Buongiorno. Chiedo aiuto per una problematica che mi affligge da tempo. Sono andato fuoricorso all'u

18 risposte
Buongiorno. Chiedo aiuto per una problematica che mi affligge da tempo. Sono andato fuoricorso all'università per dei motivi futili ma che putroppo hanno finito per ingigantirsi. Iniziai già alla triennale a trovare difficoltà a fare i laboratori(sono laureato in design), avevo una marea di domande in testa che in quello che facevo non trovavano risposta, però liquidai la cosa con "mi passerà strada facendo", fiducioso del fatto che le questioni che mi ponevo mai venivano fuori durante le ore in classe. La cosa però non passava e ho provato a risolvere i miei dubbi chiedendo ai colleghi e ai professori col risultato d'aumentare ulteriormente la mia confusione e attirandomi pure invidie nonchè la nomea di un che crea problemi. Ho anche subito gravi atteggiamenti da alcuni docenti ed assistenti ma sopportavo tutto perchè convinto facesse parte dell'insegnamento(nella mia facoltà capita spesso e volentieri i docenti non siano proprio alla mano). Tutto ciò ha portato il rendere la mia permanenza li insopportabile, non riuscivo a dare esami perché bloccato e ogni confronto con i docenti e i colleghi risultava sfiancante, ai limiti della violenza. Ogni volta che provavo a fare delle domande spesso venivo zittito o comunque evitato e mi convinsi a sopportare perché non era modo di rivolgersi a un docente. Stanco di questa situazione mi ripresi dei libri della triennale e li la sorpresa: il problema stava in concetti chiave che non avevo studiato in esami in cui presi dei voti anche alti. La scoperta mi lasciò molto perplesso (com'è stato possibile che in quasi dieci laboratori mai avevo toccato quegli aspetti?com'è stato possibile che nessun docente non mi aveva fatto notare che nei miei elaborati non toccavo quei punti li? Perché non sono mai stato bocciato quando non facevo quelle cose li?). Al peggio si unì l'ultima ciliegina: il tirocinio che stavo facendo si concluse con un progetto pessimo. Il tutor non mi seguì in nulla(dovevo fare un sito web e mi disse avrei avuto delle risorse per crearlo) ma nelle revisioni non mi correggeva, si limitava a farmi rifare tutto da capo, il risultato fu un progetto non concluso. la cosa unita a tutti gli avvenimenti spiacevoli mi atterrì, venni colto dal terrore che qualche docente con cui avevo avuto le peggiori discussioni avrebbe preso la palla al balzo per convincermi a ritirarmi, poi avevo paura che le dinamiche vecchie si sarebbero ripresentate e li potevo non rispondere delle mie ragioni. Da qualche tempo uso la triennale per lavorare (grazie alle lacune colmate con cui ho sviluppato una routine pratica con cui faccio le cose senza difficoltà)però mi rode non aver concluso sto percorso, è una cosa su cui ho investito parecchio e nella quale ho coinvolto pure i miei genitori. Non mi va di dire ai docenti che i problemi nascevano da delle lacune teoriche nascoste dopo tutto quello che mi hanno fatto, senza contare il dover dire come è andato il tirocinio, provo un misto di rabbia e imbarazzo per una cosa che reputo piuttosto grave. Provo anche vergogna a dirlo in giro perché è stato davvero uno spiacevole scivolone che ha compromesso in parte l'avanzare della mia vita. Scusate lo sproloquio e grazie a chi mi risponderà
Gentilissimo buongiorno,
La sua lettera è piena di domande, di rabbia e di vergogna, emozioni che tornano e ritornano alla ricerca di una risposta che non trova. Allora le chiedo: quanto tempo passa a ripensare a questa storia, a rivedere dove ha sbagliato, dove le cose sono andate storte, dove sarebbero potute andare diversamente? Quanto tempo, mi dica. E questo tornare continuamente al passato le serve? L'aiuta a trovare dei rimedi, a placare i sensi di colpa, la rabbia, la sofferenza, o piuttosto prolunga li prolunga, come in un film visto e rivisto di cui non riesce a scorgere il finale? Questo pensiero ripetitivo è difficile da controllare ma è uno degli elementi centrali della sua sofferenza. Cosa vuole veramente? Riprendere gli studi, trovare la pace, entrambe le cose? Continuando a girare intorno ai suoi ricordi, ruminandoci sopra, non farà che prolungare la sofferenza, come un criceto che gira nella ruota senza arrivare mai da nessuna parte. Deve trovare il modo di uscirne. Solo in questo modo recupererà la lucidità e le risorse per girare il finale del suo film. Non è semplice uscire da questo tipo di pensiero, l'aiuto di un professionista potrebbe essere importante. Resto a disposizione, anche online, se desidera approfondire e la saluto cordialmente, dott.ssa Manuela Leonessa

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Salve, Mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso. Ritengo importante che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti motivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare Quei pensieri rigidi e disfunzionali che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto. Ritengo altresì utile un approccio emdr al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico Connesso con la genesi della Sofferenza in atto. Resto a disposizione, anche online. Cordialmente, dott FDL
Gentilissimo, mi spiace molto per la situazione che sta vivendo. L'esperienza di cui ci sta parlando sembra averle creato molta frustrazione. Potrebbe essere quindi utile poter scoprire le motivazioni sottostanti a questa confusione che sta sperimentando, che la porta a porsi tutte queste domande. Una terapia psicologica potrebbe permettergli di conoscersi meglio e di sviluppare delle strategie utili per poter vivere al meglio il presente, costruendo delle basi solide al fine di affrontare in maniera efficace un futuro che a tratti può sembrare angoscioso. Sarebbe uno spazio solo per lei alla scoperta di se stessi. In caso volesse, io sono a completa disposizione, in presenza ma anche Online. Dott. Matteo De Nicolò
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Gentile ragazzo, comprendo cosa sta passando e non ha alcun motivo di vergognarsi. Quello che le è successo capita a moltissimi altri studenti: professori non proprio alla mano (ci siamo capiti :-)) e tutor che non svolgono il loro compito come dovrebbero esistono in ogni facoltà e percorso di tirocinio. Capisco la sua frustrazione e la sua rabbia: che ne dice di prendersi una bella rivincita riprendendo in mano il timone della sua vita e navigando a vista verso la realizzazione dei suoi obiettivi? Dalla sua lettera emerge una splendida energia vigorosa che può utilizzare per far fiorire i suoi talenti e permettere loro di portarla verso la felicità che merita. Un caro saluto
Dott.ssa Vanessa Tribuzi
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Salve buongiorno, durante un percorso di studi può capitare a chiunque un momento di difficoltà per il quale si fa un’enorme fatica a studiare e a rimanere concentrati; quello che comunemente viene definito ‘blocco dello studente’ è una condizione piuttosto ricorrente, nella quale chiunque può ritrovarsi, a prescindere dal grado di diligenza e dal livello di difficoltà del percorso di studi.
A livello psicologico la principale causa del blocco è legata al tempo.
Il fattore temporale genera parecchie ansie negli studenti universitari, costretti a confrontarsi quotidianamente con la preparazione degli esami, con le relative scadenze e con la paura di non riuscire a superarli. Alla percezione personale di sconfitta si aggiunge la sensazione di fallimento nei confronti delle aspettative sociali, nel suo caso con la sua famiglia.
La psicoterapia, purché gestita attraverso un approccio professionale ed estremamente personalizzato, consente di risalire alle reali cause del problema, che spesso si nascondono nel profondo dell’inconscio.
Qualora volesse accettare delle strategie che le permetterebbero di superare questo periodo di crisi non esiti a contattarmi anche on-line. Dott.ssa Bachiorri Sara
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Buonasera gentile utente, credo che a volte la consapevolezza e il voler lasciare andare alcuni meccanismi, possa essere utile per la propria serenità e di conseguenza trovare la quiete con il resto delle persone intorno in contesti amichevoli, lavorativi e universitari.
Cordialmente, Dott.ssa Costantini M.
La tua vita non è fatta di esami o di quanto gli altri giudichino il tuo operato.
Non è fatta di strategie e di concorsi.
La base sono le emozioni che provi e il senso che tu dai alle cose.

Ci sforziamo ogni giorno di uniformarci ad uno standard deciso dalla società ma non sempre consono alla nostra individuale natura.

Qual è? il tuo percorso? Quali sono i criteri per cui tu , l'unico titolato al giudizio su te stesso, riconosci di avere fatto bene?

Chiediti questo.
E se dovessi trovare che non hai fatto ancora del tuo meglio, semplicemente, fallo. Non sei mai in ritardo.
Caro ragazzo, avverto tutta la sofferenza incontrata durante il percorso universitario, ed è chiaro che tale sofferenza, ad oggi, non se ne sia mai andata. Purtroppo l’Università, il cui scopo è quello di promuovere l’istruzione, dovrebbe far si che i suoi studenti possano avere delle conoscenze adeguate rispetto la materia per la quale si stanno formando, ma a volte questo non accade. In una Università, dovrebbero esserci professori capaci di rispondere ai dubbi avanzati dagli studenti e i tutor hanno il compito di monitorare la pratica dello studente e supportarlo durante l’esperienza. Come ben sa, non sempre è cosi, non sempre incontriamo quello che ci aspettiamo o quello che dovrete essere, esattamente come è successo a lei.
Tuttavia, rimane il fatto che sembra essere importante concludere il percorso cominciato. Forse per poterlo fare, ha bisogno di cambiare prospettiva e trovare delle strategie per venire a patti con l’Università/percorso che vorrà frequentare e con l’ideale, con ciò che pensa rispetto ad essa.
In passato ha evitato, ma l’evitamento è un meccanismo di difesa che cronicizza una situazione spiacevole. Sono sicura che attraverso un percorso psicologico lei possa chiarire quali strategie mettere in atto per proseguire con il suo futuro accademico e professionale, oltre che comprendere ad un livello più profondo cosa è successo e cosa succede dentro di lei nel momento in cui si verificano le situazioni descritte precedentemente.
Io resto a disposizione, online o in presenza, se vuole provare a risolvere le difficoltà che sta vivendo.
Un saluto, dott.ssa Maria Lucia Evangelisti.
Buongiorno e grazie della sua condivisione. Sento che c'è molto tormento nelle sue parole, nella descrizione di ciò che ha vissuto in questi ultimi anni. Mi sembra di ravvisare molto giudizio verso se stesso e tanti sensi di colpa e frustrazioni. Tutta questa carica di energia che ora sta esprimendo in maniera a tratti confusa senza riuscire a dar un senso a quel che è accaduto in passato e ai pensieri che ancora la tormentano, forse è un'energia che andrebbe meglio canalizzata ed espressa per il suo benessere. Se desidera effettuare un percorso in tale direzione e ritrovare la giusta soddisfazione per i vari aspetti della sua vita, sono a disposizione per dei colloqui. Un caro saluto. Alessandra Domigno
Buonasera, credo che le situazioni che lei percepisce come blocchi celino percezioni e vissuti non elaborati. Sta a lei decidere se provare a rilanciarsi e concludere ciò che fortemente vuole (come traspare dalle sue parole) oppure farsi aiutare da qualcuno e parallelamente ricominciare ciò che ha lasciato in sospeso. Ad ogni modo non è mai troppo tardi per mettersi in gioco: assecondare i propri intimi desideri è fondamentale per condurre una vita felice.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno,
Sono disponibile per colloquio online.
Dovrei analizzare meglio con lei la situazione.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Buongiorno,
mi dispiace sentire della difficoltà che hai avuto durante il tuo percorso universitario. Capisco che sia frustrante sentirsi bloccato e confuso durante gli studi, soprattutto se questo ti ha impedito di fare gli esami e di completare il percorso di laurea. Tuttavia, ci sono alcune opzioni che potrebbero aiutarti a superare questa situazione e a raggiungere i tuoi obiettivi.

Innanzitutto, potresti considerare l'idea di parlare con uno psicologo per affrontare le tue paure e le tue preoccupazioni. Potrebbe essere utile anche avere un sostegno emotivo durante questo periodo difficile. Inoltre, potresti cercare di metterti in contatto con il tuo vecchio tutor o con altri docenti che possono aiutarti a capire meglio i concetti chiave che ti sono stati trasmessi durante il tuo percorso di studi. Potresti anche considerare l'idea di fare un tirocinio in un'altra azienda per avere un'esperienza pratica diversa e migliorare le tue competenze professionali.

Infine, se desideri ancora completare il tuo percorso di studi, potresti considerare l'idea di fare domanda per riprendere gli studi all'università. Se decidi di farlo, ti consiglio di parlare con il tuo vecchio tutor o con un altro docente che possa aiutarti a capire come procedere. Ricorda che non sei solo in questa situazione e ci sono persone disposte ad aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi. Puoi prenotare una visita, sono disponibile anche per colloqui online. Cordiali saluti Dott.ssa Nicoletta Pinna
Buongiorno, grazie per essersi rivolto a noi. Dal suo dettagliato racconto emerge quanto quest ultimo sia diventato un pensiero ricorrente, ripetitivo e che sta al centro del suo disagio; vedo un rimuginare ossessivo che, anche se sembra finalizzato a trovare una spiegazione, una causa o un motivo ai tanti "perché", in realtà credo che la stia bloccando e facendo girare a vuoto. Alla luce di ciò le consiglio di intraprendere un percorso con uno psicologo/a o psicoterapeuta al fine di approfondire questo mio ragionamento, se anche lei dovesse condividerlo, ed andare a capire come esso si sia instaurato, come faccia ad essere così intrusivo e soprattutto come poterci convivere diminuendo il disagio che le crea.
Per ulteriori chiarimenti rimango a disposizione e nel mentre le auguro un imbocca al lupo per il futuro.
Cordialmente, dottor Moraschini Mattia.
Buongiorno e grazie per l'esternazione, il suo racconto delinea una difficoltà che si è prolungata nel tempo e le ha creato diversi nodi sia dal punto di vista professionale di istruzione che relazionale. Credo sarebbe utile ragionare sulle sue aspettative rispetto a questo percorso difficoltoso e gli strumenti che possiede da mettere in atto per affrontare la situazione. Il portato emotivo che descrive sembra gravoso, potrebbe certamente essere analizzato in sede di colloqui psicologici per cercare di passare da un registro di colpa ad uno propositivo, accogliendo la fatica che ci racconta. Rimango a disposizione per ulteriori indicazioni,
Dott.ssa Beatrice Priori
Buongiorno,

Apprezzo la tua sincerità nel condividere la tua esperienza e la tua preoccupazione riguardo alla situazione che hai affrontato durante il percorso universitario. È normale che tu abbia vissuto una serie di emozioni complesse e contrastanti di fronte alle sfide e agli ostacoli che hai incontrato.

È comprensibile che ti senti frustrato e deluso dalla gestione del percorso accademico, soprattutto considerando i problemi di comunicazione con i docenti e le difficoltà che hai sperimentato nel laboratorio e durante il tirocinio. È importante riconoscere che le tue reazioni sono state il risultato di diverse circostanze e dinamiche che hanno influenzato il tuo percorso.

Riflettere sul passato e cercare di capire come affrontare i sentimenti di rabbia, imbarazzo e vergogna è un passo significativo verso il benessere emotivo e il futuro. Considera che spesso è possibile apprendere da esperienze sfidanti come queste, anche se il percorso può richiedere tempo e riflessione.

Se desideri affrontare questa situazione in modo costruttivo, potresti valutare l'opzione di parlarne con uno psicologo o uno psicoterapeuta. Lavorare con un professionista può aiutarti ad esplorare le tue emozioni, affrontare i sentimenti di colpa e trovare strategie per gestire l'impatto che questa esperienza ha avuto sulla tua autostima e sulla tua vita in generale.

Ricorda che non sei solo in questa situazione e che molte persone affrontano sfide simili nel percorso accademico e nella vita. Non sei definito unicamente dagli eventi passati e hai la possibilità di costruire un futuro che rifletta le tue aspirazioni e il tuo potenziale.

Cordialmente,
Ilaria
Gentilissimo,
le parole che scrive sono colme di sofferenza, di tormento, di angoscia e mi spiace per questo. Fortunatamente, esiste un rimedio: intraprendere un percorso psicologico che verta sul fare chiarezza. Al dì là delle ruminazioni (questo continuo processo circolare che la porta a ripensare al passato) che non fanno altro che annichilirla, cos'è che lei desidera veramente? Finire gli studi? Studiare da autodidatta? Cambiare facoltà? Quello che conta è soltanto il momento presente. Il passato ci può avere insegnato, ma non abbiamo più alcun potere su di esso e il futuro è una grande incognita. Le auguro di iniziare a pensare ad OGGI!
Un grande in bocca al lupo!
Cordialmente,
Dott.sa Rebecca Volpes
Gentile utente, mi spiace molto per la situazione che sta vivendo. Da quello che leggo immagino che lei si porta dietro questa storia oltre che un mare di pensieri anche tante emozioni e frustrazioni e sicuramente questo potrebbe essere legato all'importanza che ha e ha avuto questa vicenda sulla sua vita. Un percorso psicologico potrebbe aiutarla non solo a comprendere le motivazioni di tale angoscia instaurata nel passato ma soprattutto come, nonostante tutte queste emozioni, poter ritrovare una pace nel presente e nel futuro ed è questo che le auguro. Se vuole sono a disposizione. Dott.ssa Nunzia Giustiniani
Buongiorno, mi spiace molto per la sua situazione in quanto dalle sue parole emerge disagio e sofferenza. Le suggerisco di intraprendere un percorso per trovare uno spazio in cui approfondire quanto racconta, elaborarlo e trovare un sostegno specialistico per superarne le conseguenze e i pensieri/sentimenti ad esso collegati con strategie utili ed efficaci.
Resto a disposizione, anche online.

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