Buongiorno, ho 26 anni e sono seguito da un urologo per un problema urinario (collo vescicale ostru

20 risposte
Buongiorno,
ho 26 anni e sono seguito da un urologo per un problema urinario (collo vescicale ostruente). Dopo cistoscopia mi è stata prescritta una terapia con Ofuxal, da assumere alla sera prima di dormire.
In passato ho sofferto di alopecia areata e per circa un anno ho assunto Litfulo, con buoni risultati su ciglia e barba e qualche beneficio sui capelli. Di comune accordo con il dermatologo, abbiamo deciso di sospendere temporaneamente Litfulo durante i tre mesi di terapia con Ofuxal, per evitare possibili interazioni tra farmaci.
Il mio principale problema non è il farmaco in sé, quanto l’ansia legata a possibili effetti collaterali improvvisi o gravi (palpitazioni, cali di pressione, problemi cardiaci, ecc.). Preciso che ho effettuato controlli cardiologici di recente e il medico mi ha confermato che il cuore è sano. Il battito a riposo è di 40 bpm, definito dal cardiologo “da sportivo”.

Vorrei chiedere:
Come posso gestire al meglio l’ansia legata all’assunzione di nuovi medicinali? Ho timore di stare male a lavoro, in treno o durante lo sport.

Grazie in anticipo per la disponibilità.
Dott.ssa Emanuela Graziano
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentilissimo, è comprensibile che lei tema il ripresentarsi di effetti collaterali.
Il miglior consiglio che posso darle è quello di iniziare un percorso di scoperta di sè per poter individuare le cause della sua ansia, in modo da poter vivere meglio le situazioni potenzialmente faticose della sua vita.
Un caro saluto.
Dott.ssa Emanuela Graziano

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Gentile utente
Dalla sua storia clinica si può supporre che la preoccupazione relativa all'assunzione dei farmaci nuovi può
nascondere insicurezza e varie paure che fanno capolino nella sua storia
Le consiglio un trattamento terapeutico magari breve che la può aiutare a risolvere sintomi e gestire meglio ansia
Dott lorenzini Maria santa psicoterapeuta
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buongiorno,
l’ansia che descrive rispetto all’assunzione di nuovi farmaci è una condizione abbastanza comune. Spesso nasce dal timore di non avere il pieno controllo delle reazioni del proprio corpo, soprattutto in contesti come il lavoro, i viaggi o l’attività sportiva.

Alcuni accorgimenti che possono aiutarla sono:

Informarsi in modo chiaro e preciso, evitando però ricerche continue su internet che spesso amplificano le preoccupazioni. È utile invece confrontarsi direttamente con il medico curante per chiarire ogni dubbio.

Riconoscere i segnali dell’ansia: palpitazioni, pensieri catastrofici, tensione muscolare possono essere sintomi più dell’ansia che di un reale problema fisico. Imparare a distinguerli è già un passo importante.

Tecniche di respirazione e rilassamento: esercizi di respirazione lenta e profonda, o pratiche come la mindfulness, possono aiutare a ridurre l’intensità delle preoccupazioni.

Esporsi gradualmente: assumere il farmaco la sera, come indicato, può già dare maggiore tranquillità; nei primi giorni si può scegliere di prenderlo in un contesto sereno (ad esempio a casa), così da ridurre la paura di “stare male fuori”.

Accogliere l’ansia senza giudicarla: non si tratta di eliminarla a tutti i costi, ma di imparare a conviverci e ridimensionarla.

Infine, può essere molto utile affrontare queste paure con il supporto di uno specialista, che la accompagni a gestire in modo più sereno l’ansia legata alla salute e all’assunzione dei farmaci.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott. Francesco Paolo Coppola
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Napoli
Capisco la tua preoccupazione: non è tanto il farmaco, ma l’ansia stessa che ti spaventa. È il pensiero che possa arrivare all’improvviso, al lavoro, in treno o durante lo sport, togliendoti il controllo.
Il punto non è combattere l’ansia. Più la contrasti, più sembra diventare reale. Quello che puoi fare è riconoscerla quando arriva. Nota come si manifesta nel corpo — un battito accelerato, un peso allo stomaco, un respiro corto. Rimani lì, senza giudicare.
Poi osserva anche un’altra cosa: l’ansia non resta mai identica a sé stessa. Cambia forma, si attenua, scompare. E tu sei ancora presente. Questo è il passaggio importante: tu non sei l’ansia, sei colui che la vede sorgere e svanire.
Questo atteggiamento di non identificazione non elimina la paura con un colpo di bacchetta magica, ma apre uno spazio nuovo: quello in cui non ti senti più in balia dell’emozione, ma testimone del suo movimento.
Con il tempo, questa pratica semplice diventa naturale. Non serve contare, misurare o forzare. Basta imparare a stare. E scoprire che, anche quando l’ansia appare, tu resti intero. Naturalmente questo principio non è una pillola di aspirina, vi sono tanti mezzi per svilupparla e facilitarne l'applicazione nel quotidiano, ma per questo ci vuole applicazione e metodo.
Dott.ssa Clara Atanasio
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno! Leggendo il suo racconto mi è venuto spontaneo chiedermi: Quando ha avuto insorgenza il suo problema urinario? I problemi di salute possono scatenare spesso ansie, timori e fantasie legati alla perdita del proprio stato di benessere fisico. Potrebbero essere presenti tensioni emotive pregresse che a loro volta potrebbero riflettersi nei problemi del corpo. Tornando alla sua domanda, tecnicamente, eventuali effetti collaterali legati all'assunzione di un farmaco, vengono preventivamente valutati dal medico sulla base della storia clinica del paziente e in ogni caso, essendo seguito dal suo urologo, è anche monitorato. Può parlarne apertamente con lui, in modo da sciogliere eventuali dubbi non trovandosi impreparato emotivamente. Se l'ansia dovesse persistere, potrebbe valutare la possibilità di un lavoro psicologico da integrare alla cura farmacologica, per elaborare le emozioni negative che sta vivendo.
Dott.ssa Giulia Solinas
Psicologo, Psicoterapeuta
Quartu Sant'Elena
buon pomeriggio, la sua preoccupazione su eventuali effetti collaterali relativi all'assunzione dei farmaci è un elemento molto comune; il suo corpo soffre e credo possa essere molto importante affidarsi ad un professionista che abbia competenze sulle tecniche di rilassamento e la gestione dello stress ( Rilassamento occidentale e anche orientale e Mindfulness). Le sensazioni, le amozioni e i pensieri interferiscono gli uni sugli altri tanto da creare un allarme ingiustificato nella nostra quotidianità. Si affidi ad un bravo specialista e avrà in mano la possibilità di stare meglio gestendo direttamente i momenti bui in cui i pensieri sabotano la sua serenità
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera, personalmente non amo la parola "gestire" in caso di sintomi ansiosi. Più che tollerarli o renderli meno "potenti" è possibile studiarne le cause, comprenderle e risolverle. Credo possa giovarle parlarne con uno psicoterapeuta. Ogni essere umano è unico ed è necessario conoscerla per poterle dare strumenti adeguati a fare chiarezza e a vivere serenamente il quotidiano.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott. Pierluigi Campesan
Psicologo, Psicologo clinico
Verona
Buongiorno, direi che l'ansia che prova è non giustificata, sta ricevendo parecchie attenzioni dai professionisti a cui ha chiesto aiuto per cui stia tranquillo, che in ogni caso l'ansia non uccide. È però un sintomo che ci dice sempre qualcosa di ciò che stiamo vivendo e si cui dovremmo approfondire il massaggio. Non escluderei per lei la possibilità di approfondire con un professionista psicologo il momento che sta vivendo, magari per un semplice sostegno psicologico. Cordiali saluti.
Dott.ssa Francesca Torretta
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Busto Arsizio
Buonasera. Mi spiace molto per la situazione che riporta. Sicuramente non sarà facile soprattutto all'inizio. Potrebbe valutare di appoggiarsi a uno psicoterapeuta almeno per questo periodo di transizione del farmaco così da imparare a gestire al meglio quest'ansia che descrive in modo molto accurato.
Sperando in un pronto miglioramento
Auguro una buona serata
Cordialmente
Dott.ssa Francesca Torretta
Dr. Andrea Ferella
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Monza
Buongiorno. Capisco la sua preoccupazione e l'ansia legata all'assunzione di nuovi farmaci. Mi permetto di darle alcuni consigli pratici, sperando le possano essere utili, per gestire meglio la sua ansia.

Innanzitutto legga attentamente il foglietto illustrativo del farmaco e chieda al suo medico o al farmacista di spiegarle gli effetti collaterali più comuni e quelli più gravi.
Parli con il suo medico: discuta con lui delle sue preoccupazioni e chieda se ci sono particolari effetti collaterali a cui prestare attenzione.
Monitori i suoi sintomi: potrebbe essere utile tenere un diario dei sintomi e degli effetti collaterali che potrebbe sperimentare. Ciò può aiutarla a identificare eventuali problemi e a discuterne con il suo medico.
Parli con amici o familiari della sua ansia e chieda il loro supporto. Avere qualcuno con cui parlare può aiutare a ridurre l'ansia.
Pianifichi infine le sue attività quotidiane in modo da avere sempre accesso a un bagno o a un luogo dove potersi sentire al sicuro in caso di bisogno.

Per quanto riguarda la terapia farmacologica, l’Ofuxalu è un antibiotico che può causare effetti collaterali come nausea, diarrea o reazioni allergiche. Tuttavia, gli effetti collaterali gravi sono rari.
Se haun cuore sano, come confermato dal suo cardiologo, il rischio di problemi cardiaci gravi è basso.

Per gestire l'ansia durante le attività:

• Se lei è preoccupato per l'ansia durante il lavoro, consideri di parlare con il suo capo o con un collega di fiducia della sua situazione.
• Se inoltre è preoccupato per l'ansia durante il treno o lo sport, consideri di portare con lei un telefono cellulare e di avere sempre accesso a un numero di emergenza.

Spero che questi suggerimenti le siano stati utili. Ricordi che è normale avere alcune preoccupazioni quando si assume un nuovo farmaco, ma con la giusta informazione e supporto, si può gestire l'ansia e affrontare la terapia con fiducia.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve, l’ ansia anticipatoria, come quella che descrive, è molto comune e può diventare limitante, anche in presenza di rassicurazioni mediche oggettive come quelle ricevute dal cardiologo.
In questi casi può essere utile un lavoro psicoterapeutico orientato alla consapevolezza corporea, ad esempio attraverso l’analisi bioenergetica, per riconoscere e regolare le sensazioni fisiche che l’ansia tende ad amplificare. Allo stesso tempo, la Mindfulness può aiutarla a restare ancorato al momento presente, riducendo l’attività mentale catastrofica legata al “cosa potrebbe accadere”.
Nel trattamento dell’ansia da salute è spesso efficace anche l’approccio EMDR, che consente di elaborare esperienze pregresse che possono aver rafforzato la paura di stare male improvvisamente. Potrebbe trovare giovamento anche da un percorso di psicoterapia umanistica, centrato sull’ascolto empatico e sull’accoglienza delle sue emozioni senza giudizio.
Le consiglio di rivolgersi a uno psicologo psicoterapeuta per esplorare in modo approfondito queste dinamiche interiori. L’obiettivo non è eliminare l’ansia, ma imparare a conoscerla, gestirla e ridurla fino a renderla meno invasiva nella sua quotidianità. Saluti,dott.ssa Sandra Petralli
Dott. Gaetano Marino
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Novara
Gentile utente, grazie per la condivisione di questo suo disagio. Le consiglio di iniziare un percorso terapeutico dove poter approfondire le dinamiche di cui ha parlato. Ho un orientamento analitico transazione e il mio approccio consiste in una prima videocall della durata di 10-15 minuti gratuita a cui far seguire un percorso psicologico in presenza oppure online. Per ulteriori delucidazioni non esiti a contattarmi. Cordialità dott. Gaetano Marino
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,

le problematiche di natura ansiosa possono esser trattate con l' ausilio di un percorso psicologico. Si affidi ad uno psicoterapeuta, vedrà che con il tempo potrà uscire dalla morsa della sua preoccupazione.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott. Salvatore Augello
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Palermo
Salve, esistono diversi approcci. Sarebbe importante comprendere come mai lei presti particolare attenzione agli effetti collaterali dei farmaci. Quali sono le sue preoccupazioni, paure? Ci sono metodi più diretti e pratici relativi al corpo e alla respirazione. Anche il medico poteva fornirle dei consigli.
Se l'ansia dovesse darle grande disagio le consiglio di vedere uno specialista.
Cordiali saluti
Dott.ssa Eleonora Cisi
Psicoterapeuta, Psicologo
Latina
Buongiorno,
leggendo la sua storia, sembra che attualmente lei stia sviluppando un forte timore di perdere il controllo (paura di effetti collaterali dei nuovi farmaci); la paura di perdere il controllo è molto frequente nei quadri ansiosi, così come l'emergere di problematiche vescicali. Chiaramente la sua problematica di "collo vescicale ostruente" è reale e immagino molto invalidante, ma ha chiaramente attivato in lei una forte preoccupazione e sembra anche uno stato di allerta legato alla possibilità di assumere una cura che possa aiutarlo. Sarebbe importante poter intraprendere un percorso con un/una psicoterapeuta al fine di esplorare cosa può significare per lei aver timore di affidarsi a "qualcosa che agisce dentro di lei" (il farmaco), e che allo stesso tempo non può controllare. Dare quindi spazio ad emozioni e stati d'animo legati alla fiducia e alla vulnerabilità. L'obiettivo infatti non è evitare l'ansia e la paura legata ai farmaci, ma imparare a starci dentro con più calma cercando di capire da dove deriva questo forte timore.
Spero di essere stata utile
Buona giornata
Dott.ssa Grazia Gabriella Fazzino
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Pontedera
gentile, le consiglio una consultazione diagnostica con uno psicologo/a per valutare la natura e l'origine del suo stato d'ansia e individuare il tipo di trattamento psicologico più idoneo al suo caso
Dott.ssa Orianna Miculian
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Trieste
Gentilissimo, mi fa un gran piacere che lei si ponga questa domanda dopo aver escluso una causa organica. E, dal momento in cui sa di star bene, se l'ansia le crea palpitazioni, sudorazioni o quant'altro deve solo accettare che sia così e aspettare che passi. Si immagini di fare una corsa su per parecchi piani di scale ... per quanto sia sportivo arriva sicuramente su con un po di affanno e sudore ... poi si ferma, prende fiato e tutto torna come prima. La stessa cosa succede con l'ansia, come la marea, quando sale porta con se palpitazioni e quant'altro ma poi pian piano svanisce, in qualsiasi luogo succeda.
E' chiaro che non è solo questo, sarebbe importante conoscere più elementi della sua vita, non si può dare una risposta chiara a una situazione che completamente chiara non è. Sarebbe importante e utile poter lavorare su pensieri più ampi che stanno dietro al suo malessere, trovando le strategie più adatte per poterli affrontare.
Si può anche affiancare il tutto con il ricorso a tecniche di respirazione e di rilassamento muscolare che le permettano di gestire meglio l'ansia quando compare e che, in generale, le permettano di esser più rilassato.
Qualora lo volesse, resto a disposizione, anche online,
I miei migliori auguri
dott.ssa Miculian
Dott.ssa Laura Remaschi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Firenze
Buongiorno mi pare di capire che le sue ansie persistono anche dopo che i medici specialisti che la seguono la hanno rassicurata e monitorare per evitare o arginare e risolvere possibili effetti collaterali. Forse potrebbe provare a fare dei percorsi psicoeducativi di mindfulness. SE permangono ancora tali ansie allora potrebbe rivolgersi ad una terapia di tipo corporeo, o senso motorio o emdr che oltre che darle delle strategie per gestirla, la aiutano a capire la causa e trovare delle soluzione per risolverla
Dott.ssa Chiara Ronchi
Psicologo, Psicoterapeuta
Milano
Ciao, grazie per aver condiviso i tuoi timori. È normale sentirsi ansiosi quando si inizia un nuovo farmaco, soprattutto pensando a possibili effetti collaterali. Dal momento che hai effettuato controlli cardiologici e il medico ha confermato che il cuore è sano, puoi provare a concentrarti su questo dato oggettivo come base per ridurre l’ansia.

Alcune strategie pratiche possono aiutare: osservare i sintomi senza giudicarli, tenere un piccolo diario di eventuali variazioni fisiche per distinguere tra sensazioni normali e segnali reali, e applicare tecniche di respirazione o brevi esercizi di mindfulness nei momenti di tensione. Prepararsi mentalmente ai primi giorni di assunzione può dare un senso di controllo e ridurre la paura di “improvvisi problemi”.

È importante ricordare che la maggior parte degli effetti collaterali significativi è rara, e che eventuali dubbi o sintomi persistenti vanno sempre condivisi tempestivamente con il medico.
Dott.ssa Cristina Sinno
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Buongiorno, da quanto scrive emerge con chiarezza quanto l’assunzione di nuovi farmaci, più ancora dei sintomi fisici, attivi in lei uno stato di allerta e preoccupazione. Anche con esami rassicuranti e un quadro clinico sotto controllo, l’ansia sembra prevalere e interferire con il suo benessere quotidiano.
In questi casi può essere utile affiancare al percorso medico uno spazio psicoterapeutico, per esplorare come questa ipersensibilità al corpo e ai suoi segnali si è strutturata nel tempo, e trovare modi più distesi di stare in ascolto di sé.
Se desidera, sono disponibile ad accompagnarla in questo percorso. Sono disponibile anche per terapie online, un caro saluto, d.ssa Cristina Sinno

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