Buongiorno Ho scoperto che mia moglie ha prosciugato il nostro c/c e i soldi dei nostri figli. Me

19 risposte
Buongiorno
Ho scoperto che mia moglie ha prosciugato il nostro c/c e i soldi dei nostri figli.
Messa alle strette, ha confermato. Premetto che tanti anni fa, abbiamo avuto entrambi una bruttissima esperienza con il gioco del lotto. Come posso aiutarla e tutelare i nostri figli
e me stesso? Soprattutto come posso parlare con loro che sono adolescenti?
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata. Ritengo importante che lui possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarlo ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto. 'Resto a disposizione anche online Cordialmente dott FDL

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Buonasera
Purtroppo queste vicende di vita ci mettono in relazione con il vissuto della perdita, in senso economico ma anche di fiducia. In più si vorrebbe mostrare ai figli una famiglia diversa ed invece si deve fare i conti con il principio di realtà. Il percorso è complesso ma dobbiamo far leva sulle nostre risorse più profonde e sulla nostra capacità di resilienza.
Un saluto
Barbara La Bella
Buonasera Gentile Utente, mi dispiace molto per la sua situazione. Sua moglie ha bisogno di un aiuto specializzato. Il Servizio pubblico di riferimento è il SERD, dove potrà avere un supporto psicologico e farmacologico. La dipendenza da gioco d'azzardo (immagino si tratti di questo) è infatti a tutti gli effetti equiparabile ad una dipendenza da sostanze e va trattata da una equipe specializzata. Per quanto riguarda i suoi figli, non credo esista un modo giusto per dirlo; al SERD le daranno anche indicazioni su come affrontare questo tema delicato coi figli e sul come tutelarsi. Cordialmente, dott. Simeoni
Gent.mo, se pensa ci sia un problema col gioco d’azzardo rivolgetevi ad un servizio per le dipendenze. Avrete la possibilità di raccontare la vostra situazione personale e familiare oltre che ricevere risposte concrete su quali interventi possano esservi di aiuto in questo momento. SG
Buongiorno,
Le propongo aiuto e supporto mediante un percorso personale.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Salve, aiuterà sua moglie nel momento in cui l’accompagnera’ in una servizio per le dipendenze come indicato anche dai colleghi precedentemente.
Resto a disposizione per eventuali dubbi
Dott.ssa Daniela Chieppa.
Buongiorno, mi dispiace per il disagio che sta vivendo. Sua moglie troverebbe giovamento nel seguire un percorso psicologico specifico per le dipendenze, in quanto il gioco d'azzardo, se fosse quello, è ormai considerato a tutti gli effetti una dipendenza. Per quanto riguarda i suoi figli, le consiglio di parlare con loro, insieme a sua moglie, e spiegare sinceramente cosa sta accadendo. È sempre bene essere sinceri con i figli, siano loro più piccoli o più grandi. L'importante è accoglierli dal punto di vista emotivo, perché potranno avere reazioni di rabbia e di delusione, comprendeteli.
Qualora vedesse un malessere importante, ne parli con chi seguirà sua moglie, per valutare se sia opportuno anche per loro un periodo di supporto.
Purtroppo sono situazioni che destabilizzano la famiglia, però con il giusto supporto sua moglie potrà uscire da questa dipendenza.
Resto a disposizione per qualunque chiarimento un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Penso che sia giusto proporre a sua moglie di rivolgersi a un servizio territoriale per le dipendenze patologiche (SERD) o altri centri che si occupino specificamente di questo tema. Se lei invece ritiene di aver bisogno di un ciclo anche breve di incontri per parlare meglio della situazione e gestire lo stress causato da questo periodo complicato può prenotare una consulenza online e ne parliamo meglio. Resto a sua disposizione

Dott. Alessio Antonucci
Carissimo
La situazione che racconta è delicata per tanti motivi. Alla luce di questo episodio le consiglio di rivolgersi al servizio pubblico del SERD per la gestione dei disturbi da dipendenza. Questa è la parte più diretta. Dirlo a suo figlio è un altro discorso. Non so che età abbia precisamente ma in linea di massima può decidere di comunicare in maniera sincera, attenta e precisa la vostra situazione oppure farsi aiutare da uno psicologo (privato o pubblico). Io non ho le conoscenze per poter capire quale sia l'opzione migliore ma sarebbe preferibile avere un professionista che ottimizza la comunicazione.
Rimango a disposizione
GM
Buonasera, innanzitutto il fatto che il suo pensiero sia indirizzato alla tutela del figli è un'ottima risorsa.
Io le suggerisco di intraprendere una psicoterapia familiare, in modo che sia sua moglie sia tutti voi veniate sostenuti e seguiti in questo momento difficile.
Le auguro buon proseguimento.
Dott.ssa Aiello
Buongiorno, apprezzo la sua disponibilità a parlare apertamente di questo problema: è già un passo avanti verso la sua risoluzione.
Vorrei concentrarmi su ciò che ha chiesto rispetto ai suoi figli adolescenti. Credo di poter affermare in via generale che è un bene per i figli essere tutelati dal non essere coinvolti con i problemi che i genitori devono risolvere fra di loro. Ognuno di noi ha un tempo per poter affrontare i problemi che la vita ci pone di fronte. Probabilmente l'età dei suoi figli non è quella adatta per comprendere e gestire a pieno i fatti a cui ha accennato.
La invito quindi a riflettere prima di parlarne con loro, cercando di comprendere se è una sua necessità quella di parlarne con qualcuno, o di trovare sostegno in questa grave situazione.
Le auguro ogni bene. Dott. Gianluca Ostuni
Buongiorno, mi dispiace per la situazione che state vivendo come famiglia. Chiedere aiuto e porsi questa domanda, come ha fatto lei, come uomo, padre e marito, è già un grosso passo. Pertanto, come già alcuni miei colleghi hanno già suggerito, è importante rivolgersi ad una struttura specializzata per le dipendenze, ovvero il SERD. Lì, potrà trovare dei professionisti specializzati che potranno aiutare e sostenere lei e la sua famiglia, quindi, se vorrà anche sua moglie.
Rispetto a cosa dire ai suoi figli, beh... non c'è il modo giusto o il tempo giusto. Quello che le posso consigliare che laddove, i suoi figli dovessero chiederle qualcosa, l'importante è essere sinceri e accogliere le loro emozioni, affinchè non perdono la fiducia, non vivano una confusione e si sentano sostenuti. Ovviamente, al SERD potranno darle risposte più esaustive ed un sostegno psicologico.
Auguro a lei e alla sua famiglia il meglio. dott.ssa Federica Truglio
Gentile utente, per quanto la situazione posso essere grave e coinvolgerli non credo sia utile al momento metterne al corrente i suoi figli adolescenti. Per il momento le consiglierei di valutare, con sua moglie la possibilità di contattare, uno dei Centro per le dipendenze presente sul suo territorio. Una volta valutata la situazione da parte dei professionisti del Centro, ed avviata un eventuale presa in carico potrete valutare con loro: se e come metterne al corrente i vostri figli. Tenga inoltre presente che non sarà utile, anzi in alcuni casi potrebbe essere addirittura deleterio, contattare il Centro senza la volontà di sua moglie di prendere parte agli incontri. Per cui le consiglierei di parlare con lei sostenendola in questa richiesta di aiuto, ma non sostituendosi a lei nell'avanzarla.
Resto a sua disposizione.
Dott. Vito Mingolla
Buongiorno, sembra una problematica complessa. Ci sono servizi appositi per la gestione delle dipendenze comportamentali in ogni città, il serd, potrebbe rivolgersi a questo specifico servizio, che potrebbe fornire a sua moglie il supporto psicologico di cui necessità. Allo stesso modo nel frattempo è necessario una modalità di tutela dei vostri soldi familiari. Per affrontare questo argomento è necessaria comunicazione aperta tra voi ed un piano strutturato che si concretizzerà pian piano all’interno del vostro nucleo familiare. Per ogni famiglia può essere differente, bisognerebbe avere più informazioni al riguardo per aiutarla. Resto a disposizione.
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Buonasera, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo.
E' importante che vi rivolgiate ad un centro per le dipendenze e in seguito anche attraverso ciò che vi diranno i professionisti con cui parlerete, deciderete come affrontare la situazione con i figli.
Un caro saluto
Elisabetta
Gentile utente, capisco che la dipendenza da gioco sia una questione complessa e che inevitabilmente ha delle conseguenze verso il sistema familiare. La prima azione da intraprendere, secondo me, è quella di rendere sua moglie consapevole del problema. Successivamente informare i suoi figli della situazione con onestà e trasparenza. Essendo ragazzi adolescenti possono comprendere abbastanza la situazione. Lavorando come squadra sono sicura che avrete delle ottime possibilità di uscire fuori da questa situazione.
Spero di averle dato uno spunto di riflessione, per ulteriori dubbi mi può contattare anche online.
In bocca al lupo.
Dott.ssa Melania Filograna
Gentile utente, sono dispiaciuta per quanto ha raccontato. Credo che prima di tutto debba rivolgersi al Servizio Territoriale per le dipendenze SERD di modo che possiate tutti ricevere l’aiuto necessario. Coraggio! Cordiali saluti. Dott.ssa Elena Menegon
Buongiorno, ringrazio per la sua condivisione. Posso immaginare la fatica a scrivere queste parole. Il mio consiglio è quello di rivolgersi a dei professionisti che si occupano di queste patologie in modo da trovare il giusto supporto sia personale che famigliare.
Rimando a disposizione, le auguro una buona continuazione
Gentile utente, ciò che può aiutare sua moglie adesso è il servizio specializzato SerD. È fondamentale, però, che sua moglie sia motivata a farsi aiutare, quindi che ammetta il problema. Intanto partire da qui.
Dott.ssa Carla Dilaghi

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