Buongiorno, mi rivolgo a Dottori Psicologi. Ho 22 anni, ho sempre avuto tante amicizie nella mia pri

20 risposte
Buongiorno, mi rivolgo a Dottori Psicologi. Ho 22 anni, ho sempre avuto tante amicizie nella mia prima adolescenza e mi ritengo una persona “trascinatrice” cui ha sempre trasmesso agli altri valori e l’essere un punto di riferimento. Valori che io non ho mai riscontrato in altri miei coetanei. Purtroppo (o per fortuna) ho avuto un periodo di depressione e molte amicizie sono scomparse. Dopo la mia ripresa, alcuni amici hanno continuato a frequentarmi ma mi sono accorto che in realtà sono persone tossiche per me: mi sminuiscono, non gli interessa dei miei progetti, del mio lavoro e delle mie idee, a volte utilizzano droghe, non hanno argomenti di discussione, parlano male degli altri e a volte avverto dei piccoli sentimenti di invidia per i miei successi o le relazioni con alcune ragazze, così mi sono allontanato.
Stare da solo sebbene la mia giovane età mi piace, posso concentrarmi sulla mia persona e avere consapevolezza dei miei sentimenti, della mia mente e realizzare i miei obiettivi. Non sento il bisogno di avere amici e non ho voglia di creare un nuovo circolo di amicizie. Per questo, vorrei chiedervi se è un atteggiamento corretto da prendere, quello di non voler instaurare rapporti di amicizia e se tale comportamento può essere in un qualche modo dannoso per me. In questo momento non noto risentimenti negativi nella mia persona.

Vorrei in futuro recarmi all’estero per nuove conoscenze e per migliorare le relazioni sociale. Qui non vedo futuro per la mia persona a livello di rapporti sociali

Grazie in anticipo per le risposte

Niccoló
Caro Niccoló, posso capire la situazione e i sentimenti che descrivi. Sarebbe utile chiarire alcuni punti tra quelli che elenca, ma in linea di massima la letteratura scientifica psicologica indica il supporto sociale (famigliari, amici, colleghi, ecc) come una importante risorsa per il benessere e come fattore protettivo per la salute non solo mentale, ma anche fisica. Le consiglio di provare a fare almeno un colloquio conoscitivo con uno psicologo/psicoterapeuta per approfondire la sua situazione e confrontarsi con un punto di vista professionale ed esterno. Un saluto. Eleonora Orena

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Buongiorno , devo dirle che questa difficoltà relazionale che descrive è sicuramente qualcosa che coinvolge direttamente anche lei. No possono essere tutti negativi...L isolamento è una protezione difensiva Se riconosce che in tutto questo c è qualche sua difficoltà psicologica che andrebbe approfondita le consiglio fortemente di intraprendere percorso psicologico Un caro saluto Dottssa Luciana Harari
Buonasera Niccolò, forse la domanda da porsi non è tanto quella se sia corretto o meno coltivare delle amicizie, ma quanto questo possa essere utile per Lei in questo momento della sua vita. Se sentiva che quelle amicizie non facevano per Lei ha fatto bene a staccarsene, ha dato ascolto ai suoi bisogni. Son sicuro che anche in Italia ci siano persone con cui può avere un rapporto amicale, così come può trovarsi male all'estero. Se un giorno sentirà il bisogno di stringere nuove amicizie, lo potrà fare. Se vuole approfondire queste tematica ha la possibilità di intraprendere un percorso psicologico, che la aiuterà ad analizzare nel dettaglio questo aspetto della sua vita. Cordialmente, dott. Simeoni
Caro Niccoló,
Probabilmente questo è un momento in cui sente il bisogno di stare un po’ solo con se stesso e di chiudere un circolo di amicizie che reputava dannose. Tuttavia faccia attenzione a non isolarsi eccessivamente specialmente in un periodo che di per sé favorisce la solitudine e lo scarso contatto sociale. L’isolamento potrebbe avere un significato diverso da quello che gli attribuisce e inficiare il suo benessere.
Data la giovane età può accadere, crescendo, di sentire la necessità di eliminare alcune relazioni tossiche ma chissà potrebbe lasciare una porta aperta per nuove conoscenze.
In bocca al lupo. Dott.ssa Francesca Tardio
Salve, ritengo che un periodo di solitudine sia utile in alcuni momenti della propria vita per raccogliere delle energie e crearsi nuove prospettive. Mi spiace per il periodo di depressione che ha vissuto ma comunque, come vede, non tutto il male vien per nuocere: probabilmente, seppur con tanta sofferenza, quel periodo le ha permesso di prendere consapevolezza di qualcosa che prima era sopito.
Ritengo che una vita soddisfacente richieda una giusta dose di momenti e spazi e personali e momenti di viva e sincera socialità.
Cordialmente, dott. FDL
Gentile Signore in merito alle sue due domande "è un atteggiamento corretto da prendere, quello di non voler instaurare rapporti di amicizia" e
"tale comportamento può essere in un qualche modo dannoso per me." è necessario porre alcune precisazione. Relativamente alla prima non c'è un atteggiamento corretto e uno non corretto, solitamente gli esseri umani socializzano e pertanto questa sembra essere una scelta molto condivisa ma nonostante ciò i livelli di socializzazione sono molto diversi da individuo ad individuo. In merito alla seconda il concetto di dannoso non è semplice da definire. Si sicuramente cambia degli equilibri e limita alcuni tratti ma ne aumenta altri. Complessivamente è un situazione poco diffusa quella della limitazione delle relazioni sociali e ancora meno l'annullarle tutte comprese quelle con i genitori o i commercianti di generi di prima necessità ecc. Per rispondere alle sue domanda ma in realtà ai suoi vissuti è necessario avere un numero maggiore di notizie sulla sua persona e sulla sua storia di vita. In ogni caso la pregressa situazione di depressione che lei indica apre la porta alla possibilità di una maggiore approfondimento su questo suo desiderio di isolamento che forse può essere legato anche a questo evento ma le ripeto servono maggiori elementi e queste sono solo delle ipotesi da verificare. Un cordiale saluto
Caro Niccolò, è perfettamente normale per la sua età, soprattutto dopo aver superato un periodo di depressione, ristrurare quello che può essere un giro di amicizie che si considera tossico. Questo non deve implicare necessariamente la solitudine che se prolungata può portare con sé diverse problematiche.
Come le suggeriscono i colleghi una seduta con uno psicologo, per chiarire meglio alcuni punti, potrebbe essere utile.
Un caro saluto e in bocca al lupo per i suoi progetti.
Gentile utente di mio dottore,
nel corso della propria crescita può esser naturale perdere degli amici, questo può esser dovuto alla propria evoluzione dove magari ad un certo punto della vita può capitare di esser più avanti di altri. Questo non é detto possa limitarla nella vita sociale e nulla le potrebbe vietare col tempo di incontrare nuove amicizie e nuove persone, che siano alla pari, con cui potersi confrontare. Nella vita diversi sono i cambiamenti cui ci dobbiamo abituare, uno di essi è il cambio della scena sociale cui siamo abituati a far riferimento. Spero di averla rassicurata in tal senso.
Volesse approfondire il discorso, non esiti a contattarmi privatamente.

Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve, credo che per lei sia importante confrontarsi con un professionista prima di diagnosticarsi da solo la depressione.
Ha mai pensato ad un consulto psicologico?
Buona giornata.
Dott. Fiori
Gentile utente,
sicuramente nella vita avere la capacità di instaurare e mantenere delle buone relazioni è una risorsa, ma il punto di equilibrio tra tempo trascorso in socialità e in solitudine è diverso in ciascuno di noi e può essere anche molto variabile. Al di là di questo, ritengo che i dubbi che l'hanno portata a chiedere un parere qui a dei professionisti, indichino in minima parte una consapevolezza rispetto ad una situazione che anche lei, nel lungo termine, ritiene problematica o generatrice di malessere. Penso sia importante approfondire le difficoltà che sta vivendo, comprenderle meglio, in maniera tale da evitare di ritrovarsi nella medesima situazione anche all'estero.
Le faccio i miei migliori auguri per il futuro, un saluto

Dott.ssa Annaclaudia Cavaglià
Gentile ragazzo,
Le delusioni nei rapporti interpersonali ci possono portare a pensare di non poter mai trovare la persona che ci capisce o con cui stare bene. In certi momenti si può sentire il bisogno di allontanarsi da alcune persone o anche di stare per un po' da soli, ma non possiamo isolarci pensando che non ci siano persone con cui trascorrere piacevoli momenti o di cui fidarsi. Può notare risentimenti negativi verso di lei da parte di alcune persone dalle quali può anche prendere le distanze. È curioso invece pensare che tutti abbiano risentimenti negativi nei suoi confronti (forse non è il suo caso) . Non è necessario andare all'estero per trovare qualcuno con cui stare bene. Il nostro modo di porci, la diffidenza possono condizionare le relazioni che instauriamo con gli altri. Può parlare di tutto questo con uno psicologo per meglio comprendere i suoi stati d'animo. Un cordiale saluto
Buongiorno Niccolò,
È comprensibile che il fatto di sentirsi deluso in passato dalle persone che reputava amici l’abbia portata a un senso di sfiducia nei confronti di relazioni amicali future, probabilmente per paura di rimanerci male ancora. Ritengo però che isolarsi e privarsi di questa parte affettiva importante possa essere dannoso per lei a lungo termine e probabilmente il fatto che adesso sia qui a chiedere consigli indica che in parte ne è consapevole. Penso che intraprendere un percorso di psicoterapia possa aiutarla a identificare e analizzare le dinamiche relazionali che mette in atto, cercando di trovare un approccio magari diverso di entrare in relazione con gli altri, per evitare che in futuro possa ritrovarsi in quelle situazioni spiacevoli e instaurare invece rapporti funzionali e gratificanti. Cordiali saluti, Dott.ssa Liguori Sara Nargis
Buona sera Niccolò , i miei colleghi le hanno già dato tante risposte e quindi sono sicura che avrà la possibilità di riflettere/esplorare sul suo dubbio da diversi punti di vista anche con un professionista ( come qualcuno le suggerisce) se lo riterrà necessario. L'unica cosa che mi sento di aggiungere visto che non è stata menzionata prima è in effetti, se i comportamenti che descrive sono corrispondenti ai comportamenti delle persone che frequentava, non mi stupisce che lei li sentisse tossici: "mi sminuiscono, non gli interessa dei miei progetti, del mio lavoro e delle mie idee, a volte utilizzano droghe, non hanno argomenti di discussione, parlano male degli altri e a volte avverto dei piccoli sentimenti di invidia per i miei successi o le relazioni con alcune ragazze" .E se qualcosa è tossico per noi ci allontaniamo o la buttiamo fuori( ad es una delle 5 emozioni fondamentali e universali è proprio il "disgusto" che serve a farci buttare fuori ciò che è tossico per noi e per il nostro corpo come spiega bene P. Ekman nel suo atlante delle emozioni ma è stato rappresentato bene, in un linguaggio comprensibile anche ai bambini, nel cartone animato "Inside Out " fatto con la consulenza di Ekman) Se ha sentito tossicità si è allontanato, è normale, e ora questa stessa domanda che si sta facendo e sta facendo a noi pare la stia guidando per fare nuove scelte. Il fatto stesso che lei si faccia la domanda e si apra e confronti con tanti professionisti qui mi pare un segno che non ha perso la fiducia nell'essere umano e vuole continuare ad aprirsi e confrontarsi con gli altri.... quindi da una parte si allontana da chi sente tossico e dall'altra si confronta con chi sente/spera la possa aiutare a capire meglio... MI pare saggio mantenere sempre attive entrambe queste tensioni : una verso la cura di se per cui ci si allontana da ciò/chi che è tossico e l'altra l'andare verso ciò/chi sentiamo affine/buono per noi. Mi pare che già nel coesistere in lei di queste due tensioni opposte lei abbia/troverà la chiave per un equilibrio per lei sano .Un caro saluto, Silvia Bianchi
Caro Niccoló, dopo un periodo di crisi, come nel tuo caso può essere stata una fase depressiva, è fisiologico che segua una fase di ristrutturazione e di ricerca di un nuovo equilibrio. E' possibile che tu possa vedere oggi alcune amicizie in modo diverso rispetto a prima, perché tu sei differente, dopo questa esperienza. E' importante che tu ti permetta di sentire se queste amicizie sono ancora nutrienti per te oppure no. Ti invito però a riflettere sul fatto che sentirsi bene da solo senza il bisogno di cercare nuove amicizie potrebbe ancora essere un aspetto legato alla fase depressiva. Ti consiglio pertanto, se ti senti in difficoltà ad affrontare questo interrogativo da solo, di richiedere un colloquio psicologico che ti aiuti a fare chiarezza e a sostenere il tuo processo di crescita. Un caro saluto, dott.ssa Marinella Balocco
Caro Niccolò, stare bene da soli è una conquista ma stare anche con gli altri è un punto di equilibrio. Il fatto che lei, giustamente, si chieda se questo comportamento - scelta sia adeguata vuol dire che forse in fondo sa che alla lunga potrebbe essere negativo. Perché non scegliere persone più simili a lei? Perché aspettare di andare all'estero?
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve Niccolò, le hanno già scritto tanto e non vorrei essere ripetitivo, quindi aggiungo solo che decisioni molto nette irrigidiscono il nostro essere che per natura è dinamico e trova piacere nella fluidità. Si confronti con un professionista per esplorare meglio se stesso.
Buona vita
Massimiliano
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Buongiorno, penso che un percorso psicologico potrebbe aiutarla a capire come mai ha preferito chiudere i rapporti con queste persone, cosa non condivideva nelle loro scelte di vita, di che tipo di relazioni vorrebbe circondarsi, come mai valuta il trasferimento, come la fa stare da un punto di vista emotivo la situazione attuale ecc. Parlare con un professionista dei questo e intraprendere un percorso di comprensione potrebbe aiutarla a ritrovare risposta a queste domande in modo da trovare la sua strada.
Insieme potrete cercare di capire quello che hanno dentro, cosa prova, qual è il bisogno che porta ed identificare un lavoro mirato. Cordiali saluti. Dott.ssa Samanta Travini
Buongiorno Niccolò, rileggendo il suo scritto riscontro con una certa evidenza un dinamismo accentuato tra due polarità opposte, che possono essere riassunte in modo molto semplice tra l'andare verso l'altro e la tendenza al ritiro. Addirittura si fa strada l'idea che sia necessario allontanarsi molto (andare all'estero) per trovare qualcosa di buono per lei, perché qui sente di non avere futuro. E' naturale oscillare tra questi due atteggiamenti opposti, ma può diventare importante considerare attentamente questa dinamica quando diventa fonte di disagio interiore e distacco. In tal senso, forse, il consiglio che le posso dare è quello di mettersi in ascolto, accogliere entrambe le tendenze sopra descritte e cercare di comprendere il suo vissuto: come mi sento quando prevale la spinta a isolarmi? Quali sono i segnali che il corpo mi invia? Tendo a generalizzare le caratteristiche del contesto? So riconoscere il "buono" nell'altro, quando mi si presenta?
Lei in qualche modo ha già iniziato questa fase di riflessione attiva. In funzione di come si sente, potrà comprendere se proseguirla da solo o farsi accompagnare in un percorso di esplorazione de Sè. Un caro saluto. sr
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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