Buongiorno dottori da circa 4 mesi soffro di confusione come se tutto quello che guardo lo vedo lo v
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Buongiorno dottori da circa 4 mesi soffro di confusione come se tutto quello che guardo lo vedo lo vedo tramite una bolla una sensazione strana da spiegare, ma la cosa che più mi turba oltre questa confusione sono i pensieri che mi passano per la testa, tipo di fare del male a chiunque ho vicino, essendo che io lavoro in contatto con al gente mi viene sempre questo pensiero di fare del male più lo caccio più si fa presente... volevo chiedervi se possibili ma questi pensieri che si fanno presenti e dovuto al doc, o qualcosa di più grave.. vi sarei grado se qualcuno mi può rispondere...
Salve grazie a lei per aver richiesto il nostro aiuto. Le consigliere di farsi prescrivere dalla visita dal suo medico di base così da escludere origini organiche. Successivamente la inviterei a consultare uno psicologo/psicoterapeuta per approfondire meglio questa problematica. Non è possibile fare una diagnosi in quanto le informazioni sono davvero poche. I sintomi che lei descrive potrebbero essere collegati a vari quadri clinici ma secondo me, non è importante darsi un’etichetta ma rivolgersi ad un professionista così da avere gli strumenti per gestire al meglio questa situazione. Nel suo caso potrebbe essere utile iniziare una psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale. Resto a sua disposizione per eventuali chiarimenti e le ricordo che ricevo sia online sia in presenza. In bocca al lupo.
Dottoressa Mariapaola Anania: psicologa e psicosessuologa clinica, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale in formazione.
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Buongiorno, la ringrazio per la sua condivisione e comprendo la profonda angoscia che prova in merito alla sua situazione.
La sensazione di vedere la realtà attraverso una "bolla" è spesso una reazione della mente a un forte stress, che in psicologia possiamo chiamare derealizzazione.
Per quanto riguarda i pensieri che descrive, è fondamentale fare una distinzione importante. Avere pensieri intrusivi, anche di natura aggressiva o spaventosa, è un'esperienza umana molto più comune di quanto si pensi. La caratteristica di questi pensieri, come lei ha notato con grande lucidità, è che più si cerca di scacciarli, più diventano insistenti; difatti, lottare contro un pensiero, gli dà più energia. Mi sembra appunto di capire che lei non vuole fare del male, ed è proprio la paura di poterlo fare a generare la sua sofferenza e disagio.
Ovviamente, non è possibile fare una diagnosi in questa sede. Il mio consiglio più sincero e importante è di rivolgersi a uno psicologo o psicoterapeuta per una valutazione più approfondita, così da non dover affrontare questo malessere da solo/a..
Un caro saluto.
La sensazione di vedere la realtà attraverso una "bolla" è spesso una reazione della mente a un forte stress, che in psicologia possiamo chiamare derealizzazione.
Per quanto riguarda i pensieri che descrive, è fondamentale fare una distinzione importante. Avere pensieri intrusivi, anche di natura aggressiva o spaventosa, è un'esperienza umana molto più comune di quanto si pensi. La caratteristica di questi pensieri, come lei ha notato con grande lucidità, è che più si cerca di scacciarli, più diventano insistenti; difatti, lottare contro un pensiero, gli dà più energia. Mi sembra appunto di capire che lei non vuole fare del male, ed è proprio la paura di poterlo fare a generare la sua sofferenza e disagio.
Ovviamente, non è possibile fare una diagnosi in questa sede. Il mio consiglio più sincero e importante è di rivolgersi a uno psicologo o psicoterapeuta per una valutazione più approfondita, così da non dover affrontare questo malessere da solo/a..
Un caro saluto.
Buonasera gentile utente, sarebbe utile approfondire questi pensieri con un terapeuta in modo da esplorarne la matrice organizzativa sottostante.
Cordialmente dr. Claudio Pieroni
Cordialmente dr. Claudio Pieroni
Salve, mi rendo conto che quello che sta vivendo, certamente non le generi uno stato di serenità.
Si, il pensiero ricorrente di "fare del male" agli altri, potrebbe essere compatibile con il DOC, insieme alla paura di perdere il controllo.
Questo non significa che lei lo voglia fare o che lo farà, il fatto che lei sia spaventato da questi pensieri indica che non vuole assolutamente compiere nessuna azione violenta.
Mentre, la sensazione di vedere "tramite una bolla" potrebbe comparire in momenti di forte ansia o stress, o a periodi di esaurimento psico-fisico.
Valuti fino a quando riesca a gestire da solo la situazione, altrimenti una consulenza psicologica, per farsi aiutare con maggiori strumenti, sarebbe la cosa migliore.
Un caro saluto!
Si, il pensiero ricorrente di "fare del male" agli altri, potrebbe essere compatibile con il DOC, insieme alla paura di perdere il controllo.
Questo non significa che lei lo voglia fare o che lo farà, il fatto che lei sia spaventato da questi pensieri indica che non vuole assolutamente compiere nessuna azione violenta.
Mentre, la sensazione di vedere "tramite una bolla" potrebbe comparire in momenti di forte ansia o stress, o a periodi di esaurimento psico-fisico.
Valuti fino a quando riesca a gestire da solo la situazione, altrimenti una consulenza psicologica, per farsi aiutare con maggiori strumenti, sarebbe la cosa migliore.
Un caro saluto!
Buongiorno,
prima di tutto voglio dirle che il fatto che stia scrivendo qui per chiedere aiuto è già un segnale importante: dimostra che ha consapevolezza e che desidera stare meglio. La sensazione di confusione che descrive, come vedere tutto attraverso una “bolla”, può essere molto destabilizzante, soprattutto quando si associa a pensieri che non le appartengono e che le fanno paura.
Questi pensieri indesiderati, che si presentano contro la sua volontà e che la spaventano proprio perché sono contrari ai suoi valori e a ciò che desidera, sono molto più comuni di quanto si pensi. Capita a molte persone di sperimentare pensieri intrusivi, soprattutto nei momenti di forte stress o ansia. Il fatto che questi pensieri la turbino e che lei faccia di tutto per cacciarli via indica quanto siano lontani da ciò che sente davvero.
Vorrei rassicurarla: il pensiero non è un’azione. Avere pensieri indesiderati non significa volerli mettere in pratica. Anzi, spesso chi è più sensibile o attento agli altri può spaventarsi maggiormente quando emergono immagini mentali così lontane da ciò che si è davvero.
Quello che può aiutarla, intanto, è non giudicarsi e non colpevolizzarsi per quello che prova. Può essere utile provare a vedere questi pensieri come “nuvole” che passano, senza fermarsi troppo su di loro, accettando che ci sono ma ricordandosi che non definiscono chi è lei.
Le consiglierei, se lo desidera, di parlarne con una persona di fiducia o con un professionista psicologo. Non è sola in questa esperienza, anche se ora può sembrarle così. Spesso, condividere ciò che si prova e sentirsi ascoltati senza giudizio è già un primo passo verso il sollievo.
Resto a disposizione se vuole continuare a parlare di come si sente o se ha bisogno di altre parole di conforto.
Un caro saluto.
prima di tutto voglio dirle che il fatto che stia scrivendo qui per chiedere aiuto è già un segnale importante: dimostra che ha consapevolezza e che desidera stare meglio. La sensazione di confusione che descrive, come vedere tutto attraverso una “bolla”, può essere molto destabilizzante, soprattutto quando si associa a pensieri che non le appartengono e che le fanno paura.
Questi pensieri indesiderati, che si presentano contro la sua volontà e che la spaventano proprio perché sono contrari ai suoi valori e a ciò che desidera, sono molto più comuni di quanto si pensi. Capita a molte persone di sperimentare pensieri intrusivi, soprattutto nei momenti di forte stress o ansia. Il fatto che questi pensieri la turbino e che lei faccia di tutto per cacciarli via indica quanto siano lontani da ciò che sente davvero.
Vorrei rassicurarla: il pensiero non è un’azione. Avere pensieri indesiderati non significa volerli mettere in pratica. Anzi, spesso chi è più sensibile o attento agli altri può spaventarsi maggiormente quando emergono immagini mentali così lontane da ciò che si è davvero.
Quello che può aiutarla, intanto, è non giudicarsi e non colpevolizzarsi per quello che prova. Può essere utile provare a vedere questi pensieri come “nuvole” che passano, senza fermarsi troppo su di loro, accettando che ci sono ma ricordandosi che non definiscono chi è lei.
Le consiglierei, se lo desidera, di parlarne con una persona di fiducia o con un professionista psicologo. Non è sola in questa esperienza, anche se ora può sembrarle così. Spesso, condividere ciò che si prova e sentirsi ascoltati senza giudizio è già un primo passo verso il sollievo.
Resto a disposizione se vuole continuare a parlare di come si sente o se ha bisogno di altre parole di conforto.
Un caro saluto.
Caro Paziente anonimo,
convivere con una sensazione costante di confusione e con pensieri così disturbanti può essere disorientante. Il fatto che lei li riconosca come estranei e ne sia turbato è un segnale importante.
Pensieri intrusivi e violenti, soprattutto se percepiti come contrari alla propria volontà e accompagnati da ansia, possono rientrare nell’ambito del Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC). Si tratta di contenuti mentali che la persona non desidera, ma che continuano a ripresentarsi proprio perché generano angoscia. Il meccanismo del "più li respingo, più tornano" è molto comune in questi casi.
Detto questo, è fondamentale non trarre conclusioni affrettate: solo un confronto diretto con un professionista può offrire una valutazione chiara e rassicurante.
Se lo desidera, resto a disposizione per un primo colloquio di approfondimento.
Un caro saluto
convivere con una sensazione costante di confusione e con pensieri così disturbanti può essere disorientante. Il fatto che lei li riconosca come estranei e ne sia turbato è un segnale importante.
Pensieri intrusivi e violenti, soprattutto se percepiti come contrari alla propria volontà e accompagnati da ansia, possono rientrare nell’ambito del Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC). Si tratta di contenuti mentali che la persona non desidera, ma che continuano a ripresentarsi proprio perché generano angoscia. Il meccanismo del "più li respingo, più tornano" è molto comune in questi casi.
Detto questo, è fondamentale non trarre conclusioni affrettate: solo un confronto diretto con un professionista può offrire una valutazione chiara e rassicurante.
Se lo desidera, resto a disposizione per un primo colloquio di approfondimento.
Un caro saluto
Buona sera, grazie innanzitutto per essersi aperto tramite questa piattaforma. Mi rendo conto che tutto questo può essere motivo di preoccupazione e paura per il suo stato mentale. Con così poche informazioni e non conoscendo il suo contesto di vita mi è impossibile darle una diagnosi. Sarebbe utile sapere se sta vivendo un periodo stressante o difficile, com'è la sua situazione familiare/relazionale/lavorativa, il suo stato di salute ecc. e perché pensa possa trattarsi di doc. Potrebbe anche trattarsi di ansia ma la invito a parlarne con il suo medico di base ed eventualmente ad intraprendere un percorso psicologico per comprendere meglio cosa le sta accadendo e perché. Resto a disposizione qualora abbia altre domande. Una buona serata, dottoressa Sciacca
Buongiorno,
grazie per aver condiviso la sua esperienza, che immagino non sia semplice da affrontare.
La sensazione di "confusione", come se ci si trovasse "dentro una bolla", può essere riconducibile a fenomeni di derealizzazione o depersonalizzazione, che spesso si presentano in momenti di forte ansia o stress. Anche i pensieri intrusivi e disturbanti che descrive – come il timore di poter fare del male agli altri – possono essere molto angoscianti, soprattutto quando sono in contrasto con i propri valori, come sembra nel suo caso.
Questi pensieri, quando sono persistenti, involontari e generano disagio, possono effettivamente rientrare in un quadro di Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC). È importante però sottolineare che il DOC non implica un reale desiderio di agire quei pensieri, anzi: chi ne soffre solitamente prova grande paura e senso di colpa proprio perché quei contenuti mentali sono in totale disaccordo con la propria identità e morale.
Tuttavia, per poter escludere altre possibili cause e ricevere una valutazione accurata del suo stato psicologico, sarebbe utile e consigliato rivolgersi ad uno specialista, che potrà accompagnarla in un percorso di comprensione e trattamento.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
grazie per aver condiviso la sua esperienza, che immagino non sia semplice da affrontare.
La sensazione di "confusione", come se ci si trovasse "dentro una bolla", può essere riconducibile a fenomeni di derealizzazione o depersonalizzazione, che spesso si presentano in momenti di forte ansia o stress. Anche i pensieri intrusivi e disturbanti che descrive – come il timore di poter fare del male agli altri – possono essere molto angoscianti, soprattutto quando sono in contrasto con i propri valori, come sembra nel suo caso.
Questi pensieri, quando sono persistenti, involontari e generano disagio, possono effettivamente rientrare in un quadro di Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC). È importante però sottolineare che il DOC non implica un reale desiderio di agire quei pensieri, anzi: chi ne soffre solitamente prova grande paura e senso di colpa proprio perché quei contenuti mentali sono in totale disaccordo con la propria identità e morale.
Tuttavia, per poter escludere altre possibili cause e ricevere una valutazione accurata del suo stato psicologico, sarebbe utile e consigliato rivolgersi ad uno specialista, che potrà accompagnarla in un percorso di comprensione e trattamento.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso con tanta sincerità e coraggio ciò che sta vivendo. Non è facile parlare di esperienze che turbano e spaventano, come i pensieri intrusivi e la sensazione di confusione che descrive. Ci tengo a dirle fin da subito che quello che sta sperimentando è più comune di quanto possa immaginare, e che il solo fatto che lei ne sia turbato e che voglia capirli meglio è già un segnale molto importante e positivo. Dal suo racconto emerge la presenza di pensieri che non desidera avere, pensieri che le fanno paura e che cerca di allontanare. Il meccanismo che descrive, in cui più cerca di cacciare questi pensieri e più sembrano farsi presenti, è ben conosciuto nell’ambito cognitivo-comportamentale. Si tratta di un fenomeno chiamato “effetto del controllo del pensiero” o “effetto paradossale”: quando ci sforziamo di non pensare a qualcosa, quella cosa tende a ripresentarsi con maggiore insistenza. Questo accade perché la mente, nel tentativo di controllare i pensieri, finisce per mantenere alta l’attenzione proprio su ciò che si vuole evitare. Per quanto riguarda la natura di questi pensieri, ciò che lei descrive, e il modo in cui li vive, fa pensare a dei pensieri intrusivi tipici del disturbo ossessivo-compulsivo. Questi pensieri non riflettono i suoi reali desideri o intenzioni, ma sono vissuti come estranei e contrari ai suoi valori, tanto che lei stesso prova angoscia e disagio nel sperimentarli. La componente fondamentale è proprio questa: il fatto che lei non vuole questi pensieri, che ne è spaventato e che cerca di respingerli. In genere, nei casi più gravi o preoccupanti dal punto di vista clinico, come ad esempio in presenza di intenzioni reali di fare del male, la persona non è così turbata o spaventata dai propri pensieri, ma piuttosto li giustifica o li accetta. Nel suo caso, al contrario, il disagio che prova è un segnale del tutto rassicurante rispetto ai suoi valori e alle sue intenzioni. La confusione che sente, questa sensazione di vivere come in una bolla, potrebbe essere legata allo stato d’ansia elevato che questi pensieri generano. L’ansia prolungata e lo stress intenso possono portare a sensazioni di derealizzazione o depersonalizzazione, come meccanismi che la mente attiva per proteggersi da un sovraccarico emotivo. È come se la mente mettesse una distanza tra sé e ciò che la fa soffrire, generando però questa spiacevole sensazione di irrealtà o confusione. Il mio consiglio è di non restare solo in questo momento. Un percorso con uno psicologo, specializzato nell’approccio cognitivo-comportamentale, potrebbe aiutarla a comprendere meglio il funzionamento di questi pensieri e a sperimentare strategie pratiche per gestirli. La terapia cognitivo-comportamentale offre tecniche specifiche ed efficaci per affrontare i pensieri intrusivi e per ridurre l’ansia che li accompagna. Non è qualcosa che deve affrontare da solo, e con l’aiuto giusto può ritrovare serenità e chiarezza. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Buonasera,
quello che descrive — la sensazione di essere "in una bolla", accompagnata da pensieri intrusivi e angoscianti legati alla possibilità di fare del male ad altri — è qualcosa che molte persone sperimentano quando sono sotto forte stress o in un periodo di disagio emotivo.
Il fatto che questi pensieri le creino turbamento e che lei li voglia allontanare indica che non li riconosce come parte di sé, e questo è un segnale importante.
Le consiglio vivamente di parlarne con uno psicoterapeuta: ci sono percorsi specifici che aiutano a gestire e comprendere meglio questi vissuti interiori, senza giudizio e in un ambiente protetto. Affrontarli con un professionista può portare un grande sollievo.
quello che descrive — la sensazione di essere "in una bolla", accompagnata da pensieri intrusivi e angoscianti legati alla possibilità di fare del male ad altri — è qualcosa che molte persone sperimentano quando sono sotto forte stress o in un periodo di disagio emotivo.
Il fatto che questi pensieri le creino turbamento e che lei li voglia allontanare indica che non li riconosce come parte di sé, e questo è un segnale importante.
Le consiglio vivamente di parlarne con uno psicoterapeuta: ci sono percorsi specifici che aiutano a gestire e comprendere meglio questi vissuti interiori, senza giudizio e in un ambiente protetto. Affrontarli con un professionista può portare un grande sollievo.
Buongiorno, vedere il mondo “attraverso una bolla” e provare confusione continua mentre pensieri di far male a chi ti è vicino si insinuano nonostante tu li respinga duramente è una situazione pesante ma non rara, spesso legata a pensieri intrusivi: più cerchi di bloccarli, più diventano insistenti.
Se reputa necessario, potrebbe intraprendere un percorso con uno specialista che possa darle supporto psicologico. Qualora volesse, resto a disposizione.
Se reputa necessario, potrebbe intraprendere un percorso con uno specialista che possa darle supporto psicologico. Qualora volesse, resto a disposizione.
Gentilissimo, grazie per la sua condivisione. I pensieri intrusivi che riferisce sembrano impattare molto nella qualità e nel benessere della sua vita, creandole angoscia e profondo disagio, per effettuare una diagnosi e mettere a fuoco con precisione di che cosa si tratta sono necessarie una o più visite psicologiche o psichiatriche. Personalmente mi verrebbe da chiederle se in questi mesi ha mai pensato di rivolgersi ad uno specialista per capire che cosa stia succedendo, visto che il disagio che riferisce sta diventando importante. Con un professionista avrebbe l'opportunità di esplorare il sintomo, connetterlo alla sua storia di vita e iniziare un trattamento per ritrovare il suo benessere psicologico. Un caro saluto, Dott. Marco Squarcini
Buongiorno, capisco quanto questa situazione possa essere difficile e destabilizzante. Per comprendere meglio questi pensieri e il suo modo di affrontarli, sarebbe importante indagarli insieme, valutando anche il suo funzionamento complessivo.
Rimango a disposizione se desidera approfondire.
Un caro saluto.
A.B.
Rimango a disposizione se desidera approfondire.
Un caro saluto.
A.B.
Buongiorno anonimo,
la sensazione di vivere dentro una bolla, unita ai pensieri intrusivi che ti spaventano così tanto, è una risposta tipica di uno stato di forte stress psicologico. Questi pensieri che ti turbano e che riconosci come estranei sono pensieri intrusivi, che non sono esclusivi del DOC e di altre condizioni psicopatologiche, ma che in una certa misura abbiamo tutti: pensieri che si presentano senza preavviso e che pur essendo "vicini" alla nostra realtà, sono in totale contrasto con ciò che siamo e con ciò in cui crediamo, e proprio per questo ci causano una grandissima ansia.
Quando ci si trova sotto pressione per lungo tempo, per motivi personali, ambienti difficili o stanchezza mentale, la mente può iniziare a funzionare in modalità allarme, non riuscendo ad escludere in autonomia pensieri o immagini disturbanti. Questi pensieri però non dicono nulla su di te come persona, né sul fatto che potresti fare davvero ciò che temi.
Ti consiglio sinceramente di non affrontare tutto questo da solo, perché ho esperienza con queste situazioni, e conosco modi per aiutarti ed ottenere risultati importanti.
In conclusione, non c’è nulla di sbagliato in te, c’è solo un malessere che sta chiedendo attenzione.
Un abbraccio
Dottoressa Serena Vitale
la sensazione di vivere dentro una bolla, unita ai pensieri intrusivi che ti spaventano così tanto, è una risposta tipica di uno stato di forte stress psicologico. Questi pensieri che ti turbano e che riconosci come estranei sono pensieri intrusivi, che non sono esclusivi del DOC e di altre condizioni psicopatologiche, ma che in una certa misura abbiamo tutti: pensieri che si presentano senza preavviso e che pur essendo "vicini" alla nostra realtà, sono in totale contrasto con ciò che siamo e con ciò in cui crediamo, e proprio per questo ci causano una grandissima ansia.
Quando ci si trova sotto pressione per lungo tempo, per motivi personali, ambienti difficili o stanchezza mentale, la mente può iniziare a funzionare in modalità allarme, non riuscendo ad escludere in autonomia pensieri o immagini disturbanti. Questi pensieri però non dicono nulla su di te come persona, né sul fatto che potresti fare davvero ciò che temi.
Ti consiglio sinceramente di non affrontare tutto questo da solo, perché ho esperienza con queste situazioni, e conosco modi per aiutarti ed ottenere risultati importanti.
In conclusione, non c’è nulla di sbagliato in te, c’è solo un malessere che sta chiedendo attenzione.
Un abbraccio
Dottoressa Serena Vitale
Buongiorno gentile Utente le sensazioni che descrive (percezione alterata della realtà, come se fosse in una “bolla”, unite a pensieri disturbanti e intrusivi di fare del male agli altri) possono essere davvero molto angoscianti e spaventare profondamente. È importante, prima di tutto, che lei sappia di non essere solo: molte persone, purtroppo, vivono esperienze simili e spesso non riescono a parlarne per vergogna o paura di essere giudicate.
Da quanto scrive, ciò che sta vivendo potrebbe effettivamente rientrare nel quadro del Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC), in particolare nella forma caratterizzata da ossessioni di tipo aggressivo, ovvero pensieri intrusivi, involontari, del tutto contrari ai propri valori e desideri, ma così disturbanti da generare ansia, paura di impazzire o di perdere il controllo. Il fatto che lei provi disagio per questi pensieri, che li percepisca come estranei a ciò che è davvero, e che cerchi di scacciarli, è un elemento importante e rassicurante: proprio questa distanza tra il pensiero e il suo senso morale è un tratto caratteristico del DOC.
Naturalmente, non posso fare una diagnosi attraverso un messaggio, e sarebbe davvero utile che lei si rivolgesse quanto prima a uno specialista (psicologo, psicoterapeuta e/o psichiatra) con formazione specifica in disturbi d’ansia e ossessivi per una prima valutazione clinica più approfondita.
Tuttavia ci tengo a dirle con chiarezza che avere pensieri intrusivi non significa volerli mettere in atto. Anzi, più sono disturbanti e contrari alla propria identità, più tendono a presentarsi con insistenza in chi soffre di DOC. È un meccanismo psicologico noto e studiato, e oggi esistono terapie ben strutturate, efficaci e validate scientificamente per affrontare questi vissuti, come la terapia cognitivo-comportamentale con esposizione e prevenzione della risposta.
Infine, le sensazioni di “bolla” o distacco dalla realtà che descrive potrebbero essere sintomi di derealizzazione o depersonalizzazione, che spesso si accompagnano ad alti livelli di ansia cronica o stress acuto. Anche in questo caso, il trattamento psicoterapico può essere di grande aiuto.
Non si giudichi, non si spaventi. Il fatto che lei abbia trovato la forza di scrivere è già un segnale importante di consapevolezza e desiderio di comprendere ciò che accade dentro di sé. È il primo passo verso un percorso di maggiore chiarezza e sollievo.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Da quanto scrive, ciò che sta vivendo potrebbe effettivamente rientrare nel quadro del Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC), in particolare nella forma caratterizzata da ossessioni di tipo aggressivo, ovvero pensieri intrusivi, involontari, del tutto contrari ai propri valori e desideri, ma così disturbanti da generare ansia, paura di impazzire o di perdere il controllo. Il fatto che lei provi disagio per questi pensieri, che li percepisca come estranei a ciò che è davvero, e che cerchi di scacciarli, è un elemento importante e rassicurante: proprio questa distanza tra il pensiero e il suo senso morale è un tratto caratteristico del DOC.
Naturalmente, non posso fare una diagnosi attraverso un messaggio, e sarebbe davvero utile che lei si rivolgesse quanto prima a uno specialista (psicologo, psicoterapeuta e/o psichiatra) con formazione specifica in disturbi d’ansia e ossessivi per una prima valutazione clinica più approfondita.
Tuttavia ci tengo a dirle con chiarezza che avere pensieri intrusivi non significa volerli mettere in atto. Anzi, più sono disturbanti e contrari alla propria identità, più tendono a presentarsi con insistenza in chi soffre di DOC. È un meccanismo psicologico noto e studiato, e oggi esistono terapie ben strutturate, efficaci e validate scientificamente per affrontare questi vissuti, come la terapia cognitivo-comportamentale con esposizione e prevenzione della risposta.
Infine, le sensazioni di “bolla” o distacco dalla realtà che descrive potrebbero essere sintomi di derealizzazione o depersonalizzazione, che spesso si accompagnano ad alti livelli di ansia cronica o stress acuto. Anche in questo caso, il trattamento psicoterapico può essere di grande aiuto.
Non si giudichi, non si spaventi. Il fatto che lei abbia trovato la forza di scrivere è già un segnale importante di consapevolezza e desiderio di comprendere ciò che accade dentro di sé. È il primo passo verso un percorso di maggiore chiarezza e sollievo.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Buongiorno, e grazie per aver condiviso questa esperienza così difficile. Quello che descrive — la sensazione di confusione, come se vivesse “in una bolla”, unita alla presenza di pensieri intrusivi e spaventosi — è più comune di quanto possa sembrare, anche se so bene quanto possa far paura.
I pensieri di “fare del male a chi ha vicino”, soprattutto quando vengono percepiti come estranei a sé e disturbanti, sono spesso una manifestazione di un Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC), in particolare nella sua forma cosiddetta “ossessiva pura”. Questi pensieri non dicono nulla su chi lei sia davvero o sulle sue reali intenzioni: il fatto che la turbino così tanto è proprio la dimostrazione che sono in contrasto con i suoi valori profondi.
È importante sapere che questi pensieri non la rendono una persona cattiva o pericolosa; anzi, il disagio che prova è spesso legato alla sua sensibilità e al timore di perdere il controllo. Spesso, più cerchiamo di “scacciare” questi pensieri, più si fanno insistenti, alimentando ansia e senso di colpa.
La sua domanda è molto importante: “Si tratta di DOC o di qualcosa di più grave?” Da quello che racconta, non ci sono elementi che suggeriscano una situazione più grave, soprattutto se questi pensieri rimangono pensieri e non si trasformano mai in azioni (come mi sembra dal suo messaggio). Tuttavia, resta fondamentale approfondire tutto questo insieme a un professionista.
Le consiglio vivamente di rivolgersi a uno psicologo o psicoterapeuta, per poter esplorare insieme a qualcuno di fidato l’origine di questi pensieri e trovare strategie più efficaci per affrontarli. Un percorso psicoterapeutico, magari integrato e di stampo psicodinamico e cognitivo comportamentale, può esserle davvero di grande aiuto.
Nel frattempo, provi — se se la sente — a tenere un piccolo diario dei pensieri e delle emozioni che prova, cercando di osservare senza giudicarsi: a volte, solo il fatto di prendersi questo spazio di ascolto può portare sollievo e chiarezza.
Non è sola in questo percorso: chiedere aiuto è già un atto di grande forza.
Resto a disposizione per qualsiasi domanda o approfondimento.
I pensieri di “fare del male a chi ha vicino”, soprattutto quando vengono percepiti come estranei a sé e disturbanti, sono spesso una manifestazione di un Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC), in particolare nella sua forma cosiddetta “ossessiva pura”. Questi pensieri non dicono nulla su chi lei sia davvero o sulle sue reali intenzioni: il fatto che la turbino così tanto è proprio la dimostrazione che sono in contrasto con i suoi valori profondi.
È importante sapere che questi pensieri non la rendono una persona cattiva o pericolosa; anzi, il disagio che prova è spesso legato alla sua sensibilità e al timore di perdere il controllo. Spesso, più cerchiamo di “scacciare” questi pensieri, più si fanno insistenti, alimentando ansia e senso di colpa.
La sua domanda è molto importante: “Si tratta di DOC o di qualcosa di più grave?” Da quello che racconta, non ci sono elementi che suggeriscano una situazione più grave, soprattutto se questi pensieri rimangono pensieri e non si trasformano mai in azioni (come mi sembra dal suo messaggio). Tuttavia, resta fondamentale approfondire tutto questo insieme a un professionista.
Le consiglio vivamente di rivolgersi a uno psicologo o psicoterapeuta, per poter esplorare insieme a qualcuno di fidato l’origine di questi pensieri e trovare strategie più efficaci per affrontarli. Un percorso psicoterapeutico, magari integrato e di stampo psicodinamico e cognitivo comportamentale, può esserle davvero di grande aiuto.
Nel frattempo, provi — se se la sente — a tenere un piccolo diario dei pensieri e delle emozioni che prova, cercando di osservare senza giudicarsi: a volte, solo il fatto di prendersi questo spazio di ascolto può portare sollievo e chiarezza.
Non è sola in questo percorso: chiedere aiuto è già un atto di grande forza.
Resto a disposizione per qualsiasi domanda o approfondimento.
Buongiorno, quelli che riporta potrebbero essere pensieri a carattere ossessivo che non necessariamente indichino la reale volontà di fare del male a qualcuno. Lì dove desiderasse approfondirne l'origine di questi pensieri resto a disposizione per un primo colloquio psicoterapeutico.
Cordialmente,
Dott.ssa Luciana Bastianini
Cordialmente,
Dott.ssa Luciana Bastianini
Gentile utente di mio dottore,
le manifestazioni di cui parla sono l'espressione di un disturbo d'ansia. Dai disturbi di matrice ansiosa è possibile guarire attraverso l'ausilio combinato di farmacoterapia e psicoterapia, la prima sin tanto che i sintomi si esprimeranno in una forma acuta, la seconda affinché possa con il tempo guardare ad un benessere più a lungo termine. Contatti quanto prima uno specialista ed inizi un percorso di psicoterapia, vedrà che con il tempo potrà uscire dalla morsa dei suoi sintomi.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
le manifestazioni di cui parla sono l'espressione di un disturbo d'ansia. Dai disturbi di matrice ansiosa è possibile guarire attraverso l'ausilio combinato di farmacoterapia e psicoterapia, la prima sin tanto che i sintomi si esprimeranno in una forma acuta, la seconda affinché possa con il tempo guardare ad un benessere più a lungo termine. Contatti quanto prima uno specialista ed inizi un percorso di psicoterapia, vedrà che con il tempo potrà uscire dalla morsa dei suoi sintomi.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso/a utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso/a utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Ciao! Ti è già capitato nella tua vita di sentirti così o è la prima volta? E' successo qualcosa in particolare in questo periodo? Ti consiglio di rivolgerti ad uno psicologo/psicoterapeuta per fare eventualmente una diagnosi di DOC e iniziare un percorso adatto. Qui posso solo offrirti delle ipotesi: quella sensazione di "bolla" mi fa venire in mente che potresti sentirti un po' dissociato, distaccato dalla realtà...la dissociazione potrebbe essere una difesa che metti in atto inconsapevolmente per proteggerti da situazioni o emozioni dolorose, stressanti o qualche altra forma di sofferenza.
L'ossessione di fare del male a qualcuno non è accompagnata dalla compulsione, quindi dal comportamento agito (faccio effettivamente del male a qualcuno). C'è da capire il perchè di questo pensiero intrusivo, cosa senti di pancia? Il cacciarli non funziona mai, è come quando si dice "non ci pensare" e finiamo per fissarci su quel pensiero per tutto il giorno. Questi sintomi richiedono di ascoltarli. Comunque mi sembra una buona cosa il fatto che tu abbia consapevolezza di questi pensieri e che, come dicevo poco sopra, anche se li avverti ("faccio del male") poi si fermano lì e non si trasformano in azione.
L'ossessione di fare del male a qualcuno non è accompagnata dalla compulsione, quindi dal comportamento agito (faccio effettivamente del male a qualcuno). C'è da capire il perchè di questo pensiero intrusivo, cosa senti di pancia? Il cacciarli non funziona mai, è come quando si dice "non ci pensare" e finiamo per fissarci su quel pensiero per tutto il giorno. Questi sintomi richiedono di ascoltarli. Comunque mi sembra una buona cosa il fatto che tu abbia consapevolezza di questi pensieri e che, come dicevo poco sopra, anche se li avverti ("faccio del male") poi si fermano lì e non si trasformano in azione.
Buongiorno, i pensieri intrusivi sono spesso tipici nel doc e il fatto che si stanno presentando da ormai quattro mesi è sintomo che non hai trovato strategie efficaci per contenerli. Suggerisco di intraprendere un percorso psicologico in modo da trovare le spiegazioni che cerchi e placare la confusione in modo da ritrovare la serenità che meriti!
Buongiorno, capisco quanto possa essere difficile affrontare questi pensieri e questa sensazione di confusione. Data la durata di quattro mesi e la natura dei pensieri, ti consiglio vivamente di rivolgerti subito a uno psicologo, per una valutazione accurata. Solo un professionista può capire bene la tua situazione e aiutarti. Ricorda che chiedere aiuto è il primo passo importante e che non sei solo in questa battaglia.
sicuramente il doc incide però meglio fare una visita
Buongiorno — grazie per aver scritto, capisco che la situazione sia molto angosciante. Provo a risponderle in modo diretto e concreto.
Quello che descrive somiglia a due problemi che possono coesistere: una sensazione di «distacco»/confusione dalla realtà (derealizzazione/depersonalizzazione) e pensieri intrusivi e violenti che ritornano.
Importante sapere: avere pensieri brevi e indesiderati di fare del male non significa volerlo realmente — sono spesso pensieri intrusivi (frequenti nel disturbo ossessivo-compulsivo e in altri disturbi d’ansia) e non indicano necessariamente che diventerà pericoloso. Però il fatto che li cacci e tornino più forti è tipico degli intrusi. È molto consigliabile una valutazione specialistica rapida: solo una visita può chiarire se si tratta di DOC, un disturbo dissociativo, effetti collaterali di farmaci o altro. Se desidera, possiamo preparare insieme un breve messaggio da portare al medico per spiegare i sintomi. Un caro saluto!
Quello che descrive somiglia a due problemi che possono coesistere: una sensazione di «distacco»/confusione dalla realtà (derealizzazione/depersonalizzazione) e pensieri intrusivi e violenti che ritornano.
Importante sapere: avere pensieri brevi e indesiderati di fare del male non significa volerlo realmente — sono spesso pensieri intrusivi (frequenti nel disturbo ossessivo-compulsivo e in altri disturbi d’ansia) e non indicano necessariamente che diventerà pericoloso. Però il fatto che li cacci e tornino più forti è tipico degli intrusi. È molto consigliabile una valutazione specialistica rapida: solo una visita può chiarire se si tratta di DOC, un disturbo dissociativo, effetti collaterali di farmaci o altro. Se desidera, possiamo preparare insieme un breve messaggio da portare al medico per spiegare i sintomi. Un caro saluto!
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