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19 risposte
Buongiorno mi chiamo cintya e soffro di ansia continua il mio dottore mia prescritto cipralex 20mg ho iniziato con 5gocce aumentando a 10gocce alla sera purtroppo ancora non riesco a trovare una serenità dopo due anni che assumo le gocce. Dipende da giorni a giorni in estate vado meglio forse sarà il mare, ma sono in un periodo molto intenso anche con questa pandemia che ti brucia il cervello. Il mio medico curante non riesce a darmi una risposta al mio problema dell'oppressione e questa continua tachicardia a volte continua ho fatto anche visite guidate al cuore e tutto nella norma. Avrei bisogno di un vostro consiglio per fare si che controlli questa oppressione e agitazione. Grazie
Salve Cintya, per quanto riguarda la prescrizione farmacologica è necessario che ne parli cn il suo medico curante. Per gestire l'ansia, invece, sarebbe indicato effettuare un primo consulto con uno psicoterapeuta per capire più a fondo l'origine di essa. saluti

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Buongiorno a lei, il periodo che stiamo vivendo non è assolutamente facile e sicuramente accentua situazioni di stress e ansia. Il mio consiglio è quello di affiancare un percorso psicoterapeutico alla terapia farmacologica. Inoltre, può adottare queste o strategie equivalenti per migliorare le sue giornate: fare un po' di attività fisica, ascoltare musica rilassante, dedicare tempo a hobby, leggere, fare delle attività rilassanti che possono favorire una giusta respirazione.
Buon pomeriggio Cyntia, ogni qualvolta si hanno dei dubbi sull'efficacia di un farmaco è assolutamente indispensabile parlarne con il medico che lo ha prescritto per valutare assieme i pro e i contro. Il non aver trovato una causa fisica ai suoi sintomi, propenderebbe nell'ipotesi che sia un'ansia di tipo più psicologico, per cui le consiglierei di rivolgersi ad uno specialista psicologo, psicoterapeuta per effettuare un primo incontro di consultazione nel quale avrà modo di chiarirsi anche lei. Saluti.
Salve, rivolga questa domanda al suo medico di fiducia.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve Cyntia,
per quel che riguarda i farmaci dovrebbe chiedere informazioni al suo medico curante, per ciò che riguarda l'ansia potrebbe iniziare un percorso di psicoterapia per comprendere le cause profonde del suo malessere . resto a disposizione .
Cordiali saluti
dott.ssa Marina Pisetzky
Buonasera Cinthtya,
penso che la pandemia possa aver amplificato sintomi già esistenti, con la conseguente sensazione di un malessere maggiormente invalidante nella vita quotidiana. Il farmaco sicuramente può aiutare ad alleviare i sintomi, ma non a risolverne le cause psicologiche.
Le suggerirei di richiedere un colloquio clinico per comprendere meglio la natura dei suoi sintomi, con l'aiuto di uno/a specialista.
Dr. ssa Clotilde Marinacci
Buonasera Cinthya credo che la pandemia abbia amplificato la sintomatologia ansiosa preesistente, le consiglio di affiancare alla terapia farmacologica un percorso di psicoterapia per comprendere le cause della sua ansia e per trovare le giuste strategie per fronteggiarla. Rispetto alla terapia farmacologica, se ha la sensazione che non sia quella adeguata per lei, ne parli con il suo medico di base.
Un cordiale saluto
Dott.ssa Paola Trombini
Buonasera Sig.ra. In merito alle informazioni relative alla terapia farmacologica è necessario che si rivolga al suo medico curante o ancora meglio ad uno specialista psichiatra, mentre per quanto riguarda la sensazione di oppressione e di agitazione che prova, unita alla "costante tachicardia", considerando che ha già escluso cause organiche, le suggerisco di rivolgersi ad uno specialista psicoterapeuta per esplorare più approfonditamente i vissuti e i significati personali che sta vivendo ultimamente in generale ed in relazione sia alla pandemia che alle esperienze più specifiche che descrive. La terapia farmacologica ha come obiettivo il contenimento delle difficoltà relative all'ansia, mentre la psicoterapia ha l'obiettivo di facilitare un processo di apprendimento personale, che se da una parte la aiuterebbe a gestire l'ansia in un modo maggiormente costruttivo per se stessa, dall'altra accrescerebbe la consapevolezza di sé in generale e dei suoi aspetti unici e particolari. I migliori auguri, Dott. Felice Schettini
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Buon giorno Cintya. Lei conclude la sua descrizione scrivendo: "Avrei bisogno di un vostro consiglio per fare si che controlli questa oppressione e agitazione." Purtroppo non è possibile dare una risposta seria al suo quesito perché qualsiasi consiglio su come "controllare" i suoi sintomi non servirebbe a nulla. Qualche parere, invece come Medico specialista in Psicologia clinica, Psicoterapeuta ed Omeopata glielo do volentieri. In primo luogo, sono certo che nel suo caso ci sia bisogno, per ottenere un netto miglioramento, di un rapporto psicoterapeutico in cui ci sia molta accoglienza e attraverso il quale si faccia chiarezza sulle vere cause che generano il suo malessere. Voglio, inoltre, sottolinearle che gli psicofarmaci devono essere utilizzati solo in situazioni di emergenza, poiché non curano le cause dei sintomi, producono effetti collaterali negativi e sono caratterizzati da numerose controindicazioni. E', dunque, opportuno che la psicoterapia sia promossa e supportata da medicinali tratti da forme di terapie innocue e naturali quali la Floriterapia di Bach, l’Omeopatia Omotossicologica, la Nutraceutica, la Fitoterapia e la Psicoprobiotica. Esse, infatti, producono dei valori aggiunti alla psicoterapia: il lenimento sintomatico, la rivitalizzazione metabolica, il recupero delle forze e del buon umore e una benefica disintossicazione. Io opero in questa maniera ottenendo degli ottimi risultati.
Se vuole sono a sua disposizione (telefonicamente o tramite messaggi) per informazioni. Ho lo studio a Roma, ma sono anche disponibile per terapie on line. Buona giornata!
Buongiorno Cintya, il periodo che stiamo vivendo sta mettendo tutti a dura prova con una sorta di paura e ansia di ritornare a confrontarsi con la società odierna. La sua ansia le permette di svolgere le attività lavorative oppure no? Chi le riesce a stare più vicino e a supportarla? Se sente che non ne può più, le consiglio di intraprendere un percorso psicologico perché solo così può imparare a gestirla prima e superarla dopo.
Resto a disposizione per ulteriori informazioni,
Dott.ssa Antonella Bascià
Salve, mi unisco ai colleghi nel rimandarla al medico per i farmaci e la invito a contattare un professionista della psiche per affrontare la sua situazione in modo più puntuale.
Saluti
Massimiliano
Salve Cynthia, ha fatto bene a rivolgersi per i suoi sintomi al medio di base che è sempre il primo riferimento quando vi sono questioni che riguardano la salute. Visto, però, che qualcosa sembra non funzionare e i sintomi persistono le consiglio di chiedere al suo medico di base di prescriverle una visita psichiatrica. Al di là dei pregiudizi e stereotipi il medico psichiatra è un esperto in psicofarmacologia, dunque è bene rivolgersi a lui non soltanto quando ci sono disturbi gravi, ma anche quando con sintomi anche lievi la terapia farmacologica prescritta sembra non funzionare e va rivalutata per garantire la migliore formulazione caso per caso. Qualora poi volesse comprendere i motivi del suo senso di oppressione o di ciò che descrive come ansia potrebbe associare una consulenza psicologica. La saluto cordialmente, Marina Montuori
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Gent.ma Cintya, lo specialista più adatto a cui chiedere un consulto, visti i sintomi e il vissuto che descrive, potrebbe essere lo psicoterapeuta. Spesso l'approccio migliore è l'abbinamento di farmaco e psicoterapia. Consideri inoltre che la terapia farmacologica dovrebbe essere prescritta da uno psichiatra. Cordialmente.
Cara Cintya, purtroppo è questo il problema dei farmaci... Non riescono da soli a risolvere il disturbo. Spesso coprono solomi sintomi, a volte non riescono bene nemmeno in questo. Per cui le consiglio vivamente di affiancare una Psicoterapia Cognitivo-comportamentale... vedrà le cose andranno meglio.
In bocca al lupo di cuore!
Salve.
L'ansia, l'oppressione, la tachicardia senza cause organiche, sono segnali che il corpo manda per "avvertire" che il modo di affrontare la vita non è in sintonia con i bisogni, che si consumano più energie di quante se ne recuperano. Se, nonostante il farmaco, continua ad avere i sintomi, le consiglio un percorso psicoterapeutico che possa aiutarla a chiarire le cause e a trovare un suo equilibrio attivando la fiducia in se stessa. Nel suo caso sarebbe preferibile una psicoterapia bioenergetica, che lavorando sull'integrazione mente corpo, le può dare benefici sia fisici che mentali. Sono disponibile per approfondimenti, anche on line. Distinti saluti
Buongiorno Cintya, le consiglierei di affrontare il disagio legato all'ansia e al senso di oppressione e agitazione attraverso un percorso psicoterapeutico. I farmaci, non sempre da soli, aiutano a risolvere questo tipo di problematiche. Potrebbe iniziare con un trattamento congiunto, ossia una psicoterapia sostenuta dall'uso del farmaco per poi, mano manao che va avanti nel suo percorso terapeutico, iniziare a scalare i farmaci, qualora dovesse sentirsi meglio (ovviamente seguita dal medico rispetto alla questione farmacologica). Per quanto riguarda invece l'aspetto psicoterapeutico, mi rendo disponibile, anche con un consulto online.
Cordiali saluti,
Rosella Pettinari
Dalle sue parole sembra attraversare un momento davvero particolare e pesante da sopportare, che meriterebbe di essere condiviso per alleviarne il dolore. I suoi vissuti, così importanti e delicati, necessiterebbero di essere ascoltati e approfonditi in un contesto terapeutico, certamente un percorso psicologico la aiuterebbe a fare chiarezza e ad affrontare questo momento, così difficile per lei. La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è arrivato il momento di incontrare. Le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso di terapia con la compagnia di qualcuno che si sintonizzi al meglio con le sue necessità e aspettative, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se la motiverà a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto. Un gentile saluto

Gentile utente,
trovo utile integrare alla terapia farmacologica un percorso psicoterapico, con l’obiettivo di contenere ed elaborare i sintomi e al tempo stesso, lavorare sul significato che assumono nella sua vita.
E’ un lavoro complesso ma sicuramente utile in termini di efficacia a ritrovare la serenità perduta.
Una volta scongiurate possibili cause organiche, come ha già fatto attraverso indagini mediche, potrebbe riflettere sulla possibilità di intraprendere un percorso psicoterapico, scegliendo un terapeuta con il quale seguire questo viaggio di esplorazione e conoscenza.
Saluti,
Dott. Diego Ferrara

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