Buongiorno dottori fino ad ora gli esami che ho fatto sono questi emocromo, sideremia, sodiemia, pot

24 risposte
Buongiorno dottori fino ad ora gli esami che ho fatto sono questi emocromo, sideremia, sodiemia, potassiemia, glicemia, azotemia, creatinina, uricemia, cpk e sono tutti nella norma cioè nei range che dovrebbero stare, solo che dal 4 marzo ho una confusione perenne che non mi lascia in pace come se quello che guardo attorno non riesco a metterlo a fuoco oppure vederlo diverso, in più lo sguardo perso nel vuoto, oltre questa sensazione h24 durante la giornata mi vengono attacchi molto più forti, tipo 10, anche di più durante la giornata dove la confusione che ho scritto sopra si fa molto più forte, paura di morire, sudorazione, non capire più dove sono, battiti molto alti... adesso vorrei chiedere da cosa e causato tutto questo confusione h24 e questi attacchi che mi prendono molto di frequente? può essere un caso di epilessia questo? oppre non centra nulla... vorrei capire un pò di più se preoccuparmi... grazie
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, le ho già risposto in privato, ma ribadisco qui anche per altri utenti. Innanzitutto la ringrazio per aver condiviso in modo così dettagliato ciò che sta vivendo, perché riesco a cogliere tutta la fatica e la paura che sta portando con sé in questo periodo. So quanto possa essere spaventante convivere ogni giorno con una sensazione persistente di confusione, come se il mondo esterno risultasse alterato, sfocato, distante, e quanto questo influisca sulla qualità della vita, sul senso di sicurezza e sulla propria identità. Quando poi a tutto questo si aggiungono crisi acute come quelle che descrive, con sudorazione intensa, tachicardia, senso di disorientamento, paura di morire, è assolutamente comprensibile che inizi a chiedersi se ci sia qualcosa di grave alla base, come ad esempio una condizione neurologica come l’epilessia. Dal punto di vista clinico e psicologico, i sintomi che descrive sono compatibili con una condizione di ansia generalizzata e attacchi di panico ricorrenti, accompagnati probabilmente da uno stato di derealizzazione, cioè quella sensazione di non riuscire a percepire il mondo esterno come familiare o nitido. È una risposta che la mente può mettere in atto quando è sottoposta a un forte stress emotivo, o dopo un periodo di sovraccarico psicologico, anche se in quel momento non lo si è riconosciuto come tale. Non è raro che queste condizioni insorgano improvvisamente, lasciando la persona molto confusa, perché magari prima si sentiva in equilibrio. L’ansia può diventare, se non affrontata, una “presenza” costante che si manifesta in forma sia continua (quella che descrive come la confusione h24) sia acuta (gli attacchi intensi durante il giorno). La paura di morire, di impazzire o di perdere il controllo sono tipiche degli attacchi di panico, e per quanto sembrino reali in quel momento, non rappresentano un reale pericolo fisico o psichico. Riguardo alla sua domanda sull’epilessia, comprendo il timore, ma da ciò che racconta i sintomi non sono compatibili con questa diagnosi. L’epilessia si manifesta con crisi neurologiche specifiche, spesso associate a perdita di coscienza, comportamenti involontari, o alterazioni neurologiche rilevabili tramite esami come l’elettroencefalogramma. I suoi sintomi invece hanno una struttura emotiva e cognitiva ben precisa, tipica dell’ansia: si manifestano con intensità variabile durante la giornata, sono accompagnati da pensieri catastrofici, e soprattutto da una consapevolezza lucida del proprio stato, cosa che di solito non accade in condizioni neurologiche più gravi. Il fatto che gli esami del sangue siano nella norma è certamente rassicurante e permette di escludere molte cause organiche, ma al tempo stesso indica che è ora importante guardare anche alla dimensione psicologica del malessere. In casi come il suo, un percorso psicoterapeutico cognitivo-comportamentale può offrire un grande aiuto. Questo approccio si concentra sull’identificare e modificare i pensieri automatici disfunzionali che alimentano la paura e l’ansia, insegna tecniche di gestione fisiologica dell’ansia (come la respirazione diaframmatica o il rilassamento muscolare progressivo), e guida la persona attraverso esercizi concreti per affrontare e ridurre gli attacchi di panico e la derealizzazione. Infine, mi permetta di dirle che la sua sofferenza è reale, e che è giusto cercare risposte. Allo stesso tempo, è importante sapere che esistono spiegazioni psicologiche solide a quello che prova, e che c’è una via d’uscita. Non è solo, e non è intrappolato in uno stato permanente: con il giusto supporto terapeutico, può tornare a sentirsi lucido, calmo e di nuovo in contatto con il mondo che la circonda. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero

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Dott. Luca Vocino
Psicologo clinico, Psicologo
Trezzano Rosa
Buongiorno gentile Utente, quello che descrive sembra essere per lei fonte di grande disagio e preoccupazione, ed è comprensibile che, di fronte a sintomi così persistenti e intensi, senta il bisogno di trovare una spiegazione chiara e rassicurante. È molto importante che abbia già escluso, attraverso esami ematochimici di base, alcune cause organiche evidenti. Questo è un primo passo utile per orientarsi meglio. Tuttavia, la sintomatologia che riferisce, in particolare quella legata alla confusione mentale costante, agli episodi di forte intensificazione con sudorazione, tachicardia, paura intensa, e la sensazione di non riconoscere il contesto attorno a sé, appare in linea con un quadro di ansia generalizzata o, più nello specifico, con episodi di attacchi di panico.

Quando si accumula uno stato di attivazione ansiosa prolungata nel tempo, il sistema nervoso può arrivare a vivere una condizione di “iperallerta” quasi continua, che interferisce con la concentrazione, la percezione sensoriale e il senso di realtà, dando origine a fenomeni come la derealizzazione o la depersonalizzazione. Queste esperienze sono disturbanti ma non pericolose in sé, anche se richiedono attenzione clinica adeguata.

È molto difficile, sulla base dei soli sintomi che ha riportato, ipotizzare un disturbo neurologico come l’epilessia. Quest’ultima si manifesta in modo molto diverso, con eventi parossistici tipici che hanno caratteristiche cliniche e diagnostiche precise, rilevabili attraverso accertamenti specialistici come l’elettroencefalogramma. Se ha questo dubbio, può essere comunque utile confrontarsi con un neurologo per maggiore serenità, ma le descrizioni che ha fornito rimandano più a un'espressione somatica e percettiva dell’ansia che a una condizione epilettica.

L’aspetto da non trascurare è che l’ansia non si risolve semplicemente attraverso l’esclusione di malattie organiche. Occorre una comprensione profonda dei fattori emotivi e cognitivi che alimentano questo stato, e spesso un percorso psicoterapeutico può fare la differenza. Un approccio integrato e basato su evidenze scientifiche consente di intervenire sia sui sintomi che sulle cause sottostanti, restituendo progressivamente senso di controllo, lucidità e benessere.

Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Dott.ssa Silvia Marotta
Psicologo, Psicologo clinico
Roma


**Gentile utente, buongiorno.**
Grazie per aver condiviso con tanto coraggio e chiarezza quello che stai vivendo – non è semplice descrivere sensazioni così profonde e spaventose, eppure lo hai fatto in modo molto lucido. Il tuo messaggio merita attenzione e rispetto.

Mi presento: sono una psicologa clinica, e mi occupo ogni giorno di persone che si trovano, come te, a vivere un disagio interiore che può diventare difficile da gestire. Quello che descrivi – una **confusione persistente**, la **sensazione di vedere il mondo “diverso”**, lo **sguardo perso**, unita a **episodi improvvisi e intensi** con **tachicardia, sudorazione, disorientamento e paura di morire** – è un insieme di sintomi che, nella mia esperienza clinica, riscontriamo molto spesso nei **disturbi d’ansia con attacchi di panico**, talvolta associati a **derealizzazione o depersonalizzazione**.

So bene quanto possano sembrare “fisici” questi sintomi, tanto da far pensare a malattie neurologiche o metaboliche. E infatti è molto importante, come hai già fatto, **escludere cause organiche** (come epilessia o alterazioni metaboliche), ma quando gli esami risultano nella norma e i sintomi persistono, è utile esplorare anche l’aspetto **psicologico** ed **emotivo**.

**Perché succede questo?**
Il nostro sistema nervoso, quando è sottoposto a stress intenso o a vissuti emotivi non elaborati, può “esprimersi” attraverso il corpo: la confusione, la paura di morire, il senso di irrealtà, sono tutte reazioni di un sistema in allerta, che cerca di difendersi. Gli attacchi che descrivi potrebbero essere veri e propri **attacchi di panico**, e quel senso di “essere fuori dalla realtà” può derivare da un meccanismo chiamato **derealizzazione** – una sorta di distacco che la mente crea per difendersi da un disagio più profondo.

**Cosa puoi fare ora?**
Ti incoraggio a non restare solo/a in questo momento: non perché devi “preoccuparti di più”, ma perché **meriti di essere aiutato/a a capire e a stare meglio**. Un percorso psicologico, magari integrato con una valutazione psichiatrica iniziale se il disagio è molto intenso, può aiutarti a dare un nome a quello che provi, comprenderlo, e soprattutto **uscirne**.





Dott.ssa Silvana Zito
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, se ha fatto gli esami ematici suppongo abbia consultato il medico di base che resta di riferimento e supporto per i suoi dubbi.
Dal punto di vistra strettamente psicologico i sintomi sono verosimili all'attacco di panico.
Chiede di capire se preoccuparsi. Penso che il grado di preoccupazione è correlato alla qualità della vita che non mi sembra delle migliori.
Suggerisco un colloquio psicologico entro il quale analizzare la sua storia clinica e non per dare significato ai sintomi e alle eventuali cause che li determinano.
Resto disponibile
Cordiali saluti
Dott.ssa Silvana Zito
Dr. Cristian Sardelli
Psicologo, Psicoterapeuta
Firenze
Buongiorno gentile utente,
posto che è sempre molto difficile se non impossibile fare una corretta diagnosi tramite informazioni scambiate per messaggio di posta, ciò che descrive corrisponde ad un quadro sintomatologico di forte ansia, la quale può produrre come somatizzazione le vrie sensazioni, che giustamente dice di vivere, se ha usato e sta usando farmaci sarebbe opportuno che rivalutasse il dosaggio o eventuali altre combinazioni con il suo medico curante, se invece questa condizione appartenesse ad un quadro dismorfofobico ipocondriaco, sarebbe utile integrare un percorso di psicoterapia.
Cordiali saluti,
Dr. Cristian Sardelli
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buongiorno,
dalla descrizione che fornisce, i sintomi che riferisce – come la sensazione costante di confusione, la percezione alterata dell’ambiente, lo sguardo perso, gli attacchi improvvisi con paura intensa, sudorazione, tachicardia e senso di disorientamento – possono essere compatibili con una condizione di natura ansiosa, in particolare con attacchi di panico associati a uno stato di ansia generalizzata.

La "confusione perenne" e la sensazione di non mettere a fuoco la realtà potrebbero essere manifestazioni di derealizzazione o depersonalizzazione, che sono fenomeni psichici spesso presenti nei disturbi d’ansia. Si tratta di meccanismi di difesa della mente che compaiono soprattutto in periodi di forte stress o paura.

Tuttavia, poiché questi sintomi possono talvolta sovrapporsi ad altre condizioni, come alcune forme di epilessia con manifestazioni psichiche (ad esempio, epilessia del lobo temporale), è giusto che lei abbia posto questa domanda. In questi casi, per una diagnosi differenziale accurata, è necessario completare gli accertamenti con una visita neurologica e esami specifici come un elettroencefalogramma (EEG) o una risonanza magnetica encefalica, qualora non fossero già stati effettuati.

In ogni caso, il quadro che descrive merita attenzione, ma non è detto che debba per forza preoccuparsi: molte persone vivono esperienze simili e trovano sollievo grazie a un corretto percorso terapeutico.

Sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista, che possa valutare la sua situazione in modo completo e indicarle il trattamento più adatto.

Cordiali saluti,
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott.ssa Lucia Taddei
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Lei descrive parametri bio-fisiologici, nulla racconta della sua vita. La confusione può essere determinata da tante cause.
Dott.ssa Silvia Marfisi
Psicologo, Psicoterapeuta
Lanciano
salve, potrebbe provare a consultare (escluse le ipotesi organiche) uno psicoterapeuta per approfondire meglio la natura di questo disagio psichico. un caro saluto
Dott.ssa Saveria Ottaviani
Psicologo, Psicologo clinico
Marina di Ardea
Carissimo, da quello che racconti sembra che tu stia vivendo delle forti crisi di ansia. In attesa di escludere eventuali complicazioni mediche, io di consiglio di iniziare un percorso di supporto psicologico che ti permetta di comprendere le origini del tuo malessere e quindi do poterlo affrontare e superare, per riuscire a ritrovare un tuo nuovo equilibrio. Un saluto
Dott. Salvatore Augello
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Palermo
Salve, mi dispiace per il suo disagio, dovrebbe consultare uno psichiatra o psicoterapeuta poiché i sintomi che riporta potrebbe essere associabili all'attacco di panico, è bene comunque concludere gli accertamenti di carattere organico per escludere ogni eventuale malattia fisica.
Cordiali saluti.
Dott. Salvatore Augello
Dott.ssa Gloria Tosi
Psicologo, Psicoterapeuta
Tortona
Buongiorno, se gli esami medici sono nella norma si potrebbe pensare a fare una valutazione psicologica, spesso i disturbi emotivi si manifestano con una sintomatologia molto simile a quella da lei descritta, ha già sentito il parere di uno psicoterapeuta? Cosa le fa pensare ad una causa organica del suo malessere, nello specifico lei parla di epilessia, come mai? Le auguro una buona giornata
Dott. Ciro Napoletano
Psicologo, Psicologo clinico
Nocera Inferiore
Buongiorno,
grazie per aver condiviso con tanta precisione e sincerità quello che sta vivendo. Dal suo racconto emerge una sofferenza intensa e persistente, che sta influenzando profondamente la sua percezione del mondo e di sé stesso. La confusione che descrive, insieme agli attacchi ricorrenti di paura, disorientamento e iperattivazione fisica, merita attenzione e ascolto.

Come terapeuta sistemico, tendo a considerare la persona non come isolata, ma inserita in un contesto di relazioni, esperienze e significati che possono contribuire — anche inconsapevolmente — a ciò che accade a livello psicofisico. A volte il corpo esprime in modo molto chiaro quello che la mente, o il contesto in cui viviamo, fatica a elaborare o a dire.

È importante che lei abbia già escluso con esami medici alcune possibili cause organiche. Questo è un passo fondamentale. Detto ciò, la sua esperienza potrebbe essere compatibile con stati d’ansia acuti o con attacchi di panico, specialmente se accompagnata da sintomi come paura intensa, alterazione della percezione, tachicardia, sudorazione e senso di irrealtà.

Per quanto riguarda l’ipotesi dell’epilessia, è qualcosa che può e deve essere valutato da un neurologo attraverso accertamenti specifici come un EEG (elettroencefalogramma), se non lo ha già fatto. È giusto che lei voglia capire e approfondire: non è una forma di “preoccuparsi troppo”, ma un modo per prendersi cura di sé.

Dal punto di vista psicologico, sarebbe molto utile esplorare insieme — in un percorso terapeutico — da quanto tempo e in quali circostanze è iniziato questo vissuto, e che cosa nella sua vita personale, relazionale o lavorativa stava accadendo in quel periodo. Spesso i sintomi che il corpo manifesta possono essere segnali — anche dolorosi — di un malessere che ha radici più profonde e che può essere accolto, compreso e trasformato.
Se lo desidera, possiamo approfondire insieme. Non è solo in questa esperienza.
Dott.ssa Elena De Cesare
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Ciao, da come lo descrivi sembra che nel tuo caso sia caratterizzante con questi sintomi, un disturbo d'ansia che potrebbe essere generalizzato con angoscia perenne che da questo senso di confusione che hai descritto.
Hai fatto qualche consulto con uno psicologo, psichiatra o psicoterapeuta?
Un saluto. Dottoressa Elena De Cesare
Dott.ssa Mariapaola Anania
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno La ringrazio per la sua condivisone, le sono vicina. Capisco che questa situazione sia sconfortante. Ha fatto bene a sottoporsi a dei prelievi. Ne ha parlato con il medico di base? Dal quadro descritto potrebbe essere un periodo di forte stress che genera ansia e provoca attacchi di panico. Il senso di confusione, la sudorazione, la frequenza cardiaca accelerata sono tutti sintomi di panico. Le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo per comprendere le emozioni, i pensieri che possono incrementare il suo stato ansioso. Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a gestire gli attacchi di panico. Resto a sua disposizione per eventuali informazioni e nel caso volesse prenotare un appuntamento. Le ricordo che sono disponibile anche online. In bocca al lupo.
Dott.ssa Mariapaola Anania, psicologa clinica, psicosessuologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale in formazione.
Dott.ssa Liliana Sergio
Psicologo
Andria
Buongiorno, riesce a ricordare com'era un momento in cui era in pace e a descrivermi le sensazioni di pace che provava?
Dott.ssa Francesca Lupo
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buonasera, la ringrazio per il messaggio.
Senza dubbio non dev'essere facile e mi dispiace che stia così, anche perché è evidente che questo la limiti nella vita quotidiana e le provochi un malessere generale.
Quello che mi sento di consigliarle, se non l'ha già fatto, è di rivolgersi intanto al suo medico di base il quale la potrebbe indirizzare verso uno specialista, come ad esempio un medico psichiatra. Inoltre, penso che sarebbe utile prendere in considerazione l'eventualità di iniziare un percorso terapeutico, volto alla conoscenza di sé e che le permetta di trovare quelle strategie che le siano davvero alleate al suo benessere.
Resto a disposizione se avesse bisogno, grazie nuovamente e buona serata.
Dott.ssa Francesca Casolari
Psicologo, Psicologo clinico
Modena
salve, consiglio una visita neurologica poi se va tutto bene un percorso psicoterapeutico
Buon pomeriggio,
è positivo che gli esami siano nella norma, ma i sintomi che descrivi meritano sicuramente un approfondimento. Ci sono diverse spiegazioni possibili, alcune meno conosciute ma rilevanti da considerare. Se vuoi, posso aiutarti a fare chiarezza su questi aspetti, capire meglio cosa potrebbe esserci alla base e come affrontarlo.

Per un confronto più approfondito, puoi prendere un appuntamento.

Janett Aruta
Psicologa - ricevo su MioDottore e in studio a Palermo
Dott.ssa Emanuela Borri
Psicologo, Psicologo clinico
Meda
Cara utente,
grazie per aver scritto e per aver avuto il coraggio di raccontare con chiarezza quello che stai vivendo. Quando il corpo sembra “stare bene” secondo gli esami, ma la mente e le percezioni non ci lasciano in pace, è normale sentirsi smarriti, confusi e spaventati. Ti trovi in un momento in cui la tua esperienza soggettiva — la confusione costante, lo sguardo perso, i momenti di panico — ti fa sentire come se qualcosa di profondo non stesse funzionando, anche se "sulla carta" tutto è nella norma.
Ciò che descrivi — la confusione persistente, la difficoltà a mettere a fuoco la realtà circostante, la sensazione di essere “fuori” da te stesso, lo sguardo nel vuoto, gli attacchi improvvisi con sudorazione, tachicardia, paura di morire — potrebbero rientrare nel quadro dei disturbi d’ansia, in particolare degli attacchi di panico e dei vissuti dissociativi. Ma naturalmente, ogni ipotesi deve essere confermata con attenzione, a partire da una valutazione medica e psicologica congiunta.
L’epilessia, che tu citi con preoccupazione, è una condizione neurologica che ha manifestazioni diverse e che può essere indagata attraverso strumenti specifici come EEG o visita neurologica. Tuttavia, molti dei sintomi che racconti sono anche tipici di una risposta intensa e continua allo stress emotivo, che può avere un impatto molto concreto sul modo in cui percepiamo il mondo e il nostro corpo. E questo non significa che “ti stai inventando qualcosa”: al contrario, è il tuo sistema mente-corpo che sta cercando un modo per dirti che ha bisogno di aiuto, ascolto e contenimento.
Spesso quando viviamo situazioni prolungate di ansia o di malessere interiore non espresso, il cervello attiva delle risposte che ci fanno “sentire strani”, distaccati, come se fossimo fuori dal tempo o dal nostro corpo. È faticoso e spaventoso, ma non è una condanna: è un segnale, e può essere affrontato.
Ti consiglio due cose: parlarne con il tuo medico curante e, se non l’hai già fatto, richiedere una valutazione neurologica per escludere ipotesi di natura organica.
Cercare uno psicologo che possa accompagnarti nel comprendere il significato di ciò che stai vivendo, dando un nome alle tue sensazioni e aiutandoti a ritrovare stabilità.
Preoccuparsi è umano, ma trasformare quella preoccupazione in un percorso di consapevolezza è il primo passo per stare meglio.
Ti sei posta una domanda importante. La cosa più giusta da fare ora è non restare sola con questa domanda.
Con rispetto e vicinanza, Emanuela
Dott.ssa Lara Izzo
Psicologo, Psicologo clinico
Marcon
Gentilissimo paziente, da ciò che descrive potremmo ipotizzare si tratti di attacchi di panico, le consiglio di sottoporsi ad una visita neurologica per escludere eventuali patologie. Dopo aver escluso le cause organiche le consiglio di contattare uno /a psicologo/a.
Cordialità
Dr.ssa Lara Izzo
Dott.ssa Simona Bisconti
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno, a volte uno stato di confusione, battiti accelerati e sudorazione possono essere segni di un disagio psicologico, per esempio potrebbe essere connesso con una situazione di stress prolungato o di ansia. In questi casi è bene prima escludere qualunque condizione medica e poi rivolgersi a un professionista, che può accompagnarla a capire come si sente, cosa sta succedendo nella sua vita e ad approfondire insieme le dinamiche e le emozioni, per supportarla.
Dott.ssa Veronica Savio
Psicologo, Psicologo clinico
Medolla
Gentile utente,
i sintomi che descrive sono molto comuni in alcuni disturbi d’ansia, come gli attacchi di panico o lo stato ansioso generalizzato. Il fatto che tutti gli esami siano risultati nella norma è un segnale positivo, ma non esclude che il malessere che sta provando abbia una componente psicologica importante.

È comprensibile che si chieda se possa trattarsi di qualcosa di più grave, ma prima di trarre conclusioni è fondamentale rivolgersi a un professionista. Un percorso di sostegno psicologico potrebbe aiutarla a comprendere meglio cosa sta accadendo, a individuare eventuali fattori di stress e a trovare strategie efficaci per gestire queste sensazioni.

Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti.
Dott.ssa Veronica Savio
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Buongiorno,
la confusione costante unita agli episodi acuti che descrivi — sudorazione, tachicardia, disorientamento, paura intensa — somiglia molto a manifestazioni di disturbo d’ansia con attacchi di panico. Tuttavia, capisco la tua preoccupazione sull’epilessia: alcune forme (come le crisi parziali complesse) possono dare sintomi simili, ma non sono frequenti come prima manifestazione a 33 anni senza precedenti neurologici.
Hai già escluso molte cause organiche con esami ematici normali. Il passo successivo, se non l’hai ancora fatto, potrebbe essere:
una visita neurologica, per valutare l’ipotesi epilettica (eventualmente con EEG);
una valutazione psichiatrica o psicoterapica, per esplorare la possibilità che si tratti di disturbo d’ansia generalizzato o panico.
Non sei solo e questi sintomi, anche se spaventosi, possono essere trattati con efficacia.
Ti consiglio di non rimanere in sospeso e affrontare passo dopo passo, con i giusti specialisti, quello che stai vivendo.
Dott.ssa Francesca Gottofredi.
Dott.ssa Chiara Lagi
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Caro utente, il quadro sintomatologico che descrive è maggiormente compatibile con un disturbo d’ansia con possibili attacchi di panico, piuttosto che con una patologia organica acuta, soprattutto alla luce degli esami ematochimici e metabolici risultati nella norma (emocromo, elettroliti, glicemia, azotemia, creatinina, ecc.). La sensazione di “confusione continua”, la percezione alterata dell’ambiente (“come se non riuscissi a metterlo a fuoco”), insieme allo “sguardo perso”, rientrano spesso nei fenomeni di derealizzazione e/o depersonalizzazione. Si tratta di manifestazioni frequenti in condizioni di ansia persistente, stress elevato e disregolazione del sistema autonomo. Gli episodi acuti che riferisce, aumento improvviso della confusione, tachicardia, sudorazione, intensa paura di morire, disorientamento, corrispondono ai criteri clinici degli attacchi di panico, soprattutto se presenti più volte al giorno. L’epilessia, pur non escludibile totalmente senza una valutazione specialistica, risulta meno probabile sulla base della descrizione, poiché di solito non si accompagna a sintomi ansiosi così marcati né a uno stato di alterata percezione persistente per l’intera giornata. Le suggerisco di rivolgersi a professionisti della salute mentale, psicologo/psicoterapeuta e psichiatra, per una valutazione mirata. Un percorso specialistico potrà aiutarla a comprendere l’origine del malessere, intervenire sui meccanismi fisiologici e psicologici coinvolti e definire strategie efficaci per ridurre sia la sintomatologia fisica che quella emotiva. La saluto con affetto e resto a disposizione per ulteriori aggiornamenti.
Dott.ssa Chiara Lagi

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