Buongiorno. Sono un vostro lettore e mi preme porvi una domanda riguardo una situazione complicata.

20 risposte
Buongiorno.
Sono un vostro lettore e mi preme porvi una domanda riguardo una situazione complicata.

In famiglia siamo io, 54, la mia compagna, 39, e mio figlio di 6 anni. IO sono un eterno disordinato (consapevole e a volte cerco di correggermi), la mia compagna invece è una "perfettina" lamentosa. Mio figlio...beh, lascio a voi immaginare com'è...vivace e disordinato.

Da tempo, credo oltre 3 anni, la mia compagna ha questi costanti cambi di umore, anzi più che costanti direi "improvvisi" (accompagnati da urla e spesso anche botte) specie quando mio figlio esagera o disubbidisce, come sua indole costante. Il problema è il comportamento (specie a scuola) di mio figlio: è cambiato in modo drastico e rispecchia quello della mamma, il che vuol dire che come la mamma ha spesso degli scatti d'ira li ha pure lui, soprattutto quando lo si contraddice o gli si vieta qualcosa (esempio la televisione). E la sua reazione è denti digrignati e astio visibile.
In più si è aggiunta la "simpatia" di un altro uomo, che sta tentando pian piano di "intrufolarsi" nel rapporto famigliare, e che sta frequentando di nascosto convinta che io non sappia. Ma so di per certo.

Come posso fare, per il bene di mio figlio al quale tengo moltissimo e per il quale vivo, dicevo come posso fare per superare tutto ciò?
Premetto che sono disposto anche a situazioni difficili e scomode per il bene di mio figlio, ma finora i miei tentativi sono risultato vani e senza risultati.

Vi leggerò con gioia, grazie.
Dott. Mario Davide Roffi
Psicoterapeuta, Medico di medicina generale
Roma
Salve, mi dispiace per la situazione delicata che sta vivendo. Capisco che possa essere difficile orientarsi in un momento così precario del vostro equilibrio familiare.
Non sarebbe opportuno dare consigli specifici, e sarebbe anzi potenzialmente controproducente dal momento che non è possibile intervenire dall'esterno e limitandosi ad una risposta ad una domanda online su una situazione relazionale consolidata negli anni.
Credo tuttavia che questo primo passo per cercare aiuto sia un passo nella direzione giusta e che il consiglio più idoneo sia di non trascurare la situazione.
Situazioni familiari complicate possono essere affrontate e anche sensibilmente migliorate se ci si lavora nel modo adeguato.
Potreste prendere in considerazione di procedere come famiglia con un terapeuta sistemico-relazionale, che può avere la "visione di insieme" e supportarvi nel modificare degli equilibri che al momento sono disfunzionali in una direzione più sostenibile per tutti i membri della famiglia.
Potete inoltre o in alternativa valutare dei percorsi psicoterapeutici individuali, che possono essere un importante supporto nell'affrontare le difficoltà che state incontrando.
Le consiglio di parlarne con la sua compagna. Valutare insieme la situazione e le possibili opzioni sarebbe il modo migliore di muovervi nella direzione migliore per tutti e in particolare per vostro figlio.
In alternativa può valutare di iniziare lei un percorso individuale, e affrontare approfonditamente questi problemi con il suo terapeuta. Può essere anche questo un aiuto prezioso, ma data la situazione intricata che prescrive credo che valutare un percorso che coinvolga anche la sua compagna sarebbe preferibile.
Un caro saluto, Dott. Mario D. Roffi

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Dott.ssa Silvia Abbà
Psicoterapeuta, Psicologo, Terapeuta
Torino
Caro utente, la situazione che descrive è complessa e i punti di osservazione sono molteplici: il suo, della sua compagna e di suo figlio.
Da quello che si può leggere tutti e tre state soffrendo molto e manifestate diversamente il vostro disagio.
Credo che un approccio di tipo familiare sia quello in grado di offrire un sostegno integrato, per rendere consapevole ciò che ognuno di voi ha bisogno in questo momento così delicato.
Potete valutare, inoltre, la possibilità di rivolgervi a un terapeuta di coppia che possa fornire un sostegno per le difficoltà che state attraversando come coppia e come genitori. Un'ulteriore possibilità è quella di intraprendere un percorso psicologico individuale al fine di mettere in luce i suoi bisogni, desideri, necessità.
Un caro saluto, Dott.ssa Silvia Abbà
Dott.ssa Elisa Fedriga
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Iseo
Buongiorno,
Ha provato a parlarne con la compagna del suo cambio umore e del cambio umore del figlio? Se si, che risposte ha ottenuto? Se no, come mai non ne avete ancora parlato?
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Credo innanzitutto che sia importante che voi possiate instaurare un dialogo schietto e sincero mediante il quale poter condividere pensieri e vissuti emotivi circa la situazione da lei riportata al fine di trovare soluzioni che possano soddisfare le esigenze di tutti. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.

Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Greta Di Marzo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Prato
Buongiorno, mi dispiace che lei e la sua famiglia stiate provando questo disagio.
Bisogna comprendere come mai la sua compagna ha questi scatti, se a lei va bene averli e se vi va bene quello che ne comportano.
Sicuramente i bambini ripropongono quello che apprendono e vivono.
Quello che lei potrebbe fare in primis è confrontarsi con la sua compagna e se lo ritiene opportuno, come già detto dai colleghi, scegliere un professionista che possa affiancarvi e darvi il sostegno di cui avete bisogno affinchè possiate tornare a stare bene e ritrovare un vostro equilibrio.
Resto a disposizione
Dott.ssa GDM
Dott.ssa Alessandra Domigno
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buongiorno, ha espresso attraverso le sue parole un disagio che ad oggi sta interessando più aspetti del suo rapporto di coppia e del rapporto con vs. figlio. I punti su cui poter focalizzare la sua attenzione sono pertanto tanti. Io penso che forse potrebbe cercare di avere un dialogo con la sua compagna molto più diretto e chiaro, rispetto la vs. coppia ma anche rispetto l'educazione di vs. figlio. Credo che attraverso qualche colloquio potrebbe ritrovare il suo centro e comprendere quel che più desidera per sè. Sono a disposizione anche on line. Dott.ssa Alessandra Domigno
Dott.ssa Sonia Cannavò
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Torino
Gent.mo, mi dispiace molto per la sua situazione, da quello che si evince leggendo le sue parole è sofferenza ma allo stesso tempo anche motivazione e volontà nel tentare di risolvere le difficoltà familiari. Alcuni dei colleghi che mi hanno preceduto nel risponderle le hanno già dato preziosi consigli, potreste far svolgere a vostro figlio un percorso psicologico di psicoterapia in chi è specializzato in età evolutiva e contemporaneamente potreste seguire un percorso di supporto alla genitorialità, in modo che la situazione possa essere gestita su più fronti. Per quanto riguarda le difficoltà legate al vostro rapporto di coppia, potreste prendere in considerazione un percorso individuale e in parallelo di coppia, sia per trovare uno spazio individuale sia uno spazio di reciproco incontro. Potrebbe iniziare a confrontarsi con la sua compagna facendo leva sulle reazioni di vostro figlio per poi magari affrontare la questione legata al vostro rapporto di coppia. Le auguro che possa risolvere la sua situazione nel migliore dei modi. Resto a disposizione per ulteriori necessità, un caro saluto.
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile utente, la situazione a diversi punti di vista da tenere in considerazione, il suo quello di suo figlio, moglie, la vostra famiglia ma anche la vostra coppia. Dirle cosa fare non è possibile. Tuttavia ciò che mi sento di dirle e di riflettere individualmente e con la sua partner rispetto alla possibilità di affrontare in percorso familiare o di coppia, o per lei di intraprendere un suo percorso individuale per poter elaborare all'interno di uno spazio solo suo ciò che sta vivendo. Resto a disposizione per ulteriori necessità, cordiali saluti Dott.ssa Alessia D'Angelo
Dott.ssa Giovanna Grasso
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Mestre
Gentilissimo, mi dispiace molto per la sofferenza e disagio che si evince dalla situazione da Lei descritta, ma la Sua motivazione, riflessione, e volontà di mettersi in gioco è già un buon punto di partenza e consapevolezza.
Potrebbe essere sicuramente importante confrontarsi con la sua compagna, e trovare uno spazio individuale e/o di coppia per poter elaborare il Suo/Vostro vissuto e malessere legato alla situazione creatasi per poter metterci un pensiero consapevole.
Potrebbe essere opportuno intraprendere un percorso di coppia legato alle difficoltà relazionali e le vostre dinamiche di coppia e familiari, tuttavia è consigliabile anche intraprendere un percorso di supporto alle genitorialità per poter affrontare le difficoltà legate alle reazioni e al comportamento di vostro figlio, e se necessario valutando con il professionista, far intraprendere parallelamente al piccolo un percorso psicologico di psicoterapia in età evolutiva, in modo tale che anche il bambino possa avere un suo spazio per poter esprimere liberamente ciò che sente e prova.
Restando disposizione si porgono cordiali saluti, Dott.ssa Giovanna Grasso
Dott.ssa Luisa Anibaldi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Senigallia
Buonasera, per prima cosa il consiglio che mi sento di fornirle è quello di cercare il più possibile un dialogo e un confronto con la sua compagna sulle tematiche che ha espresso sopra.
Qualora non si riuscisse a trovare un punto di incontro e qualora ci fosse una motivazione da parte di entrambi sarebbe consigliato inizialmente un percorso di psicoterapia di coppia al fine di poter sperimentare seduta dopo sedute differenti modalità di relazione.
Buona serata
Dott. Raffaello Di Monte
Dott.sa Luisa Anibaldi
Dott. Giacomo Santini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno. Capisco la difficile situazione emotiva che sta vivendo in questo momento; naturalmente potrei darle dei suggerimenti di buon senso, ma me ne astengo: potrebbero tranquillamnete farelo stesso persone sagge o amici fidati, ma non è questo il punto. Si tratta invece di capire se la sua è una situazione di fragilità psicologica tanto avanzata da richiedere un percorso terapeutico strutturato. Questo si può decidere solo dopo un colloquio che consenta di mettere a fuoco la complessità del problema. Mi metto pertanto a sua disposizione per un colloquio telefonico gratuito; mi può contattare tramite Mio Dottore. Cordiali saluti Dott. Giacomo Santini
Prof. Antonio Popolizio
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, lei ha messo sul piatto tante cose. In merito alla gestione della rabbia da parte di sua moglie credo che dovrebbe affrontare l'argomento con serenità parlandone con lei e magari cercare di convincerla nel parlarne con uno psicologo spiegandole che tali comportamenti potrebbero negativamente influire sulla crescita di vostro figlio e sulla famiglia. In merito alla figura esterna che sta tentando di introfularsi come lei dice , se il tentativo rimane tale non ha nulla di cui preoccuparsi e potrebbe chiarire la cosa con sua moglie. Una terapia di coppia potrebbe darvi enormi benefici, ci rifletta. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Dr. Eugenio Scarabelli
Psicoterapeuta, Psicologo
Fermo
Buongiorno e grazie per l'attenzione e la fiducia che pone in questa chat. Da come descrive la situazione credo di capire che l'atteggiamento di suo figlio rispecchi molto il clima di "caos" presente nella famiglia e nella coppia in particolare. Le differenze, che immagino non siano presente solo sul piano dell'ordine/disordine con cui lei e la sua compagna gestite la casa e la vita, penso si ripercuotano sul clima generale del vostro sistema.
Io vedrei bene un percorso di coppia con l'obiettivo di chiarire la relazione tra di voi. Nel caso in cui la signora non fosse disponibile a questo, non esiterei a suggerirle di avviare lei stesso una relazione psicoterapeutica, volta a rendere più consapevoli alcune parti di sé e della sua relazione. Il bambino credo risenta degli influssi di questa situazione e dunque ne trarrebbe miglioramento, via via che la situazione dovesse migliorare.
Se ritiene che io possa esserle utile, non esiti a contattarmi anche on line. Buone cose
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Dr. Andrea Caso
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Piano di Sorrento
Salve, credo che al di là di additare gli scatti di suo figlio come "simili a quelli di sua moglie", sarebbe da capire il motivo della frustrazione del bambino. Sua moglie si sarà trovata anche lei frustrata in un qualche cosa che riguarda il clima familiare. Forse è il caso di chiedersi se esiste una responsabilità condivisa nella nascita di queste frustrazioni.
Dott.ssa Giuseppina Cavallo
Psicologo, Psicoterapeuta
Pieve di Cento
Gentilissimo, il bambino sta rispecchiando il disagio e le frustrazioni della madre, che indirettamente gli "sta insegnando" ad urlare e a non controllare la rabbia: l' aggressività si trasmette. Può essere utile un percorso di sostegno alla genitorialità che aiuti a migliorare la comunicazione e ad attivare maggior empatia nel rapporto con il bambino; fornire al bambino uno spazio psicoterapeutico tutto suo per elaborare questi vissuti rabbiosi/ angoscianti ; infine rivedere le dinamica di coppia e analizzare la Vostra progettualità futura... Un caro saluto, dott.ssa Giuseppina Cavallo
Dott.ssa Silvia Ragni
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, grazie della condivisione. Ma lei ha parlato seriamente con sua compagna degli scatti di rabbia? Intendo non una discussione o un litigio, ma un discorso serio, preoccupato e affettuoso per lei e per suo figlio. Cosa intende per intruso? Come mai rimane a guardare e non parla? Le consiglio vivamente di parlare con la sua compagna e di proporle una terapia di coppia. Per suo figlio un ambiente sereno e che comunica al suo interno sarebbe la cosa migliore che può offrirgli. Rimango a disposizione, cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
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Dott.ssa Violeta Raileanu
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Torino
Buongiorno,
la situazione che descrive è complessa e coinvolge dinamiche familiari ed emotive delicate. Da un lato, c'è il comportamento di sua compagna, con i suoi cambi di umore e scatti d'ira che sembrano aver influenzato negativamente anche vostro figlio. Dall'altro, la presenza di un'altra persona aggiunge ulteriori complicazioni.

Il cambiamento nel comportamento di suo figlio, con episodi di rabbia e frustrazione, sembra riflettere l'ambiente familiare, e questo sicuramente crea preoccupazione. La consapevolezza che ha di ciò è un primo passo importante, specialmente per il bene di suo figlio, che percepisce e risente delle tensioni all'interno della famiglia.

Se sente la necessità di un confronto diretto e aperto con sua compagna o di un approfondimento per comprendere meglio come agire, potrebbe essere utile prendere del tempo per riflettere su come affrontare queste sfide con calma e determinazione.

Resto a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.
D.ssa Raileanu
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova

La situazione che descrive è certamente complessa e carica di emozioni, soprattutto per il benessere di suo figlio, che è giustamente al centro delle sue preoccupazioni. La psicoterapia breve strategica potrebbe essere un valido aiuto per affrontare in modo pratico ed efficace le difficoltà che sta vivendo. Questo approccio mira a modificare rapidamente i comportamenti e le dinamiche relazionali disfunzionali, lavorando su strategie mirate per migliorare la comunicazione familiare e ridurre i conflitti. Inoltre, potrebbe supportarla nel gestire la situazione con la sua compagna e nell’affrontare il legame emotivo tra lei e suo figlio. In parallelo, potrebbe essere utile considerare un intervento per il bambino, volto a insegnargli strumenti per esprimere e regolare le emozioni in modo costruttivo. Un percorso guidato le permetterà di prendere decisioni più lucide e funzionali per il futuro della sua famiglia.
Dott.ssa Elena Santomartino
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Preganziol
Buongiorno, i suoi dubbi sono legittimi. Una psicoterapia è consigliata perché, se da una parte "guarisce" gli stati d'animo che non la fanno stare bene, dall'altro "educa" alla consapevolezza e alla conoscenza di sé. La conseguenza di questa "educazione" è che poi lei è in grado di fronteggiare tutto ciò che la vita ci riserva quotidianamente, in modo adeguato. Se non trova riscontro con lo psicoterapeuta che dovesse frequentare, conviene cambiare. Ognuno ha un suo metodo di lavoro e non è detto che quel metodo vada bene per lei. A disposizione per qualsiasi chiarimento, la saluto cordialmente. dr.ssa Elena Santomartino, psicologa psicoterapeuta
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve, i comportamenti di irritabilità e i frequenti cambi d’umore della compagna possono influire notevolmente sul bambino, che spesso riflette ciò che osserva in casa. Un percorso di psicoterapia familiare o un intervento basato sull’analisi bioenergetica potrebbe aiutarvi a esplorare dinamiche emotive profonde e a trovare modi più funzionali per gestire le tensioni. Inoltre, è fondamentale mantenere un dialogo aperto e rispettoso, anche se faticoso, e considerare il sostegno di un psicologo psicoterapeuta che possa guidarvi nella gestione di queste difficoltà, proteggendo soprattutto il benessere emotivo di vostro figlio. Restare presenti, coerenti e rassicuranti per lui è una priorità. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli

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