Dott.ssa
Milena Sech
Psicologo,
Psicologo clinico
Altro
Volpago del Montello 1 indirizzo
Esperienze


Mi chiamo Milena Sech, sono psicologa iscritta all'albo della Regione Veneto (n.12629) e psicoterapeuta in formazione ad indirizzo Costruttivista.
Di che cosa mi occupo?
Mi occupo di consulenza e sostegno psicologico individuale e servizio di psicoterapia individuale, volti ad aiutare la persona ad affrontare momenti di difficoltà.
Dove ricevo?
Ricevo su appuntamento a Volpago del Montello e, su richiesta, online.
"E' ciò che pensiamo già di sapere che ci impedisce di imparare cose nuove."
Condivido questa citazione di Claude Bernard in quanto ritengo sia importante, per me, tenere a mente queste parole all'interno della quotidianità: mi suscitano una grande curiosità a partire dall'idea che si può sempre scoprire qualcosa di diverso, di nuovo, anche dalla persona che ho di fronte in quanto esperta di sè stessa e delle sue esperienze.
Aree di competenza principali:
- Psicologia clinica
- Psicologia forense
Indirizzi (2)
Viale G. L. Manin, 14, Volpago del Montello
Disponibilità
Telefono
Pazienti accettati
- Pazienti senza assicurazione sanitaria
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Telefono
Pazienti accettati
- Pazienti senza assicurazione sanitaria
10 recensioni
Punteggio generale
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Alessia
Prima di iniziare questo percorso ero un po’ sfiduciata e titubante. Durante le sedute ho sentito ascolto, umanità e calore professionale che mi hanno permesso di scoprire me e gli altri sotto una luce diversa. Grazie dottoressa.
Emma
Mi sono rivolta alla dottoressa per affrontare un momento complicato della mia vita. Mi sento di consigliarla perché, essendo stato per me molto difficile iniziare questo percorso e aprirmi con qualcuno che non conosco, grazie alla sua accoglienza e professionalità mi sono sentita libera di potermi esprimere non sentendomi giudicata.
M.L.
Professionista attenta e che ti mette subito a tuo agio. Puntuale e competente. La consiglio
Alessandra
Grazie alla dottoressa ho trovato un ascolto attento. Alcune immagini che sono uscite durante i colloqui sono state illuminanti e mi hanno aiutato ad elaborare quello che avevo dentro. Consigliata.
F. L.
Il mio percorso con la Dott.ssa Sech mi ha aiutato ad affrontare alcune cose della mia vita che avevo sempre messo un po' da parte. La sua competenza e la sua capacità di comprendermi sono state fin sa subito la chiave che mi ha permesso di aprirmi e mettermi in gioco.
R. G.
Con la dott.ssa Sech ho affrontato le mie difficoltà relazionali e nel mondo del lavoro. Mi sono sentita accolta e non giudicata. Questo mi ha permesso di aprirmi sentendomi al sicuro.
L.M.
Ho trovato nella Dott.ssa Sech un supporto al mio stato d'animo, sentendomi accolta e libera di esprimere le problematiche che mi affliggevano in un periodo buio della mia vita.
Ivana A.
Con la Dott.ssa Sech mi sono trovata molto bene, nell'affrontare e gestire tematiche difficili. Grazie alla sua attenzione e precisione ho trovato molto utile aprirmi con lei.
SV
Ho fatto un percorso con la Dott.ssa Sech. Mi sono trovata davvero bene, mi è stata utile in un momento di difficoltà col mio compagno. Sono riuscita a mettere in prospettiva alcune cose e prendere scelte importanti. Attenta e non giudicante. La consiglio!
A.T.
La dott.ssa Sech si è rivelata essere una professionista attenta e puntuale, capace di far sentire il paziente a proprio agio ed efficace nel raggiungere gli obiettivi decisi assieme.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 10 domande da parte di pazienti di MioDottore
Ho una semplicissima domanda, che in realtà non ho mai posto al mio psicologo, ma nemmeno a me stessa, finora.
Ma giusto uno curiosità. Perché quando in terapia capitano dei momenti in cui lo psicologo fa delle affermazioni che mi "triggerano" moltissimo, io comincio a dissociarmi, avere una sorta di attacco di panico, il mondo è distante per me, quel momento è distante, lo psicologo è distante, vado in iperventilazione, mi sento svenire e tutto questo finché non arrivo alle lacrime. Appena piango tutto torna gradualmente nella norma, lasciandomi però quel senso di "dissociazione" , come se fossi uscita dal mio stesso corpo e ci fossi ritornata, ma sentissi ancora gli effetti di questa esperienza che per me è quasi surreale da vivere, non so spiegarlo...
Gentile,
l'esperienza della psicoterapia può essere molto intensa tale per cui può portare a momenti di smarrimento. Esprimere questa sensazione in colloquio con il suo psicologo le può essere utile per capire cosa sta succedendo.
Resto a disposizione.

Buongiorno, ho dei problemi relazionali con un amico che vive fuori dall’Italia o meglio non comprendo come migliorare la nostra amicizia senza che si senta oppresso. Più volte ho chiesto quando tornava di farmelo sapere perché ho il piacere di rivederlo dopo tre anni che non ci siamo più visti e infatti il contatto è rimasto costante attraverso la messaggistica. A volte c’è anche uno scambio di audio, in uno di questi mi rasserenava dicendo magari quando torno te lo faccio sapere stai tranquilla. Questo qualche mese fa, di recente ho chiesto se la nostra amicizia rimarrà sempre così o se un giorno ci rivedremo ma non ho avuto risposta, il giorno successivo ho pensato di riscrivere dicendogli non volevo essere polemica è molto che vorrei rivederti volevo capire il tuo pensiero e mi ha risposto dicendomi ciao cara, sono solamente occupato in altro, non so quando scendo e quanto sarò impegnato quando scendo, ti voglio bene, ma andiamo avanti. Come devo interpretare questo andiamo avanti? Non ama avere legami affettivi particolarmente stretti nella messaggistica né un contatto frequente. Se sollecito risposte poi sono piuttosto seccate mentre se non mi faccio sentire per un paio di settimane la persona in questione torna ad aprirsi al dialogo ma sempre su argomenti superficiali oppure è maggiormente disposto all’idea di rivedersi. Vorrei capire come poter sviluppare al meglio questa amicizia senza che il mio desiderio di rivederlo sia per lui una pressione o che la messaggistica risulti pesante. Potete dirmi cosa ne pensate della risposta che mi ha dato e ogni quanto (una volta ogni due settimane, una volta al mese) secondo voi è giusto sentire un amico o scrivergli senza risultare seccanti? Lui non ha amici con cui si sente ma apprezza sempre il mio contatto purché non sia eccessivo
Gentile, colgo una sensazione di malinconia nel rapporto con questo amico e allo stesso tempo un desiderio da parte Sua di avere con questa persona una svolta nel Vostro rapporto. Talvolta in un rapporto fondato come mi sembra che Lei racconti, in un certo momento del rapporto, ci si chiede cosa e come si vorrebbe vivere un rapporto con una persona e ritengo che il confronto con l'altro corrisponda ad un'alternativa possibile per chiarire questi aspetti.
Resto a disposizione.

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