Buongiorno dottori da 4 mesi soffro di confusione come se tutto quello che vedo lo vedo tramite una
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Buongiorno dottori da 4 mesi soffro di confusione come se tutto quello che vedo lo vedo tramite una bolla ma la cosa buona e che da qualche giorno questa sensazione di confusione sta andando molto meglio cioè la percepisco molto più leggera ma quello che mi sta mettendo paura e quindi mi causa attacchi di panico, infatti per adesso sto scrivendo in preda ad un attacco di panico sono le paura che mi sono venute cioè stanotte mi sono svegliato alle 4 di notte e mi sentivo come se metre dormivo cera qualcuno che mi guardava, oppure ho pensieri che dentro casa ci sia qualcuno oppure o paura di uscire fuori per paura di impazzire ecc, kmq sono paure cioè pensieri non sono convinzioni solo che queste paura mi causano attaccchi di panico... volevo chiedere sono dovuti alle mie ossessioni visto che ho avuto anche pensieri di fare del male a chi ho vicino oppure sono deliri?
Gentile utente,
la sensazione che descrive, le paure improvvise, i pensieri intrusivi e l’ansia che ne deriva, meritano attenzione, ma non è possibile, né corretto, trarre conclusioni cliniche a distanza. Risulta importante, in questo momento, distinguere tra ciò che è un pensiero, un sintomo d’ansia o una struttura più complessa.
Il punto comprendere da dove arriva ciò che sta vivendo e cosa vuole dirle. E questo può accadere solo all’interno di un percorso psicologico dedicato, in cui queste esperienze trovano uno spazio di ascolto e senso. Il fatto che stia cercando una risposta è già una forma di cura.
Si rivolga con fiducia a un professionista della salute mentale. Nessuna paura va affrontata da soli.
Un caro saluto.
la sensazione che descrive, le paure improvvise, i pensieri intrusivi e l’ansia che ne deriva, meritano attenzione, ma non è possibile, né corretto, trarre conclusioni cliniche a distanza. Risulta importante, in questo momento, distinguere tra ciò che è un pensiero, un sintomo d’ansia o una struttura più complessa.
Il punto comprendere da dove arriva ciò che sta vivendo e cosa vuole dirle. E questo può accadere solo all’interno di un percorso psicologico dedicato, in cui queste esperienze trovano uno spazio di ascolto e senso. Il fatto che stia cercando una risposta è già una forma di cura.
Si rivolga con fiducia a un professionista della salute mentale. Nessuna paura va affrontata da soli.
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Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso una situazione così delicata, comprendo pienamente la preoccupazione che si trova a sperimentare a causa della confusione e degli attacchi di panico. Data la complessità dei sintomi mi sento di consigliarle di rivolgersi ad uno specialista in modo da effettuare una valutazione specialistica che le permetta di comprendere la natura dei sintomi descritti ed individuare il percorso di supporto più adeguato. Le ricordo che anche se ha la percezione di vivere una situazione estremamente complessa esistono strategie e trattamenti efficaci per migliorare la sua qualità di vita.
Save,
la situazione che descrive è sicuramente fonte di grande disagio e le va riconosciuto il coraggio di parlarne.
Da ciò che racconta, è possibile che stia attraversando un momento di forte ansia, con episodi di attacco di panico e pensieri intrusivi che possono generare molta confusione. Tuttavia, per comprendere con precisione l’origine e la natura di questi vissuti, è fondamentale un colloquio clinico approfondito con uno specialista.
Non è possibile – né corretto – fare una diagnosi basandosi solo su una descrizione scritta. Le consiglio caldamente di rivolgersi a uno psicologo o psicoterapeuta, che possa accompagnarla in un percorso di ascolto, valutazione e cura.
Ciò che sta vivendo merita attenzione, ma anche fiducia: con il giusto supporto, può davvero tornare a sentirsi più sereno e sicuro.
Un caro saluto e un grande in bocca al lupo,
Dott.ssa Elena Frosini.
la situazione che descrive è sicuramente fonte di grande disagio e le va riconosciuto il coraggio di parlarne.
Da ciò che racconta, è possibile che stia attraversando un momento di forte ansia, con episodi di attacco di panico e pensieri intrusivi che possono generare molta confusione. Tuttavia, per comprendere con precisione l’origine e la natura di questi vissuti, è fondamentale un colloquio clinico approfondito con uno specialista.
Non è possibile – né corretto – fare una diagnosi basandosi solo su una descrizione scritta. Le consiglio caldamente di rivolgersi a uno psicologo o psicoterapeuta, che possa accompagnarla in un percorso di ascolto, valutazione e cura.
Ciò che sta vivendo merita attenzione, ma anche fiducia: con il giusto supporto, può davvero tornare a sentirsi più sereno e sicuro.
Un caro saluto e un grande in bocca al lupo,
Dott.ssa Elena Frosini.
Buongiorno,
mi dispiace molto per la sua situazione, la sintomatologia che descrive è abbastanza complessa e dolorosa.
gli attacchi di panico sono manifestazioni acute d'ansia che a sua volta è una paura immotivata ( nel senso non è in imminente pericolo), solo con l'aiuto di un terapeuta può scovare quelli che sono i pensieri che sottostanno ad una sintomatologia ansiosa, isolarli e ristrutturarli cognitivamente.
sono a sua disposizione per qualsiasi approfondimento,
le auguro il meglio .
cordialmente , dott.ssa Laura Bova
mi dispiace molto per la sua situazione, la sintomatologia che descrive è abbastanza complessa e dolorosa.
gli attacchi di panico sono manifestazioni acute d'ansia che a sua volta è una paura immotivata ( nel senso non è in imminente pericolo), solo con l'aiuto di un terapeuta può scovare quelli che sono i pensieri che sottostanno ad una sintomatologia ansiosa, isolarli e ristrutturarli cognitivamente.
sono a sua disposizione per qualsiasi approfondimento,
le auguro il meglio .
cordialmente , dott.ssa Laura Bova
Buongiorno gentile Utente, la ringrazio per aver condiviso con tanta sincerità il suo vissuto, soprattutto in un momento di forte attivazione emotiva. Quello che descrive è uno stato di disagio molto intenso, che però (da come lo racconta) appare ancora dentro i confini dell’ansia e delle ossessioni, non dei deliri. Capisco che la paura sia tanta, e che certi pensieri possano farla sentire smarrito e impaurito, ma è importante distinguere tra ciò che è un pensiero disturbante e ciò che è una convinzione alterata della realtà.
I pensieri che descrive (la paura che ci sia qualcuno in casa, la sensazione angosciante di essere osservato, il timore di impazzire o di fare del male) sono frequenti nei disturbi d’ansia, in particolare quando vi è una componente ossessiva. Sono pensieri intrusivi, spesso non desiderati, che generano molta paura perché sembrano dire qualcosa su di sé, mentre in realtà non lo fanno. La chiave è proprio nella consapevolezza che lei mostra di averli come paure e non come certezze: questo fa una grande differenza clinica.
Il fatto che lei sia spaventato dai pensieri, che li riconosca come tali e che desideri liberarsene, è un elemento molto importante. Nelle esperienze deliranti, invece, la persona tende ad avere una convinzione assoluta nella realtà del contenuto del pensiero, senza metterlo in dubbio. Lei, invece, dimostra di essere ancora ben ancorato alla realtà e di vivere queste immagini mentali come invasive, non come vere.
È anche incoraggiante che lei noti un miglioramento nella sensazione di confusione – anche questa può essere un'espressione di ansia prolungata, stress emotivo o iperattivazione del sistema nervoso centrale. Spesso, quando uno dei sintomi comincia a regredire, altri) come le paure più intense o gli attacchi di panico (tendono ad emergere con più forza, proprio perché l’organismo cerca di riorganizzarsi e trovare un nuovo equilibrio.
Credo che in questo momento lei stia facendo uno sforzo importante per comprendere ciò che le accade, e questo è un ottimo primo passo. Sarebbe molto utile affrontare questo vissuto con l’aiuto di uno specialista, soprattutto se non lo ha ancora fatto: un percorso psicoterapeutico con un professionista esperto in disturbi d’ansia e ossessivo-compulsivi potrebbe aiutarla non solo a contenere i sintomi, ma anche a comprenderne le radici emotive e a costruire nuove risorse per affrontarli.
Nel frattempo, le ricordo che questi pensieri non definiscono chi lei è. Sono espressioni di una mente affaticata, non di una mente pericolosa o malata. E anche se fanno molta paura, possono essere compresi, gestiti e trasformati.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
I pensieri che descrive (la paura che ci sia qualcuno in casa, la sensazione angosciante di essere osservato, il timore di impazzire o di fare del male) sono frequenti nei disturbi d’ansia, in particolare quando vi è una componente ossessiva. Sono pensieri intrusivi, spesso non desiderati, che generano molta paura perché sembrano dire qualcosa su di sé, mentre in realtà non lo fanno. La chiave è proprio nella consapevolezza che lei mostra di averli come paure e non come certezze: questo fa una grande differenza clinica.
Il fatto che lei sia spaventato dai pensieri, che li riconosca come tali e che desideri liberarsene, è un elemento molto importante. Nelle esperienze deliranti, invece, la persona tende ad avere una convinzione assoluta nella realtà del contenuto del pensiero, senza metterlo in dubbio. Lei, invece, dimostra di essere ancora ben ancorato alla realtà e di vivere queste immagini mentali come invasive, non come vere.
È anche incoraggiante che lei noti un miglioramento nella sensazione di confusione – anche questa può essere un'espressione di ansia prolungata, stress emotivo o iperattivazione del sistema nervoso centrale. Spesso, quando uno dei sintomi comincia a regredire, altri) come le paure più intense o gli attacchi di panico (tendono ad emergere con più forza, proprio perché l’organismo cerca di riorganizzarsi e trovare un nuovo equilibrio.
Credo che in questo momento lei stia facendo uno sforzo importante per comprendere ciò che le accade, e questo è un ottimo primo passo. Sarebbe molto utile affrontare questo vissuto con l’aiuto di uno specialista, soprattutto se non lo ha ancora fatto: un percorso psicoterapeutico con un professionista esperto in disturbi d’ansia e ossessivo-compulsivi potrebbe aiutarla non solo a contenere i sintomi, ma anche a comprenderne le radici emotive e a costruire nuove risorse per affrontarli.
Nel frattempo, le ricordo che questi pensieri non definiscono chi lei è. Sono espressioni di una mente affaticata, non di una mente pericolosa o malata. E anche se fanno molta paura, possono essere compresi, gestiti e trasformati.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Buon pomeriggio, inanzittutto mi dispiace per il momento difficile che sta affrontando.
Purtroppo è difficile risponderle senza conoscere la sua storia di vita passata e attuale e le sue caratteristiche di personalità. Posso in questa sede risponderle a grandi linee seguendo le intuizioni rispetto alle poche cose che ha scritto, mi premerebbe però che lei considerasse l'ipotesi di cercare un aiuto psicoterapeutico per essere accompagnato in questo momento di difficoltà e permettere che questa crisi si possa trasformare in un'opportunità di cambiamento e maturazione.
Oltre alla grande confusione mi sembra ci sia una paura di perdere il controllo e probabilmente una vergogna a mostrarsi in questo modo.
La sensazione di essere osservata potrebbe derivare da questa vergogna che prova nel non riconoscersi in questo momento. E' possibile che molte delle sue energie ora siano impiegate nel cercare di mascerare il suo stato di difficoltà?
La sua domanda rispetto a definire i sintomi che sta vivendo mi sembra rispecchi la sua paura di perdere il controllo e potrebbe risultare una ulteriore e importante fonte di stress.
Per poter però riaspondere a questa domanda in modo professionale è necessario avere più informazioni rispetto a quello che sta vivendo ora e ciò che eventualmente l'ha portata in questa situazione (eventi stressanti o traumatici per esempio). Quello che potrei dirle ora è che anche in assenza di delirio i pensieri fissi ed ossessivi possono essere estremamente impattanti e rigidi. Il fatto che lei metta in discussione questi pensieri di base escluderebbe un delirio.
Le sconsiglio di informasi in rete rispetto alla differenza tra deliri ed ossessioni, il cercare con la razionalità di combattere questo sintomo potrebbe peggiorare il suo stato ansioso.
Le consiglio davvero vivamente di richiedere aiuto da parte di uno psicoterapeuta che conoscendo meglio la sua situazione attuale può consigliarle un percorso per stare meglio e uscire da quello che attualmente le potrà sembrare un incubo.
Un saluto, spero che trovi presto una via per stare meglio.
Dott.ssa Giulia Seppi
Purtroppo è difficile risponderle senza conoscere la sua storia di vita passata e attuale e le sue caratteristiche di personalità. Posso in questa sede risponderle a grandi linee seguendo le intuizioni rispetto alle poche cose che ha scritto, mi premerebbe però che lei considerasse l'ipotesi di cercare un aiuto psicoterapeutico per essere accompagnato in questo momento di difficoltà e permettere che questa crisi si possa trasformare in un'opportunità di cambiamento e maturazione.
Oltre alla grande confusione mi sembra ci sia una paura di perdere il controllo e probabilmente una vergogna a mostrarsi in questo modo.
La sensazione di essere osservata potrebbe derivare da questa vergogna che prova nel non riconoscersi in questo momento. E' possibile che molte delle sue energie ora siano impiegate nel cercare di mascerare il suo stato di difficoltà?
La sua domanda rispetto a definire i sintomi che sta vivendo mi sembra rispecchi la sua paura di perdere il controllo e potrebbe risultare una ulteriore e importante fonte di stress.
Per poter però riaspondere a questa domanda in modo professionale è necessario avere più informazioni rispetto a quello che sta vivendo ora e ciò che eventualmente l'ha portata in questa situazione (eventi stressanti o traumatici per esempio). Quello che potrei dirle ora è che anche in assenza di delirio i pensieri fissi ed ossessivi possono essere estremamente impattanti e rigidi. Il fatto che lei metta in discussione questi pensieri di base escluderebbe un delirio.
Le sconsiglio di informasi in rete rispetto alla differenza tra deliri ed ossessioni, il cercare con la razionalità di combattere questo sintomo potrebbe peggiorare il suo stato ansioso.
Le consiglio davvero vivamente di richiedere aiuto da parte di uno psicoterapeuta che conoscendo meglio la sua situazione attuale può consigliarle un percorso per stare meglio e uscire da quello che attualmente le potrà sembrare un incubo.
Un saluto, spero che trovi presto una via per stare meglio.
Dott.ssa Giulia Seppi
Buongiorno,
da ciò che descrive, la sensazione di “confusione” o di percepire la realtà come attraverso una bolla può essere collegata a fenomeni di derealizzazione o depersonalizzazione, spesso associati a periodi di forte stress, ansia intensa o attacchi di panico. Il fatto che lei riferisca un miglioramento è un segnale positivo, ma è comprensibile che le nuove paure stiano generando ulteriore ansia.
Le paure di essere osservato, di trovare qualcuno in casa, il timore di impazzire o di fare del male a chi le sta vicino rientrano spesso nel quadro dei pensieri ossessivi, ovvero pensieri intrusivi, disturbanti e non desiderati, che però la persona riconosce come propri e irrazionali. La distinzione fondamentale tra ossessioni e deliri sta proprio nella consapevolezza: lei sembra rendersi conto che si tratta di pensieri e non di realtà, e questo è importante.
Il fatto che questi pensieri le causino attacchi di panico è una reazione comprensibile, ma proprio per questo motivo è fondamentale non affrontare tutto da solo. Una valutazione psicologica approfondita potrebbe chiarire meglio la natura di questi sintomi e indirizzarla verso un trattamento adeguato.
Sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
da ciò che descrive, la sensazione di “confusione” o di percepire la realtà come attraverso una bolla può essere collegata a fenomeni di derealizzazione o depersonalizzazione, spesso associati a periodi di forte stress, ansia intensa o attacchi di panico. Il fatto che lei riferisca un miglioramento è un segnale positivo, ma è comprensibile che le nuove paure stiano generando ulteriore ansia.
Le paure di essere osservato, di trovare qualcuno in casa, il timore di impazzire o di fare del male a chi le sta vicino rientrano spesso nel quadro dei pensieri ossessivi, ovvero pensieri intrusivi, disturbanti e non desiderati, che però la persona riconosce come propri e irrazionali. La distinzione fondamentale tra ossessioni e deliri sta proprio nella consapevolezza: lei sembra rendersi conto che si tratta di pensieri e non di realtà, e questo è importante.
Il fatto che questi pensieri le causino attacchi di panico è una reazione comprensibile, ma proprio per questo motivo è fondamentale non affrontare tutto da solo. Una valutazione psicologica approfondita potrebbe chiarire meglio la natura di questi sintomi e indirizzarla verso un trattamento adeguato.
Sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso con sincerità e coraggio quello che sta attraversando. Da quanto scrive emerge un forte disagio che, comprensibilmente, la sta spaventando molto. Voglio dirle fin da subito che non è solo: molte persone, in momenti di stress o difficoltà, possono sperimentare sintomi simili, anche se a volte possono sembrare strani o difficili da spiegare. Quello che descrive, come la sensazione di confusione visiva, il sentirsi come “in una bolla”, i pensieri intrusivi e le paure improvvise, fa pensare a uno stato di attivazione ansiosa molto elevato. Quando la mente è sotto pressione da molto tempo, come probabilmente lo è stata nel suo caso negli ultimi mesi, può iniziare a generare pensieri allarmanti o percezioni insolite. In realtà, questi sono spesso il risultato di un meccanismo di difesa del cervello, che cerca di tenere tutto sotto controllo in un momento di forte allerta. Il fatto che lei riconosca questi pensieri come “paure” e non come convinzioni assolute è molto importante. Significa che è ancora in grado di distinguere tra ciò che teme e ciò che effettivamente crede, ed è proprio questa consapevolezza a fare la differenza tra un pensiero ossessivo e un delirio. Nei deliri, la persona è convinta che ciò che pensa sia reale, mentre nel Disturbo Ossessivo-Compulsivo o nei disturbi d’ansia in generale, come nel suo caso, la persona si rende conto che i pensieri non sono fondati, ma non riesce a smettere di preoccuparsene. Quindi, no, non sembrano deliri, ma piuttosto pensieri ossessivi accompagnati da una forte ansia e, come ha detto, attacchi di panico. La paura di impazzire, di perdere il controllo, o la sensazione che ci sia qualcuno in casa o che qualcuno la osservi, sono manifestazioni comuni negli stati di ansia molto elevata. È come se il corpo e la mente fossero in un costante stato di allarme, e tutto viene vissuto con grande intensità emotiva. Anche la paura di fare del male alle persone vicine, quando vissuta con disagio e accompagnata da tentativi di evitarla o scacciarla, è un pensiero tipico delle ossessioni. So che può suonare assurdo, ma proprio il fatto che questi pensieri le facciano paura dimostra che non sono desideri reali, bensì prodotti di un sistema ansioso iperattivato. Sarebbe molto utile per lei iniziare, se già non lo sta facendo, un percorso psicoterapeutico ad orientamento cognitivo-comportamentale. Questo approccio è particolarmente efficace nel trattare i disturbi d’ansia, le ossessioni e gli attacchi di panico. Le consentirebbe di imparare a riconoscere e gestire i pensieri disfunzionali, ad affrontare in modo più funzionale le sensazioni corporee legate all’ansia, e a ridurre la sua sensibilità a questi stati di malessere. Intanto, provi a ricordarsi che il panico, per quanto forte e spaventoso, non è pericoloso. È una risposta del corpo e della mente a una paura che, per quanto intensa, non corrisponde a un reale pericolo. Provi a respirare lentamente, a restare con la sensazione senza cercare di scacciarla: è controintuitivo, ma può aiutarla a farla diminuire nel tempo. Ha fatto bene a scrivere e a cercare chiarimenti. Non c'è nulla di sbagliato o di "pazzo" in lei. Sta solo attraversando un momento difficile e, con il giusto supporto, potrà uscirne più forte e più consapevole. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Il fatto che lei riconosca questi pensieri come intrusivi e disturbanti, e non come convinzioni radicate, è un elemento importante di distinzione dai deliri. Tuttavia, considerato che tali vissuti stanno influenzando in modo significativo la qualità del sonno e della vita quotidiana, è consigliabile rivolgersi a un professionista.
Potrebbe essere utile considerare un supporto farmacologico temporaneo, finalizzato a stabilizzare l’ansia e lo stato confusionale. Questo intervento, se ben calibrato, può creare le condizioni ideali per affrontare con maggiore efficacia un percorso psicoterapeutico, che rischierebbe altrimenti di risultare meno utile se intrapreso in una fase acuta di sofferenza. Resto a disposizione, un caro saluto.
Potrebbe essere utile considerare un supporto farmacologico temporaneo, finalizzato a stabilizzare l’ansia e lo stato confusionale. Questo intervento, se ben calibrato, può creare le condizioni ideali per affrontare con maggiore efficacia un percorso psicoterapeutico, che rischierebbe altrimenti di risultare meno utile se intrapreso in una fase acuta di sofferenza. Resto a disposizione, un caro saluto.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno,
grazie di cuore per aver scritto, anche in un momento così difficile. Poter mettere nero su bianco ciò che si sta vivendo, soprattutto quando si è in preda a un attacco di panico, è già un passo importante. Significa che dentro di lei c’è ancora una parte che cerca aiuto, che non si arrende, che vuole capire e stare meglio.
Quello che descrive — la sensazione di confusione, le paure improvvise, i pensieri intrusivi e spaventosi, l’ansia legata alla possibilità di “impazzire” — è qualcosa che può succedere, soprattutto quando si vive un periodo di forte stress o quando la mente è molto affaticata da tempo.
Il fatto che lei riconosca che si tratta di paure e non di vere convinzioni è molto importante. Questo significa che lei mantiene un contatto con la realtà, anche se le emozioni sono intense e destabilizzanti. I pensieri che fanno paura (come quelli di fare del male a qualcuno o di non avere il controllo) possono essere sintomi di ansia o di una forma di sofferenza ossessiva: non significano che lei sia una persona pericolosa o che stia impazzendo. Sono pensieri, non azioni. E, anche se fanno molta paura, possono essere affrontati e compresi.
La cosa più importante ora è che lei non resti da solo con tutto questo. Le consiglio con grande calma e rispetto di rivolgersi al Centro di Salute Mentale (CSM) della sua zona. È un servizio pubblico e gratuito, presente in ogni territorio, dove potrà incontrare professionisti esperti — psichiatri, psicologi, infermieri — che possono ascoltarla, fare una valutazione approfondita di quello che sta vivendo, e accompagnarla in un percorso di cura su misura per lei.
Non è debole chi chiede aiuto. Anzi, ci vuole molta forza per riconoscere che da soli non si riesce più a contenere tutto. E lei sta già dimostrando quella forza.
Nel frattempo, se gli attacchi di panico diventano troppo forti, non esiti a recarsi al Pronto Soccorso o a contattare la Guardia Medica, spiegando che ha bisogno urgente di parlare con uno psichiatra.
Si può stare meglio, anche se ora sembra tutto spaventoso. La sua mente sta chiedendo di essere ascoltata, non perché è “sbagliata”, ma perché è stanca. E c’è un modo per prendersene cura.
Non è solo e merita ascolto, comprensione e cura.
Un caro saluto.
Dott. Tommaso Thibault
grazie di cuore per aver scritto, anche in un momento così difficile. Poter mettere nero su bianco ciò che si sta vivendo, soprattutto quando si è in preda a un attacco di panico, è già un passo importante. Significa che dentro di lei c’è ancora una parte che cerca aiuto, che non si arrende, che vuole capire e stare meglio.
Quello che descrive — la sensazione di confusione, le paure improvvise, i pensieri intrusivi e spaventosi, l’ansia legata alla possibilità di “impazzire” — è qualcosa che può succedere, soprattutto quando si vive un periodo di forte stress o quando la mente è molto affaticata da tempo.
Il fatto che lei riconosca che si tratta di paure e non di vere convinzioni è molto importante. Questo significa che lei mantiene un contatto con la realtà, anche se le emozioni sono intense e destabilizzanti. I pensieri che fanno paura (come quelli di fare del male a qualcuno o di non avere il controllo) possono essere sintomi di ansia o di una forma di sofferenza ossessiva: non significano che lei sia una persona pericolosa o che stia impazzendo. Sono pensieri, non azioni. E, anche se fanno molta paura, possono essere affrontati e compresi.
La cosa più importante ora è che lei non resti da solo con tutto questo. Le consiglio con grande calma e rispetto di rivolgersi al Centro di Salute Mentale (CSM) della sua zona. È un servizio pubblico e gratuito, presente in ogni territorio, dove potrà incontrare professionisti esperti — psichiatri, psicologi, infermieri — che possono ascoltarla, fare una valutazione approfondita di quello che sta vivendo, e accompagnarla in un percorso di cura su misura per lei.
Non è debole chi chiede aiuto. Anzi, ci vuole molta forza per riconoscere che da soli non si riesce più a contenere tutto. E lei sta già dimostrando quella forza.
Nel frattempo, se gli attacchi di panico diventano troppo forti, non esiti a recarsi al Pronto Soccorso o a contattare la Guardia Medica, spiegando che ha bisogno urgente di parlare con uno psichiatra.
Si può stare meglio, anche se ora sembra tutto spaventoso. La sua mente sta chiedendo di essere ascoltata, non perché è “sbagliata”, ma perché è stanca. E c’è un modo per prendersene cura.
Non è solo e merita ascolto, comprensione e cura.
Un caro saluto.
Dott. Tommaso Thibault
Buongiorno, lo stato di ansia che stai vivendo sembra molto elevato ed in questo caso consiglio vivamente di intraprendere un percorso di aiuto per contenere i pensieri intrusivi e l'ansia e ritrovare la serenità che meriti!
Buongiorno,
quello che descrivi – la sensazione di confusione, i pensieri intrusivi, le paure improvvise e gli attacchi di panico – è compatibile con un vissuto ansioso, e spesso si accompagna a forme ossessive che possono spaventare molto, ma non corrispondono a un disturbo delirante.
Il fatto che tu riconosca questi pensieri come “paure” e non come realtà è un elemento importante, che va nella direzione delle ossessioni e non dei deliri. Tuttavia, per darti una risposta più precisa e aiutarti a trovare strumenti utili per stare meglio, ti consiglio un colloquio psicologico.
Un caro saluto
quello che descrivi – la sensazione di confusione, i pensieri intrusivi, le paure improvvise e gli attacchi di panico – è compatibile con un vissuto ansioso, e spesso si accompagna a forme ossessive che possono spaventare molto, ma non corrispondono a un disturbo delirante.
Il fatto che tu riconosca questi pensieri come “paure” e non come realtà è un elemento importante, che va nella direzione delle ossessioni e non dei deliri. Tuttavia, per darti una risposta più precisa e aiutarti a trovare strumenti utili per stare meglio, ti consiglio un colloquio psicologico.
Un caro saluto
Buon pomeriggio dal suo racconto non è possibile fare una diagnosi della sua sintomatologia e darle una categoria.
Non è possibile fare una diagnosi perchè la sua storia personale è ben più ricca di qualche riga scritta su un blog quindi la invito a riflettere se vuole saperne di più, di rivolgersi a un professionista per iniziare un percorso di supporto psicologico e analizzare nel profondo quello che il suo corpo le sta comunicando sotto forma di sintomo e di prendersi del tempo per sè in cui riflettere a che punto sta del suo percorso di crescita personale e dove vuole andare nel futuro. Solo sapendo da dove parte potrà capire dove andare. Nella maggior parte delle volte il CAPIRE serve a poco, ed è molto più utile SENTIRE e ASCOLTARE sè stesso.
Spero di essere stata di aiuto
Saluti
Non è possibile fare una diagnosi perchè la sua storia personale è ben più ricca di qualche riga scritta su un blog quindi la invito a riflettere se vuole saperne di più, di rivolgersi a un professionista per iniziare un percorso di supporto psicologico e analizzare nel profondo quello che il suo corpo le sta comunicando sotto forma di sintomo e di prendersi del tempo per sè in cui riflettere a che punto sta del suo percorso di crescita personale e dove vuole andare nel futuro. Solo sapendo da dove parte potrà capire dove andare. Nella maggior parte delle volte il CAPIRE serve a poco, ed è molto più utile SENTIRE e ASCOLTARE sè stesso.
Spero di essere stata di aiuto
Saluti
Salve , le consiglierei di rivolgersi ad un collega psicologo/terapeuta per risolvere la sua problematica che descrive come composta da attacchi di panico , ossessioni,ansia e confusione.
Può rivolgersi magari o al suo medico di base che potrebbe indirizzarla verso lo specialista più idoneo o cercarne uno qui in piattaforma .
Buone cose, dott.Marziani
Può rivolgersi magari o al suo medico di base che potrebbe indirizzarla verso lo specialista più idoneo o cercarne uno qui in piattaforma .
Buone cose, dott.Marziani
Buongiorno,
grazie per aver condiviso la sua esperienza con tanta sincerità, soprattutto in un momento di difficoltà come quello che sta vivendo ora. Quello che descrive, tra sensazione di confusione, paura, pensieri intrusivi e attacchi di panico, può essere molto spaventoso e faticoso da affrontare da soli. È positivo che abbia notato un miglioramento nella sensazione di “bolla” e che riconosca che questi pensieri sono solo paure, non convinzioni reali.
I pensieri spaventosi o indesiderati che racconta, compresi quelli legati al timore di fare del male a qualcuno, sono sintomi che molte persone sperimentano nei periodi di forte ansia o stress. Il fatto che lei li riconosca come pensieri e non come realtà è un segnale importante. Spesso, quando siamo molto ansiosi, la nostra mente può produrre immagini o pensieri che ci turbano profondamente e che non rispecchiano ciò che realmente desideriamo o crediamo.
Questi vissuti possono essere molto intensi e difficili da gestire, soprattutto quando si accompagnano ad attacchi di panico o a difficoltà nel distinguere tra pensieri e realtà. In questi momenti, può aiutare provare a concentrarsi sul respiro, ricordandosi che si tratta di pensieri temporanei, che non definiscono chi siamo.
La situazione che descrive merita attenzione e cura. Le suggerisco di rivolgersi a uno psicologo o psicoterapeuta, che potrà ascoltarla e aiutarla ad affrontare queste paure e trovare insieme delle strategie per gestirle. Non è necessario affrontare tutto da solo: un percorso di supporto psicologico può davvero fare la differenza per ritrovare serenità e sicurezza.
grazie per aver condiviso la sua esperienza con tanta sincerità, soprattutto in un momento di difficoltà come quello che sta vivendo ora. Quello che descrive, tra sensazione di confusione, paura, pensieri intrusivi e attacchi di panico, può essere molto spaventoso e faticoso da affrontare da soli. È positivo che abbia notato un miglioramento nella sensazione di “bolla” e che riconosca che questi pensieri sono solo paure, non convinzioni reali.
I pensieri spaventosi o indesiderati che racconta, compresi quelli legati al timore di fare del male a qualcuno, sono sintomi che molte persone sperimentano nei periodi di forte ansia o stress. Il fatto che lei li riconosca come pensieri e non come realtà è un segnale importante. Spesso, quando siamo molto ansiosi, la nostra mente può produrre immagini o pensieri che ci turbano profondamente e che non rispecchiano ciò che realmente desideriamo o crediamo.
Questi vissuti possono essere molto intensi e difficili da gestire, soprattutto quando si accompagnano ad attacchi di panico o a difficoltà nel distinguere tra pensieri e realtà. In questi momenti, può aiutare provare a concentrarsi sul respiro, ricordandosi che si tratta di pensieri temporanei, che non definiscono chi siamo.
La situazione che descrive merita attenzione e cura. Le suggerisco di rivolgersi a uno psicologo o psicoterapeuta, che potrà ascoltarla e aiutarla ad affrontare queste paure e trovare insieme delle strategie per gestirle. Non è necessario affrontare tutto da solo: un percorso di supporto psicologico può davvero fare la differenza per ritrovare serenità e sicurezza.
mi sembrano deliri è meglio fare una visita psicologica
Buongiorno, mi dispiace per i sintomi intrusivi che descrive, che immagino provochino molta sofferenza. La sensazione di essere dentro una bolla potrebbe afferire alla derealizzazione, un sintomo dissociativo, mentre i pensieri paranoici potrebbero mostrare un quadro ossessivo se permane un buon esame di realtà, ovvero una capacità di distinguere la realtà dalla fantasia. Queste due sintomatologie presentandosi insieme potrebbero suggerire un'origine traumatica. In ogni caso destano preoccupazione, in particolare i pensieri di poter far male agli altri, quindi suggerirei al più presto di cominciare un percorso di supporto psicologico, che soprattutto inizialmente può avere un forte impatto nel contenimento dell'angoscia, ma anche effettuare un consulto psichiatrico, visto che i sintomi che descrive possono rispondere bene all'uso di farmaci. Spero di essere stata utile, resto a disposizione in caso desideri effettuare una visita con la sottoscritta. Un caro saluto, dott.ssa Caterina Falessi
Buongiorno,
ti ringrazio per aver trovato la forza di scrivere anche nel mezzo di un momento così difficile come un attacco di panico.
Capisco quanto possano essere spaventose le sensazioni che stai vivendo, ma voglio rassicurarti: quello che descrivi ha un senso clinico preciso e può essere trattato con successo.
Cosa stai vivendo?
1. La sensazione di “confusione” o di vedere attraverso una bolla , che fortunatamente stai notando in miglioramento , è una forma di derealizzazione, spesso legata a stati di ansia prolungata o stress acuto. È il modo con cui il cervello si “difende” quando è sovraccarico.
2. Le paure che qualcuno ti guardi mentre dormi, la sensazione che ci sia qualcuno in casa, la paura di impazzire sono sintomi molto comuni nei disturbi d’ansia, in particolare nei disturbi ossessivo-compulsivi (DOC) o nei disturbi di panico con derealizzazione.
3. Il punto centrale è che tu riconosci questi pensieri come paure e non come realtà. Questa è una distinzione importantissima:
Se fossero deliri (tipici dei disturbi psicotici), saresti convinto che siano veri.
Nel tuo caso, invece, c'è coscienza del fatto che sono solo pensieri”: questo li colloca nel campo delle ossessioni.
4. I pensieri aggressivi verso chi ti è vicino, come già dicevi in altri messaggi, sono pensieri intrusivi tipici delle ossessioni a contenuto violento o blasfemo, che si riscontrano nel DOC. Il fatto che ti causino ansia, paura e rifiuto dimostra che non hanno nulla a che fare con chi sei davvero. Non sei pericoloso, sei semplicemente molto spaventato da ciò che pensi.
La verità è che:
-Non stai impazzendo.
-Non stai sviluppando deliri.
-Stai vivendo un forte stato d’ansia, probabilmente con componenti ossessive, che può scatenare attacchi di panico e sintomi dissociativi (come la derealizzazione o la paura di non essere più "te stesso").
Questi disturbi non hanno nulla a che vedere con la pazzia o la perdita di controllo mentale definitiva. Sono reazioni intense che però possono essere gestite e trattate con un percorso terapeutico adeguato, spesso anche con l’aiuto farmacologico (prescritto da uno psichiatra).
Cosa puoi fare?
È positivo che tu stia notando un miglioramento nella sensazione di confusione. Questo indica che c’è margine di miglioramento generale.
Ti invito con tutto il cuore a rivolgerti a uno psicoterapeuta specializzato in ansia o DOC, e anche a uno psichiatra, per una valutazione clinica completa.
Intanto, quando arrivano questi pensieri spaventosi, prova a ricordarti:
“È solo un pensiero. Non è un pericolo. Non sono io.”
Questa frase può aiutarti a spezzare il circolo ansia → pensiero → panico.
La tua sofferenza è reale, ma non indica che tu stia perdendo il senno. Al contrario, la tua consapevolezza è il segno più chiaro che sei lucido e capace di chiedere aiuto. Il tuo coraggio nel parlarne è il primo passo verso la guarigione.
Un caro saluto,
Dott. Michele Basigli
Psicologo Clinico
ti ringrazio per aver trovato la forza di scrivere anche nel mezzo di un momento così difficile come un attacco di panico.
Capisco quanto possano essere spaventose le sensazioni che stai vivendo, ma voglio rassicurarti: quello che descrivi ha un senso clinico preciso e può essere trattato con successo.
Cosa stai vivendo?
1. La sensazione di “confusione” o di vedere attraverso una bolla , che fortunatamente stai notando in miglioramento , è una forma di derealizzazione, spesso legata a stati di ansia prolungata o stress acuto. È il modo con cui il cervello si “difende” quando è sovraccarico.
2. Le paure che qualcuno ti guardi mentre dormi, la sensazione che ci sia qualcuno in casa, la paura di impazzire sono sintomi molto comuni nei disturbi d’ansia, in particolare nei disturbi ossessivo-compulsivi (DOC) o nei disturbi di panico con derealizzazione.
3. Il punto centrale è che tu riconosci questi pensieri come paure e non come realtà. Questa è una distinzione importantissima:
Se fossero deliri (tipici dei disturbi psicotici), saresti convinto che siano veri.
Nel tuo caso, invece, c'è coscienza del fatto che sono solo pensieri”: questo li colloca nel campo delle ossessioni.
4. I pensieri aggressivi verso chi ti è vicino, come già dicevi in altri messaggi, sono pensieri intrusivi tipici delle ossessioni a contenuto violento o blasfemo, che si riscontrano nel DOC. Il fatto che ti causino ansia, paura e rifiuto dimostra che non hanno nulla a che fare con chi sei davvero. Non sei pericoloso, sei semplicemente molto spaventato da ciò che pensi.
La verità è che:
-Non stai impazzendo.
-Non stai sviluppando deliri.
-Stai vivendo un forte stato d’ansia, probabilmente con componenti ossessive, che può scatenare attacchi di panico e sintomi dissociativi (come la derealizzazione o la paura di non essere più "te stesso").
Questi disturbi non hanno nulla a che vedere con la pazzia o la perdita di controllo mentale definitiva. Sono reazioni intense che però possono essere gestite e trattate con un percorso terapeutico adeguato, spesso anche con l’aiuto farmacologico (prescritto da uno psichiatra).
Cosa puoi fare?
È positivo che tu stia notando un miglioramento nella sensazione di confusione. Questo indica che c’è margine di miglioramento generale.
Ti invito con tutto il cuore a rivolgerti a uno psicoterapeuta specializzato in ansia o DOC, e anche a uno psichiatra, per una valutazione clinica completa.
Intanto, quando arrivano questi pensieri spaventosi, prova a ricordarti:
“È solo un pensiero. Non è un pericolo. Non sono io.”
Questa frase può aiutarti a spezzare il circolo ansia → pensiero → panico.
La tua sofferenza è reale, ma non indica che tu stia perdendo il senno. Al contrario, la tua consapevolezza è il segno più chiaro che sei lucido e capace di chiedere aiuto. Il tuo coraggio nel parlarne è il primo passo verso la guarigione.
Un caro saluto,
Dott. Michele Basigli
Psicologo Clinico
Gentile utente,
Capisco quanto queste sensazioni possano spaventarla, soprattutto durante un attacco di panico. Da ciò che descrive, non si tratta di deliri, perché lei riconosce che sono paure e non realtà. Questo è un aspetto molto importante.
Le esperienze che racconta (sentirsi osservato, paura di impazzire, pensieri aggressivi indesiderati) sono comuni nei disturbi d’ansia e nelle ossessioni, soprattutto in un periodo di forte stress.
Se la confusione sta migliorando, è un segnale positivo. Tuttavia, vista la sofferenza che sta vivendo, le consiglio di rivolgersi a uno specialista (psicologo o psichiatra) per un supporto mirato.
Rimango a disposizione per ogni chiarimento.
Dott.ssa Veronica Savio
Capisco quanto queste sensazioni possano spaventarla, soprattutto durante un attacco di panico. Da ciò che descrive, non si tratta di deliri, perché lei riconosce che sono paure e non realtà. Questo è un aspetto molto importante.
Le esperienze che racconta (sentirsi osservato, paura di impazzire, pensieri aggressivi indesiderati) sono comuni nei disturbi d’ansia e nelle ossessioni, soprattutto in un periodo di forte stress.
Se la confusione sta migliorando, è un segnale positivo. Tuttavia, vista la sofferenza che sta vivendo, le consiglio di rivolgersi a uno specialista (psicologo o psichiatra) per un supporto mirato.
Rimango a disposizione per ogni chiarimento.
Dott.ssa Veronica Savio
La paura è l'emozione più antica ed importante che abbiamo. Immagini che se la evita va verso la paranoia e l'ossessione, se la affronta va verso il coraggio.
La paura ci porta nelle nostre angosce, come i bambini che hanno paura del mostro nell'armadio... Che fare? Portarli con coraggio, rassicurazione e dolcezza ad aprire l'armadio. Nell'immaginario, nelle fantasie e nei sogni la paura è sempre più grande della realtà. Un percorso di psicoterapia potrà aiutarla ad affrontare questi vissuti.
La paura ci porta nelle nostre angosce, come i bambini che hanno paura del mostro nell'armadio... Che fare? Portarli con coraggio, rassicurazione e dolcezza ad aprire l'armadio. Nell'immaginario, nelle fantasie e nei sogni la paura è sempre più grande della realtà. Un percorso di psicoterapia potrà aiutarla ad affrontare questi vissuti.
Gentile Signore,
quello che sta vivendo non è un delirio, ma il risultato di un’intensa attivazione ansiosa, alimentata da pensieri intrusivi e da un tentativo costante di controllare la mente.
Il fatto che lei distingua chiaramente tra pensieri e realtà — dicendo ad esempio “sono solo pensieri, non convinzioni” — è la prova che non sta delirando, né impazzendo. Chi ha un delirio non lo mette in discussione, ci crede totalmente. Lei invece osserva, teme, analizza.
L’errore comune è credere che per stare meglio serva “capire” o “eliminare” questi pensieri. Ma l’approccio strategico ci insegna che più combatte una paura immaginaria, più quella paura prende potere.
Le propongo un piccolo paradosso terapeutico:
la prossima volta che arriva uno di questi pensieri (paura di impazzire, presenze, fare del male), invece di evitarlo, lo segua per 60 secondi. Si chieda: “e se fosse vero, cosa succederebbe esattamente?”
Potrebbe scoprire che affrontare il pensiero volontariamente lo svuota della sua forza.
Sta già migliorando. Ora si tratta non di resistere ai pensieri, ma di lasciarli passare, come nuvole che non definiscono il cielo.
Cordialmente,
Dott.ssa Francesca Gottofredi
quello che sta vivendo non è un delirio, ma il risultato di un’intensa attivazione ansiosa, alimentata da pensieri intrusivi e da un tentativo costante di controllare la mente.
Il fatto che lei distingua chiaramente tra pensieri e realtà — dicendo ad esempio “sono solo pensieri, non convinzioni” — è la prova che non sta delirando, né impazzendo. Chi ha un delirio non lo mette in discussione, ci crede totalmente. Lei invece osserva, teme, analizza.
L’errore comune è credere che per stare meglio serva “capire” o “eliminare” questi pensieri. Ma l’approccio strategico ci insegna che più combatte una paura immaginaria, più quella paura prende potere.
Le propongo un piccolo paradosso terapeutico:
la prossima volta che arriva uno di questi pensieri (paura di impazzire, presenze, fare del male), invece di evitarlo, lo segua per 60 secondi. Si chieda: “e se fosse vero, cosa succederebbe esattamente?”
Potrebbe scoprire che affrontare il pensiero volontariamente lo svuota della sua forza.
Sta già migliorando. Ora si tratta non di resistere ai pensieri, ma di lasciarli passare, come nuvole che non definiscono il cielo.
Cordialmente,
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Salve, quello che descrive indica un momento di sofferenza che merita attenzione e una valutazione approfondita da parte di uno psicoterapeuta. Al di là delle cause specifiche, che potranno essere esplorate con l’aiuto di uno specialista, iniziare un percorso di supporto psicologico può offrirle strumenti concreti per affrontare gli attacchi di panico e recuperare una sensazione di equilibrio e benessere nella vita quotidiana.
Ha già compiuto un passo importante nel chiedere aiuto. Un caro saluto, Dott. Gitano
Ha già compiuto un passo importante nel chiedere aiuto. Un caro saluto, Dott. Gitano
Capisco la sua preoccupazione. La sensazione di confusione e il mondo visto "attraverso una bolla" è chiamata derealizzazione, un comune sintomo di ansia e stress intenso, e il fatto che stia migliorando è un segnale positivo.
Le paure attuali—di essere osservato, che ci sia qualcuno in casa, o la paura di impazzire—sono ossessioni fobiche e pensieri intrusivi, tipici di uno stato d'ansia elevato. Il fatto che lei le riconosca come "paure" e non come convinzioni dimostra che il suo esame di realtà è saldo e che non si tratta di deliri.
Anche i pensieri di far male agli altri sono ossessioni e non intenzioni reali. Questi pensieri sono solo "rumore" prodotto dall'ansia che le sta causando attacchi di panico. L'elemento cruciale è che lei continui il percorso terapeutico per l'ansia: gestendo l'ansia di base, tutti questi sintomi, compresi derealizzazione e paure ossessive, si risolveranno.
Le paure attuali—di essere osservato, che ci sia qualcuno in casa, o la paura di impazzire—sono ossessioni fobiche e pensieri intrusivi, tipici di uno stato d'ansia elevato. Il fatto che lei le riconosca come "paure" e non come convinzioni dimostra che il suo esame di realtà è saldo e che non si tratta di deliri.
Anche i pensieri di far male agli altri sono ossessioni e non intenzioni reali. Questi pensieri sono solo "rumore" prodotto dall'ansia che le sta causando attacchi di panico. L'elemento cruciale è che lei continui il percorso terapeutico per l'ansia: gestendo l'ansia di base, tutti questi sintomi, compresi derealizzazione e paure ossessive, si risolveranno.
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