Buongiorno dottori volevo chiedere un parere di quello che mi sta succedendo da qualche settimana, c

24 risposte
Buongiorno dottori volevo chiedere un parere di quello che mi sta succedendo da qualche settimana, cioè mi sento come se quello che guardo ecc lo vedo in modo diverso ecc ma tutto qui sapevo che si tratta di depersonalizzazione, ma una cosa che mi e successa ieri non sos e stato perchè ho mangiato pesante oppure il perido mi sentivo disorientato cioè non mi rendevo conto dove ero, che ora erano, se era mattina o sera, ma tutto questo solo una sensazione perchè dentro di me lo sapevo che ero a casa ed era sera però avevo quella sensazione di disorientamento che mi porto ancora anche oggi un pò... in più mi succede la notte sogno quindi fin qui tutto normale, ma la mattina quando ancora sono mezzo sveglio e mezzo addormentato mi sembra ancora di sognare ad occhi aperti.. anche se la notte dormo bene non ho risvegli o cose del genere... tutto questo sia il primo che il secondo sintomo cos'è dovuto? kmq sono in cura da 10 anni con antidepressivo..
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buongiorno,

Quello che descrive potrebbe essere riconducibile a fenomeni di depersonalizzazione e derealizzazione, stati in cui si ha la sensazione di essere distaccati da sé stessi o dalla realtà circostante. Tali esperienze possono essere influenzate da diversi fattori, tra cui stress, ansia, affaticamento mentale, o anche l’assunzione di farmaci come gli antidepressivi. Il disorientamento temporale e la sensazione di sognare ad occhi aperti al risveglio potrebbero essere legati a un'alterazione della percezione della realtà, che talvolta si manifesta in persone che attraversano periodi di particolare vulnerabilità psicologica.

È importante valutare questi sintomi nel contesto del suo stato generale e del percorso terapeutico in corso, per comprendere se possano essere effetti collaterali del farmaco, manifestazioni di stress, o segnali di un disagio psicologico più profondo.

Sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista, che potrà aiutarla a comprendere meglio l’origine di queste sensazioni e individuare il percorso più adatto per affrontarle.

Cordiali saluti,
DOTTORESSA SILVIA PARISI
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA

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Dott.ssa Alessandra Inserra
Psicologo, Psicologo clinico
Carlentini
Caro utente,
immagino che non sia facile offrire una spiegazione razionale a questi stati somatici.
Mi chiedo cosa voglia dirle il suo corpo attraverso queste sensazioni.
Mi sentirei di suggerirle di prendere in considerazione l'idea di approcciare ad un percorso psicoterapico, al fine di indagare i suoi vissuti emotivi e tentare di trovare l'origine di questo episodio.
Rimango a disposizione.
Dott.ssa Inserra Alessadra
Dott.ssa Rossella Carrara
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Buongiorno, le consiglio una rivalutazione psichiatrica e di iniziare un percorso di psicoterapia. Cordiali saluti.
Dott. Maria Celestino
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Mazara del Vallo
Quello che stai descrivendo, ovvero la sensazione di disorientamento, come se non riuscissi a percepire correttamente il luogo, il tempo, o la realtà intorno a te, rientra sicuramente in un'esperienza che può essere correlata alla depersonalizzazione, ma anche a fenomeni legati alla dissociazione. La depersonalizzazione si riferisce a una sensazione di distacco da sé stessi, mentre la derealizzazione si manifesta con la percezione che l'ambiente circostante appaia come irreale, distante o come se fosse un sogno. Entrambi questi sintomi sono piuttosto comuni in momenti di forte stress o ansia, e possono anche essere associati a esperienze psicologiche intense o a disturbi psicologici, come il disturbo d'ansia generalizzato o la depressione.
Il disorientamento che hai descritto, dove pur sapendo razionalmente di essere a casa e che è sera, hai comunque vissuto una sensazione di "smarrimento", può essere legato a un episodio di derealizzazione. Questo fenomeno può essere più marcato in periodi di stress fisico e psicologico, o in momenti di stanchezza, ansia, o quando ci sono dei cambiamenti nel nostro ritmo circadiano, come nel caso di un ciclo del sonno non perfetto o di alterazioni nei ritmi biologici (come un pasto pesante che influisce sul corpo o sul sistema nervoso).
La sensazione di "sognare ad occhi aperti" che descrivi al mattino, quando sei tra il sonno e la veglia, è anch'essa abbastanza comune. Questo stato di "semi-sonno" può confondere la mente, facendoti percepire il confine tra realtà e sogno in modo più sfumato. Alcune persone vivono questa fase come se non fossero completamente sveglie, sperimentando una sorta di continuità tra sogno e realtà. Ci sono diverse cause che potrebbero contribuire a questi sintomi, in particolare:
Ansia e stress: Come già accennato, episodi di ansia o stress, anche cronico, possono scatenare o acutizzare esperienze di depersonalizzazione e derealizzazione. Il corpo e la mente reagiscono a un accumulo di tensione, creando queste percezioni alterate di sé e dell'ambiente circostante.
Farmaci antidepressivi: Gli antidepressivi, soprattutto se assunti da lungo tempo, possono talvolta avere effetti collaterali che influenzano la percezione della realtà. Alcuni farmaci possono causare effetti come la disorientazione, sensazioni di distacco e alterazioni nei sogni. È importante discutere con il tuo medico curante se pensi che questi sintomi possano essere collegati al farmaco.
Interruzione dei ritmi sonno-veglia: Anche se dormi bene, l'equilibrio tra il sonno profondo e il sonno REM può essere alterato, e questo potrebbe spiegare la sensazione di "sognare ad occhi aperti". La qualità del sonno e il ritmo circadiano sono fondamentali per il benessere mentale, e disturbi in queste aree possono causare fenomeni simili.
Fattori fisici e alimentari: Come accennavi, un pasto pesante o altri fattori fisici (come la digestione o lo stato ormonale, ad esempio legato al ciclo mestruale) possono alterare il tuo stato mentale, facendo emergere sensazioni di stordimento o disorientamento.
Anche se questi sintomi sono comprensibili, è sempre importante parlarne con il tuo medico, in modo da escludere eventuali cause fisiche e assicurarti che la terapia che stai seguendo sia ancora adatta alle tue necessità. Può essere utile anche confrontarsi con il tuo psicoterapeuta per esplorare eventuali legami con stress emotivo, ansia o altri fattori psicologici che potrebbero contribuire a queste percezioni.
Infine, ti consiglio di non ignorare questi sintomi, anche se non sono necessariamente gravi, e di mantenere un dialogo aperto con i tuoi medici per monitorare la situazione e valutare eventuali aggiustamenti terapeutici, se necessario.
Dott. Sasha Mattia Criscuolo
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, è importante che lei possa parlare con un professionista dei suoi sintomi, perchè in questo modo potrebbe fornire elementi essenziali per la comprensione del suo disagio. Oltre l'antidepressivo è importante che lei possa seguire un percorso psicoterapico, così da individuare le cause e le dinamiche che mantengono la sua sofferenza.
Dott.ssa Antonella Abate
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile paziente, credo che questi episodi meritino di essere tenuti in considerazione e riportati al suo medico. Spero che lei abbia uno psichiatra di riferimento con cui relazionarsi dato che assume già una terapia farmacologica.
Dott.ssa Adriana Gaspari
Psicologo clinico, Sessuologo
Chieti
Gentile utente le suggerisco caldamente di contattare il suo psichiatra o neurologo ( visto che prende un antidepressivo da 10 anni),per questi sintomi che riferisce nella lettera.
Resto a disposizione e la saluto cordialmente
Dott.ssa Adriana Gaspari
Dott.ssa Ilenia Colasuonno
Psicologo, Psicologo clinico
Cerveteri
Buongiorno,

Innanzitutto, è importante sottolineare che quello che stai vivendo non è raro e spesso è associato a condizioni come la depersonalizzazione o anche a momenti di forte stress e ansia. La tua descrizione di disorientamento e la sensazione di "essere in un sogno" quando ti svegli sono indicativi di una forma di dissociazione, che può accadere in momenti di grande stress psicologico, anche in persone che sono in trattamento con antidepressivi da tempo.

In un percorso terapeutico basato sulla CBT (Cognitivo-Comportamentale), il primo passo sarebbe esplorare insieme le situazioni o i pensieri che potrebbero alimentare questa sensazione di distacco dalla realtà. Ad esempio, potremmo analizzare eventuali pensieri automatici legati alla paura o all'ansia che potrebbero contribuire a questi episodi. La depersonalizzazione, infatti, può essere vista come una risposta psicologica a emozioni o esperienze che non sono state completamente elaborate, ed è spesso un modo per il cervello di proteggersi da sensazioni di sovraccarico emotivo.

Nel caso specifico di disorientamento al risveglio, questo potrebbe essere anche legato alla fase del sonno in cui ti trovi, oppure a un adattamento del corpo all'assunzione di farmaci antidepressivi, che potrebbero influire sulla sensazione di consapevolezza e orientamento.

La CBT ti aiuterà a identificare e modificare i pensieri che potrebbero mantenere o intensificare questi sintomi. Un altro obiettivo della terapia sarebbe insegnarti delle tecniche di grounding, che sono strategie per riportare la tua attenzione al momento presente e contrastare la sensazione di essere distaccati dalla realtà.

Inoltre, sarebbe utile approfondire come ti senti durante la giornata, se ci sono momenti specifici che scatenano questi episodi o se ci sono altri fattori (come l'alimentazione, il sonno o lo stress) che potrebbero influire sul tuo stato emotivo.

In ogni caso, visto che sei già in cura, è importante continuare a lavorare insieme al tuo medico curante per monitorare l’efficacia del trattamento e valutare se ci sono aggiustamenti da fare nella terapia farmacologica.

Spero che questo ti aiuti a comprendere meglio cosa sta accadendo. Se lo desideri, possiamo lavorare insieme per affrontare questi sintomi e cercare delle soluzioni pratiche per migliorare il tuo benessere.
Dott.ssa Fiordalisa Melodia
Psicologo clinico, Psicologo
Capaci
Buonasera, innanzitutto grazie per aver condiviso la sua sofferenza. Le suggerisco di fare un consulto con lo psichiatra per verificare l' andamento della cura farmacologica e se possa essere la causa dei sintomi che riporta. Successivamente potrebbe essere ideale iniziare una psicoterapia. Cordialmente, dr.ssa Melodia
Dott.ssa Debora Versari
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
Forlì
Buongiorno, le diagnosi non si possono fare on line, sicuramente da quanto lei raccontato potrebbe sembrare depersonalizzazione, bisogna escludere cause mediche organiche, ma se è in cura da 10 anni è possibile che le sia stato diagnosticato questa problematica, il mio coniglio è di parlarne con il suo medico di base e con il suo terapeuta di fiducia sapranno come indirizzarla attraverso la farmacoterapia appropriata e magari modificando il farmaco e la terapia psicologica. Sicuramente anche la sana alimentazione oltre all’approccio bio medico le sarà da aiuto. Cordiali saluti. Dottoressa Versari Debora.
Dott.ssa Claudia Cappadonna
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Messina
Gentile utente,
la ringrazio per aver condiviso ciò che sta vivendo in questo periodo. I sintomi che descrive, tra cui la sensazione di disorientamento e l’alterata percezione della realtà, possono essere influenzati da diversi fattori, inclusi il trattamento farmacologico in corso e altri aspetti legati al suo stato psicologico e fisico.
Le consiglierei di ricontattare il medico che la segue per valutare se sia necessario un eventuale aggiustamento della terapia e per approfondire la possibilità di integrare un percorso psicoterapico, che potrebbe aiutarla a comprendere meglio queste esperienze e a gestirle con maggiore serenità.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti.
Un caro saluto,
Claudia Cappadonna
Dott.ssa Giulia Casole
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buonasera, comprendo appieno la sua preoccupazione di fronte a queste sensazioni che descrive e che, evidentemente, la stanno turbando. La depersonalizzazione, come lei giustamente intuisce, è un'esperienza in cui la percezione di sé e del mondo circostante si altera, portando a una sensazione di distacco e irrealtà.
L'episodio di disorientamento che ha sperimentato ieri, con la difficoltà a percepire chiaramente il tempo e lo spazio pur mantenendo una consapevolezza razionale della sua situazione, potrebbe avere diverse concause. Non escluderei una somatizzazione legata all'ansia o allo stress, ma è importante considerare anche l'interazione con la sua terapia farmacologica in corso. Un pasto particolarmente abbondante potrebbe in alcuni casi contribuire a una sensazione di malessere generale, ma è meno probabile che sia la causa principale di un disorientamento di questa natura, soprattutto se la sensazione persiste.
Il fenomeno che descrive al risveglio, quella sorta di confine labile tra il sogno e la veglia, dove le immagini oniriche sembrano persistere ad occhi aperti, è un'esperienza che può capitare, soprattutto in momenti di particolare tensione o quando il sonno, pur essendo continuativo, non è pienamente ristoratore a livello psichico. Dieci anni di terapia con antidepressivi rappresentano un percorso significativo e, sebbene i farmaci siano di grande aiuto, è fondamentale monitorare costantemente la loro efficacia e l'eventuale comparsa di nuovi sintomi o variazioni nel quadro clinico.
Le consiglio vivamente di parlarne in modo approfondito con il suo psichiatra curante. È la persona più indicata per valutare se questi nuovi sintomi possano essere correlati alla sua terapia attuale, se sia necessario un aggiustamento del trattamento o se siano emersi nuovi elementi che richiedono un'attenzione specifica. Non esiti a condividere con lui tutti i dettagli di queste esperienze, la loro frequenza e l'impatto che hanno sulla sua vita quotidiana. Un dialogo aperto e sincero con il suo terapeuta è il passo più importante per comprendere appieno la natura di questi sintomi e trovare insieme le strategie più adeguate per affrontarli. Ricordi che non è solo e che questi vissuti, sebbene disturbanti, possono essere compresi e gestiti con il giusto supporto professionale.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, capisco quanto queste sensazioni possano essere destabilizzanti e spaventose. Sentirsi disorientati, percepire la realtà in modo diverso e avere esperienze simili a sogni a occhi aperti appena svegli possono generare un forte senso di smarrimento e ansia. È importante però ricordare che queste esperienze, per quanto disturbanti, non sono pericolose e hanno spesso una spiegazione comprensibile. Lei menziona la depersonalizzazione, ed effettivamente questa condizione è caratterizzata da una sensazione di distacco da sé stessi e dalla realtà circostante. Quando si è in uno stato di forte ansia, stress o affaticamento mentale, il cervello può attivare meccanismi di difesa che alterano la percezione della realtà, creando un senso di irrealtà e straniamento. Questo accade perché il sistema nervoso entra in una sorta di modalità di protezione, riducendo l’intensità delle emozioni e creando questa barriera percettiva. Il disorientamento che ha vissuto potrebbe essere collegato a diversi fattori. Un'alimentazione pesante può certamente influenzare la lucidità mentale, ma spesso queste sensazioni derivano anche da livelli elevati di ansia, affaticamento mentale o dall’effetto prolungato di uno stato emotivo alterato. Il fatto che, nonostante la sensazione di confusione, lei fosse comunque consapevole di dove si trovasse e dell'orario è un aspetto positivo: significa che non ha perso il contatto con la realtà, ma sta vivendo un fenomeno che riguarda la percezione e non la capacità cognitiva. Per quanto riguarda i sogni a occhi aperti al risveglio, ciò potrebbe essere dovuto a un fenomeno chiamato "allucinazione ipnopompica". Durante il passaggio dal sonno alla veglia, il cervello può mantenere per qualche istante alcuni elementi del sogno, facendo sembrare che si stia ancora sognando anche se si è già parzialmente svegli. Questo accade più frequentemente quando il sonno è profondo o quando si è in un periodo di maggiore stress emotivo. Non è un sintomo preoccupante di per sé, ma può risultare destabilizzante. Il fatto che lei sia in cura con un antidepressivo da dieci anni è un altro elemento da considerare. A volte, il corpo si abitua al farmaco e potrebbe esserci la necessità di rivalutare il dosaggio o l’efficacia del trattamento con il suo medico. Inoltre, se non assume il farmaco in modo regolare, potrebbero verificarsi variazioni nel suo equilibrio neurochimico che influenzano la percezione e l’umore. Quello che sta vivendo, pur essendo fastidioso e fonte di preoccupazione, può essere affrontato lavorando sulla gestione dell’ansia, sulla regolazione delle emozioni e sull’attenzione consapevole alla propria esperienza. Tecniche di grounding, come concentrarsi su stimoli sensoriali concreti (toccare un oggetto freddo, sentire il pavimento sotto i piedi, descrivere ad alta voce ciò che vede intorno a sé), possono aiutarla a recuperare una maggiore stabilità percettiva quando sente che la realtà le appare diversa. Se queste sensazioni persistono o diventano troppo impattanti sulla sua qualità di vita, potrebbe essere utile approfondire la questione con un professionista che possa aiutarla a lavorare su questi aspetti in maniera mirata. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Laura Ferrari
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Sanremo
si possono dare molte spiegazioni o moltte ipoteesi ma sarebbe opportuno che ne parlasse con ilmedico che l'ha in cura perchè conossce il suo disturbo e la ssu sintomatologia. In questo contesto oni valutaie sarebbe parziale e superficiale.
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Buongiorno,
Quello che descrivi sembra essere un’esperienza di disorientamento e alterazione della percezione, che può rientrare in un quadro di depersonalizzazione, come hai già accennato. La sensazione di non essere completamente "presenti" in un dato momento, di non essere sicuri di dove ci si trovi o di che ora sia, può essere particolarmente destabilizzante. Questo fenomeno, che può manifestarsi anche con la sensazione di "sognare a occhi aperti", può essere collegato alla difficoltà di distinguere chiaramente tra il sogno e la realtà, fenomeno che si verifica spesso in momenti di stanchezza, stress, o ansia.
Dal momento che sei in cura da dieci anni con antidepressivi, potrebbe esserci una connessione con il farmaco che stai assumendo, o con eventuali fluttuazioni del dosaggio, degli effetti collaterali o anche con un periodo di particolare stress nella tua vita. Inoltre, la depersonalizzazione può manifestarsi in periodi di intensi cambiamenti emotivi o psicologici, o anche quando il corpo sta affrontando periodi di affaticamento, come nel caso di un pasto pesante o un calo energetico.
Ti consiglio di parlare con il tuo medico o psichiatra riguardo a questi sintomi, per escludere eventuali problematiche relative al trattamento o a un cambiamento nel quadro psicologico. Potrebbero essere necessari aggiustamenti al trattamento, un monitoraggio più attento o altre forme di supporto, come la psicoterapia, che potrebbero aiutarti a esplorare le radici di queste sensazioni e affrontarle in modo più mirato.
Resto a disposizione per qualsiasi altro chiarimento o supporto.
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Dott.ssa Carolina Micucci
Psicologo, Psicologo clinico
Ancona
Buon pomeriggio, per quanto riguarda la sensazione di disorientamento che descrive, può capitare che in alcuni periodi della vita ci siano dei momenti più stressanti che ci sollecitano in delle aree che richiedono un maggior dispendio di energia. Se la sensazione dura nel tempo e le dovesse ricapitare la stessa esperienza con più frequenza le consiglio di rivolgersi a un professionista per capire meglio insieme che cosa sta accadendo in questo momento nella sua vita. Per quanto riguarda la sensazione di dormi veglia alla mattina, può capitare a volte nella fase del risveglio di provare la sensazione da lei descritta. Anche in questo caso, se dovesse perdurare nel tempo e presentarsi frequentemente, le consiglio di fare una visita specialistica in modo da chiarire ogni dubbio. Un saluto, dottoressa Carolina Micucci
Dott. Luca Vocino
Psicologo clinico, Psicologo
Trezzano Rosa
Buongiorno gentile Utente, quello che descrive sembra rientrare nel quadro della depersonalizzazione e della derealizzazione, esperienze che possono manifestarsi come una sensazione di distacco dalla realtà o da se stessi. La percezione alterata dell’ambiente circostante, il senso di disorientamento e la difficoltà nel distinguere con chiarezza la realtà dal sogno al risveglio sono sintomi che possono essere legati a periodi di forte stress, ansia, oppure a variazioni nell’assunzione del farmaco antidepressivo che sta seguendo da diversi anni.

Il fatto che razionalmente sappia dove si trova e che momento della giornata sia, ma allo stesso tempo provi una sensazione di confusione, suggerisce che questi vissuti siano più di natura percettiva ed emotiva che non legati a un problema neurologico. Anche il sentirsi "ancora nel sogno" al risveglio può essere una manifestazione di questa condizione, specie se il sonno è profondo e senza risvegli notturni.

Considerato che è in cura con un antidepressivo da dieci anni, potrebbe essere utile parlarne con il medico o con uno psichiatra per valutare se questi sintomi possano essere collegati al trattamento, a una sua eventuale variazione o a un periodo di maggiore vulnerabilità emotiva. Se questi episodi stanno incidendo significativamente sulla sua qualità di vita, un supporto psicologico potrebbe aiutarla a comprendere meglio il fenomeno e a sviluppare strategie per gestirlo con maggiore serenità.

Dott. Luca Vocino
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Veronica Gandolfi
Psicologo, Psicologo clinico
Carpi
Buongiorno
Se sei in cura da 10 anni con antidepressivo, che prendi regolarmente e nelle dosi indicate, potrebbe essere il caso di rivolgerti al dottore che te l'ha prescritto per fare il punto della situazione. Se te l'ha prescritto un medico di base, il mio consiglio è chiedergli eventualmente di farti suggerire uno medico specializzato in psichiatria da cui avere un ulteriore parere. Succede che farmaci di questo tipo possano anche dare sintomi simili a quello che descrivi tu, ma è meglio rivolgersi a un medico specializzato per verificare che questo sia il caso, o se ciò che descrivi possa essere dovuto ad altro che sta succedendo nella tua vita.
Dr. Mauro Terracciano
Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua situazione.

Quello che descrive, come la percezione alterata della realtà, il disorientamento temporaneo e la sensazione di sogno al risveglio, può rientrare nei vissuti di depersonalizzazione e derealizzazione, che a volte si manifestano in periodi di stress o cambiamenti interiori, anche quando il sonno appare regolare. Il fatto che lei riesca comunque a mantenere una certa consapevolezza della realtà è un segnale importante.

Accenna a una cura farmacologica che prosegue da molti anni. Mi chiedo se, accanto a questo percorso, abbia mai intrapreso anche una psicoterapia. In molti casi, un lavoro psicoterapeutico può aiutare a dare un senso più profondo a ciò che si sta vivendo e a ridurre la frequenza o l’intensità di questi episodi.

Per ogni eventuale approfondimento sono a sua disposizione, anche online, il primo colloquio è gratuito. Un caro saluto, Dott. Mauro Terracciano.
Dott.ssa Caterina Falessi
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, il suo problema potrebbe essere affrontato attraverso un percorso psicologico, se lo desidera sono disponibile e la invito a prenotare una visita. Un caro saluto, dott.ssa Falessi
Dott.ssa Patrizia Buscaino
Psicologo clinico, Psicologo
Nubia
Salve
il mio consiglio è quello di parlarne con il suo psichiatra o di chiedere un consulto farmacologico.
Dott.ssa Stefania Conti
Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Buongiorno, quello che descrive va sicuramente attenzionato. Se sente il bisogno di parlarne con qualcuno, può scrivermi o contattarmi in privato. Insieme possiamo capire meglio da dove nasce questo disagio e come affrontarlo nel modo migliore possibile, senza paura.
Dott.ssa Stefania Conti, Psicologa
Dott.ssa Erica Farolfi
Psicologo, Psicologo clinico
Forlì
Buongiorno, mi spiace che viva questo disagio. Purtroppo dalle poche informazioni sarebbe azzardato ipotizzare a cosa sia dovuto. Da come dice è in cura da 10 anni, ha un buon rapporto con il/la suo/a psichiatra? Ha provato a parlarne direttamente con lui/lei?

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