Buongiorno, da poco ho conosciuto un ragazzo molto affine a me per interessi, valori e visione della
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Buongiorno, da poco ho conosciuto un ragazzo molto affine a me per interessi, valori e visione della vita. Ci sono uscita un paio di volte ed ho trascorso qualche oretta in piacevole compagnia, tuttavia, non ho provato nessun tipo di attrazione fisica nei suoi riguardi e, addirittura, quando ha provato ad abbracciarmi mi sono irrigidita e non ho particolarmente gradito l'avvicinamento. Mi spiace molto, perché, riconosco che, rispetto ad altri ragazzi, lui è diverso, è una persona sana e matura...sarebbe perfetto, ecco, però esteticamente non mi attrae e, questo influisce molto anche sulla mia curiosità di conoscerlo nei suoi riguardi... nel senso, ci siamo intrattenuti qualche ora, poi, lui mi ha chiesto di bere qualcosa altro ma io sentivo che ero apposto cosi, non desideravo rimanere e l'ho salutato.
L'attrazione fisica, o meglio, l'interesse, l'attrazione verso una persona potrebbe nascere con il tempo? o è una cosa che se c'è c'è da subito? Purtroppo, in 28 anni di vita, non mi è mai capitato che scattasse con il tempo...ma avendo avuto esperienze negative dettate dall'impuslo delle emozioni del momento vorrei provare a "cambiare strada" però, poi, sento che mi mancano tutte quelle emozioni che caratterizzano i primi tempi.. e mi chiedo... quanto vale la pena? è forse un accontentarsi?
Grazie.
L'attrazione fisica, o meglio, l'interesse, l'attrazione verso una persona potrebbe nascere con il tempo? o è una cosa che se c'è c'è da subito? Purtroppo, in 28 anni di vita, non mi è mai capitato che scattasse con il tempo...ma avendo avuto esperienze negative dettate dall'impuslo delle emozioni del momento vorrei provare a "cambiare strada" però, poi, sento che mi mancano tutte quelle emozioni che caratterizzano i primi tempi.. e mi chiedo... quanto vale la pena? è forse un accontentarsi?
Grazie.
Gentile Utente,
la sua riflessione è molto sincera e mette in luce quel conflitto che spesso si vive tra ciò che “dovrebbe essere” e quello che si prova davvero. Incontrare una persona con cui si condividono interessi, valori e maturità, ma non sentire attrazione, può far sentire un po’ spaesati, come se qualcosa non andasse. In realtà non è così.
L’attrazione fisica e il desiderio sono cose complicate, difficili da spiegare o mettere in un schema preciso. A volte arrivano subito, altre volte possono crescere col tempo. Però, se come scrive, nella sua esperienza non è mai successo, allora è importante ascoltare questo suo sentire. Forse per lei il desiderio ha bisogno di una scintilla, anche piccola, per accendersi davvero.
La domanda che si pone, “quanto vale la pena?”, è importante: non c’è una risposta giusta per tutti, ma è giusto che se la faccia. Vuole cambiare strada dopo esperienze negative e questo è comprensibile però, se nel farlo sente di accontentarsi, rischia di allontanarsi da ciò che davvero vuole.
Forse non si tratta di scegliere tra “impulso o razionalità”, ma di trovare qualcosa che funzioni davvero per lei... un legame dove ci siano sia rispetto e sintonia che quella spinta a stare vicini, a lasciarsi toccare, a sentirsi coinvolti anche con il corpo, non solo con la mente.
Se vuole, possiamo provare a capire insieme cosa cerca davvero in una relazione, cosa la muove e cosa invece la trattiene. A volte basta uno spazio di ascolto per mettere un po’ di chiarezza tra quello che si pensa e quello che si sente.
Un caro saluto,
Dott.ssa Maria Francesca Copani
la sua riflessione è molto sincera e mette in luce quel conflitto che spesso si vive tra ciò che “dovrebbe essere” e quello che si prova davvero. Incontrare una persona con cui si condividono interessi, valori e maturità, ma non sentire attrazione, può far sentire un po’ spaesati, come se qualcosa non andasse. In realtà non è così.
L’attrazione fisica e il desiderio sono cose complicate, difficili da spiegare o mettere in un schema preciso. A volte arrivano subito, altre volte possono crescere col tempo. Però, se come scrive, nella sua esperienza non è mai successo, allora è importante ascoltare questo suo sentire. Forse per lei il desiderio ha bisogno di una scintilla, anche piccola, per accendersi davvero.
La domanda che si pone, “quanto vale la pena?”, è importante: non c’è una risposta giusta per tutti, ma è giusto che se la faccia. Vuole cambiare strada dopo esperienze negative e questo è comprensibile però, se nel farlo sente di accontentarsi, rischia di allontanarsi da ciò che davvero vuole.
Forse non si tratta di scegliere tra “impulso o razionalità”, ma di trovare qualcosa che funzioni davvero per lei... un legame dove ci siano sia rispetto e sintonia che quella spinta a stare vicini, a lasciarsi toccare, a sentirsi coinvolti anche con il corpo, non solo con la mente.
Se vuole, possiamo provare a capire insieme cosa cerca davvero in una relazione, cosa la muove e cosa invece la trattiene. A volte basta uno spazio di ascolto per mettere un po’ di chiarezza tra quello che si pensa e quello che si sente.
Un caro saluto,
Dott.ssa Maria Francesca Copani
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Buongiorno, grazie per aver condiviso una parte così delicata della tua esperienza e delle tue riflessioni.
L’attrazione fisica e il desiderio verso una persona sono aspetti complessi e molto soggettivi. In alcune persone, l’attrazione può effettivamente crescere nel tempo, alimentata dalla conoscenza profonda, dalla sintonia emotiva e dalla fiducia reciproca. In altre, invece, se la scintilla iniziale manca, è difficile che nasca in seguito, anche se la persona ha molte qualità positive.
Ciò che descrivi – la mancanza di curiosità, il non desiderare di prolungare l’incontro, l’irrigidimento di fronte al contatto fisico – sono segnali importanti da ascoltare. Non si tratta necessariamente di “accontentarsi” se si sceglie di investire in una relazione che non parte da una forte attrazione, ma bisogna interrogarsi su quanto, per te, la componente fisica ed emotiva sia imprescindibile per vivere un rapporto appagante. Se il legame fisico è per te un bisogno essenziale, costringerti a insistere potrebbe portare frustrazione e, nel tempo, anche sentimenti di insoddisfazione o colpa.
Detto questo, la tua domanda su “quanto vale la pena” è molto centrata: non esiste una risposta valida per tutti. È utile chiederti che tipo di relazione desideri davvero, cosa significa per te sentirti “viva” in coppia, e se vuoi provare un modo nuovo di vivere le relazioni o se la mancanza di attrazione ti lascerebbe comunque con un senso di rinuncia.
Hai già fatto un’osservazione importante su di te: finora non ti è mai successo che l’attrazione crescesse con il tempo. Questo è un dato prezioso da non ignorare, perché racconta qualcosa del tuo funzionamento affettivo. Tuttavia, le esperienze negative legate agli impulsi forti ti spingono giustamente a voler riflettere meglio prima di lasciarti trasportare dall’emozione. Il punto, forse, non è tanto reprimere o sacrificare l’attrazione, quanto imparare a riconoscere quando un’attrazione è sana e quando invece ti porta verso relazioni tossiche.
Sarebbe utile e consigliato, per approfondire questi temi in modo personalizzato e comprendere meglio i tuoi bisogni e i tuoi schemi relazionali, rivolgersi a uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi – Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
L’attrazione fisica e il desiderio verso una persona sono aspetti complessi e molto soggettivi. In alcune persone, l’attrazione può effettivamente crescere nel tempo, alimentata dalla conoscenza profonda, dalla sintonia emotiva e dalla fiducia reciproca. In altre, invece, se la scintilla iniziale manca, è difficile che nasca in seguito, anche se la persona ha molte qualità positive.
Ciò che descrivi – la mancanza di curiosità, il non desiderare di prolungare l’incontro, l’irrigidimento di fronte al contatto fisico – sono segnali importanti da ascoltare. Non si tratta necessariamente di “accontentarsi” se si sceglie di investire in una relazione che non parte da una forte attrazione, ma bisogna interrogarsi su quanto, per te, la componente fisica ed emotiva sia imprescindibile per vivere un rapporto appagante. Se il legame fisico è per te un bisogno essenziale, costringerti a insistere potrebbe portare frustrazione e, nel tempo, anche sentimenti di insoddisfazione o colpa.
Detto questo, la tua domanda su “quanto vale la pena” è molto centrata: non esiste una risposta valida per tutti. È utile chiederti che tipo di relazione desideri davvero, cosa significa per te sentirti “viva” in coppia, e se vuoi provare un modo nuovo di vivere le relazioni o se la mancanza di attrazione ti lascerebbe comunque con un senso di rinuncia.
Hai già fatto un’osservazione importante su di te: finora non ti è mai successo che l’attrazione crescesse con il tempo. Questo è un dato prezioso da non ignorare, perché racconta qualcosa del tuo funzionamento affettivo. Tuttavia, le esperienze negative legate agli impulsi forti ti spingono giustamente a voler riflettere meglio prima di lasciarti trasportare dall’emozione. Il punto, forse, non è tanto reprimere o sacrificare l’attrazione, quanto imparare a riconoscere quando un’attrazione è sana e quando invece ti porta verso relazioni tossiche.
Sarebbe utile e consigliato, per approfondire questi temi in modo personalizzato e comprendere meglio i tuoi bisogni e i tuoi schemi relazionali, rivolgersi a uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi – Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
buongiorno.
il sentimento d'amore prende molte forme quindi bisogna, prima di tutto, comprendere quali sono i suoi desideri relazionali e di intimità. Sicuramente il sentimento può anche nascere nel tempo, ma non bisogna cadere nella trappola dell'accontentarsi, come ha già fatto notare anche lei.
le consiglierei di contattare uno psicologo anche solo per fare chiarezza rispetto alla situazione che sta attualmente vivendo e quello che prova.
il sentimento d'amore prende molte forme quindi bisogna, prima di tutto, comprendere quali sono i suoi desideri relazionali e di intimità. Sicuramente il sentimento può anche nascere nel tempo, ma non bisogna cadere nella trappola dell'accontentarsi, come ha già fatto notare anche lei.
le consiglierei di contattare uno psicologo anche solo per fare chiarezza rispetto alla situazione che sta attualmente vivendo e quello che prova.
Gentile utente, grazie per aver condiviso la situazione. Capisco la tua confusione. Tocchi un tema molto autentico e comune, soprattutto in chi, dopo delusioni o esperienze negative, si interroga su cosa valga davvero la pena cercare in una relazione.
A volte l’attrazione può crescere nel tempo — soprattutto quando è legata a stima, fiducia, profondità di relazione. Ma questa crescita non è la regola, e soprattutto non può essere forzata. Non è neanche detto che accada solo perché "dovrebbe" succedere con una persona che ha tutte le caratteristiche giuste sulla carta.
Se fin dall'inizio senti disagio nel contatto fisico e non hai desiderio di approfondire, vuol dire che almeno per ora quella scintilla, anche minima, non c’è. E questo non ti rende superficiale o sbagliata. Significa che, per te, la componente emotiva e quella fisica/emotiva-sensuale devono coesistere.
Le esperienze negative del passato possono indurci a credere che dovremmo “andare con la testa” o “dare una possibilità” a chi sembra più affidabile — ma il rischio, come dici tu, è di sentirsi svuotati, di vivere un rapporto tiepido o di "accontentarsi", e questa sarebbe comunque una scelta che lascia poco spazio alla felicità autentica.
Una relazione sana non è l'opposto di una relazione passionale. È l’incontro tra entrambe le cose, tra attrazione, curiosità e rispetto reciproco.
Quindi, vale la pena aspettare o cercare chi ti faccia provare anche solo una leggera curiosità, un piacere genuino di stare insieme, fisicamente ed emotivamente. Non per forza fuochi d’artificio immediati… ma neppure indifferenza o rigidità. Non c’è un tempo standard in cui deve “scattare” qualcosa, ma se non scatta proprio nulla o addirittura senti fastidio… è un segnale che non va ignorato.
Spero di esserti stato d'aiuto. Resto a disposizione. Grazie ancora per la condivisione. Un caro saluto.
Dott. Stefano Recchia
A volte l’attrazione può crescere nel tempo — soprattutto quando è legata a stima, fiducia, profondità di relazione. Ma questa crescita non è la regola, e soprattutto non può essere forzata. Non è neanche detto che accada solo perché "dovrebbe" succedere con una persona che ha tutte le caratteristiche giuste sulla carta.
Se fin dall'inizio senti disagio nel contatto fisico e non hai desiderio di approfondire, vuol dire che almeno per ora quella scintilla, anche minima, non c’è. E questo non ti rende superficiale o sbagliata. Significa che, per te, la componente emotiva e quella fisica/emotiva-sensuale devono coesistere.
Le esperienze negative del passato possono indurci a credere che dovremmo “andare con la testa” o “dare una possibilità” a chi sembra più affidabile — ma il rischio, come dici tu, è di sentirsi svuotati, di vivere un rapporto tiepido o di "accontentarsi", e questa sarebbe comunque una scelta che lascia poco spazio alla felicità autentica.
Una relazione sana non è l'opposto di una relazione passionale. È l’incontro tra entrambe le cose, tra attrazione, curiosità e rispetto reciproco.
Quindi, vale la pena aspettare o cercare chi ti faccia provare anche solo una leggera curiosità, un piacere genuino di stare insieme, fisicamente ed emotivamente. Non per forza fuochi d’artificio immediati… ma neppure indifferenza o rigidità. Non c’è un tempo standard in cui deve “scattare” qualcosa, ma se non scatta proprio nulla o addirittura senti fastidio… è un segnale che non va ignorato.
Spero di esserti stato d'aiuto. Resto a disposizione. Grazie ancora per la condivisione. Un caro saluto.
Dott. Stefano Recchia
Buongiorno,
immagino quanto possa essere difficile trovarsi davanti a un incontro che sembra “giusto” per tanti aspetti (interessi, valori, visione della vita), ma che non suscita attrazione o desiderio. È una situazione che può far sentire in conflitto, soprattutto se in passato le emozioni forti ti hanno portata a vivere relazioni complicate, e ora senti il bisogno di provare qualcosa di più stabile e sano.
L’attrazione può nascere con il tempo o se non c’è da subito non arriverà mai? Non esiste una risposta universale… Per alcune persone sì, può svilupparsi col tempo, man mano che cresce la confidenza e la connessione emotiva. Per altre, invece, l’attrazione è un segnale iniziale necessario, e se non c’è, difficilmente si costruisce in seguito. Hai accennato al fatto che nella tua esperienza non ti è mai capitato che nascesse dopo, e questo è un elemento importante da considerare; i segnali che descrivi (disagio nel contatto fisico e desiderio di concludere presto l’incontro) sembrano indicare che, almeno per ora, manca quel coinvolgimento spontaneo che ti fa venire voglia di scoprire l’altro... Detto ciò, non c’è bisogno di decidere tutto subito. Può anche essere utile darti ancora un po’ di tempo per capire meglio cosa provi, purché tu senta di farlo in modo autentico, senza forzarti.
immagino quanto possa essere difficile trovarsi davanti a un incontro che sembra “giusto” per tanti aspetti (interessi, valori, visione della vita), ma che non suscita attrazione o desiderio. È una situazione che può far sentire in conflitto, soprattutto se in passato le emozioni forti ti hanno portata a vivere relazioni complicate, e ora senti il bisogno di provare qualcosa di più stabile e sano.
L’attrazione può nascere con il tempo o se non c’è da subito non arriverà mai? Non esiste una risposta universale… Per alcune persone sì, può svilupparsi col tempo, man mano che cresce la confidenza e la connessione emotiva. Per altre, invece, l’attrazione è un segnale iniziale necessario, e se non c’è, difficilmente si costruisce in seguito. Hai accennato al fatto che nella tua esperienza non ti è mai capitato che nascesse dopo, e questo è un elemento importante da considerare; i segnali che descrivi (disagio nel contatto fisico e desiderio di concludere presto l’incontro) sembrano indicare che, almeno per ora, manca quel coinvolgimento spontaneo che ti fa venire voglia di scoprire l’altro... Detto ciò, non c’è bisogno di decidere tutto subito. Può anche essere utile darti ancora un po’ di tempo per capire meglio cosa provi, purché tu senta di farlo in modo autentico, senza forzarti.
Gentile utente,
In un rapporto sano dovrebbe esserci sia testa sia cuore. Una relazione in cui prevale solo il raziocinio, la ragione e manca il cuore diventa quasi un contratto alla fine. La sua durata è legata al progetto che si vuole portare avanti ma manca l’intimità.
Mentre, un rapporto in cui prevale solo la passione ma manca un progetto comune e la progettualità è destinato a concludersi una volta che la passione inizia a calare.
Credo che il tuo istinto già ti abbai fornito le risposte che cerchi, non rassegnarti ad un rapporto poco equilibrato e incompleto.
Rimango a disposizione,
Dott.ssa Chiara Roselletti
In un rapporto sano dovrebbe esserci sia testa sia cuore. Una relazione in cui prevale solo il raziocinio, la ragione e manca il cuore diventa quasi un contratto alla fine. La sua durata è legata al progetto che si vuole portare avanti ma manca l’intimità.
Mentre, un rapporto in cui prevale solo la passione ma manca un progetto comune e la progettualità è destinato a concludersi una volta che la passione inizia a calare.
Credo che il tuo istinto già ti abbai fornito le risposte che cerchi, non rassegnarti ad un rapporto poco equilibrato e incompleto.
Rimango a disposizione,
Dott.ssa Chiara Roselletti
L’intesa emotiva e valoriale è importante, ma l’attrazione fisica fa parte dell’equilibrio relazionale e non è superficiale. A volte può nascere con il tempo, a volte scatta subito. Ascolta ciò che senti, senza forzarti in una direzione solo perché sembra quella giusta “razionalmente”.
Buon pomeriggio. Nelle diverse situazioni della vita non ci sono protocolli da seguire o emozioni che necessariamente devono sentirsi ai primi tempi, sicuramente da ciò che dice emerge che ha conosciuto una persona che potrebbe essere interessante ma verso cui non c'è attrazione e questo va tenuto presente. Se emerge il desiderio, legittimo, di una relazione e quindi di conoscere qualcuno verso cui dirigere quella spinta, è possibile iniziare a comprendere la posizione che abitata rispetto a questa tematica.
Grazie per aver chiesto un aiuto e se vuole può contattarmi.
Grazie per aver chiesto un aiuto e se vuole può contattarmi.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, la domanda che pone è molto importante e tocca un aspetto delicato di come funzionano le relazioni e di come si combinano testa ed emozioni. Intanto voglio dirle che è molto lucida e sincera nell’osservare quello che prova e che non prova, e questo è già un punto di partenza prezioso per non ritrovarsi a vivere legami che non rispecchiano davvero ciò che desidera. Capita spesso di incontrare qualcuno che, sulla carta, sembra perfetto: condivide interessi, valori, ha un modo di fare rispettoso e maturo, rappresenta quel “bravo ragazzo” che molti direbbero di non lasciarsi scappare. Ma la relazione non è fatta solo di punti in comune o di qualità oggettive. C’è una parte istintiva, corporea, sensoriale, che non si può forzare né simulare. L’attrazione fisica, come sta sperimentando, è un segnale importante perché mette in moto curiosità, desiderio di avvicinarsi, voglia di condividere intimità. Se viene a mancare, diventa difficile costruire un rapporto che possa reggere nel tempo senza trasformarsi in una bella amicizia o in una compagnia rassicurante ma priva di quella scintilla che fa la differenza. Lei si chiede se l’attrazione possa nascere dopo. Da un punto di vista cognitivo-comportamentale, possiamo dire che l’attrazione fisica non è qualcosa di completamente immutabile, perché ci sono casi in cui la conoscenza più profonda di una persona, la scoperta di lati nuovi del carattere, possono far emergere una forma di desiderio che prima era sopita. Tuttavia, se fin dai primi contatti sente un rifiuto o un disagio nel contatto fisico, come nel caso dell’abbraccio che l’ha fatta irrigidire, è probabile che il corpo stia già comunicando qualcosa di chiaro. Spesso questa sensazione non si capovolge con il tempo, a meno che non ci siano blocchi interni, paure o difese che inibiscono l’attrazione. Ma da quello che racconta, non sembra emergere una paura dell’intimità in generale, piuttosto una mancanza di una connessione di tipo fisico con questa persona specifica. Molte volte chi, come lei, ha vissuto esperienze deludenti dettate dall’impulso del momento, prova a scegliere con più razionalità, pensando che partire da un’affinità mentale possa proteggere da errori passati. È comprensibile voler cercare qualcosa di più sano e stabile, ma è altrettanto vero che eliminare del tutto quella parte emotiva ed istintiva rischia di trasformarsi in una forma di accontentarsi. Il punto non è dover scegliere tra la passione e la stabilità, ma riuscire a trovare un equilibrio in cui l’attrazione fisica e quella mentale camminino insieme, anche se magari con un’intensità diversa rispetto agli slanci adolescenziali. In questo momento sarebbe utile chiedersi: che cosa desidera davvero? Cosa significa per lei sentirsi coinvolta? Quanto è disposta a provare a dare tempo a questa conoscenza senza però forzarsi? Perché è importante non vivere questa situazione come un compito o una prova di maturità: l’attrazione non si costruisce a tavolino. A volte è più utile concedersi di dire con onestà che una persona può essere speciale, ma non per la dimensione sentimentale. In questo modo si risparmia a sé stessi e all’altro la frustrazione di restare in attesa di qualcosa che non arriva. Non si senta sbagliata nel provare (o non provare) quello che prova. L’amore maturo non esclude l’attrazione, ma la integra, la incanala in una forma più profonda e consapevole. E se fino a oggi non le è mai successo che nascesse col tempo, forse il suo modo di sentire le relazioni le sta già indicando che ha bisogno di quella scintilla iniziale per lasciarsi andare con autenticità. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Buonasera, la ringrazio per aver condiviso con noi la sua storia. Purtroppo non esiste una ricetta uguale per tutti, una via sicura, un percorso prestabilito quando si parla di amore, quindi alla sua domanda non c'è risposta. Quello che le consiglio è di lasciarsi andare quando inizia una relazione, senza fare troppe domande e godendosi la relazione stessa.
Se desidera parlarne, io sono a disposizione anche online
dott.sa Elena Bonini
Se desidera parlarne, io sono a disposizione anche online
dott.sa Elena Bonini
Le domande che si sta ponendo sono profonde e molto comuni quando ci si ritrova in una nuova conoscenza che, pur avendo molte caratteristiche “giuste”, non suscita quel coinvolgimento emotivo o fisico che ci si aspetterebbe.
Ogni relazione attraversa diverse fasi: inizialmente ci può essere un’attrazione, una curiosità, una spinta emotiva o fisica che porta a voler conoscere l’altro più a fondo. Ma non per tutti queste sensazioni emergono con la stessa intensità o negli stessi tempi. In alcune persone, l’attrazione può nascere con il tempo, mano a mano che cresce la confidenza, il senso di sicurezza, la stima reciproca. Per altre, invece, il desiderio, l’interesse fisico o emotivo sono elementi che si attivano da subito, e la loro assenza rende difficile proseguire con genuino entusiasmo. Nel suo caso, sembra che il corpo abbia parlato in modo chiaro: si è irrigidita quando lui ha provato ad avvicinarsi, non ha sentito il desiderio di prolungare l’incontro, non è scattata quella curiosità profonda che spinge ad andare oltre. Sono segnali da ascoltare con rispetto, senza forzature. Questo non significa necessariamente chiudere subito, ma osservare con attenzione e gentilezza ciò che sta accadendo dentro di sé.
Capisco il suo desiderio di provare a cambiare approccio, soprattutto se in passato si è trovata coinvolta in relazioni nate sull’onda dell’impulso e rivelatesi poi dolorose. È molto comprensibile che ora desideri qualcosa di diverso, più stabile e sano, tuttavia, è importante distinguere tra il desiderio di fare scelte più consapevoli e il rischio di andare contro ciò che sente profondamente, nel tentativo di “fare la cosa giusta”. Il fatto che lui sia una persona matura, affine nei valori e con cui si trova bene, è sicuramente positivo, ma la mancanza di attrazione, se sentita in modo netto, può influenzare il desiderio di approfondire la relazione e può spegnere quella spinta naturale a investire tempo ed energia nell’altro. Le esperienze passate, soprattutto quelle dolorose, hanno un forte impatto sul modo in cui ci avviciniamo a nuove relazioni. A volte ci rendono più cauti, a volte ci portano a mettere in dubbio ciò che proviamo, temendo di sbagliare di nuovo, ma queste esperienze, se comprese e integrate, possono anche diventare una bussola preziosa per capire meglio cosa davvero vogliamo, cosa ci fa stare bene e cosa invece rischia di farci perdere noi stessi.
Forse la domanda da porsi non è tanto “mi sto accontentando?”, quanto: “sto rispettando ciò che sento, anche se non corrisponde a quello che ‘dovrebbe’ essere giusto?”. Questo incontro può essere un’opportunità per conoscersi meglio: per esplorare i propri bisogni, i propri tempi, il modo in cui si attiva il desiderio, il valore che dà alla connessione fisica e a quella emotiva. Non c’è una risposta univoca su quanto valga la pena continuare a investire: dipende da quanto sente che, pur senza una forte attrazione iniziale, potrebbe esserci lo spazio per una scoperta diversa, che parta da una base solida e rispettosa. Ma se quella spinta non c’è, e non sente di volerla cercare, è importante che possa accogliere anche questa verità, senza colpevolizzarsi.
Qualunque sia la direzione che sceglierà, si ricordi che il primo passo è sempre ascoltare se stessa con onestà e gentilezza. È lì che inizia ogni relazione significativa: dal rispetto profondo dei propri bisogni e della propria autenticità.
Resto a disposizione se desidera continuare a riflettere su questi temi.
Dr.ssa Rosalia Paternoster
Ogni relazione attraversa diverse fasi: inizialmente ci può essere un’attrazione, una curiosità, una spinta emotiva o fisica che porta a voler conoscere l’altro più a fondo. Ma non per tutti queste sensazioni emergono con la stessa intensità o negli stessi tempi. In alcune persone, l’attrazione può nascere con il tempo, mano a mano che cresce la confidenza, il senso di sicurezza, la stima reciproca. Per altre, invece, il desiderio, l’interesse fisico o emotivo sono elementi che si attivano da subito, e la loro assenza rende difficile proseguire con genuino entusiasmo. Nel suo caso, sembra che il corpo abbia parlato in modo chiaro: si è irrigidita quando lui ha provato ad avvicinarsi, non ha sentito il desiderio di prolungare l’incontro, non è scattata quella curiosità profonda che spinge ad andare oltre. Sono segnali da ascoltare con rispetto, senza forzature. Questo non significa necessariamente chiudere subito, ma osservare con attenzione e gentilezza ciò che sta accadendo dentro di sé.
Capisco il suo desiderio di provare a cambiare approccio, soprattutto se in passato si è trovata coinvolta in relazioni nate sull’onda dell’impulso e rivelatesi poi dolorose. È molto comprensibile che ora desideri qualcosa di diverso, più stabile e sano, tuttavia, è importante distinguere tra il desiderio di fare scelte più consapevoli e il rischio di andare contro ciò che sente profondamente, nel tentativo di “fare la cosa giusta”. Il fatto che lui sia una persona matura, affine nei valori e con cui si trova bene, è sicuramente positivo, ma la mancanza di attrazione, se sentita in modo netto, può influenzare il desiderio di approfondire la relazione e può spegnere quella spinta naturale a investire tempo ed energia nell’altro. Le esperienze passate, soprattutto quelle dolorose, hanno un forte impatto sul modo in cui ci avviciniamo a nuove relazioni. A volte ci rendono più cauti, a volte ci portano a mettere in dubbio ciò che proviamo, temendo di sbagliare di nuovo, ma queste esperienze, se comprese e integrate, possono anche diventare una bussola preziosa per capire meglio cosa davvero vogliamo, cosa ci fa stare bene e cosa invece rischia di farci perdere noi stessi.
Forse la domanda da porsi non è tanto “mi sto accontentando?”, quanto: “sto rispettando ciò che sento, anche se non corrisponde a quello che ‘dovrebbe’ essere giusto?”. Questo incontro può essere un’opportunità per conoscersi meglio: per esplorare i propri bisogni, i propri tempi, il modo in cui si attiva il desiderio, il valore che dà alla connessione fisica e a quella emotiva. Non c’è una risposta univoca su quanto valga la pena continuare a investire: dipende da quanto sente che, pur senza una forte attrazione iniziale, potrebbe esserci lo spazio per una scoperta diversa, che parta da una base solida e rispettosa. Ma se quella spinta non c’è, e non sente di volerla cercare, è importante che possa accogliere anche questa verità, senza colpevolizzarsi.
Qualunque sia la direzione che sceglierà, si ricordi che il primo passo è sempre ascoltare se stessa con onestà e gentilezza. È lì che inizia ogni relazione significativa: dal rispetto profondo dei propri bisogni e della propria autenticità.
Resto a disposizione se desidera continuare a riflettere su questi temi.
Dr.ssa Rosalia Paternoster
La tua domanda chiave è: può l’attrazione nascere col tempo, o se non c’è subito è segno che non nascerà mai?
La risposta non è univoca, perché dipende dalla persona e dalla natura dell’attrazione. Ma ti offro alcune riflessioni per aiutarti a orientarti.
L’attrazione può crescere, ma non sempre lo fa
Ci sono persone che raccontano di non aver sentito “nulla” all’inizio e poi, col tempo, si sono accorte di provare qualcosa di profondo. Questo accade soprattutto quando:
L’altro diventa via via più interessante e sorprendente
Si sperimenta una connessione emotiva che crea un tipo diverso di desiderio
L’attrazione fisica non era del tutto assente, solo “silenziosa”
Ma nel tuo caso, il corpo ti ha già dato un segnale chiaro: l’irrigidimento all’abbraccio, il rifiuto dell’avvicinamento. Questo è importante da ascoltare, perché difficilmente il corpo mente.
Desiderare la persona giusta non dovrebbe sembrare un dovere
Dal tuo messaggio si percepisce che apprezzi sinceramente la bontà e la maturità di questo ragazzo. Ma ti stai anche chiedendo:
"Vale la pena provarci con qualcuno che non mi fa battere il cuore solo perché è sano?"
E la verità è che una relazione non può reggersi solo su qualità oggettive, per quanto importanti. La scintilla, il desiderio, la voglia di stare con qualcuno – non per gentilezza, ma per impulso autentico – non sono un lusso, sono fondamentali.
Cambiare strada non significa forzarsi Hai detto una cosa molto vera:
"Ho avuto esperienze negative dettate dall’impulso delle emozioni del momento, vorrei cambiare strada."
Questo è un pensiero maturo, e merita rispetto. Ma cambiare approccio non deve voler dire accettare il vuoto emotivo come prezzo per la sicurezza. Forse la vera sfida non è scegliere tra “passione e disastro” o “tranquillità e apatia”, ma aspettare qualcuno che sia entrambi: emozione e equilibrio.
Accontentarsi è diverso dal concedersi una possibilità
Se ti stessi dicendo “non mi attrae, però potrei conoscerlo ancora un po’ per vedere se qualcosa si smuove”, senza pressioni, potresti anche farlo. Ma se già ti senti svuotata, se già senti che ti manca la voglia di rivederlo, allora no, non è dare una possibilità. È, forse, accontentarsi.
E tu, da come scrivi, sei una persona che sente in profondità, che desidera presenza e verità. Non meriti compromessi “di testa” se il cuore e il corpo non sono d’accordo.
In sintesi
L’attrazione può crescere, ma non è garantito. Se il tuo corpo e la tua emotività non rispondono, è difficile che cambi drasticamente.
Apprezzare una persona non è uguale a desiderarla.
Dott.ssa Antonella Bellanzon
La risposta non è univoca, perché dipende dalla persona e dalla natura dell’attrazione. Ma ti offro alcune riflessioni per aiutarti a orientarti.
L’attrazione può crescere, ma non sempre lo fa
Ci sono persone che raccontano di non aver sentito “nulla” all’inizio e poi, col tempo, si sono accorte di provare qualcosa di profondo. Questo accade soprattutto quando:
L’altro diventa via via più interessante e sorprendente
Si sperimenta una connessione emotiva che crea un tipo diverso di desiderio
L’attrazione fisica non era del tutto assente, solo “silenziosa”
Ma nel tuo caso, il corpo ti ha già dato un segnale chiaro: l’irrigidimento all’abbraccio, il rifiuto dell’avvicinamento. Questo è importante da ascoltare, perché difficilmente il corpo mente.
Desiderare la persona giusta non dovrebbe sembrare un dovere
Dal tuo messaggio si percepisce che apprezzi sinceramente la bontà e la maturità di questo ragazzo. Ma ti stai anche chiedendo:
"Vale la pena provarci con qualcuno che non mi fa battere il cuore solo perché è sano?"
E la verità è che una relazione non può reggersi solo su qualità oggettive, per quanto importanti. La scintilla, il desiderio, la voglia di stare con qualcuno – non per gentilezza, ma per impulso autentico – non sono un lusso, sono fondamentali.
Cambiare strada non significa forzarsi Hai detto una cosa molto vera:
"Ho avuto esperienze negative dettate dall’impulso delle emozioni del momento, vorrei cambiare strada."
Questo è un pensiero maturo, e merita rispetto. Ma cambiare approccio non deve voler dire accettare il vuoto emotivo come prezzo per la sicurezza. Forse la vera sfida non è scegliere tra “passione e disastro” o “tranquillità e apatia”, ma aspettare qualcuno che sia entrambi: emozione e equilibrio.
Accontentarsi è diverso dal concedersi una possibilità
Se ti stessi dicendo “non mi attrae, però potrei conoscerlo ancora un po’ per vedere se qualcosa si smuove”, senza pressioni, potresti anche farlo. Ma se già ti senti svuotata, se già senti che ti manca la voglia di rivederlo, allora no, non è dare una possibilità. È, forse, accontentarsi.
E tu, da come scrivi, sei una persona che sente in profondità, che desidera presenza e verità. Non meriti compromessi “di testa” se il cuore e il corpo non sono d’accordo.
In sintesi
L’attrazione può crescere, ma non è garantito. Se il tuo corpo e la tua emotività non rispondono, è difficile che cambi drasticamente.
Apprezzare una persona non è uguale a desiderarla.
Dott.ssa Antonella Bellanzon
Gent.ma,
la sua riflessione è estremamente lucida e tocca un nodo molto comune, ma spesso poco discusso, il conflitto tra la ricerca di una relazione sana e stabile e il desiderio di sentirsi emotivamente e fisicamente coinvolti.
L’attrazione fisica non sempre è immediata, ma è altrettanto vero che in alcune persone tende a manifestarsi presto o non manifestarsi affatto. Se nella sua esperienza passata non ha mai provato attrazione “cresciuta col tempo”, è importante ascoltare anche questo come un tratto personale, e non forzarsi in una direzione che potrebbe farla sentire svuotata o “fuori posto”.
La maturità non sta nel “accontentarsi”, ma nel imparare a riconoscere i propri bisogni reali, distinguendo l’impulso dall’idealizzazione, ma anche rispettando la propria autenticità emotiva e corporea. L’amore sano non si fonda solo su compatibilità intellettuali e valori condivisi, ma anche su una dimensione di desiderio, curiosità e apertura emotiva, che non si possono costruire solo con la volontà.
Forse non è tanto una questione di “cambiare strada”, quanto di trovare un equilibrio nuovo, dove l’affinità e il rispetto non siano l’unico parametro, ma neanche l’unica cosa che conta.
Si dia il permesso di scegliere senza giudicarsi, e soprattutto senza colpa. Ogni relazione, anche potenzialmente “perfetta”, deve poter vibrare anche nel corpo e nel cuore. Se questo non accade, è legittimo chiedersi se valga davvero la pena insistere.
Un caro saluto.
la sua riflessione è estremamente lucida e tocca un nodo molto comune, ma spesso poco discusso, il conflitto tra la ricerca di una relazione sana e stabile e il desiderio di sentirsi emotivamente e fisicamente coinvolti.
L’attrazione fisica non sempre è immediata, ma è altrettanto vero che in alcune persone tende a manifestarsi presto o non manifestarsi affatto. Se nella sua esperienza passata non ha mai provato attrazione “cresciuta col tempo”, è importante ascoltare anche questo come un tratto personale, e non forzarsi in una direzione che potrebbe farla sentire svuotata o “fuori posto”.
La maturità non sta nel “accontentarsi”, ma nel imparare a riconoscere i propri bisogni reali, distinguendo l’impulso dall’idealizzazione, ma anche rispettando la propria autenticità emotiva e corporea. L’amore sano non si fonda solo su compatibilità intellettuali e valori condivisi, ma anche su una dimensione di desiderio, curiosità e apertura emotiva, che non si possono costruire solo con la volontà.
Forse non è tanto una questione di “cambiare strada”, quanto di trovare un equilibrio nuovo, dove l’affinità e il rispetto non siano l’unico parametro, ma neanche l’unica cosa che conta.
Si dia il permesso di scegliere senza giudicarsi, e soprattutto senza colpa. Ogni relazione, anche potenzialmente “perfetta”, deve poter vibrare anche nel corpo e nel cuore. Se questo non accade, è legittimo chiedersi se valga davvero la pena insistere.
Un caro saluto.
Buongiorno, quello che provi è assolutamente valido ma sarebbe interessante capire cos'è che ti attrae di altri ma che alla fine ti fanno stare male. Quindi mi verrebbe da pensare se la parte fisica è così rilevante sapendo che non andrebbe comunque bene la relazione. Forse proverei ancora a frequentarlo e vedere se cambia qualcosa, senza pregiudizi. L'irrigidirsi in un abbraccio può significare tante cose come la paura a lasciarsi andare (anche con un amico ci si abbraccia anche se non si ha attrazione fisica ma si è comunque rilassati). Può essere un tuo blocco a permetterti di essere felice o davvero non è la persona giusta. L'attrazione fisica cresce grazie anche al fascino di come uno parla, degli interessi.. da tanti fattori che non includono il lato fisico. Ad oggi forse per timore ragioni molto con la razionalità e questo serve per difenderci, sperimenta e continua a valutare lui come anche altri e piano piano permettendoti di trovare la persona adatta a te arriverà.
Potrebbe anche essere utile un dialogo con un professionista in modo da capire cosa stai cercando e cosa hai "attirato" fino ad ora e perchè.
Rimango a disposizione, Dott.ssa Casumaro Giada
Potrebbe anche essere utile un dialogo con un professionista in modo da capire cosa stai cercando e cosa hai "attirato" fino ad ora e perchè.
Rimango a disposizione, Dott.ssa Casumaro Giada
Buongiorno gentile Utente, la ringrazio per aver condiviso un pensiero così intimo e complesso, che tocca corde profonde dell’esperienza affettiva e relazionale. Le sue riflessioni sono molto lucide e pongono interrogativi che molte persone, anche in fasi diverse della vita, si trovano a fare: quanto conta l’attrazione fisica? Può nascere col tempo? È possibile costruire qualcosa di profondo con una persona che “sulla carta” sembra perfetta, ma che non riesce a far vibrare corde più viscerali?
Quello che descrive con grande onestà è un’esperienza comune ma spesso difficile da accettare: la discrepanza tra ciò che la mente riconosce come “giusto” e ciò che il corpo o il cuore desiderano davvero. Lei ha incontrato una persona valida, in linea con i suoi valori e con la sua visione della vita (aspetti che rappresentano un terreno prezioso e solido per costruire qualcosa) ma sente che manca quel richiamo emotivo, fisico, spontaneo, che spesso accende il desiderio di approfondire e di lasciarsi coinvolgere.
È importante riconoscere che non si tratta né di superficialità né di mancanza di maturità. L’attrazione è un linguaggio del tutto peculiare, che unisce aspetti biologici, emotivi, relazionali e simbolici. In alcune persone può davvero crescere nel tempo, alimentata dalla vicinanza, dalla fiducia, dalla complicità. Ma in altre, come lei stessa nota nella sua esperienza, questa scintilla sembra essere necessaria fin da subito per far nascere la motivazione autentica a esplorare l’altro.
Proprio perché lei è consapevole delle esperienze passate, più impulsive e forse dolorose, oggi si sta chiedendo se valga la pena cambiare approccio. È un’intenzione nobile, segno di una crescita personale. Tuttavia, questo “cambiare strada” non deve tradursi in un tentativo di forzarsi, di andare contro ciò che sente nel profondo, solo per rispondere a un’idea di maturità o per paura di ricadere nei vecchi schemi.
La domanda che pone "è forse un accontentarsi?" è centrale. E la risposta non può essere universale: dipende da quanto per lei è importante sentirsi coinvolta anche sul piano del desiderio, del corpo, dell’intuizione. Per molte persone, la sintonia intellettuale ed emotiva è necessaria ma non sufficiente. Sentire il desiderio di abbracciare l’altro, di stargli vicino, di farsi toccare, è parte della costruzione di una relazione intima e vitale. Se questa parte manca, può nascere con il tempo, sì, ma non per forza. E forzarsi a rimanere in una direzione che non coinvolge profondamente potrebbe rischiare di trasformarsi in frustrazione, oppure in un senso sottile ma persistente di inautenticità.
In definitiva, ascoltare sé stessa (con rispetto, con curiosità e senza giudizio) resta il miglior punto di partenza. Lei ha già fatto un passo importante: non si è lasciata trascinare solo dall’impulso, ma sta cercando una via che le permetta di vivere una relazione più piena e consapevole. Il fatto che si ponga queste domande indica che il desiderio di amare in modo diverso, più profondo, esiste. E questo è ciò che conta davvero.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Quello che descrive con grande onestà è un’esperienza comune ma spesso difficile da accettare: la discrepanza tra ciò che la mente riconosce come “giusto” e ciò che il corpo o il cuore desiderano davvero. Lei ha incontrato una persona valida, in linea con i suoi valori e con la sua visione della vita (aspetti che rappresentano un terreno prezioso e solido per costruire qualcosa) ma sente che manca quel richiamo emotivo, fisico, spontaneo, che spesso accende il desiderio di approfondire e di lasciarsi coinvolgere.
È importante riconoscere che non si tratta né di superficialità né di mancanza di maturità. L’attrazione è un linguaggio del tutto peculiare, che unisce aspetti biologici, emotivi, relazionali e simbolici. In alcune persone può davvero crescere nel tempo, alimentata dalla vicinanza, dalla fiducia, dalla complicità. Ma in altre, come lei stessa nota nella sua esperienza, questa scintilla sembra essere necessaria fin da subito per far nascere la motivazione autentica a esplorare l’altro.
Proprio perché lei è consapevole delle esperienze passate, più impulsive e forse dolorose, oggi si sta chiedendo se valga la pena cambiare approccio. È un’intenzione nobile, segno di una crescita personale. Tuttavia, questo “cambiare strada” non deve tradursi in un tentativo di forzarsi, di andare contro ciò che sente nel profondo, solo per rispondere a un’idea di maturità o per paura di ricadere nei vecchi schemi.
La domanda che pone "è forse un accontentarsi?" è centrale. E la risposta non può essere universale: dipende da quanto per lei è importante sentirsi coinvolta anche sul piano del desiderio, del corpo, dell’intuizione. Per molte persone, la sintonia intellettuale ed emotiva è necessaria ma non sufficiente. Sentire il desiderio di abbracciare l’altro, di stargli vicino, di farsi toccare, è parte della costruzione di una relazione intima e vitale. Se questa parte manca, può nascere con il tempo, sì, ma non per forza. E forzarsi a rimanere in una direzione che non coinvolge profondamente potrebbe rischiare di trasformarsi in frustrazione, oppure in un senso sottile ma persistente di inautenticità.
In definitiva, ascoltare sé stessa (con rispetto, con curiosità e senza giudizio) resta il miglior punto di partenza. Lei ha già fatto un passo importante: non si è lasciata trascinare solo dall’impulso, ma sta cercando una via che le permetta di vivere una relazione più piena e consapevole. Il fatto che si ponga queste domande indica che il desiderio di amare in modo diverso, più profondo, esiste. E questo è ciò che conta davvero.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Gentile,
la sua domanda è lucida e delicata, e tocca un nodo che molte persone incontrano senza sempre avere il coraggio di guardarlo in faccia come sta facendo lei: quando l’attrazione non arriva, è un segnale da ascoltare… o da superare?
Lei è combattuta tra due spinte: da una parte il desiderio di una relazione “sana”, diversa da quelle istintive e forse dolorose del passato; dall’altra, la mancanza di quel battito, di quella vibrazione corporea che rende vivo l’incontro.
E si chiede, con onestà: "Vale la pena insistere? O sto solo cercando di convincermi?"
Giorgio Nardone ci invita spesso a distinguere tra scelte guidate dalla consapevolezza e quelle imposte dalla paura. E a volte anche il desiderio di “non ripetere gli errori” può trasformarsi in una gabbia: cerchiamo sicurezza e perdiamo vitalità.
Lei ha già la risposta, anche se forse non vuole darle troppo ascolto: “quando ha provato ad abbracciarmi mi sono irrigidita… non desideravo rimanere.”
Il corpo non mente.
la sua domanda è lucida e delicata, e tocca un nodo che molte persone incontrano senza sempre avere il coraggio di guardarlo in faccia come sta facendo lei: quando l’attrazione non arriva, è un segnale da ascoltare… o da superare?
Lei è combattuta tra due spinte: da una parte il desiderio di una relazione “sana”, diversa da quelle istintive e forse dolorose del passato; dall’altra, la mancanza di quel battito, di quella vibrazione corporea che rende vivo l’incontro.
E si chiede, con onestà: "Vale la pena insistere? O sto solo cercando di convincermi?"
Giorgio Nardone ci invita spesso a distinguere tra scelte guidate dalla consapevolezza e quelle imposte dalla paura. E a volte anche il desiderio di “non ripetere gli errori” può trasformarsi in una gabbia: cerchiamo sicurezza e perdiamo vitalità.
Lei ha già la risposta, anche se forse non vuole darle troppo ascolto: “quando ha provato ad abbracciarmi mi sono irrigidita… non desideravo rimanere.”
Il corpo non mente.
Buongiorno,quello che descrivi è un dilemma comune, soprattutto per chi, come te, desidera una relazione più profonde che vada oltre l'aspetto esteriore. Ti chiedi se l’attrazione possa nascere col tempo. In alcuni casi sì, succede. Ma non è sempre così e il corpo e i suoi desideri hanno una loro verità.Inoltre il fatto che per te non sia mai avvenuto in passato è un segnale importante, se l'attrazione è del tutto assente e avvicinarsi ti provoca disagio o rifiuto, è difficile che qualcosa possa poi cambiare. Perchè mai dovresti farti violenza?
Ciò che sento nella tua domanda è anche un desiderio di non cadere nell'impulsività, ma allo stesso tempo la paura che scegliere solo la parte “giusta” possa tradursi in un accontentarsi, in una relazione che è spenta in partenza. Prova riflettere: puoi immaginare di concederti di desiderare entrambe le cose? Una persona che ti corrisponda ma che ti piaccia anche?
Io credo sia importante scegliere di restare fedele a ciò che si sente anche con il corpo. Questo non significa accontentarsi: ma essere onesti con se stessi. E volersi bene, Una forma di amore prima di tutto verso se stessi. Pensaci bene.
un cordiale saluto
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Ciò che sento nella tua domanda è anche un desiderio di non cadere nell'impulsività, ma allo stesso tempo la paura che scegliere solo la parte “giusta” possa tradursi in un accontentarsi, in una relazione che è spenta in partenza. Prova riflettere: puoi immaginare di concederti di desiderare entrambe le cose? Una persona che ti corrisponda ma che ti piaccia anche?
Io credo sia importante scegliere di restare fedele a ciò che si sente anche con il corpo. Questo non significa accontentarsi: ma essere onesti con se stessi. E volersi bene, Una forma di amore prima di tutto verso se stessi. Pensaci bene.
un cordiale saluto
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Buongiorno, è possibile che l'attrazione verso una persona possa nascere e svilupparsi con il tempo. A volte l'attrazione sembra scattare nell'immediato, ma in molti casi può comparire in modo graduale, man mano che si conosce sempre meglio l'altra persona. Alcuni aspetti favoriscono lo sviluppo dell'attrazione verso una persona come il vedersi in modo ripetuto trascorrendo tempo insieme, condividere esperienze significative, sentirsi compresi e accettati dall'altro. Quindi è possibile che l'attrazione possa cambiare e crescere nel tempo. All'inizio di una relazione, se l'attrazione è immediata, può capitare di sentirsi dominati dall'entusiasmo e dalla scoperta e anche da una certa instabilità emotiva, col tempo, se la relazione si sviluppa in modo sano, questi vissuti si trasformano in un legame più profondo e le emozioni possono sembrare meno intense e coinvolgenti, ma si evolvono in sentimenti altrettanto gratificanti di fiducia, intimità e complicità.
Salve,
intanto grazie per aver condiviso con sincerità questa esperienza. È normale avere dubbi quando si incontra una persona con cui c’è affinità mentale, ma manca l’attrazione fisica. L’idea di “provare una strada diversa” dopo esperienze passate difficili è comprensibile, soprattutto se c’è il desiderio di costruire qualcosa di più stabile e sano.
Tuttavia, l’attrazione fisica e il coinvolgimento emotivo sono parti importanti di una relazione. In alcuni casi possono crescere con il tempo, ma se fin dall’inizio non si sente curiosità o desiderio, è difficile che questi aspetti si sviluppino davvero. Il corpo manda segnali importanti, come il fastidio o l’irrigidimento nel contatto, e merita ascolto.
Restare in una conoscenza solo perché “sembra giusta” può portare col tempo a un senso di adattamento o insoddisfazione. Volere una relazione completa, che unisca rispetto, affinità e attrazione, non è pretendere troppo, ma prendersi sul serio.
Chiedersi se ne valga la pena è una domanda legittima. Non sempre la strada più “giusta” è quella che fa stare meglio. E' importante porsi queste domande e ascoltarsi.
Resto a disposizione,
un caro saluto!
intanto grazie per aver condiviso con sincerità questa esperienza. È normale avere dubbi quando si incontra una persona con cui c’è affinità mentale, ma manca l’attrazione fisica. L’idea di “provare una strada diversa” dopo esperienze passate difficili è comprensibile, soprattutto se c’è il desiderio di costruire qualcosa di più stabile e sano.
Tuttavia, l’attrazione fisica e il coinvolgimento emotivo sono parti importanti di una relazione. In alcuni casi possono crescere con il tempo, ma se fin dall’inizio non si sente curiosità o desiderio, è difficile che questi aspetti si sviluppino davvero. Il corpo manda segnali importanti, come il fastidio o l’irrigidimento nel contatto, e merita ascolto.
Restare in una conoscenza solo perché “sembra giusta” può portare col tempo a un senso di adattamento o insoddisfazione. Volere una relazione completa, che unisca rispetto, affinità e attrazione, non è pretendere troppo, ma prendersi sul serio.
Chiedersi se ne valga la pena è una domanda legittima. Non sempre la strada più “giusta” è quella che fa stare meglio. E' importante porsi queste domande e ascoltarsi.
Resto a disposizione,
un caro saluto!
Buongiorno, sicuramente il fatto che non sia presente fin da subito attrazione fisica gioca a sfavore di una potenziale relazione. Però un paio di volte, a mio avviso, non sono sufficienti per capire... forse potrebbe essere una buona idea dare a se stessa il tempo di conoscerlo più a fondo
Buonasera non esiste un assoluto vero per tutti. Fa bene a sentire le sue sensazioni e quello che percepisce dall'incontro con l'altro, la invito a non arrivare a conclusioni affrettate e ad arrivare ad interpretazioni frettolose. Uscendo per un pò di tempo con questa persona potrà capire se può nascere un'attrazione fisica.
La bellezza con il tempo passa, l'attrazione mentale resta ed è quella che rende vivo il rapporto giorno dopo giorno.
Se creerà momenti in cui condividere delle esperienze insieme potrà sentire qual è la sua verità.
Spero di esserle stata di aiuto
Saluti
La bellezza con il tempo passa, l'attrazione mentale resta ed è quella che rende vivo il rapporto giorno dopo giorno.
Se creerà momenti in cui condividere delle esperienze insieme potrà sentire qual è la sua verità.
Spero di esserle stata di aiuto
Saluti
Buongiorno, mi sembra che lei si trovi in una tensione tra ciò che razionalmente riconosce come “giusto” e ciò che, invece, il suo corpo e il suo sentire non sembrano seguire. Il fatto che lui sia “perfetto” non sembra bastare a far nascere quel movimento interno che chiamiamo attrazione, e questo può lasciare spazio a una domanda che la tocca: è sufficiente la stima, l’affinità, la maturità dell’altro per far nascere il desiderio? Lei si chiede se valga la pena insistere, ma forse prima può ascoltare quello che già accade, l’irrigidimento, il non desiderare di proseguire l’incontro, l’assenza di quella spinta emotiva iniziale. Si tratta davvero di accontentarsi, o piuttosto di provare a convincersi che qualcosa potrebbe cambiare, nonostante lei sappia che, per ora, non sta accadendo? Non è detto che l’attrazione debba scattare subito, ma quando non scatta affatto, forse c’è qualcosa che chiede di essere guardato più da vicino. Più che decidere cosa è giusto fare, forse può iniziare col domandarsi cosa, di questa situazione, la mette davvero in difficoltà.
Gentile utente, grazie per la sua condivisione.
Quando ci approcciamo a un'altra persona entrano in gioco differenti aspetti, ma per ognuno di noi hanno un impatto differente. Cercare leggi universali riguardo il tema dell'attrazione è una sfida persa sul nascere: non esistono. Troverà persone che le riferiranno di accorgersi subito se vi è o meno attrazione fisica, altre che la nutrono solo in fasi avanzate del rapporto, quando il grado di conoscenza è superiore. Noi esseri umani siamo meravigliosamente variopinti e pieni di sfaccettature.
Per questo non credo che forzarsi di seguire una strada sia la soluzione corretta, ma mi fermerei e proverei a domandarmi: quali sono gli aspetti che per me contano in una relazione sentimentale? Cosa differenzia una persona per la quale nutro un interesse sentimentale, da una persona con la quale potrei stringere un bel rapporto d'amicizia? Ha parlato di interessi, valori e visioni della vita simili, ma purtroppo nella maggior parte dei casi non sono gli unici fondamenti su cui un rapporto - di natura sentimentale - si può basare. L'attrazione fisica è sì una variabile importante, ma ne nasconde tante altre che hanno poi un impatto differente su ognuno di noi, per cui proverei ad indagare piuttosto su quali sono gli aspetti di una persona, a prescindere dall'aspetto fisico, che possono renderla più o meno attraente ai suoi occhi. Se ha percepito mancanza di interesse nel proseguire la conoscenza, inconsciamente ha già avvertito una prima risposta, nata anche dall'irrigidimento a seguito del tentativo di approccio fisico dell'altra persona. Probabilmente il fattore estetico racchiude anche altri aspetti che non hanno fatto sì che scattasse in lei altro, ed è fondamentale che non se ne faccia una colpa: ecco perché forzarsi non le gioverebbe.
Concludo dicendo che domandarsi se ne vale la pena, è quasi sempre già una prima risposta; che va analizzata e approfondita, ma pur sempre una prima risposta. La mancanza di emozioni racchiude già in sé la risposta anche alla domanda successiva.
Quando ci approcciamo a un'altra persona entrano in gioco differenti aspetti, ma per ognuno di noi hanno un impatto differente. Cercare leggi universali riguardo il tema dell'attrazione è una sfida persa sul nascere: non esistono. Troverà persone che le riferiranno di accorgersi subito se vi è o meno attrazione fisica, altre che la nutrono solo in fasi avanzate del rapporto, quando il grado di conoscenza è superiore. Noi esseri umani siamo meravigliosamente variopinti e pieni di sfaccettature.
Per questo non credo che forzarsi di seguire una strada sia la soluzione corretta, ma mi fermerei e proverei a domandarmi: quali sono gli aspetti che per me contano in una relazione sentimentale? Cosa differenzia una persona per la quale nutro un interesse sentimentale, da una persona con la quale potrei stringere un bel rapporto d'amicizia? Ha parlato di interessi, valori e visioni della vita simili, ma purtroppo nella maggior parte dei casi non sono gli unici fondamenti su cui un rapporto - di natura sentimentale - si può basare. L'attrazione fisica è sì una variabile importante, ma ne nasconde tante altre che hanno poi un impatto differente su ognuno di noi, per cui proverei ad indagare piuttosto su quali sono gli aspetti di una persona, a prescindere dall'aspetto fisico, che possono renderla più o meno attraente ai suoi occhi. Se ha percepito mancanza di interesse nel proseguire la conoscenza, inconsciamente ha già avvertito una prima risposta, nata anche dall'irrigidimento a seguito del tentativo di approccio fisico dell'altra persona. Probabilmente il fattore estetico racchiude anche altri aspetti che non hanno fatto sì che scattasse in lei altro, ed è fondamentale che non se ne faccia una colpa: ecco perché forzarsi non le gioverebbe.
Concludo dicendo che domandarsi se ne vale la pena, è quasi sempre già una prima risposta; che va analizzata e approfondita, ma pur sempre una prima risposta. La mancanza di emozioni racchiude già in sé la risposta anche alla domanda successiva.
Gentile utente,
la sua riflessione è molto profonda e tocca un nodo comune a tante persone: l’equilibrio tra ciò che “funziona sulla carta” e ciò che invece si sente davvero. L’attrazione fisica non è tutto, ma nemmeno qualcosa da ignorare del tutto: è parte dell’intimità e del desiderio di scoperta reciproca.
In alcuni casi può nascere col tempo, ma se sin da subito prova disagio o una chiara mancanza di interesse, forzarsi rischia di diventare un adattamento più che una crescita. Cambiare strada sì, ma non a costo di spegnere ciò che le fa battere il cuore.
Non si tratta di accontentarsi o inseguire solo il colpo di fulmine: può esistere una via di mezzo, fatta di persone con cui esiste sintonia mentale e un minimo di curiosità, attrazione, apertura. Se quella scintilla non nasce, forse non è la direzione giusta — e non è colpa di nessuno.
Se desidera lavorare su queste dinamiche, per riconoscere meglio i suoi bisogni affettivi e relazionali, sono disponibile per un colloquio.
Un caro saluto,
Dott.ssa Anna Bruti – Psicologa
la sua riflessione è molto profonda e tocca un nodo comune a tante persone: l’equilibrio tra ciò che “funziona sulla carta” e ciò che invece si sente davvero. L’attrazione fisica non è tutto, ma nemmeno qualcosa da ignorare del tutto: è parte dell’intimità e del desiderio di scoperta reciproca.
In alcuni casi può nascere col tempo, ma se sin da subito prova disagio o una chiara mancanza di interesse, forzarsi rischia di diventare un adattamento più che una crescita. Cambiare strada sì, ma non a costo di spegnere ciò che le fa battere il cuore.
Non si tratta di accontentarsi o inseguire solo il colpo di fulmine: può esistere una via di mezzo, fatta di persone con cui esiste sintonia mentale e un minimo di curiosità, attrazione, apertura. Se quella scintilla non nasce, forse non è la direzione giusta — e non è colpa di nessuno.
Se desidera lavorare su queste dinamiche, per riconoscere meglio i suoi bisogni affettivi e relazionali, sono disponibile per un colloquio.
Un caro saluto,
Dott.ssa Anna Bruti – Psicologa
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