Buongiorno a tutti, Ho lasciato il mio ragazzo dopo quasi 2 anni di relazione ma ci amiamo. Entram

19 risposte
Buongiorno a tutti,
Ho lasciato il mio ragazzo dopo quasi 2 anni di relazione ma ci amiamo. Entrambi abbiamo 24 anni e frequentiamo l'università, ma io frequento la magistrale e lui l'ultimo anno di triennale. Negli ultimi mesi il mio ragazzo sta affrontando un periodo molto difficile, in cui mi ha detto di essere estremamente infelice dei suoi insuccessi universitari e non (anche se da occhio esterno è molto bravo) e non si vuole bene (e io che lo vedo bellissimo e con 1000 qualità!). Sta sempre e solo lui libri e in ogni momento della giornata fa quello. Detto questo ha chiuso ogni contatto con i suoi amici, non si confida con nessuno se non con me. I problemi sono iniziati in questo periodo appunto, perché ha perso ogni desiderio di iniziativa e di voglia di vederci al di fuori delle nostre rispettive case. Ogni invito è declinato tanto meno il trovare 2 giorni di vacanza insieme. Normalmente dormiamo, vediamo un film e la cosa finisce lì. Questo a lungo andare, mi ha generato angoscia e mi sono sentita terribilmente repressa, perche nei giorni della settimana in cui siamo liberi (weekend) non si riesce a trovare un compromesso. Nonostante le mie mille proposte e le nostre discussioni a proposito, lui è stufo di sentirti ripetere la stessa cosa stando male di suo e non potendo fare nulla, mentre io piango e nuoto in balia del "lo sostengo e aspetto che termini questo periodo" e "sono frustrata perche non condividiamo nessuna esperienza assieme".
Io considero il problema risolvibile (mi basterebbe una via di mezzo), mentre per lui è un "al momento qualcosa di insormontabile, già è tanto che riesce ad alzarsi dal letto e andare a tirocinio, è infelice ma non per causa mia, anche quando ci ha provato i suoi sforzi non sono bastati agli occhi della mia ragazza". Dunque da 2 settimane ho compreso che non era sostenibile la situazione e gliel'ho detto. Ci siamo sentiti e stiamo entrambi male, ma non so cosa fare, vorrei tornare a come prima, vorrei si sistemasse ma non so come. Oltre a ciò non avevamo altri problemi e mi fa male perché entrambi eravamo convinti di avere un futuro insieme.
Buongiorno, da quello che racconta sembra che sia più una questione di natura personale del suo ragazzo. Ha provato a parlarci su questo, a chiedere un confronto? Questo ovviamente senza pressare, essendo molto conciliatoria trasmettendo il messaggio "quando vuoi parlarne, io ci sono". Sembra non convinta della scelta di lasciarlo. Magari avere un confronto con lui, potrebbe essere una buona idea per cercare di trovare un compromesso, proprio come accennava, facendo leva su cosa lo preoccupa e gli crea questa insoddisfazione .
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Carissima,
la sua richiesta è piena di amore e preoccupazione, ma mette in luce subito un elemento che non si può cambiare. lei ha fatto di tutto per stare accanto, ma la difficoltà non dipende da lei. Il disagio del suo ragazzo non può risolverlo lei, ma in questo momento ne sente tutte le conseguenze. L'unica scelta da fare è quanto e come stargli accanto, ma (e lo dico con tanto rispetto per il suo amore) pensi anche a lei e alla sua vita affinchè non ne risenta.
Buona giornata
Francesca Cilento
Buongiorno, grazie per la sua condivisione. è molto difficile quando con il proprio partner si viaggia su ritmi, bisogni ed esigenze diversi, ed è molto faticoso da sostenere soprattutto nel lungo periodo. Le consiglierei di suggerire a questo ragazzo di intraprendere un percorso psicologico individuale, che possa aiutarlo a svincolarsi da questa situazione in cui sembra incatenato agli insuccessi e alle cose che non funzionano, senza possibilità di sganciarsi. Lavorare personalmente sulle sue difficoltà potrebbe avere un effetto positivo non solo su di lui e sulla sua insoddisfazione, ma anche sulla vostra coppia, aiutandolo a muoversi verso il compromesso di cui ha bisogno. Diversamente, credo sia difficile per lei stargli accanto a lungo andare: lei non è nella posizione di poter risolvere nel pratico il suo problema, e rischia di essere un rapporto unilaterale, in cui lei si adatta ai bisogni di lui negando i propri, cosa che può funzionare appunto nel breve periodo ma non nel lungo. Provi a proporgli di farsi aiutare, e veda come reagisce. Se avesse bisogno di ulteriore supporto resto a disposizione, anche online. Un caro saluto, Dott.ssa Elena Gianotti
Salve, grazie della sua condivisione. Due anni assieme è un tempo significativo ed è comprensibile provare dolore ora che questa scelta è stata presa. Le relazioni profonde ci possono portare in spazi nuovi, talvolta difficili da comprendere di noi stessi. Ciononostante, è giusto evidenziare la difficoltà quando la direzione della relazione prende una strada a noi estranea. Per come scrive… ha già fatto molto e supportato e sopportato molto. Una chiusura è un messaggio chiaro. Cosa poi porterà questo messaggio… dipenderà da voi. Continuando ad ascoltarsi, sono certa potrà comprendere se questo dolore potrà trasformarsi in un cambiamento evolutivo. Solo per lei, e/o per entrambi. Già solo il fatto di aver condiviso questa sua esperienza qui, è un grande passo. Le auguro il meglio. Dott.ssa Simona Vanetti
Cara utente, ciò che lei racconta è la dimostrazione che alle volte l'amore non basta a mantenere una relazione in piedi. Lei si è molto impegnata, il suo partner in questo momento sta affrontando un momento di grande fatica, è anche vero che lei non può vivere il suo tempo con angoscia e sentendosi repressa. Non si può occupare del dolore del suo compagno se lui per primo non riesce in questo momento ad occuparsene. Il dolore che lei sente è assolutamente comprensibile e direi anche naturale e normale. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Cara utente, il peso che lei porta per entrambi adesso rischia di farla "reagire", piuttosto che "agire". Aiutare è un atto romantico, ma molto faticoso e se non è accompagnato da un nutrimento reciproco tra lei e il suo compagno (ex), rischia di prosciugare tutte le sue energie impedendole di valutare il ventaglio di pensieri, emozioni e azioni possibili. Sicuramente nei rapporti di coppia la percentuale spesa l'uno per l'altro non è mai, o quasi mai al 50%, ma è un equilibrio flessibile, per cui è lecito e chiaro che quando ci sono dei periodi di difficoltà ci si venga in contro. Ma per fare questo è importante tenere un equilibrio anche tra il piacere e le difficoltà, non solo per nutrire la relazione, ma anche il proprio benessere psicologico in quanto propedeutico alla buona riuscita di tutto il resto. Potrebbe essere utile dedicarsi uno spazio, che potrebbe condividere col suo compagno (ex) quando e se sarà possibile farlo. Ma principalmente uno spazio suo, di condivisione e ascolto anche delle proprie emozioni e i propri bisogni.
Resto a disposizione,
anche online
Dott.ssa Aratro Alessandra
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua esperienza. Riesco a percepire l'amore per questo ragazzo, ma anche per se stessa e i suoi desideri; talvolta questi, nel vivere una relazione, vanno in conflitto e possono creare malessere. Rinnovando l'importanza di una buona comunicazione tra voi, come leggo già facciate, si evince dal racconto un malessere del suo ragazzo che suggerirei di approfondire chiedendo una consulenza psicologica. Non di meno ritengo importante costruirsi uno spazio in cui lei stessa possa essere sostenuta nelle sue emozioni e bisogni. Resto a disposizione per qualunque informazione, dott.ssa Amelia Capezio
Carissima donna di 24 anni
È evidente che state attraversando un momento difficile nella vostra relazione, caratterizzato dalle sfide personali che il tuo ragazzo sta affrontando. È comprensibile che tu desideri tornare alla felicità che avete condiviso in passato e che speravi in un futuro insieme. Tuttavia, è importante considerare che entrambi avete bisogni e sentimenti validi che devono essere affrontati e risolti. È positivo che tu abbia già avuto il coraggio di comunicare i tuoi sentimenti al tuo ragazzo. Ora potreste considerare l'opportunità di cercare il supporto di un terapeuta di coppia per esplorare in modo più approfondito le vostre dinamiche relazionali e trovare soluzioni per affrontare insieme le sfide attuali.
Nel frattempo, continuate a comunicare apertamente e onestamente sui vostri sentimenti e bisogni reciproci. Cerca di sostenere il tuo ragazzo nei momenti difficili, ma non trascurare i tuoi bisogni e il tuo benessere emotivo. Se necessario, prenditi del tempo per riflettere su cosa è meglio per te e per la tua felicità a lungo termine.
Ricorda che le relazioni richiedono impegno e sacrificio da entrambe le parti, ma è anche importante mantenere un equilibrio tra il supporto reciproco e il rispetto dei propri confini e benessere emotivo. Spero che tu possa trovare la serenità e la chiarezza necessarie per prendere le decisioni migliori per te stessa.
Cordialmente
Dott. Tiziana Vecchiarini
Gentile utente, grazie per aver condiviso questo suo vissuto.
Da quello che racconta sembra che il suo ex ragazzo stia vivendo un periodo di grossa fatica ed angoscia, la sua preoccupazione ed il suo dispiacere sono più che legittimi.
Ha provato a consigliare a questa persona di chiedere aiuto ad un professionista che lo possa accompagnare in questo suo momento di vita?
Comprendo il senso di impotenza e la frustrazione che lei sta provando, lei soltanto può scegliere le modalità con le quali può ancora stare accanto a questa ragazzo che tanto ama.
Purtroppo non può risolvere lei il problema per lui, c'è bisogno che anche dall'altra parte ci sia la medesima volontà, se entrambi ancora immaginate insieme il vostro futuro è necessario che ci sia l'intenzione e la voglia di trovarsi a metà strada nonostante la fatica.
Cordiali saluti Dottoressa Erika Castagneri
Cara utente,
grazie per avere condiviso il suo vissuto.
Il suo dolore e la sua preoccupazione sono assolutamente comprensibili. Lei si è impegnata molto in questa relazione, si è messa in gioco ed ha messo in gioco competenze e risorse ma il suo partner in questo momento sta affrontando un momento di grande fatica e tutto appare vano. E' difficile prendersi cura del dolore del suo compagno se lui per primo non se ne riesce ad occuparsene.
In questo momento cerchi di dare spazio anche ai suoi pensieri, vissuti, emozioni e bisogni e si prenda cura di essi...le restituirà serenità e lucidità
Rimango a sua disposizione
Dott.ssa Stefania Valagussa
Carissima, la sua richiesta è piena di affetto e di preoccupazione per il suo fidanzato. Purtroppo però questa è l’unica variabile che non è nel suo controllo. Nonostante si sia messa a disposizione in tanti modi diversi, questo non è bastato per aiutare lui ad uscire dal ‘buco’ nel quale si trova adesso. E non perché non sia stata brava abbastanza o non ci abbia provato abbastanza. Ma perché l’unica persona che può aiutare il suo fidanzato è lui stesso, chiedendo un aiuto professionale ad esempio ad uno psicologo o psicoterapeuta. Ciò che può fare per se stessa invece è un’altra cosa. Chiedersi per quanto tempo vuole restare ad aspettare che passi e se quello che vede nel suo presente la soddisfa e le piace a sufficienza per poter restare.
Resto a disposizione per tutto.
Un caro abbraccio.
S. L.
Buongiorno. Di fronte ad una situazione così dolorosa e destabilizzante penso che sia sensato porsi le domande che lei si pone, ma anche prendersi del tempo dedicato esplicitamente a riflettere.
Per questo le propongo un colloquio online di tipo conoscitivo, dopo il quale decideremo insieme se e come continuare.
Buonasera gentile utente, leggendo la sua condivisione mi sono nate alcune riflessioni sull'investimento affettivo nello stare con un'altra persona e sui costi che a volte produce. Dalla sua descrizione sembra che vi stiate confrontando su dimensioni diverse o poco allineate che immagino producano molta frustrazione. Poter valutare la propria "scelta di vita" come inadeguata e quindi introdurre dei cambiamenti è un passaggio importante che ognuno ha il diritto di viversi nei tempi e nei modi che desidera, quindi non mi stupisce che la richiesta di una negoziazione per "una via di mezzo" non abbia prodotto effetti sufficienti. Probabilmente lasciandovi si produrrà un'allentamento delle tensioni che potrebbe favorirne forse uno sviluppo alternativo. Rimangono per ora, immagino, sentimenti di frustrazione e dolore con i quali si dovrà confrontare per la sua personale crescita. Restando a sua disposizione per ogni chiarimento le auguro una buona serata. Cordialmente, Dott. Claudio Pieroni
Buonasera, Grazie per aver condiviso il suo disagio e la sua preoccupazione su questa piattaforma. E’ già un primo passo l’avere esplicitato la Sua difficoltà perché sta cercando di trovare una soluzione per sé e per il Suo rapporto affettivo. Riterrei importante per Lei approfondire vari aspetti della situazione, ma soprattutto dei suoi pensieri, vissuti emotivi, aspettative e desideri. Solo costruendo fiducia in se stessi e nella relazione si può raggiungere il benessere sperato. Potrebbe/potreste considerare di intraprendere un percorso individuale o di coppia. Sono a disposizione se mi volesse contattare, online oppure in presenza a Brescia. Un caro saluto, dott.sa Elena Pedrini
Carissima, mi dispiace per questa sua sofferenza; da quanto scrive il suo ragazzo sembra vivere degli stati depressivi che meriterebbero di essere approfonditi. Mi sento tuttavia di suggerire anche a lei di rivolgersi ad un professionista ed avviare una consulenza psicologica finalizzata ad elaborare quanto accaduto. Resto a disposizione per qualsiasi cosa, anche da remoto, qualora lei lo ritenesse opportuno. Cordiali saluti. Dottor Montanaro.
Cara utente, come già detto da altri colleghi probabilmente il suo fidanzato soffre di stati depressivi che andrebbero approfonditi e curati personalmente. Capisco il bene e l'amore che prova per lui però non può pensare di cadere a fondo con lui, e nemmeno di salvarlo.
Carissima Utente, mi dispiace per la sofferenza che sta vivendo.. è più che normale preoccuparsi per la persona amata. Molto probabilmente, il suo fidanzato è depresso ed è opportuno che intraprenda un percorso psicologico. Lei da sola non può pensare di occuparsi di questa situazione perché finirebbe per vivere un senso di impotenza tale che la farebbe vivere un’intensa frustrazione e la farebbe stare ancora più male. Inoltre, sarebbe opportuno, che desse anche il giusto spazio al suo sentire. Mi rendo disponibile per consulenze anche da remoto. Dott.ssa Angela M. Zanfanti
Gentile utenze, grazie della condivisione.
Spesso quando amiamo fortemente qualcuno, proviamo a fare di tutto, ci vorremmo quasi sostituire pur di essere utili. Molte a volte però questo non basta, perché è molto difficile riuscire ad essere per l'altro nella misura in cui pensiamo che saremmo per noi stessi. È qualcosa che va fuori dal nostro controllo. Posso solo immaginare la sofferenza e la frustrazione, che può provare.
Quello che lei ha fatto è molto altruistic, ma il rischio è quello di non riuscire più a vedere lei stessa e i suoi bisogni.
Ha già provato a consigliargli un aiuto terzo?
Resto a sua disposizione, cordialmente Dott. Ssa Gabriella Caracciolo

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