Buongiorno. Dopo un anno di apatia post fine relazione di 4 anni e mezzo (la mia prima relazione ser

24 risposte
Buongiorno. Dopo un anno di apatia post fine relazione di 4 anni e mezzo (la mia prima relazione seria e duratura), ho ripreso a provare emozioni mentre sono con un uomo. Per mesi ho frequentato un ragazzo ma non riuscivo a provare nulla, se non fastidio nei suoi confronti. Poi dopo averlo lasciato, ho iniziato una frequentazione puramente fisica con un uomo di 10 anni in più di me. Ci siamo sentiti per mesi e visti diverse volte e io sono sempre stata emotivamente distante e molto rigida con lui perché dato che lui è sempre rimasto ad una certa “distanza” da me (persino i baci erano poco frequenti). Abbiamo convissuto 4 giorni e lui ha dormito solo una volta con me ma non mi ha mai detto esplicitamente il perché. Solo che ultimamente…a distanza di 6 mesi io sono stata più affettuosa con lui. Ho sentito un forte impulso di abbracciarlo per salutarlo e non volevo staccarmi più. Ho provato un grande senso di pace nel farlo mentre lui mi è parso shockato dal mio comportamento e ha voluto smorzare il tutto con delle pacche sul mio sedere. Questo rapporto mi provoca due tipi di sensazioni diametricalmente opposte: positive (senso di pace quando sono con lui, farfalle allo stomaco, attrazione fisica fortissima, senso di libertà) e negative (non mi sento abbastanza per lui perché non mi ha dimostrato mai nulla di concreto e non mi sento alla sua altezza, un senso di frustrazione perché mi sento impotente e mi sembra di non avere gli strumenti per permettere che questo rapporto si evolva). Quando sono con lui ho un certo grado di ansia da prestazione che non mi permette di essere realmente me stessa perché ho sempre paura di risultare stupita ai suoi occhi o non abbastanza brava a letto. Poi alle volte ho dei comportamenti che reputo imbarazzanti tipo invece di andare a letto vicino a lui a parlare sto in piedi perché ho paura di avvicinarmi troppo e dargli fastidio (mi sembra di fare figuracce in continuazione). Ho un sacco di pensieri negativi ed ossessivi sulla mia persona che non mi permettono di vivere con totale serenità questo rapporto. Una volta quest’ansia mi capitava solo quando facevo uso di marijuana in passato che ora non uso più. Sono triste perché sono consapevole che sono io ad autosabotare questo rapporto. Mi piace la dinamica tra noi perché è libera e leggera (ciò di cui avevo bisogno dopo una relazione e frequentazione molto controllanti in cui mi sentivo profondamente giudicata in quanto mi dicevano costantemente cosa e come dovevo gestire la mia vita) e perché finalmente riesco a provare delle emozioni intense che pensavo non potevo più provare. Come posso fare per essere più tranquilla con lui? Come posso dare meno peso a questa situazione? Io ci provo così tanto a lavorare sulla mia autostima…grazie in anticipo
Dott. Valerio Borzi
Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buon pomeridiano e grazie di aver condivisione il suo pensiero.
Suggerirei di chiarire la tipologia di rapporto che state instaurando. Da un lato sembra che da parte sua ci sia voglia di una relazione di coppia duratura in cui poter condividere aspetti intimi della vita e della quotidianità, dall'altro sembra che il rapporto sia nato con finalità puramente fisiche e non per costruire un rapporto duale di coppia. Verifichi sia dentro di lei quanto desidera uno o l'altro rapporto e se c'è reale disponibilità da parte dell'altro rispetto al tipo di rapporto che vorrebbe instaurare con questa persona.
A presto
VB

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Dr. Antonio Rivetti
Psicologo, Psicoterapeuta
Caserta
Gentile Utente, non c'è nulla che non va nel suo comportamento. Ha utilizzato parole bellissime per descrivere come si sente (tradotto ... si è innamorata di questo uomo).
Continui ad essere libera, sincera e a sentire le farfalle nello stomaco senza giudicarsi o criticando ciò che fà. Non si lasci condizionare da convenzioni di come deve essere una donna in una relazione o come deve comportarsi una donna quando è in relazione con un uomo. Si lasci andare a ciò che desidera e ciò di cui ha bisogno; piuttosto, cerchi di capire le difficoltà che vive questo uomo. Che cosa non gli permette di esprimere le sue emozioni e vivere liberamente questa relazione. Parli con Lui sinceramente, con onestà; gli chieda come si sente quando è con Lei e cosa prova. Grazie.
Dott. Giacomo Cresta
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno e grazie per aver condiviso la sua esperienza. È del tutto comprensibile che, dopo un periodo di apatia e una relazione precedente che le ha imposto molte difficoltà emotive, ci siano emozioni contrastanti in una nuova situazione. L'ansia da prestazione che descrive, insieme ai pensieri negativi e ossessivi su se stessa, può essere il risultato di una paura di non essere accettata o di non essere "abbastanza", alimentata da esperienze passate in cui si è sentita giudicata o non compresa.
Per affrontare questa situazione, potrebbe essere utile concentrarsi su piccoli passi che le permettano di sentirsi più rilassata e autentica nelle interazioni con lui. La consapevolezza che si sta autosabotando è già un primo passo importante. Potrebbe cercare di ridurre l'auto-critica, riconoscendo i momenti in cui si sente bene, anche quando si percepisce un senso di pace e attrazione fisica. Inoltre, lavorare sulla gestione dell'ansia, magari con tecniche di rilassamento o respirazione profonda, può aiutarla a sentirsi più presente nel momento, riducendo la tensione che sente.
Affrontare i propri timori e insicurezze richiede tempo, ma è possibile. Continuare a lavorare sulla sua autostima, come sta facendo, e cercare di abbassare le aspettative che ha su se stessa in relazione a come dovrebbe essere il suo comportamento in una relazione, può aiutarla a sentirsi più serena e in grado di godere di ciò che sta vivendo.
Se avesse bisogno di ulteriori informazioni o volesse approfondire, non esiti a contattarmi. Cordialmente,
Dott.ssa Laura Messina
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, comprendo quanto sia complesso il momento che sta vivendo. Dal suo racconto emerge una forte ambivalenza emotiva: da un lato, il rapporto con quest’uomo le dà emozioni intense e positive, dall’altro si scontra con pensieri negativi, insicurezze e ansia che interferiscono con la sua serenità.
Innanzitutto, è importante riconoscere che il passaggio da una relazione lunga e coinvolgente a nuove esperienze può portare a difficoltà nell’aprirsi emotivamente e a timori di non sentirsi "abbastanza". È normale, dopo una relazione significativa, ritrovarsi a esplorare nuovi legami con una certa dose di incertezza e di insicurezza.
Il senso di autosabotaggio e i pensieri ossessivi che descrive potrebbero essere segnali di un’autostima ancora fragile, che condiziona il suo modo di vivere il rapporto. Sta già facendo uno sforzo notevole nel cercare di lavorare su di sé, e questo è un primo passo fondamentale. Tuttavia, potrebbe essere utile comprendere più a fondo l’origine di questi pensieri, magari con l’aiuto di un professionista che la guidi in un percorso mirato a rafforzare la sua sicurezza e a gestire l’ansia da prestazione.
La “libertà” e la leggerezza che descrive come caratteristiche positive del rapporto sono senza dubbio importanti, ma è altrettanto essenziale che lei si senta a suo agio nel mostrarsi autentica. La paura di sembrare “sbagliata” potrebbe derivare da esperienze passate che l’hanno portata a mettere in dubbio il suo valore. Per superare questo blocco, un lavoro terapeutico potrebbe aiutarla a coltivare l’autenticità nelle relazioni, accettando anche la possibilità di un certo grado di vulnerabilità.
Non si colpevolizzi per i suoi pensieri o comportamenti: sta già facendo molto cercando di capire cosa prova e cosa la blocca. Le consiglio di confrontarsi con uno psicologo per approfondire queste dinamiche, perché un supporto mirato potrebbe davvero aiutarla a vivere con maggiore serenità e a rafforzare la fiducia in se stessa. È un percorso che richiede tempo, ma può portarla a costruire relazioni più equilibrate e appaganti.
Dr. Vincenzo Cappon
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta
Castiglione delle Stiviere
Salve, "lavorare sulla propria autostima" sul sentirsi adeguati e sicuri di sé potrebbe essere la via giusta, ma non é semplice, a volte ci serve una guida che ci dica cosa fare.
Se vede che da sola non ce la fa, si rivolga ad un professionista, la via giusta potrebbe essere lì vicina.
Un caro saluto
Dott.ssa Loredana Falanga
Psicologo, Psicoterapeuta
Brindisi
Gentile utente, spesso di fronte a situazioni di rifiuto o chiusura sentimentale, iniziamo a vedere la realtà attraverso una lente offuscata: crediamo nel profondo della nostra interiorità di non essere abbastanza, di non essere all'altezza, ne'meritevoli d
i amore. Tutto ciò ci spinge a sottovalutare il nostro valore come persone uniche e originali soffocando sempre di più parti di noi per paura di non essere accettati dall'altro. L'inevitabile sofferenza che proviamo come conseguenza di tutto ciò, bloccandoci e ostacolandoci nel quotidiano, va affrontata, accolta, elaborata. Le consiglio di prendere in mano le redini della sua vita e di farlo con il supporto di un professionista esperto in tema di relazioni.
Dott.ssa Loredana Falanga
Dott.ssa Mirea Colantuono
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Marano di Napoli
Salve, non pensa che forse anche le modalità con cui lui interagisce con lei che la fa sentire così? Forse si sentirebbe più sicura se lui mostrasse più vicinanza. Le lascio questo spunto.
Dott.ssa Mirea Colantuono
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buonasera, mi permetta di dirle innanzitutto che è davvero importante il passo che ha fatto nel riconoscere e condividere queste emozioni complesse, perché è il primo passo verso una maggiore consapevolezza di sé e delle dinamiche che sta vivendo. Quello che descrive non è affatto insolito dopo una relazione lunga e intensa, soprattutto se quella relazione ha avuto un impatto significativo sulla sua autostima e sul modo in cui si percepisce nelle relazioni. È comprensibile che, dopo un periodo di apatia emotiva, il ritrovare emozioni intense possa essere tanto liberatorio quanto destabilizzante. Da un lato, si sta dando l’opportunità di vivere qualcosa di nuovo, che appare meno vincolante e più leggero; dall’altro, però, emergono insicurezze e ansie che sembrano frenare il suo desiderio di lasciarsi andare completamente. Questo conflitto interno può essere vissuto come una forma di "autosabotaggio", ma in realtà riflette semplicemente un bisogno più profondo di proteggersi da eventuali delusioni o vulnerabilità. Da un punto di vista cognitivo-comportamentale, potrebbe essere utile lavorare su due aree principali: i pensieri negativi su di sé e i comportamenti che nascono da questi pensieri. Quando parla di sentirsi "non abbastanza" per lui, di avere "paura di avvicinarsi troppo" o di fare "figuracce", sta probabilmente applicando un filtro interpretativo che le fa vedere sé stessa in modo critico e distorto. Si tratta di pensieri automatici negativi, che spesso agiscono in sottofondo senza che ce ne rendiamo conto, ma che hanno un forte impatto sul modo in cui ci comportiamo e viviamo le relazioni. Potrebbe essere utile provare a identificare questi pensieri quando emergono, annotandoli e chiedendosi se sono veramente basati su fatti concreti oppure su timori e insicurezze personali. Ad esempio, il pensiero "non sono abbastanza per lui" può essere messo in discussione: c’è davvero qualcosa che dimostri questo? O è una sensazione che nasce da esperienze passate o da insicurezze interne? Un esercizio che potrebbe aiutarla è sostituire questi pensieri con affermazioni più equilibrate e realistiche. Non si tratta di convincersi di qualcosa di forzato, ma di allenarsi a guardare le situazioni con maggiore obiettività. Per esempio, invece di "non sono abbastanza per lui", potrebbe dirsi: "Sto facendo del mio meglio per costruire un rapporto che mi faccia stare bene, e non è detto che debba essere perfetta per meritare affetto e rispetto". Per quanto riguarda i comportamenti, spesso accade che, per evitare l’ansia o la paura del rifiuto, adottiamo atteggiamenti che finiscono per rinforzare quelle stesse paure. Ad esempio, evitare di avvicinarsi a lui o rimanere "rigida" potrebbe darle un senso temporaneo di protezione, ma a lungo termine potrebbe limitare la possibilità di vivere momenti autentici e gratificanti con questa persona. Potrebbe provare a fare piccoli passi per rompere questo schema: scegliere un momento in cui si sente relativamente tranquilla per avvicinarsi a lui o esprimere un pensiero o un gesto affettuoso senza preoccuparsi eccessivamente della sua reazione. Anche qui, non si tratta di fare grandi cambiamenti subito, ma di sperimentare gradualmente nuove modalità di comportamento che possano aiutarla a sentirsi più libera e autentica. Un altro punto importante è il tema della "libertà" che lei associa a questa relazione. Questa sensazione di leggerezza, dopo esperienze passate che l’hanno fatta sentire giudicata o controllata, è un valore fondamentale per lei in questo momento, ed è importante tenerne conto. Tuttavia, la libertà che le piace in questa dinamica può coesistere con il desiderio di maggiore tranquillità e connessione emotiva. Questi due aspetti non sono in contraddizione, ma richiedono un equilibrio che può essere raggiunto attraverso la comunicazione e una maggiore fiducia in sé stessa. Infine, mi permetta di sottolineare che il lavoro sulla sua autostima è un percorso che richiede tempo e gentilezza verso sé stessi. Il fatto che stia già cercando di affrontare queste difficoltà con consapevolezza e determinazione è una dimostrazione della sua forza. La invito a essere paziente con sé stessa e a celebrare ogni piccolo passo avanti, perché sono questi che costruiscono il cambiamento. Se le risulta utile, può anche condividere alcune di queste riflessioni con il suo psicologo, in modo da ricevere un supporto mirato e specifico per la sua situazione. È importante ricordarsi che non è sola in questo percorso e che il lavoro che sta facendo su di sé ha già un grande valore. Cari saluti. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Eleonora Errante
Psicoterapeuta, Psicologo, Terapeuta
San matteo della Decima
Buonasera,
grazie mille della sua condivisione.
Io sono una psicologa psicoterapeuta sistemico relazione, EMDR Europe Practitioner (tratto gli eventi traumatici) ed esperta in RELAZIONI DISFUNZIONALI E DIPENDENZA AFFETTIVA. Il modo in cui ci relazioniamo con il nostro partner deriva dal rapporto con le nostre figure genitoriali, in particolare con la figura di attaccamento. Il partner prescelto ha un certo "odore familiare" (anche rispetto a ciò che non ci piaceva dei nostri genitori).
Com'è stato il rapporto con sua madre? Che figlia è stata? Solo facendo un lavoro introspettivo possiamo spezzare i COPIONI FAMILIARI, imparare ad AMARCI prima noi, coltivando del sano AMOR PROPRIO e solo dopo costruire relazioni amorose sane.
Il discorso poi ovviamente sarebbe molto più ampio.
Ha mai fatto un percorso di psicoterapia?
A disposizione.
In bocca al lupo!
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Salve,

potrebbe pensare ad un lavoro su di sé più nel profondo. Intraprenda un percorso di psicoterapia, la aiuterebbe ad esplorare cosa si cela dietro la sua scarsa autostima nelle relazioni. Nella speranza possa affidarsi quanto prima ad uno specialista.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Tatiana Pasino
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Gentile utente, il suo timore del giudizio e l'ansia che descrive sembrano riflettere una lotta interna tra il desiderio di intimità e la paura di non essere accettata o di non essere all’altezza. Questa tensione potrebbe nascere da esperienze passate in cui si è sentita giudicata o non abbastanza. Il primo passo per affrontare questa situazione è comprendere che i suoi sentimenti sono validi e che il percorso di autostima e consapevolezza che sta cercando di intraprendere è già un grande passo in avanti.

Le suggerirei di concentrarsi su un percorso di riflessione su di sé, che potrebbe includere delle sedute di counseling o di terapia, magari per esplorare più a fondo il legame che ha con l'idea di essere giudicata. Parlarne con un professionista può aiutarla a sciogliere alcuni di questi nodi emotivi, per comprendere meglio il suo atteggiamento verso le relazioni e il modo in cui si percepisce. Inoltre, potrebbe essere utile dedicarsi alla consapevolezza del momento presente, per imparare a staccare la mente dalle ansie e dai pensieri ossessivi, e accettare che l'intimità si costruisce nel tempo, senza la pressione di doversi sempre "dimostrare" qualcosa.

L'approccio più salutare è quello di non forzare la situazione, ma di concedersi di vivere ogni esperienza senza la paura di sbagliare o di non essere abbastanza. Essere gentile con sé stessa è fondamentale per dare spazio a una relazione sana, in cui la connessione emotiva e fisica possa evolversi senza timori di giudizio. Resto a disposizione qualora lo desiderasse, un caro saluto
Dott. Luca Vocino
Psicologo clinico, Psicologo
Trezzano Rosa
Buongiorno gentile Utente, grazie per aver condiviso con tanta sincerità la sua esperienza, che dimostra una grande consapevolezza di sé e del momento delicato che sta attraversando. È evidente che si sta impegnando molto per comprendere le sue emozioni e migliorare il suo benessere, e questo è già un passo importante.

Da ciò che descrive, sembra che la relazione con questo uomo le stia facendo riscoprire emozioni intense e una parte di sé che, dopo la sua precedente relazione e un periodo di apatia, pensava fosse persa. Allo stesso tempo, però, queste emozioni portano con sé insicurezze e ansie che la fanno sentire in qualche modo bloccata. È naturale sentirsi vulnerabile quando ci si apre a nuove dinamiche, soprattutto dopo esperienze che l’hanno segnata profondamente.

L’ansia che prova accanto a quest’uomo sembra essere legata a un forte desiderio di approvazione e al timore di non essere “abbastanza” per lui. È importante ricordare che non deve dimostrare nulla, né a lui né a nessun altro, e che il valore che ha come persona non dipende dal modo in cui lui risponde ai suoi gesti o dalle sue reazioni. Il fatto che lei provi attrazione e voglia di connettersi emotivamente è già un segno di quanto stia riscoprendo la sua capacità di aprirsi e provare sentimenti, ed è una conquista da riconoscere.

Il senso di ansia e insicurezza che descrive potrebbe avere radici non solo nella relazione attuale, ma anche in esperienze passate, come il sentirsi giudicata o controllata in relazioni precedenti. Questo può aver lasciato delle “impronte emotive” che la portano a dubitare di sé e a temere il giudizio altrui. Il fatto che ora voglia lavorare sulla sua autostima e vivere questo rapporto in modo più sereno dimostra la sua determinazione a rompere questi schemi.

Per affrontare questa situazione, potrebbe essere utile concentrarsi su alcuni aspetti:

- Coltivi la consapevolezza dei suoi bisogni e desideri. Si chieda cosa davvero desidera da questa relazione. Le piace la leggerezza e la libertà che sente con quest’uomo, ma sente anche il bisogno di maggiore affetto o sicurezza da parte sua? Riconoscere ciò che cerca e ciò che è importante per lei la aiuterà a capire meglio come muoversi.

- Dia spazio alla spontaneità. Quando sente il desiderio di avvicinarsi a lui o di condividere un gesto di affetto, provi a farlo senza anticipare le sue possibili reazioni. Ricordi che non deve sempre controllare o analizzare ogni momento: a volte lasciarsi andare può essere liberatorio.

- Accetti le emozioni senza giudicarle. È normale provare ansia o insicurezza, soprattutto in una nuova fase della sua vita emotiva. Questi sentimenti non sono un fallimento, ma una parte naturale del percorso di crescita e guarigione che sta affrontando.

- Lavori sul dialogo con lui. Se sente che il rapporto le sta a cuore, potrebbe essere utile, con il tempo, condividere in modo sincero e semplice alcune delle sue emozioni. Non deve per forza essere un discorso lungo o impegnativo: a volte bastano poche parole per far capire all’altro cosa proviamo e rafforzare la connessione.

- Continui a lavorare sulla sua autostima. Ha già fatto tanto per sé, come lasciarsi alle spalle relazioni tossiche e ricostruire la sua vita. Provi a valorizzare queste conquiste e a dedicarsi a piccoli gesti quotidiani che la facciano sentire bene con sé stessa, indipendentemente da questo uomo o da chiunque altro.

Infine, si conceda il tempo di cui ha bisogno. Le relazioni, soprattutto dopo un periodo di difficoltà, possono rappresentare un’occasione per crescere e riscoprire parti di sé. Qualunque direzione prenderà questa dinamica con lui, l’importante è che continui a mettersi al centro della sua vita, come sta già facendo.
Dott.ssa Enrica Ughelini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quartu Sant'Elena
Buonasera, innanzitutto continui a lavorare sulla sua autostima mettendo al primo posto i suoi bisogni e le sue esigenze. Solo facendo così si può vivere un rapporto sano che se poi durerà o meno questo dipenderà da entrambe le parti, non solo dal partner. Poi gestisca il rapporto nel qui e ora godendosi le piccole e le grandi cose mentre le sta vivendo, senza aspettative su qualcosa che non si può controllare.
Dott. Giorgio De Giorgi
Psicologo, Psicologo clinico
Bologna
Gent.ma,
Grazie per aver condiviso la sua esperienza. Capisco quanto possano essere confusi e contrastanti i sentimenti che sta vivendo. Sembra che lei stia cercando di capire come affrontare l'ansia e il senso di inadeguatezza che sente in questa nuova dinamica, ed è normale avere dubbi in momenti come questo.
L’autocritica e la paura di non essere abbastanza sono sentimenti che molte persone vivono, specialmente quando ci si trova in relazioni che ci fanno sentire vulnerabili. È positivo che riconosca il suo impegno nel lavorare sulla tua autostima, ma ricordi che il cambiamento non è mai immediato, e che non c'è una "formula giusta" per ogni situazione.
Per quanto riguarda il “cosa fare”, è importante sapere che non è compito di uno psicoterapeuta dire cosa dovresti fare in una situazione del genere. Ogni persona è unica, e trovare il proprio cammino è un processo molto personale. Se ld dicessi cosa fare, sarebbe non solo poco rispettoso nei suoi confronti, ma anche contrario al mio approccio, che mira ad aiutare a esplorare le sue emozioni e scelte, senza fornirle soluzioni precostituite.
Si prenda il tempo per riflettere su ciò che senti veramente e su cosa sarebbe per lei la cosa giusta, senza paura di sbagliare. Lavorare su questi aspetti, soprattutto sull'ansia e sull'autosabotaggio, può richiedere pazienza, ma i aiuterà a creare relazioni più autentiche e serene con te stessa e con gli altri

Se mai dovessi decidere di lavorare con un professionista, potrai esplorare questi temi in modo più profondo e personalizzato. In ogni caso, ti auguro davvero di trovare la serenità che meriti!
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buongiorno,

grazie per aver condiviso una situazione così complessa e carica di emozioni. È evidente che stai vivendo un momento di crescita e trasformazione, ma anche di difficoltà nell'equilibrio tra emozioni positive e negative legate a questa relazione. Da ciò che descrivi, sembrano esserci alcuni temi centrali: il senso di inadeguatezza, l'ansia da prestazione, la paura di avvicinarti emotivamente, e il bisogno di trovare serenità e autenticità nei tuoi rapporti.

Ecco alcune riflessioni e suggerimenti che potrebbero aiutarti:

Autostima e autoaccettazione: È importante lavorare sulla tua autostima, ma ricorda che è un percorso graduale. Evita di essere troppo critica con te stessa per i comportamenti che considerano "imbarazzanti". Questi spesso nascono da insicurezze temporanee che possono essere affrontate attraverso tecniche di consapevolezza e accettazione, come la Mindfulness o esercizi cognitivi per ridurre i pensieri negativi e ossessivi.

Chiarezza nei rapporti: Il tuo vissuto emotivo alterna momenti di libertà e leggerezza a sensazioni di frustrazione e insicurezza. Questo potrebbe indicare un bisogno più profondo di chiarire con questa persona le tue emozioni e aspettative. Anche se ti piace mantenere il rapporto libero, confrontarti con lui in modo sincero potrebbe aiutarti a sentirti più sicuro e a ridurre l'ansia.

Gestione dell'ansia: L'ansia da prestazione può essere alleviata cercando di focalizzarti sul momento presente, lasciando andare il giudizio su te stessa e sulle tue azioni. Tecniche di rilassamento, come la respirazione diaframmatica o esercizi di grounding, possono aiutarti a ritrovare la calma nei momenti di maggiore tensione.

Affrontare i pensieri autosabotanti: La consapevolezza che tendi ad autosabotarti è già un grande passo. Un percorso terapeutico può aiutarti a identificare le cause profonde di questi meccanismi e a trovare strategie più efficaci per superarli.

Accettare il processo di guarigione: È normale che, dopo esperienze relazionali dolorose o giudicanti, tu possa sentire una difficoltà a lasciarti andare. Non forzarti a cambiare tutto subito; accetta i tuoi tempi e celebra i piccoli progressi.

Sarebbe utile e consigliato approfondire queste tematiche con uno specialista per comprendere meglio le dinamiche relazionali e lavorare insieme su ciò che ti blocca. Un supporto professionale potrebbe aiutarti ad esplorare i tuoi vissuti e ad affrontare in modo più sereno le relazioni future.

DOTT.SSA SILVIA PARISI
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott. Vincenzo Capretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Stai vivendo emozioni intense e contrastanti in questa relazione, accompagnate da insicurezze personali e ansia. È importante accettare ciò che provi senza giudizio e lavorare sulla tua autostima, magari con esercizi pratici o il supporto di uno psicologo. Concentrati sul vivere il presente senza sovraccaricare il rapporto di aspettative e considera di comunicare in modo semplice e onesto con lui per creare maggiore serenità. Dai tempo al tempo e sii gentile con te stessa mentre esplori questa nuova fase della tua vita. Dr. Vincenzo Capretto.
Dott.ssa Ambra Bongiovanni
Psicologo, Psicologo clinico
Modena
Ti ringrazio per aver condiviso così apertamente le tue emozioni e le tue difficoltà. È evidente che stai vivendo un momento complesso, ma anche carico di nuove possibilità, in cui stai riscoprendo parti di te stessa e delle tue emozioni. Ti voglio dire che è assolutamente normale sentirsi un po' smarriti e avere dubbi su se stessi, soprattutto dopo un periodo di cambiamento importante come quello che hai attraversato.
Le emozioni che descrivi – quelle farfalle nello stomaco, il senso di pace quando sei con lui, ma anche le insicurezze e l'ansia che emergono – fanno tutte parte di un processo naturale di connessione con il tuo mondo interno. In questo momento, però, sembra che queste emozioni a volte prendano il sopravvento e ti portino a dubitare di te stessa e del tuo valore.
Un approccio che potrebbe esserti molto utile è quello della mindfulness psicosomatica. Attraverso questa pratica, puoi imparare a entrare sempre più in contatto con il tuo corpo, le tue sensazioni e i tuoi pensieri senza giudicarli, ma accettandoli con gentilezza e amore. La mindfulness ti aiuta a osservare ciò che accade dentro di te, a riconoscerlo e ad accoglierlo senza lasciarti sopraffare. È come costruire uno spazio sicuro dentro di te, dove puoi sentirti protetta e in connessione con chi sei davvero.
Quando inizi ad allenarti in questa pratica, scopri che puoi gradualmente disinnescare quei pensieri negativi e ossessivi che ti portano a sentirti "non abbastanza". La bellezza della mindfulness psicosomatica è che lavora in modo profondo sia sul corpo che sulla mente, aiutandoti a riscoprire la tua capacità di amarti e accettarti, proprio come sei.
Potresti iniziare con semplici esercizi, come dedicare qualche minuto al giorno a osservare il tuo respiro o le sensazioni del tuo corpo. Ad esempio, prova a chiederti: “Cosa sento in questo momento? Dove lo sento nel corpo?” Senza giudicare, senza voler cambiare nulla, semplicemente osservando. Questo è il primo passo per ritrovare quella calma e quella fiducia che cerchi.
Ti incoraggio a vedere questo momento non come una prova da superare, ma come un'opportunità per entrare in contatto con te stessa e imparare ad amarti sempre di più. Non devi farcela da sola, e su questa piattaforma o altrove ci sono tante figure che possono accompagnarti in questo viaggio. Insieme possiamo esplorare strumenti che ti aiuteranno a vivere con più serenità e consapevolezza, costruendo un rapporto più autentico non solo con lui, ma soprattutto con te stessa.

Un caro saluto,
Dott.ssa Ambra Bongiovanni
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Ciao, capisco che stai vivendo una situazione emotivamente complessa, dove il desiderio di essere più libera e serena in questa relazione è contrastato da dubbi e ansie che ti impediscono di godertela appieno. Ecco qualche consiglio che potrebbe aiutarti:
1. Accetta le tue emozioni: è normale sentirsi vulnerabili e insicuri, specialmente dopo un’esperienza dolorosa come una rottura importante. Prova a non giudicare te stessa per i tuoi sentimenti, ma ad accoglierli come parte del tuo processo di crescita.
2. Comunica i tuoi bisogni: Se ti senti insicura o hai bisogno di maggiore affetto, cerca di parlarne apertamente con lui. La comunicazione sincera è fondamentale per qualsiasi relazione, anche se all’inizio può sembrare difficile. Dire come ti senti non ti renderà “meno” o “più” in sua opinione, ma può aiutare entrambi a capire meglio le reciproche aspettative.
3. Lavora sull’autostima: Non essere troppo dura con te stessa. Il fatto che tu sia consapevole del tuo autosabotaggio è già un primo passo. Inizia a riconoscere i piccoli progressi, come il fatto che stai vivendo emozioni intense e positive. Ogni piccolo passo avanti conta.
4. Vivi il momento: Cerca di concentrarti sul qui e ora, invece di anticipare o preoccuparti di ciò che potrebbe accadere in futuro. Se ti capita di sentirti ansiosa, prova a respirare profondamente o a fermarti per qualche secondo per ritrovare calma e consapevolezza.
5. Non forzare nulla: A volte il non cercare di forzare un cambiamento o una connessione può portare a un miglioramento naturale. Focalizzati su come ti senti al suo fianco, piuttosto che su come “dovresti” sentirti.

Con il tempo e la consapevolezza, potresti riuscire a gestire meglio queste ansie e frustrazioni. Essere gentile con te stessa è fondamentale per trovare serenità nel rapporto.
Dott.ssa Francesca Romana Casinghini
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
buonasera, credo che le farebbe bene sciogliere questo nodo emotivo che non le permette di vivere una relazione in modo sereno e naturale. Perchè questo accada, se non è riuscita da sola a risolvere la situazione, di rivolgersi ad uno psicologo per approndire meglio cosa scatena questo blocco o conflitto che probabilmente è più profondo di quello che pensa.
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera, mi sembra che il tema del giudizio coinvolga sia le vecchie, che l'attuale relazione. Giudizio e autostima vanno di pari passo e purtroppo gli sforzi che può fare hanno spesso il risultato di sentirsi ancora più impotenti di fronte ad un vissuto che sovrasta. Io le suggerisco di cercare un aiuto per sé, per collegare scelte ed eventi al suo modo di guardarsi e di sentirsi nel mondo. Contatti uno psicoterapeuta con cui si trovi a suo agio e affronti la situazione per costruire certezze dentro di sé, le stesse che la aiuteranno in questa e in tutte le relazioni che incontrerà nella sua vita.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Antonella Bellanzon
Psicologo, Psicologo clinico
Massa
Capisco che ti trovi in un momento di grande conflitto interiore: da una parte provi emozioni intense, pace e attrazione, dall’altra l’ansia e il senso di inadeguatezza ti impediscono di lasciarti andare completamente. È un percorso complesso, soprattutto dopo esperienze relazionali passate che ti hanno fatto sentire controllata e giudicata. La tua consapevolezza di auto-sabotaggio è già un passo importante per poter lavorare su te stessa e sulla relazione. Se ti senti pronta, prova a parlare con lui in modo sincero e calmo. Condividere le tue insicurezze e ansie può aprire la porta a una maggiore comprensione reciproca. Potrebbe aiutare a chiarire le aspettative di entrambi e a trovare un equilibrio che soddisfi i bisogni di ciascuno. Anche se hai già lavorato sull’autostima, un percorso di counseling o terapia può offrirti strumenti specifici per gestire l’ansia e i pensieri negativi. Ci sono anche opzioni a basso costo o servizi online che potrebbero essere accessibili.
Dott.ssa Federica Figurella
Psicologo, Psicologo clinico
Vimodrone
Buongiorno. da quanto scrivi sembra che tu stessa stia riconoscendo un bisogno di serenità all'interno di una relazione. nessuno deve giudicare le tue scelte di vivere un rapporto libero, tuttavia chiediti che cosa ti sta dando questo rapporto con questa persona, se hanno più peso i lati positivi o i lati negativi. un rapporto si evolve in modo spontaneo con impegno da parte di entrambi i partner. se è una relazione serena quella che cerchi non necessariamente questa deve essere senza impegno. sentiti libera di prendere una decisione per te stessa senza temere il giudizio dell'altro. non devi nulla a nessuno. un percorso di supporto psicologico può essere utile per scoprire i propri strumenti personali per affrontare la vita con coraggio e determinazione. prova a pensarci. un caro saluto.
Dott.ssa Sara Petroni
Psicologo clinico, Psicologo
Tarquinia
Gentile utente,
quello che sta vivendo è molto più comune di quanto pensi, soprattutto dopo una relazione lunga che ha lasciato ferite profonde. Quando si esce da un legame che ha richiesto molto, soprattutto se ci si è sentita controllata o giudicata, è naturale che successivamente il corpo e la mente cerchino un modo diverso di stare nelle relazioni. Da un lato c’è il bisogno di leggerezza, libertà e assenza di pressione; dall’altro c’è la paura di esporsi di nuovo, di farsi vedere davvero, di essere ferita.

Le sensazioni intense che prova con quest’uomo non parlano solo di lui, ma del fatto che Lei si sta riaprendo alla possibilità di sentire. Ed è proprio quando ricomincia a provare qualcosa che emergono anche insicurezze, timori, la paura di “non essere abbastanza”. Non è autosabotaggio volontario: è una forma di protezione. Quando un legame inizia a toccarla emotivamente, scattano automatismi che servono ad evitarle un dolore già conosciuto.

La sua ansia da prestazione, il timore di invadere lo spazio dell’altro, la sensazione di fare “figuracce”, il restare in piedi invece di avvicinarsi… sono tutti segnali di quanto Lei desideri davvero essere accolta, ma allo stesso tempo tema che una vicinanza più profonda possa farla soffrire. È un conflitto interno, non il segno che la relazione sia sbagliata. In realtà, il fatto che abbia provato un impulso spontaneo e affettuoso — come abbracciarlo senza volerLa staccare — è un’indicazione che il suo sistema emotivo sta riprendendo fiducia. Ed è naturale che questo la spaventi.

Il comportamento di lui — la distanza, i gesti a volte un po’ sbrigativi, il non esporsi troppo — può accentuare le sue insicurezze, ma non necessariamente indica disinteresse. Ogni persona ha il proprio modo di stare nelle relazioni, e il suo sembra più trattenuto, forse più fisico che emotivo, ma non per questo meno autentico. La cosa più importante, però, è che Lei non perda di vista ciò che sente: il bisogno di tranquillità, di leggerezza, ma anche di sicurezza interna.

Può diventare più serena in questo rapporto iniziando a guardarlo per ciò che è oggi, senza chiedergli di essere qualcosa di diverso. E può diventare più serena con sé stessa se impara ad osservare i suoi pensieri senza lasciarli decidere per Lei. L’autostima non cresce eliminando le paure, ma imparando a muoversi con delicatezza mentre ci sono.

Se questo legame continuerà, evolverà nel tempo attraverso gesti spontanei e momenti condivisi, non attraverso performance o dimostrazioni. Se non dovesse evolvere, ciò che conta è che Lei ha ricominciato a sentire, a desiderare, ad aprirsi. Ed è già un passo profondissimo verso la guarigione.

Dott.ssa Sara Petroni

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