Buongiorno, ho dei problemi relazionali con un amico che vive fuori dall’Italia o meglio non compren

24 risposte
Buongiorno, ho dei problemi relazionali con un amico che vive fuori dall’Italia o meglio non comprendo come migliorare la nostra amicizia senza che si senta oppresso. Più volte ho chiesto quando tornava di farmelo sapere perché ho il piacere di rivederlo dopo tre anni che non ci siamo più visti e infatti il contatto è rimasto costante attraverso la messaggistica. A volte c’è anche uno scambio di audio, in uno di questi mi rasserenava dicendo magari quando torno te lo faccio sapere stai tranquilla. Questo qualche mese fa, di recente ho chiesto se la nostra amicizia rimarrà sempre così o se un giorno ci rivedremo ma non ho avuto risposta, il giorno successivo ho pensato di riscrivere dicendogli non volevo essere polemica è molto che vorrei rivederti volevo capire il tuo pensiero e mi ha risposto dicendomi ciao cara, sono solamente occupato in altro, non so quando scendo e quanto sarò impegnato quando scendo, ti voglio bene, ma andiamo avanti. Come devo interpretare questo andiamo avanti? Non ama avere legami affettivi particolarmente stretti nella messaggistica né un contatto frequente. Se sollecito risposte poi sono piuttosto seccate mentre se non mi faccio sentire per un paio di settimane la persona in questione torna ad aprirsi al dialogo ma sempre su argomenti superficiali oppure è maggiormente disposto all’idea di rivedersi. Vorrei capire come poter sviluppare al meglio questa amicizia senza che il mio desiderio di rivederlo sia per lui una pressione o che la messaggistica risulti pesante. Potete dirmi cosa ne pensate della risposta che mi ha dato e ogni quanto (una volta ogni due settimane, una volta al mese) secondo voi è giusto sentire un amico o scrivergli senza risultare seccanti? Lui non ha amici con cui si sente ma apprezza sempre il mio contatto purché non sia eccessivo
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile utente, credo he lei tenga molto a questa persona, ma forse avete modi di vivere le relazioni. Lei sente molto di più l'esingeza di una vicinanza emotiva, comunicativa e fisica; l'altro dal canto suo vive le relazioni in modo diverso da lei con bisogno di distanza e spazio. questo non significa che non ci tenga a lei ma solo che avete bisogni e stili comunicativi diversi. Credo che ad oggi forse potrebbe essere importante accettare che questa è la vostra dinamica, e lei potrà scegliere se per lei va bene o meno. Essere diversi è un vantaggio ma anche un limite alle volte. Capisca cosa vada bene o meno per lei. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo

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Dott. Luca Vocino
Psicologo clinico, Psicologo
Trezzano Rosa
Buongiorno gentile Utente, da quello che racconta, sembra che questa amicizia segua una dinamica in cui il suo amico apprezza il contatto, ma ha bisogno di spazi e tempi che rispondano più al suo ritmo che al suo. Il fatto che lui la rassicuri affermando che, quando potrà, le farà sapere, indica che non esclude affatto l’idea di rivederla, ma probabilmente non è abituato o incline a dare certezze su tempi e modi. La sua risposta "ti voglio bene, ma andiamo avanti" potrebbe essere interpretata come un modo per invitarla a vivere l'amicizia in modo più fluido, senza che l'attesa di un incontro diventi un elemento di pressione.

Dal suo racconto emerge che, quando sente di dover dare una risposta precisa a una richiesta su un incontro futuro, lui tende a essere più evasivo o distante. Tuttavia, quando il contatto avviene in modo spontaneo e non legato a questa specifica aspettativa, sembra più aperto e disponibile al dialogo. Questo potrebbe suggerire che si trovi più a suo agio in un rapporto privo di scadenze o richieste dirette, che per lui potrebbero risultare impegnative.

Forse, più che stabilire una frequenza fissa di contatto, potrebbe provare ad ascoltare e rispettare il suo modo di gestire le relazioni, scrivendogli quando ha qualcosa di genuino da condividere, senza il timore di essere invadente, ma anche senza la preoccupazione costante di ottenere una risposta immediata o precisa. Se lui tende a riavvicinarsi spontaneamente dopo qualche settimana di silenzio, potrebbe significare che ha bisogno di questo spazio per vivere l'amicizia in modo più naturale.

In ogni relazione c'è un equilibrio tra il bisogno di vicinanza di una persona e quello di indipendenza dell’altra. Trovare un punto di incontro significa accogliere la modalità dell’altro senza rinunciare alla propria. Se per lei l’incontro di persona è importante, può certamente esprimere il suo desiderio, ma senza che questo diventi una condizione che metta a rischio la serenità del rapporto. Probabilmente, accettando che la sua amicizia segua questi ritmi meno costanti e più spontanei, potrebbe viverla con maggiore leggerezza, lasciando che un eventuale incontro avvenga nel momento più naturale per entrambi.

Dott. Luca Vocino
Dott.ssa Lina Isardi
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Firenze
Sono 3 anni che non vi vedete!!! Forse è bene che lei pensi a se stessa allargando le sue amicizie più vicine. Non mi sembra di intravedere desiderio di approfondire né la conoscenza né l'amicizia. Si faccia la sua vita perchè forse lei si illude che non sia un'amicizia ma qualche altra cosa e dal suo scritto questo proprio non appare. Pensi a se stessa!!!!! Spero per lei che presto si crei altre amicizie e il suo pensiero sia meno vincolato a questo tipo di amicizia fatta di messaggi. Buona serata!!!Dott. Lina Isardi
Dott.ssa Rossella Carrara
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Buonasera, per portare avanti un'amicizia, bisogna essere in due a volerlo. Cordiali saluti.
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
La dinamica che descrivi suggerisce che il tuo amico abbia un approccio ai legami affettivi più distaccato rispetto al tuo. Il suo messaggio "andiamo avanti" potrebbe indicare che preferisce vivere l'amicizia senza pressioni, lasciando che la comunicazione e gli incontri avvengano in modo spontaneo. Non significa necessariamente che non tenga a te, ma piuttosto che ha bisogno di spazi e tempi più dilatati.

Dal tuo racconto emerge un disequilibrio nei bisogni relazionali: mentre tu desideri un contatto più profondo e frequente, lui sembra più a suo agio con interazioni leggere e saltuarie. Per gestire al meglio questa amicizia senza che il tuo affetto venga percepito come un peso, potresti:

Accogliere il suo stile comunicativo, evitando sollecitazioni dirette sulle sue intenzioni future.
Provare a ridurre l'ansia legata alla sua risposta o meno, concentrandosi sulla qualità dello scambio più che sulla sua regolarità.
Scrivergli solo quando hai un argomento autentico da condividere, senza preoccuparti troppo della cadenza temporale.
Non esiste una regola fissa sulla frequenza con cui sentire un amico, dipende dalle esigenze di entrambi. Nel tuo caso, potresti provare a contattarlo una volta al mese o aspettare che sia lui a cercarti, per comprendere meglio il suo modo di vivere l'amicizia.

Per approfondire queste dinamiche e comprendere come regolare le tue aspettative relazionali senza soffrire per la distanza emotiva dell'altro, sarebbe utile e consigliato rivolgersi a uno specialista.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott.ssa Giada Casumaro
Psicologo, Terapeuta, Professional counselor
Rovereto sulla Secchia
Non c'è una risposta univoca, la sincerità e chiarezza è sempre utile. consiglio comunque di seguire quello che crede sia giusto e di ascoltarsi per capire quando e se lasciar perdere la relazione o accettare quello che c'è e non c'è.
A disposizione
Dott.ssa Casumaro Giada
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buonasera, capisco quanto tenga a questa amicizia e il desiderio di rivedere questa persona dopo tanto tempo. È del tutto naturale voler mantenere un legame significativo, soprattutto quando l’affetto è sincero e il contatto è rimasto costante negli anni. Dalle sue parole emerge però un diverso stile comunicativo e relazionale tra voi. Lei sembra avere un bisogno più forte di connessione e di comprensione reciproca, mentre il suo amico sembra avere un approccio più distaccato o, comunque, meno costante nei rapporti affettivi. Il suo "andiamo avanti" potrebbe indicare proprio questa tendenza a vivere le relazioni senza troppi vincoli, senza una progettualità definita. Non necessariamente significa disinteresse, ma potrebbe riflettere il suo modo di rapportarsi ai legami: più spontaneo e meno strutturato. Un aspetto su cui potrebbe riflettere è come bilanciare il suo bisogno di vicinanza con i confini e i ritmi dell’altra persona. Ad esempio, ha già notato che quando fa richieste più esplicite può ricevere risposte più secche, mentre se lascia passare del tempo, il dialogo sembra riprendere in modo più naturale. Questo suggerisce che il suo amico potrebbe sentirsi a disagio di fronte a richieste che percepisce come pressanti, anche se il suo intento non è quello di metterlo sotto pressione. Dal punto di vista pratico, potrebbe essere utile provare a modulare i contatti seguendo il ritmo che lui sembra preferire. Invece di stabilire una frequenza fissa (ogni due settimane, una volta al mese), potrebbe osservarne la reattività e adattarsi di conseguenza, lasciando che sia anche lui, di tanto in tanto, a prendere l’iniziativa. Potrebbe anche cambiare leggermente il focus delle conversazioni, passando da domande dirette su un possibile incontro a scambi più leggeri, condividendo qualcosa di interessante che le è accaduto o chiedendogli di un argomento che sapete essere di suo interesse. Infine, può chiedersi anche cosa la fa stare bene in questa amicizia, al di là dell’incontro tanto atteso. Se il rapporto rimane importante per lei anche in questa forma meno frequente, allora potrebbe essere utile accettarlo per quello che è, evitando di viverlo con frustrazione o senso di attesa. Se invece il bisogno di reciprocità e vicinanza rimane insoddisfatto, potrebbe valutare se ci siano altre amicizie su cui investire maggiormente per ottenere il supporto emotivo che cerca. Resto a disposizione, cari saluti. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Francesca Casolari
Psicologo, Psicologo clinico
Modena
Salve, certo e' bello aiutare un amico però bisogna capire se lui vuole questa vicinanza provi a pensare a questo magari dato che è lontano si comporta vosi perché non vuole farla soffrire grazie Francesca
Dott.ssa Giulia Sardo
Psicoterapeuta, Psicologo
Cagliari
Salve,
in questo caso si entra nel mondo dell'altro che per noi risulta inconoscibile se non si ha la possibilità di comunicare in maniera esplicita. Probabilmente il suo amico mantiene la sua distanza possibile e la manifesta nei silenzi, nel tranquillizzarla o nel farsi sentire lui quando si sente disposto a fare un passo verso di lei. E' sicuramente difficile "migliorare" la vostra amicizia (suo bisogno) se manca una comunicazione trasparente delle intenzioni reciproche. Ognuno di noi è un universo a parte e anche il concetto di Amicizia non è definibile a priori, ci sono tante sfumature possibili non definibili a priori.
La porterei a interrogarsi su di lei: che cos'è per lei la vostra amicizia e perché è così importante che questa persona sia nella sua vita relazionale? Com'era la vostra amicizia prima, è cambiata da un certo punto in poi o il vostro rapporto è sempre stato costante ed è lei a volerlo cambiare? Come la fa sentire non essere cercata attivamente? Le è capitato anche in altre relazioni significative?
Dietro ogni relazione c'è un mondo di infinite possibilità, conoscibili e inconoscibili.
Le auguro il meglio,
Dott.ssa Giulia Sardo
Dott. Giorgio De Giorgi
Psicologo, Psicologo clinico
Bologna
Gen.ma

Capisco bene la sua difficoltà e il desiderio di mantenere un’amicizia senza risultare invadente. La risposta che ha ricevuto può sembrare un po’ distante, ma potrebbe semplicemente riflettere il suo modo di gestire i legami e lo spazio personale. Ogni persona ha il proprio ritmo nelle relazioni, e sembra che lui preferisca un contatto meno frequente.
Riguardo alla domanda su quanto spesso scrivere, purtroppo non esiste una risposta universale, perché dipende molto dal tipo di dinamica che entrambi volete sviluppare. È bello che lei voglia fare attenzione a non esercitare pressione, ma ricordi che trovare un equilibrio tra i vostri bisogni di comunicazione potrebbe richiedere tempo e comprensione reciproca.

Come psicoterapeuta, il mio consiglio sarebbe di riflettere su cosa la fa stare bene in questa relazione e comunicare apertamente con lui riguardo i suoi bisogni, senza però assumere che ci sia una “formula giusta” per ogni amicizia. Non è compito di un professionista stabilire cosa sia giusto fare in una situazione del genere: quella è una scelta che spetta a lei, in base ai tuoi valori, desideri e al rispetto reciproco.
Tenga presente che l’importante è non forzare mai un comportamento che non risuona con il suo essere o con quello dell’altro. Ogni amicizia è unica, e spesso è il dialogo sincero e la pazienza a fare la differenza.

Io sono disponibile su Bologna, e online anche

Un caro saluto

Dr. Giorgio De Giorgi
Dott. Massimiliano Signorello
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Gentile utente
la ringrazio per aver postato la sua situazione.
Di certo non esiste una "regola" sul come gestire un amicizia, poichè siamo sempre noi stessi in relazione con l'altro a darci i nostri spazi e i nostri tempi, proprio come avviene in amare e in tute le altre tipologie di rapporti interpersonali.
dalle sue parole intravedo l'affetto che prova per questo suo amico e che è da spinta motivante al continuare a cercarlo nonostante la sua "distanza" che non è solo fisica ma anche emotiva.
quello che le consiglio, ma sarebbe ottimale parlarne all'interno di un percorso, è di valutare cosa rappresenta per lei quest'amicizia oggi, se vi è motivo di continuare a coltivarla e in che modo andrebbe coltivata....ma tutto ciò valutando non solo il suo punto di vista ma anche quello del suo amico.
sull'essere opprimente penso che il più delle volte bisogna riuscire a parlare dei nostri sentimenti con assertività e con la consapevolezza di non avere aspettative sulla reazione dell'altro ma essere sereni sull'aver provato a comunicare ciò che sentiamo.
in questo momento posso dirle solo quanto già scritto ma sarebbe interessante per me avere un suo riscontro e magari affrontare insieme questa sua situazione (anche online).
resto a sua disposizione
cordialmente
dott Massimiliano Signorello
Dott.ssa Raffaella Tardi
Psicologo, Psicologo clinico
Acerra
Non esiste un manuale del “buon amico” o una regola universale su quanto spesso sia giusto sentirsi. Esiste solo ciò che senti tu e la libertà dell’altro di corrispondere – o meno – a quel bisogno.

Forse, più che chiederti ogni quanto dovresti scrivergli, potrebbe essere utile chiederti: perché per me è così importante sentirlo? Perché questa nostalgia è così forte? A volte, il desiderio di rivedere qualcuno dopo tanto tempo porta con sé emozioni più profonde, legate al valore che quella persona ha per noi.

Quando avrai più chiarezza su questo, potresti provare a dirglielo apertamente: *"Ho bisogno di sentirti più spesso perché…"*. Parlare di sé e dei propri bisogni senza aspettarsi necessariamente una risposta specifica aiuta a creare un dialogo più autentico.

Accettare la risposta dell’altro, qualsiasi essa sia, fa parte della bellezza delle relazioni: poter esprimere ciò che si prova, nel bene e nel male, e vedere cosa succede. Le amicizie non hanno una sola forma possibile, ma si modellano nel tempo, trovando un equilibrio tra ciò che entrambi desiderate.
Dott.ssa Laura Messina
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, la sua riflessione mostra quanto tenga a questa amicizia e il desiderio di trovare un equilibrio che rispetti sia i suoi bisogni che quelli dell’altro. Dal comportamento del suo amico emerge una tendenza a mantenere un legame affettivo, ma con spazi e modalità che sente più congeniali. Il suo “andiamo avanti” potrebbe indicare una volontà di non appesantire il rapporto con aspettative troppo definite, preferendo una comunicazione più spontanea e senza pressioni. Ogni relazione ha un proprio ritmo e non esiste una frequenza “giusta” per sentirsi, ma piuttosto un compromesso che tenga conto di come entrambi vi sentite nel rapporto. Se questo squilibrio nell'intendere l'amicizia le genera sofferenza o insicurezza, confrontarsi con un professionista potrebbe aiutarla a comprendere meglio le sue aspettative e a trovare strategie per vivere questa amicizia in modo più sereno. Un caro saluto.
Dott. Salvatore Augello
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Palermo
Salve, la ringrazio per la sua condivisione. Lei non sta pressando il suo amico quindi mi dispiace si senta cosi, evidentemente come ha detto lei è una persona che non ama avere legami troppo stretti. Questo purtroppo è un grande limite nella relazione poiché non permette di costruire l'intimità necessaria presente in un rapporto di coppia o amicizia. Per questo le chiedo di riflettere sui sentimenti che prova rispetto al suo amico e di approfondire con lui quel "andiamo avanti". A volte alcune persone sono inarrivabili proprio perché tengono gli altri a distanza, non deve necessariamente mandare avanti una relazione di questo tipo.
Cordiali saluti.
Dott. Salvatore Augello
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso/a utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Eleni Karliampa
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
Milano
Buongiorno, e grazie per la condivisione. Capisco quanto questa situazione ti stia facendo riflettere, perché da un lato senti il desiderio di mantenere e approfondire il rapporto, dall’altro percepisci una certa distanza da parte sua.

Dalla sua risposta "Andiamo avanti", sembra voler dire che preferisce non soffermarsi troppo sulla questione del rivedersi e che, al momento, la vostra amicizia può continuare così com'è, senza ulteriori pressioni. Probabilmente non vuole chiudere il legame, ma nemmeno impegnarsi a pianificare un incontro o a mantenere un contatto più stretto di quanto già faccia.

È difficile perché, per ora, i vostri unici mezzi di comunicazione sono i messaggi o le videochiamate, quindi si fa quel che si può con la situazione attuale. Forse per te questo non è del tutto soddisfacente, perché hai un desiderio più forte di rivederlo o di avere un contatto più profondo. La domanda è: come possiamo fare il meglio con la situazione che avete?

Hai detto che, quando non lo contatti per un po’, lui torna a cercarti, ma spesso su argomenti “superficiali”. Cosa intendi con superficiali? Ti riferisci al fatto che evita conversazioni più personali e profonde? Oppure che non affronta il tema del vostro rapporto? È importante capire cosa esattamente ti fa sentire insoddisfatta, così da trovare un equilibrio tra ciò che puoi ottenere da questa amicizia e ciò che ti aspetti.

Cosa ti aspetti da lui e da questa amicizia? Vuoi solo rivederlo almeno una volta per sentirti più in connessione? Oppure desideri un rapporto più costante, con scambi più profondi? Se il tuo bisogno è diverso dal suo modo di vivere l’amicizia, è utile trovare un punto d’incontro che non lo faccia sentire oppresso ma che al tempo stesso ti permetta di sentirti valorizzata.

Forse il modo migliore per mantenere un buon rapporto senza risultare invadente è accettare il suo ritmo, scrivendogli ogni 2-3 settimane con leggerezza, lasciando che sia lui a prendere più iniziativa quando si sente pronto. Evitare domande dirette sul rivedersi potrebbe aiutarlo a sentirsi più libero e, se mai tornerà, sarà più spontaneo nel dirtelo.

In definitiva, sembra che lui apprezzi la tua amicizia ma abbia un approccio meno coinvolto rispetto a te. Se riesci a bilanciare il rapporto senza aspettative troppo alte, potrai continuare a mantenere il legame nel miglior modo possibile, anche con i limiti della distanza.
Dott. Lorenzo Boccalari
Psicologo, Psicologo clinico
Segrate
Capisco che la situazione con il tuo amico ti stia creando confusione e ansia, e posso immaginare quanto possa essere difficile interpretare la sua risposta. Quello che emerge da quanto mi racconti è una dinamica relazionale in cui i vostri bisogni emotivi sembrano essere abbastanza diversi. Tu desideri un contatto più frequente, un chiarimento sul futuro della vostra amicizia e un’opportunità di rivederlo dopo tanto tempo, mentre lui sembra avere bisogno di più spazio e di una comunicazione meno costante. La sua risposta, con quella frase “andiamo avanti”, sembra suggerire che desideri continuare la relazione, ma a un ritmo che per lui è più comodo e senza impegni troppo intensi. La sua difficoltà a rispondere a domande più dirette, come quella sul rivedervi, può essere il suo modo per evitare di sentirsi troppo sotto pressione. Dal punto di vista sistemico, vediamo queste dinamiche come una sorta di "danza relazionale", in cui entrambi vi adattate ai bisogni dell’altro, ma a volte senza una piena comprensione reciproca. La tua spinta a cercare di chiarire ogni volta come stanno le cose potrebbe far emergere in lui un senso di oppressione, che lo porta a darti risposte più brevi o distaccate. Se la frequenza della comunicazione aumenta da parte tua, potrebbe sentirsi messo sotto pressione, anche se tu non lo intendi in questo modo. D’altra parte, la tua frustrazione nasce dalla sua reticenza a rispondere, che può farti sentire che l’amicizia non ha lo stesso valore per lui. Ma questo non significa che non apprezzi la vostra relazione, semplicemente che il suo modo di viverla è diverso. Rispetto al come agire per migliorare la relazione, credo che la chiave sia rispettare il suo bisogno di spazio senza perdere il contatto. Potresti provare a scrivergli in modo meno insistente, magari una volta ogni due settimane, senza aspettarti risposte immediate o approfondite. Un messaggio che non sollecita troppo una risposta, ma che mantiene la connessione in modo leggero, potrebbe essere un buon modo per far capire che ci sei senza mettere pressione. È anche importante accettare la sua modalità di comunicazione meno frequente, senza pensare che l’amicizia debba essere costante per essere valida. Potresti riflettere su come questa modalità di relazione sia stata comunque una parte importante della vostra amicizia, anche se non corrisponde alla tua aspettativa di frequenza o intensità. Il fatto che lui apprezzi il tuo contatto, ma solo quando non è eccessivo, indica che la relazione potrebbe beneficiare di una distanza più sana e reciproca. Forse dovresti anche cercare di non ripetere domande che lui non ha voglia di rispondere, come quella sul rivedervi, per evitare di farlo sentire sotto pressione. Lasciando più spazio, la comunicazione potrebbe diventare più naturale, senza rischiare che si senta oppresso. In definitiva, credo che sia una questione di trovare un equilibrio tra i tuoi desideri e i suoi bisogni, rispettando i confini che lui ha espresso, pur mantenendo un contatto affettuoso, ma non invasivo. In questo modo, potrai continuare a coltivare la vostra amicizia senza forzare dinamiche che non sono nelle sue corde. Come ti senti riguardo a queste riflessioni? Rimango disponibile a parlarne insieme in seduta.

Un caro saluto,
Dott. Lorenzo Boccalari
Dott.ssa Cristina Bernucci
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Velletri
Buonasera,

La ringrazio per aver condiviso con me la sua situazione e i suoi sentimenti. Capisco che possa essere difficile trovare un equilibrio in un'amicizia a distanza, soprattutto quando c'è il desiderio di un contatto più frequente e ravvicinato.

Mi sembra che il suo amico possa trovarsi in un periodo della sua vita in cui è molto occupato e potrebbe non riuscire a garantire una comunicazione costante. La risposta "andiamo avanti" potrebbe significare che preferisce mantenere la relazione in modo più leggero e senza pressioni.

Per sviluppare al meglio questa amicizia, potrebbe essere utile rispettare i suoi tempi e spazi, cercando di non insistere troppo sulle questioni che potrebbero farlo sentire sotto pressione. Potrebbe continuare a mantenere il contatto inviando messaggi ogni due settimane o una volta al mese, mostrando interesse per la sua vita e le sue attività senza farlo sentire obbligato a rispondere immediatamente. In questo modo, potrebbe creare un ambiente più rilassato e naturale per entrambi.

È importante anche esprimere chiaramente i suoi sentimenti e bisogni, facendo sapere al suo amico che apprezza la sua amicizia e che non intende mettergli pressione. La comunicazione aperta e onesta può aiutare a rafforzare il legame e a trovare un equilibrio che funzioni per entrambi.

Spero che queste indicazioni possano esserle utili per gestire al meglio la sua relazione di amicizia.

Cordiali saluti.
Dr. Pietro Cecchin
Psicologo, Psicologo clinico
Castelfranco Veneto
Prima di capire perchè e come migliorare questa amicizia, la inviterei ad indagare il perchè necessita di questa amicizia. Le suggerirei di indagarlo con un professionista della salute mentale. Vedrà che compreso questo saprà come muoversi di conseguenza.
Dott.ssa Federica Gigli
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente,
comprendo il suo desiderio di coltivare questa amicizia con attenzione e rispetto, ed è evidente quanto si stia impegnando per trovare un equilibrio che tenga conto anche dei bisogni dell’altro. Il fatto che si interroghi su come farlo nel modo migliore dimostra una grande sensibilità e cura nei confronti del rapporto.
Tuttavia, un’amicizia è fatta di reciprocità: lei sta facendo tutto il possibile per comprendere il suo amico, ma lui sta facendo altrettanto per comprendere lei? Se il suo bisogno di sentirsi più vicina viene continuamente ridimensionato o ignorato, potrebbe essere utile chiedersi se questa modalità di relazione sia davvero appagante per lei.
Non esistono regole universali su ogni quanto sia opportuno sentirsi, ma il dialogo e l’esperienza aiutano a capire se il legame che si sta costruendo sia equilibrato per entrambi. Se sente che la distanza tra voi le pesa e che il rapporto dipende sempre dai ritmi dell’altro, potrebbe essere utile riflettere su ciò che desidera davvero da questa amicizia.
Sta facendo un ottimo lavoro nel cercare di comprendere il suo amico. Ora si prenda anche lo spazio per comprendere se questa amicizia, così com’è, la fa stare bene.

Un caro saluto,

Dott.ssa Federica Gigli
Dott. Giacomo Cresta
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
La ringrazio per aver condiviso la sua esperienza. La risposta del suo amico sembra indicare che, pur volendole bene, preferisce mantenere un contatto meno frequente e senza vincoli. L’espressione “andiamo avanti” potrebbe suggerire il desiderio di non dover dare spiegazioni sui suoi spostamenti, senza però voler interrompere l’amicizia. Il fatto che si riapra al dialogo quando il contatto si allenta conferma che apprezza la sua presenza, ma entro certi limiti. Per evitare che il suo desiderio di rivederlo diventi per lui una pressione, potrebbe rispettare i suoi tempi e scrivergli ogni due o tre settimane, lasciando che sia lui a cercarla quando si sente più disponibile. Se per lei è importante un’amicizia più costante, potrebbe chiedersi se questa dinamica le dà davvero ciò che desidera.
Dott.ssa Milena Sech
Psicologo, Psicologo clinico
Volpago del Montello
Gentile, colgo una sensazione di malinconia nel rapporto con questo amico e allo stesso tempo un desiderio da parte Sua di avere con questa persona una svolta nel Vostro rapporto. Talvolta in un rapporto fondato come mi sembra che Lei racconti, in un certo momento del rapporto, ci si chiede cosa e come si vorrebbe vivere un rapporto con una persona e ritengo che il confronto con l'altro corrisponda ad un'alternativa possibile per chiarire questi aspetti.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Antonella Bellanzon
Psicologo, Psicologo clinico
Massa
Analisi della sua risposta: "Ti voglio bene, ma andiamo avanti."
Questa frase è importante perché dice due cose:
"Ti voglio bene" → C'è affetto sincero. Non sta cercando di respingerti con durezza. Non ti vuole fuori dalla sua vita.
"Ma andiamo avanti" → Sembra un invito a non insistere, a non bloccarvi su ciò che “potrebbe” succedere (incontrarsi, fare piani, intensificare il rapporto) e lasciare che le cose vadano avanti senza pressioni. Potrebbe anche voler dire “non soffermiamoci troppo su questo”, come se dicesse: “la vita va avanti, non so cosa succederà, non prendiamoci troppo sul serio adesso.”
In pratica: non vuole chiudere l’amicizia, ma neppure viverla con intensità o impegni. Vuole restare in una zona “lieve”, flessibile, non troppo coinvolgente.
Il suo stile relazionale (da come lo descrivi)
Non ama la frequenza costante.
Quando lo stimoli troppo, si chiude o diventa freddo.
Quando lasci passare del tempo, torna a scriverti spontaneamente.
Gli piace sentirti finché non sente richieste emotive o aspettative.
Questo è un tipo relazionale molto comune tra chi è più evitante o indipendente. Queste persone spesso tengono a un rapporto, ma solo se vissuto con leggerezza, senza richieste emotive esplicite.
Cosa puoi fare tu per vivere questa amicizia in modo più sano (per te e per lui)?
1. Rispetta i suoi tempi
Scrivigli una volta ogni 2-3 settimane se non si fa vivo lui.
Prediligi messaggi leggeri, affettuosi, ma non carichi di domande o aspettative.
Es.: "Ciao! Ho sentito una canzone che mi ha fatto pensare a quel viaggio in treno che ci raccontavi, tutto bene da te?"
Evita: "Quando ci vediamo? Hai voglia di rivedermi? Hai pensato a quello che ti ho scritto?"
2. Evita domande che chiedono chiarezza su 'cosa siamo' o sul futuro
Per lui sono domande che pongono un “peso” sul rapporto.
Meglio lasciare che il rapporto viva nel presente, nei piccoli scambi.
3. Focalizzati sul piacere dello scambio, non sul bisogno di rivederlo
È chiaro che ti manca, ma più lui percepisce che tu hai bisogno di vederlo per sentirti “a posto”, più si chiude.
Se un giorno dovesse tornare in Italia e sentire che la tua compagnia è leggera, gradevole, non bisognosa, sarà molto più facile che si faccia avanti per un incontro.
Cosa puoi fare per te stessa
Capisco che tu abbia un desiderio sincero di rivederlo, ma se senti che l’amicizia è una fonte di ansia o frustrazione, forse è il momento di ribilanciare l’energia che ci metti. Chiediti:
Sto ricevendo abbastanza da questo legame, o sto solo dando?
L’amicizia vera dovrebbe farti stare meglio, non aumentare la tua insicurezza. Se senti che per mantenere il suo affetto devi costantemente “controllarti”, potresti chiederti se questa relazione può davvero nutrirti a lungo termine, oppure se va bene viverla con leggerezza, senza aspettative né attese di incontro.

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Sara Petroni
Psicologo clinico, Psicologo
Tarquinia
Gentile utente,
da ciò che descrive, sembra che questa amicizia abbia un valore importante per Lei, mentre per l’altra persona mantenga un significato diverso, più legato a un legame affettuoso ma molto protetto nei confini. È comprensibile sentire il desiderio di rivederlo dopo tanto tempo e di capire quale spazio Lei occupi nella sua vita, ma allo stesso tempo è comprensibile che lui, per il suo modo di relazionarsi, percepisca alcune domande come più cariche di aspettative.

La frase “andiamo avanti” sembra indicare il desiderio di non interrompere il rapporto, ma anche di non soffermarsi troppo su definizioni, richieste di rassicurazioni o progetti futuri. È un modo per dirle che il legame per lui esiste, ma che preferisce mantenerlo entro limiti che non lo facciano sentire vincolato. Alcune persone vivono così le relazioni: con affetto sincero, ma anche con un forte bisogno di autonomia, soprattutto quando c’è distanza fisica e una vita personale molto diversa rispetto al passato.

Il fatto che risponda meglio quando non viene sollecitato troppo spesso e che torni a cercarla dopo periodi di silenzio suggerisce che abbia bisogno di ritmi più lenti e meno intensi. Non significa disinteresse, ma uno stile relazionale più distaccato, forse legato alla sua storia personale o al modo in cui gestisce le emozioni e le connessioni. Lei, dall'altra parte, ha un bisogno legittimo di più vicinanza, chiarezza e reciprocità: due bisogni diversi che richiedono un equilibrio delicato.

Per mantenere questa amicizia in modo sereno, potrebbe essere utile rispettare i tempi che lui sembra indicare, senza forzare la conversazione su temi che lo mettono in difficoltà. Un contatto ogni tanto, spontaneo e leggero — che siano due settimane o un mese — può permettere a entrambi di restare in relazione senza che nessuno dei due si senta affaticato. Quando lui tornerà in Italia, sarà più naturale capire se ci sono le condizioni per rivedersi davvero.

Ciò che conta è che Lei non rinunci ai suoi bisogni emotivi, ma che riconosca che questa particolare amicizia potrà funzionare solo entro un ritmo che non generi tensione. Se sente che il suo desiderio di vicinanza diventa troppo doloroso perché non trova risposta, allora potrebbe essere utile riflettere su cosa questa relazione rappresenta per Lei e su quali legami, nella sua vita, possono darle una reciprocità più piena.

Dott.ssa Sara Petroni

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