Buongiorno, ho consumato cocaina circa un mese fa e da allora sento dei dolori paseggeri al petto ne

20 risposte
Buongiorno, ho consumato cocaina circa un mese fa e da allora sento dei dolori paseggeri al petto nella zona del cuore e più giù e sensazione di bruciore, ci sono momenti in cui non li sento e poi ricompaiono, questo capita tutti i giorni.
Ho fatto un elettrocardiogramma e i raggi ai polmoni e mi hanno detto che non si vedono problemi, vorrei sapere se c'è uno specialista che mi può aiutare per capire cosa può essere e se si puo curare i sintomi. Ho consumato circa una decina di volte e non ne sento la mancanza, solo l'ultima volta mi sono sentito male e credo che probabilmente era mischiata un'altra sostanza
Dott.ssa Roberta Sette
Psicologo, Psicoterapeuta
Campoleone di Lanuvio
Buonasera, leggendo quanto ha scritto a questo punto le consiglierei di rivolgersi ad un professionista della relazione d'aiuto, psicologo o medico psicoterapeuta. Avendo indagato l'aspetto più organico, esplorerei gli aspetti emotivi magari che si sono manifestati durante l'assunzione degli stupefacenti per capire meglio quello che le sta accadendo. Saluti R.S.

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Dott. Alessio Vellucci
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile Utente,
Ogni sostanza ha un impatto differente sull’organismo, e causa strascichi che nel suo caso persistono anche a distanza di qualche tempo. Ha già escluso qualsiasi implicazione organica per fortuna, quindi resta da approfondire la dimensione psicologica, che potrebbe svolgere un ruolo inaspettato. Tenga presente che, inoltre, la preoccupazione che si innesta su un sintomo fisico tende a rinforzarlo, aumentando molto la possibilità che si ripresenti. Un po’ come se si rimanesse in attesa di quel dolore. Anche questo è un aspetto nel quale uno psicologo potrebbe esserle di grande aiuto. Un caro augurio di buona fortuna
Dott.ssa Grazia Esposito Malara
Psicologo, Psicoterapeuta, Professional counselor
Ospitaletto
Buonasera, escluse problematiche mediche le motivazioni dei fastidi che riporta sono da attribuire ad aspetti psicologici. Pertanto il professionista a cui rivolgersi è lo psicoterapeuta. Cordiali saluti
Dr. Santo La Monica
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Padova
Buonasera,
Probabilmente sarebbe utile prendere in considerazione la possibilità di richiedere una consulenza psicologica per evitare che l'uso sporadico della sostanza non ai strutturi in un disturbo da dipendenza.
Un caro saluto
Dott. Santo La Monica
Dott.ssa Daniela Benedetto
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente, come lei saprà, l’uso di sostanze e’ comunque di impatto sulla salute fisica, psichica e neuro Ale e la reazione e’ del tutto soggettiva oltre agli effetti già riconosciuti ufficialmente. Molto spesso a seguito di reazioni ulteriori dovute alla tipologia di sostanza assunta la reazione più dolorosa e’ proprio quella psichica e neurologica.
Credo che il problema sia a monte e vada risolto con un aiuto specialistico.
Dott.ssa Federica Leonardi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buonasera, ha fatto bene a indagare le cause mediche, avendole escluse può rivolgersi ad uno psicoterapeuta che possa sostenerla in questa fase, indagando tutto ciò che le manifestazioni sottendono.
Dott.ssa Federica Leonardi
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Gentile utente, può procedere con ulteriori indagini ma escluse le cause organiche, i sintomi sono da ricollegare a cause psicologiche per le quali può rivolgersi ad un sert della zona in cui vive o uno specialista del portale.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Maria Cristina Pacella
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve. Potrebbe essere opportuno consultare uno psicoterapeuta per comprendere meglio cosa le sta accadendo ed indagare la sintomatologia che descrive che risulta non essere su base organica. Saluti.
Dott.ssa Eugenia Cardilli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera, come lei scrive nella sua domanda i suoi accertamenti hanno dato esito negativo, però lei scrive che l'ultima volta che ne ha fatto uso non si è sentito bene. Molto probabilmente lei si è spaventato nel sentirsi male, quindi questo pensiero gli ritorna in mente e gli dà ansia e quindi prova questo dolore al petto. Potrebbe fare dei colloqui psicologici con una psicoterapeuta, sarebbe importante elaborare xchè si è avvicinato alla cocaina e analizzare anche xchè ora sta provando questo disturbo che potrebbe essere più psicologico che fisiologico. la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Dott.ssa Claudia Sposini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Lodi
Buongiorno, la Psicoterapia potrebbe aiutarla riguardo alle motivazioni verso questa ricerca e questo bisogno delle sostanze e fare maggiore chiarezza rispetto al suo mondo interiore, emotivo e interpersonale; per quanto riguarda i sintomi fisici, vale sempre la pena approfondire con visite mediche specialistiche. Un caro saluto Dr.ssa Claudia Sposini
Dott. Simone Marenco
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Torino
Buongiorno, come scrivono alcuni colleghi, escluse le cause organiche, si rivolga ad uno psicoterapeuta, nel suo caso che abbia anche esperienza sulle conseguenze dell'uso e abuso di sostanze stupefacenti.
Dott. Marenco
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Dott.ssa Maria Katiuscia Zerbi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, una volta escluse cause organiche legate a questo malessere fisico può rivolgersi ad uno psicoterapeuta che la aiuti ad elaborare l'esperienza che ha vissuto. Forse sì è legittimamente spaventato nell'ultima assunzione, allora potrebbe essere utile capire come mai ha fatto ricorso all'uso di sostanze, che mi sembra non sia abituale.
Saluti, K. Z.
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,

come indicatole già dai colleghi può procedere con ulteriori indagini ma escluse le cause organiche, i sintomi sono da ricollegare a cause di natura psicogena per le quali può rivolgersi ad un Sert della zona in cui vive.

Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott. Niccolò Lavelli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno,

una volta escluse possibili disturbi fisici, sarebbe opportuno rivolgersi ad uno psicoterapeuta per una consulenza. Saluti.
Dott.ssa Giuseppina Saccaro
Psicologo, Psicoterapeuta
Calatafimi-Segesta
Buonasera l assunzione di sostanze purtroppo crea dei sintomi consequenziali.
Dopo aver escluso altre cause organiche, le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta specializzato nel trattamento della patologie da dipendenza per permetterle di superare le fragilità vissute e liberarsi dal peso di una dipendenza.
Può consultare il mio profilo se vuole iniziare un percorso psicoterapico.
Dott.ssa Lydia Chiovari
Psicologo, Psicoterapeuta
Padova
Gentile utente, quello che mi sento di dirle è che la nostra società,e noi che ne facciamo parte, siamo ancora schiavi del dualismo cartesiano che ha separato il corpo dalla mente, come se fossero due entità distinte, ma in realtà,corpo e mente, sono due facce della stessa medaglia. Tutto questo per dirle che il suo stato d'ansia, che la fa stare all'erta su qualsiasi segnale che il suo corpo le manda, può essere ricondotto sì all' uso della cocaina, ma c'è tutto un risvolto psicologico che andrebbe indagato che va a sostenere questo pensiero fisso della sostanza e dei suoi effetti. Un percorso psicoterapeutico sicuramente la può aiutare ad integrare corpo e mente.
Dott. Roberto Morlacchi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bergamo
Buonasera,
pare che le cause fisico/mediche siano state escluse, dovrebbe pertanto contattare un terapeuta esperto in disturbi d'ansia per indagare meglio quello che le sta accadendo e poter pianificare un trattamento psicoterapico.

A disposizione per chiarimenti, in bocca al lupo!
RM
Dott.ssa Debora Gilardi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Firenze
Salve caro utente, ha fatto diversi esami medici diagnostici, per cui è evidente che non ci sono problemi medici. Bene per il fatto che non sente la mancanza della sostanza, andrebbero approfonditi i suoi pensieri in seduta, ma credo che abbia sviluppato un insieme di sintomi ansiosi. Assolutamente lo specialista che le consiglio è uno/a psicoterapeuta cognitivo-comportamentale. In bocca al lupo.
Dott.ssa Beatrice Planas
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Firenze
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Caro utente,
quando il corpo si “accende” dopo un’esperienza che ci ha spaventati, i sintomi che restano non parlano solo di fisiologia: spesso parlano di un’eco emotiva che il corpo continua a portare anche quando gli esami risultano nella norma.
Il fatto che tu abbia già fatto elettrocardiogramma e radiografia, e che non emergano anomalie, è un dato importante: significa che ciò che senti non sta segnalando un danno evidente in atto.
E tuttavia il corpo, dopo un episodio vissuto come minaccioso, può continuare a produrre dolore, bruciore, tensioni, fitte… come se non riuscisse ancora a “fidarsi” di essere al sicuro.
Non è raro che, dopo un uso di sostanze vissuto con paura, si attivi un circolo tra ansia, ipervigilanza sul corpo e sintomi. Le sensazioni, così, si amplificano e ritornano a onde: a volte spariscono, a volte riemergono, quasi a ricordare l’esperienza vissuta.
Non ti sto dicendo che “è solo ansia”: il corpo non mente mai, ma va ascoltato dentro una cornice più ampia.
E proprio per questo, accanto ai controlli medici — che puoi continuare a fare con un cardiologo o con un internista se ti rassicura — sarebbe importante avere uno spazio in cui esplorare che cosa è accaduto dentro di te da quell’episodio in poi.
A volte il sintomo resta perché la psiche non ha ancora trovato un modo per elaborare la paura vissuta in quel momento: la sensazione di essere “andato oltre”, di essersi spaventato, di aver rischiato qualcosa.
Un percorso psicologico, soprattutto di tipo clinico-dinamico, può aiutarti a dare un nome a quello che oggi si esprime attraverso il corpo:
non per negarlo, ma per comprenderlo.
La cosa curabile, spesso, non è tanto la fitta in sé, ma il meccanismo che la tiene viva.
Se vorrai continuare a parlarne, sono qui.
Dott.ssa Raffaella Pia Testa

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