Buongiorno ho avuto un contatto con una donna baci abbracci e carezze poi ho toccato la sua vagina c
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Buongiorno ho avuto un contatto con una donna baci abbracci e carezze poi ho toccato la sua vagina con slip indossati e lei mi ha toccato e masturbato con la mano e poi ho concluso da solo non ci sono stati altri contatti dopo circa 1 ora ho cominciato ad avere forti bruciore al glande e dolore al pene costante durante tutto il giorno e a distanza di una settimana continuano sono entrato nel panico più totale non dormo ho questo pensiero fisso notte e giorno se avessi preso qualche malattia non so cosa potrei fare sono veramente in panico e ansia totale non vedo una via x uscire da questo momento ho anche imbarazzo e vergogna ad andare da medico avendo 60 anni ma ho perso la testa x 10 minuti con quella donna ed ho il terrore delle conseguenza che potrei avere.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
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Buongiorno,
comprendo quanto possa essere difficile e angosciante vivere una situazione come quella che descrive. Il panico, l’ansia e i pensieri ricorrenti che sta provando sono reazioni emotive comuni in momenti di forte stress o quando ci si sente vulnerabili, soprattutto se si associano a sensi di colpa, vergogna o paura delle conseguenze.
Dal punto di vista fisico, il bruciore e il dolore al pene che persistono da diversi giorni dopo il contatto potrebbero avere diverse cause, alcune delle quali anche di natura psicosomatica, ma non è possibile escludere totalmente l’ipotesi di un’irritazione o infezione, anche non necessariamente grave. È importante sottolineare che, anche in assenza di un rapporto penetrativo o di eiaculazione diretta a contatto, alcune infezioni a trasmissione sessuale (come ad esempio l’herpes genitale o altre forme di dermatite da contatto) possono teoricamente essere trasmesse attraverso lo sfregamento delle mucose o della pelle.
Detto questo, l’unico modo per avere risposte certe e rassicuranti è rivolgersi a un medico, idealmente un urologo o un dermatologo, che potrà valutare con attenzione i sintomi, eventualmente prescrivere esami specifici e fornirle la cura più adeguata. Capisco l’imbarazzo, soprattutto considerando l’età e le circostanze, ma la salute e il benessere vengono prima di tutto, e i medici sono abituati ad affrontare ogni giorno situazioni simili con rispetto e professionalità.
Inoltre, l’ansia intensa, il senso di colpa e il pensiero ossessivo che sta vivendo meritano anch’essi attenzione. Quando la paura prende il sopravvento e compromette il sonno, la tranquillità e il funzionamento quotidiano, è importante non restare soli. Sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi a uno specialista della salute mentale, che possa accompagnarla nel comprendere e gestire ciò che sta vivendo, senza giudizio.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
comprendo quanto possa essere difficile e angosciante vivere una situazione come quella che descrive. Il panico, l’ansia e i pensieri ricorrenti che sta provando sono reazioni emotive comuni in momenti di forte stress o quando ci si sente vulnerabili, soprattutto se si associano a sensi di colpa, vergogna o paura delle conseguenze.
Dal punto di vista fisico, il bruciore e il dolore al pene che persistono da diversi giorni dopo il contatto potrebbero avere diverse cause, alcune delle quali anche di natura psicosomatica, ma non è possibile escludere totalmente l’ipotesi di un’irritazione o infezione, anche non necessariamente grave. È importante sottolineare che, anche in assenza di un rapporto penetrativo o di eiaculazione diretta a contatto, alcune infezioni a trasmissione sessuale (come ad esempio l’herpes genitale o altre forme di dermatite da contatto) possono teoricamente essere trasmesse attraverso lo sfregamento delle mucose o della pelle.
Detto questo, l’unico modo per avere risposte certe e rassicuranti è rivolgersi a un medico, idealmente un urologo o un dermatologo, che potrà valutare con attenzione i sintomi, eventualmente prescrivere esami specifici e fornirle la cura più adeguata. Capisco l’imbarazzo, soprattutto considerando l’età e le circostanze, ma la salute e il benessere vengono prima di tutto, e i medici sono abituati ad affrontare ogni giorno situazioni simili con rispetto e professionalità.
Inoltre, l’ansia intensa, il senso di colpa e il pensiero ossessivo che sta vivendo meritano anch’essi attenzione. Quando la paura prende il sopravvento e compromette il sonno, la tranquillità e il funzionamento quotidiano, è importante non restare soli. Sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi a uno specialista della salute mentale, che possa accompagnarla nel comprendere e gestire ciò che sta vivendo, senza giudizio.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Gentilissimo, innanzitutto si concentri a respirare correttamente e in modo lento e profondo e vedrà che già si sentirà più tranquillo. Poi le consiglierei di fissare un appuntamento da un andrologo, e provi anche a parlarne con il suo medico della mutua. Non si preoccupi, vedrà che sicuramente si tratta di qualcosa che si può curare….non abbia timore a confidarsi con i medici, loro non la giudicano e sono mirati solo a farla guarire. Un caro saluto. Dott.ssa Zamarin
Salve , mi spiace molto per la sua preoccupazione e l’ansia che ne derivi.
Se non si dovesse risolvere autonomamente (quindi a causa di eventuali graffi, ferite ecc) le suggerirei di rivolgersi al suo medico di base che eventualmente la può indirizzare verso uno specialista andrologo/urologo.
Buone cose , dott. Marziani
Se non si dovesse risolvere autonomamente (quindi a causa di eventuali graffi, ferite ecc) le suggerirei di rivolgersi al suo medico di base che eventualmente la può indirizzare verso uno specialista andrologo/urologo.
Buone cose , dott. Marziani
Buongiorno
in questo caso l'unica soluzione è farsi visitare dal suo medico o da uno specialista. Dunque, metta da parte la vergogna e pensi alla sua salute, con la consapevolezza che i medici sono tenuti al segreto professionale, quindi nessuno al di fuori dello studio saprà mai del suo problema e della sua vita sessuale.
Trovi il coraggio e buona fortuna
in questo caso l'unica soluzione è farsi visitare dal suo medico o da uno specialista. Dunque, metta da parte la vergogna e pensi alla sua salute, con la consapevolezza che i medici sono tenuti al segreto professionale, quindi nessuno al di fuori dello studio saprà mai del suo problema e della sua vita sessuale.
Trovi il coraggio e buona fortuna
Un controllo medico è necessario e senza vergogna, anche se, mi permetta, dovrebbe prestare attenzione soprattutto con persone che non si conoscono.
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso con tanta sincerità e apertura ciò che sta vivendo. Le sue parole trasmettono chiaramente quanto questo episodio l’abbia scossa, quanto forte sia l’ansia che ne è seguita e quanto profondo sia oggi il suo disagio, fatto di preoccupazione, senso di colpa e paura per la propria salute. Mi permetto di dirle che è assolutamente comprensibile ciò che sta provando: quando un comportamento esce da quelli che siamo soliti considerare “i nostri schemi”, può accadere che la mente reagisca con allarme, rimuginazione e angoscia, come se cercasse di riprendere il controllo attraverso il pensiero costante. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, questa reazione può essere spiegata come un ciclo ansioso innescato da un evento percepito come rischioso o colpevole. Lei descrive una situazione che ha vissuto con trasporto ma che, subito dopo, è stata seguita da un’esplosione di pensieri catastrofici legati alla possibilità di aver contratto una malattia, a cui si è aggiunto il timore del giudizio e l’imbarazzo. Questa sequenza di pensieri può diventare molto invasiva, e l’intensità delle emozioni che ne derivano può arrivare a influenzare anche il corpo, generando sintomi fisici come tensione muscolare, bruciore, ipersensibilità e dolore, specie in zone del corpo legate all’evento che ha generato l’ansia. L’attenzione costante rivolta alla zona genitale, alimentata da timori e da continue verifiche mentali o fisiche, può accentuare le sensazioni corporee al punto da renderle persistenti e molto fastidiose. Non si tratta di “immaginazione” o di un problema “solo mentale”, ma di un reale legame mente-corpo, in cui l’ansia e lo stress giocano un ruolo chiave. Quando un pensiero è accompagnato da forte paura e senso di colpa, il nostro cervello può mantenere un allarme continuo, attivando il sistema nervoso in modo tale da generare o amplificare sintomi fisici reali. Tutto ciò, naturalmente, non esclude la possibilità che ci sia anche una componente medica. Il mio consiglio, con grande rispetto, è quello di affrontare questo passaggio con serenità e di rivolgersi a un medico per una visita urologica o dermatologica. So che può sembrare imbarazzante, ma tenga presente che si tratta di professionisti abituati a trattare ogni giorno situazioni molto più complesse e intime di quella che ha descritto. Andare da un medico non significa esporsi a un giudizio, ma prendersi cura di sé con responsabilità. Spesso anche solo l’esclusione di una causa organica contribuisce a ridurre in modo significativo l’ansia e a spezzare il circolo vizioso dei pensieri ossessivi. Una volta esclusi problemi fisici, può essere molto utile affrontare anche la componente emotiva che ha accompagnato e seguito l’episodio. In un percorso cognitivo-comportamentale, si lavorerebbe insieme per riconoscere e gestire i pensieri disfunzionali, per ridurre i comportamenti di controllo o evitamento (come il rimuginare o l’evitare il medico) e per ritrovare un equilibrio tra emozioni, pensieri e corpo. Non si tratta di giudicare quello che è accaduto, ma di comprenderne il significato e trasformare l’ansia in consapevolezza. Infine, vorrei dirle che a 60 anni non si è mai “troppo avanti” per avere momenti di vulnerabilità, per commettere errori o per vivere emozioni nuove e intense. Siamo tutti esseri umani, con i nostri bisogni e le nostre contraddizioni. È possibile che questo episodio rappresenti anche una sorta di rottura rispetto a una routine o a una rigidità che per tanto tempo l’ha protetta, ma che ora forse le sta un po’ stretta. Se così fosse, potrebbe essere anche un’occasione preziosa per riflettere su cosa cerca oggi nella sua vita emotiva, relazionale e affettiva, senza giudizio ma con rispetto verso se stesso. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Rivolgersi ad uno specialista quando si riscontrano problemi fisici è sempre la scelta migliore per intervenire tempestivamente ed evitare complicazioni.
Se questa situazione La turba, sono disponibile a fornirLe il mio aiuto.
Se questa situazione La turba, sono disponibile a fornirLe il mio aiuto.
Ciao, è possibile che tali sintomi non siano connessi con il rapporto fisico avuto, ma potrebbero essere stati scaturiti da varie possibili occasioni (es. anche semplici mani sporche) che causano semplici infezioni. Se hai difficoltà a parlarne con il tuo medico, che ti conosce da tempo, forse potrebbe essere più semplice parlarne con uno specialista del settore che vede persone di tutte le età e con disparate problematiche specifiche. Puoi prenotare un appuntamento da un andrologo che si occupa di infezioni genitali maschili, che già con una prima visita ti saprà dare le giuste indicazioni. Con lui potresti sentirti maggiormente a tuo agio poiché ha le competenze specifiche per comprendere da subito la problematica. Infine, pansa che noi operatori delle professioni sanitarie non siamo qui per giudicare ma solo per trovare soluzioni utili al paziente e se dovessi sentirti in imbarazzo puoi comunicarlo immediatamente poiché è un tuo diritto sentirti accolto e ascoltato. Buona fortuna!
Buongiorno,
comprendo la tua angoscia e il senso di panico che stai vivendo. Quando l’ansia prende il sopravvento, può trasformare anche un episodio isolato in un pensiero ossessivo e paralizzante, come nel tuo caso.
Dal punto di vista medico, il tipo di contatto avuto, pur essendo intimo, non comporta un rischio elevato per le infezioni sessualmente trasmissibili più gravi, soprattutto in assenza di penetrazione, eiaculazione interna o contatti diretti tra mucose/genitali senza barriera. Tuttavia, sintomi come bruciore al glande e dolore persistente al pene devono essere valutati da un medico, perché possono anche essere segni di una irritazione locale, infezione batterica o fungina (come una balanite), o in alcuni casi una risposta psicosomatica legata all’ansia intensa.
Capisco l’imbarazzo, ma ti invito a considerare che i medici, soprattutto i medici di base o gli urologi, sono abituati a trattare casi simili con discrezione e professionalità, senza giudicare la persona né il contesto. Chiedere aiuto in questi casi non è debolezza, ma cura di sé. Puoi iniziare anche solo con una telefonata al tuo medico curante o recarti in un consultorio o ambulatorio urologico senza raccontare ogni dettaglio personale: basta descrivere i sintomi.
Dal punto di vista psicologico, è importante riconoscere che non è il solo episodio accaduto a farti stare così, ma anche tutto il significato che gli stai attribuendo,come se avessi “rovinato tutto” per un momento di impulso. Questo senso di colpa, unito all’ansia e all’isolamento, ti sta intrappolando in una spirale di pensieri che alimentano il malessere fisico. La mente e il corpo in questi casi sono molto collegati. hai bisogno di fare accertamenti e anche di tranquillizzarti. Valuta anche la possibilità di qualche seduta psicologica in cui poter portare le tue ansie di questo momento. Un cordiale saluto
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
comprendo la tua angoscia e il senso di panico che stai vivendo. Quando l’ansia prende il sopravvento, può trasformare anche un episodio isolato in un pensiero ossessivo e paralizzante, come nel tuo caso.
Dal punto di vista medico, il tipo di contatto avuto, pur essendo intimo, non comporta un rischio elevato per le infezioni sessualmente trasmissibili più gravi, soprattutto in assenza di penetrazione, eiaculazione interna o contatti diretti tra mucose/genitali senza barriera. Tuttavia, sintomi come bruciore al glande e dolore persistente al pene devono essere valutati da un medico, perché possono anche essere segni di una irritazione locale, infezione batterica o fungina (come una balanite), o in alcuni casi una risposta psicosomatica legata all’ansia intensa.
Capisco l’imbarazzo, ma ti invito a considerare che i medici, soprattutto i medici di base o gli urologi, sono abituati a trattare casi simili con discrezione e professionalità, senza giudicare la persona né il contesto. Chiedere aiuto in questi casi non è debolezza, ma cura di sé. Puoi iniziare anche solo con una telefonata al tuo medico curante o recarti in un consultorio o ambulatorio urologico senza raccontare ogni dettaglio personale: basta descrivere i sintomi.
Dal punto di vista psicologico, è importante riconoscere che non è il solo episodio accaduto a farti stare così, ma anche tutto il significato che gli stai attribuendo,come se avessi “rovinato tutto” per un momento di impulso. Questo senso di colpa, unito all’ansia e all’isolamento, ti sta intrappolando in una spirale di pensieri che alimentano il malessere fisico. La mente e il corpo in questi casi sono molto collegati. hai bisogno di fare accertamenti e anche di tranquillizzarti. Valuta anche la possibilità di qualche seduta psicologica in cui poter portare le tue ansie di questo momento. Un cordiale saluto
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Salve, apisco il suo stato di ansia, ma la rassicuro: i sintomi che descrive possono avere diverse cause, non necessariamente gravi. È molto importante che si rivolga quanto prima al medico di base o a un urologo per una valutazione accurata. In un secondo momento, potrebbe esserle di grande aiuto un supporto psicoterapeutico o sessuologi o per affrontare l’ansia, il senso di colpa e la vergogna che sta provando. Non è solo, e con il giusto aiuto può superare questo momento.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Buongiorno, le consiglio un percorso psicologico per il trattamento dell'ansia. Cordiali saluti.
Buongiorno, il panico e l’ansia che stai vivendo possono amplificare molto la percezione del dolore e del disagio fisico. Spesso il corpo risponde allo stress con sintomi intensi che però non indicano necessariamente un problema grave. Ti suggerisco di fissare una visita specialistica per un controllo: affrontare direttamente la situazione può ridurre la paura e darti informazioni precise. Nel frattempo, prova a non alimentare i pensieri catastrofici, ricordandoti che spesso l’ansia crea sensazioni molto più forti della realtà. Andare dal medico non è mai motivo di vergogna, ma un passo importante per prenderti cura di te stesso.
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Buongiorno,
consiglio di effettuare una visita dal suo medico di base o da un andrologo. Lo psicologo non si occupa direttamente di dolore fisico. Una volta escluse cause organiche, se il dolore persiste le consiglio di approfondire la questione con uno psicoterapeuta o un sessuologo.
consiglio di effettuare una visita dal suo medico di base o da un andrologo. Lo psicologo non si occupa direttamente di dolore fisico. Una volta escluse cause organiche, se il dolore persiste le consiglio di approfondire la questione con uno psicoterapeuta o un sessuologo.
Buongiorno gentile utente,
Intanto ci tengo a precisarle che quello che ha scritto non deve essere fonte di vergogna per lei. Le consiglierei di prenotare una visita da uno specialista, ad esempio un andrologo, per escludere una possibile causa di tipo organico. L'ansia che prova in parte la comprendo, in parte vorrei rassicurarla visto che il rapporto con questa donna non c'è effettivamente stato. Non si senta in imbarazzo, l'età non conta. Si ricordi che tutti gli specialisti in campo medico e psicologico hanno il vincolo della segretezza professionale.
Un saluto
Intanto ci tengo a precisarle che quello che ha scritto non deve essere fonte di vergogna per lei. Le consiglierei di prenotare una visita da uno specialista, ad esempio un andrologo, per escludere una possibile causa di tipo organico. L'ansia che prova in parte la comprendo, in parte vorrei rassicurarla visto che il rapporto con questa donna non c'è effettivamente stato. Non si senta in imbarazzo, l'età non conta. Si ricordi che tutti gli specialisti in campo medico e psicologico hanno il vincolo della segretezza professionale.
Un saluto
Buongiorno.
Può fare una visita urologica di controllo e poi deciderà il medico se proporle di sottoporsi ad eventuali analisi di approfondimento.
Allo stesso tempo se è un pensiero così intrusivo e pervasivo da causarle forte ansia, panico, difficoltà a dormire, le suggerirei di valutare un percorso psicologico.
Anche per essere supportato al procedere con visita medica se le genera vergogna ed evitamento. Evitamento che contribuisce a mantenere la sintomatologia psichica.
Rimango a sua disposizione.
Un caro saluto, Dottoressa Martina Orzi
Può fare una visita urologica di controllo e poi deciderà il medico se proporle di sottoporsi ad eventuali analisi di approfondimento.
Allo stesso tempo se è un pensiero così intrusivo e pervasivo da causarle forte ansia, panico, difficoltà a dormire, le suggerirei di valutare un percorso psicologico.
Anche per essere supportato al procedere con visita medica se le genera vergogna ed evitamento. Evitamento che contribuisce a mantenere la sintomatologia psichica.
Rimango a sua disposizione.
Un caro saluto, Dottoressa Martina Orzi
Quello che descrivi sta generando in te molta ansia, e capisco bene la paura che stai provando. È importante distinguere tra il rischio reale e la tua reazione emotiva.
Dal racconto, non c’è stato rapporto sessuale completo, né penetrazione, né contatto diretto con fluidi genitali senza protezione. Questo significa che il rischio di contrarre una malattia sessualmente trasmissibile è molto basso. Malattie come HIV o epatiti non si trasmettono attraverso carezze sopra gli slip, baci o masturbazione manuale.
Il bruciore e il dolore che avverti potrebbero essere legati a diversi fattori che non hanno a che fare con una malattia sessuale: irritazione locale, sfregamento, magari un’infezione urinaria o un’infiammazione banale. L’ansia intensa che stai vivendo può amplificare la percezione del dolore e mantenere il sintomo nel tempo.
La cosa più utile ora sarebbe superare l’imbarazzo e rivolgerti al medico di base o a un urologo. Non serve entrare nei dettagli intimi se non ti senti a tuo agio: puoi semplicemente dire che avverti bruciore e dolore al pene da una settimana. Un controllo medico ti aiuterà a capire se si tratta di una semplice irritazione, di un’infezione urinaria o di altro, e a trovare una cura mirata.
So che la vergogna è forte, ma i medici sono abituati a queste situazioni e non ti giudicheranno. Più a lungo resti nell’ansia senza una valutazione, più rischi di alimentare il panico e la sofferenza.
Il consiglio è quindi: cerca di non isolarti, prenota una visita e nel frattempo ricorda che, per le modalità del contatto che descrivi, il rischio di gravi malattie sessualmente trasmissibili è estremamente ridotto.
Vuoi che ti indichi nello specifico quali sono i rischi reali di trasmissione nelle situazioni che hai raccontato, così da avere maggiore chiarezza prima ancora della visita?
Dal racconto, non c’è stato rapporto sessuale completo, né penetrazione, né contatto diretto con fluidi genitali senza protezione. Questo significa che il rischio di contrarre una malattia sessualmente trasmissibile è molto basso. Malattie come HIV o epatiti non si trasmettono attraverso carezze sopra gli slip, baci o masturbazione manuale.
Il bruciore e il dolore che avverti potrebbero essere legati a diversi fattori che non hanno a che fare con una malattia sessuale: irritazione locale, sfregamento, magari un’infezione urinaria o un’infiammazione banale. L’ansia intensa che stai vivendo può amplificare la percezione del dolore e mantenere il sintomo nel tempo.
La cosa più utile ora sarebbe superare l’imbarazzo e rivolgerti al medico di base o a un urologo. Non serve entrare nei dettagli intimi se non ti senti a tuo agio: puoi semplicemente dire che avverti bruciore e dolore al pene da una settimana. Un controllo medico ti aiuterà a capire se si tratta di una semplice irritazione, di un’infezione urinaria o di altro, e a trovare una cura mirata.
So che la vergogna è forte, ma i medici sono abituati a queste situazioni e non ti giudicheranno. Più a lungo resti nell’ansia senza una valutazione, più rischi di alimentare il panico e la sofferenza.
Il consiglio è quindi: cerca di non isolarti, prenota una visita e nel frattempo ricorda che, per le modalità del contatto che descrivi, il rischio di gravi malattie sessualmente trasmissibili è estremamente ridotto.
Vuoi che ti indichi nello specifico quali sono i rischi reali di trasmissione nelle situazioni che hai raccontato, così da avere maggiore chiarezza prima ancora della visita?
Salve, immagino la preoccupazione derivante da questa situazione. I sintomi che descrive hanno sicuramente bisogno di una valutazione medica: comprendo che questo possa crearle imbarazzo, ma un controllo medico potrebbe essere, oltre che utile per la sua saluta fisica, il modo più concreto per rassicurarsi e togliere spazio ai pensieri interferenti che la tengono sveglio.
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua situazione.
Dalle sue parole emerge un forte stato di ansia legato all’esperienza che ha avuto, tanto che il pensiero di “aver perso la testa per 10 minuti” sembra ora occupare quasi tutto lo spazio della sua mente. I sintomi che descrive al pene, uniti al timore di “aver preso qualche malattia”, appaiono intrecciati a un vissuto di vergogna e preoccupazione che non le permette di trovare sollievo.
La sessualità è una parte normale e naturale della vita umana: se un medico è un vero professionista non la giudicherà per ciò che è accaduto. Forse, in questo momento, è lei stesso a giudicarsi con durezza, e questo le impedisce di prendersi cura di sé in modo più sereno e responsabile.
Il fatto che la paura sia diventata un pensiero fisso, capace di toglierle il sonno e la tranquillità, mostra come non sia soltanto il corpo a essere coinvolto, ma anche la dimensione emotiva, che amplifica ogni sensazione. In questi momenti può essere prezioso uno spazio in cui affrontare insieme sia la componente fisica che quella psicologica, per dare significato a quello che le sta accadendo e ritrovare maggiore serenità.
Per ogni eventuale approfondimento sono a sua disposizione, anche online, il primo colloquio è gratuito.
Un caro saluto, Dott. Mauro Terracciano.
Dalle sue parole emerge un forte stato di ansia legato all’esperienza che ha avuto, tanto che il pensiero di “aver perso la testa per 10 minuti” sembra ora occupare quasi tutto lo spazio della sua mente. I sintomi che descrive al pene, uniti al timore di “aver preso qualche malattia”, appaiono intrecciati a un vissuto di vergogna e preoccupazione che non le permette di trovare sollievo.
La sessualità è una parte normale e naturale della vita umana: se un medico è un vero professionista non la giudicherà per ciò che è accaduto. Forse, in questo momento, è lei stesso a giudicarsi con durezza, e questo le impedisce di prendersi cura di sé in modo più sereno e responsabile.
Il fatto che la paura sia diventata un pensiero fisso, capace di toglierle il sonno e la tranquillità, mostra come non sia soltanto il corpo a essere coinvolto, ma anche la dimensione emotiva, che amplifica ogni sensazione. In questi momenti può essere prezioso uno spazio in cui affrontare insieme sia la componente fisica che quella psicologica, per dare significato a quello che le sta accadendo e ritrovare maggiore serenità.
Per ogni eventuale approfondimento sono a sua disposizione, anche online, il primo colloquio è gratuito.
Un caro saluto, Dott. Mauro Terracciano.
Buonasera capisco bene la sua preoccupazione e l’ansia che sta vivendo. La cosa migliore resta una valutazione diretta con il medico o in un centro per le malattie sessualmente trasmissibili: potrà escludere con sicurezza eventuali infezioni e indicarle il trattamento più adatto. Non si senta in imbarazzo, è una situazione molto più frequente di quanto lei possa pensare.
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua esperienza. Il tipo di contatto che descrive (carezze, masturbazione reciproca con slip indossati e senza rapporti completi) comporta un rischio estremamente basso di trasmissione di malattie sessualmente trasmissibili. I sintomi che avverte (bruciore al glande, dolore) possono essere dovuti anche a irritazione da sfregamento, contatto con detergenti, piccole infiammazioni locali o infezioni urinarie banali. In ogni caso non è possibile stabilire la causa a distanza. Le consiglio di mantenere una buona igiene intima con prodotti delicati e rivolgersi con tranquillità al medico di base o a un urologo per una valutazione: si tratta di situazioni comuni e i professionisti sono abituati a gestirle nel rispetto della riservatezza.
Buongiorno,
prima di prendere in considerazione l'aspetto psicologico della questione, credo che sia doveroso affrontare quello medico ed escludere eventuali infezioni/infiammazioni in atto.
Comprendo che per lei sia imbarazzante ma la invito a riflettere su come questa situazione di "stasi" la sta facendo sentire. Se evita la visita con uno specialista rischia di rimuginare su qualcosa che magari non ha nemmeno senso essere oggetto della sua attenzione. Si faccia forza e si affidi ad un medico che le possa chiarire questa situazione.
La saluto
prima di prendere in considerazione l'aspetto psicologico della questione, credo che sia doveroso affrontare quello medico ed escludere eventuali infezioni/infiammazioni in atto.
Comprendo che per lei sia imbarazzante ma la invito a riflettere su come questa situazione di "stasi" la sta facendo sentire. Se evita la visita con uno specialista rischia di rimuginare su qualcosa che magari non ha nemmeno senso essere oggetto della sua attenzione. Si faccia forza e si affidi ad un medico che le possa chiarire questa situazione.
La saluto
Gentilissimo,
chiedere aiuto ad un medico non è assolutamente una cosa di cui vergognarsi. A qualsiasi età, i medici eseguono il loro lavoro, senza giudizi e senza accuse.
E' bene prenotare una visita di controllo in modo da escludere un'eventuale infezione, che in caso andrebbe curata il prima possibile.
Per qualsiasi cosa, mi trova a disposizione.
Dott.ssa Elena Brizi, psicologa
chiedere aiuto ad un medico non è assolutamente una cosa di cui vergognarsi. A qualsiasi età, i medici eseguono il loro lavoro, senza giudizi e senza accuse.
E' bene prenotare una visita di controllo in modo da escludere un'eventuale infezione, che in caso andrebbe curata il prima possibile.
Per qualsiasi cosa, mi trova a disposizione.
Dott.ssa Elena Brizi, psicologa
Buongiorno.
Non permetta alla vergogna di avere il sopravvento e si rivolga ad un medico.
Basterà indicare i sintomi sena dover spiegare nel dettaglio da cosa lei immagina siano causati.
Mi pare di leggere invece nelle sue parole un auto-giudizio negativo che forse le causa un malessere psicologico.
Non permetta alla vergogna di avere il sopravvento e si rivolga ad un medico.
Basterà indicare i sintomi sena dover spiegare nel dettaglio da cosa lei immagina siano causati.
Mi pare di leggere invece nelle sue parole un auto-giudizio negativo che forse le causa un malessere psicologico.
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