Buongiorno dottori vi scrivo perché sto passando un momento di tristezza . Ho 30 anni sono vergine e
26
risposte
Buongiorno dottori vi scrivo perché sto passando un momento di tristezza . Ho 30 anni sono vergine e non sono stata mai fidanzata con nessuno, ho frequentato qualche ragazzo ma poi un motivo o per un altro la frequentazione fineva . Vedo le persone che conosco che riescono quasi sempre a stare con qualcuno, mi sembra quasi di avere qualcosa con va . Dopo tot anni che non esco con nessuno ( saranno 9 anni ) vorrei provare scaricare un app di incontri ma sono preoccupata che qualche mio ex compagno di classe mi veda lì decide di farmi uno scherzo o comunque pensa che sono una sfigata o anche che il ragazzo in questione potrebbe essere un suo amico e organizzano qualcosa contro di me . Vorrei sfogarmi con qualcuno di vicino ma non c'è dialogo e spesso mi fanno sentire in colpa per questo mio desidero di avere una relazione . Una delle cose che mi ferisce che mi dicono che sembro molto giovane non mi danno mai la mia età ( mi hanno dato 12 -13 anni a volte) mi fa sentire molto ad disagio perché penso che non potrò mai costruire una relazione con qualcuno per questo.Mi rendo conto che un insieme di cose . Se potete darmi un vostro parere ne sarei molto felice intanto vi ringrazio ,buona giornata .
Buongiorno, grazie di cuore per aver condiviso la tua esperienza e le tue paure con tanta sincerità.
Da quello che descrivi, stai attraversando un momento di profonda tristezza e solitudine, legato sia alla mancanza di esperienze sentimentali, sia a vissuti di insicurezza sul tuo aspetto e sul giudizio degli altri. È comprensibile sentirsi “indietro” rispetto ai coetanei quando si osservano gli altri vivere relazioni che tu desideri ma che finora non sei riuscita a realizzare. Questo non significa affatto che tu abbia qualcosa che non vada: ognuno ha i propri tempi, percorsi e ostacoli da affrontare.
La tua preoccupazione sul fatto che persone conosciute possano vederti su un’app di incontri e prenderti in giro, oppure complottare contro di te, merita attenzione. Da un lato può essere un timore legato all’ansia sociale o alla paura del giudizio; dall’altro, se questi pensieri sono molto insistenti o ti provocano forte angoscia, sarebbe importante approfondire per capire se ci sia anche una componente di diffidenza più marcata verso gli altri.
Riguardo ai commenti sul tuo aspetto, è evidente che ti feriscono molto. Sentirsi dire di sembrare molto più giovane della tua età può minare la sicurezza personale, soprattutto quando desideri entrare in relazioni adulte. È però importante ricordare che il valore di una persona non si esaurisce nell’apparenza fisica. Inoltre, chi vorrà davvero conoscerti e starti vicino lo farà per la persona che sei, non solo per come appari.
Il desiderio di avere una relazione è legittimo e naturale. Non c’è nulla di cui vergognarsi. Sentirti in colpa per questo bisogno umano indica che probabilmente ti mancano spazi sicuri in cui poterti esprimere senza paura di essere giudicata. Parlare con qualcuno, anche esterno al tuo ambiente familiare o sociale, potrebbe aiutarti a rielaborare queste emozioni, a rafforzare la tua autostima e a trovare modalità più serene per metterti in gioco nelle relazioni.
Per questi motivi sarebbe utile e consigliato, per approfondire e affrontare meglio queste difficoltà, rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Da quello che descrivi, stai attraversando un momento di profonda tristezza e solitudine, legato sia alla mancanza di esperienze sentimentali, sia a vissuti di insicurezza sul tuo aspetto e sul giudizio degli altri. È comprensibile sentirsi “indietro” rispetto ai coetanei quando si osservano gli altri vivere relazioni che tu desideri ma che finora non sei riuscita a realizzare. Questo non significa affatto che tu abbia qualcosa che non vada: ognuno ha i propri tempi, percorsi e ostacoli da affrontare.
La tua preoccupazione sul fatto che persone conosciute possano vederti su un’app di incontri e prenderti in giro, oppure complottare contro di te, merita attenzione. Da un lato può essere un timore legato all’ansia sociale o alla paura del giudizio; dall’altro, se questi pensieri sono molto insistenti o ti provocano forte angoscia, sarebbe importante approfondire per capire se ci sia anche una componente di diffidenza più marcata verso gli altri.
Riguardo ai commenti sul tuo aspetto, è evidente che ti feriscono molto. Sentirsi dire di sembrare molto più giovane della tua età può minare la sicurezza personale, soprattutto quando desideri entrare in relazioni adulte. È però importante ricordare che il valore di una persona non si esaurisce nell’apparenza fisica. Inoltre, chi vorrà davvero conoscerti e starti vicino lo farà per la persona che sei, non solo per come appari.
Il desiderio di avere una relazione è legittimo e naturale. Non c’è nulla di cui vergognarsi. Sentirti in colpa per questo bisogno umano indica che probabilmente ti mancano spazi sicuri in cui poterti esprimere senza paura di essere giudicata. Parlare con qualcuno, anche esterno al tuo ambiente familiare o sociale, potrebbe aiutarti a rielaborare queste emozioni, a rafforzare la tua autostima e a trovare modalità più serene per metterti in gioco nelle relazioni.
Per questi motivi sarebbe utile e consigliato, per approfondire e affrontare meglio queste difficoltà, rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online
Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.
Mostra risultati Come funziona?
Buongiorno, grazie per aver condiviso con sincerità ciò che sta vivendo. È comprensibile sentirsi triste e insicura quando ci si confronta con gli altri e si desidera una relazione che ancora non è arrivata. Le sue paure e preoccupazioni, come il timore del giudizio o dello scherzo, sono sentimenti reali e importanti. Il sentirsi giovane nell’aspetto può creare disagio, ma non definisce il valore né la possibilità di costruire un legame affettivo. Se desidera, possiamo parlare insieme di tutto questo, per accogliere le sue emozioni e aiutarla a ritrovare un equilibrio più sereno. Mi può contattare quando vuole.
Dott.ssa Stefania Conti, Psicologa
Dott.ssa Stefania Conti, Psicologa
Innanzitutto grazie per aver condiviso con sincerità e sensibilità una parte così intima e delicata della sua esperienza. Il dolore che racconta merita ascolto e rispetto.
Dice di sentirsi “indietro” rispetto agli altri, o teme di essere giudicata, con queste parole sta esprimendo un senso di non appartenenza che spesso nasce non tanto dal confronto oggettivo con gli altri, quanto da modelli interiorizzati che definiscono cosa è “normale”, cosa è “giusto”, cosa è “desiderabile. Il desiderio di una relazione affettiva e sessuale è umano e sano, ma può diventare fonte di dolore se vissuto in un contesto che lo giudica o lo ridicolizza. Il timore che altri possano prenderla in giro o farle uno scherzo su un’app di incontri non è solo una paura “irrazionale”: parla di esperienze relazionali pregresse in cui la fiducia è stata forse tradita o derisa. È importante non vedere questo come una “paranoia”, ma come una strategia di protezione costruita nel tempo in risposta a ferite relazionali. Sembra difficile per lei esprimere bisogni emotivi senza sentirsi giudicati, e questo la porta a isolarsi ulteriormente.
Non c’è nulla di “sbagliato” in quello che sta vivendo: sta cercando, con coraggio, di affermare un bisogno autentico di connessione. E questo è un primo, importantissimo passo verso un cambiamento.
Le suggerisco di valutare un percorso psicoterapeutico, dove poter esplorare la sua storia affettiva e provare costruire nuovi spazi di fiducia e riconoscimento. Un caro saluto
Dice di sentirsi “indietro” rispetto agli altri, o teme di essere giudicata, con queste parole sta esprimendo un senso di non appartenenza che spesso nasce non tanto dal confronto oggettivo con gli altri, quanto da modelli interiorizzati che definiscono cosa è “normale”, cosa è “giusto”, cosa è “desiderabile. Il desiderio di una relazione affettiva e sessuale è umano e sano, ma può diventare fonte di dolore se vissuto in un contesto che lo giudica o lo ridicolizza. Il timore che altri possano prenderla in giro o farle uno scherzo su un’app di incontri non è solo una paura “irrazionale”: parla di esperienze relazionali pregresse in cui la fiducia è stata forse tradita o derisa. È importante non vedere questo come una “paranoia”, ma come una strategia di protezione costruita nel tempo in risposta a ferite relazionali. Sembra difficile per lei esprimere bisogni emotivi senza sentirsi giudicati, e questo la porta a isolarsi ulteriormente.
Non c’è nulla di “sbagliato” in quello che sta vivendo: sta cercando, con coraggio, di affermare un bisogno autentico di connessione. E questo è un primo, importantissimo passo verso un cambiamento.
Le suggerisco di valutare un percorso psicoterapeutico, dove poter esplorare la sua storia affettiva e provare costruire nuovi spazi di fiducia e riconoscimento. Un caro saluto
Ti ringrazio per aver condiviso con tanta sincerità il tuo vissuto. È evidente che stai attraversando un momento delicato e pieno di riflessioni profonde, e voglio dirti fin da subito che quello che provi è assolutamente legittimo. Il desiderio di vivere una relazione, di sentirsi visti, accettati e amati, è un bisogno umano fondamentale. Nessuno dovrebbe avere il diritto di giudicare questo tuo desiderio, né farti sentire in colpa per qualcosa che è del tutto naturale.
Il fatto che tu non abbia ancora avuto una relazione stabile o che tu non abbia fatto alcune esperienze alla stessa età di altri non significa che ci sia qualcosa che "non va" in te. Ognuno ha i suoi tempi, i propri ritmi e le proprie strade. Non esiste un calendario universale delle relazioni o della crescita personale. Il paragone con gli altri, seppur comprensibile, spesso ci fa sentire inadeguati, quando in realtà siamo solo diversi.
Hai parlato delle tue paure legate all'uso di un'app di incontri, timori che riflettono una forte insicurezza e una visione molto carica di sospetto verso l'altro. Questo tipo di pensieri possono essere il segnale che alcune esperienze del passato ti hanno ferita o messa in difficoltà, portandoti oggi a sentirti vulnerabile e poco protetta nel confronto con gli altri. Mi chiedo: da dove nasce questa paura così profonda di essere derisa o tradita? È un punto che sarebbe importante esplorare.
Prima di costruire un legame affettivo con un’altra persona, è fondamentale imparare a conoscere sé stessi, sviluppare un’autostima sana e imparare a riconoscere il proprio valore. La relazione più importante che possiamo costruire è quella con noi stessi: solo da lì possono nascere relazioni sentimentali sane, autentiche e soddisfacenti.
Anche il disagio che provi rispetto al tuo aspetto fisico e a come vieni percepita dagli altri merita attenzione: sentirsi “fuori posto” nel proprio corpo o non riconosciuti nella propria identità può essere molto doloroso. È qualcosa che ha un impatto reale sulla nostra immagine interna e sulla nostra capacità di entrare in relazione con fiducia.
Se senti che da sola è difficile affrontare tutto questo, io sono assolutamente disposta ad accompagnarti in un percorso personale. Uno spazio sicuro, in cui esplorare i tuoi vissuti, le tue paure, ma anche le tue risorse, le tue qualità e tutto ciò che ti rende unica.
Ci sei tu al centro, con la tua storia, i tuoi desideri e la tua voglia di cambiare. E questo è già un grande primo passo.
Il fatto che tu non abbia ancora avuto una relazione stabile o che tu non abbia fatto alcune esperienze alla stessa età di altri non significa che ci sia qualcosa che "non va" in te. Ognuno ha i suoi tempi, i propri ritmi e le proprie strade. Non esiste un calendario universale delle relazioni o della crescita personale. Il paragone con gli altri, seppur comprensibile, spesso ci fa sentire inadeguati, quando in realtà siamo solo diversi.
Hai parlato delle tue paure legate all'uso di un'app di incontri, timori che riflettono una forte insicurezza e una visione molto carica di sospetto verso l'altro. Questo tipo di pensieri possono essere il segnale che alcune esperienze del passato ti hanno ferita o messa in difficoltà, portandoti oggi a sentirti vulnerabile e poco protetta nel confronto con gli altri. Mi chiedo: da dove nasce questa paura così profonda di essere derisa o tradita? È un punto che sarebbe importante esplorare.
Prima di costruire un legame affettivo con un’altra persona, è fondamentale imparare a conoscere sé stessi, sviluppare un’autostima sana e imparare a riconoscere il proprio valore. La relazione più importante che possiamo costruire è quella con noi stessi: solo da lì possono nascere relazioni sentimentali sane, autentiche e soddisfacenti.
Anche il disagio che provi rispetto al tuo aspetto fisico e a come vieni percepita dagli altri merita attenzione: sentirsi “fuori posto” nel proprio corpo o non riconosciuti nella propria identità può essere molto doloroso. È qualcosa che ha un impatto reale sulla nostra immagine interna e sulla nostra capacità di entrare in relazione con fiducia.
Se senti che da sola è difficile affrontare tutto questo, io sono assolutamente disposta ad accompagnarti in un percorso personale. Uno spazio sicuro, in cui esplorare i tuoi vissuti, le tue paure, ma anche le tue risorse, le tue qualità e tutto ciò che ti rende unica.
Ci sei tu al centro, con la tua storia, i tuoi desideri e la tua voglia di cambiare. E questo è già un grande primo passo.
Buongiorno,
le consiglio di intraprendere un percorso psicologico individuale per approfondire questi suoi vissuti e conoscere più a fondo se stessa e i suoi bisogni.
un caro saluto
dott.ssa Alessia Serio
le consiglio di intraprendere un percorso psicologico individuale per approfondire questi suoi vissuti e conoscere più a fondo se stessa e i suoi bisogni.
un caro saluto
dott.ssa Alessia Serio
Gentile utente, mi spiace per la situazione che sta vivendo e comprendo la complessità delle emozioni che prova. Non dev'essere semplice convivere con queste sensazioni e avere accanto persone che non comprendono o che addirittura fanno sentire in colpa di fronte all'espressione dei propri desideri. Potrebbe considerare l'idea di rivolgersi ad uno psicologo per trovare uno spazio in cui sentire accolto il suo vissuto e riflettere su quali sono i suoi bisogni e ciò che la orienta in questo momento di vita. Con questa consapevolezza potrebbe affinare la ricerca di ambienti e persone più simili a lei con le quali instaurare nuovi legami.
Rimango a disposizione. Un caro saluto, Dott. Luca Fiorona
Rimango a disposizione. Un caro saluto, Dott. Luca Fiorona
Salve gent.ma utente,
grazie per la sua condivisione in cui esprime amarezza, preoccupazione e malessere psicologico. Le relazioni sentimentali sono una componente importante delle nostre vite e possono portare felicità, ma non sono le uniche fonti di soddisfazione. Creare un obiettivo specifico nel cercare una frequentazione sentimentale può essere frustrante perché determina aspettative sul comportamento delle altre persone, che non si possono realmente controllare.
Ci sono altre sfere della sua vita in cui lei riesce a generare benessere? Quali sono le attività o le passione che ha saputo coltivare nel tempo? Quale altre relazioni significative ci sono nella sua vita, persone con cui condivide esperienze ed emozioni positive? Questo domande possono aiutarla a riflettere su un senso più ampio della felicità e della soddisfazione di vita. Avere diverse opzioni di benessere psicologico può restituirle fiducia in sé stessa e arricchire la sua vita di nuove splendide emozioni.
Questo lavoro di riflessione personale e di valorizzazione degli aspetti positivi della sua vita potrebbe contribuire a far diminuire la quantità di pensieri intrusivi che in questo momento sembrano essere prevalenti nel suo vissuto mentale. Dal suo racconto si evince, ad esempio, che il tema della verginità si ripresenta spesso come un problema, così come quello che potrebbero fare o pensare i suoi vecchi compagni di classe. E' importante che lei sappia distinguere nella sua mente quali sono i pensieri utili a un miglioramento del suo benessere, e quali altre informazioni sono invece inutili e ridondanti.
il mio consiglio è di valutare un supporto psicologico che possa aiutarla a gestire meglio questo flusso di pensieri e le emozioni negative che ne conseguono. Al contempo, potrà ritrovare motivazione verso altre sfere della vita, in cui cercare soddisfazione e piacere. Individuare, per esempio, attività coinvolgenti da svolgere anche in contesti sociali, potrebbe consentirle di rapportarsi con persone con gli stessi interessi e far nascere nuove connessioni, nuove amicizie, e chissà, una possibilità di relazione sentimentale.
Se lo desidera potrei seguirla in un percorso psicologico di questo tipo, che punta a sganciarsi da attività mentali negative e controproducenti, e valorizzare i suoi reali punti di forza. Sarei lieto di fornirle strategie e metodi per vivere pienamente il presente e approfittare di tutte le occasioni di benessere psicologico che saprà costruirsi. Mi contatti per una consulenza online.
Le auguro il meglio, Dott. Antonio Cortese
grazie per la sua condivisione in cui esprime amarezza, preoccupazione e malessere psicologico. Le relazioni sentimentali sono una componente importante delle nostre vite e possono portare felicità, ma non sono le uniche fonti di soddisfazione. Creare un obiettivo specifico nel cercare una frequentazione sentimentale può essere frustrante perché determina aspettative sul comportamento delle altre persone, che non si possono realmente controllare.
Ci sono altre sfere della sua vita in cui lei riesce a generare benessere? Quali sono le attività o le passione che ha saputo coltivare nel tempo? Quale altre relazioni significative ci sono nella sua vita, persone con cui condivide esperienze ed emozioni positive? Questo domande possono aiutarla a riflettere su un senso più ampio della felicità e della soddisfazione di vita. Avere diverse opzioni di benessere psicologico può restituirle fiducia in sé stessa e arricchire la sua vita di nuove splendide emozioni.
Questo lavoro di riflessione personale e di valorizzazione degli aspetti positivi della sua vita potrebbe contribuire a far diminuire la quantità di pensieri intrusivi che in questo momento sembrano essere prevalenti nel suo vissuto mentale. Dal suo racconto si evince, ad esempio, che il tema della verginità si ripresenta spesso come un problema, così come quello che potrebbero fare o pensare i suoi vecchi compagni di classe. E' importante che lei sappia distinguere nella sua mente quali sono i pensieri utili a un miglioramento del suo benessere, e quali altre informazioni sono invece inutili e ridondanti.
il mio consiglio è di valutare un supporto psicologico che possa aiutarla a gestire meglio questo flusso di pensieri e le emozioni negative che ne conseguono. Al contempo, potrà ritrovare motivazione verso altre sfere della vita, in cui cercare soddisfazione e piacere. Individuare, per esempio, attività coinvolgenti da svolgere anche in contesti sociali, potrebbe consentirle di rapportarsi con persone con gli stessi interessi e far nascere nuove connessioni, nuove amicizie, e chissà, una possibilità di relazione sentimentale.
Se lo desidera potrei seguirla in un percorso psicologico di questo tipo, che punta a sganciarsi da attività mentali negative e controproducenti, e valorizzare i suoi reali punti di forza. Sarei lieto di fornirle strategie e metodi per vivere pienamente il presente e approfittare di tutte le occasioni di benessere psicologico che saprà costruirsi. Mi contatti per una consulenza online.
Le auguro il meglio, Dott. Antonio Cortese
la solitudine che provi è reale e comprensibile. A 30 anni, vedere tutti intorno a te che sembrano riuscire facilmente nelle relazioni mentre tu ti senti bloccata può essere davvero doloroso.
La paura del giudizio che descrivi - gli ex compagni di classe, il timore di essere presa in giro per essere su un'app di incontri - è molto comune ma anche molto limitante. In realtà, le app di incontri sono diventate normalissime: probabilmente molti dei tuoi ex compagni le usano anche loro. Non sei "sfigata" per cercare l'amore, stai semplicemente usando gli strumenti disponibili.
Il fatto che ti diano meno anni di quelli che hai può sembrare un ostacolo, ma in realtà molte persone lo considererebbero un vantaggio. Il problema non è il tuo aspetto giovane, ma forse la sicurezza con cui ti presenti. Quando ci si sente inadeguati, si trasmette inconsciamente questa insicurezza.
I nove anni di pausa dalle frequentazioni hanno creato un circolo vizioso: più tempo passa, più ti senti inadeguata, più ti isoli, più diventa difficile ricominciare. Ma questo ciclo può essere interrotto.
La mancanza di supporto dalle persone vicine, che ti fanno sentire in colpa per il tuo desiderio di una relazione, è particolarmente crudele. Il bisogno di connessione è umano e legittimo, non qualcosa di cui vergognarsi.
Ti suggerisco di iniziare dalle basi: prova l'app di incontri, ma senza pressioni. Considerala come un modo per fare pratica nella conversazione e conoscere persone nuove, non necessariamente per trovare subito l'amore. Questo ridurrà l'ansia da prestazione.
È importante anche che tu consideri un supporto psicologico. Non per "aggiustarti" - non sei rotta - ma per lavorare sulla sicurezza personale e superare le paure che ti paralizzano. Nove anni di isolamento relazionale lasciano delle tracce che meritano di essere elaborate con un professionista.
Non sei sola in questa esperienza e non è mai troppo tardi per costruire le relazioni che desideri.
La paura del giudizio che descrivi - gli ex compagni di classe, il timore di essere presa in giro per essere su un'app di incontri - è molto comune ma anche molto limitante. In realtà, le app di incontri sono diventate normalissime: probabilmente molti dei tuoi ex compagni le usano anche loro. Non sei "sfigata" per cercare l'amore, stai semplicemente usando gli strumenti disponibili.
Il fatto che ti diano meno anni di quelli che hai può sembrare un ostacolo, ma in realtà molte persone lo considererebbero un vantaggio. Il problema non è il tuo aspetto giovane, ma forse la sicurezza con cui ti presenti. Quando ci si sente inadeguati, si trasmette inconsciamente questa insicurezza.
I nove anni di pausa dalle frequentazioni hanno creato un circolo vizioso: più tempo passa, più ti senti inadeguata, più ti isoli, più diventa difficile ricominciare. Ma questo ciclo può essere interrotto.
La mancanza di supporto dalle persone vicine, che ti fanno sentire in colpa per il tuo desiderio di una relazione, è particolarmente crudele. Il bisogno di connessione è umano e legittimo, non qualcosa di cui vergognarsi.
Ti suggerisco di iniziare dalle basi: prova l'app di incontri, ma senza pressioni. Considerala come un modo per fare pratica nella conversazione e conoscere persone nuove, non necessariamente per trovare subito l'amore. Questo ridurrà l'ansia da prestazione.
È importante anche che tu consideri un supporto psicologico. Non per "aggiustarti" - non sei rotta - ma per lavorare sulla sicurezza personale e superare le paure che ti paralizzano. Nove anni di isolamento relazionale lasciano delle tracce che meritano di essere elaborate con un professionista.
Non sei sola in questa esperienza e non è mai troppo tardi per costruire le relazioni che desideri.
Buongiorno,
quello che descrive è un vissuto complesso e doloroso, fatto di solitudine, insicurezza e desiderio di vicinanza autentica. È comprensibile sentirsi fuori posto quando sembra che tutti intorno abbiano esperienze diverse dalle proprie, e le paure che racconta rispetto al giudizio altrui possono diventare davvero limitanti.
Anche il sentirsi “fuori età” o percepita in modo diverso da come ci si sente può toccare in profondità l’autostima. Riconoscere che è un insieme di fattori è già un passo importante: significa che ha consapevolezza di sé e del proprio mondo interno.
Grazie per aver condiviso questo pensiero con sincerità.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Emma Basilico, psicologa
quello che descrive è un vissuto complesso e doloroso, fatto di solitudine, insicurezza e desiderio di vicinanza autentica. È comprensibile sentirsi fuori posto quando sembra che tutti intorno abbiano esperienze diverse dalle proprie, e le paure che racconta rispetto al giudizio altrui possono diventare davvero limitanti.
Anche il sentirsi “fuori età” o percepita in modo diverso da come ci si sente può toccare in profondità l’autostima. Riconoscere che è un insieme di fattori è già un passo importante: significa che ha consapevolezza di sé e del proprio mondo interno.
Grazie per aver condiviso questo pensiero con sincerità.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Emma Basilico, psicologa
Buonasera cara utente,
da come ha descritto la sua situazione attuale, sembra che riponga molta attenzione nel giudizio altrui o di persone terze. Mi concentrerei invece su quelli che sono i suoi bisogni personali ed esigenze, ascoltandoli e partendo proprio da essi. Prima di costruire una relazione con qualcuno, è necessario partire da quella che è la nostra relazione con noi stessi.
Un caro saluto,
Dott.ssa Arianna Poncetta
da come ha descritto la sua situazione attuale, sembra che riponga molta attenzione nel giudizio altrui o di persone terze. Mi concentrerei invece su quelli che sono i suoi bisogni personali ed esigenze, ascoltandoli e partendo proprio da essi. Prima di costruire una relazione con qualcuno, è necessario partire da quella che è la nostra relazione con noi stessi.
Un caro saluto,
Dott.ssa Arianna Poncetta
Buon pomeriggio, penso sia importante per lei iniziare un percorso psicoterapeutico in modo da poter lavorare su di se e sui motivi che la portano a desiderare così intensamente una relazione, creandole tanta sofferenza. In seguito, riuscirà ad avere una differente visione in merito che la porterà anche ad approcciarsi agli altri in modo diverso. Spero di esserle stata di aiuto, Dott.ssa Simona Sposato.
Buongiorno, provo a rispondere. Innanzitutto ritengo sia lecito avere il desiderio di una relazione sentimentale, mi ha colpito che "la facciano sentire in colpa" (chi la fa sentire in colpa?) per questo motivo. O che lei possa sentirsi in qualche modo sbagliata per questo desiderio, o per il fatto di non aver ancora raggiunto una stabilità da un punto di vista sentimentale. Ritengo, piuttosto, che siano questi pensieri e il senso di inadeguatezza che li accompagna a costituire un tema su cui lavorare. Ha mai pensato di rivolgersi a uno psicologo o a uno psicoterapeuta? Credo che potrebbe aiutarla molto lavorare su queste tematiche con un professionista, in modo che con il tempo possa riconoscere a se stessa il valore che merita
Comprendo a pieno la tua situazione e il "disagio" derivante che provi. Tu scrivi " Vedo le persone che conosco che riescono quasi sempre a stare con qualcuno, mi sembra quasi di avere qualcosa con va". A tal proposito, mi piacerebbe sottolineare che ognuno di noi ha i propri tempi. Dovresti, innanzitutto, capire cosa cerchi tu, senza fare paragoni. Però da quello che scrivi "mi fa sentire molto ad disagio perché penso che non potrò mai costruire una relazione con qualcuno" pare tu abbia il desiderio di una relazione. Se è così, e hai già pensato a modi per poter incontrare gente nuova (l'app di incontri), penso che tu debba liberarti del giudizio altrui, fare ciò che senti di fare e vivere semplicemente la tua vita.
Buongiorno cara,
mi sembra che lei abbia tutta una serie di fatiche e di sensi di poca fiducia all'interno delle relazioni, e che contemporaneamente sente il bisogno di forme di contatto più profondo.
Mi pare anche che il non essere riconosciuta come persona di una certa età potrebbe irretirla nell'entrare in relazione con persone coetanee.
Penso che, da questo punto di vista, sia importante esplorare tutte queste tematiche per capire come aiutarla a muoversi all'interno di queste difficoltà.
Un caro saluto,
Luca Conti
mi sembra che lei abbia tutta una serie di fatiche e di sensi di poca fiducia all'interno delle relazioni, e che contemporaneamente sente il bisogno di forme di contatto più profondo.
Mi pare anche che il non essere riconosciuta come persona di una certa età potrebbe irretirla nell'entrare in relazione con persone coetanee.
Penso che, da questo punto di vista, sia importante esplorare tutte queste tematiche per capire come aiutarla a muoversi all'interno di queste difficoltà.
Un caro saluto,
Luca Conti
Le sue parole raccontano in modo delicato e profondo un senso di solitudine che porta con sé da molto tempo, insieme a un bisogno di sentirsi finalmente scelta, vista e desiderata per quella che è. Capisco bene quanto possa far male guardarsi intorno e vedere che per molti sembra così naturale vivere relazioni, fare esperienze, mentre per lei sembra tutto così lontano e complicato, quasi come se ci fosse qualcosa di sbagliato in lei. Vorrei rassicurarla su questo: non è sola in ciò che prova, e non c’è niente di rotto o di anormale in lei. Quando per molto tempo non si fa esperienza di una relazione sentimentale o sessuale, è facile che la mente costruisca pensieri rigidi che alimentano vergogna e senso di inadeguatezza. Si finisce per convincersi di essere meno degli altri, di avere qualcosa che non va, di essere destinati a rimanere esclusi. Questi pensieri non sono la verità, ma sono schemi mentali che si rafforzano ogni volta che li ascolta senza metterli in discussione. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, è importante imparare a riconoscere questi pensieri per quello che sono: ipotesi, non fatti. Capisco bene anche la paura di esporsi con un’app di incontri. La sua mente la porta subito a immaginare scenari umilianti: l’ex compagno di classe che la scopre, lo scherzo crudele, la presa in giro. Ma questi scenari sono frutto di un’anticipazione catastrofica, non una certezza. Nella realtà, l’app di incontri è uno strumento usato da moltissime persone, anche coetanei o persone che non hanno mai avuto relazioni stabili. Non è un segno di disperazione, ma una via per fare esperienza, conoscere persone nuove, uscire dall’isolamento. È naturale sentirsi esposti, ma più rimane chiusa in questa paura, più continuerà a rafforzare l’idea di essere diversa o sbagliata. La ferita che porta dentro viene alimentata anche da chi, intorno a lei, la fa sentire in colpa per il suo desiderio di avere una relazione. Questo desiderio è legittimo e umano: non c’è nulla di cui vergognarsi. Non c’è niente di infantile o di ridicolo nel voler essere amati. Se le persone vicine a lei non riescono a sostenerla in questo, non significa che il suo bisogno sia sbagliato, ma solo che forse non hanno gli strumenti per capire davvero quanto sia importante per lei. Anche il tema dell’aspetto fisico e del sentirsi “troppo giovane” può diventare un ostacolo se visto solo come un difetto. Molti vivono questa caratteristica come un tratto positivo, ma per lei ora è un motivo di insicurezza. Dietro questa preoccupazione c’è la paura di non essere vista come una donna adulta e desiderabile. Ma la desiderabilità non dipende solo dall’aspetto, ma anche dall’atteggiamento, dalla sicurezza, dal modo in cui ci si muove nel mondo. È proprio iniziando a fare esperienze reali, pur con i timori e le insicurezze, che si costruisce quella fiducia in sé che la farà sentire più a suo agio. Le suggerisco di partire un passo alla volta. Se l’idea dell’app di incontri le crea troppa ansia, può cominciare con spazi sociali meno esposti: un corso, un’attività di gruppo, un hobby condiviso. L’obiettivo non è trovare subito una relazione, ma sperimentarsi di nuovo in uno scambio, sentirsi viva, vedere che può ancora essere interessante per qualcuno. Se decide di provare l’app, lo faccia stabilendo regole che la facciano sentire sicura: usare uno pseudonimo, fare attenzione alle informazioni personali, scegliere di parlare solo con chi la fa sentire a suo agio. Ricordi che non deve dimostrare nulla a nessuno. Non deve correre per recuperare tempo o confrontarsi con le vite degli altri. La sua storia è unica e va rispettata. Con gentilezza verso di sé, si dia il permesso di esplorare e di sbagliare, perché è solo sperimentando che potrà allentare questa corazza di paure che la tiene ferma da troppi anni. Se sente che da sola è troppo difficile, pensi anche alla possibilità di farsi accompagnare da uno psicologo: lavorare sui pensieri di autosvalutazione e sulla vergogna può fare una grande differenza. Non è mai troppo tardi per costruire una relazione, ma perché ciò avvenga bisogna prima riconoscere di meritare amore, presenza e rispetto. E lei li merita, anche se ora fa fatica a crederci. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Buongiorno, la ringrazio per la domanda.
Comprendo la sua difficoltà e il suo momento di tristezza.
Riconosco la delicatezza della sua situazione e trovo interessanti le parole che lei utilizza.
In questo caso un percorso di psicoterapia, che parta dall'acquisire informazioni sulla sua storia di vita potrebbe aiutarla a comprendere meglio cosa sottende al di sotto di questo senso di "avere qualcosa che non va".
Interessante sarebbe anche comprendere perché lei dia così importanza a ciò che potrebbero pensare gli altri nel caso scaricasse un app di incontro.
Rispetto alla possibilità di sfogarsi con qualcuno le dico che un ambiente psicoterapeutico è un ambiente protetto e circoscritto di confini in cui lei sarà il protagonista al centro della sua storia. Avrà la possibilità di parlare senza percepire un senso di colpa e di giudizio.
La costruzione di una buona relazione terapeutico sarà il punto di partenza per permetterle di non sperimentare una sensazione di disagio.
Grazie
Comprendo la sua difficoltà e il suo momento di tristezza.
Riconosco la delicatezza della sua situazione e trovo interessanti le parole che lei utilizza.
In questo caso un percorso di psicoterapia, che parta dall'acquisire informazioni sulla sua storia di vita potrebbe aiutarla a comprendere meglio cosa sottende al di sotto di questo senso di "avere qualcosa che non va".
Interessante sarebbe anche comprendere perché lei dia così importanza a ciò che potrebbero pensare gli altri nel caso scaricasse un app di incontro.
Rispetto alla possibilità di sfogarsi con qualcuno le dico che un ambiente psicoterapeutico è un ambiente protetto e circoscritto di confini in cui lei sarà il protagonista al centro della sua storia. Avrà la possibilità di parlare senza percepire un senso di colpa e di giudizio.
La costruzione di una buona relazione terapeutico sarà il punto di partenza per permetterle di non sperimentare una sensazione di disagio.
Grazie
Gentile paziente,
come lei stessa ha detto, il desiderio di avere una relazione è qualcosa di profondamente personale, e in quanto tale non può essere messo in discussione da chi è esterno alla sua esperienza. Solo lei è in contatto autentico con ciò che sente.
È del tutto comprensibile provare sofferenza quando un desiderio così significativo sembra difficile da realizzare. Quando si ha la convinzione di non avere possibilità di costruire una relazione, quel desiderio può diventare fonte di dolore, frustrazione o senso di inadeguatezza.
Più che un parere, ciò che sento di augurarle è di considerare la possibilità di iniziare un percorso psicoterapico. Questo potrebbe aiutarla a mettere in discussione alcune convinzioni rigide su di sé e sugli altri, che forse oggi la ostacolano nel cammino verso ciò che desidera.
Un altro aspetto importante riguarda il timore del giudizio altrui, o la paura di comportamenti malevoli da parte degli altri. Questi timori rischiano di limitare la sua libertà di fare esperienze — come, ad esempio, provare ad usare un'app di incontri per creare nuove connessioni.
La invito a prendersi cura di sé, attraverso uno spazio di psicoterapia in cui possa esplorare tutto questo senza timore di essere giudicata.
Un caro saluto,
Dott.ssa Giorgia Spina
come lei stessa ha detto, il desiderio di avere una relazione è qualcosa di profondamente personale, e in quanto tale non può essere messo in discussione da chi è esterno alla sua esperienza. Solo lei è in contatto autentico con ciò che sente.
È del tutto comprensibile provare sofferenza quando un desiderio così significativo sembra difficile da realizzare. Quando si ha la convinzione di non avere possibilità di costruire una relazione, quel desiderio può diventare fonte di dolore, frustrazione o senso di inadeguatezza.
Più che un parere, ciò che sento di augurarle è di considerare la possibilità di iniziare un percorso psicoterapico. Questo potrebbe aiutarla a mettere in discussione alcune convinzioni rigide su di sé e sugli altri, che forse oggi la ostacolano nel cammino verso ciò che desidera.
Un altro aspetto importante riguarda il timore del giudizio altrui, o la paura di comportamenti malevoli da parte degli altri. Questi timori rischiano di limitare la sua libertà di fare esperienze — come, ad esempio, provare ad usare un'app di incontri per creare nuove connessioni.
La invito a prendersi cura di sé, attraverso uno spazio di psicoterapia in cui possa esplorare tutto questo senza timore di essere giudicata.
Un caro saluto,
Dott.ssa Giorgia Spina
Gentile Signora, la ringrazio per aver condiviso con tanta apertura e sincerità il suo vissuto: comprendo quanto possa essere difficile affrontare la tristezza, il senso di solitudine e le insicurezze che descrive, soprattutto quando si percepisce una distanza o una mancanza di comprensione da parte delle persone vicine. Il desiderio di costruire una relazione è assolutamente naturale, così come il timore del giudizio degli altri o la paura di essere fraintesa o derisa, ma tenga presente che ogni percorso di vita è unico e non esistono tempi o modi “giusti” per vivere le proprie esperienze affettive; spesso, le pressioni sociali e i confronti con gli altri ci fanno sentire inadeguati, ma il valore di una persona non si misura attraverso le relazioni sentimentali. Le sensazioni di disagio legate al sentirsi percepita più giovane della sua età sono comprensibili e meritano ascolto, ma forse, con il tempo e il giusto supporto, potrebbero essere viste anche come una semplice caratteristica personale e non come un ostacolo insormontabile. Forse potrebbe essere utile, se se la sente, intraprendere un percorso di supporto psicologico: non per “correggere” qualcosa che non va, ma per prendersi cura di sé e dei propri pensieri in uno spazio accogliente e non giudicante, dove poter esplorare le sue emozioni e riscoprire le sue risorse. Il fatto stesso che abbia trovato il coraggio di scrivere questo messaggio rappresenta già un primo passo importante verso il cambiamento; si conceda la gentilezza e il tempo che merita, e non esiti a chiedere aiuto se ne sente il bisogno. Le auguro tanta serenità e rimango a disposizione per qualsiasi ulteriore riflessione. Dott.ssa Rizzotti
Gentile utente, grazie per essersi aperta con tanta sincerità e delicatezza. Le sue parole arrivano con grande chiarezza e raccontano una sofferenza silenziosa e profonda, fatta di confronto, solitudine, senso di inadeguatezza, ma anche di desiderio autentico: quello di sentirsi vista, scelta, amata.
Le relazioni sentimentali non sono solo eventi della vita, ma anche esperienze che parlano del nostro valore, del nostro corpo, del nostro sentirci “all’altezza” o no. E quando, come nel suo caso, queste esperienze sembrano mancare o arrivano tardi rispetto ai “tempi degli altri”, è normale sentirsi sbagliati, invisibili, bloccati.
Ma mi permetta di dirle questo con fermezza e rispetto: lei non ha nulla che non va.
Non è sbagliata perché non ha avuto ancora una relazione stabile.
Non è in ritardo perché non ha ancora fatto l’amore.
Non è ridicola se desidera provare un’app per incontri.
È umana. È viva. Sta cercando di costruirsi una possibilità, nonostante la paura.
Il timore che gli altri possano giudicarla, prenderla in giro o “organizzare qualcosa contro di lei” racconta quanto si senta esposta e vulnerabile, forse anche ferita da esperienze passate in cui si è sentita fuori posto o non protetta. Ma questi pensieri – pur essendo forti – non definiscono chi è né il valore che ha.
Anche la sua percezione di sembrare “più piccola” è comprensibile: in una società che spesso misura la femminilità su standard rigidi, sentirsi non riconosciute nel proprio corpo e nella propria età può diventare una ferita profonda, che tocca il senso stesso dell’identità. Ma la verità è che l’amore non nasce dall’apparenza, ma dalla risonanza autentica tra due persone che si vedono per ciò che sono.
Sta facendo qualcosa di molto prezioso: non si è chiusa, ma sta chiedendo ascolto. E questo è il primo vero passo per cambiare.
Forse, oggi, ciò che le serve non è “trovare subito qualcuno”, ma iniziare a sentirsi legittimata a desiderare, senza vergogna, senza giudizio.
E questo può iniziare anche in uno spazio terapeutico, se se la sente, dove poter dare voce a tutto ciò che non è mai stato detto davvero.
Lei non è sola. Non è sbagliata. Non è “fuori tempo”.
Ha solo bisogno, come tutti, di essere vista e accolta senza condizioni.
Un caro saluto.
Se desidera, sono qui per ascoltarla ancora
Le relazioni sentimentali non sono solo eventi della vita, ma anche esperienze che parlano del nostro valore, del nostro corpo, del nostro sentirci “all’altezza” o no. E quando, come nel suo caso, queste esperienze sembrano mancare o arrivano tardi rispetto ai “tempi degli altri”, è normale sentirsi sbagliati, invisibili, bloccati.
Ma mi permetta di dirle questo con fermezza e rispetto: lei non ha nulla che non va.
Non è sbagliata perché non ha avuto ancora una relazione stabile.
Non è in ritardo perché non ha ancora fatto l’amore.
Non è ridicola se desidera provare un’app per incontri.
È umana. È viva. Sta cercando di costruirsi una possibilità, nonostante la paura.
Il timore che gli altri possano giudicarla, prenderla in giro o “organizzare qualcosa contro di lei” racconta quanto si senta esposta e vulnerabile, forse anche ferita da esperienze passate in cui si è sentita fuori posto o non protetta. Ma questi pensieri – pur essendo forti – non definiscono chi è né il valore che ha.
Anche la sua percezione di sembrare “più piccola” è comprensibile: in una società che spesso misura la femminilità su standard rigidi, sentirsi non riconosciute nel proprio corpo e nella propria età può diventare una ferita profonda, che tocca il senso stesso dell’identità. Ma la verità è che l’amore non nasce dall’apparenza, ma dalla risonanza autentica tra due persone che si vedono per ciò che sono.
Sta facendo qualcosa di molto prezioso: non si è chiusa, ma sta chiedendo ascolto. E questo è il primo vero passo per cambiare.
Forse, oggi, ciò che le serve non è “trovare subito qualcuno”, ma iniziare a sentirsi legittimata a desiderare, senza vergogna, senza giudizio.
E questo può iniziare anche in uno spazio terapeutico, se se la sente, dove poter dare voce a tutto ciò che non è mai stato detto davvero.
Lei non è sola. Non è sbagliata. Non è “fuori tempo”.
Ha solo bisogno, come tutti, di essere vista e accolta senza condizioni.
Un caro saluto.
Se desidera, sono qui per ascoltarla ancora
Buongiorno,
Provo a comprendere la tua tristezza e il senso di solitudine che porti dentro
non c’è nulla di sbagliato in te, anzi, molte persone arrivano ai 30 senza aver mai avuto una relazione e lo vivono intensamente.
La mancanza di avventure non definiscono il tuo valore: è solo una parte della tua storia,
l’ansia di essere giudicata o vista in modo “strano” su un’app è comprensibile, ma quel che conta è ciò che tu desideri davvero
iniziare su un’app può essere una piccola esplorazione, con aspettative morbide e limiti.
Scegli una sola app, crea un profilo che rifletta chi sei, ricorda: le reazioni degli altri non determinano il tuo valore
parlarne con qualcuno come un terapeuta, può sostenerti in questa nuova fase.
focalizzati su te stessa, sui tuoi interessi, amicizie, crescita personale: l’amore può arrivare quando sei già in pace con te
pazienta con te stessa, accogli la possibilità di incontrare persone nuove, anche passaggi delicati fanno parte del viaggio. Rimango a disposizione.
Provo a comprendere la tua tristezza e il senso di solitudine che porti dentro
non c’è nulla di sbagliato in te, anzi, molte persone arrivano ai 30 senza aver mai avuto una relazione e lo vivono intensamente.
La mancanza di avventure non definiscono il tuo valore: è solo una parte della tua storia,
l’ansia di essere giudicata o vista in modo “strano” su un’app è comprensibile, ma quel che conta è ciò che tu desideri davvero
iniziare su un’app può essere una piccola esplorazione, con aspettative morbide e limiti.
Scegli una sola app, crea un profilo che rifletta chi sei, ricorda: le reazioni degli altri non determinano il tuo valore
parlarne con qualcuno come un terapeuta, può sostenerti in questa nuova fase.
focalizzati su te stessa, sui tuoi interessi, amicizie, crescita personale: l’amore può arrivare quando sei già in pace con te
pazienta con te stessa, accogli la possibilità di incontrare persone nuove, anche passaggi delicati fanno parte del viaggio. Rimango a disposizione.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Salve Anonima,
io valuterei ipotetici problemi relazionali per capire cosa c'è che la sta bloccando.
Eviti di sentirsi in colpa, è normale desiderare una relazione, anche se si può vivere senza, ma è importante ascoltarsi.
Dice che dimostra poco, valuterei se questa cosa in qualche modo magari inconsapevole è voluta e se le crea problemi.
Ad ogni modo solitamente in queste dinamiche si intrecciano storie del trascorso familiare, delle idee che ci siamo fatti su di noi, e di come percepiamo gli altri.
Penso sia un lavoro personale che infine la porterà naturalmente a trovare una relazione.
Se vuole prendiamo un appuntamento
Dott.ssa Serena Vitale
io valuterei ipotetici problemi relazionali per capire cosa c'è che la sta bloccando.
Eviti di sentirsi in colpa, è normale desiderare una relazione, anche se si può vivere senza, ma è importante ascoltarsi.
Dice che dimostra poco, valuterei se questa cosa in qualche modo magari inconsapevole è voluta e se le crea problemi.
Ad ogni modo solitamente in queste dinamiche si intrecciano storie del trascorso familiare, delle idee che ci siamo fatti su di noi, e di come percepiamo gli altri.
Penso sia un lavoro personale che infine la porterà naturalmente a trovare una relazione.
Se vuole prendiamo un appuntamento
Dott.ssa Serena Vitale
Gentile utente,
la ringrazio per aver condiviso il suo vissuto.
Comprendo quanto possa essere doloroso ciò che sta vivendo, in particolare il timore di poter essere giudicata negativamente per i propri desideri affettivi. Non c'è nulla che non vada nei suoi tempi o nelle sue esperienze, né esistono scelte giuste o sbagliate in senso assoluto. Ognuno ha un percorso personale, e il confronto con gli altri spesso genera sensi di inadeguatezza che alimentano la sofferenza. La paura del giudizio è comprensibile. Si chieda, tuttavia, se valga la pena rinunciare a ciò che desidera per timori legati a ipotesi che non è detto si verifichino. Infine, se sente di non avere uno spazio adeguato per esprimersi con le persone a lei vicine, un supporto psicologico potrebbe offrirle ascolto e strumenti utili per affrontare questo momento di difficoltà.
Un caro saluto,
Dott.ssa Chiara Patricia Bonaventura.
la ringrazio per aver condiviso il suo vissuto.
Comprendo quanto possa essere doloroso ciò che sta vivendo, in particolare il timore di poter essere giudicata negativamente per i propri desideri affettivi. Non c'è nulla che non vada nei suoi tempi o nelle sue esperienze, né esistono scelte giuste o sbagliate in senso assoluto. Ognuno ha un percorso personale, e il confronto con gli altri spesso genera sensi di inadeguatezza che alimentano la sofferenza. La paura del giudizio è comprensibile. Si chieda, tuttavia, se valga la pena rinunciare a ciò che desidera per timori legati a ipotesi che non è detto si verifichino. Infine, se sente di non avere uno spazio adeguato per esprimersi con le persone a lei vicine, un supporto psicologico potrebbe offrirle ascolto e strumenti utili per affrontare questo momento di difficoltà.
Un caro saluto,
Dott.ssa Chiara Patricia Bonaventura.
Buongiorno gentile Utente, intanto vorrei dirle che trovo profondamente coraggioso e umano il suo messaggio. C’è una grande sincerità in ciò che scrive, e si percepisce un bisogno genuino di essere vista, accolta e compresa per ciò che sta vivendo interiormente. La sofferenza che descrive non nasce dal fatto di essere “diversa” dalle altre persone, ma piuttosto da come si è sentita interpretata, giudicata o non compresa lungo il suo percorso.
È comprensibile che, a 30 anni, il non aver avuto ancora una relazione stabile o esperienze intime possa farla sentire in ritardo rispetto agli altri. Ma la verità è che i tempi affettivi e relazionali non sono identici per tutti, e non esiste un “orologio sociale” che valga universalmente. Spesso la pressione nasce dal confronto con gli altri, o da convinzioni culturali che ci fanno sentire fuori luogo se non ci adattiamo a certe tappe. E invece ogni storia è unica, e anche il suo percorso ha un valore autentico.
Il desiderio di conoscere qualcuno, di sentirsi amata e di condividere una parte della propria vita affettiva non è un motivo di vergogna, ma un’espressione sana e profonda del suo essere. Se dentro di lei sente il bisogno di esplorare un’app di incontri, non c’è nulla di sbagliato in questo. I timori che esprime rispetto al giudizio degli altri, o al possibile scherno da parte di persone del passato, sembrano più collegati a una paura radicata di essere ferita o esposta, forse legata a esperienze precedenti in cui si è sentita esclusa, svalutata o presa poco sul serio.
Quando le dicono che sembra più giovane, comprendo quanto questo possa essere vissuto da lei con disagio. Non tanto per l’aspetto fisico in sé, ma per le implicazioni che ha sulla sua autopercezione e sull’idea di poter essere desiderata o scelta come partner. In realtà, il valore di una relazione non nasce dall’età che si dimostra esteriormente, ma dalla qualità dell’incontro, dalla reciprocità e dall’autenticità. Lei è molto di più della sua apparenza: è una persona con emozioni, riflessioni, paure e desideri profondi.
Mi colpisce anche quando scrive che non trova possibilità di sfogarsi con qualcuno vicino. La solitudine emotiva, quella che si prova anche in mezzo agli altri, può essere molto pesante. In questi casi, intraprendere un percorso psicologico può aiutarla a ritrovare il proprio centro, a costruire fiducia in sé stessa e a sciogliere poco alla volta i nodi che la fanno sentire bloccata o inadeguata.
Non è sbagliata. Non è in ritardo. Non è “sfigata”. È solo una persona che ha bisogno di sentirsi vista per ciò che è, senza dover corrispondere alle aspettative degli altri.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
È comprensibile che, a 30 anni, il non aver avuto ancora una relazione stabile o esperienze intime possa farla sentire in ritardo rispetto agli altri. Ma la verità è che i tempi affettivi e relazionali non sono identici per tutti, e non esiste un “orologio sociale” che valga universalmente. Spesso la pressione nasce dal confronto con gli altri, o da convinzioni culturali che ci fanno sentire fuori luogo se non ci adattiamo a certe tappe. E invece ogni storia è unica, e anche il suo percorso ha un valore autentico.
Il desiderio di conoscere qualcuno, di sentirsi amata e di condividere una parte della propria vita affettiva non è un motivo di vergogna, ma un’espressione sana e profonda del suo essere. Se dentro di lei sente il bisogno di esplorare un’app di incontri, non c’è nulla di sbagliato in questo. I timori che esprime rispetto al giudizio degli altri, o al possibile scherno da parte di persone del passato, sembrano più collegati a una paura radicata di essere ferita o esposta, forse legata a esperienze precedenti in cui si è sentita esclusa, svalutata o presa poco sul serio.
Quando le dicono che sembra più giovane, comprendo quanto questo possa essere vissuto da lei con disagio. Non tanto per l’aspetto fisico in sé, ma per le implicazioni che ha sulla sua autopercezione e sull’idea di poter essere desiderata o scelta come partner. In realtà, il valore di una relazione non nasce dall’età che si dimostra esteriormente, ma dalla qualità dell’incontro, dalla reciprocità e dall’autenticità. Lei è molto di più della sua apparenza: è una persona con emozioni, riflessioni, paure e desideri profondi.
Mi colpisce anche quando scrive che non trova possibilità di sfogarsi con qualcuno vicino. La solitudine emotiva, quella che si prova anche in mezzo agli altri, può essere molto pesante. In questi casi, intraprendere un percorso psicologico può aiutarla a ritrovare il proprio centro, a costruire fiducia in sé stessa e a sciogliere poco alla volta i nodi che la fanno sentire bloccata o inadeguata.
Non è sbagliata. Non è in ritardo. Non è “sfigata”. È solo una persona che ha bisogno di sentirsi vista per ciò che è, senza dover corrispondere alle aspettative degli altri.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Buongiorno,
grazie per aver condiviso ciò che sta vivendo. Le sue parole restituiscono con chiarezza il momento di tristezza e le difficoltà che sta attraversando, così come il desiderio di relazione e le paure legate all'esporsi, anche attraverso un'app di incontri.
Capisco quanto possa essere difficile convivere con la sensazione di essere “indietro” rispetto agli altri, e quanto possano pesare i giudizi, reali o temuti, delle persone del passato o dell’ambiente che la circonda. Anche il sentirsi inadeguata rispetto all’aspetto fisico e all’immagine che si restituisce agli altri può generare molta insicurezza, soprattutto se accompagnato dalla mancanza di un dialogo aperto con le persone vicine.
È importante poter dare spazio a questi vissuti, riconoscere che sono complessi e legittimi. E, se è quello che desidera, è possibile cambiare e trovare un modo diverso di stare nelle relazioni e con sé stessa. Si può lavorare per stare meglio, con i propri tempi e senza pressioni.
Se lo desidera, sono disponibile anche per colloqui online.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Francesca Cavara
Psicologa
grazie per aver condiviso ciò che sta vivendo. Le sue parole restituiscono con chiarezza il momento di tristezza e le difficoltà che sta attraversando, così come il desiderio di relazione e le paure legate all'esporsi, anche attraverso un'app di incontri.
Capisco quanto possa essere difficile convivere con la sensazione di essere “indietro” rispetto agli altri, e quanto possano pesare i giudizi, reali o temuti, delle persone del passato o dell’ambiente che la circonda. Anche il sentirsi inadeguata rispetto all’aspetto fisico e all’immagine che si restituisce agli altri può generare molta insicurezza, soprattutto se accompagnato dalla mancanza di un dialogo aperto con le persone vicine.
È importante poter dare spazio a questi vissuti, riconoscere che sono complessi e legittimi. E, se è quello che desidera, è possibile cambiare e trovare un modo diverso di stare nelle relazioni e con sé stessa. Si può lavorare per stare meglio, con i propri tempi e senza pressioni.
Se lo desidera, sono disponibile anche per colloqui online.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Francesca Cavara
Psicologa
Gentile utente,
la sua sofferenza è comprensibile e merita rispetto. Il desiderio di condividere la propria vita con qualcuno è umano e legittimo, così come il bisogno di sentirsi riconosciuta e valorizzata. Se sente il bisogno di uno spazio sicuro in cui esplorare questi vissuti, sono disponibile per un colloquio. Mi contatti pure in privato.
Un caro saluto,
Dott.ssa Anna Bruti – Psicologa
la sua sofferenza è comprensibile e merita rispetto. Il desiderio di condividere la propria vita con qualcuno è umano e legittimo, così come il bisogno di sentirsi riconosciuta e valorizzata. Se sente il bisogno di uno spazio sicuro in cui esplorare questi vissuti, sono disponibile per un colloquio. Mi contatti pure in privato.
Un caro saluto,
Dott.ssa Anna Bruti – Psicologa
Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.