Buongiorno a tutti. Sto vivendo un periodo di grande sconforto. Ho intrapreso una relazione con un r

7 risposte
Buongiorno a tutti. Sto vivendo un periodo di grande sconforto. Ho intrapreso una relazione con un ragazzo ormai quasi 4 anni fa, che purtroppo soffre di una dipendenza da marijuana. È un ragazzo molto dolce, premuroso nei miei confronti, si fa voler bene da chiunque, sempre sorridente e pronto ad aiutare il prossimo, tutte le caratteristiche che mi hanno fatto innamorare di lui. Dopo anni però questa sua dipendenza non va via, in quanto lui non ha mai fatto nulla per uscirne. Ho sempre proposto di provare dei percorsi di psicoterapia, o gruppi di ascolto. Ho provato a fargli leggere testimonianze di persone ripulite, di quanto la loro vita sia migliorata. Ho provato a metterlo in guardia anche sui potenziali rischi legali della situazione. Tutti sforzi vani, che hanno portato soltanto a bugie (mi mentiva pur di fare uso della sostanza) , sperpero di denaro (lavoriamo insieme , portiamo avanti un'azienda che purtroppo va molto male a causa di difficoltà economiche), distanza tra di noi. La cosa che più mi fa soffrire è che nei momenti di astinenza, si trasforma in una persona totalmente diversa. Diventa aggressivo, cattivo nei miei confronti, mi insulta e mi fa piangere per giornate intere. A causa di questo ho sviluppato un forte stato di ansia e stress, accompagnato da attacchi di panico. Sono andata in terapia lo scorso anno, nel tentativo disperato di trovare una soluzione, che non è arrivata, ho chiuso un occhio e sono andata avanti. Quest'anno sono tornata in terapia, da un medico diverso, e qui è emersa la mia convinzione di voler separare le nostre strade. Purtroppo però, non riesco a trovare il coraggio di lasciare andare una persona cosi buona e vulnerabile. Ma tutto ciò mi fa soffrire. Lui mi ama, mi desidera, io spesso lo respingo perché non provo piu nemmeno libido. Mi sento spenta e svuotata. Ho perso amicizie, occasioni e opportunità per provare a guarirlo. Adesso ho scoperto che da qualche tempo , gioca d'azzardo (lui dice che capita raramente, ma non sono sicura di questo).

Credo di aver fatto tutto il possibile per aiutarlo. Non vorrei avere rimorsi in futuro. Amo questo ragazzo dalla prima volta che lho visto, tanto da lasciare il mio fidanzato dell'epoca per poter stare con lui.

Cosa posso fare? Continuare a tentare? Oppure andare via? Mi ritengo una ragazza con molte qualità, di bell'aspetto, sono laureata e la mia famiglia sta bene. Ricevo spesso corteggiamenti da altri uomini, che respingo sempre, ma qualche tempo fa ho conosciuto un ragazzo che mi ha fatto invaghire particolarmente, lo vedo spesso in palestra e mi ritrovo a scherzare con lui spesso, a provare dei momenti di leggerezza che non provo da diverso tempo. Mi ritrovo spesso a fare vita sociale da sola, perche lui preferisce rimanere a casa a fumare, non ha iniziative sociali, non vuole mai uscire o fare esperienze. Se le facciamo, diventa una palla al piede perche non vede l'ora di tornare a casa e fumare. Non credo di meritare questo. Non vorrei però buttare via tanti anni di relazione, ormai consolidata anche in famiglia.
Abbiamo affrontato varie volte l'argomento, e lui ha sempre dimostrato a parole e con i fatti di non voler cambiare, il peggio è che lui non si aspetta questa decisione da me, continua a trattarmi normalmente anche dopo le mie varie minacce di andare via. Non ha mai dimostrato particolare pentimento o voglia di cambiare.
Grazie mille a chi risponderà, mi sento molto scoraggiata e impaurita. Tutti attorno a me lo amano, so che deluderò tantissime persone, questo rende tutto molto complesso.
Dr. Susanna Bertini
Psicologo, Psicoterapeuta, Professional counselor
Torino
Come mai lei sopporta la situazione che descrive, che cosa le fa credere di essere Teresa di Calcutta, quale suo bisogno profondo la induce a tale comportamento? Tollerare è una cosa, ma siamo sicuri che aiuti chi è in difficoltà?Forse le sarebbe utile un periodo di riflessione per capire i perchè dei suoi comportamenti.

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Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buongiorno — grazie per aver condiviso con tanta onestà una situazione così difficile. Quello che descrivi è molto doloroso e capisco lo scoraggiamento: amare una persona “buona” non annulla i danni che la dipendenza e i comportamenti aggressivi arrecano alla tua vita e alla tua salute mentale.

Brevemente, i punti più importanti da tenere presenti e alcuni passi pratici che puoi considerare:

La dipendenza è una malattia che richiede motivazione e trattamento attivo. Se lui non vuole cambiare, tu non puoi “salvarlo” con gli sforzi fatti per conto suo.

La violenza verbale e l’aggressività durante l’astinenza sono segnali di rischio: la tua sicurezza fisica ed emotiva viene prima di tutto. Se ti senti in pericolo crea un piano di sicurezza (luogo dove andare, numeri di emergenza, persona di fiducia).

Limiti chiari e non negoziabili: stabilisci comportamenti che non tolleri (es. menzogne ripetute, spese comuni usate per comprare sostanze, insulti). Comunicali una volta, chiaramente, e preparati a farli rispettare.

Tutela economica e praticità: visto che lavorate insieme, valuta di separare quanto prima conti e responsabilità aziendali / personali per evitare che la dipendenza comprometta definitivamente anche la tua posizione economica. Consulta un esperto legale/contabile se necessario.

La tua salute mentale è prioritaria: gli attacchi di panico e l’ansia sono segnali che hai bisogno di cura continuativa. Prosegui con la terapia individuale e valuta interventi per trauma/ansia (es. EMDR, CBT) se indicati.

Valuta la separazione come scelta legittima: lasciare non significa “essere cattiva”, ma prendersi cura di sé. Può essere utile pianificare la separazione (quando, dove andare, aspetti economici/familiari) così da ridurre i rimorsi futuri.

Supporto esterno per lui e per te: puoi proporre ancora un intervento strutturato (servizi per dipendenze, psichiatra, gruppi di sostegno) ma non insistere fino a esaurirti. Cerca anche gruppi di supporto per chi convive con dipendenze (perché non sei sola).

Relazioni nuove e attrazioni: è normale provare interesse per altri; questo non rende la decisione più facile ma è un segnale che dentro di te c’è spazio per ritrovare desiderio e leggerezza — elementi importanti per il benessere sessuale e relazionale.

In sintesi: hai fatto molto per lui, ora è lecito mettere al primo posto la tua salute emotiva e la tua sicurezza. Se non c’è un reale impegno al cambiamento da parte sua, la scelta di andartene è una soluzione valida e tutelante. Ti incoraggio comunque a approfondire la situazione con uno specialista (psicoterapeuta esperto in dipendenze e terapia del trauma; valutazione psichiatrica se c’è rischio di dipendenza patologica o di gioco d’azzardo) per costruire un piano concreto e sicuro su come procedere.

Consigliabile approfondire con uno specialista.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott.ssa Denise Spalice
Psicoterapeuta, Psicologo
Giugliano in Campania
Ti ringrazio per aver condiviso con tanta sincerità la tua esperienza. Quello che descrivi è una situazione molto complessa, che ti ha portato a vivere un forte stato di sofferenza e ansia. Il comportamento del tuo compagno mostra i tratti tipici di una dipendenza, con bugie, minimizzazione e assenza di reale motivazione al cambiamento. È importante riconoscere che la responsabilità di affrontare questo problema non può ricadere su di te. Il cambiamento può avvenire solo se lui lo desidera e si impegna attivamente. Hai assunto per anni una posizione di “salvatrice”, cercando di aiutarlo con amore, proposte di terapia e sostegno. Ma questo porta a trascurare te stessa, le tue relazioni e il tuo benessere psicologico. L'ansia, stress, perdita di energia vitale, sono segnali chiari che la relazione sta avendo un impatto negativo sulla tua salute psicologica.
Nei momenti di astinenza lui diventa aggressivo e ti ferisce verbalmente e questo è un aspetto molto rilevante, perché mina la tua dignità e la tua sicurezza emotiva.
Ti sei impegnata a lungo e con grande amore, ma il cambiamento non può dipendere da te. Ora è importante che tu protegga la tua salute e la tua vita, anche se questo significa separarti. Non è egoismo, è cura di sé.
Dott.ssa Elisa Oliveri
Psicoterapeuta, Psicologo
Torino
Cara signora,
comprendo la sua sofferenza per questa difficile situazione.
Purtroppo, per quanto possiamo desiderare di aiutare chi ci è vicino, non possiamo sostituirci a lui nelle decisioni. Il suo compagno non sembrerebbe nei fatti disponibile ad attuare alcun cambiamento e starebbe anche introducendo comportamenti dannosi per sè stesso e per le sue finanze.
Questa situazione però le sta causando problematiche sia dal punto di vista fisico sia dal punto di vista psicologico e lei deve pensare in primis al suo benessere. Ha fatto bene a riprendere il percorso di terapia. Sicuramente prendere la decisione di lasciare un compagno buono, con cui si sono condivisi tanti anni e ben visto dalla famiglia non è facile ma non sempre affetto, amore, bontà stanno insieme a serenità e benessere psicologico e lei merita di stare con qualcuno che la faccia sentire serena. In bocca al lupo!
Buongiorno, la sua richiesta di aiuto è scritta con una grande delicatezza, da cui si intuisce il dolore che sta provando. Penso che sia ormai consapevole della situazione e debba solo trovare la forza di fare il passo che ha deciso.
Il desiderio di non far soffrire gli altri a volte è così forte che ci dimentichiamo che la nostra prima responsabilità è nei confronti di noi stessi e della nostra vita. Quando c'è una separazione, inevitabilmente qualcuno soffre, comprese le famiglie, e per questo non ci si arriva mai a cuor leggero. Rimaniamo in una situazione che non funziona e che ci fa star male anche molto tempo, togliendo a tutti, compreso il suo fidanzato, la possibilità di trovare nuove strade che possano renderci felici.
La responsabilità di questa separazione non è tutta sua, lo ricordi. Ciascuno è responsabile delle proprie scelte.
Imparare a stare con il dolore e la responsabilità delle nostre azioni può renderci liberi. Le auguro un futuro sereno.
Dott. simone feriti
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
Bergamo
Buongiorno, la ringrazio per la sua condivisione.
Credo che ciò che stia vivendo sia assolutamente normale all’interno di una relazione che sente che sta volgendo al termine.
Purtroppo le dipendenze non sono situazioni che si risolvono se non c’è la motivazione interna a voler cambiare. E da come descrive sembra che manchi questo tassello.
Lei sembra che ha fatto di tutto per questo ragazzo e che ha provato in diversi modi ad aiutarlo, purtroppo senza che questo abbia generato un cambiamento.
Le strade possibili che intravedo sono due:
- accettare di rimanere in una situazione che non le sta bene, sapendo che lei non può modificare questo atteggiamento, consapevole degli aspetti negativi e delle mancanze che sente nella relazione, in quanto questo è quello che lui può dare in un rapporto sentimentale;
- provare a cambiare, consapevole che anche questa scelta ha un costo emotivo: senso di colpa, delusione, paura. Questa scelta però può aprirle la strada verso nuovi orizzonti, nuove relazioni, dove sarà lei a decidere se ciò che ottiene da una relazione soddisfa i bisogni.
Da come parla sembra che la sua scelta la stia già prendendo, ma c’è qualcosa che la blocca che credo riguardi aspetti suoi e non dell’altro. Come mai sente il bisogno di dover far di tutto per salvarlo? Se non lo facesse e mettesse davanti a sé i suoi bisogni quali sarebbero le conseguenze?
Come mai deluderebbe tante persone intorno a lei? Se scegliesse di interrompere la relazione chi deluderebbe di più? Sembra che intorno a lei ci siano delle aspettative, o che lei si sia creata una serie di aspettative che gli altri potrebbero avere nei suoi confronti. Ma anche qualora li deludesse cosa accadrebbe, che tipo di persona diventerebbe?
Ma la domanda più importante che deve porsi è: che tipo di amore mi merito? Questa persona sa darmi quell’amore?
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Buongiorno,
lei è portatrice di una istanza di coppia ed è in un percorso di coppia che andrebbero affrontate le problematiche qui riportate. Ne parli anche con il suo ragazzo, sarebbe una occasione di crescita per entrambi.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara

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