Buongiorno, sono arrivato al punto di avere paura dei miei pensieri intrusivi e quando arrivi lì vuo

26 risposte
Buongiorno, sono arrivato al punto di avere paura dei miei pensieri intrusivi e quando arrivi lì vuol dire che la chimica del cervello è compromessa, volevo sentire un vostro parere a riguardo... Grazie...
Buon pomeriggio,
arrivare ad aver paura dei propri pensieri è un’esperienza che può disorientare profondamente, ma non significa essere “compromessi”: spesso è un segnale che qualcosa dentro di noi sta chiedendo ascolto, ordine e cura.

I pensieri intrusivi sono comuni, ma quando iniziano a generare paura o a condizionare il nostro senso di sicurezza, è importante non affrontarli da soli o con il solo sforzo della razionalità.
Non è questione di forza di volontà o di "essere sbagliati": il cervello, in certi momenti, può entrare in modalità difensiva... ma può anche uscirne! :-)

Parlarne con qualcuno che può aiutare a distinguere tra pensiero, emozione e reazione — senza giudizio — è spesso il primo passo per ritrovare lucidità e padronanza.
Se lo desidera, possiamo approfondire insieme questo momento: mi trova su MioDottore, anche per un primo incontro.
Non è solo. E non è rotto.

Un caro saluto,
Janett Aruta
Psicologa

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Dr. Riccardo Sirio
Psicologo, Psicologo clinico
Trofarello
Buongiorno, e grazie per aver condiviso qualcosa di così delicato. Quando i pensieri intrusivi iniziano a spaventarti o a condizionare la tua vita quotidiana, è un segnale importante da ascoltare, non un fallimento. Non sei solo, e questi vissuti sono affrontabili con l’aiuto giusto. Ti consiglio di considerare un percorso psicologico, anche online se ti è più comodo: la terapia cognitivo-comportamentale, ad esempio, è molto efficace per questo tipo di difficoltà. Parlare con un professionista può aiutarti a ritrovare un senso di sicurezza e controllo.
Dr. Francesco Rizzo
Psicoterapeuta, Psicologo, Neuropsicologo
Gallarate
Buonasera, sicuramente avere dei pensieri intrusivi non è la situazione migliroe che uno vorrebbe prospettarsi, però non è detto che averne paura abbia compromesso la chimica del cervello. Non è un passaggio così deduttivo. Un colloquio psicologico ed un'eventuale psicoterapia, potrebbe aprire la strada verso un approfondimento di questi pensieri, cercando di capire da dove vengono, a cosa servono e che significato hanno. I pensieri intrusivi sono sicuramente un sintomo, chiaramente essendo intrusivi difficilmente sono controllabili, questo non vuol dire però che non possano scomparire. Ci sono diverse tecniche e approfondimenti, che potrebbero aiutarla nel suo caso.
Dott.ssa Cecilia Caggianese
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Tito Scalo
Salve,
delle volte la nostra mente può essere attraversata da una serie di pensieri intrusivi, strani e invalidanti, vissuti come ospiti indesiderati. Per tale motivo, causano tanta ansia e paura di impazzire. Imparare a conoscerli e ad affrontarli nel modo giusto, permette di renderli meno invalidanti per la propria vita. Un percorso psicoterapeutico potrebbe esserle sicuramente d'aiuto in questo.
Un saluto.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Cecilia Caggianese
Buongiorno, e grazie per aver condiviso qualcosa di così delicato.

Quando i pensieri intrusivi fanno paura, spesso succede qualcosa di molto specifico: il pensiero viene percepito come pericoloso, come un possibile segnale di ciò che potresti essere o diventare. Questo crea una forte attivazione emotiva — ansia, colpa, vergogna — che ti spinge a cercare conferme, rassicurazioni, o a evitare certe situazioni o pensieri stessi. Il risultato è che la mente impara che quel pensiero è importante, e quindi torna.

Ma il pensiero intrusivo, in sé, non ha potere. È automatico, non richiesto, e soprattutto non dice nulla su chi sei o su cosa potresti fare. Le persone che si preoccupano di questi pensieri, proprio come stai facendo tu, sono quasi sempre le meno inclini a trasformarli in azione. La paura nasce quindi da una valutazione distorta: il pensiero viene letto come significativo o pericoloso, quando in realtà è solo un fenomeno mentale — una specie di “spam” della mente.

Il punto chiave non è eliminarli, ma cambiare il tuo modo di rapportarti a loro. Invece di cercare di controllarli o combatterli, si lavora sul riconoscerli per quello che sono e lasciare che passino, anche se generano disagio. Questo approccio riduce l’ansia e, col tempo, anche la frequenza e l’impatto dei pensieri.

Un’altra parte importante è osservare come reagisci al pensiero: cosa ti dici? Cosa fai subito dopo? Cerchi di distrarti, rassicurarti, evitare certe cose? Questi comportamenti, anche se comprensibili, possono rinforzare il meccanismo. Iniziare a interrompere queste risposte — gradualmente e con pazienza — può fare una grande differenza.

In sintesi, ciò che sta accadendo non significa che “la tua mente è rotta” o che sei in pericolo. Significa che la tua mente sta rispondendo a un circolo di pensiero–ansia–evitamento che può essere interrotto. Il problema non è tanto avere pensieri intrusivi, ma il modo in cui li interpreti e reagisci ad essi.

Questa è una dinamica molto comune, e ci sono strategie efficaci per lavorarci, basate proprio su osservazione, accettazione, e modifica dei comportamenti di risposta.

Detto questo, il passo più utile che puoi fare ora è contattare uno specialista che abbia esperienza nel lavoro con i pensieri intrusivi e l’ansia. Un percorso guidato può aiutarti a sciogliere questi meccanismi in modo profondo e duraturo. Non sei solo in questo, e si può stare molto meglio.
Dott.ssa Fausta Florio
Psicologo, Psicologo clinico
Palma Campania
Gentile utente, buon pomeriggio.
La ringrazio per aver condiviso con noi il suo sentire. Mi dispiace molto per la situazione che descrive, che, seppur in poche righe, lascia trasparire un disagio profondo e del tutto comprensibile rispetto ai pensieri intrusivi che racconta, e che sembrano far parte ormai del suo vissuto quotidiano.
In ambito psicologico, i pensieri intrusivi vengono descritti come contenuti mentali – spesso disturbanti e indesiderati – che si presentano alla mente in modo improvviso e involontario. È importante sottolineare che si tratta di un’esperienza umana comune, e che il loro manifestarsi non equivale a perdere il controllo, né a essere intenzionati a metterli in atto.
Capisco che lei si senta spaventato da questi pensieri, al punto da temere che possano compromettere persino la struttura chimica del cervello. Vorrei rassicurarla su questo: proprio per la loro natura inaspettata, a volte anche impetuosa, è normale provare la sensazione di non avere pieno controllo sulla propria mente. Questo senso di impotenza può diventare fonte di grande ansia, soprattutto quando si ha l’impressione di non riuscire a dirigere o a gestire ciò che si pensa.
Mi chiedo se ricorda quando ha iniziato ad avere paura di questi pensieri intrusivi che ci riferisce. C’è stato forse un momento, un evento, un cambiamento particolare nella sua vita che ha segnato l’inizio di questo vissuto? Che impatto hanno questi pensieri sulle sue giornate, sulle sue emozioni, sul modo in cui si percepisce?
Se lo riterrà opportuno, le consiglierei di rivolgersi a un professionista con cui esplorare più a fondo la natura di questi pensieri, e comprendere insieme quanto possano essere funzionali, disfunzionali o frutto di meccanismi irrazionali. Non si tratta di “sconfiggerli” – anche perché sarebbe illusorio pensare di poter eliminare del tutto certi contenuti mentali – ma piuttosto di modificare il modo in cui ci relazioniamo ad essi, sviluppando un rapporto più consapevole e meno giudicante con il proprio mondo interno. Si conceda la possibilità di condividere ciò che prova con qualcuno pronto ad accoglierlo senza giudizio. Se lo merita.
Le auguro il meglio.
Cordialmente,
Dott.ssa Fausta Florio
Dr. Jacopo Modoni
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Buongiorno,
capisco quanto possa essere difficile convivere con pensieri intrusivi, soprattutto quando iniziano a spaventare. È importante sapere che avere pensieri indesiderati non significa che siano veri, che definiscano chi siamo o che implichino una compromissione "chimica" del cervello. Al contrario: il fatto che lei se ne renda conto e li viva con disagio è già un segnale di consapevolezza e lucidità.

Spesso questi pensieri si rinforzano proprio perché cerchiamo di combatterli o tenerli sotto controllo. Per questo, può essere molto utile un supporto psicologico mirato, che insegni a riconoscere questi meccanismi e a gestirli con maggiore serenità. Esistono strumenti efficaci per uscire da questa spirale.

Un caro saluto,
Dott. Jacopo Modoni
Dott.ssa Virginia Bosca
Psicologo, Psicologo clinico
Calizzano
Buongiorno, forse la sua mente le sta dicendo che è ora di cambiare, ci ha mai pensato?
Dott.ssa Sara Verzulli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Colli del Tronto
Buonasera, se la paura è diventata invalidante, ti consiglio di consultare uno specialista Psichiatra e poi cominciare un percorso di Psicoterapia.
Salve, i pensieri intrusivi sono tipici del disturbo ossessivo.
Questi arrivano in maniera improvvisa ed intrusiva e possono creare disagio ed ansia.
Immagino che per lei non sia facile gestirli, per questo le suggerirei di approcciarsi ad una terapia cognitivo-comportamentale, e se necessario avere anche una consulenza psichiatrica per un supporto farmacologico.
La consapevolezza rispetto a questi pensieri, che le causano malessere, è già un passo in avanti per stare meglio.
Un caro saluto!
Dott. Luca Vocino
Psicologo clinico, Psicologo
Trezzano Rosa
Buongiorno gentile Utente, capisco quanto possa essere difficile convivere con pensieri intrusivi, soprattutto quando si arriva al punto di temerli e di sentirli come qualcosa di estraneo o minaccioso. I pensieri intrusivi, per loro natura, sono spesso improvvisi, disturbanti e non voluti, e proprio per questo possono generare un forte senso di angoscia, di perdita di controllo o, come lei scrive, la percezione che qualcosa dentro di sé non stia funzionando come dovrebbe.

È importante dirle innanzitutto che avere pensieri intrusivi non significa essere “sbagliati” o “pericolosi”. Si tratta di un fenomeno molto più comune di quanto si creda, e spesso legato a stati di stress, ansia o vissuti interiori che, non trovando un altro canale espressivo, si manifestano sotto forma di pensieri disturbanti. Il problema non è tanto il pensiero in sé, ma la reazione che si sviluppa attorno ad esso: paura, senso di colpa, tentativi di sopprimerlo o di controllarlo rigidamente.

Quando lei dice che “la chimica del cervello è compromessa”, sta probabilmente esprimendo un vissuto di forte vulnerabilità, la sensazione di non avere più padronanza di sé, e forse anche un timore che ci sia qualcosa di clinicamente serio alla base. In effetti, i pensieri intrusivi possono essere un sintomo presente in diversi quadri psicologici, come i disturbi d’ansia, il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), o in momenti di particolare disagio emotivo.

Ma non sono una condanna, e non significano necessariamente che ci sia una compromissione biologica irreversibile. Molto spesso, affrontare questi pensieri in un percorso psicologico o psicoterapeutico permette non solo di ridurne l’intensità, ma anche di cambiare completamente il rapporto che si ha con essi. Anziché combatterli, si impara a riconoscerli per ciò che sono: semplici contenuti mentali, a volte assurdi o disturbanti, ma innocui. In certi casi, se il livello di sofferenza è elevato, può essere utile un supporto farmacologico, ma solo all’interno di un inquadramento clinico accurato e seguito da uno specialista.

Il fatto che lei abbia avuto il coraggio di scrivere e chiedere un parere è già un primo passo importante. La invito a non restare solo con questi vissuti. Ne parli con uno psicologo o psichiatra di fiducia: potrà ricevere un ascolto competente e un aiuto concreto per uscire da questo labirinto di paura.

Un caro saluto
Dott. Luca Vocino
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buongiorno,
capisco quanto possa essere difficile convivere con pensieri intrusivi, soprattutto quando iniziano a generare paura e disagio. I pensieri intrusivi sono contenuti mentali che compaiono in modo improvviso, involontario e spesso disturbante. Possono riguardare temi molto diversi, talvolta percepiti come inaccettabili o contrari ai propri valori, e generano spesso un forte senso di colpa, ansia o vergogna.

È importante sapere che la presenza di pensieri intrusivi non significa necessariamente che ci sia “qualcosa di sbagliato” nella chimica del cervello. Tutti noi possiamo sperimentare pensieri di questo tipo. Tuttavia, quando diventano persistenti, angoscianti e interferiscono con la qualità della vita, è fondamentale affrontarli con l’aiuto giusto.

La paura dei propri pensieri può essere un segnale di una sofferenza più profonda, che merita attenzione. Spesso è associata a disturbi d’ansia, come il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), o ad altri quadri clinici in cui la mente fatica a lasciar andare ciò che percepisce come “pericoloso”, anche se razionalmente sappiamo che non lo è.

Per questo motivo, è utile e consigliato approfondire la questione con uno specialista della salute mentale, che possa valutare attentamente la situazione e accompagnare in un percorso di comprensione e gestione efficace dei pensieri intrusivi.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso con così tanta sincerità una difficoltà che, purtroppo, accomuna molte persone ma che spesso viene vissuta in silenzio, con un senso di colpa o di vergogna che non fa altro che peggiorare il malessere. I pensieri intrusivi, per loro natura, sono improvvisi, indesiderati e spesso accompagnati da un forte senso di ansia o di paura. La sensazione che descrive, quella di “avere paura dei propri pensieri”, è molto comune tra chi li sperimenta, ed è comprensibile che questo porti a pensare che ci sia qualcosa di profondamente alterato o danneggiato dentro di sé. In realtà, da un punto di vista cognitivo-comportamentale, ciò che alimenta la sofferenza non è tanto la presenza dei pensieri intrusivi in sé (che possono capitare a chiunque) quanto l’interpretazione che si dà a quei pensieri e i comportamenti che si mettono in atto per cercare di controllarli, evitarli o allontanarli. Il pensiero, di per sé, non è pericoloso. Ma quando iniziamo a credere che averlo significhi qualcosa su di noi (che dica chi siamo, cosa potremmo fare o che implichi una minaccia concreta) allora si innesca un circolo vizioso che rinforza la paura, l’ansia e la sensazione di perdita di controllo. Lei parla di “chimica del cervello compromessa” e, sebbene sia vero che alcuni disturbi legati all’ansia e al pensiero ossessivo possano avere anche una componente neurobiologica, è importante sapere che esistono strumenti efficaci per affrontare tutto questo. La terapia cognitivo-comportamentale ha dimostrato, con molte ricerche, di essere estremamente utile per chi soffre di pensieri intrusivi. Lavorare insieme a uno psicoterapeuta significa iniziare a comprendere la natura dei pensieri, metterli in discussione, imparare a non reagire con allarme alla loro presenza, ma piuttosto accoglierli come parte del funzionamento della mente umana. Non si tratta di “spegnere” i pensieri, ma di cambiare il modo in cui ci si relaziona ad essi. Quando si arriva a temere i propri pensieri, si può finire per vivere in uno stato costante di vigilanza, cercando di controllare ogni impulso mentale, il che diventa estenuante e fa sentire ancora più soli. Ma c’è una via d’uscita, fatta di comprensione, esercizi mirati, esposizione graduale e lavoro su ciò che quei pensieri rappresentano per lei. Lei non è i suoi pensieri. Nessun pensiero, per quanto disturbante o inquietante, definisce chi siamo. Il fatto che si stia facendo delle domande, che voglia un parere, che stia cercando risposte, è già un segno importante di consapevolezza e desiderio di affrontare ciò che sta vivendo. Nessun percorso è immediato, ma è assolutamente possibile uscire da questo stato di paura e riappropriarsi di una serenità mentale ed emotiva. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Elda Valente
Psicologo, Psicologo clinico
Torremaggiore
Salve, è particolarmente interessante riuscire a cogliere la motivazione dell’associare la “chimica” che predispone il suo cervello (come organo) al sorgere di pensieri intrusivi che sono il fulcro di una sofferenza interiore. Le suggerisco di pensare ad approfondire in un lavoro terapeutico, così da analizzare queste problematiche molto importanti. Cordialmente. Dott.ssa Elda Valente
Dott.ssa Roberta Evangelista
Psicologo, Psicologo clinico
Albignasego
Gentilissimo, qualsiasi cosa tu intenda per pensieri intrusivi (ossessioni, ruminazioni, paranoie, ..?), forse ti tranquillizza sapere che la chimica del cervello è in costante cambiamento. Il nostro cervello "è fatto" per pensare, ci porterà sempre fuori strada, farà sempre associazioni. E ad ogni significato che noi diamo a quei pensieri, cambiano le scariche nervose nel corpo. Ad esempio se io penso costantemente al futuro, alla paura che possa succedere qualcosa di brutto...il mio cervello scarica questo stress sotto forma di cortisolo. Noi però abbiamo il potere di riportare sempre il nostro pensiero al qui e ora, al presente e di sentirci al sicuro. E in questo modo si disattiva il sistema di allarme che abbiamo nel cervello e si ristabilizza il sistema della calma e della sicurezza. Quindi se ti capitano pensieri intrusivi che ti preoccupano prova a cercare delle strategie per calmare la mente. Se senti di aver bisogno di aiuto, non avere paura di chiederlo. Rimango a disposizione, un caro saluto, Dott.ssa Roberta Evangelista
Dott.ssa Rossella Carrara
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Buongiorno, l'auto diagnosi è pericolosa e quasi sempre errata. Le consiglio pertanto un consulto psicologico. Cordiali saluti.
Dott.ssa Alice Garnero
Psicologo, Psicologo clinico
Brescia
Buongiorno,
Grazie per aver condiviso questa riflessione. Sembra che questi pensieri intrusivi le creino una grande fatica e sofferenza.
Non si tratta tanto della chimica del cervello, ciò che la può rassicurare è che i pensieri sono un oggetto prodotto dalla nostra mente e, come tali, li possiamo controllare.
Se desidera approfondire quello che sta vivendo in questo momento, può fare riferimento a un professionista con il quale approfondire la natura di questi pensieri e il contenuto.
Rimango a disposizione per un primo colloquio e la possibilità di intraprendere un percorso insieme.
A presto,
Dott.ssa Alice Garnero
Buongiorno,
per loro natura, i pensieri e le emozioni associate ad essi sono naturali e non possono essere bloccati o nascosti. L'unica cosa che possiamo fare è imparare ad accettare che avvengono e a gestirne le conseguenze, dando una spiegazione a quello che avviene nella nostra mente e imparando modalità maggiormente funzionali per lei.
Buongiorno,
Cosa intende con "la chimica del cervello è compromessa"? Pensa di non poter tornare indietro? E quando parla di pensieri intrusivi a che cosa si riferisce? Pensa che oramai li avrà per tutta la vita? Secondo lei come mai pensa questo?
Rifletterei su questi punti :)
Dott. Nicola Bucci
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno,
comprendo profondamente quanto possa essere destabilizzante convivere con pensieri intrusivi, soprattutto quando iniziano a generare paura o senso di perdita di controllo. È importante sapere che questi pensieri, per quanto disturbanti, non definiscono chi lei è, né rappresentano necessariamente un pericolo reale. Spesso si manifestano in situazioni di forte stress o fragilità emotiva, e non indicano “impazzire”, ma piuttosto un segnale che la mente sta chiedendo aiuto.
Affrontarli con il supporto di uno psicologo, e se necessario anche di uno psichiatra, può fare una grande differenza. Intervenire precocemente permette di ristabilire l’equilibrio e vivere con maggiore serenità.
Dott. Luca Rochdi
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente mi dispiace tanto per la problematica che ha raccontato. Le consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico per capire le cause e trovare strategie utili.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Dott.ssa Martina Cremanti
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Bergamo
Gentile utente, i pensieri intrusivi possono generare malessere e spesso si può avere paura dei pensieri stessi. Ha mai provato a fare un percorso con uno specialista o di mindfulness? Potrebbe essere molto utile per riuscire a non ancorarsi ai pensieri e imparare a lasciarli andare. Un saluto.
Dr. Tullio Matteo Fanti
Psicologo, Psicologo clinico
Parma
Buongiorno. Trovo naturale allarmarsi di fronte a pensieri che sembrano sfuggire al controllo e generano disagio.

Ritengo sia importante considerare che mente, corpo ed emozioni sono strettamente interconnessi. Quello che pensiamo può influenzare profondamente il nostro stato emotivo e le sensazioni fisiche che proviamo. Allo stesso modo, le emozioni intense e le tensioni nel corpo possono riverberarsi sui nostri pensieri.

Questa intensa attività mentale può effettivamente portare a percepire uno stato di allarme e disagio significativo. La paura, in particolare, è un'emozione molto potente che può generare contrazione e bloccare il naturale fluire della nostra energia vitale.
In quest'ottica, potrebbe essere utile esplorare la natura di questi pensieri intrusivi, le emozioni che li accompagnano e le sensazioni fisiche che si manifestano nel corpo. Prestando attenzione a queste diverse dimensioni della esperienza, si può iniziare a comprendere meglio cosa sta accadendo e quali dinamiche interiori potrebbero essere in gioco.

La mindfulness, o consapevolezza, può essere uno strumento prezioso in questo percorso. Attraverso pratiche di consapevolezza si può imparare a osservare i propri pensieri e le proprie sensazioni corporee con una maggiore distanza e senza giudizio. Questo tipo di osservazione può aiutarla a riconoscere i pensieri intrusivi per quello che sono, semplicemente pensieri, senza farsi sopraffare dalla paura che essi stessi generano.

Portare consapevolezza a ciò che accade nella sua mente e nel suo corpo può essere quindi un modo per rientrare in contatto con le sue risorse interiori e trovare un nuovo equilibrio.

Se questi pensieri però le creano troppa sofferenza ed allarme, esplorare ulteriormente queste dinamiche in un contesto di ascolto e supporto potrebbe esserle d'aiuto.
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dr. Jonathan Santi Pace La Pegna
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Palermo
Gentile Utente, capisco quanto possa essere faticoso arrivare ad uno stato in cui si ha paura dei propri pensieri, è una sensazione molto profonda che potrebbe fare sentire in trappola dentro di sé. È importante dire subito una cosa: avere pensieri intrusivi non significa essere “impazziti” o avere una chimica del cervello “compromessa” in modo irreversibile. Spesso, proprio chi ha un alto senso di responsabilità, una mente vivace e un forte bisogno di controllo, è più vulnerabile a questo tipo di vissuti. Paradossalmente, i pensieri che più ci spaventano sono spesso quelli più lontani da ciò che davvero siamo. È come se la mente mettesse in scena l’opposto dei nostri valori, proprio perché quei valori sono così importanti per noi.
Detto ciò, i pensieri intrusivi vanno ascoltati e compresi, non combattuti a forza, perché più li si teme, più si rafforzano. È come cercare di non pensare a un elefante rosa: più si cerca di evitarlo, più diventa presente. Questo ciclo può diventare molto stancante e far sentire la persona “rotta”, quando in realtà si tratta spesso di un meccanismo ansioso, non di una rottura psicotica o di un danno cerebrale.
Un percorso psicoterapeutico mirato è molto indicato in questi casi, perché potrebbe aiutarla a: riconoscere e normalizzare i pensieri intrusivi; comprendere il legame tra ansia, senso di colpa, controllo e paura del pensiero; ridurre l’evitamento e le strategie compulsive (anche solo mentali); infine ritrovare una fiducia nel proprio funzionamento mentale.
Qualora avesse ulteriori dubbi o domande non esiti a contattarmi. Cordialmente
Dott.ssa Giulia Virginia La Monica
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Trento
Gentile Utente,
se valuta opportuno potrebbe essere utile un confronto professionale in modo da calzare un supporto adeguato.

In generale, i pensieri intrusivi possono arrivare ad invadere molto del tempo (libero o meno) in cui la mente è attiva (a volte anche durante il riposo). Quello che solitamente la persona attua per cercare di gestirli è evitare di pensarci-allontarli-svilirli-distrarsi ecc.
Per esperienza professionale poche volte funzionano tali modalità e il problema si può acutizzare.
Potrebbe essere utile capire cosa stia tentando e quindi intervenire più nel specifico. L'approccio di psicoterapia breve strategico possiede dei protocolli di intervento specifici per le differenti varianti.
Un saluto

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