Buongiorno, sono un uomo di 45 anni cin scarsissima esperienza sessuale. Per anni dopo una breve fre

20 risposte
Buongiorno, sono un uomo di 45 anni cin scarsissima esperienza sessuale. Per anni dopo una breve frequentazione con una ragazza mi sono chiuso in me stesso, a causa della mia timidezza, bassa autostima ed ansia ho evitato di cercare una relazione al punto da pensare che le ragazze in fondo non mi piacessero così tanto. Da qualche mese ho iniziato una storia di amicizia "intima" con una donna. Quando la bacio però non sento quella forte passione che provavo al mio primo bacio, a livello di stimoli erogeni, ho erezioni che al momento della penetrazione si fanno deboli tanto da rendere impossibile l'entrata in vagina. Abbiamo fatto sesso completo 3 volte su 4 sempre con questo problema dell'erezione instabile. Ora ho paura di essere entrato in una spirale senza uscita e che la prossima volta avrò una nuova defaiance. Come posso uscire da tale situazione?
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buongiorno,
grazie per aver condiviso con così tanta sincerità la sua esperienza, che sicuramente non è semplice da raccontare. Quello che descrive è un vissuto che riguarda diversi aspetti della sfera emotiva e relazionale, oltre che sessuale.

La sua storia personale – fatta di timidezza, insicurezza, evitamento delle relazioni e bassa autostima – ha probabilmente avuto un impatto sul modo in cui vive oggi la sessualità. Quando per molto tempo si evita l’intimità, può diventare difficile lasciarsi andare senza che entrino in gioco ansia da prestazione, paure o aspettative irrealistiche (come rivivere esattamente le emozioni del primo bacio, che sono naturalmente uniche e legate a un altro momento della vita).

Il fatto che riesca comunque ad avere erezioni, seppur altalenanti, è un segnale positivo: indica che non ci sono necessariamente problemi organici, ma piuttosto che la sua ansia anticipatoria (la paura della defaiance) può influenzare negativamente la risposta sessuale. Questo è molto comune e può instaurare un circolo vizioso: più si teme il fallimento, più aumenta la probabilità che accada.

Anche il tipo di legame con la partner attuale gioca un ruolo importante. Una relazione “intima” ma non chiaramente definita può generare insicurezza e mancanza di protezione emotiva, fattori che incidono sul rilassamento necessario alla risposta sessuale.

Per uscire da questa spirale è fondamentale lavorare sulla gestione dell’ansia, sul rafforzamento dell’autostima e sull’acquisizione di una maggiore consapevolezza corporea e relazionale. In questi casi, un percorso psicologico e/o sessuologico può fare una grande differenza, aiutando a rielaborare le esperienze passate e ad affrontare le dinamiche attuali con maggiore sicurezza e serenità.

Sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa

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Dott. Simone Festa
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Napoli
Buongiorno, ciò che le accade non è assolutamente una rarità ad oggi e può essere correlato a vari fattori. Può essere legato ad aspetti psicologici e relazionali, all'utilizzo degli strumenti digitali, a potenziali cali degli ormoni sessuali (valutare mediante analisi), a fattori alimentari, o alla concatenazione di questi fattori. Le relazioni con le figure significative della sua vita sul piano intimo, il modo in cui lei ha vissuto queste relazioni e quali parti di sé utilizza nella relazione con una partner possono dare risposta a questo fenomeno, e potenzialmente (salvo che non vi siano altre interferenze dei fattori che ho menzionato), sarebbe possibile sbloccare meccanismi relazionali diversi rispetto a quelli che ora lei utilizza nella relazione con una donna. Resto a disposizione per le sue necessità.

Dott. Simone Festa
Dott. Stefano Scaccia
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
L'esperienza mi ha insegnato che il problema sessuale non è un problema sessuale. La causa di ciò che lei ha descritto nella sua domanda si trova dietro, nella sua storia, nel suo immaginario sessuale, nella sua disistima. Personalmente le consiglierei di evitare tecniche e strategie (o pilloline) per ottenere erezioni più durature. Le consiglio invece di farsi carico di tutto il suo passato e della particolare via che ha percorso la sua esistenza. Lo so che tutti cercate la scorciatoia, la via facile, la via rapida. Ma vi informo: non esiste. E' solo una illusione. La strada più breve è la strada lunga. Gli uomini sono problemi complessi e affascinanti. Lei non è un pene, lei è un uomo. Se lo ricordi.
Dott.ssa Valentina De Chiara
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Brescia
Gentile utente, comprendo profondamente la difficoltà e la frustrazione che sta vivendo in questo momento. Affrontare queste problematiche legate all'intimità può generare molta ansia e farla sentire in un vicolo cieco. È assolutamente comprensibile quanto possa essere faticoso convivere con queste dinamiche che minano la sua serenità e la sua intimità. Considerando il peso emotivo che questa situazione sta avendo su di lei, le suggerisco di intraprendere un percorso psicologico, così da esplorare più a fondo la situazione e affrontare i pensieri e le emozioni legati ad essa, con l’obiettivo di trovare maggiore serenità.
Resto a disposizione anche per consulenze online.
Un caro saluto,
Dott.ssa Valentina De Chiara
Brescia
Dott. Febbraro Jacopo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Parma
Ciao, credo che sarebbe importante indagare cos'è che più di tutto ti impedisce di entrare in relazione liberamente con l'altro. Credo che questo tipo di indagine sia fondamentale per te, per il tuo benessere e ovviamente anche per la questione di performance. Potrebbe essere fondamentale in questo caso accedere ad uno spazio che ti permetta in questo senso di comprendere di più tale questione.
Dr. Salvatore Garufi
Psicologo, Psicoterapeuta
Brescia
Buongiorno,
capisco quanto possa essere frustrante trovarsi, proprio adesso che ha deciso di aprirsi a una relazione più intima, con un’erezione che non “tiene” nel momento decisivo. È un’esperienza molto più diffusa di quanto si pensi, specialmente quando si uniscono scarsa esperienza, timidezza e la paura di deludere la partner. La buona notizia è che, nella maggior parte dei casi, si tratta di un problema situazionale e reversibile: la causa principale è l’ansia da prestazione, non un deficit fisico permanente.



Perché succede
• Ansia anticipatoria: prima ancora di iniziare il rapporto il suo corpo si attiva come se dovesse superare un esame; ciò aumenta l’adrenalina, che è l’”antagonista” dell’erezione.
• Attenzione sul risultato: quando il pensiero dominante è “devo restare duro”, l’erezione diventa un test continuo; il desiderio spontaneo viene messo in secondo piano e cala.
• Poca esperienza recente: anni di evitamento consolidano la convinzione “non sono portato per il sesso” e ogni piccola incertezza sembra confermarla.
• Confronto con ricordi idealizzati: il primo bacio adolescenziale vive in una memoria carica di novità e ormoni giovanili; oggi il contesto, l’età e le aspettative sono diversi, e il corpo risponde di conseguenza.



Cosa può aiutarla nell’immediato
1. Verifica medica di base: un controllo andrologico (profilo ormonale, pressione, glicemia) serve soprattutto per tranquillizzarla: sapere che “l’hardware” è OK riduce già molta ansia.
2. Obiettivo sul piacere, non sulla penetrazione: concentri l’attenzione su baci, carezze, stimolazioni manuali/orali senza darsi la penetrazione come “esame da superare”. Quando il traguardo non è obbligatorio, l’erezione tende a tornare spontanea.
3. Tecnica del sensate focus: procede a tappe (contatto non genitale, poi genitale senza erezione necessaria, poi contatto pene-vulva, infine penetrazione). Questa progressione disinnesca la pressione sul risultato.
4. Respirazione consapevole e pausa mindful: se avverte un calo, rallenti, faccia un paio di respiri profondi e riporti l’attenzione alle sensazioni sulla pelle, non al “funzionamento” del pene.
5. Dialogo onesto con la partner: condividere il timore di “fare cilecca” trasforma il problema in qualcosa da affrontare in due, non in un esame solitario.
6. Ristrutturare il pensiero catastrofico: ogni episodio riuscito (o anche solo un’erezione durante i preliminari) è prova che il suo corpo funziona; ricordi a sé stesso quel dato di realtà quando la mente dice “andrà male”.



Il ruolo della psicoterapia sessuale

Un breve percorso mirato permette di:
• identificare e modificare le convinzioni disfunzionali (“devo essere sempre pronto”, “se non penetro fallisco”);
• allenare tecniche di gestione dell’ansia corporea in situazione;
• guidare la coppia lungo esercizi graduali (sensate focus) con feedback professionale;
• integrare, se opportuno, un supporto farmacologico temporaneo in coordinamento con l’andrologo.

Spesso bastano poche settimane di lavoro strutturato per ripristinare erezioni stabili e, soprattutto, per restituire fiducia e spontaneità alla vita sessuale.



Se desidera un aiuto personalizzato e riservato, la invito a prenotare un colloquio privato con me tramite la piattaforma MioDottore. Insieme valuteremo i fattori specifici che alimentano l’ansia, definiremo un piano di esercizi su misura e, se necessario, coinvolgeremo un andrologo di fiducia. Questo passo concreto può trasformare la paura di “entrare in una spirale” in un percorso di riscoperta della sessualità, più serena e gratificante.
Dott.ssa Sabrina Germi
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Castegnero
Gentile paziente,
Oltre di 16 milioni di italiani presentano problemi sessuali, come evidenziato da recenti indagini.
Nonostante ci si aspetti che i sistemi che regolano la sessualità siano perfettamente adatti al loro scopo, la sessualità si trova in quel mezzo tra volontà e spontaneità che a volte ne diviene la sua debolezza. Come ricorda B. Pascal non vi è nulla di naturale che non possa essere reso artificiale e non vi è nulla di artificiale che non possa divenire naturale.
Da quanto Lei scrive i problemi sessuali sembrano non essere l'unico problema...
per questo Le consiglio di rivolgersi ad un psicoterapeuta per intraprendere un percorso che l'aiuti a fare maggiore chiarezza.
Saluti,
dr. Germi
Dott. Dimitri Abate
Psicologo, Psicoterapeuta
Bologna
Grazie per aver condiviso con così tanta sincerità la sua esperienza e la sua sofferenza. Esporsi su temi così intimi richiede coraggio e questo è già un primo passo importante.

È del tutto umano provare ansia, insicurezza e dubbi in situazioni che coinvolgono l’intimità, soprattutto quando si hanno alle spalle esperienze limitate o difficili. Molte persone si trovano a vivere difficoltà simili, anche se spesso se ne parla poco.

Da un punto di vista psicologico, ciò che descrive potrebbe essere legato a un’ansia da prestazione e a schemi di evitamento che si sono rinforzati nel tempo. Le difficoltà erettili in questi casi non sono segno di un problema fisico, ma di una risposta naturale allo stress e alla paura di non riuscire.

Un percorso psicoterapeutico potrebbe aiutarla a lavorare sull’autostima, sull’ansia e a riscoprire un rapporto più sereno e spontaneo con la sessualità.

Si può uscire da questa spirale: con il giusto supporto, molte persone ritrovano fiducia e piacere nella relazione intima.

Le auguro il meglio.

Cordiali saluti,
Dott. Abate
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,
il problema di cui parla potrebbe avere a che fare con l'ansia da prestazione. Intraprenda un percorso psicologico con uno psicoterapeuta specializzato in sessuologia, potrà aiutarla nella risoluzione della problematica qui espressa.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Dr. Cristina Finocchiaro
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, sicuramente dei colloqui con uno psicologo la potrebbero aiutare, anche perchè già in queste poche righe sembrerebbe lei esprimere una certa sensibilità, legata ad ansia nei rapporti , che hanno radici stiriche: "..una breve frequentazione con una ragazza mi sono chiuso in me stesso, a causa della mia timidezza, bassa autostima ed ansia". Ora potrebbe essere il momento di iniziare un lavoro su di sè, sull'ansia da prestazione che potrebbe essere la determinante inconscia che genera evitamento emozionale e paura per la prestazione. E' solo un'ipotesi (ce ne potrebbero essere altre) ma la invito a superare reticenza e possibile senso di vergogna, proprio perchè ora sta chiedendo aiuto, lo faccia seriamente, ne vale la pena di oltrepassare questa barriera. Cordiali saluti
Dott. Maria Celestino
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Mazara del Vallo
Quello che stai vivendo è qualcosa che tocca profondamente molti uomini, anche se in pochi ne parlano davvero. Il sesso, l’intimità, il desiderio… sembrano cose semplici, quasi automatiche, ma in realtà sono legate in modo profondo a come ci sentiamo con noi stessi, a quanto siamo in pace, a quanta libertà abbiamo dentro. E se per molti anni hai evitato le relazioni per proteggerti — per non sentirti sbagliato, inadeguato, esposto — è del tutto comprensibile che oggi, anche trovandoti accanto a una donna con cui c’è confidenza, ti senta fragile, sotto pressione, quasi spinto a "dimostrare" qualcosa, forse anche a te stesso.

L’erezione, nei momenti di intimità, non è solo una questione fisica. È come un barometro emotivo: se dentro ci sono ansia, insicurezza, aspettative troppo alte, il corpo si blocca. Tu stesso hai descritto bene quel circolo vizioso: il timore di avere un'altra defaiance, il ricordo di quelle precedenti, e poi il pensiero fisso che "questa volta deve andare bene". Ma quando entri in un momento di intimità con questa tensione addosso, il piacere lascia spazio alla performance, alla paura. E il corpo, semplicemente, si difende: perde reattività, si ritrae, non risponde come vorresti.

Non è una condanna. Non è qualcosa che devi vivere per sempre. È un passaggio, delicato, in cui il tuo corpo ti sta dicendo che ha bisogno di più tempo, più fiducia, meno fretta e meno giudizio. È come se stessi imparando tutto da capo, ma da un punto diverso della tua vita. E questo, anche se ora ti sembra un limite, può essere un’occasione: quella di costruire un’intimità vera, fatta non solo di atti sessuali riusciti, ma di contatto, scoperta, autenticità.

È importante anche non paragonare quello che vivi oggi con il “fuoco” del primo bacio. Quella passione lì era nuova, travolgente, forse anche idealizzata. Oggi sei una persona diversa. Hai vissuto anni di silenzio, di chiusura. Ti stai riaprendo adesso. Non è detto che tutto debba tornare subito com’era, anzi, forse stai scoprendo che la sessualità è qualcosa di molto più vasto, meno legato al picco e più a ciò che si crea tra due persone.

Il punto è che non devi combattere questa cosa da solo. Ti può aiutare parlarne, anche con un professionista, qualcuno che sappia farti da specchio senza giudizio. E può farti bene, se te la senti, dirlo anche a lei. Non come un problema da risolvere, ma come un pezzo di te. Non sei meno uomo per questo. Anzi, il coraggio di mostrarsi nei propri punti deboli è una delle forme più autentiche di forza.

Soprattutto, ricordati che non c’è nulla di rotto in te. C’è solo un po’ di paura da sciogliere, una fiducia da ricostruire. E, passo dopo passo, la ritroverai. Il desiderio può tornare a fluire, l’erezione a esserci, ma solo se non diventa un esame da superare.

Se vuoi, possiamo anche provare a parlare più in profondità di quello che senti durante quei momenti — a cosa pensi, cosa ti blocca, quali immagini ti attraversano.




Dott.ssa Gloria Giordano
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Napoli
Ciao, grazie per aver condiviso con così tanta sincerità la tua situazione. Capisco quanto possa essere frustrante e preoccupante vivere queste difficoltà, soprattutto quando si tratta di intimità e di sentirsi a proprio agio con il proprio corpo e le proprie emozioni.
Come terapeuta, ti consiglio di considerare un percorso di supporto psicologico, perché spesso i problemi di erezione e di risposta sessuale sono strettamente collegati a fattori emotivi, come ansia, bassa autostima o timidezza, che possono influenzare la risposta fisica. Lavorare su questi aspetti può aiutarti a ridurre l’ansia da performance e a migliorare la tua fiducia in te stesso, creando un ambiente più sereno e positivo per vivere l’intimità.
Un percorso psicologico ti può offrire strumenti per affrontare e superare le paure, migliorare la percezione di te stesso e sviluppare una maggiore consapevolezza delle tue emozioni e dei tuoi bisogni. Questo ti permetterà di vivere le relazioni sessuali con più tranquillità e naturalezza, senza la paura di fallire.
Ti consiglio di rivolgerti a uno psicologo o a uno psicoterapeuta specializzato in sessuologia, che possa accompagnarti passo dopo passo in questo percorso di scoperta e crescita. Con il giusto supporto puoi ritrovare serenità e piacere nel vivere la tua sessualità.
Dott.ssa Carlotta Piccolo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Catania
Buongiorno, mi dispiace per le sue difficoltà, quello che posso consigliarle è di chiedere una consulenza psicologica, che le permetta di comprendere in maniera profonda da dove nascono le sue difficoltà e intraprendere la strada per la possibile risoluzione
Dr. Jacopo Modoni
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Buongiorno,
quella che descrive è una situazione frequente, soprattutto in presenza di ansia da prestazione e insicurezze personali. Le difficoltà erettili che emergono in questi casi sono spesso legate a fattori psicologici più che fisici, e l’ansia anticipatoria (“temo che capiterà di nuovo”) alimenta un circolo vizioso che rende la risposta sessuale ancora più fragile.

Un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale aiuta a lavorare su:

pensieri disfunzionali legati alla performance,

gestione dell’ansia sessuale,

recupero di un approccio più spontaneo e centrato sul piacere.

Questi interventi sono efficaci e mirati per interrompere la spirale che sta vivendo.

Un caro saluto,
Dott. Jacopo Modoni
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera, io le suggerisco di parlare prima possibile con uno psicoterapeuta per valutare la situazione. Lei stesso scrive che ha scarsa esperienza sessuale e indagare il motivo di ciò è importante per comprendere ciò che ostacola l'approccio con l'altro sesso.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Mara Catena
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno,
da quanto dice potrebbero esser collegati a tale difficoltà la bassa autostima e l'ansia.
Questa problematica potrebbe esser collegata alla tendenza all'evitamento delle situazioni intime. Il mio consiglio è quello di contattare un/una collega psicoterapeuta con specializzazione in sessuologia, al fine di poter affrontare la tematica legata alla difficoltà sessuale e assieme alle tematiche di ansia e bassa autostima.

Rimango a disposizione.
Dott. Lorenzo Rizzi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Udine
Buongiorno.
Un sintomo è la punta dell'iceberg di una difficoltà di tipo psichica.
Viene da chiedersi se quanto descrive non abbia a che fare, per l'appunto, con preoccupazioni con la sua stima di sé e la paura di esporsi a situazioni che rischiano di essere umilianti e pertanto generare molta preoccupazione che le impedisce di godersele.
Pertanto, credo che un percorso di psicoterapia a orientamento psicodinamico ben fatto, le permetterebbe di esplorare tutto il mondo di significati che possono celarsi dietro questa difficoltà e di lavorare contemporaneamente con l'obiettivo di rinforzare la sua autostima.
Dott.ssa Luana Lauretta
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, mi spiace molto per quello che sta passando.

Ogni tipo di relazione è unica perchè riguarda non solo un'altra persona che, per definizione, è diversa dalla precedente ma perchè anche noi siamo diversi dalla persona che eravamo; certe convinzioni, pensieri, comportamenti, mutano assieme a noi nel tempo.

Da quello che riporta, sembrerebbe che Lei sia stato molto bravo a darsi una possibilità nello sbloccarsi ma adesso è un po' aggrovigliato da un punto di vista cognitivo, cioè ha probabilmente attribuito dei significati e convinzioni erronee a quello che potrebbe accadere sulla base del timore; quindi, lavorare sulla ristrutturazione cognitiva potrebbe essere un'ottima strada.

Augurando una buona serata, porgo cordiali saluti.
Dott.ssa Anna Maria Chiaia
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Reggio Calabria
buongiorno, probabilmente si sente un pò in agitazione ed in ansia essendo una cosa al quanto nuova per lei...provi a darsi del tempo per lasciarsi andare ...se si accorge che il problema persiste potrebbe consultare uno psicologo che la aiuterebbe a comprendere meglio i significati di quando le sta accadendo. Cordialmente
Dott.ssa Gessica Turiello
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Salerno
Buongiorno,
la ringrazio per aver condiviso con tanta sincerità una parte così delicata e intima della sua vita. La rassicuro dicendole che la situazione che descrive è più comune di quanto pensa. Le suggerirei di valutare di iniziare una terapia individuale. Ciò che scrive è importante e merita di essere ascoltato e trattato nella giusta sede.
Resto a disposizione. Un caro saluto,
Dott.ssa G.T.

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