Buongiorno, come faccio per fare che i miei accettino il mio fidanzato con cui convivevo? non lo pos

23 risposte
Buongiorno, come faccio per fare che i miei accettino il mio fidanzato con cui convivevo? non lo posso portare in casa, noi ci amiamo davvero tantissimo. Ha fatto tantissimi errori anche sua madre. Lui si è pentito davvero. Ho paura che i miei o qualcuno di chi lo sa delle mie cerchie di amici o familiari vada a dirgli che pensavo fosse un NP per come si era comportato, adesso non lo penso più ma prima sinceramente l'ho pensato per come si era comportato. Mio papà non accetta che io cresca e voglia avere una famiglia con il mio fidanzato. Chi mi circonda amici, parenti, genitori non mi capiscono e io mi ritrovo a vivere così. Mio papà vanta sempre su i figli degli altri, me neanche con la scuola mi ha mai dato fiducia. Vorrei che tutto tornasse come prima, come faccio? cordiali saluti
Dott.ssa Elisa Pappacena
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Latina
Salve cara ragazza/o ci occorrerebbero piu' informazioni, per es. quanti anni ha, come è composta la sua famiglia, cosa fa il suo fidanzato e lei. Dopodiché quando ci sono problematiche nelle relazioni familiari ci si orienta verso una consulenza o terapia familiare. Mi faccia sapere cosa ne pensa

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Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa.
Al fine di rispondere in maniera esauriente ala sua domanda, ritengo sia importante esplorare alcuni dettagli importanti quali, ad esempio, i motivi che hanno portato i suoi genitori a non accettare questo ragazzo.
Credo che un consulto psicologico possa esserle utile per ritagliarsi uno spazio d’ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione riportata e per trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Francesca Moscetta
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve, comprendo la situazione di difficoltà che sta provando. Un aiuto psicologico potrà sicuramente essere per lei un supporto utile per affrontare questa situazione con maggiori risorse.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott.ssa FM
Dott.ssa Matilde Ciaccia
Psicologo, Psicologo clinico
Padova
Buonasera, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Posso solo limitarmi a fornirle un parere personale sul fatto che quando ci sono situazioni conflittuali, per poter comprendere come intervenire, sarebbe utile chiedere una consulenza psicologica, nella quale comprendere in modo approfondito il motivo che porta la famiglia ad assumere una posizione di questo tipo e in caso capire come mediare e trovare un compromesso.
Un caro saluto, Dott.ssa Matilde Ciaccia.
Dott. Stefano Scaccia
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Cosa intende per NP? Lei quanti anni ha? La sua storia è interessante ma è come se mancasse della matrice da cui scaturisce. La matrice è la dinamica che struttura le relazioni, le motivazioni, i vissuti. E' necessario un approfondimento, un chiarimento. Le relazioni sentimentali svelano sempre molto della psiche. La persona che scegliamo al nostro fianco non è casuale.
Dott.ssa Ilaria Golino
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente,
grazie intanto per aver condiviso la sua storia. Mi dispiace per il periodo doloroso che sta vivendo, immagino che per lei sia molto complicato gestire la situazione con la sua famiglia e accettare che essi hanno resistenze nell'accogliere il suo fidanzato.
Avrei bisogno di avere maggiori informazioni per poterle dare un parere più completo. Sono a disposizione.
Cordialmente.
D.ssa Ilaria Golino
Dott.ssa Melania Filograna
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Lequile
Buon pomeriggio, mi rendo conto che non ricevere il sostegno della propria famiglia non sia piacevole, anzi.
Immagino che sia stata molto brava a parlare alla sua famiglia di quanto sia importante il legame con il suo fidanzato. In merito a ciò le vorrei proporre alcune riflessioni sulla comunicazione affermativa che può tornarle utile per future comunicazioni familiari e non solo. Oltre a dire ai suoi genitori quanto sia importante per lei che ci sia nuovamente un rapporto positivo tra tutti, potrebbe chiedere a loro: Cosa posso fare affinché il mio ragazzo sia accettato da voi? Vi è mai capitato di fare degli errori e di aver poi imparato a non ricommetterli?
Le auguro che il tempo le sarà d'aiuto per affievolire il rammarico provato dai suoi genitori. Le auguro il meglio.
Rimango a disposizione per eventuali domande
Dott. Gianmarco Simeoni
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Varese
Buonasera Gentile Utente, mi dispiace per la situazione che sta vivendo. Purtroppo non esiste una strategia che funzioni in tutte le occasioni e, con le informazioni che ci ha fornito, una risposta da parte mia sarebbe pretenziosa. Potrebbe essere utile per Lei intraprendere un percorso psicologico, così da esplorare le diverse possibilità. Cordialmente, dott. Simeoni
Dott. Felice Schettini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera. Mi spiace per la difficoltà che sta vivendo in questo momento. Servirebbero più informazioni per darle feedback o indicazioni più precise.
Tuttavia, in base agli aspetti che ha condiviso, le suggerirei di contattare uno psicologo per avere un confronto più approfondito in merito alla situazione che sta vivendo, valutando la possibilità di intraprendere eventualmente un percorso specifico che possa aiutarla a trovare le soluzioni che sta cercando. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Cara ragazza,

come anticipato da alcuni colleghi che mi hanno precedeuto ci occorrerebbero piu' informazioni, per es. quanti anni ha, come è composta la sua famiglia, cosa fa il suo fidanzato e lei. Inoltre concordo con il fatto che quando ci sono problematiche nelle relazioni familiari sarebbe utile orientarsi verso una consulenza o terapia familiare. Qualora volesse approfondire questo discorso non esiti a contattarmi in privato.

Cordiali Saluti
Dottor Diego Ferrara
Dott.ssa Alessandra Montalto
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bergamo
Buonasera, purtroppo è difficile comprendere una situazione con un solo messaggio, ma sicuramente trasmette la tua sofferenza nel sentirti "in mezzo" tra il tuo fidanzato e gli altri e il tuo bisogno di stare bene con persone per te importanti: il tuo fidanzato, i tuoi genitori, gli amici... penso che in questa situazione sarebbe importante avere uno spazio per te, per analizzare e comprendere meglio alcune cose e per trovare nuove soluzioni. Ti lascio intanto alcune riflessioni che spero possano esserti utili a focalizzare alcuni punti, partendo da ciò che hai scritto. Mi ha colpito molto la tua attenzione e preoccupazione per ciò che dice/pensa tuo papà in particolare (scrivi che non accetta che tu cresca, che vanta i figli degli altri, che non ti sei mai sentita sostenuta da lui rispetto alla scuola), mi chiedo quindi quanto sia importante per te l'approvazione di tuo papà in particolare e perché. Un'altra cosa che mi colpisce è che questa storia sembra molto "affollata"! Parli dei tuoi genitori, della mamma di lui, di amici, parenti... come se tutti entrassero nella vostra coppia e potessero esprimere un'opinione su di essa. Da cosa dipende? Ci sono opinioni che comprendi maggiormente? Secondo te cosa li preoccupa della vostra relazione? Se provi ad assumere il punto di vista degli altri, come vedi la vostra storia? Ascoltare e comprendere maggiormente gli altri, ti potrebbe forse aiutare a rassicurarli e a far ascoltare maggiormente anche le tue ragioni.
Rimango a disposizione,
Dott.ssa Alessandra Montalto
Dr. Sara De Felice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, in questo momento è importante capire cosa è buono per lei. Ascoltare i nostri bisogni indipendentemente dagli altri è la cosa più importante. se siamo convinti di una scelta automaticamente le persone intorno a noi lo sentiranno e lo capiranno. ci vorrà solo tempo.
Dott.ssa Daniela Vargiolu
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Cagliari
Carissima,
capisco la difficoltà nel vivere questa situazione.
Potrebbe esserle utile fare un percorso di psicoterapia per sostenersi in questo momento difficile.
Un caro augurio
Dott.ssa Daniela Vargiolu
Dott.ssa Giusi Cardinale
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Aradeo
Buongiorno, mi dispiace per la situazione che sta vivendo, penso che non sia semplice gestire questa situazione senza alcun apparente supporto esterno.
La situazione sembra complessa e servono più elementi per riuscire a trovare il modo di gestirla, le consiglio di intraprendere un percorso psicologico per risolvere quanto desidera.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Un caro saluto
Dott.ssa Letizia Lucarelli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Fano
Buongiorno, cosa intende quando dice che vorrebbe che tutto tornasse come prima?
Dott.ssa Serena Facchin
Psicologo, Sessuologo, Psicoterapeuta
Montemerlo
Buongiorno.
Rivolgendosi ad uno psicologo o psicoterapeuta può portare tutti questi dubbi e difiicoltà delle quali parla; ne cerchi uno nella sua zona, in modo da iniziare un percorso e rimettere un pochino in ordine un po' le cose.
Un caro augurio!
Dott.ssa Vittoriana Loporcaro
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Altamura
Esprimere e riconoscere quelli che sono i propri desideri è sempre un passaggio molto complesso nella vita di una persona, così come accettare che i nostri genitori o le persone che ci vogliono bene non siano sempre concordi con le nostre scelte. Sarebbe importante comprendere perchè per lei è ancora così tanto importante avere l'approvazione dei suoi genitori in merito alle sue scelte, come se questo le consentisse di legittimarle. Provi a riflettere su questo. Spero che lei stia intraprendendo un percorso clinico. Nel caso abbia bisogno di una consulenza può contattarmi. Dott.ssa Vittoriana Loporcaro
Dott.ssa Laura Castellan
Psicologo clinico
Castelfranco Veneto
Buongiorno, mi dispiace per la complessa situazione che sta vivendo. Una consulenza psicologica potrebbe aiutarla ad affronatre meglio la situazione, sulla base anche delle cause che hanno portato a questo contesto (come mai i genitori non accettano il ragazzo? Qual è la vostra storia di coppia?). Resto a disposizione, anche online.
Dott.ssa Claudia Torrente Cicero
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Saronno
Gentile utente, mi spiace davvero per la situazione difficile che descrive. Un consulto psicologico potrebbe aiutarla a fare chiarezza sulle decisioni che ritiene importanti riguardanti la sua vita e su come vuole gestire le sue relazioni familiari.
Resto a disposizione, anche online in caso fosse interessata a parlarne.
Cordiali saluti, Dott.ssa Claudia Torrente Cicero
Dott.ssa Elisabetta Cavicchioli
Psicologo clinico, Professional counselor
San Miniato Basso
Buongiorno, mi dispiace molto per la situazione e per quello che sta passando. Ha provato a confrontarsi con i suoi genitori e a parlarci? Purtroppo noi non possiamo far cambiare la decisione agli altri ma possiamo lavorare su di noi per accettarle. Quindi rifletta se potrebbe essere utile per lei intraprendere un percorso con un professionista affinchè possa affrontare questa situazione e crescere in maniera serena.
Saluti
Elisabetta Cavicchioli
Dott.ssa Giulia Casole
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Comprendo la tua difficoltà nel far accettare il tuo fidanzato alla tua famiglia. L'amore e la pazienza sono fondamentali in queste situazioni. Inizia parlando individualmente con i tuoi genitori, spiegando quanto ami il tuo fidanzato e quanto sia importante per te che lo accettino. Sii onesta riguardo agli errori del passato, ma sottolinea i suoi cambiamenti positivi. Ascolta attentamente le loro preoccupazioni senza interrompere o giudicare. Evita di incolparli, concentrandoti sul dialogo. Dai loro tempo per elaborare la situazione, organizzando incontri graduali in ambienti neutri. Mostra come il tuo fidanzato è cambiato e, se possibile, chiedi a lui di parlare con loro. Imposta dei limiti se continuano a criticarlo o a mancarti di rispetto. Cerca il supporto di altri familiari o amici e concentra la tua felicità. Rifletti sulle tue insicurezze e perdona il passato. Se la situazione è difficile, considera una terapia familiare o un sostegno psicologico individuale.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso una parte così intima e delicata della sua esperienza. Le sue parole esprimono un forte desiderio di comprensione, di riconciliazione e soprattutto di libertà emotiva, che ogni persona ha il diritto di vivere all’interno della propria famiglia. Ciò che racconta riflette un vissuto molto comune, ma anche molto doloroso, in cui l’affermazione della propria identità adulta si scontra con le aspettative e i limiti imposti dal contesto familiare. In una prospettiva cognitivo-comportamentale, è importante partire da ciò che lei sta provando e da come questi pensieri e sentimenti influenzano il suo comportamento e il suo benessere. Lei esprime amore per il suo compagno, ma anche una grande frustrazione, un senso di esclusione e il bisogno di essere riconosciuta come persona adulta, capace di fare scelte. Quando i propri affetti più cari non vengono accolti o addirittura rifiutati da chi ci ha cresciuti, questo può generare un profondo conflitto interno. Da un lato il bisogno di autonomia, dall’altro la necessità di approvazione da parte dei genitori, che spesso rimane viva anche nell’età adulta. Questo conflitto può essere fonte di grande sofferenza, perché la porta a vivere divisa tra ciò che sente giusto per sé e ciò che teme di perdere nel rapporto con la sua famiglia. Comprendere che suo padre, e forse altri familiari, faticano ad accettare il suo percorso non significa giustificarne il comportamento, ma può aiutare a ridurre un po’ l’intensità emotiva del dolore che questo le provoca. In molte famiglie, soprattutto in quelle dove ci sono aspettative rigide su cosa significhi “una brava figlia” o “una relazione accettabile”, può succedere che la crescita dei figli venga vissuta più come una minaccia che come un’evoluzione naturale. Questo può portare i genitori a mantenere atteggiamenti di controllo o disapprovazione, anche quando i figli sono ormai adulti. Da un punto di vista cognitivo, questi atteggiamenti nascono spesso da schemi disfunzionali, da credenze radicate sul dovere, sul rispetto, o anche sulla paura del cambiamento e della perdita. Il suo compagno, da quanto scrive, ha commesso errori e ora mostra pentimento. Il perdono, in questo contesto, non è solo un gesto individuale, ma è anche un processo relazionale, che richiede tempo, coerenza nei comportamenti e disponibilità all’ascolto da entrambe le parti. Ma non sempre questo basta a cambiare l’atteggiamento di chi ci sta intorno, perché ognuno ha i propri tempi e le proprie resistenze, spesso legate a fattori che vanno oltre il presente. Lei si trova ora in una fase molto importante della sua vita: quella in cui è chiamata a costruire la propria identità adulta, a scegliere con chi condividere l’esistenza e a prendersi la responsabilità delle proprie decisioni, anche quando queste non vengono capite o approvate. Questo processo può essere doloroso, ma anche profondamente liberatorio. Ciò che può aiutarla è lavorare, in primis, sui suoi pensieri e sulle sue emozioni: comprendere quali credenze la stanno tenendo “incatenata” al bisogno di approvazione, imparare a riconoscere il suo valore al di là di ciò che gli altri vedono, e costruire strumenti per comunicare in modo assertivo, senza rinunciare a sé stessa e senza alimentare conflitti inutili. Non è detto che “tutto torni come prima”, perché lei stessa non è più la persona di prima. È cresciuta, ha fatto scelte, ha vissuto esperienze che l’hanno cambiata. Forse il vero obiettivo non è tornare indietro, ma costruire un nuovo equilibrio: uno in cui possa sentirsi libera di amare, rispettando sé stessa, senza rinnegare la sua famiglia ma nemmeno sottomettendosi al suo giudizio. La invito a non restare sola con questo peso. Un percorso psicologico potrebbe aiutarla molto a dare ordine ai pensieri, a rafforzare la sua autostima e a trovare modalità nuove per affrontare questi conflitti familiari. Il dialogo, quando possibile, è sempre auspicabile, ma deve poggiare su fondamenta solide, e queste fondamenta nascono dentro di sé, nella chiarezza dei suoi valori, dei suoi bisogni e delle sue priorità. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Sara Petroni
Psicologo clinico, Psicologo
Tarquinia
Gentile utente,
dalle sue parole emerge una grande sofferenza per il conflitto tra il desiderio di vivere liberamente la sua relazione e il bisogno di approvazione e riconoscimento da parte della famiglia. È una situazione molto comune ma difficile, perché mette in contrasto due bisogni profondi: l’autonomia affettiva e il legame familiare.

Quando i genitori faticano ad accettare una relazione, spesso non è solo una questione di “non fidarsi del partner”, ma anche di paura di perdere il proprio ruolo e di vedere la figlia crescere. È probabile che suo padre reagisca in modo rigido proprio per questo: non riesce ancora a vederla come una donna capace di scegliere per sé.

Ci sono alcuni passi che può valutare:

Non forzare subito l’accettazione. A volte i genitori hanno bisogno di tempo per rielaborare la delusione o la rabbia. Forzarli rischia di irrigidire ancora di più le loro posizioni.

Concentrarsi su un dialogo più emotivo che razionale. Invece di spiegare perché lui è cambiato o perché lei lo ama, provi a condividere come si sente: ad esempio, “mi fa male che tu non riesca a fidarti di me” o “ho bisogno che tu mi veda come una persona adulta”.

Separare le questioni. I problemi passati del suo compagno e i rapporti tesi con la madre di lui vanno trattati a parte: non è necessario risolverli tutti per volta. Si concentri sul ricostruire fiducia tra lei e i suoi genitori.

Mantenere una posizione ferma ma rispettosa. Mostrare coerenza e maturità nelle scelte, senza scontri, è il modo più efficace per dimostrare che la sua è una decisione consapevole.

Se la tensione in famiglia rimane alta, un percorso con uno psicologo può aiutarla a rafforzare il suo senso di autonomia e a trovare strategie di comunicazione più efficaci con i genitori, senza rinunciare ai suoi affetti.

Dott.ssa Sara Petroni

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