Buongiorno, sono una ragazza di 20 anni e vorrei chiedere un parere della mia situazione. È da una

18 risposte
Buongiorno,
sono una ragazza di 20 anni e vorrei chiedere un parere della mia situazione.
È da una settimana che non faccio altro che piangere perchè non riesco a vedere un futuro davanti a me, nè trovo un senso alla mia vita, a cominciare dalla facoltà universitaria che ho scelto: per anni ho desiderato fare il medico, ma non avendo passato il test ho fatto una professione sanitaria che mi ha spinto a cambiare tutto (la vista di persone malate o che soffrivano era per me insopportabile). Adesso ho scelto economia “sanitaria”, tuttavia noto che non ho molto interesse e dopo non so bene cosa voglio fare, a volte penso di riprovare a fare medicina, in particolare per un fortissimo senso di invidia che provo nei confronti di una coppia di medici che ho conosciuto nonchè bravissime persone, vedendo la loro vita come perfetta sotto ogni punto di vista (umano, professionale, sentimentale).
Dunque non so che cosa scegliere tra due strade, non riesco ad agire in nessun modo e sento troppo dolore dentro di me che non riesco più a sopportare perchè sono sola con questa mia invidia. Sola in quanto ho un carattere chiusissimo e non parlo mai se non con i miei, l’unica persona che ho è mia madre che mi ama infinitamente, ma sento che non mi basta più (con mio padre non c’è rapporto, vorrei amicizie ma principalmente un fidanzato). Inoltre l’unico luogo che frequento è l’università dove avendo perso 1 anno praticamente e mezzo i miei compagni sono più piccoli di me per cui mi sento grande e diversa rispetto a loro.
Non so se sono stata chiara ma non vorrei essere prolissa. Che cosa dovrei fare? Soprattutto vorrei capire a che cosa è dovuta questa gigante invidia che provo e come la supero. Io preferirei evitare di andare da un terapeuta e provare a risolvere i miei problemi da sola.
Scusate lo sfogo lungo e vi ringrazio in anticipo per la pazienza.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Salve, comprendo la fatica connessa a questa fase della vita così delicata. Se ci pensa la scelta di un percorso universitario è la prima grande scelta che ci troviamo ad affrontare da soli una volta raggiunta la maggiore età. Non è affatto semplice!
Detto ciò bisognerebbe capire meglio anche la sua necessità di provare a sbrogliare la matassa dei suoi dubbi da sola: perchè? Che tipo di idee ha sul chiedere supporto agli altri?
Mi accodo al collega che le ha già risposto dicendole che a volte, quando le emozioni sono tante e sono intense, potrebbe essere utile avere un confronto con una persona esterna alla sua cerchia che possa aiutarla a riflettere su come riuscire ad imparare da questa situazione in modo più adattivo e, in sostanza, a stare meglio.
Le auguro il meglio
Cordialmente
Dott.ssa Ricci
Salve, nella scelta di intraprendere un percorso psicoterapeutico c'è la scelta del darsi una possibilità. La possibilità di prendersi cura di ciò che le accade. E' una risorsa da cogliere e mai una sconfitta personale.
Resto a disposizione.
Dott.ssa CAMILLA BALLERINI
Buon pomeriggio, innanzitutto la ringrazio di aver condiviso questa esperienza e mi dispiace molto del disagio che ha espresso. Posso solo provare ad immaginare quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione. A volte capire come andare avanti e identificare la scelta migliore per noi, può non essere affatto semplice, per questo scoprire le nostre modalità di agire e comprendere da dove deriva questo blocco che le impedisce di andare avanti può aiutarla a stare meglio. Le relazioni, come la famiglia sono degli ambiti molto delicati, dove per prendere delle decisioni cosi importanti, bisogna essere consapevoli di tanti aspetti, emotivi ma anche effettivamente pratici. Un obbiettivo di un percorso psicologico, può essere quello di chiarire questa confusione e questa malessere e cercare di trasformarlo in benessere. Una terapia psicologica potrebbe permettergli di conoscersi meglio e di sviluppare delle strategie utili per poter vivere al meglio il presente, costruendo delle basi solide al fine di affrontare in maniera efficace un futuro che a tratti può sembrare angoscioso. Sarebbe uno spazio solo per lei alla scoperta di se stessi. In caso volesse, io sono a completa disposizione, in presenza ma anche Online. Dott. Matteo De Nicolò
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Gentile Amica,
la scelta della carriera universitaria è un momento di crisi per ognuno di noi: scegliamo cosa faremo nel resto della nostra vita e chi saremo. O almeno crediamo che sia così. La realtà è molto meno definitiva e ricca di quanto le appaia ora. E si direbbe che, proprio a partire dall'invidia che prova, lei abbia fortemente idealizzato la professione di medico, e che la delusione di non essere riuscita a passare l'esame le pesi come un fallimento identitario, come se non fosse più la versione migliore di lei, l'unica degna di essere vissuta. A poco valgono le scelte di ripiego, se partiamo così non riusciremo mai a colmare l'abisso tra chi credevamo di dover essere, e le altre possibilità di crescere e vivere una vita degna e appagante.
In questo momento credo abbia proprio bisogno di uno spazio di consulenza psicologica, per riprendere il filo della sua progettualità e ritrovare la fierezza delle sue scelte.

con i migliori auguri,
dr. Ventura
Buongiorno, comprendo il disagio che può provare nel sentire che non ha "un futuro davanti a sé". Il passaggio dalle scuole superiori alla scelta universitaria comporta un passo importante, avvicina l'adolescente ad un contatto più reale con la responsabilità di decidere il proprio futuro. Questo passaggio, talvolta, può spaventare generando delle ambivalenze. Capisco la sua resistenza nel voler chiedere aiuto ad un professionista. Tuttavia, credo che le possa essere utile rivolgersi ad un professionista, così da poter esplorare insieme queste emozioni, in uno spazio a lei dedicato in assenza di giudizio.
Rimango a disposizione anche per una consulenza online.
Un caro saluto
Dr.ssa Laura Chiuselli
Salve, all'interno di questa grande invidia che provi c'è il desiderio di Senso, di personalizzare la tua esistenza e renderla appagante. E' importante sapere che nessuno può darci senso se non noi stessi. Il guardare le vite degli altri può diventare doloroso come nel tuo caso. Leggo che non vuoi iniziare un percorso psicoterapeutico, sarebbe interessante sapere perché. Assumersi la responsabilità delle proprie scelte senza per questo giudicarsi (guardare meno gli altri), perseguire gli obiettivi accompagnati dal gusto di farlo (trovare il senso anche nelle piccole cose), fare affidamento sul proprio patrimonio intellettivo (ragione) e inoltre creatività.
In bocca al lupo!
Cara Ragazza, sembra che il motore principale delle tue scelte prima, e del tuo malessere attuale poi, sia l'aura di equilibrio e armonia che caratterizza questa coppia di medici, e che ha una grande presa su di te. L'invidia è un'emozione complessa, nella sua accezione più sana è ammirazione, il che significa che la solidità di coppia che ti trasmettono è qualcosa che vorresti sperimentare. Ed è come se avessi trovato la strada per tutto ciò nella dimensione lavorativa: essere medici porta a questa felicità. Sicuramente la passione per la medicina è storica in te, ma capita spesso di rendersi conto di non saper stare con la sofferenza degli altri, è umano, ma è qui che incontri un ostacolo, perché chiedi a te stessa di persistere in una strada che non senti davvero nelle tue corde. E lì vai in blocco. I temi sono tanti, compreso il diverso rapporto che hai con mamma e papà, e forse è il momento di affrontarli all'interno di una psicoterapia, per mettere ordine nelle domande prima che nelle risposte. Concediti di considerare questa possibilità. Un caro saluto
Buongiorno, a 20 anni non sempre è facile districarsi tra le mille proposte formative a disposizione. A volte, quando non si ha un vero e proprio interesse o passione, si va un po' per esclusione. Mi sembra di capire che la scelta ricaduta sulla facoltà di medicina nasca dal confronto con persone che lei sente "di successo". Mi chiederei perchè tale confronto sia così attivato. Mi chiederei anche perchè lei sia così restia nel farsi aiutare, se solo per motivi economici o ci sia altro. La indirizzerei verso un breve percorso psicoterapeutico, tale, almeno, da mettere a fuoco i temi su cui lavorare, su cui poi potrà anche decidere di impegnarsi autonomamente. Un saluto
Dott.ssa Marina Bonadeni
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Gentile utente,
la situazione meriterebbe di essere meglio compresa: fatica a prendere decisioni in generale? è in difficoltà a capire cosa le piace? le capita spesso di provare invidia? si trova in difficoltà quando deve rivedere dei progetti? Sono solo alcune delle domande che mi vengono in mente.
Comprendendo meglio quale è la natura del disagio che esprime la si potrebbe sostenere rispetto a una scelta importante come il proprio percorso lavorativo.
Buona fortuna!
Buonasera, per prima cosa risulta interessante la sua resistenza a intraprendere un percorso psicoterapeutico.
Risolvere qualsiasi forma di disagio "da soli" come ha citato lei non è impossibile, certamente però l'aiuto di uno specialista che le darebbe un punto di vista esterno e l'aiuterebbe a mettere a fuoco alcuni punti credo che sia molto importante.
A tal proposito le consiglierei un percorso di psicoterapia sistemico relazionale, dove venga preso in considerazione anche il suo contesto familiare nel quale probabilmente i suoi sintomi assumono un ruolo e un significato ben preciso.
Altro punto di estremo interesse e che andrebbe adeguatamente approfondito è la diversità di rapporto esistente a detta sua tra lei e sua madre e tra lei e suo padre.
Buona serata
Dott. Raffaello Di Monte
Dott.sa Luisa Anibaldi.
Buongiorno,
Sicuramente il periodo di vita che sta attraversando l'ha posta davanti a sfide nuove da affrontare. A volte è necessario un aiuto esterno per poter focalizzare meglio il problema e riuscire ad averne maggiore consapevolezza. Sarebbe interessante indagare questo bisogno "di farcela da sola". Provi a concedersi una possibilità.
Cordialmente, Dott.ssa Quattrini
Buongiorno cara utente, a me risuonano molto i suoi out-out, come se non ci fossero "vie di mezzo". Vorrebbe provare a risolvere i suoi problemi da sola, ma allo stesso tempo trova fatica nella sua solitudine. Purtroppo o per fortuna, in moltissimi casi, non esistono pillole di saggezza, che, applicandole nella vita quotidiana risolvono le situazioni.
Cordialmente, Dott.ssa Costantini M.
Ti dirò un segreto: la vita della coppia di medici che hai conosciuto non è perfetta per niente. Ognuno ha i suoi problemi, incertezze, insicurezze che spesso da fuori non si vedono. Pensa come tu potresti apparire da fuori (ragazza universitaria, ottimo rapporto con la madre... wow!). Non è detto che si debba sapere con certezza quale strada intraprendere, non è detto che la strada che abbiamo preso ci debba apparire sempre quella giusta, così come non è detto che non si possa cambiare strada ed intraprenderne un'altra in un qualunque momento della nostra vita, se pensiamo di doverlo fare. Entra in terapia, conosci te stessa, i tuoi punti di forza e di debolezza, i momenti in cui ti sei tirata indietro e quelli in cui sei stata forte, mettiti in discussione, strigliati e perdonati. Le risposte arriveranno se saprai dove andare a cercarle. Un saluto
Mi dispiace molto per quello che stai passando. Capisco che non sia facile affrontare questi sentimenti di indecisione, invidia e solitudine.

Il fatto che tu stia provando invidia nei confronti di una coppia di medici è un segno che stai attraversando un periodo di insicurezza e di bassa autostima. È normale sentirsi insicuri a volte, soprattutto quando ci confrontiamo con persone che sembrano avere tutto quello che noi vorremmo.

Tuttavia, è importante ricordare che non è possibile confrontare le proprie vite con quelle degli altri. Ognuno di noi ha una storia e un percorso unico, e non esiste una ricetta per la felicità.

Per quanto riguarda la tua indecisione sulla carriera universitaria, è importante prendersi del tempo per esplorare le proprie passioni e interessi. Cosa ti piace fare? Quali sono le tue competenze? Che cosa vuoi realizzare nella tua vita?

Una volta che avrai una visione più chiara di te stessa, sarà più facile prendere una decisione.

Inoltre, è importante coltivare relazioni significative con gli altri. Questo può aiutarti a sentirti meno sola e più sostenuta. Parla con tua madre dei tuoi sentimenti, e cerca di trovare il modo di ampliare il tuo cerchio sociale.

Se stai lottando per far fronte a questi sentimenti da sola, ti consiglio di considerare la possibilità di chiedere aiuto a un terapeuta. Un professionista può aiutarti a capire meglio le tue emozioni e a sviluppare strategie per affrontare le sfide che stai affrontando.

Ecco alcuni suggerimenti che possono aiutarti a superare i tuoi problemi:

Concediti del tempo per elaborare le tue emozioni. Non cercare di nascondere o sopprimere i tuoi sentimenti.
Parla con qualcuno di cui ti fidi di come ti senti. Questo può essere un amico, un familiare, o un terapista.
Cerca attività che ti piacciono e che ti aiutano a sentirti bene. Questo può aiutarti a ridurre lo stress e migliorare l'umore.
Concediti del tempo per stare da solo. Questo può aiutarti a ricaricare le batterie e a trovare la pace interiore.
Ti auguro di trovare il sostegno e la comprensione di cui hai bisogno per superare questo momento difficile.
Parto dalla fine del suo discorso in quanto lo ritengo uno snodo fondamentale per iniziare a "sciogliere" il disagio che prova. Conoscevo un signore il quale era convinto che i medici fossero una cerchia di persone poco raccomandabili e che preferiva "risolvere" i suoi problemi medici con metodi casalinghi frutto di conoscenze da cortile. Un giorno ebbe forti dolori al petto ai quali diede una sua interpretazione (cambio di temperatura, movimenti bruschi, posizione a letto sbagliata) e che curò a modo suo con tisane ed esercizi. Due giorni dopo fu costretto a chiamare l'ambulanza e a ricoverarsi d'urgenza per un ostruzione coronarica dovuta ad un coagulo (trombo). Le dico questo perchè è importantissimo comprendere che noi esseri umani ci siamo evoluti in una società di interscambio ed INTERDIPENDENZA nella quale la richiesta d'aiuto è il cuore pulsante per la sopravvivenza o un'esistenza dignitosa. La sua situazione sembra essere abbastanza chiara: credo di capire che il suo sistema di DESIDERIO è stato in qualche modo frustrato e compromesso, non solo in ambito di realizzazione personale ma anche affettivo e relazionale. Bisogna partire dal riaccenderlo e vedere cosa non funziona e come si possono sistemare le cose. L'invidia è un SEGNALE del suo inconscio che vuole comunicarle che ha bisogno di smuovere le acque sedimentate della sua SFERA AFFETTIVA e volitiva. Ripartire è POSSIBILISSIMO, scelga di farlo. Rimango disponibile per ogni chiarimento. Saluti, Marco Casella.
Cara utente, da quello che descrivi questo momento è molto faticoso e intorno a te mi chiedo se ci possa essere qualcuno che ti può stare vicino. Capisco la voglia di fare da soli, ma alcune volte non è questa la strategia migliore. Ci sono momenti e situazioni in cui abbiamo bisogno della vicinanza di qualcuno, che non si sostituisce a noi, ma è quel posto sicuro a cui tornare nei momenti di difficoltà. In cui fare il punto della situazione, sperimentare sostegno e poi tornare nel mondo. Per questo dal suo messaggio le consiglio di rivolgersi ad un terapeuta per provare come si sente all'interno di uno spazio sicuro. Un saluto, Dr.ssa Antonella Abate
L'invidia è una emozione sgradevole, ma è molto utile al progresso di ogni persona, può dare lo slancio che serve al miglioramento personale se si sa contestualizzare, lei ha fatto le scelte giuste nel cambiare i suoi percorsi di studi, ed è così che funziona nella vita, ci avviciniamo a ciò che è bene per noi soprattutto sperimentando concretamente . I sentimenti e le relazioni interpersonali, poi, sono sempre un duro terreno di prova, per questo mi sembra utile chiedere consulenza ad uno specialista per attraversare in modo più saldo sereno e consapevole questo momento evolutivo. un caro saluto. Maria Teresa Fiorentino

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