Buongiorno , chiedo scusa ma avrei bisogno di un aiuto , un consiglio da chi è uno specialista compo
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Buongiorno , chiedo scusa ma avrei bisogno di un aiuto , un consiglio da chi è uno specialista comportamentale.
Amo follemente mia moglie, la rispetto e la venero.. e lei ha la stessa ammirazione nei miei confronti.
Non c'è alcun attrito e siamo l'incastro perfetto, ce lo siamo dimostrato per anni.
L'amore non manca , ma per cause naturali non possiamo avere figli, rimasi turbato io alla notizia e mia moglie scaccio' qualsiasi nube nella mia mente dicendomi " io ho scelto te, non ho scelto te per darmi figli, se non vengono non abbiamo colpe"... che dire? in tanti sognerebbero risposte cosi..
Vengo al problema, i miei suoceri.
Verso di me hanno un atteggiamento sempre , costantemente , gentile ma distaccato, dal primo giorno.
Mio suocero un po meno ma non è che ho mai ricevuto un'abbraccio o un complimento, per non parlare di mia cognata.
Ho pensato di avere qualcosa di sbagliato che causasse questo, ma tutti i suoi parenti (zii nonni cugini...) mi adorano.
Il problema è che dopo dieci anni di cose fatte verso di loro e mai riconosciute, inizio a stancarmi.
Non ho mai dato a vedere la mia scocciatura a mia moglie, pero' capite bene che alle classiche feste annuali (natale, pasqua ect) dove ci si riunisce la mia voglia è pari a zero e provo sempre a proporre alternative.
Mia moglie non è stupida anzi, credo abbia capito da sola, ma io non voglio ci stia male per questo..
Sicuramente non posso essere simpatico a tutti, sicuramente avro' qualcosa di sbagliato , non lo so... pero trattare la figlia come una regina è quello che faccio ogni giorno, non voglio ringraziamenti, ma un abbraccio una carezza un'attenzione, come fanno i miei con lei, credo almeno quella di meritarla.
Noto specialmente da mia suocera, che i diversi compagni di mia cognata (sorella di mia moglie) hanno molte piu attenzioni e di questo se n'è accorta anche mia moglie. Per carattere e per educazione porto sempre rispetto e sono a volte anche troppo educato e come tutti i soggetti come me, l'accumulare "bocconi amari" poi porta all'esplosione e non voglio che accada.
Ho pensato anche di parlarne direttamente con loro, ma sono onesto, sono sicuro che direbbero la classica frase " ma no figurati..." , sinceramente non so che fare. Quale consiglio potreste darmi? Vi ringrazio in anticipo .
Amo follemente mia moglie, la rispetto e la venero.. e lei ha la stessa ammirazione nei miei confronti.
Non c'è alcun attrito e siamo l'incastro perfetto, ce lo siamo dimostrato per anni.
L'amore non manca , ma per cause naturali non possiamo avere figli, rimasi turbato io alla notizia e mia moglie scaccio' qualsiasi nube nella mia mente dicendomi " io ho scelto te, non ho scelto te per darmi figli, se non vengono non abbiamo colpe"... che dire? in tanti sognerebbero risposte cosi..
Vengo al problema, i miei suoceri.
Verso di me hanno un atteggiamento sempre , costantemente , gentile ma distaccato, dal primo giorno.
Mio suocero un po meno ma non è che ho mai ricevuto un'abbraccio o un complimento, per non parlare di mia cognata.
Ho pensato di avere qualcosa di sbagliato che causasse questo, ma tutti i suoi parenti (zii nonni cugini...) mi adorano.
Il problema è che dopo dieci anni di cose fatte verso di loro e mai riconosciute, inizio a stancarmi.
Non ho mai dato a vedere la mia scocciatura a mia moglie, pero' capite bene che alle classiche feste annuali (natale, pasqua ect) dove ci si riunisce la mia voglia è pari a zero e provo sempre a proporre alternative.
Mia moglie non è stupida anzi, credo abbia capito da sola, ma io non voglio ci stia male per questo..
Sicuramente non posso essere simpatico a tutti, sicuramente avro' qualcosa di sbagliato , non lo so... pero trattare la figlia come una regina è quello che faccio ogni giorno, non voglio ringraziamenti, ma un abbraccio una carezza un'attenzione, come fanno i miei con lei, credo almeno quella di meritarla.
Noto specialmente da mia suocera, che i diversi compagni di mia cognata (sorella di mia moglie) hanno molte piu attenzioni e di questo se n'è accorta anche mia moglie. Per carattere e per educazione porto sempre rispetto e sono a volte anche troppo educato e come tutti i soggetti come me, l'accumulare "bocconi amari" poi porta all'esplosione e non voglio che accada.
Ho pensato anche di parlarne direttamente con loro, ma sono onesto, sono sicuro che direbbero la classica frase " ma no figurati..." , sinceramente non so che fare. Quale consiglio potreste darmi? Vi ringrazio in anticipo .
Gentile utente,
capisco il suo disorientamento e il malessere che deriva da una situazione familiare in cui sembra che il suo impegno e affetto non vengano riconosciuti come meriterebbero. Questo tipo di dinamica può creare una crescente frustrazione, specialmente quando ci si sente rispettati solo in parte o non apprezzati pienamente. Potrebbe essere utile esplorare più a fondo il suo rapporto con la famiglia di sua moglie e capire le radici di questi comportamenti, che potrebbero derivare da dinamiche familiari più ampie o da aspettative non espresse.
Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a esplorare come gestire questi sentimenti di frustrazione in modo sano, evitando che portino a una “esplosione” emotiva che potrebbe complicare ulteriormente le relazioni. Potrebbe anche aiutarla a rafforzare la comunicazione con sua moglie, in modo che insieme possiate affrontare il problema in maniera condivisa, evitando che il peso di questa situazione ricada su di lei. Rimango a disposizione per qualunque chiarimento.
Dott.ssa Veronica Savio
capisco il suo disorientamento e il malessere che deriva da una situazione familiare in cui sembra che il suo impegno e affetto non vengano riconosciuti come meriterebbero. Questo tipo di dinamica può creare una crescente frustrazione, specialmente quando ci si sente rispettati solo in parte o non apprezzati pienamente. Potrebbe essere utile esplorare più a fondo il suo rapporto con la famiglia di sua moglie e capire le radici di questi comportamenti, che potrebbero derivare da dinamiche familiari più ampie o da aspettative non espresse.
Un percorso psicologico potrebbe aiutarla a esplorare come gestire questi sentimenti di frustrazione in modo sano, evitando che portino a una “esplosione” emotiva che potrebbe complicare ulteriormente le relazioni. Potrebbe anche aiutarla a rafforzare la comunicazione con sua moglie, in modo che insieme possiate affrontare il problema in maniera condivisa, evitando che il peso di questa situazione ricada su di lei. Rimango a disposizione per qualunque chiarimento.
Dott.ssa Veronica Savio
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Gentile utente, non deve essere facile scontrarsi con qualcuno che non ci riconosce o non ci fa sentire apprezzati o ben voluti. Tuttavia mi pare di comprendere che questo non riguarda tutti i membri della famiglia di sua moglie, e neanche sua moglie stessa. Come mai crede che parlare con sua moglie di come si sente non sia utile ma recherebbe solo malessere? Forse condividendo con sua moglie cosa le reca malessere e coma mia ad oggi iniziare ad essere complicato per lei trascorrere le festività con la sua famiglia, potrebbe aiutarla a vivere meglio. Lei e sua moglie siete una coppia e sostenersi fa parte della scelta di stare insieme. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Hai espresso con grande lucidità un dolore silenzioso che si è sedimentato nel tempo. Il tuo bisogno di sentirti accolto è profondo e legittimo, soprattutto perché hai investito affetto, presenza e rispetto in questa famiglia. Il confronto costante tra ciò che dai e ciò che ricevi crea frustrazione e senso di invisibilità.A volte non si tratta di “ottenere qualcosa dagli altri”, ma di scegliere quanto vogliamo farci toccare da ciò che non arriva. Se vuoi, possiamo lavorare insieme su come ridare priorità al tuo benessere senza rinunciare all’eleganza e alla dignità che ti contraddistinguono.
Se può servire, rimango a disposizione anche da un punto di vista di osservazione clinica e psicologica.
Se può servire, rimango a disposizione anche da un punto di vista di osservazione clinica e psicologica.
Gentilissimo, sicuramente la situazione che descrive non deve essere simpatica da sopportare! Dunque da parte sua il desiderio è quello di ottenere una qualche modifica nell'atteggiamento della famiglia di sua moglie nei suoi confronti? In questo caso una possibilità potrebbe essere esprimere loro come si sente piuttosto che parlarne con sua moglie.
Ha mai pensato invece alla possibilità che difficilmente possano cambiare i loro comportamenti e atteggiamenti? In questo scenario lei come si immagina? inoltre, è imprescindibile per lei ricevere un trattamento più benevolo dai suoi suoceri? perchè? Le porgo queste domande come uno spunto di riflessione, in quanto non sempre possiamo modificare l'ambiente o la situazione che ci crea difficoltà, dunque non ci rimane che occuparci dell'"interno", ovvero di ciò che possiamo modificare in noi (pensieri, credenze, visioni, comportamenti...) per meglio adattarci a quelle situazioni.
in bocca al lupo!!!!
Dott.ssa Andreoli
Ha mai pensato invece alla possibilità che difficilmente possano cambiare i loro comportamenti e atteggiamenti? In questo scenario lei come si immagina? inoltre, è imprescindibile per lei ricevere un trattamento più benevolo dai suoi suoceri? perchè? Le porgo queste domande come uno spunto di riflessione, in quanto non sempre possiamo modificare l'ambiente o la situazione che ci crea difficoltà, dunque non ci rimane che occuparci dell'"interno", ovvero di ciò che possiamo modificare in noi (pensieri, credenze, visioni, comportamenti...) per meglio adattarci a quelle situazioni.
in bocca al lupo!!!!
Dott.ssa Andreoli
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso con tanta sincerità e profondità questa situazione che, come si percepisce dalle sue parole, la tocca in modo molto profondo. Leggo nelle sue righe il grande amore che prova per sua moglie, il rispetto con cui la tratta, e anche il valore che attribuisce ai legami familiari. Tutto questo racconta molto bene la qualità delle sue intenzioni e dei suoi comportamenti: lei è una persona che si impegna per coltivare relazioni autentiche e significative, e che si prende cura dell’altro con attenzione e dedizione. È altrettanto comprensibile e legittimo, però, che dopo tanto tempo in cui ha dato senza ricevere riconoscimento, senta crescere dentro di sé una fatica emotiva. Quando le emozioni restano a lungo silenziose e trattenute per rispetto o per amore dell’altro, come nel suo caso, possono trasformarsi lentamente in un senso di frustrazione o addirittura di amarezza. Da un punto di vista cognitivo-comportamentale, questa situazione può essere vista come una forma di dissonanza emotiva: i suoi comportamenti verso i suoi suoceri sono coerenti con i suoi valori e la sua educazione, ma la risposta che riceve in cambio non rispecchia minimamente il suo investimento emotivo. È normale, quindi, che nel tempo si sviluppi una sensazione di ingiustizia e di incomprensione. In casi come questo, la strategia più utile è lavorare sia sulla parte cognitiva che su quella comportamentale. Dal punto di vista cognitivo, può essere importante rivedere le aspettative implicite che ci portiamo dentro: il desiderio di essere apprezzati, visti, accolti è profondo e umano, ma quando si scontra ripetutamente con la realtà, può essere necessario fare un passo indietro e chiederci quanto queste aspettative ci stiano aiutando o ostacolando nel nostro equilibrio. Questo non significa rassegnarsi o accettare passivamente un comportamento freddo o ingiusto, ma cercare di comprendere che, a volte, le persone hanno limiti emotivi o schemi relazionali difficili da modificare, indipendentemente da quanto amore noi mettiamo nella relazione. Dal punto di vista comportamentale, potrebbe essere utile iniziare a esprimere con delicatezza e assertività alcuni suoi vissuti. Non parliamo necessariamente di un confronto diretto e conflittuale, ma anche solo di piccoli segnali, magari condivisi con sua moglie, che permettano di validare ciò che sente. In questo senso, se sua moglie ha già colto qualcosa, parlarne con lei in modo aperto potrebbe rafforzare la vostra alleanza e permetterle di sentirsi parte di una situazione che vi riguarda entrambi. Un piccolo cambiamento nel modo in cui si rapporta alle ricorrenze familiari potrebbe essere un modo per tutelarsi emotivamente: magari non evitarle del tutto, ma trovare compromessi sostenibili che le permettano di non sentirsi costretto a fingere serenità. È importante anche ricordare che non ricevere affetto dai suoi suoceri non è una misura del suo valore personale. Lei ha dato, con generosità e rispetto, e questo resta. Gli altri potrebbero non aver saputo riconoscerlo per limiti propri, per dinamiche interne alla loro famiglia o per ragioni che non hanno nulla a che vedere con lei. Ma il modo in cui ama sua moglie, e il fatto che lei lo riconosca e lo ricambi, sono già una grande conferma del suo valore umano e relazionale. La sua attenzione a non ferire sua moglie, la sua voglia di non lasciarsi travolgere da reazioni impulsive, e il suo desiderio di affrontare tutto con equilibrio e maturità, sono qualità che meritano riconoscimento. E sono certo che, con gli strumenti giusti, potrà affrontare anche questa situazione senza sacrificare la sua serenità né la qualità della sua relazione. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Potrebbe essere utile parlare con sua moglie, con la quale ha un rapporto così positivo, di queste sue difficoltà e sensazioni. In seguito potreste provare a parlarne insieme con la famiglia di lei, facendo fronte comune e sostenendo la vostra posizione con assertività.
Salve, ho letto attentamente le sue parole e capisco perfettamente il suo disagio e giustamente anche un pò di risentimento e senso di ingiustizia. Quello che le consiglio è di essere ancora più trasparente con sua moglie, visto anche il bel rapporto che avete e mi sembra di capire che ci sia anche tanto amore e rispetto tra di voi, le dica esattamente come questa situazione la faccia sentire sempre più a disagio con il passare del tempo. Mi sembra una persona adulta sicura di se, quindi mi raccomando di non mettere mai in dubbio la stima che ha per se stesso ed i suoi valori, lei ha fatto tutto il possibile...semplicemente questi comportamenti non dipendono da lei. Dipende da lei però il modo di recepirli ed elaborarli...su questo può e deve lavorare anche con il sostegno di sua moglie. Non possiamo cambiare la mente delle persone ed i loro comportamenti, ma possiamo cambiare il modo in cui recepiamo questi stimoli. in conseguenza a questo sicuramente il suo atteggiamento cambierà rispetto a questa dinamica e si mostrerà diverso di fronte a questi parenti, il messaggio arriverà forte e chiaro anche a loro, ma sempre con rispetto ed amor proprio da parte sua.
Spero di esserle stata utile, le auguro una buona serata,
manuela Cecchetti
Spero di esserle stata utile, le auguro una buona serata,
manuela Cecchetti
Gentile Utente,
Il suo racconto è molto interessante e ricco di spunti di riflessione per tutti.
Da quello che dichiara lei sembra vivere una relazione appagante con sua moglie dove l'amore e il rispetto non mancano.
Mi pare tuttavia di capire che, metaforicamente parlando, questo cielo così sereno le appare improvvisamente pieno di nubi: la variabile SUOCERI sembra crearle, come dice lei, non poca "scocciatura".
Da come narra, pare inoltre che lei non abbia ancora condiviso le sue preoccupazioni con sua moglie. Mi sento di dirle che forse dovrebbe farlo. In fondo, quello che più conta è il rapporto con la donna che ama e non di certo il contesto familiare. Magari una maggiore apertura potrebbe rendere il vostro rapporto ancora più coeso e pieno di quella complicità che alla fine può affrontare tutto e tutti, persino le famiglie d'origine (che, aggiungerei, si rivelano per tutti noi sia croce che delizia).
Ci rifletta!
Cordiali saluti.
Dott.ssa N.Baetu
Il suo racconto è molto interessante e ricco di spunti di riflessione per tutti.
Da quello che dichiara lei sembra vivere una relazione appagante con sua moglie dove l'amore e il rispetto non mancano.
Mi pare tuttavia di capire che, metaforicamente parlando, questo cielo così sereno le appare improvvisamente pieno di nubi: la variabile SUOCERI sembra crearle, come dice lei, non poca "scocciatura".
Da come narra, pare inoltre che lei non abbia ancora condiviso le sue preoccupazioni con sua moglie. Mi sento di dirle che forse dovrebbe farlo. In fondo, quello che più conta è il rapporto con la donna che ama e non di certo il contesto familiare. Magari una maggiore apertura potrebbe rendere il vostro rapporto ancora più coeso e pieno di quella complicità che alla fine può affrontare tutto e tutti, persino le famiglie d'origine (che, aggiungerei, si rivelano per tutti noi sia croce che delizia).
Ci rifletta!
Cordiali saluti.
Dott.ssa N.Baetu
Buongiorno gentile utente, in riferimento alla sua domanda, mi verrebbe da risponderle che potrebbe innanzitutto parlarne con sua moglie, se non altro per essere sincero su ciò che prova e sul motivo per cui propone altre attività durante le festività. Questo per evitare che il non detto a lungo andare possa incrinare il vostro rapporto.
Oltre a ciò, forse è utile per lei interrogarsi sul perché un tale comportamento dei suoi suoceri è così difficile da accettare per lei e perché preferisce evitare a priori un confronto, piuttosto che almeno esprimere il suo sentire. In questo, un percorso psicologico potrebbe esserle molto utile.
Cordiali saluti
Oltre a ciò, forse è utile per lei interrogarsi sul perché un tale comportamento dei suoi suoceri è così difficile da accettare per lei e perché preferisce evitare a priori un confronto, piuttosto che almeno esprimere il suo sentire. In questo, un percorso psicologico potrebbe esserle molto utile.
Cordiali saluti
Buongiorno,
Capisco la frustrazione che prova, e la sua preoccupazione per come le dinamiche familiari possano influenzare il suo rapporto con sua moglie. È chiaro che desidera risolvere la situazione in modo pacifico e mantenere l'armonia familiare. Tuttavia, è importante ricordare che, sebbene l'amore e il rispetto siano presenti, le difficoltà nei rapporti familiari possono creare tensioni e insoddisfazione, come accade in questo caso con i suoi suoceri.
Il consiglio che le darei è di provare a comunicare apertamente con sua moglie riguardo a come si sente, mantenendo un tono empatico e delicato. Spesso, la percezione di non essere apprezzati da altre persone può sembrare un attacco al proprio valore, e discuterne con lei potrebbe aiutarla a sentirsi compresa.
Nel contempo, se il malessere dovesse continuare, potrebbe essere utile esplorare questi sentimenti e cercare strategie per affrontarli, soprattutto per evitare che si accumulino fino a esplodere in modo incontrollato. In situazioni del genere, rivolgersi a uno specialista comportamentale, che possa offrire supporto nel comprendere e gestire le dinamiche familiari, sarebbe utile e consigliato.
Cordiali saluti,
DOTTORESSA SILVIA PARISI
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA
Capisco la frustrazione che prova, e la sua preoccupazione per come le dinamiche familiari possano influenzare il suo rapporto con sua moglie. È chiaro che desidera risolvere la situazione in modo pacifico e mantenere l'armonia familiare. Tuttavia, è importante ricordare che, sebbene l'amore e il rispetto siano presenti, le difficoltà nei rapporti familiari possono creare tensioni e insoddisfazione, come accade in questo caso con i suoi suoceri.
Il consiglio che le darei è di provare a comunicare apertamente con sua moglie riguardo a come si sente, mantenendo un tono empatico e delicato. Spesso, la percezione di non essere apprezzati da altre persone può sembrare un attacco al proprio valore, e discuterne con lei potrebbe aiutarla a sentirsi compresa.
Nel contempo, se il malessere dovesse continuare, potrebbe essere utile esplorare questi sentimenti e cercare strategie per affrontarli, soprattutto per evitare che si accumulino fino a esplodere in modo incontrollato. In situazioni del genere, rivolgersi a uno specialista comportamentale, che possa offrire supporto nel comprendere e gestire le dinamiche familiari, sarebbe utile e consigliato.
Cordiali saluti,
DOTTORESSA SILVIA PARISI
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA
Buongiorno, probabilmente loro sono semplicemente fatti così. Sarebbe utile da parte sua capire come mai fa così tanta fatica a tollerare un modello di relazione diverso dal suo e cosa c'è dietro al suo bisogno di riconoscimento. Saluti, AS
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso con grande sincerità una situazione intima del suo vissuto. Dalle sue parole emerge quanto valore lei dia alla relazione con sua moglie e alle relazioni familiari, anche quando ha la percezione che queste ultime non siano ricambiate come ci si aspetta e come si desidera.
Il suo desiderio di essere accolto, riconosciuto, anche solo con un piccolo gesto di calore, è assolutamente legittimo, per cui è importante accogliere il suo vissuto soprattutto in questo delicato momento in cui si sente sovraccaricato da queste emozioni e sente fatica nel gestirle da solo.
Credo che questo sia il momento giusto per dare attenzione a quello che sente, senza sminuirlo o reprimerlo, ma piuttosto dedicando uno spazio in cui esplorare tutto questo con maggiore attenzione e profondità, per tutelare il suo benessere senza compromettere quello della coppia. Potrebbe essere utile affrontare questo lavoro insieme a sua moglie così da condividere a fondo con lei il suo vissuto e costruire insieme gli strumenti adeguati.
Se lo desidera, sono disponibile per un percorso di supporto più mirato, dove poter affrontare insieme a sua moglie questi temi e trovare nuove modalità di stare nella relazione con la famiglia in modo più libero e meno faticoso. Un caro saluto, Dott.ssa Caterina Galeano, Psicologa Clinica, specializzata in terapia di coppia
Il suo desiderio di essere accolto, riconosciuto, anche solo con un piccolo gesto di calore, è assolutamente legittimo, per cui è importante accogliere il suo vissuto soprattutto in questo delicato momento in cui si sente sovraccaricato da queste emozioni e sente fatica nel gestirle da solo.
Credo che questo sia il momento giusto per dare attenzione a quello che sente, senza sminuirlo o reprimerlo, ma piuttosto dedicando uno spazio in cui esplorare tutto questo con maggiore attenzione e profondità, per tutelare il suo benessere senza compromettere quello della coppia. Potrebbe essere utile affrontare questo lavoro insieme a sua moglie così da condividere a fondo con lei il suo vissuto e costruire insieme gli strumenti adeguati.
Se lo desidera, sono disponibile per un percorso di supporto più mirato, dove poter affrontare insieme a sua moglie questi temi e trovare nuove modalità di stare nella relazione con la famiglia in modo più libero e meno faticoso. Un caro saluto, Dott.ssa Caterina Galeano, Psicologa Clinica, specializzata in terapia di coppia
Buongiorno gentile Utente, le sue parole trasmettono un grande senso di equilibrio, di amore sincero e di profondo rispetto, sia per sua moglie che per le relazioni che ruotano attorno alla vostra coppia. È molto chiaro quanto lei tenga al benessere della persona che ama e quanto sia stato capace, in questi anni, di costruire con lei un legame forte, basato sulla stima reciproca, sulla comprensione e su una rara maturità affettiva. Questo da solo è un grande valore, che va riconosciuto e custodito.
Il dolore che sente rispetto all’atteggiamento dei suoi suoceri e della cognata non è un capriccio né un’insicurezza immotivata. È il frutto di un bisogno profondo di riconoscimento, di calore umano, che in una relazione familiare estesa – soprattutto dopo così tanti anni – è più che legittimo. Lei non sta chiedendo lodi o gratificazioni, ma piccoli gesti di accoglienza che, come ha detto giustamente, sono il minimo quando si entra a far parte di una famiglia. Il fatto che questi gesti manchino, soprattutto a fronte del suo impegno e dell’affetto che ha sempre mostrato, può generare nel tempo frustrazione, senso di esclusione e, comprensibilmente, un lento ma costante logoramento emotivo.
È importante sottolineare che il modo in cui una famiglia d'origine accoglie o meno un partner può avere un peso significativo sul clima emotivo di una relazione, anche quando – come nel suo caso – la coppia è solida. Non si tratta necessariamente di un giudizio su di lei come persona, ma può essere legato a dinamiche interne alla famiglia della sua compagna, a stili relazionali più freddi o a difficoltà non dette che purtroppo lei si trova a dover subire in silenzio.
Il timore che esprimere il suo malessere possa creare dispiacere in sua moglie è molto comprensibile e riflette ancora una volta la sua grande delicatezza. Ma proprio perché sua moglie sembra essere attenta e sensibile, e forse ha già intuito qualcosa, potrebbe essere utile trovare un momento intimo e sereno per condividere con lei, in modo autentico e senza accuse, ciò che prova. Non si tratta di chiederle di "risolvere" il problema o di schierarsi, ma di permetterle di comprendere meglio il suo vissuto, così che possiate eventualmente affrontare insieme anche questa sfumatura più scomoda del vostro contesto familiare.
Riguardo l’idea di un confronto diretto con i suoi suoceri, comprendo il timore di una risposta evasiva o superficiale. Tuttavia, se questa sensazione dovesse continuare a pesare, e se lo sentisse davvero necessario, potrebbe valutare un dialogo franco ma rispettoso, dove non si accusa ma si esprime un sentimento. A volte, dire semplicemente “mi sento un po’ distante da voi e ci tengo al vostro affetto” può aprire spiragli inaspettati, oppure – se anche non cambiasse nulla – servire a lei per sentirsi meno inascoltato.
Infine, non sottovaluti l’importanza di prendersi cura di questo malessere, anche attraverso un percorso personale, se mai sentisse il bisogno di un confronto più ampio. Spesso le persone molto educate e contenute, come lei ha descritto se stesso, tendono a non dare voce al proprio disagio finché questo non trabocca. E il rischio, come ha giustamente intuito, è quello di arrivare a un’esplosione che non ha nulla di costruttivo.
Il riconoscimento che lei cerca non è vanità: è un bisogno umano. Ed è assolutamente lecito che, dopo tanti anni di rispetto e dedizione, lei desideri sentirsi parte, non solo per dovere, ma anche per calore. Le auguro di trovare una strada per far sentire la sua voce, senza perdersi nella delusione o nella rabbia, ma rimanendo fedele a ciò che lei è: una persona attenta, amorevole e profondamente autentica.
Un caro saluto
Dott. Luca Vocino
Il dolore che sente rispetto all’atteggiamento dei suoi suoceri e della cognata non è un capriccio né un’insicurezza immotivata. È il frutto di un bisogno profondo di riconoscimento, di calore umano, che in una relazione familiare estesa – soprattutto dopo così tanti anni – è più che legittimo. Lei non sta chiedendo lodi o gratificazioni, ma piccoli gesti di accoglienza che, come ha detto giustamente, sono il minimo quando si entra a far parte di una famiglia. Il fatto che questi gesti manchino, soprattutto a fronte del suo impegno e dell’affetto che ha sempre mostrato, può generare nel tempo frustrazione, senso di esclusione e, comprensibilmente, un lento ma costante logoramento emotivo.
È importante sottolineare che il modo in cui una famiglia d'origine accoglie o meno un partner può avere un peso significativo sul clima emotivo di una relazione, anche quando – come nel suo caso – la coppia è solida. Non si tratta necessariamente di un giudizio su di lei come persona, ma può essere legato a dinamiche interne alla famiglia della sua compagna, a stili relazionali più freddi o a difficoltà non dette che purtroppo lei si trova a dover subire in silenzio.
Il timore che esprimere il suo malessere possa creare dispiacere in sua moglie è molto comprensibile e riflette ancora una volta la sua grande delicatezza. Ma proprio perché sua moglie sembra essere attenta e sensibile, e forse ha già intuito qualcosa, potrebbe essere utile trovare un momento intimo e sereno per condividere con lei, in modo autentico e senza accuse, ciò che prova. Non si tratta di chiederle di "risolvere" il problema o di schierarsi, ma di permetterle di comprendere meglio il suo vissuto, così che possiate eventualmente affrontare insieme anche questa sfumatura più scomoda del vostro contesto familiare.
Riguardo l’idea di un confronto diretto con i suoi suoceri, comprendo il timore di una risposta evasiva o superficiale. Tuttavia, se questa sensazione dovesse continuare a pesare, e se lo sentisse davvero necessario, potrebbe valutare un dialogo franco ma rispettoso, dove non si accusa ma si esprime un sentimento. A volte, dire semplicemente “mi sento un po’ distante da voi e ci tengo al vostro affetto” può aprire spiragli inaspettati, oppure – se anche non cambiasse nulla – servire a lei per sentirsi meno inascoltato.
Infine, non sottovaluti l’importanza di prendersi cura di questo malessere, anche attraverso un percorso personale, se mai sentisse il bisogno di un confronto più ampio. Spesso le persone molto educate e contenute, come lei ha descritto se stesso, tendono a non dare voce al proprio disagio finché questo non trabocca. E il rischio, come ha giustamente intuito, è quello di arrivare a un’esplosione che non ha nulla di costruttivo.
Il riconoscimento che lei cerca non è vanità: è un bisogno umano. Ed è assolutamente lecito che, dopo tanti anni di rispetto e dedizione, lei desideri sentirsi parte, non solo per dovere, ma anche per calore. Le auguro di trovare una strada per far sentire la sua voce, senza perdersi nella delusione o nella rabbia, ma rimanendo fedele a ciò che lei è: una persona attenta, amorevole e profondamente autentica.
Un caro saluto
Dott. Luca Vocino
Grazie per aver condiviso la tua storia con tanta onestà e introspezione. È evidente che sei una persona premurosa e rispettosa, che tiene molto a mantenere un equilibrio positivo nelle relazioni. La tua dedizione a tua moglie e il legame profondo che avete sono davvero preziosi. È naturale che l'atteggiamento dei suoceri possa pesarti, soprattutto quando hai investito tanto nel cercare di costruire un rapporto con loro.
Parlane con tua moglie in modo sincero e delicato: Tua moglie sembra comprendere ciò che stai vivendo. Potresti condividere con lei come ti senti riguardo ai suoi genitori, non con l'intento di criticarli, ma per esprimere i tuoi sentimenti. Far sapere a tua moglie che il tuo obiettivo è mantenere un buon equilibrio familiare, ma che stai cercando un modo per affrontare il tuo disagio, potrebbe rafforzare il vostro legame.
È possibile che i tuoi suoceri abbiano un modo diverso di esprimere l'affetto, che può sembrare più distaccato, ma non necessariamente ostile. Concentrarti sui legami positivi che hai con altri membri della loro famiglia, come zii o cugini, potrebbe darti una prospettiva più bilanciata e alleggerire la tensione.
Riconosci i tuoi limiti emotivi: Sentirsi accumulare "bocconi amari", come hai descritto, è una reazione normale per chi, come te, tende ad essere estremamente rispettoso e paziente. Ricordati che i tuoi sentimenti sono validi e meritano di essere considerati. Se senti che la situazione rischia di portarti a un'esplosione emotiva, prenditi un momento per riflettere o chiedere aiuto a un professionista per elaborare queste emozioni.
Dott.ssa Antonella Bellanzon
Parlane con tua moglie in modo sincero e delicato: Tua moglie sembra comprendere ciò che stai vivendo. Potresti condividere con lei come ti senti riguardo ai suoi genitori, non con l'intento di criticarli, ma per esprimere i tuoi sentimenti. Far sapere a tua moglie che il tuo obiettivo è mantenere un buon equilibrio familiare, ma che stai cercando un modo per affrontare il tuo disagio, potrebbe rafforzare il vostro legame.
È possibile che i tuoi suoceri abbiano un modo diverso di esprimere l'affetto, che può sembrare più distaccato, ma non necessariamente ostile. Concentrarti sui legami positivi che hai con altri membri della loro famiglia, come zii o cugini, potrebbe darti una prospettiva più bilanciata e alleggerire la tensione.
Riconosci i tuoi limiti emotivi: Sentirsi accumulare "bocconi amari", come hai descritto, è una reazione normale per chi, come te, tende ad essere estremamente rispettoso e paziente. Ricordati che i tuoi sentimenti sono validi e meritano di essere considerati. Se senti che la situazione rischia di portarti a un'esplosione emotiva, prenditi un momento per riflettere o chiedere aiuto a un professionista per elaborare queste emozioni.
Dott.ssa Antonella Bellanzon
Buongiorno, grazie per aver condiviso la sua esperienza con tanta sincerità. Comprendo bene il dolore che prova nel sentirsi costantemente trascurato dai suoceri, nonostante i suoi continui sforzi per dimostrare rispetto e affetto. È chiaro che la sua dedizione e il suo impegno nei confronti della famiglia sono profondamente radicati, e il fatto di non ricevere gesti di riconoscimento, come un abbraccio o anche un semplice complimento, può ferirla notevolmente. Quello che descrive non significa necessariamente che ci sia qualcosa di sbagliato in lei, ma piuttosto che le dinamiche familiari in cui è immersa sono complesse e, spesso, influenzate da fattori culturali e generazionali difficili da modificare.
È importante riflettere sul fatto che, sebbene si possa desiderare una maggiore espressione affettiva, non è sempre possibile forzare gli altri a comunicare il proprio affetto nel modo in cui noi lo interpretiamo o lo desideriamo. Il rischio, da parte sua, è di accumulare sentimenti di risentimento e di frustrazione, che potrebbero finire per influenzare negativamente il suo benessere emotivo e la qualità della relazione con la sua compagna.
Un percorso terapeutico, e in particolare un approccio sistemico familiare, potrebbe offrirle un valido supporto per esplorare queste dinamiche e per aiutare lei e la sua compagna a trovare strategie condivise nel gestire gli incontri familiari. Questo lavoro può aiutarla a definire i propri limiti e a proteggere il proprio equilibrio emotivo, senza rinunciare al desiderio di mantenere rapporti sociali importanti. Se desidera approfondire queste tematiche e imparare a dare voce ai propri bisogni in un ambiente sicuro e accogliente, sono a sua disposizione per accompagnarla in questo percorso.
Un caro saluto.
È importante riflettere sul fatto che, sebbene si possa desiderare una maggiore espressione affettiva, non è sempre possibile forzare gli altri a comunicare il proprio affetto nel modo in cui noi lo interpretiamo o lo desideriamo. Il rischio, da parte sua, è di accumulare sentimenti di risentimento e di frustrazione, che potrebbero finire per influenzare negativamente il suo benessere emotivo e la qualità della relazione con la sua compagna.
Un percorso terapeutico, e in particolare un approccio sistemico familiare, potrebbe offrirle un valido supporto per esplorare queste dinamiche e per aiutare lei e la sua compagna a trovare strategie condivise nel gestire gli incontri familiari. Questo lavoro può aiutarla a definire i propri limiti e a proteggere il proprio equilibrio emotivo, senza rinunciare al desiderio di mantenere rapporti sociali importanti. Se desidera approfondire queste tematiche e imparare a dare voce ai propri bisogni in un ambiente sicuro e accogliente, sono a sua disposizione per accompagnarla in questo percorso.
Un caro saluto.
Gentile utente buonasera.
Grazie per aver condiviso questi suoi sentimenti, certamente difficili, che sta provando verso i parenti di sua moglie.
Andare d'accordo con tutti e piacere a tutti, come lei stesso sa bene, non è praticamente possibile. Anche se vorremmo che gli altri ci apprezzassero per le nostre buone qualità e le buone intenzioni, ci ritroviamo a ricevere giudizi sminuenti e sguardi di disapprovazione. Purtroppo, ciò capita molto spesso proprio con quelle persone che siamo costretti a frequentare di solito come colleghi di lavoro, superiori, amici di amici, o i parenti più prossimi.
Lei avverte senza dubbio emozioni contrastanti che le stanno creando non poca ruminazione, cioè pensieri intrusivi che si rincorrono nella testa cercando soluzioni al problema, soluzioni che non ci sono. Questo overthinking genera altre emozioni difficili come senso di colpa o rabbia e preoccupazione per la cosa più importante per lei, la relazione con sua moglie (almeno per quanto riguarda i momenti di interazione con i suoi parenti).
Si sarà reso conto che non può condizionare la loro opinione né, tantomeno, controllare a pieno questi sentimenti così contrastanti. E allora, cosa fare?
La risposta è che l'unica cosa da fare è sganciarsi da questi pensieri ed emozioni, accettandoli e riconoscendoli, è focalizzarsi su ciò che davvero conta, sua moglie e la vostra relazione. Ci sono approcci psicologici che facilitano questo lavoro mentale e consentono di vivere meglio attraverso le difficoltà. Non si tratta, infatti, di evitare di avvertire certe sensazioni o avere pensieri avversivi, ma di farli diventare sempre meno importanti per la sua normale "funzionalità". Ciò che adesso è ridondante, intrusivo e destabilizzante, dovrà diventare un sottofondo accettabile, rispetto a ciò che davvero è importante per lei, ciò che può renderla felice e soddisfatto, qualsiasi sia il contesto ambientale o sociale in cui si trova.
La sola forza di volontà non è sufficiente. Per abituare la mente a stare nel presente e osservare con un certo distacco le emozioni che emergono in modo automatico, si può acquisire un metodo e apprendere delle strategie mirate ed efficaci. Il mio consiglio è di iniziare un percorso di psicologia positiva o di ACT (Terapia dell'impegno e dell'accettazione).
Se lo desidera, posso darle ulteriori informazioni a riguardo ed eventualmente aiutarla con un supporto online.
Le auguro il meglio, Dott. Antonio Cortese
Grazie per aver condiviso questi suoi sentimenti, certamente difficili, che sta provando verso i parenti di sua moglie.
Andare d'accordo con tutti e piacere a tutti, come lei stesso sa bene, non è praticamente possibile. Anche se vorremmo che gli altri ci apprezzassero per le nostre buone qualità e le buone intenzioni, ci ritroviamo a ricevere giudizi sminuenti e sguardi di disapprovazione. Purtroppo, ciò capita molto spesso proprio con quelle persone che siamo costretti a frequentare di solito come colleghi di lavoro, superiori, amici di amici, o i parenti più prossimi.
Lei avverte senza dubbio emozioni contrastanti che le stanno creando non poca ruminazione, cioè pensieri intrusivi che si rincorrono nella testa cercando soluzioni al problema, soluzioni che non ci sono. Questo overthinking genera altre emozioni difficili come senso di colpa o rabbia e preoccupazione per la cosa più importante per lei, la relazione con sua moglie (almeno per quanto riguarda i momenti di interazione con i suoi parenti).
Si sarà reso conto che non può condizionare la loro opinione né, tantomeno, controllare a pieno questi sentimenti così contrastanti. E allora, cosa fare?
La risposta è che l'unica cosa da fare è sganciarsi da questi pensieri ed emozioni, accettandoli e riconoscendoli, è focalizzarsi su ciò che davvero conta, sua moglie e la vostra relazione. Ci sono approcci psicologici che facilitano questo lavoro mentale e consentono di vivere meglio attraverso le difficoltà. Non si tratta, infatti, di evitare di avvertire certe sensazioni o avere pensieri avversivi, ma di farli diventare sempre meno importanti per la sua normale "funzionalità". Ciò che adesso è ridondante, intrusivo e destabilizzante, dovrà diventare un sottofondo accettabile, rispetto a ciò che davvero è importante per lei, ciò che può renderla felice e soddisfatto, qualsiasi sia il contesto ambientale o sociale in cui si trova.
La sola forza di volontà non è sufficiente. Per abituare la mente a stare nel presente e osservare con un certo distacco le emozioni che emergono in modo automatico, si può acquisire un metodo e apprendere delle strategie mirate ed efficaci. Il mio consiglio è di iniziare un percorso di psicologia positiva o di ACT (Terapia dell'impegno e dell'accettazione).
Se lo desidera, posso darle ulteriori informazioni a riguardo ed eventualmente aiutarla con un supporto online.
Le auguro il meglio, Dott. Antonio Cortese
Buongiorno, grazie per la sua condivisione. Penso che parlare di come si senta, di cosa prova, di non sentirsi visto, sia a sua moglie, sia ai suoi suoceri, rappresenti un passo fondamentale. A prescindere da cosa pensa che gli possano dire , è importante che lei comunichi il suo stato d’animo, le sue sensazioni, le sue perplessità. Le cose non dette si accumulano e possono diventare muri insormontabili. Si esprima senza avere paura di poter ferire sua moglie, sono sicura che la capirà. Per quanto riguarda il problema della fertilità, lei scrive che sua moglie ha accettato questa situazione, ma lei cosa ne pensa al riguardo ? Cosa prova ? Quanto questa problematica può incidere nella sua vita relazionale? Nel caso avesse voglia di approfondire questa tematica, resto a sua disposizione.
Dott.ssa Mariapaola Anania, psicologa clinica, psicosessuologa, specializzanda in psicoterapia cognitivo-comportamentale.
Dott.ssa Mariapaola Anania, psicologa clinica, psicosessuologa, specializzanda in psicoterapia cognitivo-comportamentale.
Gentile utente,
spesso la relazione di coppia, come ha fatto ben notare lei, richiede di confrontarsi con le influenze delle famiglie di origine. Mondi diversi, significati differenti e storie divergenti entrano in contatto e spesso richiedono un riadattamento. La cosa fondamentale sicuramente risulta essere la reazione che non solo il singolo, ma la coppia assume rispetto alle richieste dell'esterno.
Dalle sue parole emerge una relazione positiva con sua moglie, verso cui nutre affetto e da cui si sente stimato e apprezzato. Quasi per volerla proteggere sembra che non abbia affrontato a fondo tale sua insofferenza, accumulando "i bocconi amari", come dice lei. Forse potrebbe essere opportuno primariamente comunicare il malessere proprio con sua moglie, senza voler attribuire colpa a qualcuno, ma proprio per poter condividere il suo vissuto.
Un consulto con un professionista, inoltre, potrebbe aiutare entrambi a comprendere e attribuire un significato più preciso a ciò che accade, potendo vivere con più serenità la relazione con i suoceri. Come anticipato in precedenza, forse più che andare alla ricerca del colpevole ("colpa mia, forse sono sbagliato") le sarebbe di aiuto capire come poter conciliare questi mondi diversi: il suo e quello dei suoi suoceri. Talvolta risulta difficile cambiare l'altro, ma può esserci di grande aiuto modificare il nostro punto di vista nei confronti dell'altro.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento
Dott.ssa Anna Faragò
spesso la relazione di coppia, come ha fatto ben notare lei, richiede di confrontarsi con le influenze delle famiglie di origine. Mondi diversi, significati differenti e storie divergenti entrano in contatto e spesso richiedono un riadattamento. La cosa fondamentale sicuramente risulta essere la reazione che non solo il singolo, ma la coppia assume rispetto alle richieste dell'esterno.
Dalle sue parole emerge una relazione positiva con sua moglie, verso cui nutre affetto e da cui si sente stimato e apprezzato. Quasi per volerla proteggere sembra che non abbia affrontato a fondo tale sua insofferenza, accumulando "i bocconi amari", come dice lei. Forse potrebbe essere opportuno primariamente comunicare il malessere proprio con sua moglie, senza voler attribuire colpa a qualcuno, ma proprio per poter condividere il suo vissuto.
Un consulto con un professionista, inoltre, potrebbe aiutare entrambi a comprendere e attribuire un significato più preciso a ciò che accade, potendo vivere con più serenità la relazione con i suoceri. Come anticipato in precedenza, forse più che andare alla ricerca del colpevole ("colpa mia, forse sono sbagliato") le sarebbe di aiuto capire come poter conciliare questi mondi diversi: il suo e quello dei suoi suoceri. Talvolta risulta difficile cambiare l'altro, ma può esserci di grande aiuto modificare il nostro punto di vista nei confronti dell'altro.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento
Dott.ssa Anna Faragò
Buongiorno,
la sua riflessione è molto lucida e traspare tutto l’impegno, l’amore e il rispetto che mette nella relazione con sua moglie e nella gestione dei rapporti familiari. È comprensibile che, dopo anni di investimenti emotivi senza riscontro, possa sentirsi amareggiato. Il bisogno di riconoscimento è umano e legittimo, soprattutto quando si dà tanto in buona fede. Parlare apertamente con sua moglie, se non lo ha già fatto, potrebbe aiutarla a sentirsi parte del suo vissuto senza creare conflitti. Quanto ai suoceri, affrontare la situazione con delicatezza può essere utile, ma anche lavorare sul proprio equilibrio interiore – magari con un supporto psicologico – può aiutarla a gestire il carico emotivo e prevenire l’accumulo di frustrazione.
la sua riflessione è molto lucida e traspare tutto l’impegno, l’amore e il rispetto che mette nella relazione con sua moglie e nella gestione dei rapporti familiari. È comprensibile che, dopo anni di investimenti emotivi senza riscontro, possa sentirsi amareggiato. Il bisogno di riconoscimento è umano e legittimo, soprattutto quando si dà tanto in buona fede. Parlare apertamente con sua moglie, se non lo ha già fatto, potrebbe aiutarla a sentirsi parte del suo vissuto senza creare conflitti. Quanto ai suoceri, affrontare la situazione con delicatezza può essere utile, ma anche lavorare sul proprio equilibrio interiore – magari con un supporto psicologico – può aiutarla a gestire il carico emotivo e prevenire l’accumulo di frustrazione.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
perchè chiede un consiglio da uno specialista comportamentale? qui ci vuole uno psicologo che approfondisca di più la situazione e capire da dove deriva questa mancata riconoscenza che crede di meritare. Faccia qualche colloquio che le consenta di vedere più a fondo questa dinamica familiare che tanto detesta.
dott Casinghini
dott Casinghini
Comprendo profondamente il suo disagio e la sua frustrazione di fronte a questo persistente atteggiamento distaccato da parte dei suoi suoceri e di sua cognata, nonostante il suo amore e la sua dedizione verso sua moglie e l'affetto che riceve dagli altri membri della famiglia di lei. La sua sensibilità e il suo desiderio di essere riconosciuto e accolto pienamente sono assolutamente legittimi, specialmente considerando l'impegno e l'affetto che lei dimostra.
La sua reazione emotiva, culminante in una crescente stanchezza e in una riluttanza a partecipare a momenti di convivialità familiare, è una conseguenza naturale di questa prolungata mancanza di riscontro affettivo. Il suo timore di turbare sua moglie è un segno della sua premura e del suo amore per lei, ma è importante considerare che anche lei potrebbe percepire, a suo modo, questa dinamica.
Affrontare una situazione del genere richiede delicatezza e consapevolezza. La sua intuizione riguardo alla probabile reazione dei suoi suoceri a un confronto diretto ("ma no, figurati...") suggerisce una dinamica comunicativa forse evitante o poco incline all'apertura emotiva.
In questa situazione, un approccio indiretto potrebbe rivelarsi più costruttivo. Invece di un confronto diretto che potrebbe portare a negazione o minimizzazione, potrebbe considerare di condividere i suoi sentimenti con sua moglie, in un momento di intimità e fiducia. Esprimere come si sente, non in termini di accusa verso i suoi genitori, ma focalizzandosi sul suo desiderio di sentirsi pienamente parte della famiglia, potrebbe aiutarla a comprendere meglio la sua prospettiva.
Sua moglie, che la ama e la stima, potrebbe diventare una preziosa alleata in questa situazione. Insieme, potreste valutare strategie comunicative più sottili o trovare modi per affrontare le dinamiche familiari durante le riunioni, magari stabilendo dei limiti o gestendo le aspettative in modo condiviso.
Inoltre, è importante che lei continui a coltivare le relazioni positive che ha con gli altri membri della famiglia di sua moglie. Questo può contribuire a bilanciare il senso di esclusione che prova con i suoi suoceri e sua cognata.
Infine, consideri che le dinamiche familiari sono spesso complesse e radicate in storie e dinamiche pregresse che potrebbero non avere nulla a che fare con lei personalmente. Concentrarsi su ciò che è sotto il suo controllo, ovvero il suo comportamento e la sua comunicazione con sua moglie, e lavorare insieme per gestire al meglio queste dinamiche familiari, potrebbe essere la strada più efficace per preservare il vostro benessere individuale e di coppia.
La sua reazione emotiva, culminante in una crescente stanchezza e in una riluttanza a partecipare a momenti di convivialità familiare, è una conseguenza naturale di questa prolungata mancanza di riscontro affettivo. Il suo timore di turbare sua moglie è un segno della sua premura e del suo amore per lei, ma è importante considerare che anche lei potrebbe percepire, a suo modo, questa dinamica.
Affrontare una situazione del genere richiede delicatezza e consapevolezza. La sua intuizione riguardo alla probabile reazione dei suoi suoceri a un confronto diretto ("ma no, figurati...") suggerisce una dinamica comunicativa forse evitante o poco incline all'apertura emotiva.
In questa situazione, un approccio indiretto potrebbe rivelarsi più costruttivo. Invece di un confronto diretto che potrebbe portare a negazione o minimizzazione, potrebbe considerare di condividere i suoi sentimenti con sua moglie, in un momento di intimità e fiducia. Esprimere come si sente, non in termini di accusa verso i suoi genitori, ma focalizzandosi sul suo desiderio di sentirsi pienamente parte della famiglia, potrebbe aiutarla a comprendere meglio la sua prospettiva.
Sua moglie, che la ama e la stima, potrebbe diventare una preziosa alleata in questa situazione. Insieme, potreste valutare strategie comunicative più sottili o trovare modi per affrontare le dinamiche familiari durante le riunioni, magari stabilendo dei limiti o gestendo le aspettative in modo condiviso.
Inoltre, è importante che lei continui a coltivare le relazioni positive che ha con gli altri membri della famiglia di sua moglie. Questo può contribuire a bilanciare il senso di esclusione che prova con i suoi suoceri e sua cognata.
Infine, consideri che le dinamiche familiari sono spesso complesse e radicate in storie e dinamiche pregresse che potrebbero non avere nulla a che fare con lei personalmente. Concentrarsi su ciò che è sotto il suo controllo, ovvero il suo comportamento e la sua comunicazione con sua moglie, e lavorare insieme per gestire al meglio queste dinamiche familiari, potrebbe essere la strada più efficace per preservare il vostro benessere individuale e di coppia.
Gentile utente,
grazie per aver condiviso la tua esperienza con tanta sincerità. Dalle tue parole emerge un legame profondo e sano con tua moglie, costruito su amore, rispetto e comprensione reciproca: un valore enorme.
Il disagio che provi con la famiglia di lei è comprensibile. Sentirsi sempre educato, presente e affettuoso, ma ricevere in cambio solo distacco, può diventare frustrante, soprattutto col passare del tempo. Il bisogno di sentirsi accolti dalla famiglia del partner è naturale e non ha nulla a che fare con l’orgoglio: riguarda la voglia di appartenenza e riconoscimento.
Hai già fatto molto, e con grande dignità. Evitare di riversare su tua moglie la tua amarezza mostra quanto tu tenga alla serenità del vostro rapporto. Tuttavia, continuare ad accumulare silenzi potrebbe farti male.
Ti consiglio di:
- Parlare con tua moglie, con delicatezza, condividendo come ti senti senza accusare nessuno. È probabile che lei abbia già intuito qualcosa e potrebbe diventare per te un’alleata preziosa. Potresti dire qualcosa come:
“Sai, non è facile per me raccontartelo, ma da tempo sento una freddezza da parte della tua famiglia che mi fa soffrire. Non li accuso, forse è solo una questione di caratteri, ma volevo condividere con te come mi sento, perché questo legame per me è importante.”
In questo modo le dai fiducia, la rendi partecipe senza metterla in mezzo, e apri uno spazio per il confronto.
- Valutare, se lo ritieni opportuno, un dialogo diretto ma rispettoso con i tuoi suoceri. Anche solo esprimere che per te il loro affetto sarebbe importante può fare la differenza, anche se non subito. Potresti anche solo dire: “Non ho mai smesso di cercare il vostro affetto. Per me siete importanti e sento la vostra distanza. Lo dico con rispetto, non per giudicare.” È un atto di verità, che parla più di te che di loro.
- Sposta il focus su ciò che dipende da te. Non puoi cambiare i loro atteggiamenti, ma puoi proteggerti dal logorarti. Continuare a essere gentile, ma darti il permesso – quando serve – di mettere dei limiti interni. Ad esempio, non obbligarti a sforzi eccessivi durante le festività.
- Ricordarti che il loro comportamento non definisce il tuo valore. Le persone che ti conoscono bene (inclusa tua moglie) ti apprezzano proprio per ciò che sei.
Un caro saluto.
Dott.ssa Psicologa Valentina Scimone
grazie per aver condiviso la tua esperienza con tanta sincerità. Dalle tue parole emerge un legame profondo e sano con tua moglie, costruito su amore, rispetto e comprensione reciproca: un valore enorme.
Il disagio che provi con la famiglia di lei è comprensibile. Sentirsi sempre educato, presente e affettuoso, ma ricevere in cambio solo distacco, può diventare frustrante, soprattutto col passare del tempo. Il bisogno di sentirsi accolti dalla famiglia del partner è naturale e non ha nulla a che fare con l’orgoglio: riguarda la voglia di appartenenza e riconoscimento.
Hai già fatto molto, e con grande dignità. Evitare di riversare su tua moglie la tua amarezza mostra quanto tu tenga alla serenità del vostro rapporto. Tuttavia, continuare ad accumulare silenzi potrebbe farti male.
Ti consiglio di:
- Parlare con tua moglie, con delicatezza, condividendo come ti senti senza accusare nessuno. È probabile che lei abbia già intuito qualcosa e potrebbe diventare per te un’alleata preziosa. Potresti dire qualcosa come:
“Sai, non è facile per me raccontartelo, ma da tempo sento una freddezza da parte della tua famiglia che mi fa soffrire. Non li accuso, forse è solo una questione di caratteri, ma volevo condividere con te come mi sento, perché questo legame per me è importante.”
In questo modo le dai fiducia, la rendi partecipe senza metterla in mezzo, e apri uno spazio per il confronto.
- Valutare, se lo ritieni opportuno, un dialogo diretto ma rispettoso con i tuoi suoceri. Anche solo esprimere che per te il loro affetto sarebbe importante può fare la differenza, anche se non subito. Potresti anche solo dire: “Non ho mai smesso di cercare il vostro affetto. Per me siete importanti e sento la vostra distanza. Lo dico con rispetto, non per giudicare.” È un atto di verità, che parla più di te che di loro.
- Sposta il focus su ciò che dipende da te. Non puoi cambiare i loro atteggiamenti, ma puoi proteggerti dal logorarti. Continuare a essere gentile, ma darti il permesso – quando serve – di mettere dei limiti interni. Ad esempio, non obbligarti a sforzi eccessivi durante le festività.
- Ricordarti che il loro comportamento non definisce il tuo valore. Le persone che ti conoscono bene (inclusa tua moglie) ti apprezzano proprio per ciò che sei.
Un caro saluto.
Dott.ssa Psicologa Valentina Scimone
Buongiorno.. leggendo la sua storia ho notato che all'inizio parla delle vostre difficoltà di coppia ad avere un figlio e poi salta completamente ad un altro argomento, ovvero i suoceri. Mi verrebbe da chiederle innanzitutto come si è sentito all'idea di questa impossibilità nell'avere figli, come ha vissuto e vive questa notizia? E poi, perchè la infastidisce così tanto che i suoceri abbiano (in teoria) questo atteggiamento distaccato? Cosa sente dentro di lei? Provi a riflettere su questo.. io penso che le due vicende siano in qualche modo collegate, ho delle ipotesi in mente al riguardo che eventualmente si potrebbero discutere insieme ma non in questa sede per cui se ne sente il bisogno mi contatti pure sul mio profilo. Buona giornata
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