e da due anni ,post pandemia, ho iniziato ad avere problemi intestinali persistenti e limitanti. Purtroppo il mio stile di vita è totalmente cambiato, soprattutto la mia vita sociale, a causa di questi problemi. Ho frequenti periodi in cui le mie feci non sono composte, spesso dissenteria, presenza di muco nelle feci. La mia frequenza di evacuazione è un minimo di due volte al giorno, spesso anche più, sento urgenza a dover defecare e poi magari nel momento faccio fatica, a volte sento di non riuscire a evacuare tutto. Prima facevo una dieta poco sana, ma avevo evacuazioni regolari (una volta al giorno) e feci composte. Ora invece mangio il più sano possibile ma ho notato alimenti che peggiorano il mio stato, come alcuni legumi (fagioli, lenticchie ecc.), alcune verdure o latticini. Soffro anche di flatulenza e dolori addominali. Sono in cura con una psicologa da più di un anno, ma comunque i miei disturbi intestinali non sono molto migliorati. Sono stata diagnosticata celiaca 9 anni fa e seguo una dieta priva di glutine e da contaminazione, molto attenta. Ho fatto esami del sangue, delle feci e intolleranza al lattosio ed era tutto ok. Mi è stato detto che probabilmente sarà intestino irritabile ma senza nessuna diagnosi sicura. Non so più a chi rivolgermi e cosa poter fare. Vorrei poter tornare a fare tutto in maniera serena, senza stare con la costante paura di dover correre in un bagno.
Buonasera,
Sempre seguendo un'alimentazione adatta ai celiaci, si potrebbe moderare o eliminare le fonti alimentari di FODMAP (zuccheri fermentescibili presenti naturalmente nel latte e negli alimenti di origine vegetale, ma anche in determinati prodotti industriali come dolciumi e bevande zuccherate), salvo poi reintrodurle gradualmente alla remissione dei sintomi.
Un altro approccio possibile sarebbe quello di avvalersi, in un primo momento, di un'alimentazione a basso residuo di fibra, alla quale seguirà una lenta e graduale reintroduzione degli alimenti di origine vegetale (legumi, cereali integrali, frutta secca e alcune tipologie di frutta e verdura) per normalizzare l'alimentazione.
Insieme a queste due opzioni, un'integrazione a base di probiotici potrebbe aiutare nel ristabilire l'equilibrio della flora intestinale. Le consiglio di farsi seguire in questo percorso da un nutrizionista che sappia interagire con il gastroenterologo che la sta seguendo: una consulenza sanitaria coordinata sarà fondamentale per migliorare lo stato di salute.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti, un cordiale saluto
Dott. Nicolò Gallo Curcio
Biologo nutrizionista
Sempre seguendo un'alimentazione adatta ai celiaci, si potrebbe moderare o eliminare le fonti alimentari di FODMAP (zuccheri fermentescibili presenti naturalmente nel latte e negli alimenti di origine vegetale, ma anche in determinati prodotti industriali come dolciumi e bevande zuccherate), salvo poi reintrodurle gradualmente alla remissione dei sintomi.
Un altro approccio possibile sarebbe quello di avvalersi, in un primo momento, di un'alimentazione a basso residuo di fibra, alla quale seguirà una lenta e graduale reintroduzione degli alimenti di origine vegetale (legumi, cereali integrali, frutta secca e alcune tipologie di frutta e verdura) per normalizzare l'alimentazione.
Insieme a queste due opzioni, un'integrazione a base di probiotici potrebbe aiutare nel ristabilire l'equilibrio della flora intestinale. Le consiglio di farsi seguire in questo percorso da un nutrizionista che sappia interagire con il gastroenterologo che la sta seguendo: una consulenza sanitaria coordinata sarà fondamentale per migliorare lo stato di salute.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti, un cordiale saluto
Dott. Nicolò Gallo Curcio
Biologo nutrizionista
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Buonasera,
Il mio consiglio è quello di procedere con una dieta FODMAP indicata per IBS nonché una corretta integrazione auspicabile nella sua condizione, ovviamente questo protocollo deve essere stilato e controllato da un Nutrizionusta.
Resto a disposizione
Cordialmente
Dott.ssa Fabiana Avallone
Il mio consiglio è quello di procedere con una dieta FODMAP indicata per IBS nonché una corretta integrazione auspicabile nella sua condizione, ovviamente questo protocollo deve essere stilato e controllato da un Nutrizionusta.
Resto a disposizione
Cordialmente
Dott.ssa Fabiana Avallone
Buongiorno, dai sintomi che riporta sembrerebbe si intestino irritabile, manifestatosi post pandemia probabilmente in conseguenza a stress (per cui il percorso psicologico è intanto un buon supporto) e inoltre, da quel che leggo, sembra che sia peggiorato in conseguenza al cambio di alimentazione.
Le consiglio intanto di provare a consumare solo legumi decorticati e di limitarne il consumo a non più di 3 pasti a settimana (provi a ridurre anche l'apporto di fibre) e, se nulla dovesse cambiare, è importante rivolgersi ad un professionista della nutrizione che possa visitarla e strutturare un piano nutrizionale personalizzato e adeguato (anche il FODMAP come consigliato dai colleghi) per aiutare quantomeno la remissione dei sintomi.
Non escluderei anche eventuali integrazioni.
Spero possa stare meglio al più presto.
Dr. Carla Sillitti
Le consiglio intanto di provare a consumare solo legumi decorticati e di limitarne il consumo a non più di 3 pasti a settimana (provi a ridurre anche l'apporto di fibre) e, se nulla dovesse cambiare, è importante rivolgersi ad un professionista della nutrizione che possa visitarla e strutturare un piano nutrizionale personalizzato e adeguato (anche il FODMAP come consigliato dai colleghi) per aiutare quantomeno la remissione dei sintomi.
Non escluderei anche eventuali integrazioni.
Spero possa stare meglio al più presto.
Dr. Carla Sillitti
Buongiorno, come già detto dai colleghi le consiglio di rivolgersi ad uno specialista della nutrizione per procedere con una dieta a basso contenuto di FODMAP (molecole che si trovano nei legumi, in alcune verdure e frutta). L'intestino irritabile ha una diagnosi difficile in quanto non mostra segni evidenti, ma dai sintomi indicati questo tipo di dieta fa al caso suo. Resto a sua disposizione, Dott.ssa Maria Gioia D'Eustacchio.
Salve,
anche io, come i miei colleghi, le consiglio di rivolgersi a un collega esperto in dieta low fodmap.
Resto a disposizione
Dott.ssa Marianna Noascone
anche io, come i miei colleghi, le consiglio di rivolgersi a un collega esperto in dieta low fodmap.
Resto a disposizione
Dott.ssa Marianna Noascone
Buongiorno, purtroppo l'intestino irritabile non è una diagnosi facile, le consiglio dunque di rivolgersi ad un professionista della nutrizione che la possa guidare nelle sue scelte alimentari ed insieme potete valutare una dieta low fodmap, come suggerito anche dai colleghi.
Per qualsiasi altra necessità resto a disposizione, Dott.ssa Ilenia Russo
Per qualsiasi altra necessità resto a disposizione, Dott.ssa Ilenia Russo
Buongiorno, concordo con i colleghi. Un'alimentazione a basso contenuto di FOODMAP ( zuccheri fermentescibili, presenti in alcuni tipi di verdura, frutta, legumi, pane, pasta ..) potrebbe essere la soluzione adatta. E' importante farsi seguire da uno specialista dell'alimentazione che grazie a un'attenta anamnesi saprà indicarle la giusta strategia da seguire. Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti. Dott.ssa Francesca Frau
Carissima, tutto risolvibile non preoccuparti, hai bisogno solo di un professionista di nutrizioe che ti segua per un breve periodo così da farti un attenta anamnesi e saprà consigliarti i cibi giusti da assumere.
Spero di esserti stata d’aiuto. Rimango a disposizione per ogni altro dubbio
Un saluto
Dott.ssa Maria Rosaria Capasso
nutrizionista di segnale
Spero di esserti stata d’aiuto. Rimango a disposizione per ogni altro dubbio
Un saluto
Dott.ssa Maria Rosaria Capasso
nutrizionista di segnale
Buonasera,
ci sarebbe da parlarne un po e con calma. La situazione potrebbe migliorare anche solo cambiando abitudini alimentari ma dovrei sapere quali sono quelle attuali e poi discutere insieme su un percorso preciso da seguire. Se vuole, io sono a disposizione. A presto
ci sarebbe da parlarne un po e con calma. La situazione potrebbe migliorare anche solo cambiando abitudini alimentari ma dovrei sapere quali sono quelle attuali e poi discutere insieme su un percorso preciso da seguire. Se vuole, io sono a disposizione. A presto
Buongiorno,
dalla sintomatologia riportata e dagli esami effettuati che escludono altre patologie è ragionevole pensare di trovarci di fronte ad una Sindrome dell'intestino irritabile, ma mancano alcune informazioni importanti per poter consigliare un approccio rispetto ad un altro. Sicuramente si è instaurata una situazione infiammatoria da riportare nella norma attraverso un corretto stile di vita ed un cambiamento delle abitudini alimentari. Potrebbe essere utile tenere un diario alimentare per capire bene l'andamento dei suoi disturbi, ed è necessario effettuare un'anamnesi approfondita. Sono certa che affidandosi ad un nutrizionista potrà risolvere i suoi problemi e tornare ad una vita normale e serena.
Rimango a sua disposizione per qualsiasi dubbio.
dalla sintomatologia riportata e dagli esami effettuati che escludono altre patologie è ragionevole pensare di trovarci di fronte ad una Sindrome dell'intestino irritabile, ma mancano alcune informazioni importanti per poter consigliare un approccio rispetto ad un altro. Sicuramente si è instaurata una situazione infiammatoria da riportare nella norma attraverso un corretto stile di vita ed un cambiamento delle abitudini alimentari. Potrebbe essere utile tenere un diario alimentare per capire bene l'andamento dei suoi disturbi, ed è necessario effettuare un'anamnesi approfondita. Sono certa che affidandosi ad un nutrizionista potrà risolvere i suoi problemi e tornare ad una vita normale e serena.
Rimango a sua disposizione per qualsiasi dubbio.
Buongiorno, la prima cosa che raccomando vivamente è quella di farti seguire da un nutrizionista specializzato che possa lavorare in sinergia con il tuo gastroenterologo. Una consulenza coordina tra professionisti sanitari sarà fondamentale per ottimizzare il tuo stato di salute.
È importante rispettare attentamente la dieta senza glutine per evitare danni all'intestino. Tuttavia, continui a sperimentare disturbi intestinali persistenti che potrebbero indicare la presenza di un'altra condizione, nota come la sindrome dell'intestino irritabile (IBS). Legumi, verdure crucifere, latticini e cibi piccanti o grassi sono alimenti noti a scatenarne i sintomi. Oltre a una dieta mirata, potrebbe essere ulteriormente utile esplorare altre strategie per gestire lo stress che può influire sui sintomi dell'IBS. Tecniche di rilassamento, come la meditazione, lo yoga o l'esercizio fisico regolare, potrebbero essere quindi di aiuto.
Infine, come già anticipato dai miei colleghi, potresti provare a moderare o eliminare temporaneamente dalla tua dieta i cibi che contengono FODMAP per poi reintrodurli gradualmente una volta che i sintomi si sono alleviati. Questi FODMAP includono alimenti lattiero-caseari, alcuni tipi di frutta, verdura e cereali integrali, oltre a dolciumi e bevande zuccherate.
Fai attenzione però perchè ogni individuo può reagire in modo diverso agli alimenti, pertanto è importante tenere un diario alimentare per monitorare i tuoi sintomi in relazione all'assunzione di cibo.
Spero che queste informazioni siano state utili e ti auguro di trovare una soluzione adeguata per i tuoi disturbi intestinali al fine di tornare a una vita serena e senza preoccupazioni.
Un cordiale saluto!
Dott.ssa Daniela Strobbe
È importante rispettare attentamente la dieta senza glutine per evitare danni all'intestino. Tuttavia, continui a sperimentare disturbi intestinali persistenti che potrebbero indicare la presenza di un'altra condizione, nota come la sindrome dell'intestino irritabile (IBS). Legumi, verdure crucifere, latticini e cibi piccanti o grassi sono alimenti noti a scatenarne i sintomi. Oltre a una dieta mirata, potrebbe essere ulteriormente utile esplorare altre strategie per gestire lo stress che può influire sui sintomi dell'IBS. Tecniche di rilassamento, come la meditazione, lo yoga o l'esercizio fisico regolare, potrebbero essere quindi di aiuto.
Infine, come già anticipato dai miei colleghi, potresti provare a moderare o eliminare temporaneamente dalla tua dieta i cibi che contengono FODMAP per poi reintrodurli gradualmente una volta che i sintomi si sono alleviati. Questi FODMAP includono alimenti lattiero-caseari, alcuni tipi di frutta, verdura e cereali integrali, oltre a dolciumi e bevande zuccherate.
Fai attenzione però perchè ogni individuo può reagire in modo diverso agli alimenti, pertanto è importante tenere un diario alimentare per monitorare i tuoi sintomi in relazione all'assunzione di cibo.
Spero che queste informazioni siano state utili e ti auguro di trovare una soluzione adeguata per i tuoi disturbi intestinali al fine di tornare a una vita serena e senza preoccupazioni.
Un cordiale saluto!
Dott.ssa Daniela Strobbe
Buonasera, le consiglio di fare il test per la calprotectina fecale ; in caso di positività una dieta mirata a curare la flora batterica intestinale le potrà apportare sicuri benefici, mi contatti se vuole, buona serata.
Buongiorno, mi sento di raccomandarle una visita approfondita con un nutrizionista di esperienza.
Cordialità
Cordialità
I sintomi che descrive potrebbero essere indicativi di sindrome dell'intestino irritabile, ma per una diagnosi più accurata potrebbe essere utile fare ulteriori accertamenti con uno specialista gastroenterologo. Anche un programma dietetico mirato, creato da un nutrizionista, potrebbe aiutarla a identificare alimenti che aggravano i sintomi e trovare un equilibrio che le permetta di vivere in modo più sereno.
Distinti saluti,
Dr Luca Agostini.
Distinti saluti,
Dr Luca Agostini.
Capisco quanto questa situazione possa essere frustrante e limitante per la tua vita quotidiana. Dal quadro che descrivi, la sintomatologia è compatibile con Sindrome dell’Intestino Irritabile (IBS) a predominanza diarroica (IBS-D), ma è importante escludere altre condizioni con sintomi simili, come la SIBO (Sovracrescita Batterica dell’Intestino Tenue) o intolleranze alimentari specifiche.
1. Approfondimenti diagnostici utili
Hai già escluso celiachia (che hai da anni) e intolleranza al lattosio, ma potresti valutare altri test, ad esempio:
• Breath test per SIBO (spesso associata a IBS e diarrea).
• Calprotectina fecale e test per malattie infiammatorie intestinali (per escludere condizioni come il Morbo di Crohn o la colite microscopica).
• Intolleranza ai FODMAPs (un protocollo alimentare per capire se alcuni zuccheri fermentabili peggiorano i sintomi).
2. Strategia alimentare: Dieta a basso FODMAP
Dal momento che noti peggioramento con legumi, latticini e alcune verdure, potrebbe essere utile provare la dieta a basso FODMAP sotto la guida di un nutrizionista. Questa dieta riduce temporaneamente alimenti che fermentano nell’intestino (come cipolla, aglio, legumi, alcune verdure e frutti zuccherini) per poi reintrodurli gradualmente e capire quali sono i più problematici per te.
Alcuni alimenti che potresti provare a limitare per vedere se hai miglioramenti:
• Legumi (fagioli, lenticchie, ceci).
• Verdure ricche di FODMAP (broccoli, cavoli, cipolle, aglio).
• Frutta ad alto contenuto di zuccheri fermentabili (mele, pere, prugne).
• Dolcificanti artificiali (sorbitolo, mannitolo, xilitolo).
• Latticini (sebbene il test fosse negativo, potresti essere sensibile ai latticini anche senza intolleranza al lattosio, a causa delle proteine del latte).
Alimenti più sicuri che potresti provare a prediligere:
• Proteine magre (pollo, tacchino, pesce, uova).
• Carboidrati a basso impatto fermentativo (riso, patate, quinoa, avena senza glutine).
• Verdure meglio tollerate (zucchine, carote, spinaci, lattuga, melanzane).
• Frutta meno fermentabile (banane, frutti di bosco, arance).
3. Gestione dello stress e dell’asse intestino-cervello
Dal momento che sei già in terapia con una psicologa, sai quanto stress e ansia possano influenzare l’intestino. Anche se il percorso psicologico è fondamentale, potresti valutare alcune strategie aggiuntive:
• Tecniche di rilassamento: meditazione, respirazione diaframmatica, yoga (può aiutare con il rilassamento del colon).
• Attività fisica regolare: esercizi a basso impatto come camminate, stretching o pilates possono migliorare la motilità intestinale senza stressarlo troppo.
• Sonno e routine regolare: dormire bene aiuta il ritmo intestinale.
4. Integrazione mirata (da valutare con un professionista)
Alcuni integratori possono aiutare a riequilibrare la flora intestinale e migliorare la sintomatologia:
Probiotici specifici: alcune persone con IBS traggono beneficio da probiotici mirati, come Lactobacillus plantarum o Bifidobacterium infantis. Ma attenzione: alcuni probiotici possono peggiorare i sintomi, quindi vanno testati con attenzione.
Enzimi digestivi, se hai difficoltà a digerire alcuni alimenti.
Integratori di fibre solubili (come psyllium) possono aiutare a regolarizzare le feci senza causare fermentazione, ma vanno introdotti gradualmente.
Olio di menta piperita: ha un’azione antispastica e può aiutare a ridurre gonfiore e crampi.
5. Consulto con un gastroenterologo esperto in disbiosi e IBS
Se non l’hai già fatto, ti consiglio di consultare un gastroenterologo specializzato in disturbi funzionali intestinali. Potrebbe valutare ulteriori test diagnostici e un eventuale trattamento farmacologico mirato, come:
• Rifaximina (antibiotico non assorbibile usato nella SIBO e IBS con diarrea).
• Modulatori della motilità intestinale (come farmaci antispastici o a base di bile).
Conclusione
Dal tuo racconto emerge un forte impatto sulla qualità della vita, quindi è importante affrontare il problema su più livelli:
1. Ottimizzare l’alimentazione (dieta a basso FODMAP, evitando cibi trigger).
2. Gestire lo stress e l’asse intestino-cervello (rilassamento, sonno, attività fisica).
3. Valutare integrazione e supporto probiotico mirato.
4. Approfondire con un gastroenterologo per escludere condizioni associate (SIBO, disbiosi, malattie infiammatorie).
Se hai bisogno di aiuto con un piano alimentare più dettagliato, un nutrizionista esperto in disturbi intestinali potrebbe affiancarti nel percorso. Non perdere la speranza, con il giusto approccio si può tornare a una vita normale!
1. Approfondimenti diagnostici utili
Hai già escluso celiachia (che hai da anni) e intolleranza al lattosio, ma potresti valutare altri test, ad esempio:
• Breath test per SIBO (spesso associata a IBS e diarrea).
• Calprotectina fecale e test per malattie infiammatorie intestinali (per escludere condizioni come il Morbo di Crohn o la colite microscopica).
• Intolleranza ai FODMAPs (un protocollo alimentare per capire se alcuni zuccheri fermentabili peggiorano i sintomi).
2. Strategia alimentare: Dieta a basso FODMAP
Dal momento che noti peggioramento con legumi, latticini e alcune verdure, potrebbe essere utile provare la dieta a basso FODMAP sotto la guida di un nutrizionista. Questa dieta riduce temporaneamente alimenti che fermentano nell’intestino (come cipolla, aglio, legumi, alcune verdure e frutti zuccherini) per poi reintrodurli gradualmente e capire quali sono i più problematici per te.
Alcuni alimenti che potresti provare a limitare per vedere se hai miglioramenti:
• Legumi (fagioli, lenticchie, ceci).
• Verdure ricche di FODMAP (broccoli, cavoli, cipolle, aglio).
• Frutta ad alto contenuto di zuccheri fermentabili (mele, pere, prugne).
• Dolcificanti artificiali (sorbitolo, mannitolo, xilitolo).
• Latticini (sebbene il test fosse negativo, potresti essere sensibile ai latticini anche senza intolleranza al lattosio, a causa delle proteine del latte).
Alimenti più sicuri che potresti provare a prediligere:
• Proteine magre (pollo, tacchino, pesce, uova).
• Carboidrati a basso impatto fermentativo (riso, patate, quinoa, avena senza glutine).
• Verdure meglio tollerate (zucchine, carote, spinaci, lattuga, melanzane).
• Frutta meno fermentabile (banane, frutti di bosco, arance).
3. Gestione dello stress e dell’asse intestino-cervello
Dal momento che sei già in terapia con una psicologa, sai quanto stress e ansia possano influenzare l’intestino. Anche se il percorso psicologico è fondamentale, potresti valutare alcune strategie aggiuntive:
• Tecniche di rilassamento: meditazione, respirazione diaframmatica, yoga (può aiutare con il rilassamento del colon).
• Attività fisica regolare: esercizi a basso impatto come camminate, stretching o pilates possono migliorare la motilità intestinale senza stressarlo troppo.
• Sonno e routine regolare: dormire bene aiuta il ritmo intestinale.
4. Integrazione mirata (da valutare con un professionista)
Alcuni integratori possono aiutare a riequilibrare la flora intestinale e migliorare la sintomatologia:
Probiotici specifici: alcune persone con IBS traggono beneficio da probiotici mirati, come Lactobacillus plantarum o Bifidobacterium infantis. Ma attenzione: alcuni probiotici possono peggiorare i sintomi, quindi vanno testati con attenzione.
Enzimi digestivi, se hai difficoltà a digerire alcuni alimenti.
Integratori di fibre solubili (come psyllium) possono aiutare a regolarizzare le feci senza causare fermentazione, ma vanno introdotti gradualmente.
Olio di menta piperita: ha un’azione antispastica e può aiutare a ridurre gonfiore e crampi.
5. Consulto con un gastroenterologo esperto in disbiosi e IBS
Se non l’hai già fatto, ti consiglio di consultare un gastroenterologo specializzato in disturbi funzionali intestinali. Potrebbe valutare ulteriori test diagnostici e un eventuale trattamento farmacologico mirato, come:
• Rifaximina (antibiotico non assorbibile usato nella SIBO e IBS con diarrea).
• Modulatori della motilità intestinale (come farmaci antispastici o a base di bile).
Conclusione
Dal tuo racconto emerge un forte impatto sulla qualità della vita, quindi è importante affrontare il problema su più livelli:
1. Ottimizzare l’alimentazione (dieta a basso FODMAP, evitando cibi trigger).
2. Gestire lo stress e l’asse intestino-cervello (rilassamento, sonno, attività fisica).
3. Valutare integrazione e supporto probiotico mirato.
4. Approfondire con un gastroenterologo per escludere condizioni associate (SIBO, disbiosi, malattie infiammatorie).
Se hai bisogno di aiuto con un piano alimentare più dettagliato, un nutrizionista esperto in disturbi intestinali potrebbe affiancarti nel percorso. Non perdere la speranza, con il giusto approccio si può tornare a una vita normale!
Salve, dovrebbe approfondire accertamenti per la diagnosi di sindrome dell'intestino irritabile. A presto!
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